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Amiga FX: ottimizzando il codice
OS/2: IBM Developer Connection
Telecamere, Windows e Internet
HTML a ritmo di musica
Telematica: chi siamo, che vogliamo?
Gli acquisti di Natale su Internet
Schede madri, processori e clock
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220
224
228
238
244
250
254
Indice degli Inserzionisti
Editoriale di Paolo Nuti
Posta a cura di Rino Nicotra
Computer People
Annuario del Software Didattico
News a cura di Rino Nicotra e Fabio Della Vecchia
Mac Corner
Il tempo delle mele? di Paolo Cognetti
Avvisi ai Naviganti
Alla caccia delle decorazioni perdute di Giuliano Boschi
Anteprima
Windows CE 2.0 di Corrado Giustozzi e Leo Sorge
Fratelli. . di Psion... di Andrea de Prisco
Acer - Texas Instruments TravelMate 7100 di Andrea de Prisco e Valter Di Dio
Magix Music Maker 3.0 di Bruno Rosati
Telecomunicazioni
Videocamere: Windows e Internet di Enrico Ferrari
Archeologia Informatica
ELEA 9003: il mainframe della Divisione Elettronica Olivetti
di Gaetano Di Stasio
Informatica & Società
Tutti in libertà vigilata in nome della sicurezza?
di Manlio Cammarata
Arte Informatica
Parliamo ancora di grafici RAI di Ida Gerosa
Informatica & Architettura
a cura di Paolo Martegam e Riccardo Montenegro
La parola ai lettori
La presentazione interattiva del progetto di Paolo Martegam
VRML: i cantieri del Metaverso di Fernando Tornisiello
Altri Tempi
Per un pugno di dollari di Raffaello De Masi
Playworld di Francesco Carlà
Intelligiochi
I francobolli di Dani di Corrado Giustozzi
Tecnica
Schede madri e processori: una questione di clock di Luca Angelelli
Panoramica
L'italiano interattivo: cinque dizionari su CD-ROM di Corrado Giustozzi e
Dino Joris
Attualità
Certificazioni Microsoft di Francesco Petrom
Prove
Notebook Enface Octave II di Valter Di Dio
Leo DesigNote 52 CDT di Valter Di Dio
FCH Micra Performance di Bruno Rosati
4
MCmicrocomputer n. 178- (numerazione editoriale)
OverView
258 ViewSonic PT813 di Bruno Rosati
260 TVC Italia Robin di Andrea de Prisco
262 Hauppauge WmTV/PCI di Massimo Novelli
Digital Imaging
264 DigiSmau 97 di Andrea de Prisco
novembre 1997
ABC
274 Internet col Mac di Raffaello De Masi
Prodotti Multimediali
280 Meteore, classico e futuro di Dino Joris
Computer & Video
292 Di tutto un po' di Bruno Rosati
Computer & Video
300 Syntrillium Software Corp Cool Edit Pro di Massimo Novelli
Realtà Virtuale
306 Realta virtuale negli elicotteri classe UH-Tiger di Gaetano Di Stasio
Telematica
310 Chi siamo? Che vogliamo? Dove andiamo? di Sergio Pillon
HTML
314 HTML a ritmo di musica di Giuliano Boschi
Mathematica
322 LISP & Mathematica a cura di Francesco Romani
Desktop Publishing
328 Restiamo nell'ombra di Mauro Gandim
Grafica
332 AutoCAD 14 - Esperimenti di programmazione con VBA - terza parte
di Francesco Petrom e Aldo Azzari
Workgroup
340 Un prodotto interessante per gli utenti che lavorano in gruppo Business
Obiects - Seconda parte di C Petroni e L Sandulli
Client Computing
346 Adaptive Internet Protocol di Leo Sorge
Microcampus
350 Microgravity Advanced Research and Support Center di Gaetano Di Stasio
OS/2
358 IBM Developer Connection Release 2 di Giuseppe Casarano
362 PD Software - Workspace On Demand a cura del Team OS/2 Italia
Macintosh
366 Eudora Mail Pro 3 1 di Raffaello De Masi
372 Fax STF 1 di Raffaello De Masi
374 PD Software - Alla Fonte delle Fonti di Valter Di Dio
Amiga
378 Amiga F/X - Ottimizzazioni per 68040 e 68060 di Massimiliano Marras
382 Micromarket - micromeeting - microtrade
386 Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci
Certificazioni Microsoft
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npa le linee guida di quattro provvedimenti in ma
IL FATTO
M ercoledì 29 ottobre il Ministro Antonio Maceanico.
ta, ha presentato alle associazioni di categoria ed al
teria di tariffe telefoniche tesi a favorire lo sviluppo di In
Nell’ordine e secondo la lettera del comunicato ufficiale del ministero
al - Le tariffe telefoniche di accesso ad Internet per gii utenti domestici, le scuole e moltissime associazioni
non profit li criteri per la loro individuazione saranno oggetto di un apposito regolamento! saranno ridotte del 50
per cento (dopo il primo scatto! L'utente dovrà corrispondere un canone mensile di lire 2 500 La stessa ridu¬
zione potrà applicarsi a coloro che intendono utilizzare il provvedimento per comunicazioni con persone con le
quali hanno frequenti conversazioni Ivi e una rilevante funzione sociale in questa misura, poiché favorisce le
conveisazioni tra 1 nuclei familianl In sintesi l'utente dovrà comunicare a Telecom Italia. 0 agli altri gestori auto¬
rizzati alla telefonia vocale, uno o piu numeri su cui verrà applicato lo sconto
b) - La stessa riduzione de! 50 per cento - dopo due minuti di conversazione e a fronte di un canone di lire 5.000
- si applicherà a quegli utenti che non hanno un Service provider nel proprio settore e che quindi sono obbligati
a collegati con tariffa intersettoriale In questo caso potranno essere comunicati a Telecom Italia, o agli altri ge¬
stori telefonici, solo numeri di Internet provider
c) • Il costo dei circuiti affittati, che era considerato un onere elevato per gli operatori autonzzau a fornire servizi
di telecomunicazioni, verrà ridotto in percentuali che variano dai 35 per cento al 60 per cento Questa misura e
fondamentale per la crescita di imprese, soprattutto piccole e medie, nel settore dei servizi di telecomunicazio¬
ne
di - Entro poco tempo gli attuali I 400 settori telefonici verranno ridotti ut misura sensibile Questo sarà un
provvedimento determinante perche, nei corsentne un ampliamento degl stessi settori, riduce drasticamente
Il numero delle aree che non sono servite da Internet provider con tariffe urbane
L'emanazione formale dei provvedimenti avverrà nelle prossime settimane Già da ora si puO affermare che 1
provvedimenti di cui alia lettera ai e bl. che s> applicano nell'arco delie 24 ore. saranno applicabili (e ciò a causa
di motivi tecnici!, a partire dal t ■ gennaio (gli utenti potranno iniziare a fare richiesta a partire dal 1 ‘ dicembre,
secondo le modalità che verianno comunicate!, il provvedimento di cui alla lettera cl verrà emanato entro pochi
giorni "
I CHIARIMENTI
1 - Le 2 500 lire al mese (♦ IVA! di canone per ottenere la riduzione del 50% per le telefonate urbane valgono
per un numero. Se si vuole ottenere la riduzione per n numeri si paga n volte 2.500 lire/mese
2 - E improprio parlare di riduzione del 50% dopo il primo scatto La riduzione si attua tramite il raddoppio degli
intervalli di impulsazione successivi al primo
Ad esempio In fascia serale (durata dello scatto 400 seconda una telefonata d' 6 minuti e 40 secondi costa co¬
me prima Ma anche una telefonata di 13 minuti e 20 secondi costa esattamente come prima
Il vero vantaggio si ha solo successivamente perché con >a stessa cifra, 254 lue ♦ IVA 12 scatto, si può stare al
telefono 20 minuti ed il risparmio e certamente piu nle
secondi di conversazione
LA STORIA
Si conclude cosi lo meglio, si concluderà con l'emanaz . .
decreto tariffario di marzo che, nell'ambito di una assai vasta serie di interventi, istituiva . con decorrenza t"
maggio 1997. la sperimentazione delle tariffe "Amici miei ' Long Family" e "Long Study" Il decreto fu forte¬
mente contestato dalle associazioni degli utenti e dei provider ed il Ministero espresse la volontà di (ondulare il
nuovo decreto entro la ime dell'estate, ma con la complicità della mmi-cnsi all'italiana e della pnvati/zazione Te¬
lecom . la vicenda (• airivata alla fase finale solo il 29 ottobre 1997
I COMMENTI
Utenti e providei avevano chiesto in coro
I - riduzioni tariffane significative e non provvisorie
2 - abolizione dell'obbligo di consegnate il comiatto a Telecom per avere accesso alla ndu/ione
3 - riduzione del numero dei settori
4 - ulteriore riduzione dei costi delle infrastruttuie (linee dedicatel finalizzate ad un aumento della banda passare
te e quindi al miglioramento della velocita
Tutti questi punti sono toccati dai provvedimenti annunciati e quindi la soddisfazione ai limite dell'entusiasmo
espressa dal ministero e dalle categorie interessate appare giustificata Dal punto di vista emozionale, si tratta
di un'ottima promozione per Internet.
Se però entriamo nel merito di ciascuna delle voci elencate m apertura, pud restare 13 soddisfazione per il me¬
todo. ma l'entusiasmo deve quanto meno essere ridimensionato dei quattro punti espressi in apertura, solo .1
secondo, lo sconto 50% dopo 1 primi due minuti pei chi non ha un provider nel proprio settore telefonico, e
realmente dedicato ad Internet Tutti gli altri sono provvedimenti che sarebbero stati presi comunque perche in¬
dispensabili in vista della liberalizzazione lo sconto sulle teletonale urbane e un'azione di marketing (ttdelizzazio-
ne dell'utenza), già sperimentata con successo nella telefonia mobile da Omnitel e TIM. la riduzione delle tariffe
CDN è indispensabile In vista della concorrenza delle nuove reti di trasporto (Ferrovie. Enel. Eni. Autostrade!, la
riduzione del numero dei settori era comunque allo studio da tempo e '-sponde sa alia logica della razionalizza¬
zione che alla effettiva diminuzione dei costi di trasporto
Non vorrei con questo cadere nella retorica del piove governo ladro'. al contrano. credo che l’insieme dei
provvedimenti debba essere valutato positivamente, in particolare perche M Ministro e consapevole che sono
necessari ulteriori interventi e per questo mcoraggerà il proseguimento del dialogo con tutte le parti interessa¬
te" Si e aperto un dialogo e il tavolo di lavoro viene permanentemente inserito nel Forum per la società
dell'informazione istituito presso la Presidenza del Consiglio. Mi auguro che. congiuntamente alla istituzione
della Automa per le telecomunicazioni, questo tavolo consenta di mettere effettivamente a disposizione di tutti
gli operatori interessati le infrastrutture di base, con trasparenza di prezzi, senza tentazioni di ritorno alla logica
del monopolio, senza che Telecom continui a finanziare le azioni di marketing nei servizi a valore aggiunto con 1
lauti guadagni della telefonia a tempo
É una richiesta che, del resto, parte proprio dagli organi comunitari ed in particolare dalla DG XIII
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coordinamento di Rino Nicotra
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redazione (41892486) sia li e-mail all'indirizzo mc.DOSta(a)mcltnk.itl Ogni giorno i messaggi vengono girati
alle persone di competenza, per cui vi consigliamo di indinzzarvi alla casella della redazione piuttosto che a
quella dei singoli redattori che comunque, come al solito, trovate qui sotto. E' più semplice per voi e, anche
se sembra strano, per noi E' difficile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli
o buste affrancate); per le e-mail qualche volta succede. Voi provate, basta che non vi offendiate se non vi ri¬
spondiamo Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e teniamo nella massima con¬
siderazione ciò che ci viene segnalato
mm.
Nominativo
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Andrea de Prisco
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adp@mclink.il
Corrado Giustozzi
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Maico Marinacci
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Rino Nicotra
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Paolo Nuli
MC0002
.,in.iii*i/" . •. i
Luca Angelelh
MC6647
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Giuliano Boschi
MC9706
Manlio Cammarata
MC2918
-1
Francesco Carla
1^-LLÌ-LÌiL'^UJÌ-J
Giuseppe Casarano
MCI 754
Francesco Fulvio Castellano
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Cesare Cittadini (Team OS/2)
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Team OS/2 Italia
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Iteflmosiòtfflmclin
~D
La vecchia guardia:
NEI COMPUTER
come in Formula 1
mgregi.
questa è una lettera scomoda per due mo¬
tivi:
1f: è scritta a mano, il che la rende di diffici¬
le pubblicazione:
21: ho una pessima grafia.
Il motivo per il quale faccio violenza ai vostri
operatori é quello che da alcuni mesi scuote
le coscienze della "vecchia guardia". Anche
io. possessore dell'AlM 65, del NBZ80 della
SGS e che si è costruito il sistema CP/M di
Nuova Elettronica, seguo MC dal primo nu¬
mero. Ho solo trentènni, ma sono considera¬
to, ahimè, un residuo ancestrale vuoi per l'in¬
defesso rifiuto di utilizzare architetture
hardware e software mamstream. vuoi per il
sogno di voler costruire dal nulla un sistema
parallelo che, come primo passo, usi proces¬
sori ad 8 bit IZ-80 o 68091
Quello che vorrei dire ai colleghi della vec¬
chia guardia è questo vi rendete conto che il
mamstream IIBM compatibili + S O Micro¬
softI rappresenta la nostra insperata fortuna?
Esso ha costretto i possessori di altri sistemi
a disfarsi dei loro "non compatibili" compu¬
ter ed a cederli per due lire, lo sono infatti
possessore di tre Acoro Archimedes. due Mi-
croVax, tre HP 9000/360, una SparcStation
IPX ed un sistema VME68030 MotorolaI
Tutte cose, specie i VAX, che erano il so¬
gno di uno smanettone allora quattordicenne.
E con tanto di manuali. S O ed elettronica
su cui intervenire Certo, magra consolazione
per coloro che vogliono a tutti i costi far parte
del suddetto mamstream, ma tant'è. . Medi¬
tate, colleglli della vecchia guardia, medita¬
te .
Ed ora un piccolo appunto per il dot! Man-
nacci E' a conoscenza del fatto che anche la
Acoro, la HP, la SUN ecc. producono compu¬
ter s?
Niente scuse per favore
L'autodefinitasi "piu autorevole rivista di
informatica personale", almeno una volta ogni
due mesi, dovrebbe risparmiare alla "vecchia
guardia " la noia di assistere alla caterva di pro¬
ve di compatibili IBM le relativi softwareI tutti
diversi ma in definitiva tutti uguali Ciò detto
senza fini polemici: vi seguo e vi seguirò
Esercito solo il sano diritto di critica. Spero di
essere ascoltato prima che la noia mi porti a
fondare una rivista concorrente Come detto
ne "Il Padrino" un'offerta che non si può rifiu¬
tare.
Saluti,
Alfredo Ricciotu, Roma
M a... l'offerta qual è? E la minaccia?
Una rivista dedicata alla "vecchia guar¬
dia". perché no, potremmo anche fondarla in¬
sieme, e non sarebbe neppure troppo concor¬
rente di MC, Ma avrebbe senso?
Quando parliamo di vecchia guardia parlia¬
mo, purtroppo, da appassionati e basta Di¬
mentichiamo che, ai tempi in cui l'odierna vec¬
chia guardia era attuale, eravamo in realtà
quattro gatti Dall'informatica, che usava stru¬
menti complessi e costosi destinati a istituti e
grandi aziende, stava nascendo l'informatica
personale' ma l'informatica personale del tem¬
po era quella che prometteva di dadi un com¬
puter "cosi cosi" ad un costo comunque non
trascurabile, diciamo un paio di milioni quando
un'utilitaria ne costava qualcosa di simile a cin¬
que. Dovevi essere ben motivato e "bravo",
prima pei spendere tutti quei soldi e poi per
usare il tuo rudimentale computer in modo da
trarre il massimo dalle sue prestazioni E non
potevi certo pensare di fare quello che si face¬
va con i computer "veri", anche se avevi
"fronzoli" che i computer veri non prevedeva¬
no: la grafica e i suoni (cioè, punti grandi co¬
munque come un meschino e bip piu o meno
sgraziati), insomma l'abbozzo della multime¬
dialità. Incredibile Naturalmente di immagini
fotografiche sullo schermo, o di stampanti a
colori, non se ne parlava. E anche il colore sul¬
lo schermo è diventato normale dopo parecchi
anni,
Ecco: non siamo più quattro gatti, l'informa¬
tica oggi è di tutti. Non lamentiamoci, allora,
del fatto che i computer sono "tutti uguali a
meno di alcune differenze": è quanto succede
per tutti, dico tutti, gli oggetti ad ampia diffu¬
sione. Frigoriferi, televisori, lavatrici, telefonini,
automobili. Beh magari oggi lasciamo perdere
le automobili, visto che proprio un paio di ore
fa Schumacher ha perso per un pelo il mon¬
diale di Formula 1 (ma perche io la posta devo
ridurmi a scriverla sempre di domenica sera?).
E invece no, prendiamo proprio le automobili
e le Formula 1 6 come per i computer, la
"vecchia guardia" si superava in pista, ora ci
si supera ai box e farlo in pista è talmente
anomalo da costituire un caso, quando non
un casino..
D'altra parte è la tecnologia attuale a porta¬
re con sé queste conseguenze: un po' più o
un po' meno benzina, gomme nuove o già ro¬
date, ala rigida o flessibile, acceleratore intelli¬
gente con funzioni di antiskid o mini pedale
del freno per le sole ruote posteriori.. il tutto
condito, o governato, da un'elettronica ed una
computerizzazione di proporzioni esasperate
Una volta era importante cosa facevano ai box
ma la sfida era in pista, ora è importante cosa
si fa in pista ma la sfida e ai box o al muretto.
Ed era "piu bello", "piu vero". Le ''spopolia¬
te " fra Schumacher e Jacques Villeneuve di
oggi durano una frazione di secondo, il corpo
a corpo fra Gilles Villeneuve e Arnoux in Fran¬
cia nel 79 durò chilometri e chilometri
Come nei computer. Una volta facevano
poche cose e "dovevi guidarli” tu, magari pro¬
grammando in Assembler. Adesso i computer
fanno di tutto, e per due lire: solo che poi for¬
se qualcosa non funziona o funziona cosi cosi.
continua a pag 82
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
78
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segue da pag 78
Negli anni 70 la Ferrari non aveva ancora la pista di
Fiorano e a volte veniva a provare a Vallelunga, che
bei tempi, eravamo tutti nei box, altrimenti non avrei
potuto fotografare Clay Redazioni cosi da vicino.
Quando doveva partire ci toglievano da davanti al mu¬
so. lui passava e noi c< rimettevamo subito dietro agli
scarichi la "musica" della 312 faceva vibrare lo sto¬
maco, da pochi metri di distanza
Le prestazioni dell'Appe
II. uno dei primi perso¬
nal, erano entusiasmanti
nel panorama dell'epo¬
ca
Eccoci ai box di Monza, quest'anno. L accesso non e
piu aperto a tutti, ma solo a. qualche migliaio di
"fortunati" invitati da qualche sponsor ai 20 minuti di
visita alla pit lane, e non potete immaginare gli spinto¬
ni davanti a! box Ferrari
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in modo imprevedibile D'altra parte questa
e l'informatica che si può dare a tutti: molto
piu appariscente, molto meno costosa, e so¬
prattutto molto piu standardizzata.
Noi. da sedici anni, cl occupiamo di "infor¬
matica personale". Rispetto a qualche anno
fa c'è una grande differenza: l'informatica del¬
le aziende, una volta, era fatta con prodotti ra¬
dicalmente diversi dai personal computer; og¬
gi, in larga parte, la "grande" informatica è
data dalla somma di tante "informatiche per¬
sonali": una rete di numerosi personal, che
fanno capo ad un server ma che sono uguali
a quelli che abbiamo a casa Anzi, meno po¬
tenti: perché con Gran Prix 2 dt Microprose va
ancora bene il 486 80MHz DX2. almeno gio¬
cando in bassa risoluzione, ma se vogliamo
passare ai più moderni simulatori di formula 1
prodotti da Psygnosis o Ublsoft serve un Pen¬
tium (robusto) e l'acceleratore 3D
Insomma, la popolarizzazione e la standar¬
dizzazione hanno reso I computer troppo simi¬
li tra loro: ma se deve esservi compatiblita to¬
tale a livello di programmi e dati, non può es¬
sere altrimenti. Così è anche per le automobi¬
li, questa volta parlo di quelle di tutti i giorni,
che all'interno delle rispettive fasce sono mol¬
to simili: eppure, praticamente nessun pezzo
di un'automobile va bene su un'altra E, nel
loro uso, per provare emozioni bisogna salire
su una "supercar" o su un'auto d'epoca. Pro¬
vare per credere; scalare marcia facendo "la
doppia" a regola d’arte è come fare le acroba¬
zie per far entrare il programma nei pochi cap¬
pa di RAM disponibili; e dire che oggi il piu
fesso dei programmi ti scarica su hard disk
sei-sette megabyte e una decina di DLL sen¬
za neppure che ci si faccia caso. Ai tempi del¬
le "vecchie guardie", un hard disk da cinque
megabyte costava cinque milioni
Marco Marinacci
Elenchi,
Sottoscrizioni,
Archivi, Privacy...
£gr Manlio Cammarata,
leggo, sempre con molto interesse quanto
Lei scrive nella rubrica Informatica & Società
Faccio riferimento a quanto pubblicato sul
N 175 a pag. 133. A circa metà della seconda
colonna si legge 'Resta da vedere chi do¬
vrebbe essere obbligato a sottoscrivere il do¬
cumento'. Ora chiedo perché obbligare alla
sottoscrizione7 Non sarebbe meglio se tosse
volontaria, come ad esempio l'adesione ad un
sindacato, alla BSA od altro? Sarà poi l'utenza
a scegliere un fornitore che sottoscrive o ade¬
risce al codice di autoregolamentazione piut¬
tosto che uno che non vi aderisce Si potreb¬
be ottenere in questo modo uno sfoltimento
82
continua a pag 86
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
Affidabilità Totale
VEGSTORE INDUSTRIE è oggi un’azienda
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immagini e suoni. È su di una semplice
filosofia che si basano le attività della
VEGSTORE INDUSTRIE: fornire prodotti
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sfare in tutto e per tutto il cliente, che è
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L'Annuario del
Software Didattico
è a cuta di Lucia Fedine
e Michela Olt
dell'Istituto
per le Tecnologie
Didattiche del CNR
NOTA l'obiettivo della
BSD del CNR, e quindi
dell'Annuario del
Software Didattico, è
quello di includere tutti i
software educativi in ita¬
liano in commercio, più i
prodotti maggiormente
slgnilicativi Ira quelli
della produzione Interna¬
zionale La catalogazio¬
ne avviene non sulla
base di materiale illustra
Ilvo, ma esclusivamente
visionando smgolarmen
le ciascun programma 1
la non inclusione di un
prodotto In questa odi
ziono deriva quindi dalla
non disponibilità del pro¬
dotto stesso. I produttori
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sono invitati a contattare
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tei. (OtO}6475 1).
1 997 Prodotto su
licenza CNR
Consiglio Nazionale
delle Ricerche
Didattiche (ITD) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con sede a
Genova.
Nata nel 1985, la BSD del CNR svolge attività di raccolta, catalogazione e valu¬
tazione del software didattico ed ha come scopo primario quello di supportare la
ricerca educativa nel settore delle Tecnologie Didattiche. L'Annuario del
Software Didattico ha essenzialmente lo scopo di rendere disponibile <
largo pubblico informazioni acquisite dal mondo della ricerca.
L'Annuario è costituito da due CD-ROM (formato Windows): uno con¬
tiene la banca dati, mentre sull'altro sono disponibili le versioni dimo¬
strative di oltre 200 programmi. La maggior parte dei dimostrativi sono
interattivi, ossia consentono di provare realmente il programma prima di deci¬
derne l'acquisto.
Nell’Annuario sono presenti quasi 1.700 software didattici, che costituiscono la
quasi totalità della produzione in italiano e una selezione ragionata di prodotti
stranieri, riguardanti tutte le discipline, sia scientifiche sia umanistiche (matema¬
tica. fisica, chimica, educazione linguistica, storia, geografia, scienze naturali,
arte, economia e diritto, abilità di base ecc.). Sono inoltre inclusi dizionari ed
enciclopedie su CD e software dedicati ai bambini per far prendere loro confi¬
denza con la scrittura, la lettura, l'aritmetica, il mondo del computer eccetera.
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ILLUSTRATIVE
STAMPA
dei risultati e delle schede
segue da pag 86
fra i molti soggetti che da un giorno all'altro si
sono improvvisati 'fornitori di servizi su inter¬
net' perche tanto 'ci sono programmi che ge¬
nerano le pagine automaticamente'.
(E purtroppo non è una barzelletta o una
battutali
Nell'articolo 'Televisione ed editoria elettro¬
nica. ennesimo pasticcio ' pubblicato a pag
135 si legge del registro degli operatori di co¬
municazione a cui si dovrebbero IdovrannoI
iscrivere anche le le imprese di servizi telema¬
tici e di telecomunicazioni Un altro registroil
Siamo alle solite: in Italia si vogliono risolvere i
problemi obbligando la gente He aziendeI ad
iscriversi da gualche parte E poi? A chi an¬
dranno effettivamente in mano le liste di iscn-
zione? E un'azienda come la sua che affianca
editoria e servizi telematici a guanti registri
dovrà iscriversi Ioltre a guelli già in essere)? E
una come la mia? E dopo che ci saremo tutti
iscritti cosa cambierà’ Credo sarebbe meglio
avere poche regole chiare, facili da essere ri¬
spettate e che diano poco spazio alle interpre¬
tazioni personali piuttosto che un guazzabu¬
glio di leggi, decreti, disposizioni con annessi
registri a cui bisogna iscriversi e che poi nes¬
suno andrà a controllare per la solita mancan¬
za di strutture, figure professionali adeguate
ecc ecc ecc
Un'ultima notazione riguardante la recente
legge sulla privacy.
Su MC-Microcomputer le su altre rivisteI
compare la pubblicità di CD-ROM contenenti i
nomi, indirizzi, ecc ecc di diversi milioni di
abbonati al telefono in pratica rutti gli elenchi
telefonici d'Italia
Domanda: Chi deve fare la notifica al Ga¬
rante Iammesso che debba essere fatta)? E
deve essere notificato ad ogni nominativo
presente nel CD-ROM il fatto di esserlo? lo
personalmente vorrei saperlo Isenza compe¬
rare i CD-ROM ovviamente) per poi chiedere
la rimozione del mio nominativo perché riten¬
go violata la mia privacyI E il Garante come si
dovrebbe porre secondo Lei. davanti ad azioni
come gueste?
Infine: mi sembra poco probabile che i pro¬
duttori di guesti CD-ROM si siano presi la bri¬
ga di copiare tutti i nominativi direttamente
dagli elenchi Se cosi fosse si potrebbe ipotiz¬
zare gualche reato a carico di chi (Telecom?’)
abbia fornito i database ’
Sperando di non averla annoiata Le invio i
miei complimenti per gli articoli che scrive e i
migliori saluti.
Nereo Zane
C aro signor Zane, alle sue due prime do¬
mande si può dare una sola risposta, per¬
ché la legge 249/97 (Maccanico 1 ) istiuisce
un unico registro per gli operatori di comuni¬
cazione, che dovrebbe assorbire tutti gli at¬
tuali elenchi II futuro codice di autoregola¬
mentazione dovrebbe vincolare tutti i soggetti
iscritti nel registro come Internet provider,
perché i codici deontologici hanno valore solo
se sono rispettati da tutti coloro che appar¬
tengono a una certa categoria
Possiamo immaginare un avvocato che
non è vincolato al rispetto del codice forense
o un giornalista che dichiara di non volersi at¬
tenere alle regole per la tutela dei minori?
Condivido in buona parte le sue osservazioni
sull'eccesso di iscrizioni, notificazioni, richie¬
ste di autorizzazione e quant'altro, ma non c'è
dubbio che è interesse di tutti sapere "chi fa
cosa', chi ha la responsabilità di qualcosa, chi
vigila e chi garantisce
E queste informazioni devono essere a di¬
sposizione dei cittadini, senza balzelli e senza
formalità I registri sono necessari, ma la
semplificazione e indispensabile
Per quanto riguarda gli elenchi telefonici su
CD-ROM in relazione alla legge sulla riserva¬
tezza la questione è abbastanza semplice
Chi inizia un trattamento (realizzazione del
CD-ROM o estrazione ed elaborazione dei da¬
ti dallo stesso per uso non interno) deve fate
la notificazione al Garante. Ma, trattandosi di
dati ricavati da pubblici elenchi, non occorre il
consenso dell'interessato, ai sensi dell'artico¬
lo 20. comma 1, lettera b) Quindi non sem¬
bra possibile richiedere l'esclusione da un
CD-ROM ricavato dagli elenchi ufficiali degli
abbonati, anche perché la diffusione di dati
già pubblici non costituisce una violazione del
diritto alla riservatezza
La esposta alla sua ultima domanda ha del¬
l'incredibile, ma sembra veramente che il CD¬
ROM in questione sia stato realizzato com¬
missionando la copia degli elenchi stampati a
un'organizzazione specializzata che si trova in
Cina Certo, per un lavoro del genere occorre
una pazienza. . cinese
Manlio Cammarata
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DIGITALE
Fornisce le nozioni fondamentali dell'elet¬
tronica digitale partendo dalla logica
binaria per arrivare ai microprocessori,
passando attraverso le reti combinatorie
e sequenziali Lire 69.000
ESPLORANDO LA BIOLOGIA
Suddiviso in diversi capitoli che trattano
introduzione alla biologia, la teoria cel¬
lulare, l'energia e la cellula, la trasmis¬
sione della vita, l'evoluzione, la clas¬
sificazione dei viventi, gli organismi e
(ambiente Lire 69.000
ESPLORANDO LA CHIMICA
il programma e suddiviso in capitoli che
trattano I principali temi affrontati nella
scuola secondaria di secondo grado: stato
della materia, elementi, composti, strut¬
tura dell atomo, reazioni e legami chimici,
la tavola periodica Lire 69.000
ESPLORANDO LA FISICA
Strutturato in diversi capitoli che affron¬
tano tra l'altro: la misura delle grandezze,
le leggi fisiche, cinetica e dinamica,
fenomeni di equilibrio, energia e tra¬
sformazioni, i fenomeni elettrici, fisica
atomica Lire 69.000
ESPLORANDO LA GEOMETRIA
Per le Scuole Medio Interiori
Nel prodotto vengono svolli I seguenti
argomenti: linea, poligoni, triangoli,
quadrilateri, cerchio, le isomelne (la
traslazione, la simmetria assiale e
centrale, la rotazione; Lire 69.000
ESPLORANDO LA MATEMATICA
Per le Scuole Medie Interiori
Vengono trattali: I numeri nella vita
quotidiana, la stona del numero, le
operazioni con i numeri, divisori e multipli,
la frazione, le antiche macchine per
calcolare, ecc Lire 69.000
ESPLORANDO LE SCIENZE
DELLA TERRA
Suddiviso in diversi capitoli che trattano:
geografia generale, la Terra nello spazio,
il pianeta Terra, geologia, la storia della
Terra (fossili, ere, la comparsa della vita,
ecc), idrosfera e atmosfera Lire 69.000
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Arrivano anche sul mercato italiano i primi lettori DVD
Creative PC-DVD Dxr2
Raffica di novità da parte di Creative Labs nei settori audio
e video. La più attesa è sicuramente il lettore DVD, un'unità
interna di enorme versatilità e basso costo. Ma allo SMAU
sono state presentate anche due nuove schede video 3D
dalle eccellenti prestazioni, e una linea completa di diffuso¬
ri per computer di diretta derivazione Hi-Fi. Insomma,
Creative si propone sempre più come punto di riferimento
per tutte le dotazioni multimediali del nostro PC, sconfinan¬
do addirittura nel settore Home Teatre.
di Luca Angelelll
Il Creative Labs PC-DVD Dxr2
è uno dei primi lettori DVD ad
essere disponibile nei negozi
italiani II nuovo standard
DVD (Digital Versatile Disc)
permette una maggiore capa¬
cità di immagazzinamento dei
dati, a parità di dimensioni
fisiche, rispetto al CD-ROM
Questa maggiore capacità è
stata raggiunta grazie ad un
avvicinamento delle tracce,
quindi ad una maggiore den¬
sità di informazioni per unità
di superficie, e grazie alla
possibilità di sovrapporre due
strati per facciata per un tota¬
le quindi di quattro strati
diversi La capacità comples¬
siva, scrivendo tutti i quattro
strati sulle due facciate, può
arrivare alla stupefacente
capacità di 17 GByte.
In questo modo è possibile
immagazzinare in un solo
DVD Video tutto un film, con
tanto di colonna sonora dota¬
ta di tutti i canali necessari a
ricreare in casa gli stessi
effetti sonori spettacolari che
si possono godere nei miglio¬
ri cinema.
Il PC-DVD Dxr2 è una unità
EIDE, ovvero va connessa al
computer alla stessa stregua
dei tradizionali lettori CD. In
più allegata alla confezione
c'è la Dxr2 Card, una scheda
che espande le possibilità del
prodotto in maniera sostan¬
ziale: in pratica il drive, la
scheda e il software in dota¬
zione creano un insieme in
grado di trasformare il PC in
un lettore audio/video capa¬
ce, collegato all’impianto
domestico, di riprodurre il
video (DVD 1.0, MPEG-2 e
MPEG-1) e decodificare la
colonna sonora.
Ma andiamo con ordine l’ap¬
parecchio è in grado di legge¬
re i DVD ROM con velocità
2x. il che equivale ad un tran¬
sfer rate di 2700 KByte al
secondo; la cache interna è di
512 KByte, il tempo di acces¬
so (random) per i DVD è di
170 ms. I formati supportati
sono DVD ROM e DVD
Video. In quest'ultimo caso la
scheda acclusa è in grado di
"migliorare’ la qualità del
video tramite una serie di filtri
ed interpolazioni permetten¬
do una riproduzione di 30
frame al secondo su di una
finestra che può arrivare fino
a 1280x1024 pixel Questa
qualità video può essere frui¬
ta non solo sul monitor del
personal ma anche tramite il
nostro "visore" domestico
(televisore o proiettore) gra¬
zie alle uscite disponibili in
formato video composito e S-
Video Accanto alle uscite
video è presente anche una
uscita audio digitale per per¬
mettere di far eseguire la
dedodifica Dolby AC-3 ad un
apparecchio dedicato ester¬
no. La scheda Dxr2 (Dynamic
Xtended Resolution) va mon¬
tata su di uno slot PCI e va
collegata sia alla scheda
audio del PC sia alla scheda
VGA per la corretta fruizione
dell'audio e del video.
All’atto della installazione del
software di gestione viene
richiesto il famigerato codice
regionale, in modo da poter
leggere i DVD in vendita in
quella parte del globo dove si
intende utilizzare il lettore.
Questa protezione, parte
dello standard DVD, impedi¬
sce di fatto di leggere i dischi
venduti in una nazione facen¬
te parte di una regione diver¬
sa da quella di appartenenza:
ad esempio un DVD (dotato
di regional code) acquistato in
America non può essere letto
da un sistema specializzato
per l’Europa
Ovviamente i nuovi lettori
DVD, e quindi anche il PC-
DVD. sono in grado di legge¬
re i CD esistenti per la piu
totale compatibilità. I formati
supportati sono praticamente
tutti compreso anche il CD
RW (CD riscrivibile), supporto
finora ostico per la stragrande
maggioranza dei lettori CD
oggi in circolazione La velo¬
cità di lettura dei CD-ROM è
di 20x. Il prezzo è di 699.000
lire IVA inclusa.
Altri nuovi interessanti pro¬
dotti sono stati presentati da
Creative Labs durante l'ulti¬
ma edizione dello SMAU. per
prima cosa due nuove sche¬
de grafiche, la Graphics
Blaster Eclipse e la Graphics
Blaster Exxtreme. La prima è
una scheda acceleratrice
2D/3D dedicata ad utenti
SOHO (Small Office Home
Office), mentre la seconda e
dotata di funzioni di accelera¬
zione 3D ancora più avanzate
ed è espressamente dedicata
a tutti gli appassionati di grafi¬
ca, animazione e videogiochi.
E' stata presentata, inoltre,
una linea di diffusori acustici,
composta da 5 modelli diver¬
si in grado di risolvere le esi¬
genze piu diverse, prodotti in
collaborazione con la Cam¬
bridge SoundWorks, azienda
di lunga esperienza nel
campo delle apparecchiature
Hi-Fi.
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Xerox, thè Digital Documer
La nuova strategia si basa interamente sulla conversione
al mondo digitale. Ai nuovi modelli di classe media e basso
costo dovrebbero seguire oggetti per il mercato Soho.
di Leo Sorge
Xerox ha pre
sentato i cardi
ni della sua
rivoluzione
Dalla copis
analogica a
mondo digita
le, dalla vendi¬
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quella indiret
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quanto propone la con¬
correnza.
L'azienda di New York
non dimentica la gran¬
de esperienza fatta
nella gestione dei
documenti, che ha por¬
tato ad alcune migliorie negli alimenta¬
tori della carta, nella gestione dei vassoi
e nella fascicolazione ad esempio que-
st'ultima può essere fatta in fronte-retro
fino a 50 copie con punto metallico in
tre posizioni
Per meglio orientarsi Xerox ha preso
come riferimento un modello: Hewlett
Packard. Il posizionamento dei prodotti
attuali è identico a quello di alcune
LaserJet, così come lo sarà per i prossi¬
mi modelli. Rick Thoman, presidente
dall'inizio dell'estate, spiega che non si
tratta d'una lotta: le dimensioni delle
due aziende non sono paragonabili, e il
boom del mercato genera spazio per
tutti Queste
stampanti di
rete sono in
realtà dei veri
e propri elabo-
raton.
Un processore
Intel Ì960HD a
66 MHz. con
12 MB di Ram
(espandibile a
128 MB) e da
2 a 8 MB di
Rom, e la
scheda dì rete
Ethernet (10
BaseT e 10Base2) costituiscono l'ossa¬
tura del sistema. L'hard disk, disponibile
nel formato da 1,4 GB, non è compreso
nel prezzo.
Molto ricca la dotazione di software: ad
un vero PostScript 2. si affianca
PrinterMap. il software di gestione in
rete, una piattaforma multivendor molto
piu ricca e versatile delle consuete uti¬
lity monoprodotto. Già oggi PrinterMap
ingloba i gestori di
Lexmark ed HP, e gra¬
zie alla sua architettura
aperta prevede lo svi¬
luppo di altri moduli,
anche da terze parti,
per estendere le carat¬
teristiche anche al
web
Più avanti questa stra¬
tegia dovrebbe portare
ad un ingresso deciso
nel mondo Soho con
modelli di prezzo dav¬
vero basso.
Oggi questo segmento di mercato è
presidiato con i modelli multifunzionali
fax/stampante/scanner delle serie
HomeCentre e WorkCentre. ai quali
dovrebbero aggiungersi stampanti e
probabilmente scanner.
Xerox Spa
Strada Padana Superiore 28,
20063 Cernusco sul Naviglio (MI),
Tel. (02) 92 18 81
Non si tratta di un nuovo gioco che
mette a dura prova le nostre capacità
intellettive, ma di una novità che ci con¬
sente di interagire con il computer
facendo a meno di joystick e mouse
Video Computer, in collaborazione con il desi¬
gner Pininfarina, ha presentato a Smau quello
che è stato definito il "loystick virtuale" una
sorta di casco multimediale in grado di sosti¬
tuirsi completamente al joystick e di svolgere
anche le funzioni del mouse.
Il prodotto, composto da tre componenti prin¬
cipali (casco, ricevitore e telecomando multi-
funzione). ha catturato l'attenzione di tutti i
ragazzi che transitavano davanti allo spazio
espositivo della Computer Union, stand dove
tre caschi erano a disposizione di chi avesse
voluto provare l'emozione di "pilotare" un'a¬
stronave con i movimenti della testa.
Naturalmente la curiosità dei giovani è stata
tale da creare code e tempi di attesa a tratti
lunghissimi.
Notizie specifiche sul prodotto non sono anco¬
ra disponibili (la presenza a Smau è stata una
vera e propria anteprima) e non siamo, quindi,
m grado di scendere troppo in particolari tecni¬
ci Abbiamo provato anche noi a "farci un
giro”, solo pochi minuti, la fila delle persone in
attesa non ci ha permesso di più (pena la deca¬
pitazione I)
L'impressione è stata positiva, anche se il
tempo a disposizione non è stato sufficiente
per poter esprimere una vera opinione, soprat¬
tutto quando non si è addestrati al pilotaggio di
una astronave
Riteniamo, comunque, che si tratti di un pro¬
dotto destinato ad avere successo, anche per¬
ché potrebbe trovare utilizzo in settori non
necessariamente legati ai giochi, ad esempio
come un concreto aiuto per disabili
Video Computer Spa
Via Antonelli 26,
10093 Collegno (TO).
Tel (011)40 34 828
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
95
Tra portatili e grandi sistemi fanno capolino anche alcune tecnologie innovative
Tutti i colori del Blue
MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997
ViaVoice
mu !■«. a. r - limi .ii . \r m
A giudicare dal numero di proposte e soluzioni, IBM è in gran forma nel mondo ed in Italia.
di Leo Sorge
Allo Smau di quest'anno una
valanga di novità ha invaso lo
stand IBM. Non che gli altri anni
fossero poche, ma stavolta c'è
davvero l'imbarazzo della scelta.
L'apertura ci sembra però obbli¬
gatorio dedicarla a Deep Blue
Junior, la versione ridotta del
super sistema che ha sconfitto
Gary Kasparov. I progettisti del
miracoloso marchingegno han¬
no infatti (per ora...) declinato
l'invito alla bella con il campione
del mondo, che un anno fa
aveva battuto la prima versione
del mostro pensante, per dedi¬
carsi a diffondere nel mondo le
conoscenze acquisite nel realiz¬
zare quest'impresa. Junior gira
su RS/6000, cosi come
Vìdeocharger, un software di
gestione realtime di video su
Internet. Da citare al volo un'al¬
tra tecnologia innovativa di IBM,
stavolta nel settore della produ¬
zione di circuiti integrati: il
nuovo processo 7S, a sei strati
di metallo, per i contatti usa il
rame anziché l'alluminio. Anche
nel 1996 è stato di IBM il prima¬
to statunitense (e quindi mon¬
diale) del numero di brevetti
registrati, pari a 1.867.
Ma passiamo ai prodotti.
Sempre più importante è l'at¬
tenzione per Windows NT, che
la stessa Big Blue, nel suo
materiale pubblicitario, definisce
con ironia come provenienti da
una direzione inaspettata'. La
gran parte delle applicazioni
competitive del tanto software
di IBM, che per fatturato resta
staccare la spina e senza biso¬
gno di utensileria. L'intero ser¬
ver si nawia anche senza l’ope¬
ratore, sia con un comando
remoto che da solo. Dei softwa¬
re principali è già sicura l'assolu¬
ta compatibilità: NT e
BackOffice, Sap/3, Oracle.
Novell, Baan, Lotus, SCO,
Vinca, Citrix ed NCD.
Tra i servizi ora disponibili partia¬
mo con IBM Direct, un help
desk., multimediale Si può
infatti raggiungere per telefono,
per posta elettronica e per fax.
IBM Direct, la guida all'acquisto
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IDm qirect<kPit iDm comi fax
039/600 715.0, fax on demand
039/600 600.1 ), ha un accesso
anche sul web , all'indirizzo
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che offre i cataloghi online.
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semplici lamentele c'è Pronto
IBM (167-016 338, prontojbm
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merciali hanno a disposizione
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Nuove tecnologie, nuovi prodotti
Lo stand IBM è stato anche teatro di nuove tecnologie, alcune uffi¬
cialmente presentate sotto forma di prodotto altre invece solo
preannunciate sotto forma di versioni preliminari. Del primo caso fa
parte il nuovo sistema di dettatura ViaVoice in parlato continuo. Del
ViaVoice e del suo "fratello minore" Simply Speaking Gold a parlato
discontinuo ci occuperemo sul prossimo numero di MC. Altri nuovi
prodotti ad alta tecnologia comprendono il DB2 Umversal Database
V5 e i server mtranet/lnternet/commerce basati sui nuovi AS/400e
Non è invece ancora un prodotto il WorkSpace On Demand, infra¬
struttura per intranet nella quale stazioni di lavoro senza dischi boot-
strappano da server e allocano su di esso il proprio spazio di lavoro
virtuale. Al momento solo per OS/2 e token ring, ma in futuro...
Corrado Giustozzi
la prima soft¬
ware house del
mondo (oltre 13
miliardi di dollari
è il fatturato del
1997), è dispo¬
nibile per la piat¬
taforma server
di Microsoft.
Ovviamente il
prodotto di pun¬
ta è Domino,
l'innovativa ver¬
sione di Lotus
Notes giunta
alla release 4 5.
Grande risalto va dato anche ai
prodotti della famiglia MQ-
Series. che forniscono un'inte¬
grazione affidabile e trasparente
tra NT e ben venti altre piat¬
taforme, in modo da rendere
quasi automatica la convivenza
di software eterogenei e l'inseri¬
mento di NT in reti già affidabili.
Questo middleware agisce con
tutti i sistemi operativi Micro¬
soft, su Unix e ovviamente su
alcuni sistemi IBM tra i
quali OS/2 ed S/390.
Terminiamo questa ras¬
segna, forzatamente
non completa, con la
nuova versione del
Transaction Server, la
cui versione 4 per NT
permette di scegliere
tra il monitor centraliz¬
zato Cics ed E ncina, la
soluzione di¬
stribuita svilup¬
pata da Tran-
sarc.Molte le
novità anche
nell'hardware.
Tra i server se¬
gnaliamo la li¬
nea NetFinity,
basata su
schede madri
Pentium Pro in
configurazione
quadriproces¬
sore. La Ram
arriva a 4 GB, i
dischi coprono
quasi 1 TB sul¬
lo stesso rack,
l'input/ output
è predisposto per l'innovativa
soluzione 120, ormai standard di
mercato. Buona parte delle
componenti principali è ridon¬
dante. ovvero ci sono più ele¬
menti di quelli strettamente
necessari per alimentatori ed
hard disk è frequente, per le
schede di rete lo è un po'
meno, ma adesso c'è NetFinity.
Le componenti principali posso¬
no essere scambiate senza
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Avigo e PocketMate, i PDA e gli organizer Texas
Texas Instruments presenta Avigo, il suo primo Personal Digital Assistant a
penna dalle molteplici funzioni integrate, ideale per una completa pianificazio¬
ne degli appuntamenti ed il management di progetti. PocketMate è invece la
nuova famiglia di organizer disponibili in tre varianti: PocketMate 200 dotato di
64 KByte di memoria, PocketMate 300 con 128 «Byte e PocketMate 400 fornito
di 256 KByte di capacità di memoria.
Avigo è disponibile nelle ver¬
sioni in lingua inglese, france¬
se, tedesco, spagnolo e italia¬
no. La sua capacità di memo¬
ria è di 1 MB (ampliabile a 2
MB), consente di gestire gli
appuntamenti, gli appunti e gli
indirizzi di un intero anno.
Texas ha sviluppato apposita¬
mente per Avigo un software
intuitivo che contiene, fra l'al¬
tro, una correzione automati¬
ca degli errori a seconda della
specifica lingua d'utilizzo. Tale
funzione permette inoltre di
anticipare le immissioni dell'u¬
tente offrendo diverse combi¬
nazioni sillabiche. Grazie alla
penna integrata in maniera
ergonomica nell'alloggiamen¬
to si possono richiamare tutte
le funzioni o immettere dati.
Nello sviluppo di Avigo, Texas
si è orientata alle richieste dei
clienti integrando, per esem¬
pio, un grande display grafico
che rappresenta le informa¬
zioni in formato orizzontale o
verticale. Sul display viene
rappresentata una nuova
tastiera di tipo 'Just Type' per
l'immissione veloce a penna.
Delle numerose funzioni stan¬
dard fanno parte, oltre alla cal¬
colatrice, anche la gestione
delle spese, il calcolo delle
tabelle finanziarie e la lista
cose-da-fare La sincronizza¬
zione dati con il PC ed il
software Lotus Organizer
completano il volume delle
funzioni.
PocketMate è invece la
nuova famiglia di organizer
disponibili in tre varianti:
PocketMate 200 dotato di 64
KByte di memoria, Pocket
Mate 300 con 128 KByte e
PocketMate 400 fornito di
256 KByte di capacità di
memoria. PocketMate 300 e
PocketMate 400 vengono
distribuiti inoltre in bundle con
incluso il software Lotus
Organizer. Nei nuovi modelli,
il tastierino cifre è integrato
nella metà superiore dell'al¬
loggiamento a destra del
display. L’immissione delle
cifre diventa cosi più comoda;
i calcoli possono essere ese¬
guiti più velocemente e con
maggiore esattezza. I modelli
della famiglia PocketMate
dispongono di una serie di
funzioni di facile uso per l'u¬
tente. già rese note dalle
serie di modelli PS-6865SÌ e
PS-6965SÌ. L'orgamzer guide
l'utente passo dopo passo
attraverso tutte le funzioni
tanto da rendere superflua la
consultazione del manuale.
La guida dell'utente all'organi-
zer può avvenire nelle lingue
inglese, francese, tedesco,
italiano e spagnolo. Tutti i
modelli dispongono inoltre,
come standard, di una vasta
funzione di ricerca e di prote¬
zione tramite password II
nuovo posizionamento dei
tasti cifre ha ricavato posto
nella metà inferiore dell'allog¬
giamento Il grande display
capace di rappresentare 6
righe, ognuna da 24 caratteri,
è situato ore sulla parte sini¬
stra. La sua retroilluminazione
permette di rappresentare le
informazioni anche in ambien¬
ti scarsamente illuminati e
viene attivata automatica-
mente per circa 20 secondi
premendo semplicemente un
tasto. I prezzi: PocketMate
200, 64 Kbyte lire 188.900,
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lire 239.900, PocketMate
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Sun denuncia Microsoft per aver cambiato Java
Sun Microsystems, che concede in licenza a Microsoft ed altri il suo linguaggio Java, ha denunciato Microsoft
sostenendo che il nuovo Internet Explorer 4.0 usa un codice rielaborato di Java che devia
dagli standard prefissati.
di Enrico Ferrari
La causa verte quindi su un problema di copyright, infranto da
Microsoft secondo quanto sostiene Sun, ma non solo: pubblicità
ingannevole, rottura del contratto, competizione sleale ed altre gravi
accuse sono mosse alla società di Bill Gates, accompagnando natu¬
ralmente la denuncia con una richiesta di risarcimento in denaro e la
richiesta di ritirare Microsoft Internet Explorer 4 0 fino a che non ven¬
gano inseriti nel programma due componenti standard Java non
attualmente presenti.
Alan Baratz, dirigente Sun, ha dichiarato: "Microsoft ha deliberata¬
mente infranto i suoi obblighi contrattuali, Microsoft deve giocare
con le stesse regole del resto dell'industria".
Da parte sua Microsoft risponde per bocca di Charles Fitzgerald:
"Questa è pura ipocrisia, Sun si è messa in un vicolo cieco senza
sapere come uscirne, nella peggiore delle ipotesi potremmo anche
non usare affano il nome Java, e mantenere comunque i nostri pro¬
dotti compatibili con Java"
La guerra si annuncia particolarmente aspra, Sun è da sempre vista
come l'anti-Microsoft per eccellenza, l'unica compagnia che può
contrastare lo strapotere di Bill Gates facendo forza sul suo network
computing e non c'è dubbio che questa denuncia non sia altro che
un pretesto adottato dalle due compagnie nel tentativo di danneggia¬
re in tutti i modi l'avversario.
98
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Fino al }| Dicembre 1997
veloci, affidabili e in tanti modelli, in grado di
stampare in tutti i formati, fino all'A2. E. con le testine opzionali, alcuni
modelli si trasformano addirittura in scanner. D'altronde, quando si ha alle
spalle una storia ed una tecnologia come quelle di Canon, non potrebbe
essere diverso. Con le stampanti Canon,
la vostra fantasia volerà verso
nuovi orizzonti. E il vostro
computer potrà contare su un
risultato di stampa “folografico'cosi
perfetto da superare ogni immaginazione
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Creata una rete di Nokia Display Point per fornire supporto alle esigenze dei clienti
Nokia Display: tutto quello che c’è e ci sarà intorno a un monitor
Tra le novità presentate a Smau si segnalano un monitor con schermo LCD. tre nuovi modelli
della famiglia Xpro. ampliamenti nella linea 447Za e addirittura una serie inedita di monitor con microfono.
audio hi-fi e sistema subwoofer integrato.
di Fabrizio Dell 'Orso
Nokia Display Products, azienda
del gruppo Nokia, tra le tante
novità ha finalmente presentato
a Smau '97 anche il suo primo
monitor LCD L'ingresso del
modello 300Xa. oltre a inaugura¬
re nell'ampia gamma dei moni¬
tor proposti l'introduzione delle
tecnologie più esclusive per la
scelta dei display, si segnala per
gli sforzi indirizzati verso la
caratterizzazione diffusa dell'o¬
rientamento multimediale: al
nuovo prodotto infatti non
manca nulla per ben figurare,
qualsiasi sia l'aspetto che in
esso si desideri prendere in
esame per una personale valu¬
tazione. Lo schermo piatto e
leggero, che nei monitor in tec¬
nologia LCD è tipicamente
esente da qualsiasi disturbo
elettromagnetico e dal tradizio¬
nale fenomeno di flickering, nel
300Xa trova maggiore comfort
visivo e prestazioni eccellenti
grazie all'impiego di schermi di
tipo S-TFT. Pur garantendo
un'elevata superficie attiva, in
questo caso pari a ben 13.3 pol¬
lici (comparabile all'area utile
che è disponibile in un tradizio¬
nale monitor da 15 pollici), il
nuovo modello propone ovvia¬
mente immagini totalmente
prive da controproducenti
distorsioni grazie alla superficie
perfettamente planare dello
schermo, mentre una perfetta
visione - anche collettiva - è
assicurata da un ampio angolo
di visualizzazione (in grado di
offrire un'escursione di ben 140
gradi complessivi sia in orizzon¬
tale che in verticale), richieden¬
do tra l'altro per il funzionamen¬
to solo il 10% di energia rispet¬
to alle normali soluzioni a tubo
catodico La risoluzione massi¬
ma può essere spinta fino a
1024x768 pixel, mentre la
gamma cromatica può raggiun¬
gere valori pari a quattro volte
quelli dei suoi concorrenti, ossia
fino a un massimo di 256 000
colon Tra gli altri aspetti da non
sottovalutare ci sono poi l'eleva¬
ta luminosità e il notevole con¬
trasto offerti: entrambi sono in
grado di poter offrire ottime
garanzie di versatilità, anche per
chi opera stabilmente in
ambienti molto luminosi, nor¬
malmente tra i più aitici. Tutti i
risultati riassunti sono stati rag¬
giunti tramite l'impiego di un
innovativo schermo antiriflesso,
nel rispetto degli impegnativi
standard TCO-95 e da altre
significative caratteristiche di
progetto. Per quanto concerne il
profilo utente è invece impor¬
tante evidenziare l'implementa-
zione di una sene di menu OSD
per apportare celeri correzioni
nel setup, mentre dal lato delle
carattenstiche operative spicca¬
no invece il sistema di altopar¬
lanti stereo e il microfono inte¬
grati nel cabinet, grazie ai quali
l'utente può subito estendere il
range delle applicazioni in vista
di impiego esteso della pratica
aziendale della videoconferenza
Disponibile da fine ottobre, l'ele¬
gante e sottile monitor Nokia è
stato posizionato a sole lire
4 990 000 IVA esclusa
Novità hanno riguardato anche
la famiglia dei monitor profes¬
sionali Il nuovo 445Xpro è il
primo monitor 21 pollici in grado
di offrire una risoluzione pari a
1800x1440 pixel utilizzando una
frequenza di refresh di 80 Hz. e
1800x1350 ad 85 Hz, risoluzioni
che lo rendono praticamente
ideale in impieghi CAD. DTP e
del trattamento professionale
delle immagini Alla
elevata risoluzione
raggiungibile, il nuo¬
vo monitor unisce
inoltre un contrasto
fino a 1:5 Per garan¬
tire la migliore niti¬
dezza di immagine,
inoltre, ai piu elevati
livelli di risoluzione
viene utilizzato un
sistema denominato
Dynamic Conver-
S snce Process.
al punto di vista
costruttivo, il 445X
prò si segnala per l'adozione di
un nuovo tipo di rivestimento
antiriflesso, doppio ingresso D-
sub e coassiale BNC seleziona¬
bili tramite apposito switch.
Inoltre, particolarmente ridotte
sono le emissioni di campi elet¬
tromagnetici e il consumo di
energia, tanto che in completo
stand-by si attesta in soli 0,3 W.
Offerto con una garanzia di ben
tre anni, è da fine ottobre a listi¬
no a lire 3 890.000. IVA esclusa
Il 446Xpro è invece un monitor
da 19 pollici che consente il rag¬
giungimento di una risoluzione
massima di 1600x11280 a 80
Hz, dispone di interfaccia ergo¬
nomica ad un solo grande bot¬
tone come il modello preceden¬
te e del doppio ingresso D-sub
e BNC: prezzo di sole lire
2 190 000, IVA esclusa II
modello 447Xpro. infine, è inve¬
ce un 17 pollici in grado di man¬
tenere la medesima risoluzione
massima del modello superiore.
ma a una frequenza di refresh di
76 Hz, e utilizza un tubo Trini¬
tron.
Altre novità riguardano il moni¬
tor 447Za. che ha beneficiato di
un design rinnovato, migliorie
nelle funzioni audio e nell'otti¬
mizzazione circuitale, con ridotti
consumi energetici e minore
produzione di calore.
Grazie ad uno schermo piatto
antiriflesso da 17 pollici che uti¬
lizza un cinescopio di tipo "mini-
neck - con una maschera forata
da 0,27 mm, migliorano i dati
caratteristici: la risoluzione mas¬
sima si conferma in
1280x1024 pixel, mentre alla
frequenza di refresh di 90 Hz
raggiunge i 1280x768 pixel
Potenziato il sistema audio
denominato Business Sound
System, che ora integra due
altoparlanti da 5 W e un mi¬
crofono i cui parametri audio
sono ora regolabili tramite
una serie di menu OSD.
Per chi ama disporre di un
sistema audio integrato di
elevate caratteristiche, è
stata infine preparata una
sene dotata di sistema di alto¬
parlanti integrato e subwoofer i
menu audio per questa nuova
sene sono particolarmente
completi, permettendo la sele¬
zione di audio stereo o pseudo
stereofonico, regolazione toni
bassi e alti, ecc., ecc.
Per il trade. infine, sono già stati
selezionati ben 40 punti vendita,
per creare una completa rete di
partner in grado di supportare
da vicino tutti i clienti, siano essi
aziende che semplici privati. Un
obiettivo sempre in direzione
della qualità, per confermare e
completare le esigenze di ogni
post-vendita.
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velocemente e con un unico passaggio
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stampati e diapositive. Che si tratti di
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e conveniente. E i risultati sono sempre straordinari, specialmente
se stampati con il "fotorealismo*
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stupiteti se vi sembrerà normalissimo
che un leone chiacchieri amabilmente
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Per gli inguaribili appassionati di Amiga è in arrivo una succulenta novità
Arriva da Cloanto il primo software ufficiale per l'emulazione di Amiga
La Cloanto, azienda italiana produttrice di pacchetti di successo quali Personal Paint e Personal Suite,
ha infatti stipulato un accordo con gli attuali proprietari della tecnologia Amiga (Gateway 2000, Ine. e le sue
divisioni Amiga, Ine. e Amiga International, Ine.) per la distribuzione commerciale del primo pacchetto
di emulazione Amiga ufficialmente riconosciuto.
di Andrea Suatonl
Il pacchetto, che verrà presenta¬
to il 14 novembre al Computer
'97 di Colonia, ha per ora il
nome in codice di Amiga
Forever (http://www,cloanto.
com/amiga/forever/) e includerà
su licenza tutte le versioni di
Amiga OS finora pubblicate, a
partire dalla 1.0 con cui fu
immesso sul mercato l'Amiga
1000, ad eccezione della versio¬
ne 3.1 e di altri file di minore
importanza, esclusi dall'accordo
di licenza, la cui mancanza non
pregiudica comunque il livello di
compatibilità con il software
Amiga. La licenza copre anche
le immagini delle ROM di
Amiga nonché i vari brevetti e
logo utilizzati, consentendo in
tal modo di disporre legalmente
di un emulatore Amiga. Oltre ai
vari sistemi operativi, Amiga
Forever include un numero
ancora imprecisato di bonus
che lo rendono particolarmente
appetibile come prodotto da
installare sul proprio PC. Il primo
di questi bonus è Amiga
Explorer, un software di rete
per connessioni tra Amiga e PC
sviluppato direttamente dalla
Cloanto. Amiga Explorer viene
installato come estensione del
desktop di Windows (95 o NT),
e permette di vedere un Amiga
come un normale computer col¬
legato alla rete di PC.
Inizialmente il collegamento fisi¬
co tra Amiga e PC viene realiz¬
zato con un cavo seriale nuli
modem o un cavo parallelo
secondo gli standard Windows /
LapLink / InterLink / Norton.
Una successiva release di
Amiga Explorer, attesa per la
fine di quest'anno e che sarà
distribuita gratuitamente ai pos¬
sessori di Amiga Forever, per¬
metterà di utilizzare anche il pro¬
tocollo TCP/IP. Il secondo
bonus è costituito da una sele¬
zione di giochi e demo scelti tra
i più famosi, nonché da altro
materiale di interesse storico,
tra cui un'intervista esclusiva e
mai pubblicata fatta a Jay
Miner, universalmente ricono¬
sciuto come il creatore di
Amiga. Non manca ovviamente
Personal Paint, con una versio¬
ne ottimizzata particolarmente
per l'ambiente di emulazione,
più una selezione di software
recente proveniente dalla stes¬
sa Cloanto e da altre software
house. Il software di emulazio¬
ne su cui si basa Amiga Forever
è UAE acronimo non meglio
specificato che inizialmente
significava Unusable Amiga
Emulator, a causa della lentezza
di esecuzione della prima ver¬
sione, mentre ora sembra che
la definizione più accreditata sia
Ubiquitos Amiga Emulator o
Unix Amiga Emulator, dal siste¬
ma operativo su cui è stato svi¬
luppato inizialmente. UAE, idea¬
to da Bernd Schmidt, è ormai
disponibile su un elevato nume¬
ro di piattaforme hardware
oltre alla versione per UNIX esi¬
stono infatti porting per MS-
DOS, Windows. Macintosh,
BeOS e NextStep, ma la lista è
destinata ad allungarsi. Il CD¬
ROM su cui è distribuito Amiga
Forever include i sistemi opera¬
tivi, le ROM e tutto il software
di emulazione in versione prein¬
stallata, in modo da semplificar¬
ne l'uso: basta inserire il CD nel
lettore e fare click con il mouse
per attivare sul proprio PC un
Amiga completamente funzio¬
nante. Il software di emulazione
include anche un driver apposi¬
to per l'utilizzo di Picasso 96, il
software che permette ai pro¬
grammi Amiga di sfruttare le
caratteristiche delle schede gra¬
fiche normalmente disponibili
sui personal compatibili (scher¬
mi a 8. 16 o 24 bit di colore). La
distribuzione iniziale di Amiga
Forever includerà, oltre al CD¬
ROM. un floppy in formato
AmigaDOS contenente il
software di rete necessario per
l'interfacciamento con Amiga
Explorer In tal modo qualunque
modello di Amiga, anche se non
dispone di un lettore di CD¬
ROM. potrà essere facilmente
collegato al personal computer
In definitiva, Amiga Forever può
essere l’occasione che molti
aspettavano (specialmente
coloro che per vari motivi non
hanno più un Amiga "vero'') per
tornare ad utilizzare quello che è
stato il primo personal compu¬
ter multimediale della storia;
oppure, più semplicemente,
può essere l'occasione per
disporre finalmente di un Amiga
notebook, visto che i prezzi e la
potenza di un notebook PC
sono ormai alla portata di molti
Il prezzo di Amiga Forever, cosi
come il numero di piattaforme
direttamente supportate (a
parte i PC), non sono stati anco¬
ra comunicati.
yatfi * chi-
Cloanto Italia srl
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Jabert, il magazzino degli assemblatori
Un’azienda italiana commercializza una gamma di prodotti provenienti
da Hong Kong Qualità e servizi ne stanno motivando la rapida ascesa. Il
fenomeno degli assemblatori che vendono pochi pezzi al mese ma
comunque hanno una fetta di mercato viene spesso visto solo in chiave
tecnologica, ovvero processori e schede interne. In realtà il prodotto
finito si compone anche di tutti gli alloggiamenti, dal case ai trame, e di
tutti gli accessori, che non sono solo tastiere, mouse ed altoparlanti, ma
anche alimentatori, ventoline e quant'altro sia necessario. In Italia non
esistono molti specialisti di questo settore, che deve affrontare un clas¬
sico problema di magazzinaggio e movimentazione di scatole. Nella
categoria spicca senz'altro la Jabert Italia di Reggio Emilia (www.shop-
ping.it/Jabert), un'azienda che in pochi anni ha saputo raggiungere i 15
miliardi di fatturato annuo e la vendita di oltre 200 mila pezzi Nata nel
1993 da specialisti operanti nel mondo dell'informatica fin dal 1979, la
Jabert Italia fa parte del gruppo Prima Computer, un produttore di Hong
Kong che ne è fornitore
unico. Oggi il catalogo
Jabert comprende ben 18
linee di case per computer,
differenziate su tre fasce,
economica, media ed alta.
Dal punto di vista commer¬
ciale va segnalata la recente
apertura di due nuovissime
filiali presso Roma e Milano,
con la prospettiva di aprire nuovi punti di distribuzione. Jabert non
vende direttamente all'utente finale, ma telefonando è possibile cono¬
scere il recapito del rivenditore più vicino.
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Thor, non solo computer
Thor Computer è la casa torinese che si pre¬
senta al pubblico con una rinnovata offerta
di componenti per PC , notebook e periferi¬
che di qualità.
La sene di notebook Thor
HyperBook racchiude tutto
ciò che la tecnologia attuale
mette a disposizione Incor¬
pora infatti al suo interno un
lettore CD-ROM 20X contem¬
poraneamente al FloppyDisk,
il display video Extra Large da
11,3" TFT oppure il Super
Large da 12" TFT e l'Expan-
ded da 13", la scheda video
con 2 Mb di VRAM PCI con
una risoluzione massima di
800x600 a 64.000 colon per
una visione fotorealistica del¬
l'immagine, le porte PCMCIA
per accogliere adattatori di
rete locale, Modem/Fax, l'au¬
dio stereofonico ad alta qua¬
lità con gli altoparlanti incor¬
porati per enfatizzare le pre¬
stazioni multimediali, la sche¬
da opzionale MPEG-1 per la
visione dei Film su CD ad alta
risoluzione. Le nuove schede
audio Elephant basate sul chi-
pset Yamaha, sono Plug &
Play, queste le caraneristiche
della Yamaha 719: Bus ISA.
3D Surround Sound, softwa¬
re Wave Table incluso, Plug
& Play, audio digitalizzato da
16 bit stereo 44 Hz, Mixer
stereo regolabile, supporta
44.1 K digitai audio IN/OUT,
interfaccia MIDI compatibile
con MPU-401. compatibile
Windows Sound Systemt,
SB16 Game port standard
IBM PC loystick, porta ester¬
na MIDI per connessione
tastiera MIDI, Full Duplex in
riproduzione e registrazione o
Driver per Windows 3 1. 95 e
NT4.0
Per quel che riguarda le sche¬
de video, Thor si presenta
invece con una accoppiata
che consente di convenire il
televisore in un monitor mul¬
timediale. semplicemente
abbinando alla scheda video
Elephant S3 il TV Converter
I TV Converter sono adatti a
sistemi PALE/NTSC, con
segnale di output Composito
o S-Video e sono dotati di ele¬
vata semplicità di controllo.
La risoluzione TV è di
640x480 e non occupa uno
slot PCI della scheda madre
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E' Compaq il leader dei PC server
Secondo Dataquest è Compaq
ad avere la leadership del mer¬
cato dei PC Server, grazie al
secondo trimestre 1997 nel
quale le vendite di PC server sul
territorio italiano hanno superato
le 3000 unità consegnate, regi¬
strando un incremento del
270% rispetto al corrispondente
periodo dello scorso anno di
questo mercato.
La leadership è confermata da
un altro dato di particolare rilie¬
vo nel primo semestre del
1997, il 75% di tutte le installa¬
zioni della suite di gestione
aziendale SAP R/3 in ambiente
NT è stata effettuata su server
Compaq
Compaq Italia annuncia inoltre
riduzioni di prezzo fino al 27%
per gli application e database
server ProLiant 5000 e ProLiant
6000
I Compaq ProLiant 5000 e 6000,
che supportano fino a 4 proces¬
sori Pentium Pro a 200 MHz,
sono la soluzione ideale per atti¬
vila che richiedono grande
potenza di elaborazione come
nei settori Internet, Intranet,
database, dataware-housing,
groupware e messaggistica
Accordo Microsoft, Digital e Telecom Italia per l’offerta di “Village Windows”
L'offerta Village Windows costituisce la più recente componente applicativa "Village” di Telecom Italia basata su tec¬
nologie Microsoft e Digital. Basati sulle piattaforme orientate alle funzionalità di groupware, si tratta di servizi da tempo
offerti in collaborazione con note aziende del settore IT. Ora si guarda ai sistemi esplicitamente orientati verso tecnolo¬
gia Internet.
di Francesco Fulvio Castellano
Dall'accordo tra Telecom Italia, Digital e Microsoft nasce una nuova
offerta per le imprese italiane Village Windows, una linea di
prodotti/servizi che arricchisce l'ormai affermata offerta Village di ser¬
vizi e soluzioni applicative Internet/lniranet per le aziende. La nuova
iniziativa, presentata a Milano nel corso di un'affollata conferenza
stampa, permette ad aziende, organizzazioni, enti ed associazioni di
ideare, realizzare e mettere in esercizio in tempi rapidi, a costi estre¬
mamente contenuti e senza affrontare investimenti, soluzioni applica¬
tive interne e/o esterne all'azienda basate sul modello degli standard
Internet, con il supporto progettuale di Telecom e dei suoi business
partner. Village Windows non si propone come alternativa ai sistemi
informativi tradizionali già operanti, ma come completamento ed inte¬
grazione dei sistemi legacy per aziende che intendano adottare solu¬
zioni flessibili di comunicazione basate sul modello Internet per le loro
comunicazioni interne ed esterne (del tipo flussi clienti/fornitoril
I servizi offerti si basano sulla piattaforma Microsoft MCIS (Microsoft
Commercial Internet System), sui prodotti di Microsoft BackOffice,
integrati dall'insieme dei prodotti Digital della sene AltaVista La realiz¬
zazione di Village Windows in modalità ''Server Farm” utilizza sistemi
di elaborazione Digital ed e stata progettata congiuntamente dalle tre
società m Italia L'accordo assume particolare rilevanza in quanto pre¬
vede, oltre alla definizione dell’offerta commerciale congiunta su ser¬
ver farm, la collaborazione strutturata fra i laboraton di ricerca dei tre
partner per lo sviluppo di attività orientate ad innovare l'offerta specia¬
lizzata alle imprese. "Questo nuovo accordo - ha dichiarato ring
Grandesso di Telecom Italia - testimonia il grande impegno di TI ad
operare quale azienda all'avanguardia nel settore dell'offerta in rete
Offerta che deve essere alimentata, oltre che dalle soluzioni di con¬
nettività. da soluzioni applicative in grado di fornire ai clienti un servizio
completo integrato e sempre piu competitivo Soddisfatto anche
Alberto Fresco. Amministratore delegato di Digital Italia "Siamo parti¬
colarmente lieti di contnbuire a questa iniziativa cosi innovativa nell'of¬
ferta di servizi integrati Internet alle aziende italiane Analoghe espe¬
rienze già avviate con successo da Digital insieme a Microsoft e alcuni
tra i più importanti gestori di telecomunicazioni negli USA e in Gran
Bretagna ci fanno ritenere che l'offerta integrata Village Windows tro¬
verà largo consenso anche in Italia, perché risponde a fondamentali
esigenze di competitività delle imprese"
Le grandi potenzialità delle applicazioni Internet sono state infine riba¬
dite nell'intervento di Umberto Paolucci, Vice President Europe
Microsoft e Amministratore Delegato di Microsoft Italia. "Microsoft
crede che Internet offra una grande opportunità per le aziende italiane:
rivisitando il proprio sistema di comunicazione si aumenta l'efficacia e
la flessibilità organizzativa, si comprimono i costi operativi, si permette
un maggior contatto con il cliente, per affrontare in modo migliore le
sfide del mercato"
Due le motivazioni dell'offerta il ridisegno dei sistemi informativi in
chiave tecnologica innovativa I Internet. Intranet, Extranet); la revisione
delle reti di telecomunicazione, con un obiettivo di razionalizzazione e
controllo, diminuzione costi, standardizzazione dei protocolli (IP).
104
MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997
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Migliorata dell '80% la velocità di memorizzazione e di accesso ai dati di una workstation
Adaptec estende la tecnologia RAIDport al mercato delle PC Workstation
RAIDport II rafforza la leadership di Adaptec nei sistemi RAID a basso costo e ad alte prestazioni
destinati al mercato delle PC workstation. Altre novità: annunciate unità CD riscrivibili ancora più rapide e veloci
e nuova vita ai vecchi LP con Easy CD Creator Deluxe. Andamento entrate primo trimestre: +34%.
di Francesco Fulvio Castellano
Adaptec, società statunitense,
con sede a Milpitas. California
(3000 dipendenti nel mondo),
progetta, sviluppa e commercia¬
lizza soluzioni complete per la
trasmissione veloce di dati dal
computer alle periferiche, non
ha una propria filiale ma opera
nel nostro Paese attraverso tre
Partner distributori: Actebis
Computer, Ingram Micro e CDC
Point. Le sedi europee, come
capita sempre più spesso di
sentire, sono a Bruxelles (sede
centrale), Monaco di Baviera
(per il centro Europa), Cam-
berley (nord Europa) e Parigi
(sud Europa). L'Italia è da "colo¬
nizzare”, territorio di conquista.
Niente polemiche, cosi vanno le
cose, anche se i risultati di bilan¬
cio del primo trimestre per le
attività in Europa registrano un
+35-40%.
Sundi Sundaresh, Corporate
Vice President Marketing di
Adaptec Ine., accompagnato da
Walter Schumann, Direttore
Marketing Europa, nel corso di
una conferenza stampa a
Milano ha annunciato la versio¬
ne per PC workstation della tec¬
nologia scalabile RAIDport
IARO-1130CA), che incrementa
fino all'80% le prestazioni di I/O
delle PC station "emergenti"
basate sui processori Pen-
tiumPro e Pentium II.
L'incremento di prestazioni è
possibile grazie al data cachmg
(ottimizzazione del flusso di
informazioni), al data striping
(memorizzazione simultanea dei
dati su due o più unità disco) e
all’utilizzo dell’architettura SCSI
a doppio canale di Adaptec che
consente una migliore gestione
della larghezza di banda Tutte
queste caratteristiche riducono
il carico di lavoro della CPU e
migliorano le prestazioni com¬
plessive del sistema. La tecno¬
logia RAIDport II di Adaptec è
riconosciuta dai produttori di
sistemi e di schede madri come
approccio basato sugli standard
per la creazione di architetture
PCI a elevate prestazioni. Nel
corso dell'ultimo anno, Adaptec
si è aggiudicata ben 29 progetti
RAIDport con produttori di
schede madri di tutto il mondo.
Adaptec intende proseguire
nella propria strategia che punta
a promuovere l'adozione di
RAIDport nei sistemi desktop e
server. Con l’annuncio di
Milano, Adaptec estende di
fatto la tecnologia RAIDport al
mercato in rapida espansione
delle PC workstation. La tecno¬
logia RAIDport II migliora la
velocità di memorizzazione e di
accesso ai dati di una worksta¬
tion. Si tratta di un'architettura
basata sulla specifica PCI che
consente la messa a punto di
soluzioni di I/O a basso costo e
alte prestazioni sfruttando le
tecnologie RAID e ultraSCSI
RAIDport combina la velocità
dei chip UltraSCSI (AIC-7880) di
Adaptec con la scalabilità dell'ar¬
chitettura RAID. Il prezzo di ven¬
dita di RAIDport II su una PC
workstation dotata di unità SCSI
è di lire 1.050 000. Altra novità
annunciata è il DirectCD 2.0 con
il quale è ora possibile scrivere
e cancellare i CD proprio come
un floppy Questa nuova versio¬
ne consente di copiare le infor¬
mazioni in piccoli pacchetti, gli
utenti possono anche cancella¬
re i singoli file ("random erase"-
cancellazione selettiva), senza
dover cancellare l'intero CD.
Questa innovazione, unita alla
possibilità di disporre di supponi
poco costosi, renderà più rapido
il passaggio alle tecnologie CD-
R e CD-RW. DirectCD 2.0 di
Adaptec è basato sulla tecnolo¬
gia per la scrittura di pacchetti
conforme allo standard UDF
(Universal Disk Format). Il
software abilita l'unità CD-RW
ad eseguire la cancellazione
selettiva ed è compatibile con i
sistemi Windows NT 4.0 e
Windows 95 per CD-R e CD-
RW. La funzione di scrittura di
pacchetti consente agli utenti di
inviare piccole quantità di dati,
pacchetti appunto, alle unità
CD-R e CD-RW evitando il peri¬
colo di sovraccarichi o il rischio
di interruzione della trasmissio¬
ne dei dati La prima versione
del software DirectCD 1.01 per
Windows 95 è disponibile al
pubblico che già possiede le
unità CD-R compatibili con
DirectCD. Adaptec lo propone
al prezzo di lire 132.000
E per finire ecco che Adaptec
dà nuova vita ai vecchi LP (Long
Playmg) con Easy CD Creator
Deluxe L'innovativo software
consente di riversare il contenu¬
to di vecchi LP su CD la sua
facilità d'uso è un segnale che il
CD-R è ormai una tecnologia di
massa Infatti, si tratta di una
potente soluzione che combina
le più avanzate funzioni dei
software CD-Recording, Easy
CD-Pro e CD Creator per
Windows con nuove e avanza¬
tissime caratteristiche, tra cui
CD Spm Doctor Questa appli¬
cazione di registrazione audio
permette di trasferire il contenu¬
to di vecchi, rovinati, rigati dischi
LP su CD migliorando la qualità
sonora. Le altre nuove caratteri¬
stiche di Easy CD Creator
Deluxe sono la registrazione di
dati e la registrazione audio, la
capacità di funzionare in moda¬
lità mista (dati e audio), e l'inter¬
faccia che guida l'utente attra¬
verso le fasi del processo, ren¬
dendo molto semplice la regi¬
strazione di entrambi. Easy CD
Creator Deluxe supporta anche
nuove funzioni come Picture
CD per la fotografia digitale e
Video CD Creator, per la crea¬
zione di video CD: Jewel Case
Creator è invece un tool, fornito
gratuitamente, che permette di
personalizzare le copertine dei
propri CD Adaptec fornisce
Easy CD Creator Deluxe anche
in combinazione con il software
di MGI PhotoSuite SE. che per¬
mette agli utilizzatori di creare
album fotografici digitali, biglietti
di auguri fotografici, copertine
per riviste personalizzate ed
effetti speciali fotografici. CD
Spm Doctor è la funzione più
innovativa del software di
Adaptec. Consente di seleziona¬
re brani musicali da CD, LP o
musicassette, "pulirne" il
suono da tutti i difetti dovuti a
graffi o all'usura del supporto e
di registrarli su un CD
Insomma, si possono fare le
proprie "compilation" Il costo
di Easy CD Creator Deluxe è di
lire 210 OCX) I produttori di drive
devono rivolgersi ad Adaptec
per avere informazioni sulla ver¬
sione per OEM, Easy CD
Creator Standard Edition.
Adaptec Ine. ha nel frattempo
annunciato i risultati del primo
trimestre '98 conclusosi il 4
luglio scorso le entrate sono
state pari a 271 milioni di dollari,
ovvero il 34% in più rispetto ai
202 milioni di dollari dello stes¬
so trimestre del '96
106
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Claris in Web con ClarisWorks Office e FileMaker Pro
Le nuove versioni di ClarisWorks Office e File
Maker Pro integrano in rete tutti gli strumenti
tradizionali della produttività desktop
La suite di Claris, da sempre basata sulla semplicità e
ricchezza di opzioni senza creare prodotti di dimensioni
enormi, ha fatto un ulteriore passo in avanti verso la
rete delle reti ClarisWorks Office è composto dall'inte¬
grato ClarisWorks, da HomePage Lite e da una versio¬
ne personalizzata di Jian BusinessBasic. La versione
statunitense è arricchita da una scelta di Internet provi¬
der e di 230 documenti già pronti per gestire una picco¬
la attività ClarisWorks 5.0 e predisposto per il web gra¬
zie ai collegamenti ipertestuali e all'Enhanced HTML
che gestisce, HomePage Lite per aprire una presenza
in rete ed una serie di documenti e tool già pronti. Il
pacchetto comprende una serie di traduttori che impor¬
tano documenti dalle suite Microsoft, Corel e Lotus
Basso il prezzo, scarso l'uso di risorse del computer, La
versione USA costa 100 dollari e s'installa compieta-
mente con 8 MB di RAM e 68 MB su disco, mentre
l’installazione minima richiede 18 MB. E’ disponibile
per Windows 95, Windows NT e MacOS (a partire da
un 68020 con System 7.0.11.
Un altro annuncio riguarda FileMaker Pro 4 0 per
Windows 95, Windows NT, Windows 3.1 e MacOS
La nuovissima versione permette di pubblicare istanta¬
neamente i database di FileMaker Pro su Web/lntra-
net, consentendo a qualsiasi utente provvisto di Web
Browser di accedere ai file realizzati con FileMaker,
sfruttandone appieno le funzionalità. Tutto questo e
possibile senza la necessita di utilizzare un’addizionale
CGI (Common Gateway Interface) e software Web
Server Inoltre, la società ha annunciato la disponibilità
della versione beta di FileMaker Pro 4 0 (time-limited.
ma pienamente lunzion ante) scaricabile dal sito:
|WWW l'Iemakfi cgm/tieiril In un secondo tempo il data-
base verrà integrato a Claris Home Page 3.0,
FileMaker Pro 4 0 sara disponibile dopo la meta di otto¬
bre 1997 già in versione italiana II prodotto costerà
399 000 lire IVA esclusa in versione Windows e
499.000 lire IVA esclusa in versione Macintosh,
L upgrade da FileMaker Pro 3.0 sarà disponibile ad un
prezzo di lire 175 000 IVA esclusa
Claris Corporation
5201 Patrick Henry Drive. Santa Clara CA
95052/8168 U S A . Tel +1/408/98 77.333
Sony in videoconferenza con HCR
L'azienda romana HCR ha acquisito i diritti per la distri¬
buzione in Italia di Sony Trinicorn 500. Si tratta d'un kit
per videoconferenza su PC e linea ISDN Le caratteristi¬
che qualitative sono avanzate, come mostra il video a
30 fraine per secondo La lavagna condivisa opera su
svariate applicazioni di software individuale e di trasferi¬
mento dati. Grazie ad una serie di icone d'immediata
comprensibilità, l’applicazione di gestione è molto sem¬
plice e facilmente utlizzabile anche da utenti inesperti II
prodotto è conforme agli standard ITU-T II prezzo al
pubblico è fissato in 3.600.000 lire più IVA,
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Via Galileo Galilei 40. 20092 Cimsello Balsamo (MI),
Tel (02161.83.81
Nuovo chip Intel a basso consumo per portatili
Annunciala anche la nuova generazione di piattaforme
Pentium con il nuovo AGPSET 400LX
di Enrico Ferrari
Arrivano da Intel Corporation i più
veloci processori Pentium a 233 e
200 MHz con tecnologia MMX per
PC poitatili: si tratta dei primi pro¬
dotti realizzati con il sofisticato pro¬
cesso manifatturiero a 0.25 micron
di Intel che permette di realizzare
processori ad alte prestazioni con
una riduzione superiore al 40% del
consumo di energia particolarmen¬
te adatti per i PC portatili
I processori Pentium a 200 e 233
MHz con tecnologia MMX sono già
disponibili e permettono ai produt¬
tori di notebook di integrare nei pro¬
pri sistemi le caratteristiche tipiche
di un desktop, come
display a colori ad alta
risoluzione, per CD
ROM drive ad ele¬
vate velocita, hard
disk a grande ca
pacità, senza ri¬
durre la durata
delle batterie.
II nuovo prò
cessore Pen¬
tium a 233
MHz per si¬
stemi portatili
con tecnologia
MMX è in grado di
raggiungere postazioni
notevoli, con dissipazione termica
nominale (tipica TDP - Thermal
Design Power) inferiore a 4 W Ciò
rappresenta un aumento del 40 %
della velocità del clock e una dimi¬
nuzione del consumo di energia
superiore del 40% rispetto ai piu
veloci processori Pentium per siste¬
mi portatili con tecnologia MMX
realizzati con un processo manifat¬
turiero da 0,35 micron
I processori Pentium a 200 e 233
MHz con tecnologia MMX sono
totalmente compatibili con gli attua¬
li processor) Pentium per sistemi
portatili a 133, 150 e 166 MHz con
tecnologia MMX I processori
Pentium a 200 e 233 MHz sono
disponibili al prezzo di 530 dollari e
691 dollari, rispettivamente, per
lacquisto di lotti di almeno 1 000
unità.
L'altro annuncio di Intel Corporation
riguarda il nuovo AGPset 440LX
che supporta la tecnologia AGP
(Accelerated Graphics Pori)
L'AGPset 440LX. insieme all'archi¬
tettura DIB (Dual Indipendent Bus)
del processore Pentium II, costitui¬
sce l'elemento hardware fonda-
mentale per una nuova classe di
personal computer per il Visual
Computing
Grazie al nuovo AGPset 440LX,
Intel introduce un'architettura
unica QPA (Quad Port Ac-
celeration) Le caratteristiche della
QPA includono Direct Connect
AGP, Dynamic Distributed Arbi-
iration e Multistream Memory Ac¬
cess Quando l'architettura QPA ò
unita alla tecnologia del processore
Pentium e a quella AGP, fornisco
prestazioni scalabili per il software
3D, inclusi i giochi e le applicazioni
per l'intrattenimento, l'apprendi¬
mento e la creazione di
immagini digitali
Intel ha introdotto
anche tre nuove
motherboard basa¬
te sulla tecnologia
dell'AGPset 440LX
La AL440LX e una
scheda di sistema di
formato ATX flessibile
progettata per applica¬
zioni per desktop home
e aziendali. La NX440LX
è una scheda di sistema
di lormato NLX altamente
integrata progettata per ridurre
il coslo globale di gestione nel¬
l'ambiente aziendale, mentre la
DK440LX è una scheda di sistema
basata su un doppio processore
Pentium II progettata per worksta¬
tion di fascia bassa e per applicazio¬
ni aziendali di fascia alta.
L'AGPset 440LX di Intel e compo¬
sto da due componenti, il PAC (PCI
AGP Controller) in un pacchetto a
492 BGA (Ball Gnd Array) e il PIIX4
(PCI. ISA, IDE Acceleratori in un
contenitore a 324 BGA
Per quantitativi da 10 000 unità il
prezzo del 440LX AGPset è di 64
dollari.
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tatto con i vostri occhi spesso per molte ore al giorno, costi¬
tuendo il vero tramite fra voi e il computer. Un monitor
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mente tutti i requisiti di sicurezza e di risparmio energetico. Le
sue prestazioni elevate in definizione, frequenza e resa colore, ne
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Communications Systems e Consumer Communications. Questa società sviluppa una vasta gamma di oggetti,
che hanno trovato applicazione nei "prodotti" aggiuntivi delle maggiori in aziende come Epson, IBM, Digital, ecc.,
e praticamente in tutte le aziende di telecomunicazione inclusa Telecom Italia.
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GmbH, con sede ad
Aachen (Aquisgrana), è
stata fondata nel 1980,
sviluppa e produce peri¬
feriche per computer
grafica tridimensionale e
data communication.
Nel 1996 ha fatturato per
oltre 134 milioni di dolla¬
ri. Nel 1995 ha ottenuto
la certificazione ISO
9001 per tutti i suoi pro¬
dotti All'estero opera
con filiali dirette: la Elsa
Ine. negli USA, con sede a
Santa Clara, California; la Elsa
Ine. Asia con sede a Taipei,
Taiwan, per l'area del Pacifico.
E' presente in 37 Paesi del
mondo e opera con oltre 400
dipendenti.
Durante Smau '97 abbiamo
incontrato Carsten Grashorn,
direttore per le vendite Inter¬
nazionali IEMEA), il quale ha
portato alla nostra attenzione
non solo i programmi di svilup¬
po commerciale della società
in Italia ma, in particolare, la
leadership che questa società
detiene nel settore dell'imple-
mentazione di schede partico¬
lari.
L'azienda è estremamente at¬
tiva nella trasmissione dei dati
integrati e/o per navigazione in
Internet in una scheda e, in
contemporanea, con la video¬
conferenza, che è possibile
effettuare anche utilizzando un
solo canale B, abbattendo i
costi di connessione. E questa
è solo una piccola parte delle
sue attività di punta.
Elsa è conosciuta nel mondo
per le quattro unità operative:
la Graphic Systems, la Multi¬
media, la Communications
Systems e la Consumer Com¬
munications. Questa società
sviluppa una vasta gamma di
prodotti tra i quali le ISDN PC
Cards, i sistemi di videoconfe¬
renza per PC. le PCMCIA
Cards, modem ad alta velo¬
cità, adattatori per ISDN
esterni, ISDN Routers, acce¬
leratori per il processo e l'ela¬
borazione delle immagini,
monitor ad alta definizione,
acceleratori per grafica 3D e
giochi, board grafici in 2D per
CAD, DTP e DIP, mother-
board per grafica tridimensio¬
nale e acceleratori grafici per
home e ufficio. Questi prodotti
hanno trovato vaste applicazio¬
ni nei "prodotti" aggiuntivi
delle maggiori aziende ICT
(Epson, IBM, Digital, ecc.) e
f rancamente in tutte le
elecom europee, inclusa
Telecom Italia.
Tanto è vero che quest’ultima,
con TIE Italia SpA, ha sviluppa¬
to con prodotti Elsa un sistema
integrato di videoconferenza,
multimedialità e trasmissione
dati. I principali OEM Partner di
Elsa in Germania sono: Bosch,
Compaq, Deutsche Telekom,
Siemens-Nixdorf, TriStar e
Vobis.
I!
“cuore”
performance d'avanguardia
ai sistemi AGP basati su pro¬
cessore Pentium II RIVA 128
e AGP, sinonimo d'avan¬
guardia nell’elaborazione gra¬
fica.
Con RIVA 128 si arriva a 20
miliardi di operazioni al
Ma il "cuore" di questi prodot¬
ti è l'acceleratore multimediale
tridimensionale RIVA 128, svi¬
luppato dalla SGS-Thomson
Microelectronics di Agrate
Brianza (Milano), utilizzato dai
principali OEM e dai produttori
di schede aggiuntive per
secondo dedicate alla grafica
tridimensionale.
L'acceleratore RIVA 128, usato
nelle sue schede da Elsa,
dispone di un motore per l'im¬
postazione della virgola mobile
5GFLOPS che, consentendo di
scaricare l'elaborazione tridi¬
mensionale della CPU host, è
in grado di offrire maggiore
velocità di riproduzione dei
fotogrammi e scene più reali¬
stiche.
Il RIVA 128 può elaborare fino
a 5 milioni di triangoli al secon¬
do. Con performance tridimen¬
sionali dieci volte superiori a
quelle degli acceleratori multi¬
mediali comuni e due volte
superiori agli acceleratori
"esclusivamente 3D" di eleva¬
ta performance, Elsa, con
RIVA 128, definisce un nuovo
standard in fatto di performan¬
ce per la grafica su PC. Questo
processore è disponibile con
una suite completa di supporti
software, tra cui driver per
Windows 95, con il supporto
per DirectX 5.0, per Windows
NT 4.0, con il supporto per
OpenGL, Windows NT 3.5 e
Windows 3.1.
Elsa Victory Erazor è una sche¬
da a 128 bit per applicazioni
d'intrattenimento basata su
RIVA 128 ed è in grado di offri¬
re ai propri clienti performance
di qualità superiore per
Direct3D, un'acclerazio-
ne in ambiente Win¬
dows 95 a livelli impres¬
sionanti e la brillante
riproduzione di file
MPEG e AVI, abbinati
all'output TV e tre input
video di qualità superio¬
re.
Abbiamo visto una prati¬
ca applicazione di sche¬
de Elsa allo Smau pres¬
so lo stand Epson La
Epson ActionTower Pro
II, ad esempio, adotta lo
standard grafico AGP
(Advanced Graphics Peri-
pherals). Nello sviluppo di sta¬
zioni di lavoro per la grafica
professionale Epson ha porta¬
to in Smau '97 la prima versio¬
ne della macchina Pentium II
con standard AGP.
Nell'ambito della collaborazio¬
ne tecnica con SGS-Thomson
(che produce appunto il chip
grafico RIVA 128), Epson sta
valutando e sviluppando le
varie soluzioni di schede grafi¬
che di questo standard, tra cui
la scheda di Elsa (che integra il
chip di SGS nel prodotto finito)
nella sua ActionTower Pro II.
Nel frattempo Epson sta valu¬
tando anche schede grafiche
multifunzione per videoconfe¬
renze e trattamento immagini
video adottando schede Elsa.
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volete rispondere in modo definitivo a questa esigenza emergente
nella vostra organizzazione NETServer Plus è la risposta più
aderente alle vostre aspettative.
Una soluzione completa
NETServer Plus è un server per accesso remoto con caratteristiche
uniche. Integra una serie di funzionalità tali da renderlo ideale
all'interno di una rete aziendale o presso i POP degli ISP. Attraverso
8 o 16 porte gestisce traffico in entrata e in uscita verso dispositivi
analogici o digitali in modo dinamico. NETServer Plus è un
dispositivo unico, grazie alla adozione dei modem integrati
V.EverythingV.34 e dei terminal adapter ISDN che operano su
tutte le 8 o 16 porte.
• Porto ISDN o analogiche «sparalo
i separato
tumori telefonici' sparuti
NETServer l-modcm Plus
• Un »olo oliremo per linee ISDN e analogiche
• Un »olo le* dì lineo tolofonlcho
Un lolo numero telefonico bivolonto
I casti di esercizio più contenuti
Trasmettere un file di grandi dimensioni
ad un ufficio remoto può diventare una
questione di attimi, si può infatti raggiungere la
velocità di iMbps (non compresso) tra
NETServer Plus. Collegare due reti aziendali
remote diventa facile ed economico, con
ISDN infatti si paga quando si trasmette
e grazie allo spoofing non vengono
contabilizzate le pause di trasmissione.
II personale itinerante dotato dì notebook può accedere alla rete
aziendale o al vostro WEB a velocità fino ad oggi impensabile
sfruttando la rete analogica RTG e il nuovo standard x2 a 56Kbps.
Facile da installare e da gestire
NETServer Plus si installa facilmente collegandolo alla
vostra LAN Ethernet qualunque sia il protocollo usato: IP, IPX
o Appletalk. tramite una porta BNC o lObaseT. Viene fornito
gratuitamente il software per il collegamento di utenti remoti
in ambiente DOS, Windows 3.x o Windows 95 con licenza
illimitata. Il software di gestione NETServer Manager Plus
(Windows 95) in dotazione, consente un controllo globale del
dispositivo e del traffico.
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Da JVC la videocamera digitale più piccola e leggera al mondo
Monitor a colori LCD e PhotoFlash automatico sono solo alcuni dei punti
caratteristici della dotazione di bordo della nuova GR-DVX. Batterie e nastro
compresi, la nuova videocamera è anche tra le più piccole videocamere al
mondo, mentre il PhotoFlash le consente di fare autentici scatti fotografici
anche in ambienti scarsamente illuminati.
di Fabrizio Dell 'Orso
Nella modalità fotocamera la
GR-DVX permette fino a 720
scatti fotografici (utilizzando
una cassetta da 60 minuti), a
cui durante lo scatto associa
anche il... suono di un ottura¬
tore, msomma il classico
"clic"! Utilizzata come video¬
camera, permette fino a 90
minuti di ripresa consecutiva
ricorrendo ad un power pack
esterno che si fissa diretta¬
mente alla base della macchi¬
na. La registrazione digitale
su nastro consente, inoltre,
non solo la memorizzazione di
immagini, ma anche del sono¬
ro: alla qualità video garantita
da un CCD da 1/3 di pollice
con ben 670 000 pixel e dallo
stabilizzatore di immagini ad
alta definizione, si accompa¬
gnano anche due "piste" per
l'audio digitale PCM con fre¬
quenza di sampling di ben 48
kHz e 16 bit di risoluzione
lineare, che all'occorrenza
possono diventare anche
quattro canali compressi con
frequenza di sampling pari a
32 kHz e risoluzione di 12 bit.
Al vantaggio di dimensioni
particolarmente contenute
non è ceno stato sacrificato
la qualità degli accessori
montati e di quelli in dotazio¬
ne oltre all'ottimo display
LCD da 2,5 pollici di tipo TFT
realizzato tramite ricorso alla
tecnologia dei siliconi policri-
stallim, capace di offrire ben
400 linee e caratteristiche di
luminosità a tutta prova
anche in pieno giorno, si
aggiungono un obiettivo con
zoom ottico 10x e uno digita¬
le, da 20xo da lOOx
La sezione audio e inoltre
equipaggiata di un miniaturiz¬
zato microfono stereo ad alte
prestazioni, mentre per facili¬
tare l'uso anche ai più ine¬
sperti c'è addirittura una
manopola di "navigazione",
per selezionare l'effetto scel¬
to visualizzato all'interno del
monitor o nel mirino.
Non mancano infatti anche
una sene di effetti digitali per
personalizzare in modo creati¬
vo le proprie riprese, e una
serie di dotazioni per effettua¬
re anche una autentica post-
produzione direttamente sul
campo. La GR-DVX è di¬
sponibile dal mese scorso in
due versioni una standard,
con una docking station per il
collegamento ad un televiso¬
re, e una versione PRO, forni¬
ta con la docking station GV-
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Traxdata: quando leader non si nasce ma lo si diventa
Nata meno di tre anni fa, l'azienda inglese è oggi tra i protagonisti nel setto¬
re delle memorie ottiche scrivibili: a Smau ha presentato la nuova gamma di
prodotti per la registrazione su CD.
Tra le molte novità presentate a Smau ci sono un medito masierizza-
tore per CD riscrivibili (RW), un nuovo software per la registrazione
facilitata delle tracce audio e anche una politica di contenimento dei
costi per i supporti CD-R Riguardo al nuovo mastenzzatore denomi¬
nato CDRW 2260 EL va subito detto che esso è capace di scrivere e
riscrivere con velocità 2x e di raggiungere la velocità 6x in fase di let¬
tura Caratterizzato da una costruzione curata che impiega meccani¬
che collaudate ed estremamente affidabili, il nuovo modello è propo¬
sto in bundle all'interno di un kit comprendente il software dì maste¬
rizzazione Easy-CD Pro, un cavo SCSI interno, uno sdoppiatore di
linee di alimentazione, una confezione CD Marker Pens (un pennarel¬
lo indelebile per annotare sui CD appena registrati le informazioni
riguardanti il contenuto), supporti CD-R vergini ed il relativo manuale
di istruzioni Tra le particolarità di questo kit c'è senza dubbio la cura
profusa per agevolare in ogni piccolo particolare rinstallazione e l'uso
del mastenzzatore Proprio in virtù del basso prezzo di acquisto piani¬
ficato, Traxdata desidera permettere al proprio cliente il montaggio
del mastenzzatore senza la necessita di dover obbligatoriamente con¬
sultare il negoziante per portare a buon fine l operazione
Ovviamente, il CDRW 2260 EL legge e scrive sui tradizionali supporti
CD-R e sui nuovi CDRW permettendo cosi la perfetta compatibilità
con il mondo del CD-ROM, ad oggi il media ottico più diffuso nel set¬
tore informatico.
Se tra i vostri desideri c’è inoltre anche quello di voler creare la pro¬
pria compilation musicale desiderata, Traxdata vi propone anche un
software molto particolare ed
estremamente semplificato,
caratterizzato da un’interfac¬
cia grafica davvero user-
friendly denominato Just Audio Recordmg Studio, il nuovo software
permette, tramite il ricorso a soli quattro pulsanti posizionati nella
parte sinistra dello schermo, l'accesso immediato e diretto alle princi¬
pali funzioni di editing e di masterizzazione Oltre a ciò e anche possi¬
bile creare una copertina e un'etichetta personalizzate per il disco, uti¬
lizzare un tool per contenere il tipico fruscio di fondo delle registrazio¬
ni analogiche, diminuire l'intervallo tra un brano e l'altro e anche per¬
mettere il raggiungimento di una certa uniformità nella regolazione di
volume all'interno delle vane tracce, facility importante quando si ese¬
gue una registrazione utilizzando sorgenti diverse che spesso forni¬
scono risultati non uniformi tra loro
Inoltre, fattore decisivo per il successo dei supponi Traxdata e sicura¬
mente stato l'annuncio di ulteriori abbassamenti del costo di acquisto
di CD-R vergini, che presso i migliori rivenditori dovrebbero essere
posizionati a sole 5.800 lire cadauno (IVA compresa)
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Aperta la filiale italiana
In Italia viene per rafforzare la presenza europea nel mercato dell'editoria elettronica tascabile. Presentato
il primo laboratorio linguistico da... taschino: un nuovo amico per imparare la pronuncia della lingua inglese.
Stretta collaborazione con Zanichelli Editore per l’edizione del Dizionario Compatto.
di Francesco Fulvio Castellano
Non sarà troppo lontano II gior¬
no che ci porteremo nel taschi¬
no la Divina Commedia: per ora
ci accontentiamo dei dizionari
elettronici. Infatti, la Franklin
Electronic Publishers. leader
mondiale nel settore delle pub¬
blicazioni elettroniche tascabili,
apre in questi giorni una filiale
italiana a Milano per seguire
direttamente vendite e marke¬
ting dei prodotti dell’azienda sta¬
tunitense. Va da sé che è già
presente in Europa con filiali
nelle maggiori capitali. Una
vasta gamma di dizionari elet¬
tronici tascabili monolingue e
bilingue, tra cui il Dizionario
Inglese-Italiano Compatto, con
voci derivate dal Dizionario l/l
Compatto Zanichelli, sarà distri¬
buita da Franklin in Italia in
seguito ad un accordo con
Zanichelli Editore che prevede,
tra l’altro, lo sviluppo di diversi
titoli elettronici basati su diziona¬
ri e pubblicazioni della nota casa
editrice italiana. Franklin distri¬
buirà inoltre i prodotti di perso¬
nal information management
Rolodex Electronics, marchio
acquisito alla fine del '96.
A guidare la filiale italiana sarà
Luis Pizzorni Rossi in qualità di
Managing Director, che nel
corso di una conferenza stampa
al Palazzo Giureconsulti di
Milano ha dichiarato "L’Italia è
stata scelta come sede per il
grande potenziale culturale che
questo mercato rappresenta e
per l’interesse che ha sempre
dimostrato verso prodotti inno¬
vativi e versatili Inoltre, la filiale
italiana dovrà diventare il punto
di coordinamento per le attività
commerciali nell’area del
Mediterraneo". In questa occa¬
sione Franklin E.P ha presenta¬
to la serie Bookman, i nuovi
dizionari tascabili elettronici ed
espandibili in italiano, inglese,
tedesco. In Italia saranno dispo¬
nibili quattro dizionari e la
gamma delle schede ROM.
Ogni piattaforma Bookman è un
vero e proprio libro elettronico
tascabile, su un supporto dalle
dimensioni cosi ridotte da stare
tranquillamente nel palmo di
una mano, dotato di tastiera
Qwerty, di uno schermo a cri¬
stalli liquidi e di tasti chiave per
funzioni particolari. La piattofor-
ma Bookman permette inoltre
di consultare altri titoli elettronici
della serie, tramite l’alloggia¬
mento per la scheda ROM
Bookman. Per un utente che ha
già acquistato la piattaforma
con il Dizionario Italiano-Inglese
Compatto, ad esempio, è suffi¬
ciente introdurre la scheda
ROM del Dizionario Italiano-
Tedesco per avere un nuovo
titolo elettronico a disposizione,
da consultare in contempora¬
nea, I modelli disponibili sono
per ora tre. che vedremo qui di
seguito.
- Il Bookman Dizionario Inglese-
Italiano Compatto, in due ver¬
sioni. tascabile con sportellino
richiudibile (BQL-440) e una da
tavolo con speaker (BLS-840).
per l’ascolto della corretta pro¬
nuncia dei vocaboli. Il dizionario
elettronico bilingue traduce, pro¬
nuncia e coniuga oltre 64.000
voci derivate dal Dizionario
Compatto Zanichelli. Contiene
inoltre un correttore ortografico,
il Crossword Solver (cinque gio¬
chi linguistici per imparare le
desinenze della lingua inglese),
e MatchMaker. che consente
agli utenti di inserire prefissi e
suffissi e reperire una serie di
vocaboli corrispondenti. La ver¬
sione con speaker è disponibile
al prezzo di lire 299.000 IVA
inclusa, quella tascabile al prez¬
zo di lire 179.000 IVA inclusa.
- Il Bookman Dizionario Italiano
Compatto (DML-440). un dizio¬
nario monolingue con oltre
260.000 voci derivate dal
Dizionario Italiano Compatto
Zanichelli al prezzo di lire
229.000 IVA inclusa
- Il Bookman Dizionario Italiano-
Tedesco (BDL-440), con oltre
400 000 voci derivate dal
Dizionario Italiano-Tedesco
Pons/Klett (coniugazione dei
verbi, desinenze dei vocaboli
nelle due lingue, aggiornamento
della nuova ortografia tedesca e
cinque giochi linguistici). Il prez¬
zo è di lire 189.000 IVA inclusa.
Le schede ROM disponibili in
Italia per ora sono dieci, tra cui il
Merriam Webster Dizionario
Parlante con Thesaurus, il
Dizionario Monolingua Fran¬
cese. il Thesaurus Tedesco, il
Dizionario Monolingue Spagnolo
e il Voice Pad (una scheda per
memorizzare i propri messaggi
vocali). Con le piattaforme
Bookman è possibili arricchire
in qualsiasi momento la propria
biblioteca elettronica tascabile
acquistando nuovi titoli via via
che l'offerta viene ampliata La
società prevede di vendere oltre
50.000 pezzi entro il ’97.
Nata nel 1983 con sede a Bur¬
lington, New Jersey. Franklin
Electronic Publishers è una
società per azioni i cui titoli sono
quotati al NYSE con il simbolo
FEP. E’ considerata la numero
uno mondiale nel settore delle
pubblicazioni elettroniche palm-
top, tra cui la famosa serie
Bookman, e produce e distribui¬
sce in esclusiva i prodotti perso¬
nal information management e
di telefonia Rolodex Electronics.
Fino ad oggi Franklin ha vendu¬
to oltre 1 5 milioni di vocabolari e
dizionari bilingue, dizionari medi¬
ci, Bibbie, enciclopedie, pubbli¬
cazioni educative e di intratteni¬
mento. Oltre ad essere presen¬
te nelle maggiori capitali del
mondo, opera con due impianti
di produzione a Tokyo e Hong
Kong.
La Zanichelli ha siglato un accor¬
do con la Franklin concedendo
su licenza l’utilizzazione di
"dizionari compatti", di cui due
sono già stati riprodotti. Società
per azione dal lontano 1906,
della casa editrice Zanichelli è
Presidente e Amministratore
Delegato Lo-renzo Enriques,
presente alla conferenza stam¬
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Jepssen, il multimediale familiare
Con il sistema Jepssen finalmente puoi
disporre di un computer per il controllo
totale di tutte le tue attività e affidargli il
compito di eseguire tutto ciò che ti è neces¬
sario fare nel modo più logico, preciso e
rapido possibile.
Vocal Automation evolve il conceno di controllo
totale non solo tramite comandi impartiti con la
tastiera o il mouse, ma direttamente con la voce:
si può scrivere una lettera, inviare un fax. fare una
telefonata oppure accendere una lampada, la mac¬
china del caffè o il climatizzatore tutto natural¬
mente sempre con la voce. La tecnologia proprie¬
taria Super Fast PCI che evolve lo standard tradi¬
zionale aggiungendo ai programmi una velocità di
elaborazione mentre Total Upgrade consente di
aggiornare o potenziare in qualsiasi momento la
configurazione originaria Total Automation. con
l'adozione di un sistema di automazione modulare
configurabile per un impiego ‘personalizzato", per¬
mette di creare il proprio sistema di controllo idea¬
le. Con Total Automation ogni componente di un
nucleo familiare o di un'azienda, non importa la
sua dimensione, dalla piu piccola alla più grande
immaginabile, potrà disporre di un unico sistema
di controllo dove ognuno impartirà i comandi da
eseguire o i controlli da effettuare, senza nessun
limite. Infatti, Total Automation può controllare
un'infinita di dispositivi elettronici o elettrici, senso¬
ri e quant'altro ci sia alimentato elettricamente,
perché permette una gestione illimitata di utenze
via etere, senza richiedere collegamenti tramite
cavi anche per apparecchiature non direttamente
collegate ad un impianto elettrico, in un raggio di
azione fino a 1 km Basta installare Total
Automation tramite la porta seriale del PC e msen-
re, dove necessario, i ricetrasmettiton sui dispositi¬
vi da controllare
Il software in dotazione per Windows 95 e NT e
capace di riconoscere comandi non solo tramite
tastiera, mouse, modem o altri dispositivi di input
ma anche direttamente con la voce, con assoluta
precisione e semplicità Con Jepssen PC Family la
TV diventa anche un computer: esso infatti si col¬
lega direttamente al televisore per essere utilizza¬
to da tutti, navigare
con Internet diretta¬
mente sullo schermo
della TV per informar¬
si o fare degli acqui¬
sti, mentre gli altri
componenti della fa¬
miglia, grazie alla do¬
tazione del lettore
CD-ROM multimedia¬
le. potranno consulta¬
re l'infinità di softwa¬
re e di enciclopedie
per la famiglia o utiliz¬
zare i programmi applicativi piu svariati per
Windows '95 Nelle versioni dotate delle funzioni
multimediali e del Vocal Automation System, il PC
Family sara anche il cuore di controllo di tutte le
attività domestiche
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DATI ASSINFORM -
Le telecomunicazioni trascinano l’informatica italiana
Secondo i dati Assinform. nel primo semestre 97 il mercato
dell'informatica è cresciuto del 4.2% grazie ai PC. mentre il mercato
delle telecomunicazioni è aumentato del 10%.
di Francesco Fulvio Castellano
Il più ottimista sembra Bruno Pavesi, il Presidente di Assinform (Associazione
Nazionale Produttori Tecnologie e Servizi per l'Informazione e la Comunicazione)
Vede "un lieve cambio di tendenza, anche se i dati non sono esaltanti, e anche se
alcuni messaggi sono positivi". Nel Palazzo ai Giureconsulti di Milano, Assinform ha
presentato alla stampa di settore ed economica le rilevazioni sulla dinamica del merca¬
to ICT in Italia nel primo semestre '97
Dunque, cresce del 4,2 lo sviluppo del mercato dell'informatica nel nostro Paese che
ha fatturato, in sei mesi, 11 mila e 730 miliardi contro gli 11 mila e 260 dello stesso
periodo 1996 A questi dati si aggiungono gli strepitosi risultati del mercato italiano
delle telecomunicazioni che hanno avuto un incremento del 10 per cento sul fatturato
rispetto al 1996 II settore delle Tic in Italia ha cosi raggiunto, nel semestre, la cifra di
23mila e 200 miliardi di lire con un incremento del 17,7 per cento nella sola vendita di
"hardware", dovuto in gran parte al grande successo della telefonia mobile La vendi¬
ta dei telefonmi è cresciuta infatti del 26,5 per cento, rispetto all'analogo periodo del
'96 mentre i nuovi abbonati, che sono stati 1,8 milioni, risultano più che raddoppiati A
fine anno '97 il numero di abbonati ai servizi di telefonia cellulare in Italia dovrebbe
sfiorare i dieci milioni "Telecomunicazione e informatica sono settori convergenti e
questa crescita - ha affermato Bruno Pavesi - mette in evidenza la volontà di avviare
un processo che colmi il divario tecnologico che separa le nostre imprese da quelle
degli altri Paesi europei" Secondo Giancarlo Capitani, Presidente di Nomos Ricerca, la
società di Gartner Group che collabora con Assinform. la crescita nel fatturato del¬
l'informatica è dovuto in massima parte all'acquisto di personal computer (+18 per
cento) da parte di banche e della pubblica amministrazione Un dato che ha portato a
oltre 730.000 unità i PC venduti nei primi sei mesi mentre lo scorso anno ne erano
stati venduti circa la meta Numeri e cifre importanti che vanno pero quasi a totale
beneficio delle società straniere che operano in Italia, e questo lo diciamo noi, come
vedremo di seguito. Nel mercato dei PC (Client + server) infatti la maggiore crescita è
stata dell'americana Compaq 1+53 per cento) che occupa oggi il secondo posto in
Italia, a solo 2mila unità dal leader italiano del settore. Olivetti, che è addirittura sceso
come market share del 3,1 per cento "Olivetti ha avuto in questi mesi parecchi pro¬
blemi - spiega Pavesi -, certo nell'hardware la situazione italiana e difficile ma non è
vero che i proventi della crescita del mercato vadano soltanto a beneficio di imprese
straniere. Esistono società italiane che sono ormai in grado di sfruttare le nuove tecno¬
logie fornendo servizi applicativi molto interessanti Certo non avremo piu la possibilità
di essere all'avanguardia nella produzione di hardware e software di base, ma le
nostre imprese sono comunque in grado di creare posti di lavoro dall'applicazione di
queste tecnologie '' L'Italia e dunque un mercato importante tanto che alcune grandi
società americane stanno cercando partner per iniziare a creare unità produttive diret¬
te E' in via di definizione l'accordo Hewlett-Packard con Raphael Informatica, una
società di assemblaggio e distribuzione, per costruire in Veneto una fabbrica che pro¬
duca computer H-P secondo le esigenze dei consumatori, un modello sperimentato
con grande successo dalla statunitense Dell
Ma ritorniamo all'intervento di Capitani "Nel primo semestre dell'anno, la crescita è
stata sostenuta anche da una consistente domanda di soluzioni evolute, di systems
integration, di sistemi a base Intranet, di soluzioni per il groupware
Contemporaneamente si sono intensificati gli investimenti generati dai problemi
"anno 2000" e dell'Euro nel settore bancario, nella PA, nelle Tic e in alcune grandi
aziende industriali"
Risultano invece inferiori alle aspettative i risultati del settore consumer, influenzati
negativamente da un atteggiamento prudente da parte delle famiglie. La ripresa dei
consumi, manifestatasi nel secondo trimestre e destinata a mantenersi stabile, con¬
sente di prevedere una maggiore vivacità del mercato domestico nella seconda metà
dell'anno, insomma verso Natale Sempre nel periodo gennaio-giugno '97, la dinamica
dei mercato per macrocomparti (hardware, assistenza tecnica e servizi) ha visto
l'hardware in crescita (+2,8 per cento) contro l'1,6 per cento dello scorso anno; l'assi¬
stenza tecnica ancora in calo (-2,8 per cento) e l'area software e servizi in crescita a
tassi superiori alla media del mercato (+6.3 per cento)
Quest'ultimo dato conferma, secondo Capitani, l'emergere di un approccio al merca¬
to maggiormente orientato al valore aggiunto Cambiano cosi anche i profili degli ope¬
ratori del canale e diventano vincenti quei partner che sono in grado di fornire all'uten¬
za soluzioni complete e complesse.
116
MCmicrocomputer n 178-novembre 1997
Tulli i nurrhi citali tono rrgiuriti dii legittimi proprietari
ASPIRE
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messa in funzione del computer è
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Computer e idee per l'innorazieiiie
• A%pirr 5 IMi I» I
Nuova tecnologia ink-jet
Annunciati due modelli (42" e 54"). Si tratta delle prime - in assoluto - macchine basate sulla nuova tecnologia
di stampa, un'esclusiva "ink-jet"piezoelettrica che modificherà in modo avanzato la stampa a getto d’inchiostro
a basso costo. MCmicrocomputer ha incontrato a Milano Dominique Comte, Direttore Vendite Europa CalComp.
di Francesco Fulvio Castellano
Il cuore della nuova tecnologia è
la testina di stampa piezoelettri¬
ca CrystalJET che gli "altn" non
hanno, nel senso che con i suoi
256 ugelli per 4 testine è pari a
1024 uscite d'inchiostro 165 x 4
la Epson, 96 x 4 Lexmark, 128 x
3 Nukote e Xar, una tecnologia
sviluppata dali'MITI, e non è
tutto: non solo CalComp ha un
numero superiore di ugelli
rispetto alla concorrenza, ma
anche la facoltà di "sparare" da
questi ugelli gocce d’inchiostro
di soluzioni variabili a nostra
scelta Elemento unico al
mondo, mai raggiunto prima e
sempre con i medesimi risultati
Con enfasi tutta francese
accompagnata dall'entusiasmo
per le prestazione del nuovo
prodotto, ma frenato in parte dal
fatto che deve esprimersi in
inglese, Monsieur Comte si pre¬
senta con questa "sventagliata"
di contenuti tecnologici che con¬
traddistingue la nuova stampan¬
te CalComp CrystalJET MC lo
ha incontrato e intervistato a
Milano M Dominique Comte.
Direttore Vendite Europa, ci dice
queste cose con la semplicità
"anche”del Responsabile dei
dispositivi di output per grande
formato CalComp, altra sua
importante canea Entrato in
azienda nel '94. la sua camera
nel settore tecnologico era ini¬
ziata nel 1985 in IBM per passa¬
re in seguito in Computervision
fino a divenirne Direttore
Marketing e Comunicazione.
MC Oltre alla testina, che
abbiamo già visto insieme, quali
sono le maggiori caratteristiche
della nuova printer e come
influenzerà le future attività
CalComp in questo settore?
"CalComp si appresta a rivolu¬
zionare il mercato della stampa
mkjet per grande formato Nel
corso del recente "Print 97" di
Chicago, la mia azienda ha pre¬
sentato i primi due plotter per
grande formato basati su
CrystalJET. l'avanzatissima tec¬
nologia proprietaria sviluppata in
collaborazione con Topaz Te¬
chnologies. una società acqui¬
sita da Cal-
comp nello
scorso no¬
vembre
CrystalJET è
una tecnolo¬
gia di stam¬
pa mk/et pie¬
zoelettrica,
sviluppata
specifica-
mente per il
mercato
delle stam¬
panti a colori,
che combina
le migliori ca¬
ratteristiche
delle tecnolo¬
gie di stampa continua e “drop-
on-demand" L'innovativa tec¬
nologia consente di produrre
stampe a colori di qualità foto¬
grafica a grande velocità e ad un
costo inferiore a quello delle
stampanti inkjet tradizionali, per¬
mette. inoltre, di adottare mchio-
stn di ogni genere e di realizzare
poster e manifesti a pieni colon
su una vasta selezione di mate¬
riali. adatti anche ad essere
esposti per lungo tempo all'a¬
perto I primi due modelli
CrystalJET che stiamo presen¬
tando in Italia offrono una lar¬
ghezza di stampa rispettivamen¬
te di circa 107 e 135 cm e sono
dotati di un'avanzatissima inter¬
faccia grafica utente basata su
un pannello di controllo "touch-
screen " capace di visualizzare
anche animazioni video"
MC Come, dove e perché que¬
sti prodotti cambieranno lo sce¬
nario del mondo printer grande
formato?
"Le soluzioni di stampa mk/et
attualmente più diffuse si basa¬
no sulla tecnologia mkjet termi¬
ca drop-on-demand. che unisce
al basso prezzo d'acquisto una
discreta produttività e viene
considerata oggi una buona
soluzione generale per il merca¬
to desktop di fascia bassa.
Questa soluzione però presenta
numerose limitazioni per la
stampa di alta qualità in grande
formato Peraltro, gli stampatori
professionali
hanno fino
ad ora dovu¬
to utilizzare
altri tipi di
apparecchia¬
ture, molto
costose,
basate sulla
tecnologia di
stampa a
getto d'in¬
chiostro
continuo o
sulla tecno¬
logia piezoe¬
lettrica.
CrystalJET,
invece, si
basa su di una forma avanzata
di tecnologia piezolelettrica in
grado di garantire prestazioni
uniche al mondo. Tra esse, una
velocità straordinaria lun tipico
poster 70x 100 a pieni colon
viene stampato in circa 5 minuti)
e una qualità di tipo fotografico,
ottenuta anche grazie ad una
risoluzione che raggiunge i 720
dpi reali e alla dimensione varia¬
bile del punto, che vedremo più
avanti Infine, ma non è tutto, la
possibilità di usare svariati tipi di
inchiostri, inclusi quelli in grado
di garantire un anno di durata in
esterni senza laminazione, ren¬
dono CrystalJET la soluzione
unica senza paragoni sul merca¬
to attuale, per la comunicazione
visiva e per la stampa digitale m
grande formato Sono d'accordo
quando Hai Simeroth, Vice
President CalComp dichiara:
CrystalJET è destinata a lascia¬
re il segno nella storia della
stampa'a getto d'inchiostro
Abbiamo enormi aspettative nei
confronti di questa tecnologia e
stiamo anche pensando a futuri
mercati, come il desktop e le
piccole stampanti"
MC Quali canali di vendita adot¬
terete in Italia per questo tipo
specifico di macchine 7 Chi pos¬
sono essere gli utilizzatori di
punta?
"Per la loro flessibilità, rapidità di
stampa e il contenuto costo per
copta - il più basso oggi disponi¬
bile sul mercato - le nostre mac¬
chine vedranno le loro maggiori
applicazioni nei Centri servizi
stampa fotografica e comunica¬
zioni visive di grande impatto,
nei laboratori fotografici in alter¬
nativa alla stampa fotografica in
grandi formati, la serigrafia, nella
stampa dei tessuti e così via,
tenendo presente che se fino a
poco tempo fa occorrevano ben
45 minuti per stampare un
poster ora si stampa in 5 minuti,
è più che duplicata la risoluzione
fotografica e si stampa con qual¬
siasi prodotto, tipo acrilici, pig¬
menti. inchiostri a base di sol¬
venti. ecc. Questi supporti sono
destinati a rivoluzionare tutte le
soluzioni, anche nel settore delle
reti e per le applicazioni di tipo
Internet, Intranet. Extranet
Hanno una dotazione completa
e potente un Pentium a 166
MHz, con una interfaccia utente
di messaggio, carta, inchiostro,
carico carta, tutto "easy-to-use".
MC Quanto costano? E aggiun¬
ga ciò che vuole a chiusura di
quanto dichiarato sin qui.
"Il costo si aggira sui 23nvla dol¬
lari per il modello da 42" Ma
desidero aggiungere ancora
qualcosa di "spettacolare " sugli
ugelli e la dimensione variabile di
punto Dunque, oltre al numero
superiore di ugelli, la testina
CalComp CrystalJET ha la capa¬
cità di espellere l'inchiostro a
goccioline con una capacità ele¬
vatissima di "firmg" fino ad 8
"spari" consecutivi e successivi,
sempre piu veloci, per raggiun¬
gere la gocciolma che precede e
cosi via, secondo le esigenze di
"grossezza " di stampa desidera¬
ta. Nessun altro produttore è in
grado oggi di proporre quella che
10 considero una vera e propria
rivoluzione nel mondo delle
stampanti di questo genere "
Non ci resta che aggiungere che
CalComp è un produttore all'a¬
vanguardia di periferiche grafi¬
che I prodotti CalComp sono
destinati alle applicazioni
CAD/CAM e alla grafica creativa
e sono commercializzati in tutto
11 mondo.
La testina di stampa CnstaUET. cuore della
nuova tecnologia ink-,et Si vedono gli acces¬
si per i quattro tubicini di trasporto dell'in¬
chiostro
118
MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997
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Finson: anteprime per l’inverno
Allo scorso Smau Finson ha presentato una nutrita serie di anteprime sui prodotti
per il prossimo inverno. Ecco una rapida carrellata sulle novità più impodanti.
di Enrico Ferrari
Progetto Condominio III per Windows è il programma che concilia le esigenze
di tutti gli amministratori di condominio. Il programma è stato strutturato per
gestire semplici condomini o supercondomim; non esistono limiti sul numero
di condomini che si possono gestire né sugli inquilini inseribili in ogni condomi¬
nio, Inoltre con Progetto Condominio III per Windows si possono gestire i C/C
condominiali, emettere MAV elettroniche, suddividere le spese non associate
ai millesimi Progetto Condominio III per Windows è l’acquisto ideale per ogni
tipo di amministratore. Prezzo al pubblico Lire 129.000 I V A inclusa
Finson Flow Chart è un programma per realizzare flow chart, organigrammi e
schemi logici. Le funzionalità che il programma offre sono tali da renderlo subi¬
to d'immediato utilizzo per chiunque e permettergli di realizzare sempre lavori
ordinati e precisi. L'autocomposizione permette di creare in modo semplice la
veste estetica di un diagramma, l'utente deve solo inserire gli oggetti sul foglio
con precisione relativa, in modo da definire l'aspetto a grandi linee Questa funzione analizza il diagram¬
ma e lo aggiusta negli allineamenti, dimensioni e colorazione degli oggetti secondo delle impostazioni
scelte dall'utente Prezzo al pubblico Lire 79.000 I V A inclusa.
Electra III per Windows 95 rappresenta la soluzione ideale per chiunque debba realizzare schemi elettrici
ed elettronici rapidamente e in maniera precisa. Electra III per Windows 95 e un CAD bidimensionale
studiato per il disegno di schemi elettrici ed elettronici, al suo interno prevede una serie di funzioni indi¬
spensabili per chi lavora nel settore. Tutti i disegni o gli oggetti possono essere inseriti direttamente tra¬
mite mouse o inserendo manualmente le coordinate degli stessi II programma è completato con oltre
100 simboli di elettronica ed elettrotecnica In Electra III per Windows 95 è prevista la gestione dei pro¬
getti di più disegni in maniera automatica, sarà infatti lo stesso programma a organizzare i propri lavori in
maniera razionale e sempre ordinata. Prezzo al pubblico lire 99.000 IVA inclusa.
La nuovissima collana Educational proposta da Finson e stata studiata, progettata e creala per accompa¬
gnare, sollecitare e potenziare il normale apprendimento di bambini dai 6 anni in poi in maniera diverten¬
te e coinvolgente. I problemi da risolvere sono di tipo matematico e linguistico e sono ovviamente ade¬
guati alla giovane età dei piccoli ricercatori compagni del robottino protagonista dei giochi, Un'equipe
composta da programmatori e da esperti dell'apprendimento ha studiato ciascun gioco cosi da permet¬
tere al bambino di muovere i primi passi, in modo piacevole e pedagogicamente valido, nel campo della
matematica e della linguistica. Nell'area matematica i bambini verranno a contatto con il concetto di gran¬
dezza, quantità, peso, insieme al concetto di forma e di numero I contenuti del prodotto sono espressi
attraverso una nuovissima tecnologia che ha permesso di utilizzare lo splendore della grafica tridimensio¬
nale, abitualmente utilizzata solo nei videogiochi per ragazzi, in modo che anche in un prodotto educatio¬
nal l'attenzione del giovane utente sia sempre costante e ben distribuita tra contenuto e gioco II prota¬
gonista dell’avventura e libero di muoversi all'interno di ambienti 3D e di interagire con i vari oggetti.
Prezzo al pubblico lire 69.000 IVA. inclusa.
Agenda Totale III per Windows 95 è l'utilissimo orgamzer elettronico che, grazie alle sue funzioni di agen¬
da, di pianificatore e di rubrica, permette di gestire i contatti e di organizzare le proprie attività in maniera
ottimale
Agenda Totale III per Windows 95 è strutturato in diversi moduli che possono comunicare fra di loro: l'a¬
genda, il pianificatore per le attività, un archivio di tutti i contatti, una rubrica telefonica e un almanacco.
Prezzo al pubblico lire 59.000 IVA inclusa
La versione PRO di Lottovelox II per Windows 95 è stata progettata sia come strumento di supporto alle
ricevitorie, che come il piu potente mezzo di supporto oggi disponibile per il giocatore di lotto che non
accetta limiti Riporta il valore di scompenso, la media teorica di uscita, la probabilità di uscita, le progres¬
sioni con vincita monetaria fissa la gestione dei sistemi non simmetrici, e il confronto statistico dì una
ruota con le altre. Prezzo al pubblico lire 149.000 IVA inclusa
Photo & Grafica per Windows 95 è il nuovo programma a 32 bit per il disegno e il ritocco fotografico, la
manipolazione e la modifica delle immagini, un programma estremamente potente e totalmente nuovo
che non porrà limiti alla creatività per la realizzazione o la manipolazione di qual¬
siasi tipo di immagine Offre tutta una serie di strumenti in grado di ottenere
risultati di qualità professionale, il suo motore grafico a 32 bit è in grado di
gestire con facilità i formati più diffusi e utilizzati tra cui Jpeg, Gif, Tiff, Bmp,
Pcx. Psd, Tga, Eps.
E' possibile lavorare con immagini di qualsiasi profondità di colore, utilizzando
una tavolozza da 2 a 16 milioni di colori, a seconda delle esigenze Prezzo al
pubblico lire 79.000 IVA inclusa.
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Finson Srl - Via Cavalcanti 5, 20127 Milano. Tel. 102) 28.31 121
120
MCmicrocomputer n. 178- novembre 1997
Remote accesa
Gestire gli accessi remoti dai piu disparati devices non è
difficile (inizialmente) ...poi il traffico aumenta, gli utenti si
moltiplicano, gli standard mutano...
Total Control è la soluzione
Uno chassis modulare, aggiornabile che
è in grado di gestire chiamate digitali
(ISDN) o analogiche (da 300 a 56.000
bps) presentandole a diverse tipologie
di rete: Ethernet. Token Ring, Frame
Relay, x25. tramite una architettura che
si avvale di ben 3 bus dedicati (IGbps;
512 canali TDM; Management) e di
componenti Hot Swappable.
Il miglior throughput aggregata
Data Communication, nel numero di ottobre '96 indica Total
Control come miglior dispositivo per traffico analogico/dlgitale
gestito, con condizioni di utenti contemporaneamente connessi.
Il sistema di accesso preferito dagli ISP
In virtù della sua elevata
flessibilità Total Control
è oggi la piattaforma
di riferimento per i mag¬
giori carrier e ISP. come:
AOL. CompuServe,
AT&T, MCI, Sprint. PIPEX.
MC-Link. IBM Global
Network,
RAS Services integrati su Edge Server
i f HFM-f MI li* j f
r:ir
L'architettura di Total
Control consente di
inserire, nello chassis,
un server WINDOWS NT
4.0 che autentifica e
gestisce utenti remoti,
senza sovraccaricare la
rete a cui si attestano WEB, PROXY e tutti i server necessari a
realizzare un sistema sicuro e affidabile Internet/lntranet
vnmri
U S RoOotics Italia Sua 3Com Company
Piazza Don MapeNi, 75 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)
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l '-i • i
C Numero Verde—
167-664400
Total Control, From thè leader in networking
New Media, il nome della PCMCIA
L’azienda californiana trova molte strade per distribuire in
Italia le sue schede per notebook a prezzo abbordabile
di Leo Sorge
New Media è leader nello svilup¬
po di soluzioni PCMCIA, uno stan¬
dard che segue con un ricco cata¬
logo di prodotti I tradizionali caval¬
li di battaglia sono NetSurier (fax-
modem a tecnologia
ottica), Game Jam-
mer (scheda audio)
e le schede di
rete LiveWire
E disponibile
anche una
scheda ISDN a
128 Kbps, che quin¬
di sfrutta entrambi i canali
da 64K, offerta in bundle con il
software RVS-COM
Per la connettività interna è inve¬
ce disponibile la famiglia di pro¬
dotti BASICS La scheda SCSI
Adapter consente l'accesso a
drive CD-ROM, Zip e SyQuest,
agli hard disk, ag'
scanner, alle stam¬
panti o ai lettori
di nastri ma¬
gnetici
La nuova BA¬
SICS SCSI Ada-
ptei è un prodono ad
alto risparmio energetico, in
quanto usa la tecnologia Zero
Consumption APM (Advanced
Power Management) brevettala
da New Media che riduce auto¬
maticamente l'energia d'uso a
zero quando non è in funzione, in
modo da prolungare la vita delle
batterie del computei portatile.
Il connettore d'interfaccia è incor¬
porato direttamente nella card
stessa, e supportando i cavi SCSI
standard non richiede cavi o adat¬
tatori specifici per il collegamento.
La nuova struttura permette
anche l'inserimento della card
negli slot per PC Card Type II e
Type III Funziona con tutti i dispo¬
sitivi SCSI I e SCSI II e include dri¬
ver per DOS, Windows, Windows
95, Windows NT e applicazioni
OS/2 La BASICS LAN è la PC
Card Ethernet LAN adapter di
New Media che punta su un otti¬
mo rapporto qualità-prezzo
Ad esempio, l'integrazione dell’in¬
terfaccia di rete lOBase-T nel
trame della card ha reso possibile
l'eliminazione del cablaggio dal
box e rappresenta una soluzione
di rete completa. BASICS LAN
usa una connessione di rete
lOBase-T (Twisted Pair RJ-45)
inserita nel frame della card Una
volta completata la procedura di
installazione, è sufficiente inserire
lo spinotto RJ-45 nel connettore
del cavo di rete.
BASICS LAN è compatibile con
tutti i principali sistemi operativi.
Sono stati inclusi driver a
32 bit per migliorar¬
ne le presta¬
zioni La
BASICS
CLAN è
/ compatibi¬
le con Win¬
dows per
•f Workgroup,
' Windows 95,
Windows NT e
Novell NetWare oltre a Banyan
Vines, DEC Pathworks, e Arti-
soft's LANtastic. La card consen¬
te l'hot-swappmg: può essere
cioè rimossa e sostituita
con un'altra card,
senza che sia
necessario o
far ripartire il
sistema o
far girare
programmi di
riconfigurazio¬
ne Inoltre, dal
silo web della com¬
pagnia t n. t t p : / / w w yy, n e w m e q i
corp.com), oggi reso ancora più
efficiente e facile da consultare, è
possibile scaricare aggiornamenti
per software e driver. Sul nuovo
sito si trovano inoltre informazioni
dettagliate sui prodotti e sulla
società, oltre a una lista di sugge¬
rimenti utili per rendere piu sem¬
plice ed efficiente l'uso di PC por¬
tatili per il lavoro fuori ufficio
I prezzi sono i seguenti: NetSurfer
lire 330 000, Basics LAN lire
165 000, LiweWire+ lire 225.000
IVA esclusa. E invece compresa
l'IVA nelle 110 mila lire richieste
per una Gameport e nelle 170
mila lire di una Basics SCSI.
La scheda ISDN non è ancora a
listino. I rivenditori italiani possono
trovare i prodotti New Media
presso i distributori ufficiali CDC
POINT, Microchip Italia e Spider
Electronics. Gli utenti finali posso¬
no trovarli nella catena Computer
Discount e in altri negozi sul terro-
torio nazionale.
Hai annuncia Euro e Anno 2000 con una soluzione congiunta
Saranno due anni caldi da qui al 2000. Le principali
sfide informatiche di questo fine millennio, "Euro" e
"Anno Duemila", potranno essere affrontate contem¬
poraneamente con BYPASSEURO e BYPASS2000. Lo
ha annunciato Hai a Smau nel corso di una conferen¬
za stampa dove è stato annunciato che IBM ha scelto
BYPASS2000 per tutta l'Europa.
di Francesco Fulvio Castellano
Hai è una società italiana all'avanguardia nel software engi¬
neering, che ha realizzato BYPASS2000. mentre il nuovo pro¬
dotto annunciato a Smau si chiama BYPASSEURO e aiuta le
aziende ad adeguare le proprie applicazioni informatiche e a
renderle compatibili con la nuova Divisa Unica Europea
BYPASSEURO verrà rilasciato in due versioni, una per
ambiente MVS/VSE e una per IBM AS/400.
La funzione di BYPASSEURO è "setacciare" le applicazioni
alla ricerca di tutti gli importi e di tutte le informazioni suscetti¬
bili di modifica in seguito all'introduzione della moneta unica
In particolare, il tool messo a punto da Hai ricerca tutte le
informazioni "euro-sensitive" come, ad esempio, gli importi, i
prezzi, le costanti e le variabili che identificano le divise utiliz¬
zate e tutte le istruzioni "euro-sensitive" In seguito provvede
a prorogare le informazioni di "seedmg" per scoprire tutte le
variabili che all'Interno delle applicazioni hanno rapporti con
informazioni euro-sensibili.
La perfetta compatibilità e integrazione di BYPASSEURO con
BYPASS2000 consente di avviare e gestire progetti contem¬
poranei per l'adeguamento delle applicazioni alla moneta
unica e alle date del terzo millennio: si tratta di una particola¬
rità unica, non riscontrabile fino ad oggi in nessun altro tool
disponibile sul mercato. "Con BYPASSEURO - ha detto
Tonino Tognoloni, amministratore delegato di Hai nel corso
dell’incontro stampa - abbiamo messo a frutto una competen¬
za straordinaria acquisita con BYPASS2000 che ci ha consen¬
tito di realizzare anche in questo caso un prodotto fortemente
Innovativo. La possibilità di gestire simultaneamente i due
progetti che più assillano le aziende e più vedranno impegna¬
te le risorse informatiche nei prossimi mesi, rappresenta un
vantaggio competitivo estremamente elevato, in quanto con¬
sente una riduzione dell'attività stimata sia in termini di costi
che, soprattutto, di tempi"
Gli Istituti di Credito, in particolare, potranno trovare nella dop¬
pia soluzione BYPASSEURO e BYPASS2000 lo strumento
che li potrà aiutare a guardare con maggiore serenità al prossi¬
mo periodo "caldo": il grido d'allarme lanciato recentemente
nel corso della riunione dei Governatori delle Banche Centrali
dei 10 Paesi più industrializzati del mondo è infatti tanto espli¬
cito quanto inusuale, vista la moderazione che solitamente
caratterizza queste istituzioni: riferendosi al problema del
2000 il Gruppo dei Dieci sostiene che "sbagliare nella gestio¬
ne di questo compito potrebbe creare enormi problemi opera¬
tivi alle istituzioni bancarie, problemi che potrebbero sfociare
nella bancarotta e creare il caos piu completo nei mercati
finanziari". Non potevano essere più chiari
Infine, la notizia più importante: IBM ha scelto BYPASS2000
di Hai per la conversione delle sue applicazioni in tutta Europa
ed avvia uno dei più grandi progetti di adeguamento al 2000,
nella versione PL/I, a livello mondiale, che prevede la conver¬
sione di oltre 55 milioni di linee di codice L'accordo di Hai e
IBM ha già prodotto i primi risultati: la prima applicazione, già
totalmente convertita, coinvolgeva circa un migliaio di pro¬
grammi PL/I ed è stato utilizzato BYPASS2000 full-wm-
dowing, la nuova versione del programma basata su correzio¬
ne logica rilasciata da Hai a fine giugno '97
DOVE & CHI-
Hai Spa - Via Spoleto 4. 20125 Milano. Tel. (021 28 015 1
122
MCmicrocomputer n 178 - novembre 1997
Xerox News
Xerox Docuprint C55: i costi di gestione non sono più un problema.
CALA IL PREZZO DELLA
STAMPA LASER A COLORI,
AUMENTA IL VALORE.
Da oggi, piccolo è bello c
anche conveniente. La nuova
Xerox Docuprint C55 vince su
tutti i fronti con le sue misu¬
re compatte, con i dispositivi
più avanzati come Intelligent
Colour 3.0 che garantisce i più
elevati standard qualitativi di
stampa, fino al Tono Continuo
standard sulla C55 mp e il Fax
Friendly Black che converte i
colori in perfetto bianco e nero
in modo da rendere leggibili
i fax. Il nuovo C'entre Ware
Internet Service permette di
gestire la stampante come un
sito Web integrato. La nuova
Xerox Docuprint C55 promet¬
te a tutti i gruppi di lavoro col¬
legati in rete grande risparmio
di tempo, fatica e...denaro.
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THE DOCUMENT COMPANY
XEROX
WUNDERMAN CATO JOHNSON
Motorola ISG-Reti Dati entra nel settore networking
Il sempre più affollato mondo dei modem, router, ISDN e integrazione
video, voce, dati e fax per reti frame relay. ha visto l'ingresso
di Motorola in questo lucroso mercato in forte espansione.
di Francesco Fulvio Castellano
E cosi è ainvaia anche Motorola Piu esat¬
tamente Motorola Information Systems
Group-Reti Dati, che ha partecipato que¬
st'anno per la prima volta a Smau'97 nell'a¬
rea networking Motorola ISG è un fornito¬
re all'avanguardia di prodotti e servizi per
reti e propone soluzioni complete per reti
informative su grande scala. WAN e LAN
intemetworkmg, modem, dispositivi per
reti ISDN e router In Italia i prodotti ISG
sono distribuiti da:
Cateca (Scandiano di
Reggio Emilia) ed HCR
(Roma) per i Retai!
Consumer Products,
Matisse e Tecnonet
(Roma) e OPC LAN
(Milano) per il settore <
dell internet working e
della multimedialità
tata cori una nuova
generazione di tecnologi!
Codec video la scheda
video RemoieVU Basata sul
riconoscimento degli oggetti e ottimiz¬
zata per un 10-30% di movimento all inter¬
no del quadro, la tecnologia e ideale per
applicazioni che richiedono risoluzione otti¬
ma e alta frequenza di quadro su lineo a
banda stretta Caratteristica esclusiva del
Codec Remote è la quantità minima di ela¬
borazione necessaria per codificare e deco¬
dificare i dati video. Sebbene il ritardo sia
limitato a meno di un secondo, la codifica e
la compressione del video consumano
meno di 5 MIPS in termini di potenza di cal¬
gli utilizzatori possono simultaneamente
vedere un gran numero di siti remoti su un
PC standard La componente hardware
della soluzione Remote è una scheda
Vanguard che può essere inserita in qual¬
siasi router Vanguard predisposto per le
schede aggiuntive La schecia ha due con-
netton video BNC che accettano e ncono*
scono segnali video NTSC, PAL e SECAM,
il terzo connettore é un R,M5. RS232/485
per il controllo della telecamera
Ipan/tilt/zoom) Collegando uno degli
essere configurata per rispondere automa¬
ticamente Il software dell'host Remote è
compatibile con Windows 95 o Windows
NT Richiede una connessione IP alla rete e
può decodificare e visualizzare contempo¬
raneamente centinaia di sessioni video su
un PC standard Se il flusso dei dati video
non è stato ancora convertito a IP. ciò può
essere effettuato da un router Motorola
6520/60 o da un Vanguard 3XX. CiO avvie¬
ne nel caso in cui sia
necessario ottimizzare
l’uso della banda.
Dall'altro lato è forte
l’impegno della società
1 per favorire su desktop
. funzioni video, voce,
dati e fax su frame
w*
9 relay con soluzioni
DOVE Se CHI-
L
1
tuteli. ■
► multimediali in real-
| urne per reti aziendali.
Unidata Via Cornelia 498, 00166 Roma,
Tel (06)611 141
, jq;/ MTÌfr è
ingressi video c
i un multiplexoi
scheda Remote
può supportar©
telecar
- a 63
tre La selleria Remote converte II
segnale video da analogico a digitale, ridi¬
mensiona l’immagine, comprime i dati e li
invia II router Vanguard è responsabile
della conveisione IP (se necessaria), della
pacchettizzazione. delle funzioni di gestione
delle chiamate, broadcasting e controllo
flusso. La scheda video ha la possibilità di
iniziare il collegamento o accendersi (se
viene rilevato movimento!, oppure può
ta, da parte delle aziende, di
applicazioni multimediali in
tempo reale sulle reti private,
Internet e Intranet, Motorola ISG ha
annunciato un'iniziativa strategica per l'mte-
grazione del traffico video, voce, dati e fax
su reti frame relay, Le fasi di avvio com¬
prendono la trasmissione di videoconferen-
ze e videomomtoraggio su frame relay,
piani per supportare lo standard VolP (Voice
over Internet Protocol) nei dispositivi di
accesso alla rete e un’espansione della fun¬
zionalità Voice over Frame Relay. Qumdi
l'offerta prevede, la funzione di videoconfe-
renza su frame relay, il software di video-
momtoraggio RemoteVU, voce su IP/voce
su frame relay E, infine, arriviamo alla pre¬
sentazione di Vanguard 320, un dispositivo
di accesso flessibile che offre il supporto
simultaneo di voce e fax e consente il traffi¬
co mulliprotocollo su frame relay, X.25 e
ISDN Vanguard 320 è particolarmente
adatto agli uffici periferici delle grandi orga¬
nizzazioni, facilitando e giustificando, anche
sotto l'aspetto economico, il ricorso all'im¬
piego di Irame relay ad alte prestazioni, alla
rete ISDN e ad altri servizi WAN. Il softwa¬
re ONS del Vanguard 320, comune a tutti
gli apparali della famiglia Infimty Access,
supporta anche la funzionalità Voice Relay
e, nel prossimo futuro, le funzioni di moni¬
toraggio video RemoteVU e di video confe¬
renza VTEL, appena annunciate. Motorola
Informations Systems Group è una
Business Unit di Motorola Ine., produttore
a livello mondiale di dispositivi per i settori
delle comunicazioni wireless, dei semicon¬
duttori. dei sistemi e servizi elettronici
avanzati
Unidata presenta Expo
Unidata ha presentato a Smau il nuovis¬
simo Expo, una delle migliori soluzioni
per fornire al pubblico servizi ed infor¬
mazioni.
Expo è disponibile in tre versioni; da pavimento,
da tavolo, da muro Ha una profondità massima
di 10 cm ed una larghezza massima di 50 cm
Può essere configurato con tastiera con
mouse-pad integrato e ripiano di appoggio o
touch-screen e può ospitare diverse opzioni
una stampante laser, un lettore di badge
magnetico motorizzato o manuale, oppure un
lettore di smart card. Inoltre Expo e multimedia¬
le, oltre all’audio stereo con altoparlanti integrati
può contenere una telecamera a colori e un
microfono per videoconferenza o per la trasmis¬
sione di immagini.
Tra le applicazioni ideali troviamo chioschi infor¬
mativi, terminali self-service per certificati e
biglietti, punti pubblici per navigazione Internet
e posta elettronica ma anche comunicazione
telefonica, videoconferenza e fax L’azienda
romana, da 14 anni sul mercato informatico, 6
ora specializzata in Internet.
Ha recentemente acquisito la qualifica di
Microsoft solution provider
Bea*'’ 0 ''
Buone notizie per chi ha intcn/.inne ili sottoscri¬
vere un abbonamento TINf/Wr con Telecom
Italia Net. Contrariamente a i|uanto annuncia¬
to nei giorni scorsi proprio su queste pagine, il
mio costo non c di L 400.000 più IVA ma
di I. 149.000 più IVA. Meglio per voi.
TELECOM IVAUA Net
124
MCmicrocomputer n 178-novembre 1997
lìwTTTv Vli ' Facilità, velocità, assistenza: i vantaggi di Telecom Italia Net non finiscono mai. Pili di I IO pumi
di accesso il’OI’ |vr . telefonata urbana v ilio it.ili.iin e piò di
porte d'accesso per collcgnrn senza inutili attese grazie alla disponibilità di almeno una porta ogni 20 abbonati su
Rete 'telefonica Generale e IO abbonati su rete ISDN, la velocità e la sicurezza dei collegamenti sono assicurate dalla rete principale
il backbonc - di Telecom Italia Net che consente sempre un'altissima velocità di trasmissione (34 Mbps).
La Vetrina
delle Aziende
Motore
di ricerca
e informazioni
economiche
Assistenza
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^ Help Desk: puoi chiedere informazioni
commerciali e assistenza all’installazionc
al Numero Verde _ M n _
tutti i giorni dalle M67 018787
8,30 alle 0.30. ■ -ZL
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di ricerca in tutto il mondo c trovare facilmente
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^ Mail c Space: caselle di [sosta elettronica
utilizzabili in qualsiasi parte nel mondo c
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•F .i | ——— - * l\ ‘
TINf/tN** 1 iv>«m . ivi
Rfcl't ISDN
I20.no 1. mono. IVA
"• 12""»’ •••*.’ 1
2*«o>«•! L*no.‘Kxi - IVA '*• 240
FIN L 000000 - IVA
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•VflOSfl Siila.ZI rUil.IMlUMM
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c
Il ritorno al futuro di LG
Nei prossimi mesi saranno disponibili dei
nuovi prodotti dell'azienda coreana: un
CD 32x e un masterizzatore.
Vi ricordate quando i CD
erano ritenuti lenti perché
andavano a 150 o 300 KBps 7
Adesso siamo arrivati ai CD a
velocità 32 volte quella origi¬
nale Nel CRD-8230B di LG si
va a velocità fino a 4,8 MByte
al secondo, equivalenti appun¬
to ad una velocita massima 32
volte quella standard, con un
tempo di accesso di 80 milli¬
secondi, grazie alla CAV, velo¬
cità angolare costante, che
nella velocità media di trasferi¬
mento dei dati consente di
raggiungere dei risultati note¬
voli con un tempo di accesso
ridotto. E' un’unità interna da
5,25'. è Plug and Play ed è
compatibile con i sistemi ope¬
rativi Windows 95, Windows
3.x , Windows NT 3.51 e 4.0,
OS/2 Warp 4.0, Solaris 2.4 o
superiore e Linux Slackware
2.3 L'MTBF è di 125.000 ore
POH (Power On Hours). e le
consegne del prodotto inizie¬
ranno dal dicembre 1997.
LG propone anche un nuovo
masterizzatore. Il CRN-8081B
ha una velocità di scrittura di
2X, che raggiunge i 4X quan¬
do si usano supporti non
risolvibili. La velocità di lettura
è 8X
La particolarità di questo
masterizzatore è l'interfaccia
ATAPI che consente di colle¬
garlo a qualsiasi computer
dotato di porte EIDE.
Il CRN-8081B supporta tutti i
moderni formati di scrittura
(Disk at Once, Track at Once,
Session at Once) incluso il
recente Packet Writing E'
accompagnato da due potenti
strumenti software. Easy CD
Creator e Direct CD 2.0 per gli
ambienti Windows 95 e
Windows NT, che si occupa¬
no di creare la struttura dei
dati da incidere sul CD-ROM e
di far vedere il masterizzatore
al sistema operativo come
una normale unità disco.
L'unità sarà in vendita al pub¬
blico a partire dal febbraio del
1998
DOVE & CHI-
LG Electronics
Centro Direz. Il Quadrato.
Via Modigliani 45,
20090 Segrete (MI),
Tel (02) 269.681
Micro&Mega distribuisce Snake
Micro&Mega nasce nel 1989
come società specializzata in for¬
niture per uffici, passando nel
1992 al settore informatico
Questa matrice ha indirizzato le
scelte nel nuovo settore, impo¬
nendo un'elevata qualità dei pro¬
dotti, e non e stato per caso che
Micro&Mega (www.srd.it/micro-
mega) è stata fra i primi a recepi¬
re le direttive CEE sulla certifica¬
zione di qualità della componenti¬
stica Questa traiettoria commer¬
ciale ha catturato un'utenza parti¬
colarmente evoluta, alla quale
Micro&Mega ha risposto con la
creazione dei personal computer
Nikkey e con un'attenta scelta dei
marchi da distribuire, tra i quali
troviamo Asustek. Diamond.
Matrox, Pioneer, Plextor, Quan¬
tum In particolare l'azienda roma¬
na è distributore nazionale dei
computer Nikkey, tutti con pro¬
cessori Pentium e PentiumPro
originali Intel, mainboard Asustek
e Windows 95 Per l'acces-
soristica c è Snake Peripherals, la
linea professionale di periferiche
e add-on per Mac & PowerMac.
Micro&Mega - Via dei Savorelh 22,
00165 Roma. Tel 10616637.777
La nuova 3Com vara la struttura organizzativa per il Mediterraneo
A soli due mesi di distanza dall'annuncio mondiale a Monaco di Baviera del più grande merging della storia nel settore
del networking tra 3Com e US Robotics, nasce la nuova struttura per l’area del Mediterraneo, che avrà sede a Cologno
Monzese e sarà guidata da un italiano. Rafforzata l’alleanza con IBM e ribadita la collaborazione strategica con
Siemens. La divulgazione del 'Pervasive Networking" è la missione del leader mondiale nelle soluzioni end-to-end.
di Francesco Fulvio Castellano
La felice conclusione del "merger" tra 3Com e US Robotics, siglata
prima in febbraio e annunciata alla stampa lo scorso luglio, ha in prati¬
ca creato la prima potenza mondiale ed europea nel mercato del
networking (come puntualmente riportato da MC sul numero di otto¬
bre) E cosi la "nuova” 3Com annuncia la sua struttura e le strategie
per la regione Mediterraneo che comprende Italia, Grecia, Turchia.
Cipro e Malta Dopo la fusione con US Robotics. 3Com e l'unica azien¬
da in grado di offrire soluzioni realmente pervasive per la trasmissione
e l'accesso alle informazioni
La sua leadership è sia tecnologica che di quote di mercato: 3Com
offre oggi la più ampia gamma di prodotti e di soluzioni sia in ambien¬
te LAN sia WAN promossa da una capillare rete di distributori in tutto
il mondo. I marchi che vedremo sotto 3Com saranno US Robotics.
3Com Network Ready, EtherLmk, Palm Pilot, Office Connect e
TranscendWare.
Dal 1990 il fatturato 3Com, a livello mondiale, è passato da 420 milioni
di dollari a 5,6 miliardi di dollari, mentre i dipendenti hanno superato le
13mila unità. In linea con le scelte organizzative a livello Corporate,
anche in Italia 3Com ha costituito tre Business Unit. presentate a
Milano nel corso di una conferenza stampa e che saranno cosi com¬
poste: Gennaro G Giachetta sarà Regional Manager Enterprise
Systems e Carrier Systems Business Units: Nino Patane copnrà la
carica di Regional Manager Client Access Business Unit Saranno
affiancati da Valentina Cimino, Regional Marketing Director, Romualdo
Monaco, Financial Controller Manager e Mario Vigliucci, Customer
Service Órgamzation Manager II coordinamento della regione è stato
affidato a Gennaro G. Giachetta in qualità di Amministratore Delegato
3Com Mediterraneo Nel frattempo IBM e 3Com hanno siglato un
accordo di interscambio di tecnologie per offrire, a breve, avanzate
soluzioni di backbone per le grandi realtà aziendali e di networking per
workgroup, ampliando e rafforzando gli accordi già esistenti
Attraverso queste soluzioni, gli utenti potranno sfruttare le applicazioni
a banda larga quali videoconferenza. transazioni finanziarie on-line,
apprendimento a distanza, trattamento delle immagini per il settore
medico, bankmg e commercio elettronico.
In particolare l'accordo prevede uno scambio di tecnologie per lo svi¬
luppo di apparati switch per backbone che sfrutteranno l’ultima gene¬
razione della famiglia di microprocessori Prizma ATM (Asynchronous
Transfer Mode) di IBM e di switch Ethernet-to-ATM ZipChip di 3Com,,
piu tutta una sene di estensioni di accordi, forniture di collegamenti e
integrazioni di tecnologie
Sempre con IBM la 3Com ha concesso la licenza di utilizzo della tec¬
nologia X2 (56 Kbps) nei propri prodotti DSP (Digital Signal Processor),
processi digitali di segnale, rendendoli cosi interoperabili con tutti gli
altri prodotti dotati di tecnologia X2. inclusa l'ampia gamma di modem
e server ad accesso remoto di 3Com La tecnolgia X2 a 56 Kbps offre,
rispetto ai tradizionali modem V 34, una più rapida capacita di trasferi¬
mento dati da Internet e dalle altre fonti di informazione on-line.
L'adozione di questa tecnologia da parte di IBM consentirà agli utenti
di usufruire di tale capacita sulle normali linee telefoniche, a differenza
di quanto richiesto dalle tecnologie concorrenti ad alta velocità. X2 può
essere impiegata per trasferire dati dai principali ISP quali IBM Global
Network (che oggi supporta la tecnologia X2 in più di 500 siti),
America Online. CompuServe e MC-lmk.
126
MCmicrocomputer n 178-novembre 1997
La prova del fuoco
Mettereste la mano sul fuoco per il monitor del vostro PC?
Noi della SAMTRON siamo disposti a tarlo, perché sulla qualità dei
nostri schermi non facciamo sconti. Difatti, su ogni singolo monitor in
linea di produzione effettuiamo un severo rodaggio accelerato (burn
in test) per verificarne efficienza e affidabilità, laddove altri si
limitano a controlli a campione. Nel nostro campo le bugie hanno i
colori corti, perciò preferiamo mettere nero su bianco ciò che
garantiamo sui nostri schermi:
• compatibilità Plug & Play (DDC) per ottimizzare l'uso di
Windows™ 95 e non avere problemi di settaggio e d'installazione
• risparmio energetico secondo gli standard EPA Energy Star e
NUTEK nonché certificazioni europee MPR-II e TCO 95 sulle
emissioni di radiazioni
• una rete di 80 centri di assistenza in tutta Italia
• 3 anni di garanzia sui monitor da 15” a 17”, 2 anni sui 14’.
Quanto vi costa tutto questo? Sorpresa! Il modello 5E da 15”, ad
esempio, potrà essere vostro a sole 416.000 Lire*. Miracoli?
No, il giusto valore della qualità.
Parola di SÉMTOHI
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Informazione clienti:
"Prezzo consiglialo utente finale HA esclusa
Pensa a tutto, modella con SolidThinking
Gestel porta su NT il suo software di mag¬
gior successo. In arrivo la versione per
Rhapsody.
La novità di punta di Gestel Italia, una software house
piu volte premiata a livello nazionale ed internazionale,
è la versione per Windows NT di solidThmkmg II pro¬
dotto di punta di Gestel, oltre alle tradizionali piattafor¬
me OpenStep su Intel, Sun Sparo di HP PA, è ora
disponibile per la piattaforma più richiesta
La novità non resterà isolata, in quanto l'azienda italia¬
na intende proseguire nel numero di porting: è già
annunciato il sup¬
porto di Rhapsody,
la prossima gene¬
razione di sistemi
operativi pei Apple
Macintosh, in arri¬
vo per la meta del
1988 II software
SolidThinking si
occupa di modella¬
zione ed animazio¬
ne 3D, giunto alla
versione 2.6. Oltre
questa grande no¬
vità, è in arrivo an¬
che Tilery, un'applicazione professionale sviluppata
intorno a SolidThinking per l'architettura degli interni e
per produzione e vendita di piastrelle in ceramica.
DOVE & CHI--
Gestel Italia
Viale dell'Oreficeria 30P, 36100 Vicenza,
Tel. (0444) 964974
Micro UPS-2, il gruppo di continuità "à la carte”
di Fabrizio Dell 'Orso
La soluzione Micro UPS-2 è una soluzione che sposa
le attrattive (costi, facilita di installazione, ingombri
aggiuntivi, inesistenti) del gruppo su scheda con una
gestione software del computer su cui viene monta¬
ta In pratica, grazie al software PWROFF 2.0, la solu¬
zione Micro UPS-2 lascia in vita processore e periferi¬
che del computer per una durata di tempo program¬
mabile in relazione alla dotazione hardware, in modo
di "accompagnare" il computer e gli applicativi in uso
al momento del black-out verso una procedura di
shut-down assistita e indolore per l'integrità dei dati
sia dei singoli applicativi aperti che di quelli di sistema.
In pratica, la procedura si attiva dopo aver atteso un
periodo di tempo prestabilito (da IO sec a 10 minuti,
in relazione al computer su cui è applicata) Il prezzo
della scheda è di sole lire 180.000 IVA compresa
& CHI
Elettronica e Automazione Srl
Via Crosia 20/a. 00178 Roma
Tel 106) 71 86.056
Da TDK schede PCMCIA per tutte le esigenze
Gli ultimi prodotti sembrano confermare l'alto livello
raggiunto da TDK. che ha oramai in catalogo una serie molto
diversificata di schede PCMCIA per ogni esigenza.
di Enrico Ferrari
Quando la TDK e entrata nel merca¬
to delle schede PCMCIA per com¬
puter portatili lo ha fatto con uno
slogan diventare per questo setto¬
re un nome di riferimento cosi
come lo è per i nastri magnetici
La scheda Network Flyer è II nuo¬
vissimo adattatore LAN funzionan¬
te in standard CardBus si
tratta di una evoluzione
a 32 bit del sistema
PCMCIA utiliz¬
zato per
collega¬
re peri¬
feriche
destinate
a trasferire
al notebook
una gran
quantità di dati,
come adattatori
di rete molto
veloci, telecame¬
re, ecc
Le porte e le schede
CardBus sono solo in
apparenza identiche a
quelle PCMCIA, in realtà
i prodotti CardBus non
possono essere inseriti nei
tradizionali slot PCMCIA e
bisognerà aspettare i nuovi
notebook che includeranno il
nuovo standard.
In particolare il Network Flyer 100 è
un adattatore Ethernet LAN compa¬
tibile con lo standard lOBaseT e
lOOBaseTX ed e capace di presta¬
zioni di rete di alto livello, con un
transfer rate di 90 Mbps
Nel tradizionale standard PCMCIA
troviamo invece una serie di prodot¬
ti destinati a ridurre i problemi di
connessione e di schede necessa¬
rie; modem/fax combinati con adat¬
tatoli di rete, o che possono essere
usati sulla rete telefonica tradiziona¬
le o su un cellulare GSM, ed ancora
schede che integrino la possibilità di
utilizzare la rete ISDN
TDK Global Networker 3410 & 3412
è un modem combinato con una
scheda Ethernet LAN: sulla stessa
scheda PCMCIA abbiamo così un
modem da 33.6 bps, un fax da
14 400 bps ed una scheda di rete
con funzionalità LAN, che può fun¬
zionare in contemporanea con il
modem stesso,
Il modello 3410 è equipaggiato con
un adattatore interno tObaseT.
mentre il 3412 utilizza una unità
esterna per connessioni 10Base2
(BNC)
Un'altra interessante scheda combi¬
nata è il Global Class 3310, un
modem V.34 con fax e possibilità
di collegamento a telefoni cellula¬
ri GSM, in questo modo la con¬
nettività del vostro notebook è
assicurata anche in movimen¬
to.
Infine il Global Pro ISDN
3600 combina le connetti¬
vità di un modem V.34,
un fax, una scheda per
connessione alla rete
ISDN (quindi con
velocita di almeno
64K) ed un modem
per collegarsi ad
un telefono cellu¬
lare GSM
Per quest'ulti¬
mo tipo di
collegamen¬
to sono na¬
turalmente dispo¬
nibili numerosi cavetti
per i diversi modelli di
telefonino: tutte le schede
modem sono dotate dell'esclusivo
software "Country Selector". che
imzializza il modem a seconda del
paese dove vi trovate perche rico¬
nosca al meglio i segnali della linea
locale
Il software Country Selector verrà
aggiornato via Internet man mano
che le schede vengono omologate
nei singoli paesi dalle nostre prove
risulta comunque che per l'Italia,
ove non fosse presente la nuova
versione del software, funziona la
selezione per il Canada
& CHI-
TDK Italia Spa
Corso Buenos Aires 36.
20124 Milano.
Tel. 102) 29,52 20.43
128
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Ili, II» «UH
it« !■■■” ■•••
I ... 1
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semplice per avere un PC ad Hoc.
Liberia di scelta quindi, tra uno
gommo di prodotti e marche presti-
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Sistemo Operativo
Assemb. Garanzia
Monitor_
Cosse Audio
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283
530
741
990
1.308
1.810
315
477
757
Intel PI 66 MMX
292
Shuttle 569
512k 430TX
U ATA DMA33
275
103
Opzionale
—
Fujitsu U.ata
2.6Gb
418
Pioneer 14X
191
1 ,44Mb
48
ODzionale
....
Ati 3DChorger
2MB 1280
136
ODzionale
_
trust opti9313D
34
ODzionale
_
105tsl NMB
44
seriale 3 tasti
10
Oozionale
_
Desk M.Tower
64
Opzionale
.._
Opzionale
_
Win95 fat32
217
12 mesi
100
Philios 14- .28
367
ODzionali
_
L. 2.299.
ooo
»
MONITOR NOKIA
1 SBF MPC LIOHT 1
Intel P200MMX
569
Tyon 1itanturbo2
512k 430TX
U.ata DMA33
305
16Mb EDO 2x8
103
Oozionale
_
Quantum UataST
3.2Gb 5400a
518
Pioneer 24X
191
1.44Mb
_48
ODzionale
—
Ati 3D ProTurbo
4M (8M) 1600
moeal TV+CP/D
292
Ati TV Tuner 3IN
220
SB awe64 std
181
ODzionale
—
105tst NMB
44
Microsoft 2tst
60
SideWinder
75
Desk SBF
240
HOME 1 CD
41
6CD con SW 3D
133
Win95 Plus fat32
263
12 mesi
100
Oozionale
—
Opzionale
—
L. 3.383.° ##
Intel P 233 MMX
915
SuperMicro
P5MMS 98
512kb TX U.ata
388
32Mb EDO 2x16
208
Oozionale
_
IBM U.ata
4.3 Gb 5400q
620
Opzionale —
1.44Mb
48
Opzionale
—
Xpert@ployPa
4MSGRAM 1600
moeal TV out
362
Opzionale
_
Oozionale
Oozionale
_
105tst NMB
44
Microsoft 2tst
60
Oozionale
....
M.Tower SBF
240
Opzionale
—
Opzionale —
Win95 Plus fat32
263
12 mesi
100
Opzionale
....
Opzionale —
L. 3.248.
ooo
e
* ni
1,810
SuperMicro
P6SLS 440LX
UWS + ATA
1,036
433
64Mb EDO 2x32
U.W. Intearato
Seagate UWSCSI
20x SCSI Plextor
349
1.44Mb
48
Zìd 100 eide
245
488
Xped@play AGP
8MSGRAM 1600
moeal TV out
Ati TV Tuner 3IN
220
S8awe64GOiD
406
Opzionale
105t NMB mecc.
64
Micr Irrtellimouse
134
Opzionale
_
Tower SBF ATX
384
Opzionale
__
ODzionale
—
Wm95 Plus fat32
263
12 mesi
100
Opzionale
_
Opzionale
—
L A 496
•••
InlaLPlòò.MMX
Intel P200 MMX
Intel P233 MMX
Intel Pont. Il 233
Intel Peni. Il 266
Intel Pont. Il 300
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AMD K6 200MX
AMD K6 233MX
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17" 447Xov audio. Subvroofct
17 447Xi LòOOni
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21 " 445Xav dp22 Sub.vootei
21: 445XÌ de.22 1600 IQ2KH1
21" 445Xpto 1BOOSBOHi 26
LCD 13 3 STFT 1074.768
SCHEDI VIDIO ATI
y boost 2 Mb EDO AMC connoOor
3D Choracr 2Mb upo o 4M t< out
3D Choracr 4Mb EDO
3D Xprossron . PC2TV 2Mb SDrom
3D Xprossron t PC2TV 4Mb SDroni
3D Xprossron • PC2TV 2Mb ‘Game
3DXptcssron rPC2TV 4Mb*Gamc
3D Pro Turbo PC2TV 4Mb SG*om
3D Pro Turbo PC2TV 8Mb SOrom
3D Pro Turbo PC2TV 4Mb Game
30 fto Turbo PC2TV 8Mb Game
XPERT a'PLAY PCI 4 MB SGRAM
con CHIP ATI 3D RAGE PRO
XPERTffOPlAY PCI 8 MB SGRAM
con CHIP ATI 3D RAGE PRO
XPERTin.'PLAY AGP 8 MB SGRAM
TV tuner, letovrdeo, ocqurs. Mpeg 1
MAINBOARD SUPERMICRO
MB P233 P5MMS 98 TX430 AT
233 MHz 512 Pipe EIDE
MB P233 P5MMÀ TX430 ATX
23.3_MHz_512 J’ipe. EIDE
MB PII P6SLS Chip Set Intel
LX440 . UWS e Slot AGP
MAINBOARD TYAM
MB P233, TITAN TURBO 2 AT
512 Cache Sin TX430, IrDA
828
1.390
1.980
1.788
2.748
2.627
3.780
_2.940
4.668
5 988
_80
136
134
164
214
236
289
_292
426
326
_470
_362
461
488
220
388
388
1036
305
MB P233. TITAN TURBO 2 ATX
512 Cache Sin TX430. IrDA
MAINBOARD SHUTTLI
MB P233. 569 TX 512 Kb
MB P266. 571 TX 512 Kb AI. ATX
MB P266, 603 TX 1Mb AMD
MAIMBOARD ASUS
MBP233.57I TX5I2K6 97AJ
MB PII P2L97 440 LX AGP
MAIMBOARD INTTL
MB PII Allenta 440 LX AGP
HARD DISK
1.7 Gb Fuirtsu UATA
2 6 Gb Fujitsu UATA
3.5 Gb Funbu UATA
4.3 Gb Eidc IBM Ultra AIA
6.5 Gb Eide IBM Ultro AIA
1.6 Gb Quantum STRATUS UATA
2.1 Gb Quontum STRATUS UATA
3.2 Gb Quantum STRATUS UAIA
4.3 Gb Quantum STRATUS UATA
6.5 Gb Quontum STRATUS UATA
4.5 Cupo UWSCSI Quantum Altasll
9.1 Giga UWSCSI Quantum Altasll
4.5Gw>UW5CSICHEEW1lOOOOg 2.246
91 GaaUWSCSICHEFtAM lOOOOg 3 552
SC HI DI AUDIO CREATIVE
Sound Btastc. 16 Vibro IDE PSP
Sound Bfestcr 16 Voluc IDE it. P&P
Sound Blastor AWE 64 IDE it OEM
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CD-ROM A CDR
CDR Yamaha CDR 400T 6/4X
intorno * Win on CD ? 2 CDR 1.050
CDR Yomoho CDR 400TX 6/4X
SCSI Trac t EosyCD 1 2CDR _L135
CDR Riscrivi bile RICOH 6/2X
SCSI+SW+2CDR 1.114
305
—275
3L4
316
37B
527
399
362
418
470
620
865
356
—450
51B
.611
836
1.327
2.083
9 2
118
181
227
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20125, Violo Monza 175
Tel 02/2828252, Fox 02/26140415
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Via Piva, 84 Voldobbiadene (TV)
Tel 0423/972544, Fox.0423/971226
h. 8-12/16.30-19.30
MMZILL
00167, Via Silvestro II 4b/4c
Tel 06/6624862, Fax 06/6622166
oran 9 30-13/16.30-19 30
r-j
DUPUCAIORECD a 4 pasti Ino CDR .3.627
CD 2QX Piada-interno SCSI 349
CD 24X Philips interna EIDE _1S4
CD 24X Pioneer interno ODE _ 217
CD 24X Pioneer interno EIDE slotm 242
CD 24X Pioneer interno SCSI 291
CD 24X 6CD Ponoer Choiger 1040
MODEM
Ihundercom33.6est.-Yorce;lax _202
USR 33 6 Sposta vo.ee est Itosi. 409
MIT
DV Master I/O DV VHS. Y/C.YUV 6.935
DV Master Upgrado per AV Master 6.572
AV Master De luxe II 2.6BB
AV Master PCI 1.693
Mane Mochine II ISA 606
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Simm B Mb Edo RAM 60 ns 51
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Simm.32 Mb Edo RAM.60.ns -216
Dimm 32 Mb I OOMItz RAM 10 ns 342
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36 Mosi di copertura 146.
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Toshiba Tecra 750CDT, un notebook adulto
Il nuovo notebook di Toshiba con il nuovo processore Pentium Intel Tillamook a
233 MHz con tecnologia MMX disegna un nuovo standard nel mercato dei portatili.
di Enrico Ferrari
Il nuovo Tecra 750CDT pos¬
siede il più veloce processore
Pentium Intel attualmente
disponibile su PC portatile Si
aggiunge a questo la SRAM
su cache di secondo livello da
512 KB per massimizzare le
prestazioni del processore
Pentium a 233 MHz, il chipset
PCI Toshiba di ultima genera¬
zione per PC portatili munito
di controller di cache incorpo¬
rato che riduce il numero di
chip in uso, mentre l'utilizzo di
componenti a basso consu¬
mo energetico allunga la già considerevole auto¬
nomia della batteria e l'uscita TV e un'ampia
? amma di opzioni di comunicazione II drive per
D-ROM ultrasottile a 20 velocità (massimo) del
Tecra per la multimedialità 750CDT è il piu veloce
mai montato su notebook E' intercambiabile con
una seconda batteria o con un sottile drive per
floppy disk per ottenere una flessibilità di configu¬
razione ancora maggiore Inoltre, ora gli utenti
possono veramente intercambiare "a caldo' tutti i
dispositivi SelectBay attraverso un'icona di con¬
trollo sulla barra dei menu o dal pannello di con¬
trollo dentro Windows 95 II SelectBay del Tecra
750CDT e infatti predisposto per il DVD Un sottile
drive per DVD studiato per i portatili sarà disponibi¬
le per questo modello alla fine del 1997 II drive
per l'hard disk, da 5 Giga, si può facilmente
rimuovere, cosi il notebook può essere facilmente
aggiornato allorché divenga disponibile un nuovo e
persino piu capiente hard disk oppure lo si può
configurare per sistemi operativi multipli. La capa¬
cità della memoria del Tecra 750CDT è di 32 MB
standard, espandibile fino a 160 MB tramite 2
slot. Il suono multimediale è garantito da un siste¬
ma audio Sound Blaster Pro compatibile integral¬
mente stereofonico I diffusori stereo sono incor¬
porati unitamente al microfono interno e all'intera
gamma di prese audio in entrata e in uscita II
Wave-Table è incluso con collegamenti fisici MIDI
attraverso l'unità di connes¬
sione opzionale Di sene
anche la tecnologia Zoomed
Video (ZV) Port, che consente
ad applicazioni multimediali
avanzate di girare attraverso i
nuovo standard rappresenta¬
to dalle PC Card ZV Questo
apre le opzioni hardware
MPEG cosi come la ricezione
di video e la TV su schermo.
E anche il primo notebook
PC a offrire la possibilità di
un'autentica videoconferenza
portatile. Utilizza un circuito
videoricevitore incorporato che fa corpo unico con
la piastra madre del notebook. E' conforme a tutti
gli standard attuali e gli utenti possono collegarsi
in videoconferenza su una LAN, attraverso un
modem oppure su Internet utilizzando un softwa¬
re come il ProShare di Intel o il NetMeeting della
Microsoft.
Il display a colori TFT-LCD da 13.3' è capace di
una nsoluzione 1024 x 768 , lo schermo offre uno
spazio visivo più ampio del 20% rispetto ai display
da 12,1 ' e del 38% nspetto a un display da 11.3'
montato su notebook convenzionali L'elevatis¬
sima risoluzione di 1024 x 768 offre il 64% in piu
di area di lavoro rispetto ad una risoluzione di 800
x 600. Il voice/fax modem V 34 incorporato opzio¬
nale opera alla velocità di 33,6 kbps e c'è inoltre
una presa telefonica incorporata RJ-II per facilitare
le connessioni Gli altri dispositivi per la telefonia
comprendono la capacità di fungere da ncevitore
con altoparlante e microfono amplificato, consen¬
tendo al Tecra 750CDT di operare come centralina
telefonica completa sia in ufficio che fuori ufficio
DOVE & CHI
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Artec distribuisce Adaptec
Easy CD Creator Deluxe è la
punta di diamante dell'offerta
software. Disponibili anche le
stampanti Waitec per CD e carta
Artec è distributore ufficiale di
nuovi prodotti hardware e softwa¬
re connessi alle memorie ottiche
In particolare gli ultimi accordi
riguardano i controller e i software
di Adaptec. così come le stam¬
panti per CD di Waitec. In partico¬
lare stanno avendo grande suc¬
cesso le applicazioni Adaptec per
l'uso intelligente dei CD riscrivigli
Il nuovo software Easy CD Crea¬
tor Deluxe è una potente soluzio¬
ne che combina le piu avanzate
funzioni dei software CD-Recor-
ding, Easy CD-Pro e CD Creator
per Windows con nuove e avan¬
zatissime caratteristiche, tra cui
CD Spin Doctor
Questa applicazione di registrazio¬
ne audio permette di trasferire il
contenuto dei dischi LP su CD
migliorando la qualità sonora. Easy
CD Creator Deluxe supporla altre
nuove funzioni come Picture CD
per la fotografia digitale e Video
CD Creator, per la creazione di
video CD Jewel Case Creator è
invece un tool, fornito gratuita¬
mente, che permette di persona¬
lizzare le copertine dei CD. Easy
CD Creator Deluxe sostituisce
Easy CD Pro e CD Creator per
Windows II nuovo software e
completamente compatibile con
tutte le soluzioni Adaptec e può
essere acquistato anche come un
upgrade di qualunque soluzione
Adaptec. Il prezzo è di circa 180
mila lire. Attraverso i canali Artec
è disponibile anche la nuova ver¬
sione di DirectCD di Adaptec
Consente agli utenti di trattare le
loro nuove unità CD-Riscrivibìli
(CD-RW) esattamente come se
fossero unità floppy. DirectCD 2.0
e basato sulla tecnologia per la
scrittura di pacchetti conforme
allo standard UDF (Universal Disk
Format), ed è compatibile con i
sistemi Windows NT 4 0 e
Windows 95 per CD-R e CD-RW
L'elenco completo delle unita CD-
R che hanno superato i test di
compatibilità con DirectCD è
disponibile al sito web di Adaptec
|www aaaptec.com/ UirectTU|
Disponibili anche le stampanti
Waitec serie CD Printer, che
stampano sia su CD che su carta
Due le versioni, CD Printer e CD
Print-S. La prima lavora a 720 dpi
con meccanica Epson 400 a getto
d'inchiostro e driver per Ms/Dos,
Windows 3 1,95 ed NT. l’interfac¬
cia è parallela e il prezzo al pubbli¬
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RadioPhone Blaupunkt: l’autoradio che telefona
L idea è semplice quanto innovativa: perché non risparmiare spazio negli accessori da auto, combinando
in un solo apparecchio un telefono cellulare GSM ed un'autoradio?
di Enrico Ferrari
Un grande tasto blu 3U h au.viauiu
RadioPhone Amsterdam TCM 127 svela
il mistero con questa autoradio
Blaupunkt si può anche telefonare! Il
RadioPhone Blaupunkt unisce tutto il
comfort di un'autoradio Blaupunkt di otti¬
ma qualità all'utilità di un moderno telefo¬
no cellulare GSM In effetti l'autoradio si
presta bene all'accoppiata, infatti attraverso i suoi diffusori la telefo¬
nata può essere effettuata in modalità vivavoce. rispondendo quindi
appieno al codice della strada ed alla comodità di avere un telefono
da 2 W sempre a disposizione, senza preoccuparsi delle pile che si
scaricano II RadioPhone Blaupunkt si installa senza problemi come
una qualsiasi autoradio Non è necessario forare, tagliare, posare
cavi, cosi, anche nell'eventualità di un futuro smontaggio, non resta¬
no tracce. E' sufficiente inserire il RadioPhone nell alloggiamento a
norme DIN, collegare il microfono, le due antenne per radio e telefo¬
no oppure un'unica antenna combinata per entrambi, e l'installazio¬
ne è fatta Con il piccolo microfono potete parlare al vostro partner
avvantaggiandovi dell'alta qualità duplex, mentre dagli altoparlanti
del vostro impianto Car Hi-Fi si ascolta
l'interlocutore RadioPhone Blaupunkt
aiuta anche ad ordinare l'agenda telefo¬
nica 25 numeri con i rispettivi nomi
sono memorizzabili direttamente, pre¬
mendo un tasto si può sfogliare sul
display la vostra agenda telefonica
RadioPhone Blaupunkt e predisposto
per le nuove prestazioni del GSM di seconda generazione, ossia per
il Short Message Service ISMS), mentre se non si vuole rinunciare
al consueto microtelefono nonostante il dispositivo viva voce, è
disponibile come accessorio un kit microtelefono. elegante ed ergo¬
nomico, che assicura la riservatezza della conversazione Infine con il
telecomando ad infrarossi RCT 07, disponibile come accessorio, si
possono gestire tutte le funzioni principali del RadioPhone Blaupunkt
direttamente dal volante dell'auto
DOVE & CHI-
I Blaupunkt Gruppo Bosch - Via M A Colonna 35, 20149 Milano,
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k i b velocità 19,2Kbps -
I interfaccia RS232-C -
■ omologazione PPTT, (£ -
*&/
’T&fàmn-
Radio-modem Ethernet Bridge
- connettori lUBase? (BNCJ, lOBaseT (RJ45)
- omologazione PPTT, ((
132
IBM presenta la “sua” Business Intelligence Solutions Unit
Nel mondo dell’informatica è "esplosa ", dopo Internet, un'altra moda: il
Global Business Intelligence Solutions. Uno studio IDC indica un ROI
(Return On Investment) medio del 40 per cento dopo 2.3 anni per chi lo
adotta. Secondo stime di mercato il giro d'affari di B.l. che ne deriva
ammonterà entro la fine del secolo a 30 miliardi di dollari.
Le operazioni di Bl di IBM concentrate a Roma.
di Francesco Fulvio Castellano
Nel corso di una riservatissima, nel senso di "selezionatissima”. conferenza stampa per
poche testate "elette" organizzata da IBM Italia presso la sua sede di Segrate, Milano,
Ben C. Barnes, il think tank direttore generale di IBM Global Business Intelligence
Solutions a livello mondiale, ha presentato la Divisione-Umt trainante dell'aggressiva stra¬
tegia di Big Blue sul segmento di mercato in rapida espansione della Business
Intelligence (Bl). La Business Unit di Barnes e la IBM Internet Division sono state create
nel '95 con l'obiettivo di sfruttare due settori emergenti in rapida espansione appunto Bl
e Internet. A cosa servirà? La Bl aiuterà a gestire il rapido aumento di informazioni, tra¬
sformando i dati in conoscenza. Fornirà alle aziende un nuovo vantaggio competitivo La
Bl sarà d'aiuto per offrire ai clienti e ai consumatori proposte completamente nuove e
personalizzate. Contribuendo a ridurre le truffe e gli abusi, i sistemi di Bl permetteranno
la riduzione dei prezzi di un gran numero di servizi finanziari e aziendali (banche, assicura¬
zioni, sanità, ecc.). I primi tre probemi aziendali attualmente affrontati da questi sistemi
negli USA sono (in ordine decrescente) analisi finanziarie, analisi di marketing/clienti e
analisi delle vendite. Nel 2001, secondo le previsioni, l'ordine sarà: marketing, analisi
finanziaria, analisi dei clienti/vendite In Europa la situazione è analoga La richiesta di
maggiori e piu accurate informazioni è in costante aumento, cosi come la necessità di
sfruttare meglio le ingenti quantità di dati relativi a clienti, prodotti, attività e mercati.
Tramite l'analisi dei dati le società sono infatti in grado di elaborare nuove strategie com¬
petitive per una migliore gestione Prima ancora di una tecnologia, Bl è una disciplina di
business. Sebbene l'era attuale sia nata dalla tecnologia, ciò che la alimenta sono i risul¬
tati di business resi possibili dalla stessa tecnologia, come l'aumento del fatturato degli
utili, la diminuzione dei costi, l'ottimizzazione delle operazioni, il miglioramento dei servizi
ai clienti e, in ultima analisi, un ottimo ritorno sugli investimenti I sistemi di Bl sono i
sistemi di gestione aziendale di domani II loro carattere strategico è tale che le organizza¬
zioni non potranno più svolgere la propria attività - o comunque non nel modo appropriato
- senza disporre delle conoscenze offerte da questi sistemi Le future applicazioni di Bl
saranno "closed loop" o "reai time". dove le informazioni e gli "eventi" guideranno auto¬
maticamente la maggior parte delle azioni intraprese dalle società. Questi sistemi nentra-
no neH'ambito del processo decisionale di una società e hanno assunto un carattere fon¬
damentale e "mission criticai" Il termine Business Intelligence, utilizzato per descrivere
questa disciplina, ha rapidamente guadagnato popolarità e sta sostituendo quello di
"sistemi di supporto alle decisioni", a conferma dell'enfasi ora posta, anziché sulla tecno¬
logia sottostante, sui vantaggi che derivano dall'utilizzo di queste soluzioni, come, ad
esempio, l'accesso a informazioni in grado di supportare le società nell'affrontare sfide di
business e creare nuove opportunità Negli ultimi cinque anni, il mercato delle soluzioni di
Bl e dei sistemi di supporto alle decisioni (DSS-Decision Support System) è stato analiz¬
zato in modi differenti, ma tutti sono giunti a una conclusione unanime: si tratta di un
mercato di grosse dimensioni, in fase di rapida crescita Si calcola che l'intero mercato,
(hardware, software e servizi) raggiungerà, entro il 2000, un valore di 30 miliardi di dollari
Secondo Gartner Group, il solo settore del supporto alle decisioni basato su sistemi
paralleli raggiungerà i 7 miliardi di dollari entro il '99, a un tasso di crescita annuale del
72%. In base alle analisi di Standish Group, il mercato dei data warehouse da oltre
200GB sarà di 8 miliardi di dollari entro la fine del decennio. Meta Group, infine, prevede
che gli attuali 400 000 utenti che utilizzano data warehouse e tecnologie OLAP (On-Line
Analytical Processing), diventeranno 10 milioni entro l'anno 2000 e che il 95% delle
società disporrà di un sistema di data warehousing.
IBM ha individuato sette principali settori per le proprie soluzioni di Bl/supporto alle deci¬
sioni, basandosi su una serie di analisi condotte internamente e da società di ricerca indi¬
pendenti: servizi bancari e finanziari, distnbuzione, sanità, assicurazioni, media e teleco¬
municazioni, turismo e trasporti, servizi pubblici. Nel prossimo futuro, IBM estenderà l'ini¬
ziativa anche alla pubblica amministrazione, all'edilizia, al settore farmaceutico e petrolife¬
ro.
IBM fornisce a questi settori soluzioni specifiche, in grado di aiutare le organizzazioni a
trasformare i dati in informazioni strategiche e competitive (business intelligence) Le
soluzioni IBM comprendono: applicazioni, database e altro software (famiglia DB2); piat¬
taforme (System 390, RS/6000. AS/400); servizi di consulenza specializzati.
La sicurezza
totale
per le reti
Internet/lntranet
Protezione
contro
le minacce
da Internet
SSH - Per la crittografia dei sistemi client/server.
VPN - Per la creazione di reti private virtuali su Internet.
Desktop - Per la crittografia dei dati su laptop/desktop.
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Tally T9014, l’economia nella professionalità
La nuova laser fa parte della famiglia di prodotti profes¬
sionali, detta lìnea blu.
di Leo Sorge
La T9014 stampa 14 pagine al
minuto, ed è in vendita a 2
milioni 102 mila lire più IVA
La risoluzione di base è una
600x600 dpi, ma grazie alla
Edge Enhanced Technology
si arriva a 2400x600. Il carico
di lavoro arriva a 35 mila pagi¬
ne al mese, e il consumo di
componenti parla di 30 mila
copie per il drum e di 5 mila
per il toner Entrambi i valori
fanno riferimento a pagine A4
al 5% di copertura. La RAM
di base di 3 MB può essere
espansa fino a 67 MB. Le
interfacce sono RS 232C o
RS 422A, una Ethernet inte¬
grata lOBaseT e 10Base2
oltre alla LocalTalk. Le emula¬
zioni comprendono il PCL5e,
completo di GL-2 per la grafi¬
ca vettoriale e il PJL
La stampa su buste e lucidi è
facilitata da un alimentatore
multifunzione che gestisce
formati e spessori diversi. Il
software in dotazione già resi¬
dente nel modello base com¬
prende Interwin per gestione
e configurazione locale o in
rete, e Markvision per Win¬
dows 95
Disponibile su modulo sepa¬
rato c'è poi l'emulazione di
Poscript Level 2
Tally
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PeakJet velocizza la consultazione di Internet
PeakJet può velocizzare enormemente i caricamenti
delle pagine Internet, ed è tanto più efficace quanto l'u¬
tente ha abitudini fisse.
Il MI /Uj
M' t ( IMI 1.1
COMPANY
La famosa "waiting syndrome”
ben nota da tempo nel mondo
dell'informatica, colpisce in par-
ticolar modo i navigatori Inter¬
net; lo stress da attesa d'arrivo
delle pagine scelte, infatti, è
sicuramente una delle conse¬
guenze piu evidenti del funzio¬
namento tipico d'uso di Inter¬
net, caratterizzato spesso da
lunghe attese davanti al monitor I
vuoto. Il programma memorizza proprio le abitudini dell'utente per
velocizzare l'accesso ai siti più visitati, analizza e organizza la sua
cache intelligente' per aggiornare automaticamente i siti più spes¬
so frequentati. I risultati sono sorprendenti, PeakJet permette all'u¬
tente di ridurre da 3 a 10 volte il tempo di collegamento lavorando
in modo trasparente insieme a Microsoft Internet Explorer e
Netscape Navigator in maniera completamente invisibile e traspa¬
rente. L'utente non dovrà imparare nessun nuovo programma e
non dovrà cambiare le proprie abitudini di consultazione
E' anche possibile consultare la cache off-line e creare infinite
cache per i diversi argomenti di interesse
PeakJet utilizza il modem al 100% della sua velocità per il 90% del
tempo di connessione, riducendo fino a 10 volte i tempi di risposta
di Internet grazie agli Agenti che in back ground aggiornano auto¬
maticamente la cache e scaricano in memoria e sull'hard disk i link
della pagina corrente Lavora con ogni tipo di connessione Internet
(14 4. 28 8. 33 6 ISDN, TI. o T3) e funziona con i server Proxy, il
suo aggiornamento è garantito a vita e gratuitamente attraverso
Internet.
Peruzzo Informatica propone PeakJet a lire 89.000
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Con Verbal Commander il gioco si vede in 3D e si comanda con la voce
La IHR presenta delle estensioni hardware e software in grado di entusiasmare gli appassionati di videogame
di Enrico Ferrari
Verbal Commander è un rivoluzionario sistema di
riconoscimento vocale progettato specificamente
per i videogiochi che diventano cosi ancora più
avvincenti basterà infatti comandare le fasi salienti
del gioco direttamente con la voce, ad esempio per
sparare, prendere oggetti e muoversi
Con Verbal Commander, infatti, ogni utente istrui¬
sce il sistema ad adattarsi al suo partico¬
lare modo di parlare (in dialetto, in lingua,
con terminologie anche inventate e crea¬
tive), con una incidenza di riconoscimen¬
to pan al 97% In questo modo, inoltre, i
giochi si possono ‘personalizzare", deci¬
dendo di volta in volta quali parole usare e per quali comandi. Verbal
Commander funziona sui compatibili con ogni gioco in ambiente
DOS o Windows 95; utilizza un microfono avanzato che neutralizza i
rumori di fondo con la possibilità quindi di dettare i comandi con un
tono di voce normale; è composto da una scheda a 8 bit half-size
che si adatta ad ogni connettore ISA nel PC, è disponibile anche
precancato con 25 file comandi per i giochi attualmente piu popolari
(Descent II, Quake, Mechwarrior II, Tie Fighter, Fury, e molti altri)
Non ci sono IRQ o DMA da regolare.
Il prezzo consigliato è di circa lire 469 000
Per chi invece vuole provare l'emozione del gioco 3D la IHR
commercializza gli occhiali Cyber Boy, della Woobo Electronics
che supportano Stereoscopie; gli oggetti e le immagini sono
molto piu realistici e sembra davvero che escano dallo schermo.
La forma degli occhiali avvolge il viso, bloccando la vista ai lati
per focalizzare completamente la visione sullo schermo E' inol¬
tre possibile utilizzare una fascia, da attaccare agli occhiali,
per tenerli comodamente sul viso.
Tra i più famosi, eccone alcuni con i quali è pos¬
sibile utilizzare la tecnologia Stereoscopie 3D
‘Magic Carnet" e 'High Odane' di
s \ Bullfrog, "Match Rescue' e 'Word
s Rescue' di Redwood; 'VR Sling Shot' di
^ Virtual Entertainment, "Wolfenstein 3D‘ di
Apogee Di prossima uscita. ‘Shattered Steel' di Interplay, "In
Pursuit' di Greed e ’Birdright' di Softdisk Publishing
Il prezzo di Cyber Boy è di lire 299 000
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134
MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997
Presentato il bando del premio ‘Voltolino” per la divulgazione scientifica
Il “premio" è rivolto ai giornalisti che in Italia dedicano impegno
e attenzione a molteplici settori disciplinari. Tra questi anche le tec¬
nologie informatiche. Patrocinio di Abiogen Pharma
e UGIS IUnione Giornalisti Italiani Scientifici).
di Francesco Fulvio Castellano
Quando il Direttore di MC mi ha chiesto di attendere alla conferenza stampa di
presentazione, al Circolo della Stampa di Milano, del Bando di Concorso del
Premio "Voltolino" per la Divulgazione Scientifica, devo ammettere che ho pensa¬
to, come dire, ad uno scherzo se non ad un errore Mi sono domandato ma MC
non è una testata che tratta prevalentemente, se non esclusivamente, problemi,
soluzioni, applicazioni di prodotti del mondo l&CT? E che "c'azzecca" - per dirla
alla Di Pietro - il Voltolino, che è un uccello vivacissimo, con tutto il "piattume" e
"freddume" (per piatto e freddo) del mondo dell'informatica? Beh, mi sono dovuto
ricredere. E ho capito, nel corso della conferenza stampa, che se non c'è divulga¬
zione scientifica, di qualsiasi settore, non c'è spirito critico, non c'è confronto, non
c'è riscontro
Diffondere correttamente i risultati o le prospettive promettenti della ricerca, a
fronte di scienza e tecnologia in continua evoluzione, è il ruolo del giornalista nei
confronti della società e nel pieno rispetto deontologico dei diritti-doveri dell'infor¬
mazione In questo contesto è stato istituito il "Premio Voltolino per la
Divulgazione Scientifica 1997". rivolto ai giornalisti che in Italia dedicano impegno
e attenzione a molteplici settori disciplinari
E' stato presentato il Bando di Concorso, che è a disposizione degli interessati
presso la Segreteria della nostra rivista e presso lo Studio Viviani, Via Manzoni 43, I
20121 Milano (Tel. 02/6599929)
Patrocinato da Abiogen Pharma di Pisa e da UGIS. il Premio intende stimolare la
professionalità del giornalista comunicatore, sollecitando il coinvolgimento della
pubblica opinione alle problematiche e alle implicazioni che scienza e tecnologia
comportano, in modo chiaro, conciso e completo
Ha presentato l'iniziativa, lodevolissima, Paola De Paoli, Presidente UGIS. e hanno
portato le loro testimonianze Massimo Di Martino (nipote di Alfredo Gentili, e di
seguito capirete perché è importante, e fondatore della Abiogen Pharma). e Enrico
Garattini, ricercatore e figlio del noto Silvio Garattini. Direttore dell'Istituto
Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano La giuria di questa prima edizione
è composta da: Luigi Dadda. Paola De Paoli, Silvio Garattini, Margherita Hack e
Luciano Onder
E adesso, cari lettori, vi spiego l'arcano. "Voltolino" e divulgazione scientifica: qual
è il legame? Il legame è rappresentato da un uomo che ha dedicato quasi 75 anni
della sua vita in favore di attività economiche, culturali e sociali del suo paese e.
soprattutto, della sua città. Parlo del Comm. Alfredo Gentili, bisnonno di Massimo I
Di Martino, come abbiamo visto piu sopra "Voltolino" è il nome di un uccello
acquatico svelto e intelligente, e gli fu dato come soprannome da un suo profes¬
sore di italiano alle scuole tecniche che in classe lo chiamava cosi in omaggio alla
sua intelligenza pronta e vivace. A lui, Gentili, era piaciuto subito questo sopranno¬
me nato dalla simpatia e lo aveva adottato firmando da giornalista i pezzi più
importanti e le polemiche piu roventi E "Voltolino" era rimasto per amici e cono¬
scenti Gentili e stato un brillante giornalista, un caricaturista spiritoso e garbato,
un grande appassionato di spettacoli e di teatro, e. ultimo ma non certo per impor¬
tanza. un imprenditore audace e determinato
Aveva, già allora, percepito l'importanza del legame tra il mondo scientifico e l'a¬
zienda farmaceutica impostando la crescita dell'azienda. l'Istituto Gentili Spa. attra¬
verso il coinvolgimento di illustri clinici universitari e pionieri della moderna medici¬
na e medicina nucleare. Questa filosofia strategica è continuata nel tempo ed ha
permesso all'Istituto Gentili di conseguire importanti risultati e prestigiosi ricono¬
scimenti internazionali La Abiogen Pharma nasce a Pisa dalla volontà di Massimo
Di Martino al fine di continuare la tradizione imprenditoriale farmaceutica del suo
bisnonno e, su queste basi, egli ritiene di poter proseguire ed onorare la tradizione
imprenditoriale inaugurata nel lontano 1917 dal Comm Alfredo Gentili, divulgatore
scientifico e imprenditore. Un "bravo" a Di Martino, che non solo onora la memo¬
ria del bisnonno, ma porta tra tutti noi una ventata d'aria... fresca, di antico e di
moderno e di continuità nel nostro piccolo mondo
Gli articoli, servizi radio e TV. dovranno avere attinenza all'informazione in campo
biomedico, chimico-farmacologico, varie discipline connesse alle scienze fisiche e
naturali ed alle tecnologie informatiche.
Anti-Virus
and
f Data Security
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DOS
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(
Da Expert System “Tutto per scrivere bene”
Allo scorso Smau Expert System ha presentato la suite "Tutto per scrivere
bene" che raccoglie tutti i prodotti della società: Errata Corrige, Factotum per
Word, Impariamo l'italiano e Ipse Dixit.
Expert System è una softwa¬
re house di Modena che ha
legato il suo nome ad una
gamma di prodotti studiati
per migliorare la qualità dei
testi ed accrescere la padro¬
nanza della lingua italiana.
La Suite "Tutto per scrivere
bene" contenuta in un solo
CD-ROM, consente di avere
sottomano tutti i più evoluti
strumenti per agevolare la
redazione di testi, utilizzando
un'unica barra degli strumenti
integrata. E' inoltre dotata di
una funzione aggiuntiva di
Errata Corrige, il famoso pac¬
chetto per la correzione stili¬
stica, grammaticale e il sup¬
porto alla scrittura, giunto alla
versione 2.5 chiamato Net
Corrige, che permette di
usare il correttore all'interno
dei programmi di posta elet¬
tronica quali Eudora, Pega¬
sus, Microsoft Internet Mail,
Netscape Mail
Factotum per Word, una
serie di utili strumenti proget¬
tati per la lingua italiana che
integrano e migliorano le fun¬
zionalità di Word per Win¬
dows come, ad esempio, la
sintesi automatica dei testi e
il comugatore dei verbi, il
Thesaurus, le statistiche dei
documenti ed altro ancora,
Ipse Dixit, una raccolta di
oltre 14.000 citazioni, aforismi
e proverbi utili e divertenti da
consultare in ogni occasione.
Altro protagonista è il softwa¬
re "Impariamo l'italiano", ispi¬
rato all'omonimo best seller
di Cesare Marchi, che rappre¬
senta una vera e propria enci¬
clopedia della lingua italiana
ed offre la soluzione più adat¬
ta ad ogni problema di gram¬
matica, sintassi, stile e conte¬
nuti in modo semplice e rapi¬
do. "Impariamo l'italiano"
affronta in modo esauriente
tutte le caratteristiche della
nostra lingua e fornisce la giu¬
sta risposta ad ogni possibile
dubbio sulla forma del testo.
Infine è arrivata la versione
definitiva di Errata Corrige
Pubblica Amministrazione,
realizzata in collaborazione
con il Ministero della Fun¬
zione Pubblica allo scopo di
semplificare e migliorare la
qualità dei documenti redatti
dall'amministrazione pubbli¬
ca; in pratica uno strumento
per convertire il burocratese
in linguaggio comune.
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136
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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Hellatron, un paradiso per i rivenditori
Hellatron riparte da Sniau e disegna una nuova strategia. L'edizione
1997 della rassegna informatica ha infatti costituito un nuovo inizio
per il dinamico importatore di componentistica. La costante crescita
di fatturato e consenso ricevuta nei primi tre anni d'intensa attività è
infatti motivata dalla tempestività con la quale l'azienda milanese ha
saputo scegliere il meglio emergente nel panorama mondiale e alla
capillarità con la quale ha saputo distribuirlo. Il catalogo di Hellatron
ilwww l n-lliiimn ni è ormai ricco di molti nomi di prestigio, molti dei
quali ad elevato contenuto tecnologico: Shamrock, SmartLink, SIDE,
Iwill, Genius, Juster e Miss Melody Questi nomi si aggiungono ad
altri marchi quali Intel, Microsoft, US Robotics, HP, Canon ed altri. Il
supporto tecnico e commerciale offerto attraverso la collaborazione
dei produttori ha ampliato il portafoglio clienti con un elevato numero
di rivenditori La nuova fase si rivolge soprattutto a loro, prefiggendo¬
si di migliorare ulteriormente il rapporto qualità/prezzo e di ampliare la
gamma di prodotti. Anche la postvendita avrà dei benefici grazie
all'integrazione di nuove funzioni relative all'assistenza tecnica.
Hellatron - Viale Monza 12. 20127 Milano, Tel 10212614 9006
Da MGE una nuova gamma di gruppi di continuità
Pulsar ES+ è la nuova famiglia di gruppi statici di continuità
per aziende medio-piccole, è destinata alla protezione com¬
pleta "anche" dei server di rete locale e degli apparati di
telefonia.
di Francesco Fulvio Castellano
La gamma presentata a Smau'97 comprende UPS di varia potenza,
da 220 VA a 1080 VA, per la protezione dì hardware, di file di siste¬
ma e di applicazioni, di dati presenti nella RAM e nella memoria
cache, di apparati di comunicazione e per la protezione dell’alimen¬
tazione elettrica I Pulsar ES+ sono facili da installare e da utilizzare,
supportano Windows 95 e NT 5.0 "plug & play” e sono estrema-
mente versatili, consentendo all'utente di selezionare l'opzione
desiderata all’interno di una serie di opzioni predefimte Hanno inol¬
tre la certificazione di compatibilità dei principali produttori di
software (Microsoft, Novell, SCO) e sono, pertanto, compatibili con
le principali piattaforme
Gli UPS della gamma Pulsar ES+ sono studiati per adattarsi perfet¬
tamente alla crescita delle dimensioni aziendali: sono compatibili
con le future generazioni di PC equipaggiati con circuiti ACPI
(Advanced Configuration and Power Interface) e consentono di
effettuare sia l'amministrazione a distanza, sia lo "shutdown'’ di
server multipli MGE UPS Systems (ex gruppo Schneider) è il più
importante gruppo in Europa e secondo al mondo nel mercato dei
sistemi per la protezione di computer e di applicazioni per teleco¬
municazioni La società produce e distribuisce con i marchi Merlin
Gemi e Square D una vasta gamma di gruppi statici di continuità,
con potenza da 150 VA fino a 800 kVA Per rispondere tempestiva¬
mente e in modo efficace alle esigenze degli utenti, MGE dispone
di un servizio di assistenza specialistico e capillare in grado di forni¬
re ai suoi clienti in tutto il mondo servizi di diagnostica, analisi, assi¬
stenza post-vendita, monitoraggio degli UPS e delle installazioni
protette II fatturato a livello mondiale ha superato i 400 milioni di
dollari e la società occupa in totale 1800 persone (400 negli Stati
Uniti, 1000 in Europa e 400 in Asia)
'MGE UPS Systems è partner di
[alcuni dei principali gestori di teleco-
Jmumcaziom (tra cui AT&T e France
[Télécom, British Telecom) I prezzi
|della serie sono interessanti e parto-
I no da lire 450.000.
MGE Communications
Via Cola di Rienzo 163.
00192 Roma,
Tel (06)32.43 289
Silicon Graphics, missione Marte
La missione NASA per lo sbarco sul pianeta Marte ha
visto Silicon Graphics direttamente impegnata a terra,
dove ha fornito al JPL (Jet Propulsion Laboratory) di
Pasadena i sistemi che poi elaboreranno le immagini e le
informazioni raccolte.
di Fabrizio Dell 'Orso
I sistemi Silicon Graphics installati presso il centro sono un super-
computer grafico Onyx2 e delle workstation 02 e Odane, che rice¬
vono ed elaborano informazioni dal Deep Space Network della
NASA. Tutti gli appassionati possono inoltre seguire gli eventi salienti
dell'esplorazione sul sito Internet " fitti) //mptwww.ipl nasa cmv"|
dove sono stati invece installa¬
ti dei server WebFORCE
Origm 200, grazie ai quali è
possibile seguite la cronaca
delle operazioni di atterraggio.
Le immagini e le informazioni
raccolte dal microrover
Sojorner sono subito elaborate
con il sistema Onyx2, grazie al
quale è possibile ottenere un
dettagliato modello in 3D della
superficie visitata sul pianeta
rosso: grazie alla estrema velo¬
cità di elaborazione, è stato
possibile utilizzare un software
che sfruttasse a tondo le potenzialità del sistema senza dover pagare
contropartite in termini di tempi di attesa: per la produzione della
prima immagine sono infatti previsti tempi strettissimi, che possono
essere rispettati solo da simili workstation. Grazie alla possibilità di
creare modelli tridimensionali realistici e sorvolarli, grazie alla possibi¬
lità di interagire con un microrover virtuale in movimento, il sistema
permette agli ingegneri di pianificare percorsi sicuri del veicolo e
simulare le attività possibili di una intera giornata. Il progetto Mars
Pathfinder rappresenta una pietra miliare nella storia, oltre a costitui¬
re un esempio pressoché perfetto di ciò che Silicon Graphics inten¬
de in tema di ''mission-cntical''. Presso il sito Web, infine, sono con¬
sentite anche simulazioni interattive con un microrover virtuale,
ambientato proprio grazie alle informazioni provenienti dalla superfi¬
cie di Marte: un gioco, forse, ma molto realistico Chi 6 interessato,
deve scaricare una c opia gratuita del brows er VRML CosmoPlayer il
sito a cui collegarsi è |nttp://cosmo sgi .corni
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Silicon Graphics Spa - Strada 6. Pai. N3, Milanoflori,
20089 Rozzano (MI), Tel (02) 57.56 1350
manifestazione sulla cultura informatica
Si è svolta la quarta edizione della manifestazione di cultura infor¬
matica "Immaginando '97' organizzata dal Comune di Grosseto,
con la collaborazione del Circolo di Cultura Informatica "Binary
Digit". L'inaugurazione si è tenuta domenica 19 ottobre 1997 alle
ore 18 presso il Cassero Senese Tutti i giorni si sono succedute
proiezioni della Computer-Animation Imagma e Siggraph 1997,
mentre sabato 25 ottobre alle ore 18 si è tenuta una conferenza a
cura di Sergio Ruocco sul tema: "I sistemi alternativi
Una panoramica dell'informatica controcorrente'
Domenica 26 ottobre alle ore 17 sono stati proclamati i vincitori e
alle ore 18 si è tenuta la conferenza a cura di Sergio Pillon sul
tema: 'La pubblicità in rete: i modi, gli strumenti e la sicurezza"
Circolo di Cultura Informatica Binary Digit - Via Monterosa 168.
58100 Grosseto, Tel /fax 105641454881
MCmicrocomputer n 178 - novembre 1997
CONGRESSO AICA '97 -
Internet e... oltre: come “guidare” il PC con patente europea
Il fenomeno Internet e le sue evoluzioni, come motore dello sviluppo
del mercato delle Tic. sono stati al centro del congresso annuale
AICA. Previsione: tra 10 anni saranno 1 miliardo gli internauti che navi¬
gheranno nella Rete. Il Presidente. Elserino Piol. ha presentato
il " diploma" (o patente europea di guida del computer), che certifica
la cultura informatica e il passaporto per il mondo del lavoro.
di Francesco Fulvio Castellano
Con una formula rinnovata e flessibile, strutturata in sessioni plenarie e incontri di
approfondimento tecnico, il Congresso Nazionale AICA '97. in tre giornate di studio inten¬
se. ha affrontato il presente e il futuro della Rete Grande affluenza di pubblico e relatori
di prim'ordme nell'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano E il Congresso ha
suscitato, inevitabilmente, molte domande. Poniamone alcune: quali sono i tempi e i
modi della effettiva liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni in Italia? Internet
è una conseguenza dell'evoluzione nell'infrastruttura tecnologica o piuttosto uno dei
comparti strategici per vincere la battaglia dei servizi interattivi nel nuovo scenano delle
telecomunicazioni? Quali mutamenti comporta l'andare "oltre" Internet?
A questi quesiti e a tante altre domande, il Congresso AICA 97 ha risposto prima con
interventi di personalità italiane e straniere e. poi, con un voluminoso libro che raccoglie
gli atti del congresso stesso Una "Bibbia" sul futuro di Internet (si può richiedere alla
segreteria AICA di Milano). Con "Internet e., oltre" AICA - Associazione Italiana per
l'Informatica e il Calcolo Automatico ■ ha indagato su un fenomeno affermatosi anche in
Italia con effetti economici e sociali evidenti e sconvolgenti. In apertura dei lavori il
Presidente Elserino Piol ha rilevato come il fenomeno Internet rappresenti una forte
discontinuità nell'evoluzione dell'informatica e delle telecomunicazioni, paragonabile solo
all'avvento del PC. Il Congresso AICA ha indirizzato il tema Internet e la sua evoluzione in
misura completa, sia per i riflessi sulla comunità scientifica e della ricerca, sia per le con¬
seguenze di carattere sociologico ed economico nei settori dei media, delle banche e del
commercio elettronico, ma soprattutto per il peso che il mondo della Rete è destinato ad
assumere nell'evoluzione dello scenario italiano delle telecomunicazioni. Esiste un gap di
alfabetizzazione tra l'Italia e il resto d'Europa e, oggi, è importante per il Paese seguire e
sviluppare la strada del commercio elettronico.
La definizione dello scenario futuro "... oltre Internet” ha indirizzato il dibattito del
Congresso anche verso aspetti di rilevanza piu tecnologica, tra cui l'evoluzione nell'utiliz-
zo della Rete, le tecnologie cosiddette di "webcastmg" rispetto al mondo della televisio¬
ne interattiva, la diffusione di ambiti applicativi professionali nell’area Intranet/Extranet
legata al mondo dei media causata dall'adozione generalizzata di queste nuove tecnolo¬
gie Il susseguirsi dei vari interventi ha fatto emergere un quadro che da un lato ha evi¬
denziato l'evoluzione dell’utilizzo della Rete, anche nel nostro Paese secondo modalità
vicine, sebbene non ancora lontanamente paragonabili, agli altri Paesi europei, dall'altro
ha reso ancora piu urgente la definizione degli assetti normativi in vista della liberalizzazio¬
ne completa del mercato europeo delle telecomunicazioni
Una grande iniziativa per il mondo del lavoro è stata annunciata al Congresso AICA 97. Si
tratta del diploma che certifica la cultura informatica e il rilascio di una patente europea
per "guidare" i PC Saper utilizzare il computer è ormai un requisito indispensabile per
poter trovare un impiego, sia per chi è alla prima occupazione che per chi ha la necessità
di ricollocarsi sul mercato del lavoro II CEPIS (Council of European Professional
Informatics Societies), un ente che riunisce le associazioni di informatica europee, ha
avuto un'idea: istituire una patente di "guida" del computer. Denominata ECDL -
European Computer Driving Licence -, ha già ottenuto l'appoggio dell'Unione Europea ed
è attualmente in fase di lancio in tutto il continente. Nel nostro Paese, il programma
viene seguito dall’AlCA. Dice Elserino Piol: "Abbiamo già attivato i contatti con le princi¬
pali aziende del settore informatica e telecomunicazioni e abbiamo riscontrato un notevo¬
le interesse". La formazione di coloro che desiderano conseguire questa patente tutta
speciale potrà venir curata sia dalle aziende - IT o specializzate in training informatico -
che da istituti scolastici". Il progetto non va infatti visto in concorrenza con il ruolo di per¬
tinenza degli organismi didattici tradizionali, in quanto l'obiettivo della patente più che
educativo è di certificazione di conoscenze pratiche", tiene a sottolineare Piol.
Gli esami sono sette, sostenibili in un tempo massimo di tre anni, dei quali uno teonco e
gli altri costituiti da prove pratiche. L'obiettivo è di verificare la capacità di utilizzare il com¬
puter per le applicazioni oggi più diffuse all'Interno degli uffici, quali gestione dei docu¬
menti. elaborazione dei testi, fogli elettronici, database, presentazioni e utilizzo di reti
informatiche Una volta superati tutti gli esami, il candidato riceve la patente emessa
dall'AlCA, un certificato riconosciuto a livello internazionale (informazioni: Segreteria
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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Essai presenta l’InternetOnDemand
Una tecnologia software mette in rete un sistema connes¬
so in dialup ISDN
di Leo Sorge
Essai, software house milanese specializzata nell integrazione tra
tecnologie ISDN e Internet, in occasione dello Smau ha presentato
la famiglia dei prodotti InternetOnDemand. e in particolare la novità
MaìIOnDemand. Grazie a un meccanismo di 'sveglia' il nuovo pro¬
dotto permette di avere un server di posta elettronica sempre
disponibile per tutta la comunità degli utenti Internet anche con
una normale linea ISDN
I prodotti della famiglia OnDemand sfruttano la tecnologia ISDN
per consentire alle aziende una presenza su Internet evitando i
costosi investimenti necessari per una linea dedicata, pur mante¬
nendo tutte le funzionalità di questa soluzione Anche
WebOnDemand permette di avere un server sempre attivo, stavol¬
ta per il web, anche se su ISDN CatalogOnDemand è ottimizzato
per questo tipo di soluzione, ma può essere usato anche con qual¬
siasi altro tipo di server WWW
Tutti i software della famiglia InternetOnDemand sono disponibili
sia in versione Windows NT che Macintosh
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Ubi Soft & PlayMobil: CD-ROM e giochi Nintendo in vista
di Fabrizio Dell'Orso
Un accordo dalle conseguenze imprevedibili quello siglato
ad Atlanta tra PlayMobil e UbiSoft Entertainment a partire
dal prossimo anno, Ubi Soft svilupperà tre serie di prodotti
basati sulla collezione PlayMobil La prima sara una serie
dedicata all'azione e all'avventura, la seconda entrerà nel
settore dell’intrattenimento educativo, la terza invece
riguarderà una serie di prodotti dedicati specificamente
alle bambine II software verrà prodotto su CD-ROM
per macchine PC e Nintendo 64. e si avvarranno di
tutte le recenti innovazioni tecnologiche messe a
punto dalla Ubi Soft II mondo dei personaggi
PlayMobil è oggi disponibile in tre sene: una dedicata
ai bambini da 18 mesi a 4 anni, un'altra ai bambini dai
4 anni in su e infine una terza - la casa delle bambole -
dedicata alle bambine presente in nove nazioni tra
Europa e America, ha raggiunto nel 1996 un fatturato di
quasi 400 miliardi di lire Ubi Soft, invece, fondata in
Francia e nota sia per l'originalità dei suoi prodotti e per
la produzione di versioni localizzate di titoli di produzione
Lucas Arts. Brouderbund. Discovery Channel, Konami,
ecc., è attualmente presente in 11 paesi e ha raggiunto un fatturato
nell'ultimo anno di esercizio di circa 90 miliardi di lue. registrando un
38% di incremento rispetto all'anno precedente.
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Il dinamismo di Gartner Group aumenta con acquisizioni e ricavi record a +30%
Un italiano, Giorgio Zoppi, al timone di GG France annuncia, per il terzo trimestre '97, risultati economici record.
Acquisite in Usa e in Francia due società di ricerca e indagine nel settore IT. Annunciato il servizio ESP-ltaly e presen¬
tata una gamma di nuovi prodotti e servizi destinati ai professionisti non-IT. Affrontate problematiche IT fondamentali.
Tempo d'autunno, tempo di jomt venture e acquisizioni nel settore dei
sondaggi Se da un lato in seguito all'accordo di questi giorni tra due
istituti. Demoskopea e AC Nielsen. a Milano nascerà un vero colosso
dei sondaggi nell'ambito delle ricerche di mercato e socio-politiche,
dall'altro Gartner Group Ine., dopo aver acquisito in Italia la Nomos
Ricerca, annuncia ora nel corso di una conferenza stampa al Four
Seasons di Milano l'acquisizione della statunitense DataPro
Information Services e della francese Bouhot & Le Gendre. che ha
sede a Boulogne e a capo della quale è stato nominato Giorgio Zoppi,
che diventerà cosi Direttore Generale di GG Francia con sede a Parigi,
mantenendo la carica di Amministratore delegato di GG Italia, che ha
sede a Milano. Inoltre, a partire dal 1 ° ottobre '97. Giorgio Zoppi assu¬
merà la responsabilità delle attività GG in Svizzera, Austria. Spagna e
Portogallo Nuovo incarico anche nella struttura italiana che sviluppa il
programma IT Executive. Antonio Piroso è stato nominato Direttore
del Programma IT Executive e sarà il riferimento italiano per gli ade¬
renti al programma Italia (ITEP) che tanto successo ha riscosso nel
nostro Paese Dal primo settembre scorso Claudio Da Rold, laureato
alla Sapienza di Roma, è entrato a far parte del gruppo di analisti euro¬
pei di GG Ine. in qualità di Research Director, con la responsabilità di
sviluppare il servizio relativo al mercato degli External Service Provider
in Italia. L'altra novità riguarda l'annuncio del raggiunto accordo di
acquisizione da parte di GG Ine. di DataPro Information Services, una
unità di The McGraw-Hill Compames L'acquisizione di DataPro gioca
un ruolo strategico e complementare nella copertura che Gartner
Group è in grado di offrire nel settore delle tecnologie informatiche. La
profonda conoscenza dei prodotti di DataPro è complementare all'a¬
nalisi delle strategie degli utenti IT ed aggiunge un’altra linea di prodot¬
ti alla soluzione totale, in termini di prodotti e servizi che GG offre ai
professionisti IT di tutto il mondo. Non sono stati resi noti i termini
di Francesco Fulvio Castellano
della transazione economica. Il database proprietario di DataPro con¬
tiene informazioni su circa 85 000 prodotti e 18 000 fornitori sparsi in
tutto il mondo. La società pubblica anche informazioni relative a
numerosi mercati verticali quali: il mercato governativo, quello delle
tic, quello ospedaliero/sanitano e il mercato bancario Le informazioni
possono essere fornite su carta, su CD-ROM, tramite groupware, tra¬
mite Internet, tramite Microsoft Exchange e sotto forma di elaborati
HTML. DataPro ha una forte presenza in Canada. Europa e nella regio¬
ne Asia/Pacifico E in Italia? Tutto molto bene, secondo Zoppi GG
Italia, che offre i suoi servizi a oltre 400 clienti nel nostro Paese (azien¬
de, enti statali, ministeri), ha fatturato nel '96 per 22 milioni di dollari,
un bel salto dai 3 milioni di dollari del '92. e le "previsioni-desiderio" di
Zoppi sono per il raggiungimento dei 100 miliardi di lire nel 2000 Nel
frattempo GG Italia annuncia la disponibilità del servizio External
Service Provider-ltaly - Fornitori di Servizi Esterni-ltalia. II mercato dei
servizi è un mercato fortemente influenzato dai fornitori nazionali e
regionali ed è particolarmente sensibile al contesto legislativo, indu¬
striale ed economico nel quale le organizzazioni utenti operano. Il ser¬
vizio ESPI, di cui Claudio Da Rold sarà a capo, fornirà una panoramica
dei problemi che influiscono sul mercato europeo, con attenzione a
quello italiano ESPI offrirà una visione approfondita dei mercati e delle
key issues con la prospettiva del nostro mercato: gli utenti potranno
trarre benefici dal servizio per analizzare le decisioni di Make vs. Buy.
valutare l’outsourcing. la consulenza, le opportunità di System integra¬
tion ed i fornitori di tali servizi, fornirà utili indicazioni per valutare,
negoziare, gestire e rescindere contratti; i fornitori di servizi potranno
utilizzare ESPI per analizzare prodotti concorrenziali e per sviluppare
piani di business e di marketing che siano in linea con le necessità
degli utenti e le tendenze generali di mercato Insomma vantaggi per
gli utenti ma anche per i fornitori.
140
MCmicrocomputer n 178 - novembre 1997
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Case: Proxima Minitower CE.
Scheda Madre: Intel Triton VX Pentium Pei
EIDE Pipeline 512 Kb.
CPU: Intel Pentium MMX 200 + alette
_ di raffreddamento Pentium.
Memoria: 16MB 72 PIN, espandibile a 128
MB. Hard Disk da 2.500 MB EIDE.
Floppy Drive 1,44MB 3.5".
Scheda Video: SVGA S3 Trio 64 V CS 3D 2MB
esp. 4MB.
lasnera:
Mouse:
italiana per wtnaows so.
Seriale.
Software:
Windows '95 CD, Licenza e Manuale + Videoguida per W95, Norton
Antivirus Preload.
Audio:
Sound Blaster VIBRA 16.
CD Player:
lOOx EIDE.
Casse:
Kit Trust SoundWave 40.
Monitor:
14" Philips Colore non interlacciato a 1024x768, 0,28 dot pitch.
Internet:
Un barattolo di puro pomodoro telematico (1 mese gratuito).
Per informazioni suH'affiliazione: Direzione Facai Point
Tei. # 06 - 2389887 - 00169 Roma Via Silicella, 84
Facal BBS on Line # 06/2675951-2675952 (Multimedia r.a.) N 81 V.34 V.Fast 28.800 bps Internet:
l'.Y.Y.'hM+llH
Via Silicella. 80/A-00169
Tel. 06-2389887 Fax 06-2389899
Aperto Sabalo mallina
Via Michele DI Landò. 81 - 0016?
Tel. 06-44242135 Fax 06-44244447
Aperto Sabalo mallina 8 pomeriggio
Via F. Acri. 54/56 - 00143
Tel. e Fax 06-5403600/5402365
Aperto Sabalo manina
Viale Trastevere. 148 - 00153
Tel 06-5814146 Fax 06-5809973
Aperto sabalo manina 8 pomeriggio
Viale Antonio Ciamarra. 269 - 00173
Tel 06-72901171 Fax 06-72901172
Aperto Sabalo manina 8 pomeriggio
Via di Torre Nova. 91 E/F - 00133
Tel 06-20630726 Fax 06-20686140
Aperto Sabalo manina 8 pomeriggio
Via Carlo Denlna, 60 - 00179
Tel. 06-7820171 Fax 06-7820166
Aperto Sabalo manina 8 pomeriggio
Via Augusto Conli. 3A/8 - 00135
Tel 06-30600903 Fax 06-30600903
Aperto Sabalo manina 8 pomeriggio
Via delle Betulle. 132 - 00171
Tel 06-2596700
Aperto Sabalo manina 8 pomeriggio
Via Edoardo De Filippo. 11/A
(Zona Campo Sportivo)
Tel. 06-96100034
Aperto Sabato manina 8 pomeriggio
Via Casilina. 178 - 00030
Tel. 06-95308034 Fax 06-95308531
Aperto Sabalo manina 8 pomeriggio
Via di Villa Adriana. 29- 00010
Tel. 0774-532330-509042 r.a.
Fax 0774-532330
Aperto Sabalo manina 8 pomeriggio
Corso Umberto I, 6 - 01020
Tel. 0763-77693 Fax 0763-77693
Aperto Sabalo manina 8 pomeriggio
Via Emanuele Filiberto. 167
Tel. 0347-669817
Aperto Sabalo manina 8 pomeriggio
Via Giuseppe Pipitene Federico, 72/74
Tel. 091-6254559 Fax 091-6254495
Via S Anna alte Paludi. 126 - 80142
Tel. 081-266325 Fax 081-269400
Aperto Sabato manina
Corso Vitlorio Emanuele, 16 - 80059
Tel. 081-8813918 Fax 081-8813918
Aperto Sabalo manina
Piazza Cittadella. 17 - 37122
Tel 045-8015648 Fax 045-8015678
Aperto Sabalo mattina 8 pomeriggio
Largo Bordighera. 37 - 95127
Tel./Fax 095-372197
Aperto Sabato manina 8 pomeriggio
COME ACQUISTARE
Presso gli Indirizzi indicali a fianco
(ogni negoilo è In grado di
spedire in 24 ore)
PAGAMENTO
Vieni con la carta d'Idenllte e un
documento di reddito. Potrai ottenere un linan-
ziamenlo.
Riceverai la merce con corriere
pagando con cornami o assegno circolare non Ira-
sleribile
Con bonifico bancario: In queste
caso te spese di trasporto non vi verranno adde¬
bitale
CoMinom VI Viriti il piena» catalogo annulla o mlllui-
ue Ioni l piccoso») Lo loto tlportato hanno scopo puiamen
te •ndicaltvo • poswno anche non contipondere al prodotto
eltettlvo Le ofterle tono tahro etauttmenlo teorie tratporlo
eteino. tira inclusa valide per il periodo indicato e pouono
variare tema pieawuo (cauta cambiamenti di listino del pro¬
duttore oppure per oscillazioni valutarle) Nessun punto vendi¬
ta del Gruppo potrà estere ritenuto responsabile di eventuali
varianoni di prezzo e caratteristiche I prezzi si intendono
salvo errori di stampa Vi preghiamo chiedere il prezzo aggior
nato prima dell'acquisto _
Le novità Microsoft allo SMAU 1997
di Francesco Petroni
La partecipazione della Microsoft al¬
lo SMAU, le notizie stampa diffuse, il
materiale distribuito, gli slogan inven¬
tati. i prodotti annunciati, quelli pre¬
sentati nei vari 'teatrini*, nei quali ogni
ora vengono mostrate tecnologie e
prodotti, danno una indicazione preci¬
sa di quello che sarà il mercato del
software in Italia per tutto l'anno suc¬
cessivo.
Se questo è vero la prima deduzione
da trarre è che la fine del 1997 e il
1998, almeno i primi mesi, potranno
essere considerati un periodo di cal¬
ma Infatti m SMAU non sono stati
presentati né il nuovo Windows 98
(ma la notizia del rinvio era già stata
diffusa qualche settimana prima), né il
nuovo Windows NT 5.0, né, ovvia¬
mente. si è parlato di nuove versioni
delle Suite Office e BackOffice.
Sono state comunque presentate
tantissime novità, soprattutto sul ver¬
sante Internet, ma nessuna di queste
ci obbligherà a sostituire il nostro S O.
C'è ovviamente da parlare di MS Ex¬
plorer 4.0, regalato al pubblico nei
banchi Reception della Microsoft (ver¬
sione in italiano e definitiva) e di alcuni
prodotti ed alcune tecnologie ad esso
connesse (primo tra tutti il nuovo
FrontPage 98) e che costituisce la 'pri¬
ma rata' di Windows 98. Ma di questo
prodotto già si sapeva tutto, o quasi.
Girando tra gli stand abbiamo notato
dei veri e propri 'capannelli' di persone
davanti ai banchi dedicati alla Certifica¬
zione Microsoft (ne parliamo in questo
stesso numero in uno specifico artico¬
lo) e alle reti di supporto tecnico Que¬
sto a conferma dell'interesse che, sia
la Microsoft sia soprattutto il mercato,
hanno per la creazione di professioni¬
sti certificati e quindi 'garantiti' ufficial¬
mente dalla Microsoft.
Notata anche la presenza di un chio¬
sco MS Press, nel quale sono state
presentate le ultime novità in termini
di manuali.
Molta importanza, infine, è stata da¬
ta alla nuova versione di Encarta, la
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Windows 95 Reso uree Kit
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ben nota Enciclopedia
Multimediale, ed ai pro¬
dotti Home in genere. Si chiama En¬
carta 98, ed è stata italianizzata, so¬
prattutto nei contenuti, da parte di
centinaia di esperti.
blicati duelli relativi ai nuovi prodotti
Allo Smau c 'era anche
Microsoft Press
All'interno dello stand
della Microsoft era
stato pianato un chio-
schelto, tipo edicola,
con l'insegna Micro¬
soft Press, anche a si¬
gnificare la sempre
maggior importanza
che viene data alla do¬
cumentazione tecnica
per la diffusione della
Tecnologia del PC I
vari manuali, proposti
nelle varie collane
MSPress, in Italia tra¬
dotti e pubblicati dalla
Mondadori Informati¬
ca. costituiscono un
supporto indispensa¬
bile per chi debba
mettere bene a fuoco
le varie materie Da
notare la tempestività
con cui vengono pub-
Active Desktop
Una delle più importanti novità pre¬
senti in Windows 98 viene anticipata da
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
145
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MS Windows 95 con
Explorer 4 0 - Verso
I'Adi ve Desktop
Per Aclive Desktop si
intende la possibilità di
piazzare documenti at¬
tivi, oppure collega¬
menti attivi, diretta¬
mente sul Desktop,
sullo sfondo di Win¬
dows Vediamo la no¬
stra Home Page che fa
bella mostra di se sul
Desktop Iper aggiorna¬
re la pagina, tasto de¬
stro del mouse e click
su Aggiornai Sulla de¬
stra vediamo invece la
barra per richiamare al¬
cuni canali predefìniti,
installata direttamente
con l'installazione di
Explorer
sezioni verticali. Quella sulla sinistra
contiene una specie di Frame che mo¬
stra, appunto, la pagina per la "Ricer¬
ca", i siti "Favoriti" organizzati nella
tradizionale vista ad albero, la "Crono¬
logia" dei siti visitati, che è suddivisa
anche per giornata, e l'elenco dei "Ca¬
nali attivi", che costituiscono la mag¬
giore tra le novità.
Active Channels sono siti Web appo¬
sitamente progettati per Internet Explo¬
rer 4.0 che quindi, lo vediamo in una
delle figure, dispongono di un pulsante
(Add Active Channel) che serve per de¬
finire, tra Server e Client, le caratteristi¬
che del canale. In pratica viene stabilita
una modalità di scaricamento Off Line
del sito m modo tale che l'utente,
quando successivamente attiva l'Explo-
rer, trova le pagine già disponibili
Explorer 4.0.
Si tratta dell'Active Desktop che con¬
sente di visualizzare oggetti e docu¬
menti, di vario tipo, direttamente sul
Desktop, senza, in altre parole, dover
caricare un programma specifico che
serva a visualizzarli Per configurare
l'Active Desktop basta pigiare il tasto
destro del mouse, poi scegliere dei file
di tipo Active Desktop (sostanzialmen¬
te tutti quelli visualizzabili da un Explo¬
rer). Nel caso in cui il documento faccia
riferimento ad un URL, può essere ag¬
giornato con il solito click con il tasto
destro del mouse.
Ci riserviamo, non appena uscirà
Windows 98, di approfondire l'argo¬
mento e soprattutto di charire quali tipi
di file, o quali tipi di oggetti, possono
essere visualizzati sul Desktop e quali
sono i metodi per automatizzare l'ag¬
giornamento del documento attivo.
MS Explorer 4.0
Anche Explorer 4.0 è uno di quei
programmi dei quali si è saputo tutto
prima ancora che sia uscito ufficial¬
mente, anche perché la Microsoft non
ha certo cercato di nasconderlo.
Rispetto alla versione 3.0 presenta
tantissime novità. Ad esempio nelle
opzioni di configurazione, molto più ar¬
ticolate, nelle specifiche per la connes¬
sione, nelle restrizioni, nelle preferen-
ce, ecc. Nella barra degli strumenti so¬
no ben visibili, anche perché isolati da¬
gli altri, i quattro pulsanti Cerca. Prefe¬
riti, Cronologia e Canali, interruttori
On/Off che dividono la videata in due
Le impostazioni dell Ac¬
tive Desktop
Quando si installa Ex¬
plorer 4.0 viene modifi¬
cato anche il funziona¬
mento del Desktop di
Windows 95 Questo
funzionamento può es¬
sere personalizzato, si
può, ad esempio, lare
in modo che le comuni
attività sulle cartelle,
sui file, ecc. possano
essere svolte diretta¬
mente dall'interno del
l'Explorer Un pratica vie¬
ne sostituito il prece
dente programma Ge¬
store delle Risorsel
Ovviamente si possono
anche lasciare le cose
come stanno Sono pre¬
viste vane forme di personalizzazione interme¬
die
MS Internet Explorer 4 0 - Questo e proprio lui
Abbiamo appena visto
come, con Active Desk¬
top. sia possibile vedere
pagine WEB attive diret¬
tamente sullo sfondo di
Windows II modo più
convenzionale per navi¬
gare in Internet è rap¬
presentato dal nuovo
Explorer 4 0 che pre¬
senta parecchi migliora¬
menti, più o meno evi¬
denti, rispetto alla pre¬
cedente versione 3 *
Molto evidente è la pos¬
sibilità di dividere la vi-
deata in due fette verti¬
cali Sulla parte sinistra
si possono vedere l'e¬
lenco dei Preferiti, gli ul¬
timi collegamenti, orga¬
nizzati per data, il Canali,
gli strumenti di Ricerca,
ecc
Oca»**.
X «ama HIW
r U*U*|*«Mlog.M.11
146
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
MS FrontPage 98 - Una
nuova vista del Front¬
Page Explorer
La nuova versione di
MS FrontPage presenta
numerose novità, sia
nella parte Explorer,
che permette di avere
svariate 'viste dall'alto'
del sito, sia nella parte
Editor, che serve per
creare le pagine vere e
proprie Tra le novità
importanti vanno citate
la possibilità di gestire
direttamente le Fra¬
mes, la migliore impagi-
nazione delle viste
HTML, le nuove funzio¬
nalità per la creazione
di pagine Attive
In sostanza viene regolato ed auto¬
matizzato, definendone l'entità, la pe¬
riodicità, le modalità di esecuzione, il
trasferimento delle informazioni dal
Server ai Client registrati.
E' prevedibile che, con questa stan¬
dardizzazione delle modalità di scarico
Off Line delle informazioni tra un Ser¬
ver Internet ed un Client riconosciuto,
nasceranno tantissime altre forme di
utilizzo di Internet
Outlook Express
Quando si installa Explorer 4.0 viene
installato anche il nuovo Outlook Ex¬
press. un ulteriore Client di Posta Elet¬
tronica.
A prima vista direi che si posiziona a
metà strada tra Internet Mail, associato
ad Explorer 3 x e Outlook standard, che
invece è presente nella Suite Office 97
e che oltre che della Posta si occupa di
tante altre cose.
Anche questo è un'evidente anticipa¬
zione di Windows 98. per cui, tra qual¬
che mese, ci saranno due Outlook,
quello di Windows 98, per chi non ha
Office, e quello di Office.
Ovviamente tra i due c'è una totale
affinità, potendo soprattutto condivide¬
re i profili, e quindi le rubriche, i databa¬
se con la posta, ecc.
Tra le sue caratteristiche piu salienti
quella di poter "vedere" la posta di più
indirizzi Internet insieme (c'è chi ha più
di un indirizzo Internet), quella di poter
vedere direttamente pagine HTML (ad
esempio si può inviare una cartolina in
formato HTML).
MS Outlook Express ■
Un nuovo Client di Po¬
sta
Non c e pace per i
Client di Posta della Mi¬
crosoft Dopo MS Mail,
nelle sue vane versioni,
dopo Exchange, dopo
Outlook standard, dopo
Internet Mail, ecco Ou¬
tlook Express, fratello
minore dell Outlook
presente in Office 97.
in Quanto limitato ai soli
servizi di posta, che. ri¬
spetto a quelli presenti
nel 'rateilo maggiore,
vengono semplificati I
due. Outlook standard
ed Outlook Express,
condividono comunque
rubriche, cartelle con i
messaggi, ecc Outlook
Express si può richia¬
mare dal pulsante Po¬
sta presente nella barra
degli strumenti di Explorer 4 0 Tra le sue carat¬
teristiche quella di vedere contemporaneamen¬
te più indirizzi Internet
MS FrontPage 98
Anche con FrontPage 98 la Microsoft
ha giocato d'anticipo. L'obiettivo è
quello di consolidare ulteriormente le
posizioni nel mercato dei prodotti per
sviluppare Siti Internet, sia lato Server,
ad esempio è in fase di rilascio l'Inter¬
net Information Server 4 0, che lato
Client, con il già citato Explorer 4.0.
Per chi crea siti WEB c'è il nuovo
FrontPage 98, che è stato sensibilmen¬
te migliorato in tutte le sue funzionalità.
Ora si può lavorare sulle Frame in
modo diretto, in modo WYSIWYG, ci
MS Internet Explorer
4 0-11 concetto di Cana¬
le.
Si tratta della principale
novità Tato Internet' del
nuovo Explorer Per Ca¬
nale si intende una nuo¬
va modalità di accesso
ad Internet non è il
Client che si collega e
raggiunge le pagine de¬
siderate. ma è il Server
che scarica le pagine.
Off Line, magari notte¬
tempo, secondo moda¬
lità concordate con il
Chent e le lascia nella
cache Le pagine po¬
tranno essere viste non
appena si accende la
macchina Questo nuo¬
vo modo di 'usare Inter¬
net' apre la strada ad al¬
to tipi di Servizi On Line
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
147
7
MS FrontPage 98 - Una nuova vi¬
sta Oel FrontPage Editor
Sempre nella parte Editor del
nuovo FrontPage troviamo tre co¬
mode linguette con le Quali si
passa dalla vista Editor alla vista
HTML molto pulita, alla vista An¬
teprima. ottenuta sema scomo¬
dare il browser Vediamo anche le
due barre degli strumenti per la
gestione deile tabelle e delle im¬
magini Vediamo anche un Tema,
in pratica un modello estetico e
contenutistico che accomuna tut¬
te le pagine del suo e che può es¬
sere assegnato al sito stesso
semplicemente scegliendolo da
un campionario
MS Encarta 98 ■ Non
solo tradotto m Italiano
Grande risalto, negli
stand della Microsoft e
dei suoi vari partner, è
stato dato alla nuova
versione dell Enciclope¬
dia Encarta. Encarta 98,
che e stata compieta-
mente riscritta da centi¬
naia di consulenti,
esperti, professori,
ecc . per tare m modo
che il suo contenuto
tosse adatto al mercato
italiano Entra in com¬
petizione con altre ope¬
re. di provenienza edi¬
toriale e non informati¬
ca, nate cioè nelle prin¬
cipali Case Editrici Ita¬
liane
«
dìb
K—-
ts»? x % e •->
-3
">» S—• la» » *101 »
« Bau * --DO t *
Ha» g/i pmmw \=i=*m
(bulimie )! Con II World Wid» Web è ««Ternamente ter
(Puhante); foto <on 1 propri «mici. Sostituire le immagn
(rullante); immagini personali.
JU
condivida*
mi riportale di sepnto c«i I
H
SS E3HQ
splendido tramonto:
fran:* Otta:
r^oost a / * «■„ ìj ai a < mar01 jia
_ »•—» NUU
sono nuove funzionalità, ed anche
nuove Toolbar, sia per le Tabelle che
possono essere tracciate a mano sul
foglio, come si fa in Word 97, sia per
le Immagini Ci sono nuovi strumenti
per lavorare con la tecnologia ASP
(Pagine attive per l'accesso ai Databa¬
se), con il nuovo formato DHTML la
versione dinamica del linguaggio
HTML, con 1 Canali di Explorer 4 0. In
pratica è possibile generare 1 file CDF,
in cui si memorizzano le modalità di
connessione tra Server e Client
Sempre nella parte FP Editor trovia¬
mo tre comode linguette con le quali
si passa dalla vista Editor alla vista
HTML meglio impaginata, alla vista
Anteprima ottenuta senza scomoda¬
re il Browser
Per quanto riguarda la parte FP Ex¬
plorer ci sono alcune nuove viste che
facilitano la gestione dei siti comples¬
si Ci sono 1 nuovi Temi che sono un
misto tra Modelli estetici e Modelli
contenutistici delle pagine dell'intero
sito. Sono stati introdotti numerosi ef¬
fetti speciali (del tipo di quelli possibili
nei prodotti di Desktop Presentation)
nello scorrimento delle pagine e degli
elementi delle pagine, e tanto altro an¬
cora.
Prodotti
di categoria Home
Il prodotto di punta è Encarta 98 in
Italiano. Si tratta di un'opera nata, nel
1993. direttamente come Enciclopedia
Multimediale, e non come tra¬
sposizione su CD ROM di ma¬
teriale preesistente. Indice di
questo fatto è, ad esempio, il
numero dei collegamenti iper¬
testuali che sono oltre
150.000.
La Microsoft ha ingaggiato
un esercito di esperti nelle va¬
rie materie, per dare alla ver¬
sione 98, in Italiano, anche un
contenuto rivisto per il merca¬
to italiano.
La nuova versione contiene
comunque delle novità tecno¬
logiche, come 1 panorami a
360 gradi, elementi MM di tut¬
ti 1 generi, collegamenti via URL ai siti
riferibili alle varie voci ed agli aggiorna¬
menti,
Altri titoli arricchiscono il catalogo
Home della Microsoft per il 1998, pri¬
mo tra tutti il tradizionale Flight Simu¬
lator, e poi altri gochi, come Age of
Empires e Close Combat che trove¬
ranno spazio nelle apposite rubriche
Il mondo MS
BackOffice
L'unica novità tra i prodotti della fa¬
miglia BackOffice è la nascita di un NT
Server 'light'.
Si chiama BackOffice Small Busi¬
ness Server ed è 'tarato" per le Azien¬
de piccole, con una sola sede, con un
parco macchine che arriva, al massi¬
mo, a 25 PC.
I componenti sono gli stessi della fa¬
miglia BackOffice, e quindi NT 4.0, In¬
ternet Information Server, Proxy Ser¬
ver, SQL Server 6.5, Exchange Server
per Outlook In piu, il BackOffice Small
Business, contiene un FaxServer inte¬
grato, per la centralizzazione del servi¬
zio Fax, ed un Modem pollmg, che
serve per centralizzare anche l'uso del
Modem, che serve per trasmettere 1
Fax e 1 Dati
Un'importante caratteristica del pro¬
dotto è costituita dai nuovi strumenti
che facilitano e guidano le attività di
amministrazione E'evidente che, in
una piccola Azienda, non potrà esiste¬
re un amministratore a tempo pieno e
che quindi le varie operazioni debbono
poter essere svolte anche da una per¬
sona non ’skillata".
148
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Finalmente è disponibile per voi su
cd-rom una banca dati di informazioni
telefoniche con tutti gli italiani residenti in
Italia. Germania e Usa. Pronto Italia
Home vi permette di disporre non solo
del numero di telefono ma anche
dell'indirizzo completo di oltre 28 milioni
di persone.
Solo da Tele-Info Italia.
Finalmente è disponibile per voi su cd-rom
una banca dati aggiornata all'anno in corso e
ricchissima di informazioni telefoniche sulle
aziende italiane e tedesche. Pronto Italia
Business vi permette di disporre del numero
di telefono, dell'indirizzo completo e del
settore di attività di oltre 4.5 milioni di aziende.
Le liste sono disponibili con ricerca per: nome e cognome, numero di telefono, via e città, codice postale.» Esportazione sul vostro
database o per una vostra mail-list. • Informazioni turistiche. • Ricerca di assistenza. • Funzioni filtro.
Programma a 32 bit Windows 95.» I cd Pronto Italia sono in vendita nei migliori negozi di informatica.
■■1 i a 97 Tele-Info ITALIA 97
Tele-Info Italia 97 Via B. Croce. 34 00142 Roma Tel. 06-54224751 Fax 06-54230595
(Mac C
di Paolo Cognetti
Il tempo delle mele?
Da questo mese una nuova rubrica nell'area "News" di MCmicrocomputer
diffonderà notizie riguardanti il mondo Macintosh. Si tratta di novità,
indiscrezioni, tendenze, raccolte in giro per il mondo e relative sia a prodotti
regolarmente distribuiti in Italia, che interessanti particolarità riferibili
a prodotti disponibili solo oltre oceano.
Non mancheranno, come sempre, notizie sulle strategie dell'azienda di
Cupertino, mai come ora impegnata a far parlare a lungo di sé. Buona lettura...
Stravolto lo scenario
dei compatibili MacOS
Se ne parlava già da qualche mese sui si¬
ti Internet dedicati alle indiscrezioni del
mondo della mela, ora è ufficiale. Apple ha
comprato Power Computing, Motorola e
IBM rinunciano alla licenza per MacOS.
Tutto ha avuto inizio con alcune dichiara¬
zioni di Steve Jobs, da poco tornato nel
consiglio di amministrazione di Apple Com¬
puter e già artefice del clamoroso accordo
con Microsoft, dichiarazioni che facevano
trasparire un'avversione verso i costruttori
di cloni Mac rei di non pagare abbastanza
royalty per lo sfruttamento delle tecnologie
Apple, cosi dopo un lungo braccio di ferro
con i dirigenti di Power Computing per un
aumento dei diritti, la società della mela ha
acquistato il 3 settembre per 100 milioni di
dollari l’intera divisione MacOs compatibile.
Power Computing continuerà a vendere
e supportare i propri cloni fino a dicembre
1997, Apple da gennaio assicurerà il sup¬
porto e l'assistenza per tutte le macchine
vendute.
A pochi giorni di distanza (li settembre)
con un breve comunicato Motorola Com¬
puter Group divisione di Motorola Ine., ha
annunciato la rinuncia alla licenza di MacOS
e la dismissione della divisione cloni Macin¬
tosh, la decisione è stata motivata dalla vo¬
lontà di Apple Computer di limitare le licen¬
ze per le nuove tecnologie. Anche Motoro¬
la continuerà a distribuire i suoi computer
fino alla fine di dicembre 1997.
Per ultima anche IBM ha annunciato la ri¬
nuncia alla licenza di MacOS portandosi
dietro anche le due sub-licenziatarie Akia e
Tatung. A seguito di quanto avvenuto, altre
voci cominciano a serpeggiare sulla grande
rete, per il momento le riportiamo cosi co¬
me sono pensando al fatto che anche
quanto appena ufficializzato veniva, soltan¬
to alcuni mesi fa. seccamente smentito e
descritto come pura visione
- Con l'acquisto di Power Computing la
Apple ha acquisito anche un grosso know-
how sulla vendita diretta, questo e altri indi¬
zi farebbero pensare ad una imminente de¬
cisione di costituire una rete di vendita ri¬
volta direttamente agli utenti finali Secon¬
do il sito MaCNN la vendita dovrebbe parti¬
re negli USA già dal mese di novembre e
andare a regime a primavera 1998, con
questa operazione i rivenditori Apple ameri¬
cani perderebbero il loro status.
- Visto il non tanto fantomatico disimpe¬
gno di Motorola dal settore PPC, la Apple
starebbe correndo ai ripari e avrebbe acqui¬
stato per 10 milioni di dollari Exponential. la
sfortunata società che avrebbe dovuto rila¬
sciare un chip RISC da 500 MHz. L’inten¬
zione sarebbe quella di fondere le tecnolo¬
gie dei chip di Exponential e dei nuovi chip
PPC 750 di Motorola per realizzare il chip
del 2000.
- Il sito italiano MaCity iwww macitv iti ri¬
prendendo una serie di informazioni spar¬
se, ci sottopone un ipotetico futuro scena¬
rio
Motorola e IBM annunceranno a breve
che la strategia di sviluppo dei chip PPC
cambia. I chip per computer assumeranno
una rilevanza inferiore rispetto al passato
nel sistema produttivo di Motorola.
Apple avrà i chip fino alla fine del prossi¬
mo anno, a quel punto Rhapsody (il futuro
sistema operativo basato su NextStep)
sarà un ambiente maturo e hardware indi¬
pendente, le applicazioni prodotte per il
nuovo OS potrebbero girare su architetture
diverse. Apple riduce il suo impegno nel
settore dello sviluppo hardware, focalizzan¬
dosi sul settore dei sistemi operativi, indi¬
pendentemente dalle piattaforme a cui so¬
no destinati e focalizzerebbe il suo impe¬
gno sulla fascia alta di mercato, costruendo
adp
server per Rhapsody. e sulla fascia bassis¬
sima con i Network Computers.
MacOs continuerà ad essere sviluppato
come nella ’blue-box" per Rhapsody, e po¬
trà girare anche su Intel La Intel stessa po¬
trebbe appoggiare l’intera manovra con un
suo personale impegno tecnologico. La de¬
cisione di Apple la rende infatti meno di¬
pendente da Microsoft che a sua volta po¬
trebbe concentrarsi nello sviluppo di appli¬
cazioni
Pura fantascienza?... speriamo di no.
FileMaker 4.0
e Home Page 3.0
L'8 settembre Claris Corporation ha an¬
nunciato la prossima commercializzazione
delle nuove versioni del data base File¬
Maker e dell'editor HTML Home Page
FileMaker 4.0 per Windows 95, Win¬
dows NT, Windows 3.1. e Mac OS sarà di¬
sponibile negli USA ad ottobre e avrà gran¬
di capacità di distribuzione di informazioni
in Internet e Intranet senza bisogno di svi¬
luppare CGI (Common Gateway Interface)
o avere un software per web server, indi¬
pendentemente dalla piattaforma utilizzata.
Con questa versione Claris introduce File
Maker Pro Web compamon, una serie di
nuove possibilità per la condivisione e il
controllo dei dati sul Web. Compamon avrà
inoltre delle funzionalità per la creazione di
interfacce pronte all'uso complete con
eventuali applet Java.
FileMaker potrà gestire automaticamen¬
te il trasferimento di immagini ai browser
piu comuni, qualora le immagini immagaz¬
zinate siano in un formato diverso dagli
standard GIF e JPEG, traduttori automatici
provvederanno in modo trasparente a con¬
vertire le immagini in formato web, gli au¬
tori potranno utilizzare il nuovo linguaggio
150
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
CDML (Claris Dynamic Markup Language)
per integrare il database con le pagine
HTML.
Oltre alle nuove funzioni per i web, FM
4.0 incorporerà le seguenti novità: Apertura
diretta dei file di Excel; sort dei dati conte¬
nuti nei Portali (i campi relazionati di File¬
Maker); rotazione di 90° degli oggetti che
siano campi, grafica o testo con possibilità
di reversibilità in caso di inserimento dati,
48 Template pronti all'uso compresi 3 tem¬
piale per il web, definizione delle liste dal
menu "File" anziché dall'opzione "Formato
campo"; ricerca per contenuto esatto; nuo¬
ve funzioni esterne tra le quali "Convert to
HTML" e "Client Address" per sapere TIP
dell'utente che sta facendo una determina¬
ta richiesta; nuove funzioni di calcolo e
scripting orientate agli sviluppatori
FileMaker Pro 4.0 potrà operare su mac¬
chine Intel con sistemi Windows 3.1 (sen¬
za funzioni web). Windows 95, o Windows
NT 3.51, richiederà 35 MB di spazio su di¬
sco e almeno 8 MB di Ram. Supporterà
Novell NetWare Client software (per
IPX/SPX) o Network TeleSystems TCP Pro
3.0 o piu recente (per TCP/IP) per gli utenti
Windows 3.1; Novell NetWare Client
software (per IPX/SPX) o Microsoft TCP/IP-
32b (per TCP/IP) per gli utenti Windows
Workgroup; e gli stack IPX/SPX o TCP/IP
inclusi in Windows 95 o Windows NT
Per gli utenti Mac OS, la nuova versione
opererà su qualsiasi Macintosh, Power Ma¬
cintosh o compatibile con il System 7 1 o
più recente, richiederà 40 Mb di spazio su
disco e 8 Mb di RAM. Supporterà TCP/IP,
AppleTalk e IPX/SPX, e tutti i software
Open Transport compatibili.
Claris Home Page 3.0 sarà invece dispo¬
nibile a dicembre e incorporerà notevoli
nuove funzioni, la più importante delle quali
è la completa integrazione con le funzioni
Web di FileMaker Pro 4.0.
Attraverso il "FileMaker Pro Connection
Assistant" l'integrazione di archivi creati
con FMP sarà un vero gioco da ragazzi, non
saranno necessarie CGI (Common Ga¬
teway Interface), altri codici o plug-in per i
browser, e per gli utenti piu evoluti le "File¬
Maker Pro Connection Libraries" permette¬
ranno di controllare completamente gli ar¬
chivi.
CHP includerà inoltre nuove funzionalità
chiamate "Assistenti" per la creazione faci¬
litata dei trame, delle tabelle, ecc.
Grande attenzione è stata data al control¬
lo del sito, il nuovo "Intuitive Site Manage¬
ment" permetterà di organizzare e visiona¬
re un intero sito, controllare tutti i link, cer¬
care e sostituire parole e frasi su tutte
le pagine, controllare le immagini, i
filmati e gli applet; funzioni di upload
permetteranno di trasferire le pagine
direttamente sul server senza utilizza¬
re un software FTP.
Claris Home Page 3.0 per MacOs richie¬
derà un Macintosh con processore 68020
o superiore con sistema 7.1 o superiore; 8
MB Ram 2 Mb di spazio su disco (6 Mb per
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
l'installazione completa) Gli utenti Win¬
dows avranno bisogno di processore 486 o
superiore con Windows 95 o Windows NT
3.5.1 o superiore; 8 Mb Ram (16 Mb per
NT) e 4 Mb di spazio su disco _
Per ulteriori mformazion l'.vvvvv clan* corri
PowerKey 600:
accensione totale
con un dito
Quante volte avremmo voluto accende¬
re o spegnere lo scanner, il disco rigido
esterno, la stampante, lo ZIP, le casse e
quant'altro abbiamo collegato al nostro be¬
namato Macintosh premendo il solo tasto
sulla tastiera?
L'americana Sophisticated Circuits ha
pensato a noi presentando un interessante
sistema di controllo per l'accensione e lo
spegnimento del Macintosh e delle sue
periferiche.
Il PowerKey 600 è una "ciabatta" intelli¬
gente con sei prese complete di switch di
abilitazione e spia luminosa che si collega
al Macintosh attraverso la porta ADB (quel¬
la della tastiera) ed è completata da un ti¬
mer. da un collegamento telefonico e da
un software da installare sul computer
Molti i benefici derivanti da questo siste¬
ma, vediamone alcuni.
Accensione del computer e delle cinque
periferiche collegate al PowerKey premen¬
do il tasto di accensione sulla tastiera; con
gli switch si potranno escludere le periferi¬
che non occorrenti
Accensione del computer con segnale
telefonico; attraverso la tastiera del telefo¬
no si potranno abilitare o disabilitare le va¬
ne prese.
Accensione del computer utilizzando il
Timer incorporato; il timer è programmabi¬
le per eseguire anche più eventi attraverso
il software a corredo. Ogni evento potrà
iniziare più azioni come aprire un'applica¬
zione. eseguire un AppleScript o una ma-
cro di QuicKey. aprire un file, ecc.
PowerKey, dialogando continuamente
con il PowerKey Pro Software, può control¬
lare un'eventuale blocco del sistema (mol¬
to utile per i server di rete) nel qual caso
togliere l'alimentazione, aspettare qualche
minuto e riavviare il tutto. Se si è configu¬
rato anche il controllo di funzionalità di
un'applicazione, il software può rilanciarla e
riattivare eventuali funzioni di
condivisione.
In caso di mancanza
di energia, Power
riaccen-
, ^ dere il sistema
e avviare
azioni At-
traver¬
una normale linea telefonica e configuran¬
do il software, si potrà controllare il compu¬
ter, avviare un AppleScript. spegnere una
periferica, ecc., il tutto con password di ac¬
cesso Unico neo per noi italiani- le prese
sono in standard americano, ma basta pro¬
curarsi i cavi adeguati
Per ulteriori informazioni: www. sophistica¬
ted. com
MacOS 8.0.1
pronto al lancio
Secondo i soliti siti di indiscrezioni, a di¬
cembre Apple dovrebbe rilasciare un ag¬
giornamento per il sistema MacOS. Ecco le
nuove funzionalità:
QuickTime 3.0 con le nuove funzionalità
per MIDI e Internet QuickDraw 3D 1.5.3
a Completety erase disk named
■Test Disk” (Bus 0. SCSI 106(541.1))?
■ i"'»
format: | Mac OS Extended 95.7 MB i |
I &•««« 1
con la correzione di alcuni bug. Mac OS
Runtime for Java (MRJ) 2.0 con l'imple-
mentazione dell'ultima versione di Java di
Sun e altri piccoli fix. Open Transport 1.3
che oltre alla correzione di alcuni errori se¬
condari, implementa ITP multiplo su una
singola connessione. Nuovo file System
HFS Plus che aumenta notevolmente la ve¬
locità di gestione dei dischi, permette inol¬
tre di avere nomi fino a 255 caratteri e allo¬
cazione di blocchi molto piccoli. Per avere i
miglioramenti bisognerà mizializzare il disco
rigido con le nuove utility. Apple Video-
Player 1.7 con una migliore gestione del
formato MPEG e il supporto per i filmati
DVD-ROM Nuovi driver per DVD-ROM, Io¬
mega Jazz e Zip.AppleVision 1.6 per il sup-
151
porto dei nuovi monitor con il nome in codi¬
ce "Manta". Velocizzazione della Memoria
Virtuale del 15% circa. Supporto dei
PowerBook a venire (3500 e "WallStreet").
Compatibilità con lo standard CHRP e
quindi tutte le routine precedentemente
contenute nelle ROM sono ora comprese
nel System. Possibilità di avere un ordina¬
mento inverso quando il contenuto delle fi¬
nestre nel Finder non è per icone.
Sono stati inoltre risolti molti problemi tra
cui la visualizzazione dei dischi su macchi¬
ne 5xxx e 6xxx e alcune funzioni di multith-
reading.
“Kanga” è vicino
L'affidabile sito "PowerPage" dedicato
al mondo dei portatili della mela pubblica al¬
cune indiscrezioni e un benchmark sul nuo¬
vo portatile Apple col nome in codice "Kan¬
ga"; il benchmark dimostrerebbe delle pre¬
stazioni veramente folli se rapportate a
quelle dell'attuale 3400 pubblicizzato come
il più veloce portatile al mondo.
In attesa di conferma ecco comunque
quanto anticipato:
Processore: PowerPC 750 - (nome in co¬
dice G3 o Arthur )
Clock: 250 MHz (possibile 300 MHz);
Bus 50 MHz; L2 Cache 256k; RAM base:
32 MB espandibile a 80 Mb; Hard Drive: 5
GB; CD-ROM 20x, Slot per Card: 2 Type II
o 1 Type III 32-bit PC card compatibile con
le attuali 16-bit PC Cards; Display: 12.1"
TFT a matrice attiva - 800 x 600 SVGA con
2 Mb di Video RAM; Video Out: Controller
video con Chips & Technologies 65550 con
acceleratore hardware sulla motherboard.
HD15 SVGA port supports mirrormg only
Zoom Video allows cameras to bypass thè
CPU and display direct to screen; Proces¬
sore grafico: Chips & Tecnologies 65550
attualmente usata per il PowerBook 3400;
Expansion Bay: include i drive per floppy e
CD-ROM inoltre supporta tutti i moduli per
la serie Macintosh PowerBook 5300; Slot
di espansione: include una ethernet lOBa-
seT e un modem 56 Kflex; Speakers: 2 sul¬
la tastiera e 2 sul monitor (come il 3400):
Porte: ADB, Seriale (RS-422), 16-bit video-
output (connettore VGA), SCSI, IrDA, Ste¬
reo sound-input/output; Batterie: Litio lon
(29-watt-ora), Tastiera: come il 3400; Di¬
mensioni: cm 29,2 x 23,9 x 6; peso: 3,2kg.
Per ulteriori informazioni; http://ogrady.com/
Raffica di novità
per Timbuktu
Migliorare Timbuktu, il noto software Fa-
rallon di gestione risorse in rete locale, con¬
trollo remoto e trasferimento file era sicura¬
mente un'operazione molto difficile ma gli
sviluppatori Farallon hanno trovato la strada
ed ecco allora nascere Timbuktu 4.0, Tim-
buktu Enterprise e Timbuktu Express
Il primo è il miglioramento naturale del
pacchetto base. Le nuove funzioni imple¬
mentate sono:
• Intercom - Le funzioni Intercom per¬
mettono di effettuare conferenze audio in
tempo reale sia in rete locale che in rete re¬
mota. Funziona via TCP/IP, AppleTalk, IPX
e collegamenti diretti per comunicazioni
peer-to-peer via Internet, LAN, WAN o col-
legamenti via modem.
• Sincronizzazione File - Timbuktu Pro
4.0 sincronizza e aggiorna i file tra due
computer con un semplice clic sul mouse.
• Timbuktu Express - Il supporto della
tecnologia Timbuktu Express equivale ad
un aumento significativo della velocità du¬
rante i trasferimenti file, La comunicazione
tra due utenti Timbuktu Pro 4 0 permette
da una stazione di cercare un file nella sta¬
zione remota, ricevere le informazioni, mo¬
dificare e creare nuove cartelle. Inoltre, gli
utenti, durante un trasferimento file verso
un computer Windows, possono ora utiliz¬
zare "Internet configuration" per il "file
mapping"
• AppleScript - Timbuktu Pro 4.0 grazie al
supporto degli AppleScript, permette agli
utenti di registrare facilmente e poi ri-ese-
guire operazioni comuni quali il backup di
risorse di rete, inviare file da un server e
anche eseguire operazioni diagnostiche
con altri software di terze parti.
• Recupero Trasferimento File - Timbuk-
tu 4.0 è in grado di riprendere un trasferi¬
mento file, in caso di caduta del collega¬
mento, dal punto d'interruzione Questa
funzione è molto utile nel trasferimento di
un grosso file in quanto evita di dover ri¬
spedire nuovamente tutto il file.
• Compatibile MacOS 8 e nativo Open
Transport - Timbuktu 4.0 funziona con la
nuova versione del sistema operativo Ap¬
ple e sfrutta appieno le funzionalità di Open
Transport.
• Nuova e migliorata AppleGuide - Tutte
le finestre di Timbuktu includono un pul¬
sante (contraddistinto da un punto di do¬
manda) che rimanda l'utente direttamente
alla spiegazione sulle funzionalità della fine¬
stra stessa.
Timbuktu Pro Enterprise è stato realizza¬
to per fornire agli amministratori di rete gli
strumenti e la tecnologia necessaria per fa¬
cilitare la gestione e l'amministrazione del
software di controllo remoto in un ambien¬
te multipiattaforma.
Fino ad ora le soluzioni per il controllo re¬
moto non permettevano una reale gestione
della rete aziendale da parte degli ammini¬
stratori di rete e non erano ottimizzate per
aiutare gli amministratori di rete nella mi¬
grazione tra piattaforme diverse. Questo
aspetto risulta di cruciale importanza visto
che, in base ad una recente ricerca, è stato
rilevato che il 40% delle aziende stanno
progettando di passare a Windows NT en¬
tro i prossimi due anni.
Il nuovo Timbuktu Pro Enterprise Edition
migliora le precedenti soluzioni per il con¬
trollo remoto aggiungendo funzionalità e
strumenti in quattro settori critici tecnolo¬
gia multi-piattaforma, kit di integrazione per
applicazioni di gestione (inclusi Microsoft
SMS e PLATINUM), strumenti di ammini¬
strazione e di gestione della sicurezza e
supporto tecnico.
"E 1 stata una decisione naturale partire
dalla tecnologia multipiattaforma per arrivare
a proporre una soluzione per il controllo re¬
moto che risponda alle aspettative dell'a¬
zienda" ha affermato Alan Lefkov, presiden¬
te di Farallon Communications, Ine., ''Tim¬
buktu Pro costituisce una soluzione per il
controllo remoto nell'azienda che tiene in
considerazione i problemi ed i costi legati al¬
le trasformazioni della rete. Abbiamo l'inten¬
zione di continuare ad andare incontro alle
esigenze dell'azienda attraverso aggiorna¬
menti del prodotto e nuove integrazioni
software".
Timbuktu Express é un software per il tra¬
sferimento veloce dei file derivato dalla tec¬
nologia Timbuktu Express di Timbuktu Pro,
è ottimizzato per Open Transport TCP/IP ed
è in grado di copiare file più velocemente
del MacOS Copy di circa il 450% e più velo¬
ce del 30% rispetto ad altri acceleratori
Timbuktu Express verrà distribuito in
bundle con le le schede Fast EtherTX-
10/100 PCI Plus e Fast EtherTX-10/100 Nu-
Bus PCI Card, potrà inoltre essere acquista¬
to separatamente ed essere utilizzato in
congiunzione con qualsiasi scheda Ether¬
net e Fast Ethernet.
Se utilizzato in congiunzione con Timbuk-
tu Pro for Windows, Timbuktu Express per¬
metterà di scambiare velocemente file con
i sistemi Windows inclusi i server Win¬
dows NT.
Alias srl - T el 0432/508958 - Fax
0432/508305 - email Isrete'iQ, iucimahasA
CE Software
Alias e CE Software hanno annunciato la
disponibilità di QuickMail Pro Server per
Apple Mac OS. l’ultimo prodotto della linea
CE per la gestione della posta elettronica.
Disponibile a partire dai primi di settembre,
QuickMail Pro Server è dotato di funziona-
152
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
RICONOSCERLO A PRIMA VISTA.
Il Monitor MultiSync, nelle versioni M 500 a 15 pollici
e M 700 a 17 pollici, con l'innovotiva tecnologia
CromaClear, offre una saturazione del colore, una
focalizzazione dell'Immagine ed un contrasto
sorprendenti. Questo grazie all'utilizzo della Slot-AAask
con fosfori rossi, verdi e blu di forma ellittica (mask
pitch 0.25 mm). Ecco perché il pomodoro su fondo
rosso appare cosi nitido, infatti è riconoscibile a prima
vista. Esattamente come il monitor studiato dalla NEC
Inoltre per un ulteriore miglioramento della qualità
visiva, c'è il sistema Video Boost, che crea una finestra
speciale nello schermo e permette un'immagine
paragonabile a quella del televisore, ottimizzala
dall'anliriflesso OpliClear. Il MultiSync non si limita
alla qualità tecnologico, ma offre anche un'immagine
prodotto con un design elegante e compatto,
estremamente adattabile all'ambiente. E studialo nei
minimi particolari: ha due speaker incorporali per un
eccellente ascolto stereo ed un microfono integrato
ad ampio range. Sino a qui vi abbiamo descritto un
perfetto strumento multimediale, ed è per questo che
NEC vuole mantenerlo tale, con un servizio di assistenza
rapido ed efficiente. Il Pronto Intervento NEC
* , **
è un servizio che assicura un supporto telefonico
immediato, la riparazione del prodotto entro 5 giorni
(7 per Calabria e Isole) presa e consegna a domicilio.
www.euronec.com
Iità avanzate quali la gestione di mailing-list
e di auto-risponditori e costituisce la solu¬
zione ottimale per la connessione "full li¬
me" o "diai up” ad Internet. QuickMail Pro
Server è perfettamente integrabile con pro¬
grammi di database e con applicazioni per
la gestione di fax e per rimpaginazione
Roberto Ricco, direttore commerciale di
ALIAS Srl, ha affermato "La posta elettro¬
nica è diventata uno strumento di cruciale
importanza per la comunicazione tra le
aziende e Quick Mail Pro Server è uno stru¬
mento veloce, facile da utilizzare, affidabile:
proprio ciò che ci si deve aspettare da uno
prodotto di questo tipo"
"Da quando abbiamo installato il nuovo
QuickMail Pro Server" - prosegue Ricco -
"abbiamo ridotto drasticamente il tempo di
scaricamento della posta ed abbiamo miglio¬
rato le prestazioni in modo significativo"
Pensata per essere utilizzata in piccole e
medie aziende, l'intuitiva interfaccia grafica
e la facilità di configurazione rendono velo¬
ce e semplice la gestione del server
QuickMail Pro Server supporta gli standard
E-mail più diffusi, come la versione 3 del
"Post Office Protocol" (POP3I ed è uno
strumento estremamente veloce e flessibi¬
le. In aggiunta alla connettività a tempo pie¬
no o a tempo parziale, QuickMail Pro Ser¬
ver offre le seguenti carattenstiche:
- Ricerca degli indirizzi di E-mail grazie ai
servizi "finger" e "ph directory"
- Gestione degli alias e possibilità di ef¬
fettuare "forwardmg" automatico dei mes¬
saggi.
- Gestione automatica delle mailing-list.
- Possibilità di rispondere in automatico
con un messaggio predefmito.
- Archiviazione dei messaggi E-mail im¬
portanti con FileMaker Pro.
- Semplice integrazione con applicazioni
per la gestione e l’invio di fax e per rimpa¬
ginazione (ad esempio 4-Sight FAX e
Softworks PageNOW!)
- Backup automatico del server attraver¬
so il software di backup Retrospect della
Dantz
- File di log che documentano esaustiva-
mente l'attività del server
- Pieno supporto di altri Client E-mail
POP3
CE Software ha realizzato un insieme di
prodotti di conversione per rendere il pas¬
saggio a QuickMail Pro Server più agevole
possibile Insieme a QuickMail Pro Server
vengono forniti alcuni programmi di utilità
per convertire gli account di E-mail. la posta
ricevuta e le password di Apple Internet
Mail Server (AIMS) o di Eudora Internet
Mail Server (EIMS) E' disponibile anche un
tool per il passaggio da QuickMail LAN a
QuickMail Pro.
QuickMail Pro Server per Apple Mac OS
è una componente fondamentale di Quick-
Mail Office, una soluzione completa per la
posta elettronica progettata per essere facil¬
mente installata ed utilizzata. QuickMail Offi¬
ce comprende i Client QuickMail Pro per
Mac e Windows e un E-mail server di tipo
POP3 per Windows NT, Windows 95 o Ap¬
ple Mac OS. QuickMail Office è una soluzio¬
ne adatta per Internet o per la gestione della
posta elettronica tra uffici. QuickMail Office
con il server per Windows NT o Windows
95 è disponibile dal 1 luglio.
Alias srl - Te l 0432/508958 - Fax
0432/508305 - email Iste fa no cueititalias il
Active Software
20.000 km
per 10 nuovi prodotti
15.000 km in aereo e 5.000 km in auto
sono le distanze coperte da Livio Valdema-
rin. amministratore di ActiveSoftware, nel
mese di agosto per presentasi a SMAU
con una sfornata di nuovi prodotti: ecco il
risultato:
Nuove società distribuite:
- Artifice produttrice di Design Work¬
shop. un programma di modellazione tridi¬
mensionale per uso architettonico - ideale
per realizzare velocemente schizzi tridimen¬
sionali
- BareBones Software: con BBEdit - uno
dei più importanti e diffusi text editor
- Connectix: Active Software distribuirà i
prodotti Connectix per l'ambiente Macinto¬
sh - tra i più importanti il recentissimo Vir¬
tual PC. oltre ai famosi Ram Doubler e
QuickCam
- PowerOn Software: realizzano tre pro¬
dotti
Screen to Screen: permette la condivi-
sione dello schermo su più Mac in una rete
locale - su uno schermo è possibile visualiz¬
zare sino a 24 schermi remoti - ideale per
l'addestramento e le scuole
OnGuard per proteggere il proprio com¬
puter. il disco, le cartelle, i file
LanCommander: per una efficiente ge¬
stione di tutta una rete e dei computer ad
essa collegati
- AEC Software il loro prodotto. Fast-
Track, permette di pianificare gli eventi - in
modo semplice, grafico ed intuitivo, è pos¬
sibile gestire e programmare un qualunque
progetto, determinando i compiti, le sca¬
denze singole e del progetto completo
- SPSS: azienda software americana da
un bilione di dollari, ha acquisito da poco al¬
cuni prodotti per il Mac: DeltaGraph e Sy-
stat
- PictureNet: il prodotto di punta è Phra-
sea. un programma già noto negli ambienti
editoriali italiani (Corriere della Sera, La Re¬
pubblica. L'Unità, La Stampa tanto per fare
alcuni nomi), trova un nuovo utilizzo nelle
agenzie pubblicitarie e. in genere, in chi
crea media, come strumento per il "Media
Assets Management", ovvero per inventa¬
riare, gestire e ritrovare tutto quanto una
agenzia produce
GoLive: ultimo nell'elenco, ma probabil¬
mente primo per importanza, è un pro¬
gramma che negli Stati Uniti riscuote un
enorme successo. GoLive permette di
creare e di gestire un sito web nella sua
completezza. Molti sono i creativi che si
dedicano alla progettazione di siti web e
GoLive diventa per loro uno strumento indi¬
spensabile quando il sito è composto da un
certo numero di pagine
Active Software annuncia anche la dispo¬
nibilità di due nuovi prodotti della già distri¬
buita Aladdm Systems:
PrivateFile - per la criptazione dei file
FlashBack - per poter mantenere più ver¬
sioni dello stesso file su disco, ove ogni
versione successiva registra solamente le
modifiche rispetto alla precedente
Active Software/Elcom - Corso Italia 149 -
34170 Gorizia - tei. 0481/520343 - www active-
software.com
Iomega Jaz
sempre più potenti
Al World PC Expo di Tokyo Iomega ha
presentato il nuovo drive Jaz da 2 Gb com¬
patibile con l'attuale Jaz da 1 Gb. Jaz 2 è cir¬
ca il 40% più veloce dell'attuale ed e sicura¬
mente tra i più veloci rimovibili in commer¬
cio con un transfer rate di 8.7 Mb per secon¬
do. Il Jaz da 2 Gb sarà sicuramente uno stru¬
mento indispensabile per quanti producono
grafica, audio e video per uso multimediale
e hanno spesso bisogno di condividere il lo¬
ro lavoro e con un costo annunciato di
0,075$ per Mb si posizionerà sicuramente
tra i più convenienti sistemi di backup
Performance e velocità: Jaz 2 opera ad
un transfer rate massimo di 8 7 (Mb) per
secondo ed ha un transfer rate sincrono
SCSI di 20 Mb per secondo. Con un tran¬
sfer rate medio di 7 4 Mb per secondo, Jaz
2 scarica oltre 2 GB in meno di 20 minuti. Il
drive ha un transfer rate minimo di 4 9 Mb
per secondo, un seek rime medio di 10 mil¬
lisecondi in lettura e 12 millisecondi in scrit¬
tura e un tempo di accesso medio di 17 5
millisecondi con una cache di lettura/scrit-
tura di 512 kilobyte.
Capacità: Un singolo disco del Jaz 2 può
contenere oltre tre ore di audio a qualità
CD (44 1 kHz, 16 bit), 120 minuti di video
MPEG2 con compressione DSS satellite e
circa 2 000 immagini (640x480, 24 bit/pixel,
full color).
Compatibilita. Jaz 2 è totalmente compa¬
tibile con il Jaz originale, in questo modo
Iomega ha salvaguardato gli investimenti di
quanti hanno acquistato l'originale Jaz di¬
ventato ormai uno standard.
Software I nuovi Tool inclusi in Jaz 2 so¬
no stati creati per copiare, organizzare e
proteggere i dati. Il nuovo software include:
"Tools". "Guest", "Copy Machine". "Find-
It" e "App Mover".
Compatibilità: Jaz 2 è compatibile con i si¬
stemi DOS, Windows 3.X, Windows 95,
Windows NT. MacOS 7 0 o superiori, Irix*.
and Solaris* ('via FlexStor-RMM by Rorke
Data) «E
154
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
,mo imi m\ m mi .1.1
Nuovo AS/400e series. m assima sicurezza nell’e-business.
Chiedi ni pirati informatici del nuovo AS/4t)0e series e loro probabilmente
cambieranno argomento. Del resto, grazie all'architettura a oggetti, al software per
la crittografia e a uno straordinario firewall. AS/400e series è uno dei server più sicuri _____ _
per l'e-business. Per saperne di più sul nuovo AS/KlOe series. chiama IBM Direct JL
al Numero Perde 167-017001* oppure visita il sito Internet hcww.as Ititi. ibm. coni Soluzioni per uii pirrolo piunriu
l’indirizzo Internet di iS/400 in Italin i , \httl>://u u u .ihin.it/us KlTT\ m Se preferisti /moi liisiinre un ni essi loffio r-nuril n lltYI Dirci t
iill'iiidirizzo ihm_jUrcCl@it.ihm.com L'indirizzo IIIM Direct in Interne! r \ìmi>://t litri t .ihm.it' l.hoiin\ filile di IIIM r \lui/>. di i< n .ihm.nm\
( Hiilvv »'* Miillicr
Avvisi ai Naviganti
a cura di Corrado Giustozzi
Alla caccia delle decorazioni perdute
Le passioni, si sa, possono essere molto pericolose. Alzi la mano chi non ha buttato via
soldi solo per soddisfare un desiderio ritenuto, da amici e conoscenti, semplicemente
folle. Collezionate lattine di birra o penne di uccelli? Bramate più di ogni altra cosa una
saponetta di un hotel di Shanghai? Bene, io adoro le palline in vetro degli alberi di
Natale, ormai quasi introvabili sul mercato.
Dove acquistarle? Ovviamente su Internet.
di Giuliano Boschi
Parlare di Natale a novembre? Sembra
ieri il giorno in cui siamo tornati dalle tanto
agognate vacanze estive e già si parla di
Natale. Ebbene si Se voglio acquistare
delle nuove decorazioni natalizie devo
muovermi per tempo Perchè dovete sa¬
pere, miei cari lettori (se continuo con que¬
sto tono prenderò lo pseudonimo di Collo¬
di che a me il Natale piace da impazzi¬
re. Si lo so, il consumismo, i regali, si per¬
de la dimensione spirituale, bla. bla . Tut¬
te cose forse vere, ma a me quello che
piace del Natale sopra ogni altra cosa è la
sua atmosfera, le vetrine addobbate, le il¬
luminazioni stradali, il primo vero freddo.
l'albero di Natale e la
casa, per un mese,
cosi diversa e perso¬
nalizzata Si può
quindi capire la mia
passione, quasi ma¬
niacale. per la deco¬
razione natalizia. Vi
ricordate delle palline
di vetro che c'erano
una volta? Avete vis¬
suto il passaggio che
ha portato alla loro totale scomparsa a fa¬
vore di quelle di plastica? Ecco, per me e
stato un trauma Delle insulse, squallide.
infrangibili palline di
axaxf
Navigando per Internet pud capitare anche questo: raggiungere un sito in lin¬
gua cineseI Ovviamente io parlo e scnvo il cinese dall'età di tre anni e mezzo,
ma oggi non mi va di sforzarmi, meglio passare a pagine di più semplice lettura.
oggetti in legno, stoffa ed altri materiali
Ora devo dire che le palline di vetro torna¬
no a fare la loro comparsa, anche se spora¬
dica. in qualche negozio, ma sembrano es¬
sere tutte uguali. Non mi dimenticherò mai
le palline dell'albero che facevo da bambi¬
no, il Babbo Natale, le stalattiti argentate e
sbnlluccicanti. la pigna, la pallina cava con
dentro il presepe, tutto rigorosamente in
vetro Nei paesi del "nord" la decorazione
natalizia è molto apprezzata, allora perche
non utilizzare Internet per fare qualche ac¬
quisto originale?
La prima cosa da fare è utilizzare un mo¬
tore di ricerca Accendo il mio computer,
mi connetto ad Internet P rovo con Lycos
Ihttp //www ivcos.comi parola chiave,
neanche a dirlo, "Christmas" Acc... 1067
siti segnalati, decisamente troppi!Il Voglio
provare con Yahoo ( http;//www.
vahoo.com ). in genere ne trova meno e,
proprio per questo, risulta spesso più utile
di tanti altri motori di ricerca. "Solo" 792,
debbo essere più selettivo. Meglio cam¬
biare la parola chiave in "Christmas Deco-
plasuca! Quando ho
messo su famiglia e
io e la mia dolce
metà abbiamo ad¬
dobbato il nostro pri¬
mo albero, abbiamo
deciso di eliminare
le palline (ormai si
trovavano solo di
plastica), a favore di
Decorazioni in plastica
come queste le trovate
in qualsiasi negozio del¬
la vostra città, ma ci
pensate ai punti che
guadagnerete quando
direte "ma io l’ho com¬
prate direttamente a
Taiwan tramite Inter¬
net"!
156
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Avvisi ai Naviganti
ratiorT Bingo! 38 siti, indubbiamente una
dimensione più “umana 1 '
Clicco sul primo link.
Opppsss, cominciamo bene! Un sito
dall'ormai cinese Hong Kong. Ovviamente
in lingua originale! Probabilmente uno dei
pulsanti porta a pagine che trattano di de¬
corazioni natalizie, ma quale? Meglio non
perdere tempo e passare ad un altro sito.
Provo con httDV/www.holidavcreation,
CO m / yy [g9tllJ3lrnl Sito bruttino ma piu ac¬
cessibile, l'inglese lo capisco decisamente
meglio del cinese Clicco su "Christmas
Wreath" (ghirlande). Non sono certo bellis¬
sime e inoltre di questo tipo ne trovo
quante ne voglio in qualsiasi grande ma¬
gazzino. Quello che mi incuriosisce è il link
ad una fantomatica "Holiday Diet”. La cu¬
riosità è troppo forte e clicco. Volete dima¬
grire? Ecco il sito che fa per voi In 3 giorni
perdete 3 libbre (un chilo e mezzo) pagan¬
do 3 dollari. Praticamente paghi per sapere
come soffrire durante le feste. Non mi
sembra un sito seno, cassiamo pure que¬
sto e proseguiamo.
Ancora ghirlande, questa volta luminose,
nel sito "Umque Christmas Decorations"
Khtto //www.aabntestar.com)l Le ho viste
in decine di film americani. L'esterno delle
case statunitensi e sempre decorato con
disegni luminosi, spesso con dissolvenze
o intermittenze come ad esempio delle
grandi campane che sembrano suonare,
oscillando ora a destra ora a sinistra. Le di¬
mensioni sono notevoli e spettacolari, an¬
che se il buon gusto lascia spesso a desi¬
derare.
Di tutt'altro tono il sito del "Meadow
Lark Party Shoppe" llh!li)V/www.<;vn nelj
beistle/xmasoic.htm ). qui posso acquistare
pupazzetti di carta o cartoncino di quelli
che si aprono a ventaglio. Li posso trovare
anche sotto casa mia, non vale la pena di
acquistarli oltre oceano.
Ho sempre detto che su Internet si può
trovare qualsiasi cosa si desideri, possibile
che debba rimangiarmi questa frase? Con¬
tinuo stoicamente.
Siamo nel sito della taiwanese "Chang-
seng Enterprise Co., Ltd." (certo non pro¬
mette bene, mi sembra una delle fabbri¬
che presentate da Jerry Scotti nel “Quiz-
zone"!!!). Ecco, dovevo immaginarlo, le
Ecco le splendide
opere d'arte firmate
Christopher Radko.
Delle sculture, più che
dei semplici addobbi
Dei pezzi quasi unici
che possono Impre¬
ziosire qualsiasi albero
di Natale, visto che
costano quasi come
un gioiello.
Questa è un'idea veramente simpatica. Non mi resta che stampare questa ed
altre pagine ed ecco cosi pronto un album da colorare per mio tiglio. Semplice,
economico e soprattutto In tema.
solite orrende, squallide e comunissime
palline di plastica! Questo indirizzo voglio
dimenticarlo, anzi per dispetto ve lo segna¬
lo: intto.//ww w.caot c om/chlnaseng/pa
ae2.htm. mi raccomando non mancate di
visitarlo
Il sito della "Christmas Tree" ( http:/
l/www.christmas-tree.comi è interessante
solo per i link dedicati ai vari aspetti del Na¬
tale, vale la pena di inserirlo nel bookmark.
Sono decisamente stanco e provo uno
degli ult imi siti. E' il sito della “C hristopher
Radko'' trino //www. radko.orqil Finalmen¬
te ciò che desideravo, centinaia di decora¬
zioni, anzi di opere d'arte in vetro! Pensate
che ogni pezzo è firmato. Sfogliare il cata¬
logo virtuale è decisamente piacevole,
centinaia e centinaia di oggetti. Personaggi
Disney, i classici angioletti, sfere di ogni
forma (?) e colore. Accidenti però che
prezzi!! Ogni pallina costa 30/40 dollari. E'
proprio il sito che non dovevo trovare. La
squisitezza e delicatezza dei pezzi mi ha
comunque affascinato. Darò fondo alle
mie risorse e ne ordinerò un paio. Potrei
farlo ogni anno e cominciare cosi una spe¬
cialissima collezione. Mi assale un solo
dubbio: la spedizione sarà sicura? Le fragi¬
lissime sfere arriveranno integre? Tra qual¬
che giorno lo saprò, speriamo bene. Allora
vediamo, ordino il Topolino vestito da Bab¬
bo Natale e un pezzo più tradizionale, un
"Jumbo Spintop red center", e speriamo
che mio figlio non le faccia cadere dall'al¬
bero Come, sono pazzo? Sono prezzi im¬
proponibili? Forse è vero, ma credo che
ognuno di noi ha una mania che lo porta a
spendere dei soldi in un modo che gli altri
reputano quanto meno folle. Digito il nu¬
mero della carta di credito, ora non mi re¬
sta che attendere il pacco.
Anche se Natale è ancora lontano, que¬
ste visite mi hanno fatto venire il desiderio
del suo "profumo". Torno al sito della
"Christmas Tree” per cercare qualche sito
in tema.
Vediamo, qui dovrebbero esserci musi¬
che natalizie. L'indirizzo e inn^y/w^^ngj
z one,com/~me d'c/< ;arp!s , turn i. Vi sono
quasi sessanta melodie natalizie in Reai
Audio, ognuna con i testi da cantare in una
sorta di Karaoke. Vado sul classico e provo
“Jingle Bells " Peccato che fuori non stia
nevicando e che il presepe sia ancora nella
scatola, ma ormai non manca cosi tanto.
Pensiamo ora a mio figlio Andrea di 4
anni. Se ho ben capito in questo sito
imiti) //WWW miHiry-cni ; si mas com/.;Ql o
rmo.html ) c'è qualcosa da colorare. Infatti
ecco una serie di disegni definiti solo nei
contorni, non resta che riempirli con la to¬
nalità giusta.
E per finire invierò, con largo anticipo, i
miei auguri natalizi. Da "Barry's Digital Po-
stcard" alla pagina IFnpy/www.barrvsclt
RaH,C.am/Q grd s/ chris,hu n ! posso inviare
una cartolina d'auguri elettronica a tutti i
miei amici che hanno di un indirizzo di po¬
sta elettronica Scelgo il soggetto (ve ne
sono molti), inserisco l'indirizzo del mitten¬
te ed un testo originalissimo "Buon Natale
e Felice Anno Nuovo - Giuliano" ed è fat¬
ta. Un po’ per il notevole anticipo dell'invio,
un po' perché i ritardi delle Poste Italiane
sono proverbiali, quest'anno I miei auguri
natalizi arriveranno sicuramente prima di
Carnevale. E poi II servizio è gratuito. Do¬
vrò rientrare in qualche modo delle spese
folli fatte per le decorazioni, no?
E siamo alla fine. Colgo l'occasione per
farvi gli auguri natalizi. E' ancora troppo
presto? Bene, vuol dire che sarò sicura¬
mente il primo ad augurarvi "Buon Nata¬
le!".
MS
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
157
di Corrado Giustozzi
Windows CE 2.0
Il mese scorso, parlando di HPC, avevamo promesso per questo
numero una panoramica su tutti i primi “palmari” disponibili in
Italia. All'epoca sembrava infatti che immediatamente dopo
SMAU sarebbero cominciate le prime coraggiose
importazioni di HPC anche nel nostro Paese.
Ciò non è in realtà avvenuto, per vari motivi
contingenti: ma la cosa non ha quasi più
importanza, perché nel frattempo è ufficialmente
uscito Windows CE 2.0 e questo cambia davvero le
carte in tavola...
Si, a quanto pare fino ad ora abbiamo
scherzato. Nel giro di pochi giorni, infat¬
ti, il mondo degli Hand-held PC è passa¬
to da una prima fase di sperimentazione
ad una seconda fase di consolidamento
e mirata penetrazione commerciale.
Quasi in sordina, il 29 settembre scorso
Microsoft annunciava l'imminente uscita
della versione 2.0 di Windows CE, che
invece si attendeva
orientativamente per l'inizio dell’anno
prossimo Pochi giorni dopo, per la pre¬
cisione il 13 ottobre. Microsoft ha uffi¬
cialmente annunciato di aver consegna¬
to il codice definitivo di CE 2 0 a dieci
OEM Casio, Compaq, Ericsson, Hew¬
lett-Packard. Hitachi, LG Electronics,
NEC, Novatei Wireless, Philips Electro¬
nics e Sharp. E’ opinione comune che i
primi HPC con CE 2 saranno presentati
all'imminente Comdex, giu¬
sto un anno do¬
po l'uscita di CE
1.0 e dei primi
HPC in assoluto.
Si tratterà di mac¬
chine davvero ec¬
cezionali. conside¬
rando l'evoluzione
subita in un anno
dall'elettronica e i
notevoli migliora¬
menti integrati nel¬
Negh USA sta uscendo
software per Windows
CE manuali d'uso e gio¬
chi A quando in versione
nazionalizzata per gh altri
paesi?
la nuova versione di CE.
In tutto questo frangente cosa possia¬
mo pensare delle versioni nazionalizza¬
te? Considerando ormai abortita l'inter¬
nazionalizzazione di CE 1.0. non resta
che attendere i nuovi HPC con la versio¬
ne localizzata di CE 2.0, che dovrebbe
apparire ad occhio e croce in primavera
o giù di li. A questo punto probabilmen¬
te non vale la pena acquistare un HPC
con CE 1 0, anche se i relativi prezzi ca¬
leranno in modo sensibile ed anche se
praticamente tutti gli OEM hanno an¬
nunciato facili upgrade dei propri HPC al¬
la nuova versione di CE
Windows CE 2.0: non
solo “pocket”
Ma cos'ha di nuovo e migliore la ver¬
sione 2.0 di CE? Bene, dobbiamo dire
che, una volta tanto, il salto di versione è
completamente giustificato: il nuovo CE
è infatti un sistema operativo davvero
completo e potente, ben strutturato ed
assolutamente azzeccato. Non è affatto
un "sistema operativo giocattolo" come
qualcuno temeva, ma un progetto stupe-
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
facentemente serio con innumerevoli va¬
lenze tecniche ed operative. Alcune, anzi,
non mancheranno di stupirvi. .
Cominciamo col dire che si tratta di un
sistema operativo multithread, con multi¬
tasking di tipo preemptive basato su prio¬
rità, e codice interamente a 32 bit. E’ fat¬
to per girare su microprocessori di tipo di¬
verso, che vanno dai microcontrollori per
sistemi embedded ai veri e propri PC:
supporta pertanto i chip Hitachi SH-3, MI¬
PS 39xx e 4xxx, Motorola PowerPC e
perfino Intel 486 e Pentium A questo
proposito la sua struttura è del tipo mo¬
dulare "a strati" uno strato inferiore (det¬
to OAL, ossia OEM Adaptation Layer) si
occupa di mterfacciarsi con l'hardware
parlando in alto coi device driver; su que¬
sti si appoggiano il kernel ed i servizi
(connessioni IrDA, protocolli TCP/IP e
PPP, GDI utente, Object Stores), al di so¬
pra dei quali si trova lo strato delle API; in
superficie si trovano infine la shell ed i
servizi di connessione remota, sopra ai
quali gira il software applicativo. Per
quanto riguarda le API si tratta di un sub¬
set delle Win32s arricchito con particolari
subset di ActiveX, TAPI, HTML 3.2. Vi¬
sual Basic, Java e MFC. Di tutto un po'!
Il codice naturalmente è non rientrante
e può girare da ROM, rendendo mutile il
bootstrap da disco e la presenza stessa
del disco fisso. Il file System supporta co¬
munque sino a nove unità FAT anche in
mirror, hai visto mai... Un sistema CE 2.0
minimale ha bisogno di circa 500 KByte
di ROM e 350 KByte di RAM per funzio¬
nare; un sistema completo necessita di 2
MByte di ROM e 512 KByte per la shell.
più ovviamente tutta la RAM necessaria
per gli applicativi.
Miglioramenti operativi
Moltissime le aree in cui CE 2.0 è sta¬
to migliorato rispetto al suo predecesso¬
re. Cominciamo col dire che adesso so¬
no supportati display più grandi e soprat¬
tutto a colori: 16 o 256, più 4 o 16 toni di
grigio per i display monocromatici.
Dagli HPC si può ora stampare diretta-
mente, utilizzando la connessione infra¬
rossa IrDA che molte stampanti (ad
esempio le HP) usano; tra l’altro è sup¬
portato nativamente il PCL livello 3.
Nella shell, che ricalca quella di Win¬
dows 95 o NT. è ora integrato un Web
Browser (come in Windows 98) col qua¬
le si può navigare in Internet in modo
"seamless"; sono supportati l'HTML
3.2 con i frame, le table ed i form, non¬
La struttura modulare di CE 2 0 è ben visibile in questo schema a blocchi Notare lo strato "basso " di por¬
tabilità denominato OEM Abstraclion Layer
che l'SSL (Secure Socket Layer) per la
crittografia di sessione.
Per quanto riguarda la connettività è
stato aggiunto il supporto per una LAN
Ethernet e per le connessioni SLIP su
seriale, nonché quello al protocollo
CDPD per le reti cellulari. Un apposito
servizio denominato ActiveSync consen¬
te di mantenere automaticamente in
sincrono i file sull’HPC con quelli su uno
Se cercate un sito professionale
in italiano su Windows CE,
sappiate che esiste Si tra tta di
hwww.bnteipnseUt.coml una
iniziativa del DS Group
ilwww dsorouQ ut per lanciare in
grande stile questo argomento.
Già allo Smau c'è stata una
presentazione in grande stile, alla
quale farà seguito a fine
novembre una conferenza per gli
sviluppatori Infatti il 27
novembre 1997, all'interno del
Developer's Forum, si tiene la 1°
Developer Conference su
Windows CE dal titolo "Sviluppo
di Applicazioni basate su
Windows CE". Oltre che ai
softwaristi ci si rivolgerà a tutti
coloro che sono interessati a
questo nuovo sistema operativo
soprattutto in ambito aziendale.
Più in avanti partiranno altre
iniziative destinate ad un'utenza
meno polarizzata e più tra il
domestico e il SOHO.
Per chi non è collegato in rete il
DS Group è raggiungibile in via
Carpaccio 3, 20133 Milano, tei.
02/70 63.3000, fax 02/ 7063.7099,
email |nto®dsqioup.iil
La pagina d'apertura del suo in italia¬
no di EnterpriseCE. una iniziativa del
OS Group
Windows CE 2.0
Numero»» lo noma p>o»»Mi noti» nuova r**»*on». Ira cui
•piccano top* attuto •* *01*0*10 pe* d*»p<*r a colo** a 72
b*. *1 «et di : a*alla** m<»m»j.on*i» l» connetti** LAN 1*1
particolare niello anche le polenriaM* del nuovo «ulema
«n ambJo Embedded
moire pai*» ed una nuora, ampfcrta «d'eri» « APi
deferte rt network** la nuora «a 1 #»»* del a*tiema
operaino aupporta dettiamo*» . pnnc**k protoc odi di
ce<n*«cadone. 1*0 cu* HTTP a HP E pratant* anche a
•upporto deano dell* torninola* c«e* »*a per «errili
come la «mcromrtotione e replica d* bai- dati, o la
cendM»éone d C*e * »l»mp*n|.
Oueaio ca*atlanti*che. agevolando •enitodment» lo
arouppo a I porte*, fanno p'eredera un* noi eroi»
dir»*** di application* a 32 b<1 dedicate al nel working, a
«umd* un* lampra magg**a integration* dal drapotiHr©
handhetd ned* **1* letemouh»
il nuoro browae* wab p***anl* un look «arnpr* p*u ».m.i* a
duello d* M*to»0« interne Eipto*** a «upporta lane*,
iabolì* forni» a cookie» M*ko*a coti la comprtibMé con
* ad* w*b rrtuppat* pa* * deaklop browte*»
Od** agk Handheid PC. aono prev*»ia nuore c«*gon« di
d>*po»a*n baiali »u Wmdow* CE Numero»! predillo*! d*
hardware n «tanno clamando v**»a Wmdow» CE coma
p«retorma «tandard par » (viluppo d* aliami embedded
Wmdow» CE 2 0 naud» part*ceia*m«*e adatto ad
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
159
o due desktop (casa e ufficio), o anche
di sincronizzare più HPC su un medesi¬
mo desktop (caso in cui un'azienda dota
la propria forza vendita di HPC).
Nuovo software
integrato
Gli applicativi "pocket" introdotti con
la prima versione di CE sono ora più nu¬
merosi e completi. Si sono infatti aggiun¬
ti Pocket PowerPoint e Pocket Outlook,
entrambe versioni intelligentemente ri¬
dotte dei loro "cugini" da desktop, men¬
tre Pocket Excel e Pocket Word si sono
arricchiti di nuove funzionalità.
Ma vediamo le cose con calma.
Pocket PowerPoint non consente di
creare presentazioni (e ci manchereb¬
be!) ma "solo" di proiettarle, o al massi¬
mo di variare la diapositiva titolo e l’ordi¬
ne delle diapositive per un ultimo riag¬
giustamento "al volo"; naturalmente la
presentazione deve essere stata creata
su desktop con PowerPoint "vero" e poi
trasferita sull'HPC La risoluzione
sull'uscita video esterna è di 640x480
punti m 256 colori, mentre lo schermo
LCD dell'HPC viene usato, assai intelli¬
gentemente. per visualizzare le note
dell'oratore.
Pocket OutLook serve invece ad orga¬
nizzare appuntamenti, calendari, contatti,
rubriche del telefono e quant'altro, pro¬
prio come il suo "fratello maggiore"; na¬
turalmente è in grado di sincronizzare il
suo database con quello che risiede su
desktop, o con quello di altri HPC dotati
anch'essi di Pocket OutLook Da dentro
Pocket Outlook si possono anche man¬
dare e ricevere messaggi di e-mail con
tanto di attach binari collegati.
Pocket Word è ora dotato di uno spel-
ling checker, mentre Pocket Excel può
adesso aprire più finestre su uno stesso
fogli. Entrambi i prodotti hanno inoltre
Il motore del palmare
di Leo Sorge
I chip dei palmari provengono da quattro famiglie fondamentali. Vediamo il più forte, il Digital StrongArm,
e il più standard, IAMD Elan. Scopriamo perché vanno cosi bene e costano così poco.
La rivoluzione di Internet ha quindi definitivamente colpito nel se¬
gno, ed anche l'elettronica di consumo sta rapidamente adeguan¬
dosi. Nuove famiglie di oggetti stanno giungendo sul mercato, t te¬
lefoni cellulari con o senza Intenet ma con sistema operativo, i vi-
deogiochi e i DVD con Windows CE. le Web TV, nuovi Client come
le fotocopiatrici di rete sono solo alcuni esempi Ad essi si aggiun¬
gono altri oggetti già noti quali i palmari di tutti i tipi, dal Pilot al
Newton passando per gli Sharp e i Windows CE ma anche i
network computer ad uso aziendale.
Tutti questi piccoli personal computer usano dei chip piu intelligen¬
ti della generazione tradizionale. Vanno considerati cosi perche
usano tecnologie non costose sia per il silicio che per il packaging
ed integrano in uno o due chip una gran quantità di funzioni. In
quest'ambito, il sogno del SOAC, System on a chip, che nei perso¬
nal odierni viene portato avanti da National e Cyrix (ma sotto sotto
anche da Intel), è già una realtà.
Svariati sono i microprocessori di questa generazione d'elettronica
di consumo. L'inglese Arm è stata presa in licenza da almeno quat¬
tro produttori (Cirrus, Sharp e Visi si aggiungono a Digital), il nucleo
Mips da almeno due pezzi da novanta (Philips e NEC), Hitachi insi¬
ste sulla sua potente famiglia resa famosa dalla riuscita adozione
del Sega Saturn. Si tratta di soli post-RISC. ai quali si aggiunge un
solo CISC, l'Elan400 di AMD, che tra l'altro è il più vicino allo SA in
termini di periferiche integrate Oggi usa il nucleo 486 e costa mol¬
to, ma ne l'integrazione né il costo sono un problema per questo
costruttore, che in più ha una ricca famiglia di nuclei scalabili, dal
K5 al K6 per lui la potenza è quindi solo una scelta tatttica. In que-
I due chip StrongArm, l'SA-l IO e l'SA-l 100
StrongARM™ Microprocesso rs
SA-110
StronqARV-
digital
S°»C0NDUCT0«
SA-1100
StrongARM'
sto articolo diamo un'occhiata al Digital e all'AMD. notando che le
informazioni di cui disponiamo sono disomogenee tra i due modelli
e al momento quelle dello StrongArm sono molto più dettagliate.
Digital StrongArm SA-1100
Il chip più potente e versatile oggi in questo mercato è il Digital
StrongArm SA-1100 In realtà si tratta d'un modello annunciato,
non ancora disponibile, il cui rilascio commerciale è previsto per il
primo trimestre del 1998 La potenza di questo chip permette di
avere, tra l'altro, il modem software e il riconoscimento della
scrittura E' un progetto davvero interessante, con il massimo
dell'integrazione ed alcune scelte dolorose ma logiche che lo ren¬
dono perfetto per tutta la fascia bassa delle applicazioni HPC ed
embedded Si tratta d'un chip da 2,5 milioni di transistor oggi pro¬
dotto in tecnologia a tre metallizzazioni con canale da 0,35 mi¬
cron per un consumo di soli 250 mW. L'area coperta è di 75
Il layout del nuovo microprocessore di Digital Usa 2.5 milioni di transistor ed
occupa 76mrrP
una funzione di zoom sui dati, dispongo¬
no di opzioni di formattazione del testo
assai più complete e possono protegge¬
re con password i propri file.
Lo sviluppo
Con l'introduzione del Windows CE
Embedded Toolkit per Visual C++ e di
analoghi toolkit per Visual Basic e Vi¬
sual J++ tutti possono ora sviluppare
applicativi per CE Naturalmente lo svi¬
luppo avviene su desktop sotto Win¬
dows 95, e i programmi sono scritti se¬
guendo le API di Win 95 e delle sue va¬
rie estensioni, sarà il compilatore a
cross-generare il codice opportuno, che
andrà successivamente downloadato
sull'HPC per il debug ed il test.
Il futuro
Insomma, CE sembra prendere corpo
sempre più rapidamente. Attendiamo
per ora l'oramai vicinissimo Comdex per
vedere che tipo di hardware verrà pre¬
sentato, e quali possibiità di aggiorna¬
mento verranno offerte ai possessori di
HPC di prima generazione. Una cosa è
certa: CE è fatto per restare. A proposito,
Lo riconoscete? E' Missile Command, un famoso
arcade dei primi anni 80, ora portato su HPCI
avete fatto caso a quanto un HPC con
CE 2.0 assomigli ad un Network Compu¬
ter?.., s®
mm 2 . Il clock interno da 200 MHz. Al momento il secondo piu ve¬
loce ò il Philips 31700 che va a 75 MHz interni. Le prestazioni so¬
no di gran lunga le migliori del lotto: grazie a questo e all'indirizza-
mento di 64 MB RAM SA-1100 può eseguire Java senza proble¬
mi, un altro punto che lo mette su un gradino più in alto.
La dotazione di periferiche interne è enorme, tanto che è difficile
elencarle tutte Innanzitutto si tratta dell'unico chip ad integrare
una porta USB (Universal Serial Busi a 12 Mbps. La tradizionale
interfaccia SDLC trova la compagnia d'una seconda porta asincro¬
na Disponibili ovviamente le interfacce per raggi infrarossi IrDA
la ben 4 Mbps), per schede PCMCIA e per display a cristalli liqui¬
di sensibile al tocco (fino a 1024x1024x256 colori, una configura¬
zione un po' pesante). Completa la dotazione un codec telecom o
audio che può essere usato anche come ulteriore porta seriale. Si
nota la mancanza d'una porta diretta per la ta¬
stiera, ma può essere implementata tra¬
mite una delle numerose scelte se¬
riali.
Elan400, la tradizione
La famiglia di microcontroller AMD
Elan400 è basata su una filosofia del
tutto diversa. In questo caso il nucleo di
riferimento è quello del 486, e la filosofia
somiglia molto a quella d'un
PC. Il microprocessore integra I
chip periferici della famiglia
82xx (il timer 8254, due con¬
troller DMA 8237 e due 8259A)
e per la gestione del consumo
ingloba le funzionalità PMU ed
IPM
Le interfacce che ci aspettiamo
di trovare in questa classe di
prodotti, e che sono presenti
nel 410, sono quella per raggi
infrarossi, la tastiera, il control¬
ler per il touchscreen Poi ini¬
ziano le commistioni con l'ar¬
chitettura del PC. La PCMCIA,
ad esempio, è doppia e compa¬
tibile con le versioni 2.1 di
quello standard e con la nuova
proposta ExCA, Le comunica¬
zioni seriali sono compatibili
Il 486 car¬
rozzato handheld
di AMD, visto
dall'esterno
0 mm '
1 ——I »«S»J
n
.. e in uno schema
di applicazione.
Il marchio della famiglia di controller
AMD Elan.
con la classica
UART 16C550 e
c'è una porta pa¬
rallela bidireziona¬
le EPP Ciò che
proprio non si po¬
teva togliere an¬
che se non serve
a molto per gli
HPC (ma va benis¬
simo per gli em¬
bedded) sono i se¬
gnali per il bus ISA
e addirittura quelli
per II VLB, Vesa
Locai Bus.
La Ram gestibile va fino a 64MB in modalità sia EDO che
FPM. Il clock interno caratterizza tre diversi modelli, rispetti¬
vamente a 33, 66 e 100 MHz. L'eredità del 486 porta all'E-
Ian410, l'unica FPU oggi presente tra i chip di questa fami¬
glia. Nonostante sia rimarcato che la realizzazione è tutta
del tipo statico, che dovrebbe ridurre i consumi, con i suoi
875 mW è però di gran lunga il più caldo del lotto. Anche il
prezzo è il maggiore, con i suoi 44$ per 10 mila pezzi. Proba¬
bilmente tale scelta commerciale è motivata dal minore investi¬
mento che va fatto da parte di chi già conosca la famiglia X86 per
hardware e software e voglia fare dei progetti in poco tempo. Inol¬
tre la scalabilità verso l'alto di questa famiglia è garantita dalla di¬
sponibilità di tecnologie proprietarie da parte di AMD, ben dentro
il mercato 686 ed oltre
Tra i due litiganti...
.il terzo gode, diceva il proverbio. Stiamo parlando del PowerPC,
stante la recente adesione di Motorola alla cordata Windows CE
2.0. Ma questa famiglia di chip non ha avuto il successo che si rite¬
neva, almeno nella classe alta. Nell'embedded va benissimo, ma
non si tratta più dell'anti-lntel che era stata annunciata. Inoltre la
progettazione di unità ad alta potenza non sembra avviata ad un
percorso di crescita, per cui è difficile prevedere una grande scala-
bilità verso l'alto.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
161
di Andrea de Prisco
Fratelli... di Psion...
Il nuovo Psion 5 è già disponibile localizzato per la nostra madrelingua, in bar¬
ba a quanti credevano che avremmo dovuto aspettare chissà quanto altro tem¬
po per vederlo circolare dalle nostre parti. E mentre, almeno nel nostro paese, la
Psion PLC di Londra brucia sul tempo tutti i suoi maggiori competitor lanche
quelli dal marchio più altisonante), riguardo Windows CE siamo ancora decisa¬
mente un po' indietro.
Sentito il vagito?
Lasciamo perdere Windows CE e
dedichiamoci all'arrivo in Italia dello
Psion Series 5, in versione localizzata
Tastiera, sistema operativo, interfaccia
utente, help in linea, correttore orto¬
grafico. tutto pienamente adattato alla
nostra amata lingua.
L'esemplare giunto in redazione per
la stesura di quest'articolo era ancora
un prototipo di preserie, ma, quando
leggerete queste note, lo Psion 5 do¬
vrebbe essere disponibile in versione
ormai definitiva.
Ottima, come già accaduto per la Se¬
rie 3/3a/3c/Siena, la localizzazione di
tutte le componenti. Della completezza
del software abbiamo già parlato nella
prova pubblicata lo scorso mese su
MCmicrocomputer che, a quanto pare
(considerate le numerose lettere rice¬
vute al riguardo via posta elettronica),
ha incuriosito tantissimi lettori. La ver¬
sione italiana, come era da attendersi,
riprende in tutto e per tutto ogni fun¬
zionalità offerta dalla versione inglese
(correttore ortografico compreso!).
Novità le troviamo, com'era ovvio,
anche nella tastiera che offre tutte le
serigrafie in italiano: Invio in luogo di
Enter, Retroillummazione al posto di
Backlight, Menù al posto di Menu an¬
che se. in questo caso, l'accento se lo
potevano risparmiare!
E a proposito di lettere accentate,
compaiono tutte in seconda battuta
nella fila centrale dei tasti Si utilizzano
attraverso la pressione del tasto Fn.
deputato ad attivare tutte le funziona¬
lità serigrafate nella parte bassa dei ta¬
sti.
Il software in arrivo
Che lo Psion Series 5 sia destinato a
fare la stessa buona fine dei modelli
precedenti (3/3a/3c), ovvero di essere
letteralmente sommerso di software
specifico di ogni tipo (primo tra tutti re-
162
lativamente al "merca¬
to" PD/Shareware), è
fuori di dubbio. Chi
vuole rendersi conto
di persona, può colle¬
garsi al sito dell'olan¬
dese Pamtop BV
unito ://www. paini topi
ni) nel quale sono pre¬
senti numerose scher¬
mate tratte dai loro
prodotti realizzati ap¬
positamente per il
nuovo nato. Tra i pac¬
chetti soft-ware più in¬
teressanti citiamo En-
Route, atlante stradale
con capacità di elabo¬
razione percorsi (colle¬
gabile esternamente
ad un ricevitore satelli¬
tare GPS) per il quale
già sono disponibili le
cartografie stradali del¬
l'Italia, Sempre di
"grosso calibro" trovia¬
mo alcuni dizionari e
vocabolari in forma
elettronica, per tradur¬
re da una lingua all'al¬
tra singole parole o in¬
tere frasi. Ancor più in¬
teressante (considera¬
to anche il fatto che è
distribuito gratuita¬
mente sul sito sopra
menzionato) l'emulato¬
re per lo Spectrum
48K col quale è possi¬
bile far girare, istanta¬
neamente, decine di
migliaia di prodotti
software (soprattutto
giochi) disponibili gra¬
tuitamente perfino in
Internet. E sempre a
proposito di giochi,
sull'esemplare di pre¬
serie giunto in redazio¬
ne per questa breve
anteprima, abbiamo
"scovato" un dimostra¬
tivo di Doom per Psion
Serie 5 denominato
Dumb.
Come previsto... ne
vedremo proprio delle
belle! «e
MCmicrocomputer n, 176 - Isettembre 1997
163
di Andrea de Prisco
Acer-Texas Instruments
TravelMate 7100
“Volevamo stupirvi con effetti speciali..." è
uno slogan ormai in voga da moltissimo
tempo. Forse è anche troppo “inflazionato”
oramai, ma ben si addice alla nuova linea di
prodotti portatili Acer ad alte prestazioni.
Tanto per essere ancora più espliciti, nel
toccare con mano i nuovi prodotti
recentemente lanciati, è stato spontaneo
chiederci se in Acer non abbiano inventato la
macchina del tempo. Questo per poter
strappare di mano direttamente ai nostri
posteri i notebook della serie 7100 senza
realizzarli appositamente.
Le caratteristiche tecniche hanno quasi deH'inverosimile, praticamente
impensabili anche solo fino a un istante fa.
E non stiamo affatto esagerando...
Se c'è una cosa della quale possiamo
assolutamente esser certi, questa ri¬
guarda il fatto che Acer, il colosso infor¬
matico taiwanese che da alcuni mesi ha
intelligentemente acquisito la divisione
notebook della Texas Instruments, con
la sua nuova linea di portatili TravelMate
7100 ha fissato nuovi parametri di riferi¬
mento nel mondo della tanto movimen¬
tata "informatica portatile",
Se, infatti, vi proponessero un note¬
book con display a colori mozzafiato, 10
ore di autonomia di funzionamento, tre
o quattro giga di hard disk, processore
Pentium MMX a 233 MHz a basso con¬
sumo, 512 K di cache di secondo livello
e tanto, tanto altro ancora, credereste
mai alle vostre orecchie?
Eppure, la verità è che un prodotto di
questo tipo, atteso da tempo immemo¬
re (diciamolo francamente), mancava
proprio all'appello e volendo o nolendo
se ne cominciava proprio a sentire la
mancanza. In molte (troppe) occasioni,
abbiamo avuto per le mani notebook si
164
dalle capacità stratosferiche, ma inge¬
gneresti il più delle volte alla "meno
peggio", alimentati da grosse e pesanti
batterie ricaricabili in grado di assicurare
sì e no un'oretta abbondante di funzio¬
namento fuori sede. Questo proprio
perché molti costruttori (evidentemente
Produttore e distributore:
Acer lialy Srl
Centro Direzionale Colleoni
Palazzo Perseo
Via Paracelso. 12
20041 Agrate Brianza (MI)
Tel 039-68421
Fax 039-652206
Prezzo ai pubblico (IVA esclusa)
Acer TravelMate 7100 - Pentium MMX 233 MHz -
Display TFT 13.3” - RAM 32 MB - HD 3.0 GB
L. 12.490.000
poco scrupolosi) hanno preferito fare - a
spese dell'utente! - il passo più lungo
della gamba, inserendo brutalmente nel
volume di un compatto notebook la tipi¬
ca elettronica di un computer da tavolo,
con tutti gli annessi e connessi (due o
tre ventole di aerazione, grossi dissipa¬
tori termici, ecc.) atti a renderne possi¬
bile l'improbabile funzionamento.
Nel caso dei nuovi Acer TravelMate
7100, di contro, ogni particolare dell'in-
gegnerizzazione del prodotto è mirata
all'utilizzo portatile del notebook, rag¬
giungendo in questo modo performance
di autonomia elettrica assolutamente
mai viste prima in prodotti di questo ge¬
nere. E, una volta tanto (ribadiamo), ele¬
vata autonomia di funzionamento non a
discapito delle prestazioni, assolutamen¬
te da record mondiale anche queste.
A cominciare dal microprocessore, il
noto Tillamook (nome in codice) di Intel,
al secolo Pentium MMX a 200 o 233
MHz espressamente progettato per
l'utilizzo "mobile". Realizzato in tecno-
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
fl
In posizione di lavoro la
tastiera si inclina ergo¬
nomicamente verso
l'utente. In alto le con¬
nessioni per il mondo
esterno, a destra il let¬
tore CD-ROM inter¬
cambiabile con l’unità
floppy disk; in basso
quest'ultima collegata
esternamente tramite
l'accluso cavetto
logia da 0.25 micron, no¬
nostante le sue prestazio¬
ni di assoluto primato,
consuma meno di 5 watt.
Da qui il vero e proprio mi¬
racolo: abbiamo davanti ai
nostri occhi un guadagno
del 40% per quanto riguar¬
da le prestazioni rispetto
alla precedente versione a
166 MHz e - contempora¬
neamente! - un consumo
inferiore ancora del 40%,
quasi a sfidare finanche le
più basilari leggi della fisica moderna, in
cui notoriamente nulla si crea e nulla si
distrugge.
L'autonomia elettrica di funzionamen¬
to, grazie al pregiato mix di particolari
tecnologie utilizzate (tra cui la batteria ri¬
caricabile agli ioni di litio) può raggiun¬
gere l'incredibile traguardo delle 10 ore
(!!!), grazie anche alla gestione automa¬
tica dell'energia, calibrata sul reale utiliz¬
zo della macchina da parte dell'utente.
Il tutto in un "cabinet" di soli 3.3 kg
di peso complessivo, che racchiude tra
l'altro 32 megabyte di memoria DRAM
sincrona ad alta velocità (upgradabile fi¬
no a quota 128), un acceleratore grafico
a 128 bit in grado di supportare finan¬
che la visione 3D, due megabyte di vi-
deoram, microfono e sistema audio ste¬
reofonico 3D NeoMagic a 16 bit.
Il rendering grafi¬
co tridimensionale
è supportato via
Direct3D e Direct¬
Draw, accelerando
il software specifi¬
co per MMX attra¬
verso specifiche
caratteristiche
La tastiera del Travet-
Mete 7100 è quanto
di meglio si possa de¬
siderare. Funziona¬
mento ineccepibile e
layout tasti esempla¬
re Quando si dice
qualità...
hardware della macchina. Per l'utente
significa, ad esempio, poter visualizzare
immediatamente filmati video tipo
DVD/MPEG2 a pieno schermo ad oltre
22 frame al secondo, senza alcun biso¬
gno di installare costose schede o ac¬
cessori hardware aggiuntivi, ma sempli¬
cemente avvalendosi della presenza di
un software di playback MPEG offerto
in bundle con la macchina.
Non manca, oltre naturalmente a tut¬
te le consuete porte di collegamento
col mondo esterno, un'interfaccia a rag¬
gi infrarossi ultraveloce (4 megabit/s di
throughput massimo), una porta USB
(Universal Serial Bus) per l’utilizzo delle
nuove periferiche presto disponibili, due
slot per schede PCMCIA compatibili
Zoomed Video per la massima velocità
di trasferimento dati col microprocesso¬
re e la possibilità di connettere una
docking station per trasformare, al volo,
il potentissimo notebook in un altrettan¬
to entusiasmante desktop. Senza rinun¬
ciare ad una sola delle spiccate caratte¬
ristiche multimediali del neonato 7100.
Il lettore di CD-ROM, tanto per restare
in tema di primati, è un ottimo 20x, so¬
stituibile alla bisogna con l'acclusa unità
floppy disk oppure con un opzionale
hard disk secondario rimovibile.
Insomma, anche gli incontentabili so¬
no stati accontentati!
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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
165
Acer-Texas Instruments
Tre nuovi portatili Extensa
ormai si va verso applicativi che fanno
affidamento su una robusta dotazione
di RAM. Buona invece la scelta del di¬
sco rigido da 1 4 GByte che garantisce
una discreta ridondanza anche carican¬
do i pacchetti integrati di nuova genera¬
zione che sono parecchio esosi in ter¬
mini di occupazione di disco.
di Valter Di Dio
Extensa 620 CD
Extensa 620 CDT
Due versioni per un unico computer
portatile. La differenza, come si indovi¬
na dalla sigla che differisce unicamente
per la T finale, è nel display: Dual Scan
nell'Extensa 620 CD ed a matrice attiva
TFT nella versione 620 CDT, entrambi
da 11.1 pollici 800x600 Per il resto le
due macchine sono perfettamente
identiche, sia come periferiche che co¬
me prestazioni.
Il primo impatto con gli Extensa 620
è molto favorevole, sono macchine pic¬
cole, compatte, esteticamente piacevo¬
li. Bella la sezione audio con gli altopar¬
lanti ben in vista dietro un'ampia griglia
forata nera. Belle anche le anse arro¬
tondate laterali che rendono più fluida
l'estetica della macchina pur lasciando
ampio spazio all'elettronica interna. Co¬
moda la tastiera con i tasti di movimen¬
to del cursore tutti ravvicinati, anche
se. come accade ormai spesso, i due
tasti di INS e CANC sono finiti a destra
della barra spazio. Scomodo nei primi
momenti d’uso il grosso tasto Shift di
destra, proprio sotto al Return; fino a
che non ci si fa la mano si preme sem¬
pre lo shift al posto del return e poi si ri¬
mane a fissare lo schermo, aspettando
qualcosa che ovviamente non avverrò
mai. Ma è davvero un peccato veniale
che si supera rapidamente una volta fat¬
to l'occhio alla posizione dei tasti.
Cosa c’è dentro
Il processore della serie 620 degli Ex¬
tensa è un robusto e sufficientemente
veloce Pentium 133. Certo che, abituati
ormai a numeri esagerati, 133 MHz
possono sembrare pochi, ma in realtà
sono più che sufficienti per l'impegno
cui sono destinati i computer portatili.
Forse sono un po' pochini i 16 MByte di
RAM dati di serie, espandibili fino a 64;
32 MByte sarebbe stata la quantità più
giusta, soprattutto se si considera che
Floppy o CD?
Una scelta controcorrente, ma inte¬
ressante, è stata quella di mettere di
serie il CD interno, un Matsushita da
lOx dotato di una praticissima espulsio¬
ne meccanica (quante volte avete dovu¬
to riavviare il computer solo per recupe¬
rare un CD dal lettore?), e lasciare co¬
me unità addizionale, esclusivamente
esterna, il lettore per i floppy. In questo
modo la macchina risulta piccola, com¬
patta e leggera. Del resto il lettore di
CD è ormai quasi piu utile del floppy
Inoltre, il driver esterno è stato realizza¬
to facendo attenzione a ridurre ingom¬
bro e peso. Una buona idea è stata
quella di dotare il portatile di un'apposi¬
ta porta per il lettore di floppy. In que¬
sto modo si può attaccare il driver sen¬
za perdere la porta parallela, inoltre si è
potuto ottimizzare il cavo di collega¬
mento che risulta piccolo, flessibile e si¬
curo grazie anche ad uno speciale attac¬
co con fissaggio a scatto. Peccato che
manchi l'interfaccia ottica, altrimenti si
sarebbe quasi potuto lasciare a casa il
lettore del floppy, il cui uso è ormai limi¬
tato allo scambio di piccolissimi file o al¬
l'installazione di Windows e degli ac¬
cessori
Le periferiche
Ampia la gamma delle periferiche di
questa macchina. Si parte con i due slot
per PCMCIA, a vista, in grado di suppor¬
tare schede di tipo II, III e ZV seguite
dalle uscite per l'I/O, tutte situate sul
retro e protette da uno sportellino a ri¬
balta. Comprendono la porta parallela, la
porta seriale, la porta per un monitor
SVGA esterno (che può essere utilizza¬
to m alternativa o in contemporanea al
display LCD) e l'attacco al Bus di siste¬
ma Non protette dallo sportellino, ov¬
viamente, ci sono la presa per l'alimen¬
tazione (standard a 19 V) e l'attacco
PS/2 per un mouse, un tastiermo nume¬
rico o una tastiera addizionale (usabili
anche questi in contemporanea con la
tastiera e il touchpad del portatile). Pro¬
tetti infine da uno sportello in gomma
166
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
La tastiera degli Extensa
620 CD è ampia e com¬
pleta Da notare i tasti
cursore, in posizione ri¬
bassata, sulla destra In
alto, ai lati della cerniera
del display si vedono le
genose feritoie degli alto-
parlanti stereo Solo due i
Led che indicano le impo¬
stazioni della macchina e
l accesso ai dischi
morbida, ci sono i jack audio (Mic-m,
Aux-in e Cuffia) e il connettore speciale
del floppy esterno.
Sul davanti, sotto la zona del touch-
pad, trova posto la batteria che alimenta
tutta la macchina. Si accede alla batteria
rimuovendo uno sportello situato sul¬
l'angolo anteriore destro del computer,
attenzione perché non rimane fissato al¬
la macchina e c'è il rischio di perderlo.
La batteria a corredo è una Ni-MH da 10
V 3.5 Ah, simile alla Duraceli DR35
(stretta e lunga) ma con un connettore
di tipo differente; potrebbe non risultare
di immediata reperibilità. La durata di
funzionamento degli Extensa 620 con la
batteria carica è di circa tre ore, quasi
raddoppiagli con l’uso di una batteria
Lit-lon. La ricarica avviene in due ore a
computer spento e in quattro se il com¬
puter è in funzione. L'avvenuta ricarica
e lo stato del computer sono visibili an¬
che con il display chiuso attraverso un
Led bicolore, dall’originale forma a goc¬
cia, posto sul dorso del coperchio.
Audio
Molto interessante la configurazione
audio dei portatili Acer Extensa sene
620 basata su un processore sonoro
della Yamaha, che ha trasferito in que¬
sto chip tutta l'esperienza maturata nel
campo della sintesi digitale su stru¬
menti musicali professionali. Lo Ya¬
maha OPL3-SAx permette di gestire
suoni stereo con campioni a 16 bit e
sampling rate di 44 KHz. Il campione
viene poi modulato in sintesi analogica
(SA) per arricchirlo di profondità e spa¬
zialità Uno speciale pannello di con¬
trollo permette di lavorare sulla profon¬
dità degli effetti 3D e sul riverbero,
consentendo un audio molto caldo, ni¬
tido e presente. Il modo migliore di
ascoltare la qualità dei suoni dell'Ex-
tensa 620 è ovviamente l'uso di casse
esterne collegate all'uscita cuffia, tut¬
tavia gli altoparlanti stereo incorporati
consentono già una buona riproduzio¬
ne sonora, grazie anche alla generosa
L'Extensa 620 CDT vi¬
sto dal retro, con m evi¬
denza il lettore dei CD e
la batteria I connettori
per l'I/O sono protetti da
uno sportellino a ribalta,
mentre un tappo in
gomma copre i /ack au¬
dio e I attacco speciale
per il lettore dei floppy
esterno
L alloggiamento della
RAM dell Extensa 620
si trova sul fondo deI
computer sotto un co¬
perchio a vite Uno slot
è già occupato dai 16
MB originali, ! altro è
vuoto e pronto ad accet¬
tare altn 32MB di RAM .
dimensione degli altoparlanti incorpo¬
rati.
Quale display?
Due display per due modelli, quale
scegliere? L'economico ma nitido e lu¬
minoso Dual Scan o il più caldo matri¬
ce attiva TFT visibile anche da posizio¬
ni molto angolate? La decisione dipen¬
de, oltre che dalle disponibilità econo¬
miche, anche dall'uso che si intende
fare del portatile. Tutti e due i note¬
book utilizzano una scheda video Chi¬
ps & Technologies 65550 PCI con 1
MByte di VRAM che, sul monitor
esterno, permette una risoluzione di
1024x768 in migliaia di colori (16 bit).
Quando l'uscita viene mandata sul-
l'LCD interno, la principale differenza
tra la versione Extensa con il TFT e
quella con il Dual Scan sta nel massi¬
mo numero di colori visualizzabili:
65536 per il display a matrice attiva
TFT e solo 256 per il display Dual
Scan, sempre però con 800x600 pixel.
Per un uso come computer d'ufficio,
quindi per scrivere, usare un foglio
elettronico, un database o per fare del¬
le piccole presentazioni. 256 colori
possono bastare, ma se si vuol naviga¬
re su Internet, usare programmi di fo¬
toritocco o utilizzare CD-ROM multi¬
mediali, forse è meglio orientarsi sul
più definito TFT; del resto la differenza
di prezzo tra i due modelli non è poi
cosi alta da scoraggiare l'acquisto del
display TFT anche se non dovesse es¬
sere indispensabile.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
167
Extensa 670 CDT
CIA sono equi¬
paggiati per la
Anche se la sigla è quasi simile a quel¬
la della serie appena vista, si tratta in
realtà di una macchina molto diversa. Di¬
verso il microprocessore, diverso il con¬
tenitore, più grande il display, che è un
TFT da 12.1 pollici, e diversa, infine, la
dotazione di periferiche.
Anche per l'Extensa 670 esiste la ver¬
sione con il display Dual Scan, per la
quale valgono ovviamente le stesse
considerazioni fatte per la coppia dei
620 CD e CDT Esteticamente la serie
670 si presenta più squadrata e più clas¬
sica, e forse anche più seria, che non la
serie 620. A computer chiuso due Led
indicano lo stato della macchina e quello
della batteria. Una volta aperto si nota¬
no, sotto l'ampio display, i due altopar¬
lanti stereo e la fila di Led che indicano
l’accesso alle periferiche, lo stato della
CPU e la presenza di alimentazione.
L'Extensa 670 CDT si sviluppa intorno
ad un processore Pentium 150 MMX
che unisce ad una discreta velocità di
clock la potenza gestionale della serie
MMX. Unica nota di rammarico, anche
qui, la RAM limitata, di serie, a 16 MBy-
te ma espandibile fino ad 80. Trattando¬
si di un notebook veloce e con tendenze
multimediali, dato l'MMX e le altre cose
che vedremo, 16 MByte di RAM sono
davvero pochini. Bene invece per la
scelta del display ampio e per il disco ri¬
gido da 2.1 GByte. Dubbia forse l'op¬
portunità, data dalla Acer, di proporre
una macchina di questa classe anche
con un display Dual Scan penalizzando,
in cambio di un piccolo risparmio econo¬
mico, le aspirazioni grafiche del Pentium
MMX e le doti "scattanti' 1 della scheda
video accelerata.
multimedialità:
uno dei due è
predisposto per
ospitare card
MPEG Zoomed
Video. La scheda
video è la stessa
Chips & Techno¬
logies installata
sulla serie 620
ma con la VRAM
portata a 2 MBy¬
te, in grado quin¬
di di arrivare a
1280x1024 pixel
su un monitor
esterno e
800x600 pixel a
256 o a 16 milio¬
ni di colori (ri¬
spettivamente
per il Dual Scan e
il matrice attiva
TFT) sul display
LCD da 12.1 pol¬
lici incorporato.
Tipico della fa¬
scia di notebook multimediali anche il
chip audio della ESS Technology serie
1878, forse meno sofisticato del chip Ya¬
maha usato sui 620, ma sicuramente più
versatile grazie alla sintesi FM e alla ge¬
stione dei suoni MIDI, sia in sintesi inter¬
na che su interfaccia game-port.
Molto comoda la tastiera, simile a quel¬
la dei 620, ma con un layout leggermente
differente per quanto riguarda le seconde
funzioni. Sono infatti su seconda funzione
tutte le regolazioni del video e dell'audio,
attraverso un originale sistema di pop-up
gestiti direttamente dal Bios. L'integrazio¬
ne col Bios è spinta al punto che è possi¬
bile richiamare il setup della macchina,
anche durante l'uso, con la semplice
pressione di un tasto. Il controllo del cur¬
sore è affidato al touchpad della Synaptic,
con le estensioni tipiche di questo pro¬
dotto come, ad esempio, l'autoscroll che
permette di usare una strisciolina laterale
del touchpad per pilotare lo scrolling della
finestra corrente.
Completa la gamma delle periferiche
l'interfaccia infrarossa da 4 Mbit/s utilizza¬
bile sia per una stampante che per la con¬
nessione remota ad altri portatili od a
computer fissi dotati di interfaccia IrDA.
Le porte
Con una scelta un po' ardita la Acer ha
lasciato a vista, non protette da alcuno
Le periferiche
La Acer ha scelto per l'Extensa 670
CDT la consueta configurazione con di¬
sco rigido e lettore di CD-Rom intercam¬
biabile con il driver dei floppy, Il lettore di
CD è lo stesso Matsushita della serie
620 CD, montato questa volta su una slit¬
ta asportabile e sostituibile con il lettore
di floppy. Quando si usa il CD si può con¬
nettere il lettore di floppy alla porta paral¬
lela attraverso un solido cavo, avvitarle,
fornito a corredo; non è possibile, però,
fare l'inverso: CD esterno e lettore di
floppy integrato. Rimovibile anche il disco
rigido da 2.1 GByte, si¬
curamente all’altezza di
una macchina MMX do¬
ve grandi file multime¬
diali e uso intensivo di
programmi grafici saran¬
no sicuramente all'ordi¬
ne del giorno.
Anche i due slot, a vi¬
sta, per le schede PCM-
La tastiera dell'Extensa 670
CDT è simile a quella della se¬
rie 620 ma ha qualche funzio¬
ne in più Inotare i tasti cursore
che sono ottol e differisce per
i tasti di controllo in seconda
funzione lazzurril. Leggermen¬
te più ampio il touchpad, men¬
tre sono più piccoli gli alto-
poadanti stereo
168
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
Il fondello dell'Extensa 670 CDT nasconde una sorpresa uno slot di espansio¬
ne con accesso al BUS. a che servirà 7 Dietro un secondo sportello ci sono, in¬
vece. i due slot per l'espansione della RAM di sistema Si vede anche il CD
leggermente estratto al cui posto può essere inserito il lettore di floppy
Vista dal retro dell Extensa 670 CDT con il lettore di CD e la batteria legger¬
mente estratti Si notano sul retro le prese di I/O non protette da alcuno spor¬
tello Sopra le prese si intravede la finestrella della interfaccia infrarossa e la
feritoia della ventola di raffreddamento
Il floppy esterno dell'Extensa 670 CDT può essere
utilizzato come unita esterna, connesso alla porta
parallela, oppure può prendere il posto del CD ri¬
movibile.
sportellino, le porte di I/O dell'Extensa
670. Troviamo cosi sul retro, esposte ad
urti e alla polvere, le connessioni per la
stampante (o il floppy), l'uscita seriale
COM 1 (la COM 2 è quella infrarossa),
l’attacco per il joystick, la presa per il
monitor esterno (utilizzabile anche in ab¬
binamento all’LCD), la porta PS/2 per un
mouse o un tastierino numerico e, infi¬
ne, il connettore di accesso al Bus della
macchina (forse un po' troppo delicato
per lasciarlo cosi scoperto). Anche gli in¬
gressi e le uscite audio trovano una con¬
veniente sistemazione sul fondo della
macchina.
L'alimentatore da rete è piccolo e pra¬
tico, del tutto simile a quello della serie
620. Diversa invece la batteria che, pur
avendo quasi la stessa forma (stretta e
allungata), è una Duraceli DR35 Ni-MH
di tipo Smart, in grado cioè di valutare
istante per istante il proprio stato di cari¬
ca e di comunicarlo al computer attra¬
verso dei contatti addizionali. Una volta
estratta dall'alloggiamento è ancora pos¬
sibile interrogare la batteria, per verifi¬
carne la carica, grazie a quattro Led affo¬
gati nel corpo della batteria stessa. La
sua durata, grazie al sistema APM (Ad¬
vanced Power Management) di control¬
lo del risparmio energetico, è di oltre
due ore, è anche disponibile una batteria
Lit-lon in grado di alimentare l'Extensa
670 CDT per quasi cinque ore di fila.
Manuali e software
La dotazione di manualistica e di
software su CD-ROM è la stessa per
tutta la serie. Un poderoso manuale, pe¬
sante quasi quanto il computer per via
delle varie lingue (italiano compreso), ri¬
porta tutte le informazioni sulla macchi¬
na, sia quelle per chi si avvicina per la
prima volta al mondo Windows 95, sia
quelle per chi, utente ormai esperto, ne¬
cessita di informazioni tecniche sulle pe¬
riferiche, sulla mappa di I/O, sull'uso de¬
gli Interrupt e del DMA. Il sistema ope¬
rativo preinstallato è Windows 95, ma,
con questa serie (sia 620 che 670), oltre
al disco originale Microsoft Windows 95
OSR2 viene dato un secondo CD-ROM
che permette, in caso di necessità, di
reinstallare i driver della macchina o an¬
che tutto il sistema operativo. Speriamo
che questa ottima moda si diffonda pre¬
sto perché capita abbastanza spesso
che, magari dopo l'installazione di un
nuovo programma, le librerie di Win¬
dows risultino danneggiate e non è pos¬
sibile rifare l'installazione dal disco di
Windows 95 senza aver prima rimosso
la versione precedente.
Conclusioni
Le dimensioni dei due Extensa sono abbastanza
contenute Piccolo ed elegante il 620 Idi sopra!, un
po ' più grande il 670 ma sempre m misura accetta¬
bile. Tutti e due pesano meno di 3 chili
Due macchine, in due versioni, per ri¬
solvere tutti i problemi sia di budget che
di utilizzo. La serie economica 620, ancor
più economica se si sceglie il modello
senza display TFT, ha comunque una do¬
tazione di periferiche del tutto standard e
una buona velocità, accettabile anche
con dei piccoli filmati multimediali. Se
l'uso previsto dovesse essere più orien¬
tato alla grafica e alla navigazione Inter¬
net "evoluta’, allora, portafoglio permet¬
tendo. meglio puntare direttamente alla
serie 670 CDT. Personalmente sconsi¬
glio la soluzione 670 CD, in quanto ha
poco senso scegliere una macchina pret¬
tamente multimediale per poi acconten¬
tarsi di un display da soli 256 colori.
«e
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
169
di Bruno Rosati
MagiX Music Maker 3.0
Music Maker è un applicativo multimediale con il
quale è possibile creare clip musicali, jingle,
sonorizzazioni di video con brani musicali ed effetti
sonori. Una completa sezione di effetti audiovisivi, la
novità assoluta deH'implementazione dei flussi MIDI
e il mixer a 16 tracce (riparabili tra Audio-MIDI-Video
come utilizzabili esclusivamente da un unico
genere di componenti
mediali) sono le
caratteristiche di punta di
un applicativo che, oltre a
garantire una rapida curva
di apprendimento, è
proposto ad un costo
d'acquisto più che allettante!
Rispetto alle precedenti versioni di
Music Maker sono molte e tutte impor¬
tanti le nuove implementazioni attivate
con la 3.0.
Anzitutto Music Maker, nella nuova
versione, diviene un programma piena¬
mente a 32 bit. Ciò rende possibile
l'implementazione di nuove e più po¬
tenti funzioni quali il mixer in tempo
reale, l'integrazione degli AVI ed un
nuovo banco di mixaggio da 16 piste
audìo/MIDI. Per ottenere i migliori risul¬
tati, (dal refreshing al rendering audiovi¬
sivo) l'applicativo va ovviamente utiliz¬
zato su PC dotati almeno di Pentium da
133/166 MHz, con 16 MB (meglio an¬
cora 32) di Ram e grafica a 24 bit (que¬
sto per via deH'implementazione degli
AVI).
Il rinnovato banco di lavoro è ora or¬
ganizzatale su 16 differenti piste. Que¬
ste possono essere liberamente asse-
po meno traumatico di quanto si possa
immaginare. Dal punto di vista operati¬
vo difatti tutto rimane semplice ed im¬
mediato com'era nelle precedenti ver¬
sioni. Rimandandovi perciò alla lettura
dell'articolo di C&V sul n. 175 di MCmi-
crocomputer (per quanto riguarda le ca¬
ratteristiche operative generali di Music
Maker), in questa anteprima vediamo
un po' più nel particolare i nuovi livelli
d'implementazione raggiunti nella ver¬
sione 3.0.
gnate ai tre componenti mediali (audio,
video, MIDI) come essere esclusiva-
mente utilizzate nell'opera di mixaggio
di più componenti della stessa famiglia
mediale. In pratica, Music Maker può
essere una console video, una console
audio, una prettamente musicale... op¬
pure tutte e tre contemporaneamente.
Il passo in avanti rispetto alla versio¬
ne 2.0 è notevole, ma allo stesso tem¬
Music Maker 3.0 in versio¬
ne ’Press-KIt' Olire all'applicativo
sono presenti ila conlenone si com¬
pone dì due CD-ROMI un lite di pre¬
sentazione sui prodotti di MagiX ed
una vasta sene di esempi e clip au¬
diovisivi da utilizzare liberamente.
Accanto al Press-Kit possiamo ve¬
dere due CD della serie Wave-
Sound Pool che MagiX produce a completa¬
mento dell'applicativo di editing.
170
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Implementazione AVI
(e bitmap)
Il nuovo MagiX Music Maker V 3.0 ri¬
spetto alle precedenti versioni contiene
delle caratteristiche totalmente nuove
sviluppate per integrare video in forma¬
to AVI e immagini (bitmap) negli arran¬
giamenti di MagiX Music Maker
Ora nell'applicativo è possibile carica¬
re AVI e bitmap direttamente in ciascu¬
na pista deH'arrangiamento. trascinando
l'AVI o la bitmap dalla lista di file (attiva¬
ta sulla sinistra dello schermo) alla pista
dell'arranger
Allo stesso modo di come si
lavora(va) con i Wave è ora possibile
agire sugli AVI.
Dal trascinamento sulla timeline alla
creazione di dissolvenze.
Al riguardo della facilitò di manipola¬
zione le clip sono dotate di una serie di
punti di ancoraggio (la traduzione in ita¬
liano dell'applicativo le chiama ■mani¬
glie"),
Gli ancoraggi presenti negli angoli su¬
periori del clip sono addetti all'attivazio¬
ne degli effetti, quelli centrali alla modi¬
fica dei valori di luminosità e quelli in
basso ai controlli temporali (in particola¬
re, l'ancoraggio in basso a destra è in
grado di regolare dei loop).
Sempre per quanto riguarda l'imple-
mentazione degli AVI, in Music Maker è
possibile operare anche con un'ottima
sezione DVE (Digital Video Effect) in
tempo reale.
L'elenco degli effetti è nutrito. La loro
inserzione, cosa pregevolissima, è ope-
Produttore:
MagiX Entertainment Products GmbH
Kuernbergstr. 35
81369 Monaco - Germania
Fa< • 49-89/7691041
Web lmtp.//wwwi
Distributore:
CD EUROM
Tel 010-6982772 _
Fax 010-6981132
Prezzi UVA esclusa)
Music Maker 3.0 £ 99.000
CD WaveSound Pool £ 39 000
Il piano di lavoro di
Music Maker 3 0 Sul¬
la timelme sono posi¬
zionati nell'ordine un
file MIDI, un file di
grahca 3D. un bitmap
Iche farà da sfondo
alle immagini), alcuni
clip video Icon effetto
BlueScreen per atti¬
vare lo sfondo) ed in¬
fine un Wave da man¬
dare m loop Un primo
piano sull'accompa¬
gnamento 'blues' of¬
ferto dal file MIDII
Music Maker al lavo¬
ro su di un file video
al quale è stato im¬
posto un effetto di
ChromaKey
rabile con un vero e proprio "WYSIWYG
video' durante l'esecuzione, per poter¬
ne subito apprezzare la resa!
Attivabili direttamente dall'omonimo
menu Effetti, o richiamabili col pop-up
che si apre direttamente sull'oggetto
(cliccando il bottone destro del mouse)
in MagiX Music Maker sono presenti 26
preset di effetti video. Tra questi spic¬
cano i controlli per la dissolvenza incro¬
ciata; il Blue (o ’black' o "white") Box.
con il quale le aree di colore blu (o nero
o bianco) divengono trasparenti; il Chro¬
maKey, il VariSpeed (per mezzo del
quale è possibile adattare il tempo di ri-
produzione del video a quello di esecu¬
zione dell'arrangiamento completo in
via di realizzazione); il Mark-ln/Mark-
Out, per l'individuazione di un preciso
numero di frame. A seguire, è anche
presente una nutri¬
ta serie di controlli
sulla velocità (di¬
mezzata oppure
doppia); la riprodu¬
zione al contrario,
la riflessione in
orizzontale o verti¬
cale (il soggetto
viene visto a "testa
in giù" oppure a di¬
rezioni invertite), la
riflessione di una parte (sinistra o supe¬
riore) dell'immagine che compone il fra¬
me. Molto appariscenti sono poi gli ef¬
fetti:
- Caleidoscopio, per mezzo del quale
la parte in alto a sinistra dell'immagine
viene riflessa orizzontalmente e vertical¬
mente;
- Inverti (tutti i valori dei colori vengo¬
no invertiti: ciò che è chiaro diviene scu¬
ro e viceversa).
Particolarmente utile è la funzione di
"shuttling video" con la quale, spostan¬
dosi con il puntatore del mouse, è pos¬
sibile scorrere lungo le tracce e vedere
la resa dinamica su ogni fotogramma
sul quale si passa. Dato che in tale mo¬
dalità viene riprodotta ogni opzione atti¬
va (effetti compresi) sarà possibile ve¬
dere l'anteprima delle scene video com-
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
171
Mixer
plesse.
Oltre al cari¬
camento e sa-
ving dei file
AVI con Music
Maker è possibile caricare (con estrazio¬
ne automatica) anche la sola traccia au¬
dio di un file AVI. Agendo in tal modo,
una volta che il file audio apparirà nella
traccia assegnatagli sullo sheet del Mu¬
sic Maker, sarà possibile procedere al¬
l'assegnazione di effetti speciali, suoni,
ecc. L'arrangiamento completo potrà
quindi essere riesportato nel file AVI dal
quale l'avevamo estratto (pulsante "So¬
stituisci audio in un AVI preesistente").
Implementazione MIDI
Dal punto di vista audio MagiX Music
Maker V 3.0, oltre che con gli usuali file
Wave, ora permette di lavorare anche
con i flussi musicali. MIDI e Wave pos¬
sono essere perciò arrangiati, combinati
e suonati insieme. Tale implementazione
è una novità assoluta per l'intero ambito
dei sistemi di editing digitale. Sia Premie¬
re che MediaStudio, cioè i più quotati si¬
stemi di montaggio off-line, non sono di¬
fetti in grado di supportare i file MIDI.
Tale caratteristica innovativa introdotta
dal Music Maker 3.0 porta con sé indub¬
bi vantaggi I file MIDI difatti richiedono
solo pochi KByte di spazio su hard disk,
possono essere adattati a qualunque
tempo di esecuzione senza perdere in
qualità ed essere facilmente trasposti su
altre tonalità.
L'unico svantaggio potrebbe essere
rappresentato dalla scarsa qualità sonora
dei chip di sintesi FM (OPL3 e 4 ad
esempio) di cui è dotata la maggior parte
delle schede audio. Se queste ultime al
contrario sono dotate della sintesi da
"wavetable", il problema non sussiste ed
m sede di montaggio ci ritroveremo a di¬
sporre di tracce MIDI eseguite allo stes¬
so livello qualitativo delle sintesi in Wa¬
ve.
L’integrazione dei file MIDI in un arran¬
giamento è decisamente facile. Basta ri¬
cercare il file nell'albero delle directory
che scorre sulla sinistra dello schermo
(dove tra l'altro, facendo click su ogni
singolo file è possibile sentire un'antepri¬
ma) e quindi, selezionato il file con il
mouse, trascinarlo sullo sheet di lavoro.
La visualizzazione dei file MIDI, una
volta compresi in una traccia della timeli-
ne, assume un motivo colorato. I puntini
colorati rappresentano le note, la loro
singola posizione l'altezza delle note ed il
colore la dinamica della frase (i colori
chiari sono note forti, quelli scuri note di
volume basso)
Al pari degli oggetti Wave. anche gli
oggetti MIDI possono essere manipolati
per mezzo dei punti di ancoraggio. Al ri¬
guardo gli ancoraggi superiori modificano
il volume o le dissolvenze del loop, men¬
tre quelli inferiori regolano l'ampiezza del
ciclo.
Mixer 16 piste in
Tempo Reale
La terza magica opzione di Music
Maker V 3.0 è indubbiamente il mixer in
tempo reale che permette di cambiare il
volume di ciascuna pista e quello del ma¬
ster.
Con gli 8 cursori di livello messi a di¬
sposizione dal programma è possibile
cambiare il volume di ciascuna pista. Tali
cursori, oltre che il livello sonoro dei Wa¬
ve, sono in grado di cambiare anche il
volume degli oggetti MIDI. Ciò avviene
scalando le caratteristiche delle note.
Con il mixer è possibile controllare anche
la luminosità degli oggetti AVI e di even¬
tuali bitmap.
In un arrangiamento a 16 piste, cia¬
scun cursore controlla due piste o una
traccia stereo. Con i cursori del Volume
Master è possibile cambiare il volume
generale della riproduzione audio Wave.
Al contrario l'output dei MIDI non viene
controllato da questi fader ed è pertanto
possibile usarli per regolare il rapporto
fra Wave e MIDI. Ogni cursore è dotato
di LED d’indicazione che mostra il livello
esatto durante la riproduzione. In tal mo¬
do diventa facile controllare il volume ed
evitare una sovra-modulazione.
Per quanto riguarda le note tecniche, il
mixer è in grado di offrire un completo
kit opzioni di (ri)manipolazione delle sin¬
tesi Wave. In principal modo vanno se¬
gnalate le funzioni di:
- Ricampionamento; per cambiare cioè
la velocità di riproduzione dell'oggetto in
lavorazione di un certo valore percentua¬
le.
- Adeguamento in Durata; per cambia¬
re la lunghezza di un campione senza
modificarne l'altezza (l'oggetto viene
cioè adattato dal tempo con cui è stato
inserito al tempo attualmente seleziona¬
to per tutto l'arrangiamento).
- Cambio d'Altezza; il contrario dell'A¬
deguamento in Durata (l'altezza viene
cioè cambiata senza modificare la lun¬
ghezza dell'oggetto, rendendo ad esem¬
pio più semplice trasporre un loop di ta¬
stiere di due semitoni per adeguarlo alla
tonalità dell’arrangiamento in lavorazio¬
ne).
Possibili sono pure operazioni di Sur¬
round, trasposizioni MIDI, eco, riverbero,
ecc.
Conclusioni
Con questa nuova versione, MagiX
Music Maker V 3.0 diventa uno strumen¬
to completo e maturo per l'ambito del
multimedia creativo. Uno strumento sor¬
prendentemente efficace non solo in se¬
de di editing audio, ma anche video.
In particolar modo la sua duttilità appli¬
cativa si dimostra vincente nella creazio¬
ne di clip video-musicali. Eccellente è
l'implementazione delle basi MIDI che
potendosi integrare con il Wave (da utiliz¬
zare prevalentemente per le sole sintesi
vocali) ci rende maggiori possibilità
espressive in fatto di arricchimento sono¬
ro. Benché non ci si è spinti particolar¬
mente a fondo nelle nostre prove di labo¬
ratorio, quello che in Music Maker piu ci
ha sorpreso è stata la manovrabilità dei fi¬
le video. Certamente non c'è la comple¬
tezza che si riscontra in Premiere, ma, di¬
versamente da questo, il Music Maker ri¬
taglia selettivamente solo quelle funzioni
(e la lista degli effetti) che più servono ad
un mediamaker.
Tutto ciò è infine superato da una cosa
ancora più interessante: il costo d'acqui¬
sto. appena 99mila lire: assolutamente ir¬
risorio.
Oltre al programma principale, la Ma¬
giX ha realizzato la serie WaveSound
Pool, al momento dieci CD-ROM pieni di
clip audio-video particolarmente dedicati
a campioni sonori loopati di musica Tedi¬
no. Rap. Dance, stacchi per jingle, funky,
vocal-kit, etc. Ciascun WaveSound Pool è
acquistabile a sole 39mila lire. ^
Primo piano sull'ottimo
mixer del Music Maker E’
da notare la presenza del¬
l'equalizzatore a 5 bande
172
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Modem Fax 33.6 Kbps+Voice.
Incredibile ma Philips: in un solo strumento,
tutte le più avanzate performance nel campo
della trasmissione di voce e dati.
Da oggi il Modem Fax Philips è velocità,
comodità e qualità multifunzione.
SVD. per telefonare e inviare fax allo stesso
destinatario simultaneamente. Voice, per
usare il modem come segreteria telefonica
con memoria illimitata. E Full Duplex, che
garantisce l'ottima qualità del suono e la con¬
nessione microfono/casse per l'ascolto del¬
la segreteria e la ricezione delle telefonate.
• disponibilità di modello interno/esterno,
ambedue omologati PC A 330IV-EV
• V.42/MNP 2-4 capacità di correzione errore
• V.42bis/MNP5 compressione dati
• compatibilità con lo standard V80 per videoconferenze
• software di comunicazione sem¬
plice e completo con ISP per appli¬
cazioni Internet
Miglioriamo il Muo mondo.
§ PHILIPS
1 Numero Vinle_
167-820026
coordinamento di Corrado Giustozzi
Videocamere, Windows ed Internet
Ovvero come scegliere una
videocamera da computer,
come usarla e come
navigare su Internet
trasmettendo in tempo reale
le vostre immagini
di Enrico Ferrari
Le telecamera
ed il computer
Collegare una videocamera ad un com¬
puter è una operazione relativamente poco
comune nella maggioranza delle utilizzazio¬
ni del PC, generalmente la si ritiene una
cosa abbastanza inutile, costosa e poco ef¬
ficiente.
In effetti se vogliamo utilizzare la nostra
videocamera familiare per trasferire le im¬
magini sul computer l'operazione da fare
non è banale: ci serve innanzitutto una
scheda di acquisizione video, un oggetto fi¬
no ad oggi moderatamente costoso, un
processore rapido ed una montagna di me¬
moria di massa.
Convertire il segnale che arriva da una
telecamera in qualche cosa di manipolabile
per un computer è una operazione che ri¬
chiede algoritmi complessi e velocità di
elaborazione: se avete mai provato a digita¬
lizzare una immagine sapete quanto tempo
lo scanner impiega per trasferirla sul com¬
puter, pensate al lavoro necessario per
convertire immagini in movimento, a colori
e magari pure con la colonna sonora.
E poi ci vogliono hard disk smisurati: chi
infatti ha avuto modo di maneggiare file vi¬
deo, magari vedendo qualche file AVI da
CD-ROM, sa come questi siano ingom¬
branti, pochi secondi di video a colori con
audio occupano facilmente qualche Mega
Rimane quindi impensabile, per gli hob¬
bisti, trasferire sul computer il filmino fatto
al mare, occuperebbe troppo spazio.
Però se ne possono estrarre alcune se¬
quenze e magari catturarne alcune scher¬
mate. Oppure si può utilizzare la telecame¬
ra attaccata al computer come una fotoca¬
mera digitale, e scattare quindi fotografie
di amici e conoscenti che vengono a tro¬
varvi, oppure, come vedremo in seguito,
eseguire reportage in giro per il mondo con
il notebook.
Videoconferenza,
Internet e reti locali
Ma è con Internet che il video
ha trovato la sua maggiore utilizza¬
zione: chat in tempo reale in audio
ed in video, con la vostra faccia
spedita dall’altra parte del pianeta
mentre vedete il vostro interlocu¬
tore muoversi sul vostro schermo.
La telecamera Philips con la scheda
d'acquisizione Captivator: un solo cavet¬
to basta per collegare la telecamera ed il
suo microfono attraverso l'ingresso S-Vi-
deo
Oppure telecamere piazzate in punti turi¬
stici per farvi vedere che tempo fa ad Hel¬
sinki, se c'è la neve ad Aspen o se piove a
Seattle.
E gli usi seri sono anche maggiori: vi¬
deoconferenze in tempo reale su Internet,
scambio di dati visivi, file video, presenta¬
zioni online per far vedere oggetti da una
parte all'altra del mondo. Su Internet già si
realizza la videotelefonia, chimera ed illu¬
sione della telefonia tradizionale, protago¬
nista di ogni film di fantascienza che si ri¬
spetti.
Se proprio non volete utilizzare Internet
allora la videoconferenza può essere utilis¬
sima nelle reti locali, per prendere decisio¬
ni comuni senza doversi spostare di stanza
o di ufficio, oppure per mostrare un video
alle diversi sezioni dell'ufficio
Le aziende che hanno una rete riservata
estesa su tutto il territorio nazionale od in¬
ternazionale avranno la possibilità di effet¬
tuare videoconferenze in tempo reale sen¬
za utilizzare i tradizionali sistemi messi a di¬
sposizione dalle compagnie telefoniche na¬
zionali.
I programmi di videoconferenza funzio¬
nano naturalmente bene, anzi meglio, sulle
reti locali perché il video non subisce inter¬
ruzioni o scatti come accade su Internet.
La nostra prova
Abbiamo condotto una prova su tre di¬
versi fronti. Per prima cosa abbiamo voluto
vedere come funziona una telecamera at¬
taccata al computer attraverso una scheda
di acquisizione, poi abbiamo provato una
telecamera da computer che non ha biso-
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
gno di scheda d'acquisizione.
Fatto tutto ciò ci siamo messi a navigare
su Internet, provando alcuni programmi di
videoconferenza ed attivando chat con in¬
terlocutori mai visti, distanti migliaia di chi¬
lometri
Quello che ci siamo prefissi è stato so¬
prattutto vedere se tutto funziona, quali co¬
sti ha e che vantaggio può portare agli
utenti che non sono professionisti del vi¬
deo.
I risultati sono buoni dal punto di vista
hobbistico, senza contare che il diverti¬
mento e la curiosità suscitata nell'utilizzare
una telecamera in casa sono andati al di là
di ogni aspettativa.
Amici che volevano una fotografia bella
e pronta da mettere come sfondo del loro
computer, oppure colleghi che ci chiedeva¬
no di spedire via Internet foto di alcuni og¬
getti che stavano tentando di descrivere in
decine di mail.
Senza contare quelli che più o meno na¬
scostamente volevano partecipare a video-
conferenze erotiche, perché anche questo
si può vedere grazie alle telecamerine che
frugano nelle case dei navigatori.
Come al solito l'appetito vien mangiando
e molti degli utilizzi di un oggetto vengono
in mente solo al momento stesso del suo
utilizzo, il nostro consiglio finale è uno solo:
provate anche voi.
Captivator PCI e
telecamera Philips
VCM7311
La prima prova effettuata riguardava un
bundle composto da una scheda di acquisi¬
zione video Captivator PCI di Videologic.
ed una telecamera da desktop Philips
VCM7311.
In effetti la scheda Captivator PCI fa
molto di più che acquisire immagini da una
telecamerina posizionata sul monitor; si
tratta di una completa scheda PCI di acqui¬
sizione video, che supporta vari segnali e
quindi vari input.
E' dotata infatti di una entrata per segna¬
le S-Video. un video composito ed una
uscita audio
Può quindi essere collegata anche ad
una telecamera domestica, di quelle dotate
dei connettori S-Video o dei normali pm
iack video, da collegarsi con l'entrata video-
composito della scheda Per quanto riguar¬
da l'audio questo può arrivare sia attraver¬
so il connettore S-Video che attraverso le
uscite audio presenti sulle telecamere. Nel
primo caso utilizzeremo l'uscita audio della
Captivator per redirezionare l'audio che ar-
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
La QuickCam Color con
i suoi connettori; il se¬
gnale arriva sulla porta
parallela, l'alimentazio¬
ne viene presa dalla ta¬
stiera
riva dal S-video ver¬
so l'entrata della
scheda sonora, se
invece scegliamo di
utilizzare il solo con¬
nettore videocom-
posito allora l'audio
che arriva da un altro pin jack verrò portato
direttamente all'ingresso della scheda au¬
dio
Questa girandola di cavi e connettori
che sembra una complicazione, è in realtà
una comodità: possiamo infatti collegare al¬
la Captivator una serie infinita di sorgenti
video, ad esempio in videoregistratore, op¬
pure una telecamera di sorveglianza.
Una volta inserita la scheda in uno slot
PCI libero non resta altro da fare che riac¬
cendere il computer: il sistema Plug & Play
rileverà automaticamente il nuovo hardwa¬
re installato, ed i driver forniti su CD ver¬
ranno caricati al prossimo boot.
La telecamera
La telecamera Philips VCM7311 è molto
compatta e dalla forma comoda ed accatti¬
vante: si tratta di una palla grossa come
una mano, ha un solo cavo S-Video da col¬
legare ed ha al suo interno anche il mi¬
crofono per registrare l'audio.
In realtà la forma non è una novità: la
QuickCam ha basato la sua fortuna proprio
sulla sua telecamera a palla da posizionare
sul desktop, Philips non fa altro che adotta¬
re la forma più comoda.
Dove si posiziona una telecamera da de¬
sktop? Generalmente sopra il monitor; un
sostegno concavo permette di poggiare
comodamente la "palla'' sulla sua base,
anche se il monitor è leggermente inclina¬
to; non essendoci treppiedi e aste di mez¬
zo la palla si posiziona facilmente con qual¬
siasi orientamento, può anche essere pre¬
sa in mano per inquadrare particolari o fare
primi piani, lasciandola sopra al monitor si
ha però la comodità di aver utilizzato uno
spazio altrimenti inutile e non ci sarà biso¬
gno di ulteriori regolazioni.
La Philips VCM7311 è dotata di numero¬
si controlli sul suo corpo: innanzitutto c'è la
ghiera di messa fuoco, che in realtà rara¬
mente viene modificata,
Infatti nella sua posizione normale la te¬
lecamera mette a fuoco da 0.6 metri all'in¬
finito. come consiglio d'uso viene suggeri¬
to di mettere a fuoco su un oggetto distan¬
te 5 metri se si vuole avere una messa a
fuoco d'ambiente generale, oppure si con¬
siglia di agire sulla ghiera per messe a fuo¬
co "macro". per oggetti vicini all'obiettivo
fino ad un centimetro.
Sul frontale della telecamera si distin¬
guono due punti: un led verde di funziona¬
mento, ed il microfono sulla sinistra infilato
nello chàssis della telecamera stessa
Dietro invece c'è un pannellino con di¬
versi switch: il primo accende e spegne la
telecamera, evitando inutili sprechi di ener¬
gia;
il secondo, denominato "contrast". re¬
gola il contrasto dell'immagine in base alle
condizioni ambientali;
il pulente BL attiva o meno la compensa¬
zione della luce che viene dal retro, per evi¬
tare sovra o sottoesposizioni;
il pulsante WB attiva il bilanciamento del
bianco, che può essere posto in automati¬
co od in manuale, in ge¬
nere per scene colorate
con luce stabile basta la¬
sciare lo switch sull'auto¬
matico;
l'ultimo pulsante com¬
muta l’immagine da posi¬
tivo a negativo e vicever-
Particolare della connessione
tra QuickCam e notebook no¬
tare il doppio connettore per
l'alimentazione che si collega
ad una uscita PS/2 o tradizio¬
nale.
175
a.*.!*
Sressa pianura e
stesso maialino
ma ripresi con la
telecamera Philips
e scheda Captiva-
tor una immagine
decisamente più
nitida
Immagine del desktop con la OuickCam funzionan¬
te nonostante il banco di posa improvvisato in
trenta secondi la qualità della foto 6 accettabile
sa, serve nel caso voleste invertire un ne¬
gativo, in realtà è una feature raramente
utilizzata,
C’è da dire che la maggioranza delle vol¬
te si possono lasciare i pulsanti nelle posi¬
zioni di default, il software a corredo cor¬
regge automaticamente colori ed esposi¬
zione a seconda della luce ambientale, ad
ogni modo in condizioni di scarsa illumina¬
zione è utile avere un controllo manuale.
Il software fornito a corredo è il Vi-
deoWork della Prolab. per video editing,
foto. Per manipolare immagini provenienti
da scanner viene fornito Image Folio, men¬
tre per la videoconferenza viene utilizzato
VDOPhone.
Una volta lanciato il software è possibile
avere sempre attiva una finestra con il vi¬
deo che proviene dalla telecamera: la Cap-
tivator PCI fa egregiamente il suo lavoro
senza appesantire il computer, il video arri¬
va sempre fluido come una televisione e le
altre applicazioni non ne risentono
Questo è infatti l’aspetto critico del si¬
stema; l’acquisizione del video rischia di
sottrarre molte risorse al computer, spe¬
cialmente se la finestra del video è molto
grossa. Con la Captivator PCI anche met¬
tendo la finestra del video a tutto schermo
non abbiamo notato rallentamenti né nel
video, né nel sistema.
Il programma consente di modificare i
parametri della ripresa, anche se si consi¬
glia di lasciare tutto in automatico, e di re¬
gistrare le sequenze video volute, da salva¬
re poi su file.
Molto completa, anche se in questa se¬
de non la tratteremo, la sezione di editing,
che consente di operare sulle sequenze
fotogramma per fotogramma, consenten¬
do di modificare anche l'audio.
La qualità deH’immagine è sempre mol¬
to definita, la piccola telecamera fa egre¬
giamente il suo lavoro e la scheda consen¬
te di avere un video fluido e pu¬
lito. il microfono integrato è suf¬
ficientemente efficiente, ma ri¬
sente parecchio del rumore
elettrico e ambientale, meglio
utilizzare il microfono della pro¬
pria scheda sonora, tenuto con
una clip sul corpo vicino alla
bocca
Color QuickCam
La Connectix deve buona parte della sua
fortuna alla piccola telecamera bianco/nero
che è stata venduta in centinaia di migliaia
di esemplari.
Si trattava infatti della prima telecamera
digitale a basso costo, di facile installazio¬
ne. che consentiva non solo di fare video
ed audio domestici, ma di inviare il tutto su
Internet.
La piccola "palla" è diventata familiare
sui monitor dei navigatori di Internet. E'
grazie ad essa che è esploso il fenomeno
della videoconferenza su Internet: final¬
mente con poche centinaia di migliaia di li¬
re si poteva andare in diretta video sulla
grande rete.
Quella che abbiamo provato noi è l'evo¬
luzione della prima QuickCam, sostanzial¬
mente immutata nella forma ma con elet¬
tronica totalmente rinnovata ed adesso in
grado di catturare video a colon.
Ma la forza della QuickCam è secondo
noi nella sua facilità di utilizzo: non si deve
installare alcuna scheda
La palla ha infatti due cavi, uno per il se¬
gnale video ed uno per l'alimentazione.
Il segnale si collega alla porta parallela
del computer: se ne avete una sola dovrete
staccare il cavo della stampante, oppure
utilizzare uno switch parallelo per passare
da una periferica all’altra.
L'alimentazione viene prelevata dalla ta¬
stiera con un ingegnoso sistema: si tratta
di un connettore passante utilizzabile sia
sui sistemi PS/2 che su quelli con connet¬
tore tradizionale; uno spinotto maschio-
femmina in dotazione permette di tenere
sempre collegata tastiera e telecamera,
senza che le due periferiche interferiscano
una con l’altra.
Una tale semplicità fa si che la telecame¬
ra sia utilizzabile anche sui notebook,
espandendone l’uso anche a chi vuole co¬
gliere in viaggio fotografie o video. E’ uno
strumento utilizzabile ad esempio dai gior¬
nalisti, pensiamo alla possibilità di effettua¬
re reportage da spedire subito via modem
collegati ad un telefono cellulare; non tanto
per il video, quanto per le fotografie, ese¬
guibili in qualsiasi momento ed archiviabili
subito sul computer
Un servizio del genere è stato realizzato
dalla trasmissione MediaMente di RAITRE,
durante la famosa partita di scacchi compu¬
ter-uomo; foto e filmati catturati in loco con
la QuickCam ed un notebook sono stati im¬
mediatamente spediti via Internet sul sito
della trasmissione.
Altri punti a favore sono l’assenza di qual¬
siasi comando hardware: tutto e regolato
via software, meno l’accensione, purtrop¬
po, che rimane sempre attivata a meno di
togliere il connettore della tastiera.
Una simile comodità purtroppo si paga in
termini di prestazioni: la QuickCam è lenta,
il sistema di trasferimento dati su porta pa¬
rallela non le consente infatti di avere la flui¬
dità delle telecamere collegate a schede
d'acquisizione video. Inoltre, tutto il sistema
subisce rallentamenti visibili, la CPU fatica a
tenere dietro a queste operazioni molto
complesse.
Man mano che la finestra video viene al¬
largata la situazione si aggrava; con la fine¬
stra ad un quarto della dimensione totale il
video è leggermente rallentato, un po’ co¬
me quello che si vedere provenire dagli
astronauti sulla Luna. Se si passa una mano
velocemente davanti alla telecamera rima¬
ne una leggera scia di ritardo.
Ma se si prova a mettere la finestra a tut¬
to schermo lo stato del sistema è critico:
più che di video si tratta di fotogrammi in¬
tervallati a circa un secondo l’uno dall'altro,
in questa situazione la videocamera è utiliz¬
zabile solo come macchina fotografica.
D’altra pane le applicazioni di videoconfe¬
renza su Internet richiedono solo una picco¬
la finestra video e la QuickCam in questo
caso è più che sufficiente, con la finestra
ad un quano della dimensione totale del vi¬
deo (160X120 pixel) si può tranquillamente
fare della videoconferenza in tempo reale.
La QuickCam utilizza una base triangola¬
re gommosa concava, l’unica regolazione
possibile è quella del fuoco, anche qui da
eseguire manualmente solo per riprese par¬
ticolarmente ravvicinate E’ presente un at¬
tacco a vite standard, in modo da poter uti¬
lizzare un qualsiasi cavalletto fotografico,
anche questa è chiaramente una feature
176
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
rara
m P & *k «
Immagine del desktop
con il programma CU-
SeeMe funzionante so¬
no visibili tutu gli interlo¬
cutori contemporanea¬
mente. ma le immagini
arrivano sgranate e 'a
mosaico'.
pensata per un uso
in movimento della
QuickCam.
L'utilizzo via soft¬
ware è semplicissimo, l'applicazione non
parte se la telecamera non è attiva, e pre¬
senta subito la finestra del video in arrivo;
anche qui contrasto e luminosità sono au¬
tomatici ma l'automatismo è disattivabile
per un controllo preciso, la velocità dell'ot¬
turatore varia a seconda della luminosità
ambientale in maniera dinamica, adattando¬
si alle condizioni di luce variabili in pochi de¬
cimi di secondo
Molto comoda la "striscia" fotografica
fornita dal software QuickPict: si possono
effettuare fotografie in sequenza che ven¬
gono presentate in piccolo sul video come
su un rullino fotografico, ogni fotografia
può essere cliccata per riportarla alle di¬
mensioni originali ed eventualmente salva¬
ta.
QuickMovie è il software dedicato alle ri¬
prese video, anche questo programma co¬
me quello per la Captivator, consente di
leggere file video già registrati, ma l'editing
è solo limitato alla copia delle sequenza.
Il software può anche catturare l’audio,
che però non proviene dalla QuickCam ma
da un microfono esterno collegato alla
scheda sonora.
Grandissima facilità d'uso, quindi, ed
economicità del sistema sono i punti forti
della QuickCam, ma certo non aspettatevi
risultati professionali: ottima per l'hobbista,
comunque, perfetta per l'utilizzo su Inter¬
net.
compiuti per inviarci insieme anche del vi¬
deo. per di più a colon.
Su Internet il video segue rigorosamente
una caratteristica: o alta qualità e poco mo¬
vimento, oppure poco movimento ed alta
qualità.
In termini pratici significa che se volete
fare una videotelefonata decente dovete
utilizzare una finestra video piccola da
160X120 pixel, un modem sufficientemen¬
te veloce (almeno 28 . 8 K) ed accontentarvi
di un video un po' sgranato.
Audio e video vengono infatti compressi,
ed alcune parti del segnale vengono elimi¬
nate, se volete aumentare la qualità potete
togliere un po' di segnale da spedire, met¬
tendo ad esempio la telecamera in bianco e
nero e togliendo l'audio.
Però funziona, ed anche in maniera sor¬
prendente. Videotelefonare su Internet con
un australiano è possibile in nodo anche ab¬
bastanza fluido, se avete dei parenti lontani
questo è il sistema più economico per sen¬
tirli e vederli.
Una regola della videoconferenza su In¬
ternet è che chi ha la telecamera in genere
non accetta chiamate da chi non la possie¬
de, potete quindi utilizzare il software solo
per vedere, ma è molto raro che riusciate a
farvi accettare se non avete una faccia da
offrire.
V-Fone
La Videoconferenza
sulla Rete
La parte più divertente della prova è sta¬
to naturalmente l'uso delle telecamere su
Internet, per provare a chiacchierare e ve¬
dere il volto dei nostri interlocutori come se
si utilizzasse un videotelefono.
Ambedue le telecamere vanno bene,
non è necessario utilizzare software pro¬
prietari in quanto tutti i programmi di video-
conferenza sono in grado di capire quale è
la sorgente video attaccata al sistema. Pur¬
troppo, nel caso della videoconferenza su
Internet, la telecamera non è un elemento
fondamentale. Infatti i colli di bottiglia pre¬
senti sulla Rete impediscono la trasmissio¬
ne del video "full motion" come siamo abi¬
tuati a vederlo in TV. In effetti è già compli¬
cato inviare su Internet l’audio in diretta, im¬
maginate i salti mortali che devono essere
E' uno dei programmi più semplici che
abbiamo voluto utilizzare. Il collegamento è.
contrariamente agli altri software utilizzati,
molto rapido. Infatti il punto debole della vi¬
deotelefonia su Internet sono i server,
spesso intasati ed irraggiungibili
Con V-Fone il collegamento al server vie¬
ne attivato dopo pochi secondi e subito ap¬
pare la lista dei collegati Accanto ad ognu¬
no di essi una serie di simboli identificano
se gli interlocutori posseggono microfono
e/o telecamera.
Basta un clic sul nome di uno dei parteci¬
panti e se questo accetta la chiamata im¬
mediatamente compare il suo video, men¬
tre in una finestrella a parte possibile moni¬
torizzare il nostro.
Ci si vede e si chiacchiera utilizzando il
proprio microfono, o, per velocizzare il vi¬
deo, si utilizza la tastiera per spedire i mes¬
saggi.
Il software permette un controllo abba¬
stanza completo della telecamera e offre di¬
rettamente sulla finestrella principale tutti i
comandi. Si può attivare o disattivare il vi¬
deo e l'audio semplicemente con un click,
ovviamente, come già spiegato in prece¬
denza, il divertente è proprio tenere attivata
la telecamera, che garantisce ai nostri ten¬
tativi di chat con le altre persone un buon
margine di successo. V-Fone si rivela sem¬
plice da usare e ottimo per la videoconfe-
renza tra due persone, il video è davvero in
tempo reale senza rallentamenti o scatti. E
non c'è bisogno di avere una linea ISDN, ot¬
timi risultati si raggiungono anche con un
moderna 28k.
CU-Seeme
E' sicuramente uno dei programmi di vi-
deoconferenza multipla piu celebri e funzio¬
na su un concetto particolare: tutti vedono
tutti, contemporaneamente.
La schermata che vi presentiamo da una
idea precisa di come avviene una sessione
di CU-Seeme; una volta collegati si ha la
possibilità di vedere in faccia tutti i parteci¬
panti.
Naturalmente per semplificare le cose i
server sono parecchi e divisi in sezioni, in
modo da non avere mai più di 10 persone
da visualizzare sullo schermo come princi¬
pio generale.
Chiaramente qui il video in tempo reale è
una pura astrazione: in realtà di tutti i parte¬
cipanti si vedono fotografie in sequenza,
neanche tanto rapida, senza un criterio pre¬
ciso.
Ci sono finestre nelle quali si vedono le
persone muoversi con una certa fluidità, in
altre invece gli interlocutori rimangono fer¬
mi come stoccafissi.
Spesso accade che si ricevano pezzi
dell'immagine che si sta formando, e ci si
ritrova quindi a vedere quadrati di faccia
senza capire bene a chi appartiene.
Colpa naturalmente della strada che i sin¬
goli pacchetti di ciascun utente deve fare
per arrivare al server. Anche con una linea
ISDN, comunque, vedere contemporanea¬
mente più persone in movimento è difficile
Diciamo che CU-Seeme è un ottimo stru¬
mento per contattare più persone senza
molte pretese di video in tempo reale, nella
finestra principale scorre un chat testuale al
quale tutti partecipano, il concetto è quindi
di scrivere rapidamente e dare uno sguardo
al viso degli interlocutori.
Se si sceglie di utilizzare CU-Seeme per
un chat a due le cose vanno decisamente
meglio, ma non è l'utilizzo principale del
programma. E' comunque un programma
divertentissimo da usare ed è sicuramente
una indicazione di come funzionerà la vi¬
deoconferenza in futuro.
CU-Seeme è anche uno dei luoghi predi¬
letti per spettacolim particolari, ci si rende
però subito conto del tipo di discussione
che ci sara leggendo i titoli dei canali attivi.,
siete avvisati Buon divertimento.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
177
In collaborazione con il Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo di Pisa
Archeologia
Informatica
a cura di Corrado Giustozzi
LE ORIGINI DELL'INFORMATICA IN ITALIA
ELEA 9003
il mainframe della Divisione Elettronica Olivetti
Duemilacinquecento anni or sono, per sottrarsi al dominio dei Persiani, i Focesi
abbandonarono la loro patria e dall’Asia Minore vennero, attraverso il
Mediterraneo, fino alle accoglienti spiagge dell’Italia meridionale, e vi fondarono
numerose città, fra le quali Elea. Questa sorse sulla costa tirrenica della Lucania,
dove oggi c’è Castellammare di Veglia, e ben presto il suo nome si sparse dalla
Magna Grecia in tutto il mondo antico. La città dovette la sua fama ad una scuola
di filosofia, di scienza e di matematica, che
fiori lungamente. Col tempo decadde, e
non rimangono che poche tracce, ma per
merito di quei filosofi il suo nome
sopravvive.Non è dunque per caso che la
famiglia di mainframe e di grandi
calcolatori italiani, realizzati e
commercializzati dal 1959 dalla Divisione
Elettronica Olivetti, fu battezzata col nome
di ELEA, acronimo di ELaboratori
Elettronici Automatici.
Terza parte
di Gaetano Di Stasio
Il primo di questa famiglia è ELEA 9003.
un calcolatore elettronico di grandi dimen¬
sioni a programma interno per "l'elabora¬
zione integrata di dati".
ELEA 9003 è uno dei primi calcolatori al
mondo completamente transistorizzato, in
un’epoca in cui imperavano i tubi elettroni¬
ci. mentre i transistor erano ancora una pri¬
mizia legata alle prime costosissime radio¬
line tascabili ed alle più avanzate apparec¬
chiature per telecomunicazioni. Infatti, le
loro caratteristiche non erano molto inco¬
raggianti: oltre alle scarse garanzie che of¬
frivano per le rare applicazioni che avevano
trovato fino allora, risultavano molto costo¬
si ed erano al germanio e non al silicio.
Se si considera poi che la presentazione
al pubblico di ELEA 9003 avvenne sul fini¬
re del 1959 alla Fiera di Milano, ma che
l’installazione del primo esemplare presso
il Palazzo Olivetti a Milano risale alla fine
dell’estate di quello stesso anno, questo
prodotto della tecnologia italiana risulta es¬
sere primo fra i primi: nessuno ancora, in
quei mesi. IBM e UNIVAC compresi, era
stato capace di proporre al mercato siste¬
mi elettronicamente tanto all’avanguardia
Si può dire dunque a tutti gli effetti che il
9003 Olivetti è il primo esemplare al mon¬
do completamente transistorizzato, ma il
suo primato non è solo strettamente elet¬
tronico, ma è il frutto di soluzioni altamen¬
te innovative per il suo tempo sia sotto
l’aspetto puramente tecnologico che per
la concezione sistemistica e il design. Ba¬
sti in proposito ricordare che era in grado
di operare in multiprogrammazione (fino a
3 processi in parallelo), aveva capacità di
inierrupt in un’epoca in cui il termine non
era stato ancora coniato e che si definiva
"macchina aperta” perché poteva colle-
garsi in entrata ed in uscita con periferiche
Foto I L 'ELEA 9003 al Palalo Olivelli a Milano
Oueslo e il primo esemplare la macchina " I T~ in¬
stallala alla Ime dell estate del 1959
non previste durante la sua progettazione
in un'epoca in cui tutto era unico ed irripe¬
tibile. non vi erano standard e l'incompati¬
bilità fra i sistemi ed i linguaggi era totale.
Anche sotto quest’aspetto quindi una fuga
in avanti nelle prospettive resesi concrete
solo successivamente, negli anni 70.
Il primo 9003 venduto fu installato a
Marzotto Valdagno alla fine del 1959.
I prototipi 9001 e 9002
Le tappe salienti che portarono nel '59
all’uscita del 9003 sono facilmente sinte¬
tizzabili. Nel 1954 ci fu l'accordo di colla-
178
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Archeologia Informatica
borazione con l'Università di Pisa per la
costruzione in loco della Calcolatrice Elet¬
tronica CEP, che portò ivi alla costituzione
del Laboratorio di Ricerche Elettroniche
Olivetti diretto dall’lng. Mano Tchou. Nei
primi mesi del 1956. attivato il program¬
ma CEP (vedi MC 171. marzo '97, e suc¬
cessivi), il gruppo dei ricercatori Olivetti si
trasferì in una propria sede: una villa patri¬
zia alla periferia di Pisa, a Barbancina.
Al gruppo di Barbaricina venne asse¬
gnato il compito di progettare un elabora¬
tore generai purpose di grandi dimensioni
che non fosse solo un mero esercizio tec¬
nologico, ma che preludesse ad una spin¬
ta ingegnerizzazione ed alla produzione in
serie. La macchina "Zero", denominata
anche "IV". come acronimo di "primo
prototipo a valvole", era pronta e perfetta¬
mente funzionante nelle sue componenti
già dai primi mesi del 1957. A questa fu
poi imposto successivamente il nome uf¬
ficiale di ELEA 9001: era caratterizzata da
una elettronica interamente a valvole ter¬
moioniche. da un ingombro elevatissimo
e dalla necessità di un condizionamento
forzato (foto 2).
Le caratteristiche di tara dell’unità cen¬
trale sono in sintesi:
- ciclo di macchina di 10 microsecondi;
- formato dell'istruzione di 8 caratteri: 2
per indicare la funzione (o comando), 4
per l’indirizzo, 2 per la lunghezza dell'ope¬
rando La parola infatti è di lunghezza va¬
riabile:
- modulo memoria di 10 mila caratteri di
6 bit più uno di controllo.
L'attività venne focalizzata nella fase ini¬
ziale solo sul disegno generale e sulla
struttura dell'unità centrale perché si ri¬
tenne di utilizzare inizialmente come unità
periferiche le apparecchiature reperibili
sul mercato, alcune delle quali facenti par¬
te dei sistemi meccanografici Olivetti-Bull
(lettori di schede perforate, lettori di na¬
stro di carta, tabulatrici, telescriventi).
Nella seconda metà del 1957 s'inco¬
minciava a rendere disponibile sul merca¬
to quel dispositivo rivoluzionario che fu il
transistor, con i suoi collaboratori. Mario
Tchou inizialmente decise allora di ripro-
gettare alcune parti della IV di concezione
piuttosto semplice, come le unità di con¬
trollo e di alimentazione. I successi che
ne conseguirono portarono alla realizzazio¬
ne di una macchina a tecnologia ibrida
(valvole-transistor), battezzata successiva¬
mente 9002 ma in realtà mai entrata in
funzione, solo passo intermedio per la co¬
struzione della IT: la prima macchina to¬
talmente transistorizzata
A questa si iniziò a lavorare già nei primi
mesi del 1958 con la riprogettazione an¬
che dei registri e delle porte logiche. Fu
merito di Mario Tchou, Direttore del Labo¬
ratorio Elettronico Olivetti, intuire che la
tecnologia a transistor sarebbe stata nel
futuro vincente rispetto alla ormai consoli¬
data tecnologia a valvole.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Foro 2 Sismo nell au¬
tunno del 1957 ad Ivrea
dinanzi alla macchina
"Zero-, la ELEA 9001
detta anche 'IV". a val¬
vole termoioniche
La macchina IT
col nome di ELEA
9003 fu poi installa¬
ta a Milano nel Pa¬
lazzo Olivetti e
sancì la nascita
dell'industria infor¬
matica in Italia.
Nella primavera
del 1958 il prototi¬
po di quello che sa¬
rebbe stato il siste¬
ma commerciale
era vicino alla con¬
clusione L'azienda decideva allora che,
per la successiva fase industriale dell'ope¬
razione. fosse più conveniente localizzare
le attività nell’area milanese
Pertanto, nell'autunno del 1958 il grup¬
po di Barbaricina, formato inizialmente da
nove unità e che contava ormai una trenti¬
na di persone, si trasferiva nella nuova se¬
de di Borgolombardo a pochi chilometri
da Milano. Si chiudeva cosi la fase pionie¬
ristica.
E’ interessante notare che da questo
momento in poi Olivetti si impegnava di¬
rettamente nella realizzazione di tutte le
unità periferiche coinvolgendo in questo
sforzo anche gruppi di progetto di Ivrea
come una grande azienda high-tech met¬
teva in produzione non solo elaboratori,
ma anche unità a nastro magnetico, lettori
fotoelettrici e perforatori di nastro di carta
e schede, stampanti parallele da oltre 600
linee al minuto ed innumerevoli altri com¬
ponenti come convertitori nastro di carta
a nastro magnetico, scheda perforata a
nastro magnetico e viceversa, nastro ma¬
gnetico a stampante.
Infatti le caratteristiche di sistema pre¬
vedevano il collegamento dell'unità cen¬
trale a unità a nastro magnetico come uni¬
ci organi di ingresso e uscita e una serie
di unità staccate (fuori linea) come con¬
vertitori da e a supporti diversi per evitare
l'inefficienza di un collegamento diretto
fra l'unità centrale veloce e le unità perife¬
riche lente.
Si delineava in tal modo una struttura
coerente che poteva fungere da cuore
informativo fra le varie forme fisiche di
supporto dell'informazione con cui la Oli¬
vetti già operava da tempo: le schede
perforate (con le macchine meccanografi¬
che Bull), la banda di carta perforata come
sottoprodotto delle macchine contabili
meccaniche tipo Audit, uno dei prodotti
forti della gamma Olivetti allora in com¬
mercio, e la stampa mediante stampanti
parallele, o meglio "stampatrici" come si
usava dire all'epoca.
Foto 3 II mezzo di comu¬
nicazione diretto Ira l'ope¬
ratore ed il sistema elabo¬
ratore è il tavolo di coman¬
do. L'annessa stazione di
risposta alle interrogazioni
ha il compito di prelevare il
contenuto delle posizioni
desiderate della memoria
principale dandone la tra¬
scrizione sulla slampante
o su nastro di carta, solita¬
mente per la messa a
punto dei programmi In
loto il tavolo di comando e
la stazione di risposta del
prototipo dell ELEA 9003
installato al Palazzo Olivet¬
ti a Milano. Si vede inoltre
la macchina da scrivere
automatica dotata del di¬
spositivo di perforazione
del nastro di carta ed un
lettore veloce di nastro di
carta
179
Archeologia Informatica
ELEA 9003
ELEA 9003 e un calcolatore dalle gran¬
dissime dimensioni e prestazioni, adatto
ad elaborazioni estremamente complesse
ed onerose e quindi ammortizzabile nel
costo solo da aziende ed enti con migliaia
di dipendenti e notevole giro di affari
Questo è definito nella documentazione
tecnica del tempo "macchina universale"
e quindi adatta anche a risolvere problemi
di natura scientifica, ma per le sue dimen¬
sioni ed i suoi costi di gestione fu utilizza¬
ta prevalentemente per elaborazioni con¬
tabili e statistiche Nel 1961 fu invece rea¬
lizzata dalla Divisione Elettronica una mac¬
china di dimensioni, prestazioni e costi più
contenuti e più prettamente indirizzata ad
elaborazioni tecnico-scientifiche che con¬
tabili. anche di grande complessità com¬
putazionale. Questo elaboratore fu battez¬
zato ELEA 6001: ne descriveremo in det¬
taglio le caratteristiche nei prossimi ap¬
puntamenti.
ELEA 9003 riusciva ad elaborare ogni
secondo oltre 100 mila informazioni garan¬
tendo:
- Simultaneità operativa lettura e tra¬
scrizione da uno ad altro nastro magneti¬
co, con ricerca automatica simultanea su
E* u n ni d o d ’ape {a sua memoria
L’introduzione delle informazioni nell’ELEA 9003
1) Inizia il lavoro sul calcolatore ELEA- su
una macchina simile ad una comune
macchina da scrivere posta sul tavolo di
comando, si battono i dati da introdurre nel
calcolatore. I caratteri sono codificati su un
nastro di carta su sei tracce rappresentative
di sei bit. vi è un foro sul nastro di carta se
in quella posizione la codifica del carattere
battuto prevede che il bit sia alto.
21 Nella seconda fase i nastri perforati,
contenenti i dati da sottoporre all'elabo¬
razione, vengono riavvolti su apposite bo¬
bine D'ora in poi tutto avviene automa¬
ticamente.
3) Le due testine di lettura dell'unità a
nastro di carta, basate sulla cellula foto-
elettrica. servono a leggere i dati due volte
ed a confrontarne il risultato per evitare
errori.
4) La cellula fotoelettrica legge il nastro di
carta alla velocità di 800 caratteri al minuto.
Un convertitore nastro di carta a nastro
magnetico traduce i caratteri rappresentati
dai fori, in altrettanti caratteri alfanumerici
rappresentati su nastro magnetico Ciò
renderà la lettura dei dati ed il loro
caricamento in memoria centrale cento
volte più veloce.
51 Le schedine con i circuiti prestampati su
cui sono saldati i componenti elettronici
sembrano libri di una minuscola biblioteca.
Inquadrata fra centinaia di circuiti e
strangolata da migliaia di fili ecco una delle
pam fondamentali del calcolatore: la
memoria
La memoria è costituita da minuscoli
anellini di ferrite, infilati su fili come fossero
perle. Un nido d'ape vien fuori da questo
intreccio.
6 ) Gli organi di governo sono la pane più
spettacolare del calcolatore. Non solo ela¬
borano gli ordini impartiti, predisponendo gli
organi periferici per l'esecuzione del lavoro,
ma controllano anche l'esattezza delle
operazioni. Ed il tavolo di comando,
attraverso le centinaia di luci che si ac¬
cendono e si spengono, rappresenta un
miracolo della sintesi dell'ingegneria mo¬
derna
Ultima fase la stampatrice in azione. Su una
nuova serie di nastri magnetici l'elaboratore
memorizza automaticamente tutti i nsultati
delle elaborazioni che poi successivamente,
off line, vengono stampati alla velocità di
oltre 100 -mila caratteri al minuto perché
risultino leggibili ed interpretabili
Archeologia Informatica
piu unità e calcolo; lettura di schede, si¬
multanea a registrazione su nastro ma¬
gnetico e calcolo; lettura di nastro magne¬
tico simultaneo a stampa.
- Apparecchiature di ingresso e di uscita
in linea e fuori linea.
- Possibilità di operare fin su venti unità
a nastro magnetico.
- Controllo correttezza su tutte le opera¬
zioni aritmetiche, di trasferimento e di in¬
gresso-uscita.
- Fino a tre tamburi magnetici della ca¬
pacità di 122 mila caratteri.
- Memoria a nuclei magnetici di ferrite,
con tempo di accesso di 10 microsecondi.
della capacità di 20, 40 fino a 160 mila ca¬
ratteri.
La parte centrale del sistema è costitui¬
to da un calcolatore numerico universale a
programma registrato in memoria centra¬
le.
Come già sottolineato, nella sua costru¬
zione sono usati come componenti attivi
esclusivamente transistor Gli organi d'im-
magazzmamento delle informazioni sono
tutu a nuclei di ferrite mentre le funzioni
logiche sono realizzate con diodi e transi¬
stor al germanio.
Nell'interno del calcolatore le informa¬
zioni sono rappresentate in forma alfanu¬
merica decimale codificata in binario, in
modo da poter sfruttare nella costruzione
degli elementi circuitali tutti i vantaggi di
semplicità e sicurezza offerti dalla logica a
due valori.
In particolare il codice binario con cui
sono formati i caratteri è di sei bit che
consentono di formare 64 configurazioni
diverse le quali includono numerosi segni
algebrici e di interpunzione
Il flusso delle informazioni attraverso il
calcolatore è rappresentato schematica¬
mente in fig. 1.
Le informazioni possono essere intro¬
dotte mediante:
- schede perforate.
- banda di carta perforata,
- nastri magnetici.
- tastiera manuale d’interrogazione;
Foto 4 La struttura archi¬
tettonica dell'ELEA 9003 Si
nota la collocazione e la
connessione delle singole
unita Quella rappresentata
e la seconda versione del
9003. quella entrata in pro¬
duzione a Borgolombardo
Si differenzia dalla IT ospi¬
tala nel Palazzo Olivetti, e
rappresentata nelle prece¬
denti foto, per alcune mi¬
gliorie tecnologiche appor¬
tate alle Unità a Nastri Ma¬
gnetici ed al design per fa¬
cilitare l 'accesso ai rack di
schede Nel prossimo nu¬
mero entreremo nel detta¬
glio dei design dell E LEA af¬
fidato ad Ettore Sottsass ;r
mentre possono essere estratte su:
- schede perforate.
- banda di carta perforata.
- nastri magnetici,
- stampante parallela.
- stazione di risposta alle interrogazioni.
Le caratteristiche essenziali di queste
apparecchiature saranno descritte in se¬
guito, sin da ora però conviene accennare
ai nastri magnetici che occupano una posi¬
zione particolare nel sistema. Per le loro
caratteristiche di consentire l'immagazzi¬
namento di una gran quantità d'informa-
ziom in poco spazio, d’essere asportabili in
forma di bobine e di poter fornire o prele¬
vare informazioni dal calcolatore a gran ve¬
locità, i nastri possono anche servire co¬
me supporto intermedio delle informazioni
fra il calcolatore e gli organi periferici più
lenti.
Nascono cosi alcune apparecchiature di
conversione, non direttamente connesse
al calcolatore, che consentono di migliora¬
re ulteriormente le prestazioni complessi¬
ve del sistema quando il flusso di dati en¬
tranti o uscenti e particolarmente grande.
Esse sono:
- il convertitore da scheda a nastro ma¬
gnetico,
LA LOGICA
ELETTRONICA
ELEVA IL TEMPO
A POTENZA
. ELEA 9003.
""Ti
-. 9003 ---
Srhp<f*
PCI/Olile
Homo
/Wos*f.>
E
Figura I Schema generale dellELEA 9003
Foto 5 La prima pubblicità della 9003 apparsa nel
numero di giugno-luglio 1959 di Notizie Olivetti
- il convertitore da banda perforata a na¬
stro magnetico,
- il convertitore da nastro magnetico a
scheda,
- il convertitore da nastro magnetico a
stampa
Quando queste apparecchiature sono
usate il percorso delle informazioni è il se¬
guente. In entrata
- da scheda o banda a nastro magneti¬
co.
- da nastro magnetico a calcolatore;
m uscita:
- da calcolatore a nastro magnetico.
- da nastro magnetico a scheda o stam¬
pa.
Per dare un’idea del perché un tale mo¬
do di procedere risultava conveniente si
può osservare che un'entrata da banda av¬
viene a circa 800 caratteri al secondo, una
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
181
Archeologia Informatica
da scheda a 330, mentre da nastro dai 45
mila fino ai 90 mila caratteri al secondo e
quindi ben due ordini di grandezza più ra¬
pidamente
Inoltre il nastro magnetico ha una den¬
sità di registrazione molto elevata, è riuti¬
lizzabile più volte, è duplicabile autonoma¬
mente dal Governo Unità a Nastro in me¬
no di 5 minuti per realizzare una copia di
backup, mantenendo quindi irrisorio il co¬
sto unitario di archiviazione ed il tempo
per la consultazione o l'aggiornamento
Per dare un'idea, per conservare su sche¬
de i dati che possono essere contenuti su
una bobina di nastro magnetico sarebbero
necessari 50 cassetti riempiti con 3000
schede l'uno.
Ritornando al calcolatore e alle apparec¬
chiature ad esso direttamente connesse,
facciamo riferimento alla fig. 2 per identifi¬
carne gli organi principali
Le informazioni che entrano sono sem¬
pre convogliate nella memoria principale,
da essa sono prelevate le informazioni in
uscita, vi sono conservati i risultati inter¬
medi. il programma, le costanti d'imme¬
diata consultazione, ecc La memoria prin¬
cipale è quindi il punto di passaggio obbli¬
gato per tutte le informazioni
E’ costituita da nuclei di ferrite a ciclo
d'isteresi rettangolare: 10 mila nuclei sono
montati su un piano, 7 piani sovrapposti
contengono i 70 mila bit necessari a rap¬
presentare 10 mila caratteri alfanumerici
più il bit di disparità Due di questi ele¬
menti costituiscono la minima unità fun¬
zionale di memoria: il 9003 può integrare
fino ad otto di queste unità per una capa¬
cità che va dai 20 ai 160 K caratteri. L'indi-
rizzamento è sul singolo carattere.
Benché fisicamente nella memoria non
vi siano altre suddivisioni riconoscibili, dal
punto di vista dell'utilizzazione gruppi di
caratteri che fanno parte di uno stesso in¬
sieme operativo sono chiamati "parole''
Come ovvio una parola è per esempio
un numero decimale composto da più ci¬
fre e segno, un nome, una data Nel 9003
una parola è identificata dal suo indirizzo
iniziale e dalla lunghezza Indirizzo iniziale
è quello del suo carattere di destra, il me¬
no significativo. La lunghezza è espressa
mediante un numero di due cifre, oppure
è identificata da un carattere di fine paro¬
la.
L'ELEA 9003 è dunque una macchina a
parola di lunghezza variabile praticamente
senza limitazioni.
Il tempo d'accesso ad un qualsiasi ca¬
rattere nella memoria è di 10 microsecon¬
di. In questo tempo si può estrarre o intro¬
durre un carattere o operare su di esso.
Caratteri successivi di una parola sono let¬
ti o scritti in tempi successivi
Una parola particolare, di lunghezza fis¬
sa di 8 caratteri, è l'istruzione.
L'interpretazione delle istruzioni e fatta
nell'organo che nella fig 2 e denominato
"GOVERNO" Quest'organo trasforma le
istruzioni in segnali elettrici di controllo,
ed è in grado di tener conto delle segnala¬
zioni provenienti dalle unità periferiche
con una metodica per l'epoca rivoluziona¬
ria e che ricorda molto il concetto di "in-
terrupt" introdotto solo piu tardi Questo
dettaglio operativo permette di gestire più
processi in parallelo con una assegnata
priorità e attivati in funzione delle risorse
Detta g li tecnici sul 9003
Le istruzioni, l’accumulatore e i re g istri s p eciali
Una parola particolare, di lunghezza fissa di 8 caratteri, è l'istruzione
interpretata da opportuni organi del calcolatore detti "Organi di
Governo" essa contiene una parte chiamata funzione, che
definisce il tipo d'operazione, una parte indirizzo e una parte che
identifica la lunghezza della parola su cui deve operare. Vi è inoltre
una parte che indica un particolare registro di modifica degli indirizzi.
Se indichiamo con:
- F il carattere che identifica la funzione.
- T il carattere che identifica il registro modificatore.
-1 uno dei quattro caratteri d'indirizzo,
- L uno dei due caratteri di lunghezza della parola su cui si vuole
operare.
l'istruzione ha la rappresentazione "LL UH T F".
Per esempio, un'istruzione 9003 che si riferisce ad un numero di 12
cifre contenuto nella memoria a partire dall’indirizzo 2782 può
essere rappresentata con "12 2782 T F".
Vi è poi un'altra possibilità di identificare la lunghezza di un
operando che riteniamo significativa da evidenziare: ovvero
mediante l'indicazione del carattere che ne costituisce l'estremo.
Per esempio nella sequenza ",24,17250,0000816,1,122'' la virgola
è il carattere d'estremità di tutta la successione di numeri e può
essere utilizzata nell'istruzione per indicare che i caratteri da
prendere in considerazione di volta in volta vanno dall'indirizzo
iniziale fino alla prima virgola che s'incontra. L'istruzione sarà allora
del tipo ",Q llll T F". Se l'interpunzione fosse stata diversa, per
esempio il carattere l'istruzione sarebbe stata del tipo: " O llll T
F" Altri tempii
Senza entrare nel dettaglio è però significativo evidenziare che c'è
inoltre una terza alternativa e cioè quella di separare una
successione di numeri algebrici attraverso il proprio segno, in modo
da non occupare inutilmente locazioni preziose di memoria
La modifica degli indirizzi avviene in maniera del tutto automatica
per mezzo del registro modificatore specificato nell'istruzione Ciò
permette di operare su dati registrati in memoria utilizzando questi
registri come l’indice di un array, incrementandone ciclicamente il
contenuto. La modifica degli indirizzi avviene nel tempo di
preparazione dell'istruzione.
L'ELEA 9003 è dotato, a seconda delle necessità di
programmazione, di 20 o 40 registri di questo tipo. Essi sono
contenuti in una memoria ausiliaria a nuclei magnetici, e possono
anche essere utilizzati per contenere uno degli operandi e
successivamente il risultato di un'operazione aritmetica o per altri
scopi.
Il set delle istruzioni è molto vasto ed alcune di esse sono
estremamente potenti, come quelle dedicate alle unità a nastro
magnetico: abbondano le istruzioni per operazioni in accumulatore,
nei registri e nella memoria, istruzioni di salto condizionato e di
gestione e comunicazione con le periferiche.
Infatti l'aggiornamento e la consultazione dei grandi archivi registrati
su nastro magnetico è facilitata dalla presenza di istruzioni di ricerca
che non impegnano l'Unità Centrale.
Il Governo Unità a Nastro può cosi leggere il nastro contenente
l'archivio senza che siano trasportate in memoria le informazioni
che non richiedono aggiornamento, queste sono direttamente
trascritte sul nastro destinato a contenere l'archivio aggiornato, fino
al record da modificare che viene cancato in memoria.
Il calcolatore è quindi libero di attivare altri processi fino alla
disponibilità effettiva del dato.
Qualora il rapporto fra le informazioni movimentate e quelle non
movimentate sia alto, si potrà piu convenientemente leggere
informazioni dal nastro e trasferirle in una zona di memoria,
contemporaneamente al trasferimento delle informazioni già
elaborate o aggiornate ad un secondo nastro.
In tal modo le informazioni lette dall'archivio vengono esaminate
blocco per blocco e trascritte dopo le opportune modifiche sul
nastro destinatario.
Contemporaneamente le nuove informazioni vengono trasferite dal
primo nastro nelle posizioni di memoria via via resesi libere con un
notevole risparmio di tempo, per la simultaneità della introduzione e
della estrazione dei dati dalla memoria, e con una migliore
utilizzazione della memoria stessa.
Altra piccola memoria ausiliaria a nuclei magnetici è l’accumulatore,
la cui funzione principale è quella di contenere uno degli operandi e
successivamente il risultato dell'operazione. La sua capacita è di
100 caratteri alfanumerici più il segno. Come per la memoria di
lavoro, si può indirizzare la parola a parure da una qualsiasi delle
posizioni. Inoltre, grazie alla presenza di uno speciale bit in aggiunta
a quelli strettamente necessari, la fine della parola contenuta
nell'accumulatore è segnalata automaticamente
Gli operandi possono essere trasferiti dalla memoria
all'accumulatore e viceversa, dalla memoria ai registri modificatori e
viceversa, o direttamente dall'una all'altra zona di memoria, il tempo
di trasferimento dipende dalla lunghezza della parola
La particolare struttura dell'ELEA 9003 consente anche di effettuare
direttamente operazioni antmetiche fra operandi contenuti in
diverse zone di memoria, senza interessare l'accumulatore o altri
organi, con conseguente notevole riduzione del tempo di
elaborazione. I risultati delle operazioni possono ottenersi nella
memoria, nell'accumulatore e nei registri di modifica.
Foto 6, 7 8 Nella foto del 9001
aObiamo notato le enormi doppie
unità a nastro magnetico Nel pro¬
totipo I T tali unità hanno preso un
design piuttosto familiare come si
vede nella prima foto, anche se an¬
cora rimangono elementi della pri¬
missima generazione nella struttu¬
ra del modulo testine Nella secon¬
da foto si vede una unità a nastro
magnetico installata a Marzotto
Valdagno alla line del 1959, molto
simile a quella entrata in produzio¬
ne in quei mesi a Borgolombardo
Si nota la diversa disposizione del¬
le testine e dei comandi manuali di
accensione e posizionamento (la fi¬
la di interruttori ora é posta in alto
e non più lateralmenteI. Nella terza
loto il modello definitivo dell'unita
a nastri magnetici entrata in produ¬
zione
Su questo dispositivo la let-
tura/scrittura di 12 milioni di carat¬
teri su un nastro di 1100 metri av¬
veniva in meno di 5 mmutil II na¬
stro era costituito da otto tracce di
cui sei per i bit di codifica del carat¬
tere, una per il bit di disparità ed
una per la temporizzazione regi¬
strata all'atto della formattazione.
disponibili Per variare il corso delle opera¬
zioni da seguire inoltre è fondamentale la
caratteristica, comune del resto a tutte le
macchine a programma memorizzato, di
poter operare sulle istruzioni stesse come
su dati qualsiasi.
L'organo elaboratore del 9003 è ovvia¬
mente l'unità aritmetico-logica. In essa so¬
no eseguite le operazioni aritmetiche fon¬
damentali su numeri di lunghezza qualsia¬
si e le operazioni dell'algebra di Boole.
La durata di tutte le operazioni citate è
funzione del numero di caratteri contenuti
negli operandi, mentre il tempo necessario
per operare su due cifre e di 10 microse-
condi, Tutti i calcoli aritmetici sono control¬
lati mediante l’applicazione di una regola
analoga alla prova del 9.
Un altro controllo, molto più generale, è
quello relativo all'esattezza delle informa¬
zioni che fluiscono attraverso i vari organi
dell'elaboratore Infatti i caratteri sono
composti fisicamente da un bit in più di
quelli strettamente necessari per compor¬
re le 64 configurazioni possibili: 7 bit inve¬
ce che 6. Il settimo bit è il bit di disparità,
che assume il valore che rende dispari la
somma degli "1" codificanti il carattere.
Il principale supporto delle informazioni
fuori dalla memoria principale sono i nastri
magnetici Si è già visto come possano
servire da mezzo d'entrata e uscita
dall'elaboratore o come supporto interme¬
dio fra organi più lenti e l’elaboratore stes¬
so.
I nastri sono di mylar coperto su una
faccia da ossido di ferro. Hanno una lar¬
ghezza di mezzo pollice e sono avvolti alla
velocità di 3.8 metri al secondo in bobine
della lunghezza di 1100 metri. Per utilizzar¬
li si montano su apparecchiature apposite,
le "Unità a Nastro Magnetico", che con¬
sentono di svolgere e riavvolgere le bobi¬
ne. di leggerci e scriverci informazioni sot¬
to il controllo del Governo Unità a Nastro
Magnetico. Questo è un organo interme¬
dio capace di una limitata indipendenza
condizionata da ordini ricevuti dall'Unità
Centrale. Fino a 20 Unità a Nastro, con un
mimmo di 4. possono essere collegate al
Governo Unità: ciascuna di esse può con¬
tenere una bobina della capacità di 12 8
milioni di caratteri. Le 20 Unità a Nastro
collegabili mettono perciò a diretta dispo¬
sizione dell'elaboratore fino a 256 milioni
di caratteri La velocità di lettura o regi¬
strazione è di 45 mila caratteri al secondo
su ciascuna di esse ma può balzare a 90
mila caratteri al secondo se vengono usa¬
te unità a nastro da 1 pollice. Nel primo
caso infatti la densità di registrazione è di
300 caratteri per pollice (118 per centime¬
tro) mentre nel secondo si arriva a 600 per
pollice (236 caratteri per centimetro) riu¬
scendo cosi a contenere fino a 25.6 milio¬
ni di caratteri a bobina, per un complessi¬
vo massimale di 512 milioni di informazio¬
ni a disposizione contemporaneamente!
Una capacità di memoria in linea all'epoca
assolutamente inconsueta
I comandi che l'Unità Centrale può invia¬
re al Governo Unità a Nastro si dividono in
due categorie quelli che impegnano anche
l'elaboratore quali ad esempio
- leggere un nastro e inviarne il contenu¬
to in memoria.
- registrare un nastro prelevando i dati
dalla memoria.
- leggere da un nastro e simultaneamen¬
te registrare su un altro previa elaborazio¬
ne intermedia.
- leggere e registrare secondo una spe¬
ciale direttrice d'indirizzi;
e quelli che sono eseguiti dal Governo
Unità in maniera autonoma quali ad esem¬
pio
- leggere da un nastro trasferendone il
contenuto su un altro.
Governo Unti* e Nasiio M
é'd è v -- s j~]
9 IMI J romàni d M
è è è
Governo Unite in Linee
0a
Figura 2 II flusso delle informazioni nell"ELEA
9003
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
183
Archeologia Informatica
- ricercare una particolare informazione
su un nastro ed eventualmente trasferirne
il contenuto su una seconda bobina fino al
record puntato.
- posizionare il nastro su un record de¬
terminato.L'esattezza delle informazioni
memorizzate sul nastro è controllata con i
metodi generali del controllo di disparità
Un particolare controllo è invece eseguito
all'atto della registrazione: l'informazione,
appena registrata con una testina, è riletta
da un'altra testina e confrontata col conte¬
nuto di una apposita memoria tampone a
nuclei magnetici (di 2048 caratteri) integra¬
ta nell’unità stessa.
L'Unità a Nastro poteva inoltre essere
dotata di un dispositivo col quale si poteva¬
no fare delle ricerche tabellari su nastro,
senza impegnare in alcun modo né il Go¬
verno dei Nastri Magnetici né l'Unità Cen¬
trale.
Un altro gruppo d'organi d'immagazzina¬
mento ausiliario delle informazioni, ormai
spariti da una ventina di anni ma che ritro¬
viamo ovviamente nel 9003. sono i tambu¬
ri magnetici. Fino a tre tamburi si possono
collegare ad un "Governo Unità a Tambu¬
ro". Ciascuno ha la capacità di 122 mila ca-
Foto IO Un dettaglio sulle testine dell'unita di let¬
tura nastro di carta Le caratteristiche del nastro
perforato permettevano di utilizzare questo veicolo
come strumento di raccolta e trasporto dei dati dal¬
la periferia al centro elettronico . Il nastro utilizzato
comunemente aveva dimensioni di 20.5 mm, ma
da buona "macchina aperta " il sistema si diceva in¬
tegrabile con dispositivi a nastro perforato aventi
caratteristiche differenti.
ratteri (1920 caratteri su
ognuna delle 64 piste),
con un tempo di acces¬
so di circa 10 millise¬
condi. molto ridotto per
il fatto che ogni traccia
ha la propria testina con
cui si possono leggere
o trasferire informazioni
di lunghezza compresa fra 1 e 1920 carat¬
teri alla frequenza di 90 mila caratteri al se¬
condo. I tamburi magnetici erano usati so¬
litamente per i moduli del sistema operati¬
vo e per le librerie di programmi traduttori
e compilatori di più frequente utilizzo.
In sintesi gli organi d'ingresso sono:
- i nastri magnetici,
- il lettore di banda perforata,
- il lettore di schede perforate.
- la tastiera della stazione d'mterrogazio-
ne.
mentre gli organi d'uscita sono
-1 nastri magnetici.
-1 perforatori di banda,
-1 perforatori di schede.
- le stampanti parallele,
- la macchina per scrivere della stazione
d’interrogazione
Dei nastri magnetici, coordinati dal Go¬
verno Unita a Nastro, si è già parlato
La macchina da scrivere e la tastiera del¬
la stazione d'interrogazione consentono
l'accesso diretto bidirezionale alla memoria
principale del calcolatore e hanno lo scopo
di dare un mezzo per agire in modo facile
e immediato quando le informazioni che
interessano sono molto poche e il loro
flusso imprevedibile. Alla macchina da scri¬
vere automatica è connesso inoltre un
perforatore di banda di carta Le operazioni
di scrittura e perforazione sono simultanee
e avvengono alla velocità di 6 caratteri al
secondo
Tutte le altre apparecchiature d'entrata e
uscita sono connesse all'Unità centrale at¬
traverso il Governo Unità in Linea che ha lo
scopo, analogo a quello degli altri organi di
Governo subordinati, di consentire il fun¬
zionamento simultaneo e semi-mdipen-
dente dei vari organi periferici
Il Governo Unità in Linea, in particolare,
consente che siano in funzione con assolu¬
ta simultaneità reciproca e contempora¬
neità rispetto all'elaborazione, fino a 10
unità scelte comunque fra
- lettori di schede.
- perforatori di schede.
- lettori di banda di carta perforata.
- stampanti parallele.
I dati essenziali caratteristici di queste
apparecchiature sono i seguenti.
Lettore di schede: è una macchina a due
piste d'alimentazione e legge schede alla
velocità di 250 schede al minuto per pista.
La lettura viene fatta due volte per control¬
lo. Le due piste possono essere comanda¬
te separatamente.
Perforatore di schede: perfora schede
alla velocità di 150 schede al minuto. La
scheda appena perforata viene riletta per
controllare l'esattezza delle perforazioni.
Lettore di banda di carta perforata, legge
banda a 6 fori alla velocità di 800 caratteri
Foto 9 II convertitore da nastro magnetico a stampa del primo modello
9003 venduto ed installato a Marzotto Valdagno alla fine del 1959 Si nota
la stampante parallela veloce
al secondo. La lettura viene fatta due volte
per controllo
Stampanti parallele: al Governo Unita in
Linea possono venir connesse due tipi di
stampanti parallele. Una stampante a me¬
dia velocità da 300 righe al minuto, 120 ca¬
ratteri per riga, 36 caratteri diversi, una
memoria tampone a nuclei magnetici da
140 caratteri. Una stampante ad alta velo¬
cità da 600 righe al minuto, 120 caratteri
per riga. 54 caratteri diversi, una memoria
tampone a nuclei magnetici da 140 carat¬
teri.
Le stesse apparecchiature qui citate so¬
no quelle utilizzate fuori linea per preparare
nastri magnetici da schede o banda di car¬
ta o per trasferire il contenuto dei nastri su
schede o stampa.
Conclusioni
Come si è visto l'unità centrale del
9003 ha alle sue dipendenze un notevole
numero d'organi periferici ed apparec¬
chiature capaci di lavorare parallelamente,
m piena autonomia, o integrandosi nel
flusso informativo dei canali Ognuna di
queste unità era progettata e costruita in
Olivetti.
Questo aspetto é di particolare rilevan¬
za e mette in risalto l'enorme sforzo a cui
era sottoposta l'azienda di Ivrea dal 1955
Tutto il lavoro di analisi e di sintesi, il pro¬
getto della meccanica delle unita periferi¬
che. degli apparati elettronici di governo,
del protocollo di comunicazione fra le sin¬
gole componenti, il progetto delle unita di
memoria, lo studio dell'architettura
dell'elaboratore e delle soluzioni tecnolo¬
giche da adottare per massimizzarne le
prestazioni, il design del singolo elemento
e del sistema nella sua completezza cura¬
ta da Ettore Sottsass ir, la scrittura del nu¬
cleo del sistema operativo, dell'assembla¬
tore. dei compilatori, si basava solo su sin¬
gole esperienze personali dei giovani inge¬
gneri Mario Tchou e Giorgio Sacerdoti e
non su un know-how radicato Non ci
scordiamo infatti che solo in quegli anni
iniziavamo ad uscire da una situazione di
assoluto isolamento culturale.
Dunque pressoché inesistente era la
nostra esperienza in merito, sia in materia
di elettronica che di programmazione; ep¬
pure l'immenso lavoro di ricerca e svilup¬
po realizzato in quegli anni in Italia, da ita¬
liani. in un'azienda italiana, in maniera as¬
solutamente autodidatta, pionieristica e
secondo alcuni avventata ma con totale
abnegazione e serietà, portò a risultati ina¬
spettati. assolutamente originali ed estre¬
mamente funzionali, efficaci e competitivi.
184
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Archeologia Informatica
Foto 11 II 9003 entrato in produzione II design si differenzia sostanzialmente
dal prototipo I T Ne scriveremo sul prossimo numero
L’assenza di un vissuto, di una storia, per¬
metteva di procedere su strade nuove in
cui l'innovazione era totale: ciò ci permise
di immettere sul mercato per primi al
mondo un elaboratore dalle dimensioni
colossali totalmente transistorizzato, dalla
memoria centrale vastissima per quei
tempi (160 K caratteri), dalla disponibilità
in linea di una memoria di massa della ca¬
pienza enorme che arrivava fino a 500 mi¬
lioni di caratteri (le 20 unità a nastro), dalla
disponibilità in linea di tre tamburi magne¬
tici per una capacità complessiva di 366
mila caratteri per i vari moduli e sottomo¬
duli del sistema operativo ed i programmi
di utilità Quindi elevatissima "scalabilità".
volendo utilizzare un termine che all'epoca
poteva essere usato con cognizione di
causa solo da un alpinista!
Un sistema dalle prestazioni globali da
supercalcolatore, ed ancora una volta con
una inaspettata ed assolutamente originale
economicità di installazione e manutenzio¬
ne. Infatti, come si vede dalle foto d'epo¬
ca. le guide dei cavi di collegamento fra le
varie unità erano poste in alto e quindi non
c’era bisogno delle consuete, quanto co¬
stose, npavimentaziom in pannelli per pas¬
sarvi sotto cavi e condutture per la ventila¬
zione. Anche in questo contesto, una pic¬
cola rivoluzione.
Sfruttare bene tutta questa potenza e
tutta questa simultaneità operativa era ov¬
viamente molto importante per permette¬
re alla macchina un livello d'utilizzo medio
quanto piu elevato possibile Ciò poteva
costituire un problema abbastanza onero¬
so per il programmatore
Per soddisfare questa esigenza, ovvero
per mantenere la macchina sempre attiva
evitando antieconomici cicli inoperosi, era¬
no attivabili in concorrenza sulla risorsa
"Unità Centrale" fino a tre processi in pa¬
rallelo Queste sequenze di programma
potevano venire iniziate contemporanea¬
mente, ed eseguite secondo un sistema di
priorità del tutto automatico che teneva
conto della disponibilità delle risorse. Se
un processo richiedeva informazioni alla
Stazione di Risposta manuale o attivava la
ricerca di una particolare informazione su
un nastro o richiedeva di portare un nastro
in una posizione determinata per un'opera¬
zione di lettura, l'Unità di Governo Centrale
si occupava di mandare l'ordine al Governo
Unità della periferica e di attivare intanto
uno dei due processi concorrenti ibernati,
in base appunto ad un criterio di disponibi¬
lità.
Una delle caratteristiche dell'ELEA 9003
che permette una
efficiente multipro-
grammazione è la
disponibilità di due
canali di trasferi¬
mento (l'interno e
l'esterno).
Il canale interno
serve fondamental¬
mente a collegare la
memoria principale
all'unità aritmetico-
logica, al governo
del calcolatore, al
sincronizzatore delle
unità in linea furo» memoria centrale del 9003
Il canale esterno e
utilizzato invece per
il collegamento della memoria con le unità
di governo dei nastri e tamburi magnetici e
per il collegamento fra due diverse zone di
memoria.
La macchina è in grado quindi di esegui¬
re simultaneamente più istruzioni che oc¬
cupino organi esecutivi diversi (canale in¬
terno, canale esterno, governo unità a na¬
stro, unità di ingresso e uscita in lineai Ad
esempio possono essere eseguite con¬
temporaneamente:
- una operazione aritmetica o di trasferi¬
mento interno:
- una operazione di stampa per mezzo
della stazione di risposta alle interrogazio¬
ni;
- una lettura o registrazione da tamburo
magnetico;
- una ricerca automatica su nastro ma¬
gnetico;
- una o più operazioni di riavvolgimento
di nastri magnetici;
- una o più operazioni di ingresso e usci¬
ta. per mezzo delle unità in linea a schede
o a nastro perforato e su stampanti paralle¬
le.
Si ottengono prestazioni ottimali però
solo componendo opportunamente ed
oculatamente la terna di programmi da
mandare contemporaneamente in esecu¬
zione. Infatti è necessario ad esempio che:
- il primo contenga per la maggior parte
istruzioni riguardanti gli organi dell'unità
Ringraziamo il Museo Nazionale degli
Strumenti per il Calcolo di Pisa e l'Archi¬
vio Storico Olivetti per la collaborazione e
i documenti scientifici forniti. Tutto il ma¬
teriale fotografico è stato cortesemente
concesso dall'Archivio Stonco Olivetti.
centrale;
- il secondo contenga per la maggior par¬
te istruzioni riguardanti le unità a nastro e a
tamburo magnetico;
- il terzo istruzioni relative alle unità a
schede perforate e alle stampanti parallele
in linea.
Nonostante ci troviamo all'alba della sto¬
na dell'informatica siamo di fronte ad un
"cervello elettronico" (come lo si amava
definire) in cui la complessità del sistema
operativo è piuttosto elevata. I grandi cal¬
colatori della prima metà degli anni '50
esprimevano invece una estrema com¬
plessità circuitale, ma una povera dotazio¬
ne di strumenti software che aggiungesse¬
ro intelligenza e servizi; con gli strumenti di
allora non si poteva che operare a "livello
macchina". Col 9003 questa tendenza è
mutata in maniera forte, grazie all'evolu¬
zione dell'elettronica, alla maggiore dispo¬
nibilità di memoria e per l'esigenza di ren¬
dere disponibili strumenti di supporto alla
programmazione. Inoltre fanno la loro pri¬
ma apparizione utility di vana natura paral¬
lelamente a sofisticazioni introdotte a livel¬
lo di sistema operativo per la gestione in¬
telligente degli eventi e l'incremento delle
prestazioni medie. In altre parole più spa¬
zio alla tecnologia software, con la micro¬
programmazione. che al puro e solo ca¬
blaggio
Ciò permise l'ingresso della multipro-
grammazione, ma anche la disponibilità di
una vastissima biblioteca di programmi
per lavori scientifici, tecnici, amministrativi
e sistemi di "autoprogrammazione”, ov¬
vero i primi linguaggi ad alto livello in un
tempo in cui il FORTRAN era appena nato
e per il COBOL c'era ancora da attendere
parecchio. ^
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
185
Informatica
e Società
di Manlio Cammarata
La lotta contro il crimine non passa per la schedatura dei cittadini
Tutti in libertà vigilata
in nome della sicurezza?
Tentativi di far passare il "key escrow" nel regolamento sui documenti
elettronici, obbligo di mettere a disposizione delle forze delPordine gli elenchi
degli abbonati ai servizi di telecomunicazioni: è sempre vivo il rischio di
generare un Grande Fratello digitale. Inutile, oltre che pericoloso.
na dopo l'altra entrano nell'ordinamento le
norme che dovrebbero guidare lo sviluppo
della società dell'informazione nel nostro paese
Norme importanti, in qualche caso fortemente in¬
novative, ma che destano perplessità sotto molti
punti di vista. In queste pagine parliamo di un
aspetto allarmante, che riguarda la sicurezza delle
informazioni e il diritto delle persone alla riserva¬
tezza.
Partiamo da una doppia buona notizia è in dirit¬
tura di arrivo il regolamento sul documento infor¬
matico e la firma digitale, del quale abbiamo più
volte parlato nei mesi scorsi, predisposto dall'Au¬
torità per l'informatica nella pubblica amministra¬
zione e approvato dal Governo (con una discutibile
modifica sui requisiti degli organismi di certifica¬
zione. ne abbiamo parlato un mese fa). Il testo, ri¬
cevuto il placet del Consiglio di Stato, mentre scri¬
vo è all'esame delle commissioni parlamentari
competenti. E ha passato l'esame del Consiglio di
Stato, e potrebbe essere già in vigore mentre leg¬
gete queste righe, un altro regolamento di grande
importanza, quello sulla gestione del protocollo
informatizzato negli uffici pubblici, indispensabile
tratto di unione tra le norme sul documento elet¬
tronico e il progetto della rete unitaria della pubbli¬
ca amministrazione Indispensabile perché, se le
informazioni telematiche non sono valide agli ef¬
fetti di legge, la rete progettata dall'AlPA non ser¬
ve a nulla.
Ma proprio sull' iter del primo regolamento (del
quale abbiamo parlato sui numeri 168. 169 e 176
di MCmicrocomputer) corrono voci inquietanti.
Sembra che siano state fatte pressioni discrete su
alcuni componenti delle commissioni parlamenta¬
ri, affinché nel parere che devono trasmettere al
Governo inseriscano il suggerimento di introdurre
qualche limitazione nella segretezza delle chiavi
crittografiche, allo scopo di facilitare l'intercetta¬
zione delle comunicazioni telematiche nelle inda¬
gini giudiziarie.
Non è difficile collegare questa voce a una noti¬
zia che viene dagli USA. Sembrava che l'ammini¬
strazione Clinton fosse sul punto di liberalizzare
l'esportazione degli algoritmi di crittografia, ancora
soggetta ad anacronistiche limitazioni, ma ora pa¬
re che questa apertura debba essere condizionata
alla presenza nell'algoritmo di una backdoor, cioè
di una 'porta di servizio' che consenta alle forze di
polizia di decifrare i contenuti delle comunicazioni
anche senza disporre della copia della chiave pri¬
vata.
Sistemi inutili e pericolosi
Le obiezioni che si possono muovere a questa
impostazione sono molte (si veda, in particolare
"Key escrow, una questione molto delicata" su
MCmicrocomputer n 168, dicembre '96), ma la
questione appare particolarmente assurda proprio
in relazione al secondo regolamento in corso di
emanazione, quello su protocollo. Vediamo per¬
ché.
Il protocollo degli uffici pubblici costituisce uno
dei pilastri dell’azione della pubblica amministra¬
zione e funziona ancora sulla base di un regola¬
mento che risale all'inizio del secolo (porta il n. 35
del 1900 e trae origine da un regio decreto del
1875) E' evidente che la gestione del protocollo,
cioè della registrazione di tutti i documenti in en¬
trata e in uscita da ogni ufficio, è un momento es¬
senziale dell'attività amministrativa e ne condizio¬
na l'efficacia e la trasparenza. Solo attraverso il
186
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Informatica e Società
0
«
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a
protocollo si può rintracciare
una "pratica' nel suo spesso
complicato iter da un'ammi¬
nistrazione all'altra, conosce¬
re eventualmente il nome
dei funzionari ai quali viene di
volta in volta assegnata, sco¬
prire i non infrequenti intoppi
e, se occorre, rimetterla in
cammino.
Nel momento il cui la prati¬
ca si "smaterializza" e diventa
un insieme di bit (come di
fatto prevedono il progetto
della rete unitaria della PA e
il regolamento sul documen¬
to informatico), anche la ge¬
stione del protocollo deve
essere automatizzata e costi¬
tuire una parte essenziale
della procedura digitale. La
registrazione manuale di un
documento che viaggia in re¬
te in tempo reale è un con¬
trosenso, tanto più che le
stesse procedure della tra¬
smissione elettronica dei do¬
cumenti consentono di gene¬
rare automaticamente tutte
le necessarie annotazioni. In
pratica ogni documento può
avere uno header sostanzial¬
mente simile a quello di qual-
siasi messaggio e-mail, che
permette di avere la traccia
di tutti i suoi passaggi.
E' chiaro che nel caso di atti e documenti della
pubblica amministrazione sono di sostanziale rile¬
vanza l'autenticità dei contenuti, l'identificazione
certa dei mittenti, le annotazioni temporali (time
stamping), oltre all'eventuale segretezza delle
informazioni. Tutto questo viene assicurato dai si¬
stemi di crittografia a chiave asimmetrica, definiti
appunto dal regolamento approvato dal Governo il
5 agosto scorso. Ora, se lo stesso Governo ce¬
desse alle pressioni internazionali e rendesse me¬
no sicuri i sistemi di cifratura, il primo settore a ri¬
sentirne sarebbe proprio quello della pubblica am¬
ministrazione.
Le norme in materia di certezza, autenticità e
segretezza delle comunicazioni costituiscono il
fulcro del sistema e sono ben predisposte nel pro¬
getto dell'Autorità per l'informatica nella pubblica
amministrazione. La seconda versione del testo,
che non prestava il fianco a critiche sostanziali, ri¬
badiva nel primo comma dell’articolo 13 il princi¬
pio della segretezza della corrispondenza, con un
esplicito richiamo all'articolo 15 della Costituzione.
Poteva sembrare un'aggiunta ovvia, e perciò inuti¬
le, ma in realtà andava contro la tendenza, in atto
in molti stati, di imporre forme di key escrow,
cioè di obbligo di deposito della chiave privata, per
1D
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Encryption PoJicy Rtsourtt Pijf
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£ Action! Hms» Comrome coramitt?* rfjfrtj tnciypòon Controls
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V S.A.F.E. coranPtte rejetted henous new coebots oc tbo use of
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encrypboo techoology The coeUrob. peoposed n thè
Oidey/MraUon "Big Beother" aneohned. rane aucked by scienbsts.
Uw professor*. tbe n<histry. jcd ceirrai orgraura tv thè Ceder fot
Dentocrecy «vi Technology, thè Voleri Telec oramene abons Watch.
thè Electrorac Frodar Foundaboo. Wred Magarne, and Amene ras
fot Trac Reform
The comaattee subsequendy aBached thè MarkeyTWhee ameixhned lo Usuai
SAFE and then passe*! SAFE od of comndtee
How, thè 6ve 4ffered vernocs of thè taf must te cocsobdated by thè
House Ruies coetmttee. chared by Rep Gerald Soiocoan (R-NY)
Rep Solomao hai vowed not to let thè tri go Io thè 800* of Coogress
unless t contami thè ‘Big Brother" language that was rejected last laghi - tty Èdi
• Keep Tabi on Your Member of Congress's posfton. A l .ci
Your Leaulaior
• SAFEMJ
"My luck. my key" è
un silo dedicato alla di¬
fesa della "liberta di
crittografia ", alla URL
r;,y . ■■■iv.f, :,|
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Rttmt Crypto.Com bea
» ratti for
Hans» Interaanoaaj R elabori* cara
pro-crypto SA-FT. hUI
Todav m a ttff rebuke to thè Wide House’i nasaraded
consentire alle autorità di polizia l'intercettazione
e la lettura della corrispondenza delle organizza¬
zioni criminali.
Nel testo approvato dal Governo sono state in¬
trodotte diverse modifiche, almeno due delle quali
richiedono una riflessione. La prima consiste nella
già citata limitazione dei soggetti che possono
svolgere l'attività di certificazione delle firme, la
seconda è passata a prima vista inosservata: dal¬
l'articolo 13 è scomparso il primo comma, quello
che estendeva alla comunicazione telematica la
Internet non è "trasmissione di dati"!
Due anni fa, quando si cercava di interpretare il decreto legislativo 103/95,
molti dissero che l'attività degli Internet provider doveva essere classificata
come "trasmissione dati a commutazione di pacchetto o di circuito”
Noi sostenemmo invece che i fornitori di Internet dovevano essere
compresi nella categoria dei "servizi di telecomunicazioni" (vedi in »
particolare MCmicrocomputer n. 160. marzo 1996 e i testi indicati alla URL
http://www.interlex.eom/regole/indice.htm#103_95)
Ora le definizioni del DPR 318/97 danno ragione alla nostra interpretazione
Che molti Internet provider abbiamo presentato la dichiarazione o richiesto
l'autorizzazione come fornitori di "trasmissione dati a commutazione di
pacchetto o dt circuito" invece che come fornitori di "servizi di
telecomunicazioni" può essere scusabile, data l'ermeticità delle norme. Che
il Ministero le abbia accettate è incredibile, ma vero.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
187
Informatica e Società
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You ara vudoa maabai Plalfom ndapandanl coda
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100%
100%
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Mtcmloth fptofic cod*
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74%
Per sapete tulio sui si¬
stemi di crittografia e
autenticazione basta
andare alla pagina
"The International PGP
homo page ", alla URL
t‘ltp://www. ih. uio. no/p
SO/
protezione della segretezza della corrispondenza
sancita dall'articolo 15 della Costituzione (i due te¬
sti sono su InterLex, alla pagina http://www.mter-
lex, CpnjAes.ti/a.Ul£laLhim quello dell'AlPA e alla
pagina |nnp.//www in^ri ? >:. W m/t ?? ^Hi£cl.ppj I tiT|
la versione del Governo). Non è cancellando un
Anonimato e sicurezza
Con il fine dichiarato di combattere la criminalità si mette in pericolo la libertà
di comunicazione dei cittadini, proponendo sistemi di crittografia "violabili" o
imponendo la schedatura di tutti gli abbonati al telefono e ai servizi di
telecomunicazioni da parte delle forze dell'ordine
Ma, nello stesso tempo, si consente agli Internet provider di offrire
abbonamenti senza accertarsi dell'identità dei richiedenti. E' il caso di molte
offerte promozionali, che prevedono l'accesso gratis per un periodo limitato,
dopo una procedura di iscrizione che non offre protezioni contro l'inserimento
di nomi falsi, o altre misure di sicurezza, come l'esclusione della possibilità di
immettere informazioni nella Rete E non vi sono norme (che andrebbero
comunque calibrate con molta attenzione) che obblighino i provider a tenere
traccia dei collegamenti per risalire agli autori di eventuali atti illeciti. In questo
modo qualsiasi malintenzionato che si proponga di "fare danni" in rete può
assicurarsi l'impunità sottoscrivendo un abbonamento promozionale.
Tutto questo non ha niente a che fare con la protezione della riservatezza, è
una semplice trovata commerciale. La facoltà di assumere "identità virtuali"
su Internet è ormai quasi universalmente accettata, ma il diritto alla privacy
non deve servire per violare, nel migliore dei casi, la privacy degli altri utenti
della Rete. C'è solo da sperare che il decreto legislativo su questa materia,
previsto dalla legge 676/96, non si faccia attendere troppo.
comma da un regolamento che si può rendere
inefficace un principio costituzionale, ma la situa¬
zione internazionale induce a considerare sotto
una luce allarmante la scomparsa del riferimento.
Infatti il Governo dovrebbe tener conto di preci¬
se indicazioni formulate dalle commissioni parla¬
mentari, che richiedessero qualche forma di "apri¬
scatole" per consentire alle forze di polizia di deci¬
frare o decrittare comunicazioni telematiche so¬
spette, beninteso con tutte le garanzie previste
dall'ordinamento. Potrebbe trattarsi del famigera¬
to key escrow, o dell'ancor più perverso meccani¬
smo della backdoor. Cioè la presenza di un "pas¬
saggio segreto" negli algoritmi di crittografia am¬
messi, che consentisse alle autorità di leggere le
informazioni trasmesse in codice. E' lo stesso
principio del "Clipper chip", che periodicamente,
e fino a ora inutilmente, l'amministrazione degli
Stati Uniti cerca di imporre ai produttori di compu¬
ter e, di conseguenza, all’intera società dell'infor¬
mazione.
E' necessario ribadire con forza la pericolosità di
queste soluzioni, e di altre simili che potrebbero
essere escogitate, oltre alla loro sostanziale inuti¬
lità L'affidamento obbligatorio della chiave privata
a un'autorità, comunque qualificata, equivale al-
l'obbligo per tutti i cittadini di depositare una copia
delle chiavi di casa presso il più vicino commissa¬
riato di polizia, con il pretesto che potrebbero ser¬
vire per perquisire le abitazioni dei delinquenti Sa¬
rebbe pericoloso, perché qualche malintenzionato
potrebbe impadronirsi delle chiavi depositate, o
qualche soggetto autorizzato potrebbe farne un
uso improprio; sarebbe inutile perché un delin¬
quente, depositata la copia della chiave, provve-
derebbe subito a cambiare la serratura. Nello
stesso modo non solo un criminale, ma anche il
più onesto dei cittadini potrebbe servirsi di una
chiave di crittografia non depositata per protegge¬
re la segretezza della sua corrispondenza.
Per gli stessi motivi sarebbe inutile l'imposizio¬
ne della backdoor all’interno degli algoritmi
di cifratura (si potrebbero
usare software che ne sono
sprovvisti) e sarebbe ancora
più pericolosa, perchè sosti¬
tuirebbe a un sistema statisti¬
camente sicuro un sistema
intrinsecamente insicuro.
Non c'è dubbio che l'adozio¬
ne di un siffatto congegno
sarebbe presa come una sfi¬
da dalla comunità telematica
internazionale (non solo dagli
hacker), che si metterebbe
subito al lavoro per scovare e
diffondere il modo di scassi¬
nare le chiavi crittografiche.
L'effetto sui livelli di sicurez¬
za, per tornare al paragone
precedente, sarebbe quello
dell'imbecille che lascia la
chiave di casa sotto lo zerbi¬
no
188
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
di
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BOnNAll-V
ORIGINALE
Informatica e Società
>- *
Quale fiducia potrebbero nutrire il mondo del
commercio telematico, le pubbliche amministra¬
zioni e gli stessi cittadini in un sistema di critto¬
grafia (e quindi di certificazione e autenticazione)
di cui altri può possedere la chiave, anzi, un pas¬
se-partout che sostituisce tutte le chiavi? Pensia¬
mo ancora alla sicurezza dei dati personali, quale
affidamento può offrire una protezione che ha in
sé un meccanismo di disattivazione?
Il problema è molto, molto serio, perché la
backdoor può costituire realmente l'arma risoluti¬
va del Grande Fratello digitale, impugnata con il
pretesto della lotta alla criminalità. Fra l'altro, qua¬
le governo può avere il coraggio di adottare siste¬
mi di cifratura il cui passe-partout sìa nelle mani
di un altro governo, di un Grande Fratello stranie¬
ro?
Eppure non è impossibile mettere le forze di
polizia m grado di decrittare, con le necessarie
garanzie, la corrispondenza cifrata dei sospetti
criminali telematici. La soluzione è semplice, dal
momento che la rottura di una chiave crittografi¬
ca è solo una questione di potenza di calcolo. Si
lascino liberi i cittadini di usare chiavi sicure e
realmente segrete, ma con il limite di una certa
lunghezza, da rivedere periodicamente in relazio¬
ne all'aumento della potenza di elaborazione dif¬
fusa. Quindi si costituisca un solo grande centro
di decrittazione, con i più potenti supercomputer
disponibili, che sia in grado di violare in tempi ra¬
gionevoli le protezioni apposte legalmente (i cri¬
minali più accorti useranno chiavi sempre più lun¬
ghe del consentito e quindi più lente da rompere,
ma dovrebbe essere noto a tutti che la legge di
per sé non impedisce i comportamenti illeciti).
Questo centro, sottoposto al controllo di un eser-
Pubblicità ingannevole e diritto all’informazione
L'accesso a Internet in Italia costa meno che nel resto d'Europa? Lo
ha affermato uno spot televisivo della nostra Telecom, e toccherà
all'Autorità garante della concorrenza e del mercato stabilire se si
tratta di pubblicità ingannevole, come afferma in una denuncia
l'associazione "La città invisibile"
Sfugge forse agli estensori della denuncia che il problema delle
tariffe di connessione in Italia non è tanto quello del prezzo della
chiamata urbana, quanto il fatto che una non trascurabile fetta della
popolazione deve pagare la ben più costosa tariffa interurbana.
Ma da quest'orecchio Telecom Italia e il Ministero delle
comunicazioni non sentono o non vogliono sentire. Si parla di tariffe
"agevolate" o "promozionali", ma non si affronta la questione delle
pari condizioni di accesso all'informazione per tutti i cittadini.
Una lunga storia
La vicenda delle tariffe agevolate per l'accesso a Internet è nota e
inizia dal programma elettorale dell'Ulivo, con le ottantotto 'tesi', che
^ * Bochiw»! <j |M1p (attraila «/TaltcWrr*—
Not Fomiti
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n» requeittd object doti not eicut on thii icrra The hnk you foDowtd u either outdMtd.
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«dmmutretor of thè refemne page
La noia di Telecom Italia lhttp://www.telecomitalia.it/Telecom/mainweb/int-
costx.html) sulle tariffe di Internet, pubblicata in luglio in occasione del Sum¬
mit di Napoli, è scomparsa dalla Rete .
cercavano di tracciare un progetto per lo sviluppo della società
italiana. Le tesi numero 51 e 52 erano intitolate, rispettivamente,
■L'informazione' e TI futuro delle telecomunicazioni': la divisione in
due diversi punti di un argomento che gli osservatori di tutto il
mondo consideravano già da tempo come unitario rivelava subito
una visione poco aggiornata del problema, mentre i contenuti
suscitavano una forte protesta del 'popolo telematico' L'Ulivo
rispondeva con due documenti, 'Società delle comunicazioni e
mercato globale' e 'Patto per la telematica', nel quale era contenuta
la chiara promessa di una 'tariffazione ridotta per gli usi telematici'
Con l'apparente intenzione di mantenere la promessa, il 28 febbraio
scorso il Governo varava un decreto che prevedeva la possibilità di
accesso a Internet a 'condizioni promozionali' Condizioni che
suscitavano un nuovo coro di proteste, sicché il 16 maggio un
successivo decreto sospendeva gli effetti del primo.
Si attendeva qualche novità in occasione del Summit della
comunicazione, organizzato a Napoli da Telecom Italia ai primi di
luglio, e la novità era una doccia fredda: una nota del gestore
nazionale delle TLC affermava che di tariffe agevolate per l'accesso a
Internet non era neanche il caso di parlare, visto che l'ottanta per
cento della popolazione italiana può collegarsi a Internet alla tariffa
urbana e che questa è la più economica d'Europa Da allora il
silenzio, se si trascurano rinnovate promesse governative e i 'si dice'
filtrati da riservatissime riunioni al Ministero delle comunicazioni.
L'uscita pubblicitaria di Telecom Italia riapre il problema. 'Pubblicità
ingannevole', dice l'associazione, e allega una serie di tabelle che
dimostrano, sulla base di dati forniti dall'autorevole OECD di Parigi,
che i costi di connessione a Internet in Italia non sono 'tra i più
bassi in Europa', come afferma lo spot. Pronta la replica di Telecom
Italia, corredata di altre tabelle e sofisticati 'distinguo' a sostegno
delle proprie affermazioni. Non si parla, questa volta, del presunto
ottanta per cento di italiani che accederebbero a Internet alla tariffa
urbana, probabilmente perché questo dato dovrebbe cambiare con
l'imminente riorganizzazione della rete telefonica Infatti
l'annunciato dimezzamento del numero dei settori in cui è divisa la
rete farà crescere il numero di utenti che avranno un POP (punto di
presenza) di un Internet provider nel proprio settore.
Ora non è il caso di addentrarsi in complicati raffronti di tabelle (ci
penserà l'Autorità anti-trust), ma è bene considerare il problema nei
suoi aspetti generali.
Il primo punto da verificare è se sia utile che vengano introdotte
facilitazioni nell'accesso a Internet e chi debba decidere su queste
Il Governo dice che queste agevolazioni ci devono essere, Telecom
Italia afferma il contrario. Fino a ora è prevalsa la posizione di
190
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Informatica e Società
cito di garanti e con procedure severe quanto tra¬
sparenti, potrebbe consentire alle forze di polizia
di compiere le decrittazioni ordinate dalla magi¬
stratura. Mantenendo però a un livello ragionevo¬
le il rischio di operazioni non autorizzate, perché
gli usi impropri o "deviati" del sistema sarebbero
difficili in considerazione della sua unicità e quindi
controllabilità.
Va da sé che questo centro potrebbe essere
istituito a livello internazionale, favorendo la colla¬
borazione delle forze di polizia di diversi paesi, in¬
dispensabile nell'era del crimine telematico.
Tutti schedati per decreto
Certo, le forze di polizia hanno bisogno di stru¬
menti efficaci e rapidi per combattere la crimina¬
lità, ma devono essere previste solide garanzie af¬
finché non vengano usati in maniera indiscrimina¬
ta o “deviarne". Questo requisito manca in una
norma contenuta nel decreto del Presidente della
Repubblica che porta il n. 318 del 19 settembre
scorso e si intitola “Regolamento per l'attuazione
di direttive comunitarie nel settore delle teleco¬
municazioni". E' un provvedimento di grande rilie¬
vo, che esamineremo in uno dei prossimi numeri,
perché costituisce una parte importante di quello
che dovrebbe essere il disegno complessivo della
riforma di tutto il comparto delle telecomunicazio¬
ni e dell'informazione (il testo completo è su Inter-
Lex alla pagina iPitiìV/vyww.interiexcom^
te.sWd.pr3 1.89.7 , h tm)
Si tratta di norme di grande rilevo, che dovreb¬
bero essere dettate da una vera e propria legge,
preceduta da un largo dibattito dentro e fuori dalle
Telecom e questo è inconcepibile in una nazione democratica.
A questo aspetto si aggiunge la particolare posizione dell'ancora
monopolista di fatto, che è nello stesso tempo concorrente e
fornitore degli Internet provider privati, e può agire (entro certi
limiti! sulle tariffe di interconnessione di questi ultimi alle reti per
assicurarsi un vantaggio economico nella fornitura dei servizi agli
utenti, oltre che intraprendere campagne promozionali che questi
ultimi non possono permettersi.
Infine c'è il problema degli utenti che potremmo chiamare
"disagiati", quelli che non hanno un punto dì accesso a Internet
(POP) nel settore telefonico in cui risiedono e devono quindi
connettersi pagando la tariffa interurbana, molto onerosa se si
considera che è difficile concludere in pochi minuti una sessione di
ricerca e acquisizione di documenti su Internet.
La prima questione è di natura politica e non c'è dubbio che una
decisione di questa portata sia di competenza del Governo o del
Parlamento. Se è vero che l'accesso alla Rete da parte del maggior
numero possibile di cittadini e di imprese costituisce una
fondamentale opportunità di crescita culturale ed economica,
l'introduzione di tariffe agevolate favorisce senza dubbio questa
opportunità. Non si deve dimenticare, fra l'altro, che la diffusione
dell'uso delle tecnologie favorisce la creazione di nuovi posti dì
lavoro, come è stato ripetutamente sottolineato dall'Unione
europea e come è dimostrato dalle esperienze di altri paesi.
Sul secondo punto, che riguarda la posizione dominante di Telecom
Italia e le sue politiche di mercato, la questione riguarda l'Autorità
anti-trust e, in prospettiva, la nascente Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni (i cui compiti, nell'attesa, dovrebbero essere assolti
dal Ministero delle comunicazioni). Ma qui si vedono, e si vedranno
ancor più nel futuro a medio termine, i difetti di una riforma delle
telecomunicazioni che ha deliberatamente ignorato il problema
della "integrazione verticale", l'ampia facoltà di proporre servizi
lasciata ai gestori delle reti e strenuamente difesa da Telecom
Italia. Una "regolamentazione asimmetrica", con limiti temporanei,
ma reali ed efficaci, all'espansione dei soggetti detentori di una
posizione di dominio del mercato, eviterebbe questi problemi. Ma il
legislatore italiano ha rimandato alla futura Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni ogni decisione in merito, e nel frattempo il
gestore pubblico può espandere la sua influenza sul mercato dei
servìzi Internet, agendo come un operatore privato e a danno dei
veri operatori privati.
Il diritto alTinformazione
E siamo alla terza, più importante questione, che supera la
contingenza della politica per investire il più alto campo dei diritti
dei cittadini Perché se l'introduzione di una tariffa agevolata per
l'accesso a Internet è un problema che può essere risolto in senso
positivo o negativo sulla base di considerazioni politiche, il diritto di
accedere alle fonti di informazione a pari condizioni per tutti non
può essere subordinato né agli equilibri parlamentari né agli
interessi del proprietario delle infrastrutture.
In altri termini il problema non è quello di uno "sconto" sul prezzo di
connessione (che riguarderebbe, da quanto sembra, solo i
collegamenti a tariffa urbana), ma il fatto che un non trascurabile
numero di utenti pagherebbe l’informazione una cifra molto più alta
di quella sostenuta dalla maggioranza degli abbonati a Internet.
Ora si dice che l'annunciata riduzione del numero dei settori
telefonici renderà più facile per gli Internet provider (Telecom
compresa) la creazione di punti di presenza che coprano tutto il
territorio. E' vero, mettere in piedi seicentotrenta strutture è più
facile che installarne quasi millequattrocento. Ma quanto tempo
dovrà passare prima che in tutti i settori sia presente almeno un
POP? E' facile prevedere che resteranno ultimi, forse per anni,
proprio i settori in cui l'economia è più fragile e l'istruzione meno
diffusa, aggravando cosi le differenze tra le zone avanzate e quelle
più arretrate del territorio.
Il "diritto all'informazione", sancito dall'articolo 19 della
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e riconosciuto dalla
giurisprudenza della nostra Corte costituzionale, anche se non
definito specificamente nella Costituzione stessa, deve essere
uguale per tutti. E se oggi "diritto alPinformazione" significa In
buona parte "diritto di accesso a Internet", tutti i cittadini devono
poter accedere a Internet a pari condizioni.
Insomma, l’accesso a Internet dovrebbe in qualche modo essere
parte del "servizio universale", che però per l'Unione europea (e
per il nostro DPR 318 che ne traduce le decisioni) riguarda solo il
telefono e un insieme veramente mimmo di altri servizi di
telecomunicazioni. Il che poteva andar bene, forse, cinquantanni
fa, non oggi, perché II "bene informazione" deve essere alla
portata di tutti i cittadini, non solo di quelli con maggiori possibilità
economiche o che hanno la fortuna di risiedere in una zona
piuttosto che in un'altra.
Nel mondo di oggi, e in quello che possiamo ragionevolmente
immaginare per il prossimo futuro, la diversa possibilità di accedere
alle informazioni è, e sarà, un elemento discriminante per la
crescita degli individui. La divisione della società in due classi, gli
"info-ricchi" e gli "info-poveri", passa anche per le tariffe di
connessione a Internet.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
191
Informatica e Società
1
D /Aw»y» «4«l rV'rrwoc+l/ànti Nm
DEI DOT E DELLE RETI
D*i Diritti • dell* R*ti t un* r»cc«lt* à mènni. tetti. Imiti, mfo. nonne, documenn sulle
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. I.»lg m che istituisce 1*Autorità Garante nelle Comunicazioni
© Le leggi della XIII legislatura in via di appi-ovazione...
« W3 Coruottimo: PICS
© P1CS e dintorni
• Living ift working in thè Information society: PEOPLE FIRST
• Filtering infromation on thè Internet, di Paul Rirsnick
© CE: Informazioni sul contenuto illegale e nocivo su Internet
© Dossier sui “divieto di link" (Franco Carlini)
© Imprenditorialità giovanile On Line
© Associazione Lavoro e Tecnologie
© NKURAI. online
© INES: Iniziativa Network telematico per la pace, diritti umani, Ecologia e
eooperarione allo Sviluppo tòttenibae
« Documento di ONDE tulio tutela dei minori in rete
• Boga di Codice di autoregolamenlanono per accetti Internet
<* 11 progetto Berlinguer per rinfomiatica nelle scuole
(WWW.REPUBBnCA.IT)
o Caria dei Diritti della Comunicatone (Amarci
tmmm
Anche in Italia non
mancano siti in cui si
discute dei problemi
giuridici e politici di In¬
ternet La URL della
pagina "Dei diritti e
delle reti" è
http://www xs4all nl/-
maurocat/direti.htm.
aule parlamentari, come è avvenuto negli USA e
in altri paesi. Invece è stato emanato un semplice
regolamento, con il pretesto dell’accoglimento
delle direttive comunitarie sulla liberalizzazione del
mercato. E' vero che in questa materia non abbia¬
mo molte possibilità di scegliere, perchè la nor¬
mativa europea su questa materia è vincolante e
in molti casi self-executing, ma così non si riesce
a capire quali direzioni l'Italia voglia intraprendere
nel dedalo delle "autostrade digitali", quale politica
di sviluppo debba portarci a pieno titolo nella so¬
cietà dell'informazione.
Ora quello che dovrebbe essere il nostro “Tele-
communications Act" appare diviso in tre diversi
provvedimenti principali: il "Maccanicum primum",
cioè la legge 249 del 31 luglio scorso, poi questo
regolamento e poi l'imminente (si spera) "Macca¬
nicum secundum", cioè la legge che uscirà dal di¬
battito sul DDL S1138. E già tra la legge 249 e il
DPR 318 ci sono sovrapposizioni che non esclu¬
dono qualche incongruenza. In più ci sono e ci sa¬
ranno le varie normative dell'AlPA, del Ministero
della pubblica istruzione, di quello dell'università e
della ricerca scientifica, i regolamenti tariffari, le
regole dell'Autorità per le garanzie nelle telecomu¬
nicazioni e via discorrendo. Tutto questo senza un
disegno unitario, un progetto d'insieme nel quale
accogliere la normativa europea. Di fatto le politi¬
che di sviluppo della società dell'informazione in
Italia sono oggi nelle mani del mercato, ma di un
mercato che non c'è e non ci sarà per molto tem¬
po, fino a quando un solo operatore manterrà una
posizione di fortissimo dominio.
Ma vediamo la norma incriminata. Si tratta del
secondo comma dell'art. 17, che dice: Ogni orga¬
nismo dì telecomunicazione deve rendere disponì¬
bili, anche telematicamente, al Centro elaborazio¬
ne dati del Ministero dell'Interno gli elenchi di tutti
i propri abbonati e di tutti gli acquirenti del traffico
prepagato della telefonia mobile.
Nulla di nuovo, nella sostanza, perché del pas¬
saggio di informazioni dai database di Telecom
Italia al "cervellone" del Viminale si è parlato più
volte, tanto che è in corso un'indagine giudiziaria
Si deve considerare che la disponibilità immediata
degli elenchi telefonici, compresi i telefomni e le
utenze “riservate" può in qualche misura facilitare
l'azione delle forze dell'ordine e della magistratu¬
ra, anche se è chiaro che i delinquenti più accorti
si guardano bene dall'intestare a proprio nome le
utenze telefoniche. Ma una disposizione di questa
portata non può essere fatta passare alla cheti¬
chella in un regolamento, senza la previsione di
precisi meccanismi di garanzia e di controllo.
Prima di tutto si dovrebbe verificare la legitti¬
mità di questa disposizione, perché o la previsio¬
ne è contenuta in qualche direttiva (e si dovrebbe
comunque valutarne l'obbligatorietà e la compati¬
bilità con il nostro ordinamento), oppure non c'è
In quest'ultimo caso il regolamento potrebbe es¬
sere in contrasto con la legge n. 86 del 1989, la
cosiddetta "legge La Pergola", che prevede l'acco¬
glimento delle direttive comunitarie con un sem¬
plice DPR, ma a condizione che non si introduca¬
no disposizioni non contenute nelle direttive stes¬
se o non siano richieste scelte discrezionali del
Governo. Si deve aggiungere anche una questio¬
ne di opportunità, perché dopo anni di polemiche
nessuno è ancora riuscito a capire quali dati siano
effettivamente registrati nel CED del Viminale, se
siano stati raccolti tutti con procedure legittime,
chi vi abbia accesso e se non vi siano "passaggi
segreti" che consentano a qualcuno dì accedere a
informazioni che non sarebbero di sua competen¬
za.
Stefano Rodotà, Presidente del Garante per la
protezione dei dati personali, il 3 ottobre ha detto
a Radio anch'io che le direttive europee non c'en¬
trano e che le disposizioni del regolamento non
contegono la minima garanzia per i soggetti inte¬
ressati, né l'indicazione delle finalità della raccolta
dei dati: "lo capisco le giuste preoccupazioni degli
organi di polizia - ha concluso Rodotà - ma non si
può dare a nessuno in un paese democratico una
delega in bianco per raccogliere qualsiasi tipo di
informazione e utilizzarla poi per qualsiasi finalità".
Questo ci porta a considerare l'articolo 17, terzo
comma, in relazione alla legge sulla tutela dei dati
personali. Purtroppo, almeno a prima vista, non
sorgono problemi di legittimità: l'articolo 12, com¬
ma 1, stabilisce che il consenso dell'interessato
non è richiesto quando a) riguarda dati raccolti e
detenuti in base ad un obbligo previsto dalla leg¬
ge, da un regolamento o dalla normativa comuni¬
taria. Con questo DPR 318 il regolamento c'è. Ed
192
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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Informatica e Società
è verificato il detto degli antichi giuristi, summum
ius, summa iniuria (massimo diritto, massima in¬
giustizia): la schedatura da parte delle forze di poli¬
zia di tutti gli abbonati ai servizi di telecomunica¬
zioni (non solo al servizio telefonico pubblico) av¬
viene in forza di una legge che si intitola "Tutela
delle persone e di altri soggetti rispetto al tratta¬
mento dei dati personali"!
Siamo sempre nel paese dove gli albergatori so¬
no tenuti a richiedere un documento a tutti i loro
clienti e a trasmetterne gli estremi al più vicino
commissariato, senza neanche rendere all'interes¬
sato l'informativa prevista dall'articolo 10 della
legge 675/96. Ma se uno telefona a un albergo e
chiede "Per cortesia, c'è il signor Tizio"? può sen¬
tirsi rispondere: "Mi dispiace, signore, si tratta di
un dato personale e quindi non posso comunicar¬
glielo, ai sensi della legge sulla tutela delle perso¬
ne e di altri soggetti rispetto al trattamento dei da¬
ti personali".
Riguarda anche gli Internet
Provider?
Ora rileggiamo con attenzione la norma; Ogni
organismo di telecomunicazione deve rendere di¬
sponibili, anche telematicamente, al Centro elabo¬
razione dati del Ministero dell'Interno gli elenchi
di tutti i propri abbonati e di tutti gli acquirenti del
traffico prepagato della telefonia mobile. Significa
che i soggetti obbligati (vedremo tra un attimo chi
sono) devono in sostanza aprire un account inte¬
stato al CED del Viminale, dal quale si possano
consultare e/o prelevare gli elenchi di tutti gli ab¬
bonati. Cioè anche quelli delle cosiddette "utenze
riservate", dei telefoni cellulari e cosi via. Si deve
tener presente che gli "organismi di telecomuni¬
cazione" possono avere anche elenchi particolari,
con aggregazioni diverse da quelle degli elenchi
telefonici pubblici. Tanto per fare un esempio, la
rOlUM MUlTIMfOIAlf
LA SOCIETÀ' DELL'INFORMAZIONE
LA LEGGE E LA RETE
Secondo convegno del FORUM MULTIMEDIALE
"LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE"
12 novembre 1997 ore 14.30
Centro Congressi Frentani - via dei Frentani 4, 00185 Roma
La discussione sul tema "LA LEGGE E LA RETE" è in corso dall'Inìzio di quest'anno su Internet, nell'ambito
del Forum multimediale "La società dell’informazione". E' la continuazione di quelle su "Comportamenti e norme
nella società vulnerabile" (1995) e "Una rete di norme per il mondo in rete" (1996).
Su InterLex, a partire dalla pagina http://www.interiex.com/intoruml si possono leggere tutti i documenti
pubblicati dall'inizio della discussione telematica, oltre alle conclusioni del convegno del '95. Le relazioni specifi¬
che per l'incontro di quest'anno sono raggiungibili dalla pagina http://www.interlex.eom/conv9//relaz9/.html
Per questo motivo nel convegno non vengono presentate relazioni. I lavori si articolano in una serie di inter¬
venti "in tempo reale", della durata massima di dieci minuti, sulla base delle relazioni pubblicate. I lavori sono dif¬
fusi in diretta sul World Wide Web dal sito del quotidiano la Repubblica iinttov/www.repuDPiicàlitTl
Come partecipare
Tutti possono partecipare alla discussione telematica inviando relazioni, interventi o informazioni all'indirizzo
itnmmwinteriBx mmi I materiali utili per il dibattito vengono pubblicati nelle diverse sezioni del Forum, a giudizio
della redazione e del comitato scientifico di InterLex.
Chi desidera essere presente all'incontro del 12 novembre non deve fare altro che compilare e spedire la
scheda di registrazione che si trova alla pagina http://www.imerlex.eom/conv9//scheaa.html La scheda può es¬
sere ottenuta e rispedita via fax, telefonando alla segreteria organizzativa al numero (06) 8080892
Le richieste saranno accettate fino all'esaurimento dei posti disponibili.
Con le stesse modalità ci si può prenotare per un intervento: basta compilare la sezione RICHIESTA DI IN¬
TERVENTO, illustrando in poche righe il tema. Le richieste possono essere presentate anche durante il dibattito
e saranno accolte, nei limiti del tempo disponibile, in funzione dell'andamento della discussione.
Naturalmente il Forum non finisce con il convegno del 12 novembre. Le pagine telematiche restano aperte
per qualsiasi contributo.
Le informazioni aggiornate sono su Internet a partire dall'indirizzo
|http:// www.interlex.cpm/conv9H
o possono essere richieste alla segreteria organizzativa:
Melograno Congressi, telefono (06) 8080892, fax (06) 8080999, e-mail Imelooranoftflmclink.itl
194
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zione originaria:
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controllo totale non solo tramite comandi impar¬
titi con la tastiera o il mouse, ma direttamente
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Informatica e Società
vecchia proposta di "accesso facilitato a Inter¬
net", bocciata a furor di popolo, prevedeva che
Telecom Italia acquisisse i dati di tutti coloro che
chiedevano la tariffa agevolata per il collegamen¬
to con un provider: ecco come è possibile realiz¬
zare la schedatura di tutti gli abbonati alla Rete,
anche senza obbligare i provider a rendere dispo¬
nibili i propri elenchi.
La lettura di questo comma, combinata con le
"definizioni" elencate nell'articolo 1 del DPR 318,
ha messo in allarme anche i fornitori di Internet,
che a prima vista sembrerebbero tenuti a mette¬
re a disposizione del CED del Ministero dell'in¬
terno "anche telematicamente" gli elenchi degli
abbonati. Infatti nella definizione di "organismi di
telecomunicazioni" compaiono i "servizi di teleco¬
municazioni", che comprendono anche quelli re¬
lativi a Internet. Un più attento esame della nor¬
mativa porta però a ritenere che la disposizione
riguardi solo gli "organismi di telecomunicazioni"
e non i fornitori di "servizi di telecomunicazioni" e
quindi che l'obbligo di collegamento al CED del
Ministero dell’Interno non riguardi gli Internet
provider. Vediamo perché.
La norma dice: "ogni organismo di telecomuni¬
cazione". Nelle "definizioni" dell'articolo 1 si leg¬
ge che Ai sensi del presente regolamento si in¬
tendono per... e) "organismo di telecomunicazio¬
ni", un ente pubblico o privato, ivi comprese le
consociate da esso controllate, al quale sono ri¬
conosciuti diritti, anche speciali ed esclusivi, per
l'installazione e la fornitura di reti pubbliche di te¬
lecomunicazioni nonché, se del caso, per la for¬
nitura di servizi pubblici di telecomunicazioni.
Proprio quest'ultima frase ha fatto sorgere la
questione se il terzo comma dell'articolo 17 ri¬
guardi anche gli Internet provider. Essi infatti so¬
no inequivocabilmente compresi tra i soggetti in¬
dicati dalla successiva lettera ql "servizio di tele¬
comunicazioni", un servizio la cui fornitura consi¬
ste, in tutto o in parte, nella trasmissione e nel-
l'instradamento di segnali su reti di telecomuni¬
cazioni, ivi compreso qualunque servizio interatti¬
vo anche se relativo a prodotti audiovisivi, esclu¬
sa la diffusione circolare di programmi radiofonici
e televisivi.
Dunque il combinato disposto delle lettere a) e
ql dell'articolo 1 estenderebbe agli Internet pro¬
vider la disposizione del terzo comma dell’artico¬
lo 17 A mio avviso non è cosi, per due motivi. Il
primo è nella ratio della norma: come si evince
chiaramente dalla normativa europea sulla libera¬
lizzazione delle telecomunicazioni, gli "organismi
di telecomunicazioni" sono le varie Telecom, cioè
i soggetti che installano e gestiscono le reti. In¬
fatti la direttiva 90/388 CE definisce "Organismi
di telecomunicazioni", gli enti pubblici o privati,
ivi comprese le consociate da essi controllate, ai
quali uno Stato membro concede diritti speciali o
esclusivi per l'installazione di reti pubbliche di te¬
lecomunicazioni" e spiega che questi sono i di¬
ritti concessi da uno Stato membro o da un'auto¬
rità pubblica ad uno o più organismi pubblici o
privati mediante ogni strumento legislativo, rego¬
lamentare o amministrativo che riservi loro la for¬
nitura di un servizio o la gestione di una determi¬
nata attività.
Questo testo non è stato sostanzialmente
cambiato dalle direttive che hanno modificato la
90/388, cioè la 94/46, 95/151, la 96/2 e la 96/19
(spero che non me ne sia sfuggita qualcuna). In¬
vece nella direttiva che precede la 388, la
90/387, sono contenuti anche i servizi pubblici di
telecomunicazioni: 2. Ai fini della presente diret¬
tiva si intende per: 1) "organismi di telecomuni¬
cazioni", gli enti pubblici o privati ai quali uno Sta¬
to membro concede diritti speciali o esclusivi per
l'installazione di reti pubbliche di telecomunica¬
zione e, qualora necessario, per la fornitura di
servizi pubblici di telecomunicazioni. Evidente¬
mente il legislatore italiano si è richiamato a que¬
sta norma, per il fatto che il DPR 318 attua an¬
che la 387 (fornitura di una rete aperta di teleco¬
municazioni (Open Network Provision - ONP)|.
Ma questo non significa che gli Internet provider
siano "organismi di telecomunicazioni" e quindi
destinatari del contestato comma 3 dell'articolo
17.
Infatti è un organismo di telecomunicazioni il
soggetto al quale sono riconosciuti diritti, anche
speciali ed esclusivi, per l'installazione e la forni¬
tura di reti pubbliche di telecomunicazioni non¬
ché, se del caso, per la fornitura di servizi pubbli¬
ci di telecomunicazioni. Il "nonché" indica un’ag¬
giunta alla prima frase, cioè inserisce un'ulteriore
possibile caratteristica del titolare dei diritti, quel¬
la di fornitore di servizi, "oltre" che di installatore
e fornitore di reti Dunque un soggetto che forni¬
sce servizi, ma non è installatore e fornitore di
reti, non è "organismo di telecomunicazioni"
Infatti la concessione di diritti non riguarda i
fornitori di servizi di telecomunicazioni, che sono
invece soggetti ad autorizzazione generale o li¬
cenza individuale, ai sensi della lettera ac), nu¬
meri 1) e 2) dello stesso articolo 1 del DPR 318
Questo si evince anche dall'articolo 6, comma 1 :
L'offerta al pubblico di servizi di telecomunicazio¬
ni diversi dalla telefonia vocale, dall'installazione
e dalla fornitura di reti pubbliche di telecomuni¬
cazioni, comprese quelle basate sull'Impiego di
radiofrequenze, è subordinata ad una autorizza¬
zione generale...
Dunque abbiamo due categorie di operatori:
quelli che sono titolari di diritti, anche speciali ed
esclusivi (organismi di telecomunicazioni), e
quelli che sono soggetti ad autorizzazione gene¬
rale, tra questi gli Internet provider (tralasciamo
quelli che devono richiedere la licenza individua¬
le, comma 6 e seguenti dello stesso articolo 6,
perché essa in linea di principio non riguarda la
fornitura di servizi Internet).
La conclusione è che l'articolo 17, comma 3, si
riferisce solo agli "organismi di telecomunicazio¬
ni", gli Internet provider non sono tali, quindi non
sono obbligati a mettere a disposizione i propri
elenchi alla banca dati del Ministero dell'Interno.
Ma questo, evidentemente, non risolve i gravi
problemi suscitati da questa norma, ammesso
che sia legittima.
£5B
196
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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i componenti di un nucleo familiare il massimo
delle prestazioni e delle comodità. Finalmente
il computer diventa il cuore della casa: esso
infatti si collega direttamente al televisore per
essere utilizzato da tutti: i figli, ad esempio,
possono divertirsi con i nuovi giochi 3D senza
sacrificare le dimensioni delle immagini, au¬
mentandone la spettacolarità grazie alla spic¬
ciale funzione grafica tridimensionale e
all'audio stereo 3D surround: la presenza del
modem superveloce a 33.600 bps permette
alla mamma c al papà di navigare con Internet
direttamente sullo schermo della TV per infor¬
marsi o fare degli acquisti, mentre tutti, grazie
alla dotazione del lettore CD Rom multime¬
diale potranno consultare l'infinità di software
e di enciclopedie per la famiglia o utilizzare i
programmi applicativi più svariati per Win¬
dows '95. Inoltre, nelle versioni dotate delle
funzioni multimediali e del Vocal Automa-
tion System, il PC Family sarà anche il cuore
di controllo di tutte le attività domestiche,
poiché si potranno impartire tutti i comandi
direttamente con la voce: potrai così control¬
lare. ad esempio, la macchina del caffè, le luci
nelle varie stanze, rimpianto di condiziona¬
mento. la porta d'ingresso...praticamente tutto
quello che c'è di elettrico ed elettronico nella
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Informatica e Società
I lavori per il codice deontologico degli Internet provider
Autoregolamentazione difficile
se manca la legge
Tra i molti problemi ancora non risolti nel settore delle telecomunicazioni c’è
anche quello di un quadro normativo completo e coerente per le attività
telematiche. Di questo quadro dovrebbe far parte il codice dei fornitori di servizi
Internet, previsto da diverse leggi e dall’Llnione europea.
di Manlio Cammarata
Sono passati parecchi mesi da quando, su queste
pagine e nell'ambito del Forum multimediale "La so¬
cietà dell'informazione", abbiamo incominciato a parla¬
re di un codice di autoregolamentazione degli Internet
provider. Una bozza preparata da alcuni componenti
del comitato scientifico di InterLex con l'aiuto dei tec¬
nici è quasi pronta, ma non soddisfa i suoi stessi
estensori, per una serie di motivi che cerco di riassu¬
mere.
Vediamo prima di tutto il quadro di riferimento. Il co¬
dice deontologico dovrebbe rispondere da una parte
alle indicazioni dell'Unione europea, rivolte al controllo
dei contenuti 'illegali e nocivi' di Internet, e dall'altra al¬
le esigenze di protezione dei dati personali, con l’inter¬
vento del Garante, secondo il dettato del primo com¬
ma, lettera h), dell'articolo 31 della legge 675/96
E' ovvio che le soluzioni di questi due punti devono
essere coerenti con tutto il sistema normativo italiano,
al quale tuttavia manca un pezzo importante per il no¬
stro settore: il decreto legislativo previsto dalla legge-
delega 676/96, che dovrà regolare proprio il trattamen¬
to dei dati personali nelle attività telematiche. Insom-
ma. in una visione sistematica il codice dovrebbe
comporre un triangolo insieme alle disposizioni euro¬
pee e alla normativa italiana. Siccome la normativa ita¬
liana ancora non c’è, il triangolo non si può chiudere. E
non è ragionevole scrivere un codice che faccia riferi¬
mento a una normativa inesistente, sulla quale non ci
sono, per ora, neanche indicazioni di massima.
Dunque le regole che oggi possono essere inserite
nel codice possono avere solo il valore di una proposta
al legislatore e potrebbero dover essere riscritte dopo
l'emanazione del decreto legislativo.
Ma qui ci troviamo di fronte a un altro problema se
non si possono inserire in un codice di autoregola¬
mentazione norme contrarie alla legge, è anche del
tutto inutile prevedere disposizioni già presenti nella
legge stessa. In sostanza la normativa 'spontanea' do¬
vrebbe intervenire solo per precisare i termini di appli¬
cazione della legge, nella misura in cui questa lascia
uno spazio discrezionale agli operatori. Per esempio,
per il codice dei giornalisti - che dovrebbe essere pron¬
to in tempi abbastanza brevi e costituire un punto di ri¬
ferimento anche per il nostro lavoro - il problema è
nella definizione e nella collocazione della linea di con¬
fine tra il diritto alla riservatezza e il diritto-dovere di
cronaca. La questione è complicata dal fatto che si de¬
vono risolvere due diversi ordini di problemi: uno è il li¬
mite della vita privata dei personaggi pubblici (il caso
di Lady Diana insegna), l'altro è l'eventuale diffusione
di informazioni su privati cittadini, e si pone in partico¬
lare nel caso in un cui un soggetto qualsiasi si trova
suo malgrado coinvolto in una vicenda che richiama
l'interesse del pubblico. Con una frase ad effetto po¬
tremmo dire "il privato del pubblico e il pubblico del
privato".
Anche per Internet abbiamo diversi ordini di proble¬
mi Il primo è la diffusione di informazioni personali nei
contenuti della Rete, diffusione che avviene su scala
planetaria e al di fuori di qualsiasi possibilità di control¬
lo non solo dell'interessato, ma anche di chi pubblica
le informazioni stesse. Il secondo, ancora più grave e
di più difficile soluzione, consiste nella possibilità di ag¬
gregazione e di elaborazione di dati presenti sulla rete
- sottolineo, senza alcuna possibilità di controllo - che
possono fornire informazioni su un individuo molto al
di là delle intenzioni di chi ha diffuso quei dati, anche
dello stesso interessato.
Facciamo un esempio. Il solito Mario Rossi è iscritto
a due liste di discussione, su argomenti diversi e ge¬
stite da soggetti diversi Una è dedicata alle auto spor¬
tive. nell'altra si discute di diritto. In più il nostro uomo
ha pubblicato su un sito di annunci economici la ricer¬
ca di un'abitazione di lusso, e anche l'offerta di vendita
di un'automobile di media cilindrata. Sono informazioni
isolate, che non dicono nulla sul Rossi, anche perché
negli annunci economici c'è solo il numero di telefono.
Ma la ricerca di un'abitazione di lusso attira l'attenzio¬
ne dell'ufficio marketing di una società che propone
investimenti finanziari. Dal numero di telefono in un at¬
timo scoprono il secondo annuncio e risalgono alle ge¬
neralità del Rossi, quindi con il suo nome lanciano una
ricerca sulla rete. Scoprono la sua appartenenza alle
due liste di discussione, con una rapida indagine negli
albi professionali vedono che fa l'avvocato e giungono
a una conclusione: l'avvocato Rossi "ha fatto i soldi" e
quindi e il caso di contattarlo per proporgli un investi¬
mento.
Semplice, legittimo, e in questo caso anche 'inno¬
cente'. Ma con lo stesso sistema si possono ottenere
informazioni anche molto più delicate e per fini molto
meno nobili. E' il problema della 'disseminazione dei
198
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Informatica e Società
dati personali', che su Internet è particolarmente in¬
tensa, si presta facilmente all'elaborazione per scopi
del tutto diversi da quelli per i quali i dati sono stati im¬
messi.
Il problema è se e come si possa mettere un limite
a queste situazioni, il che presuppone anche la dispo¬
nibilità di strumenti tecnici adeguati. Per ora non sia¬
mo in grado di dare una risposta, e non solo a livello di
autoregolamentazione, perché anche il legislatore do¬
vrà fare i conti con la natura della Rete e con i suoi
inafferrabili schemi. Un ulteriore problema è quello di
azioni come il mail spamming, cioè la diffusione su va¬
sta scala di messaggi a liste di abbonati normalmente
accessibili in rete: devono essere vietate dalla legge,
come sta accadendo in alcuni stati americani, o può
bastare l'autoregolamentazione? E, in questo caso,
quali sanzioni devono essere applicate a chi commet¬
te l'atto vietato e al 'provider' che non lo ha impedito?
Ma c'è un terzo aspetto da considerare, sul quale il
futuro decreto legislativo dovrà fornire almeno qualche
linea guida: è il trattamento dei dati personali che ven¬
gono necessariamente raccolti, con procedure auto¬
matiche, dai sistemi ai quali accedono gli utenti. Que¬
sti dati non sono necessari solo a fini tecnici o ammini¬
strativi, ma anche per risalire agli autori di atti illeciti o
comunque contrari alle regole della rete. Si deve tener
presente che l'elaborazione di questi dati può essere
necessaria anche in funzione delle misure minime di
sicurezza, che devono essere indicate da un regola¬
mento di prossima emanazione (il termine previsto
dalla legge è il 4 novembre). Quindi il quadro legislati¬
vo di riferimento per il codice deontologico non si limt-
ta alle norme della 675/96 e al decreto legislativo pre¬
visto dalla 676/96, ma deve considerare anche la nor¬
mativa sulla sicurezza e. per di più, gli aspetti di com¬
petenza della costituenda Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni.
Da tutto questo deriva una conseguenza molto
semplice: non è possibile completare il codice deonto¬
logico prima che sia delineato il quadro legislativo di ri¬
ferimento
Veniamo al secondo lato del triangolo descritto all'i¬
nizio: la richiesta di controllo, che viene dall'Unione eu¬
ropea, sui 'contenuti illegali e nocivi di Internet'. Una
definizione illogica e inaccettabile, che non può essere
presa come punto di partenza per dettare regole ne a
livello legislativo, né a livello di autoregolamentazione
Vediamo il primo termine, 'contenuti illegali' ciò che
è illegale non può essere regolamentato. Se in un sito
ci sono informazioni contrarie alla legge (traffico d'ar¬
mi, terrorismo, riciclaggio di denaro sporco, pedofilia o
altro) non c'è autoregolamentazione che tenga, si de¬
ve applicare la legge penale. I problemi possono sor¬
gere nel momento in cui si cerca di rintracciare e per¬
seguire i criminali, nascosti chissà dove nel labirinto
telematico, ma non è certo l'autoregolamentazione
dei provider che può risolverli. Occorrono leggi nazio¬
nali (che ci sono) e accordi internazionali, che devono
portare alla definizione di un 'diritto della rete' ricono¬
sciuto dal maggior numero possibile di stati.
Ma il vero problema da risolvere è quello dei conte¬
nuti "critici", cioè delle informazioni che non sono
contrarie alla legge (di un certo paese, e se provenga
no dall'estero?), che tuttavia possono essere dannose
per certe categorie di soggetti, in particolare i minori.
Ma chi stabilisce se un contenuto è "nocivo"? Inter¬
venti autoritari in questo campo si configurerebbero
senza dubbio come un'intollerabile censura, e proprio
per questo l'autoregolamentazione potrebbe essere
utile, purché abbia un preciso quadro di riferimento a
livello internazionale. E' ridicolo pensare di controllare i
contenuti di Internet a livello nazionale, stabilendo cri¬
teri autarchici di selezione dei contenuti! Gli strumenti
vanno trovati 'nella Rete' (e ci sono), ma vanno appli¬
cati in funzione del diritto dell'utente di scegliere le
informazioni per sé o per i propri figli
E qui arriviamo al punto che deve essere considera¬
to fondamentale, il codice deontologico degli Internet
provider deve essere ispirato prima di tutto alla tutela
dell'utente, al rispetto dei suoi diritti, sia per quanto ri¬
guarda l'accesso ai contenuti, sia per quanto riguarda
il rapporto con i fornitori Solo se soddisferà queste
condizioni potrà rivelarsi uno strumento utile per il pra
gresso (anche commerciale) dell'uso di Internet e per
rendere proficuo il lavoro dei suoi operatori
Tutto il resto è aria fritta.
MS
I SEMINARI DEL FORUM MULTIMEDIALE “LA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE"
Dati personali, sicurezza, documenti elettronici
Roma, 20 e 21 novembre 1997
Queste due giornate di lavoro, organizzate sullo schema delle
precedenti edizioni dei seminari del Forum, sono rivolte alle
aziende, ai professionisti e agli enti pubblici. Offrono
approfondimenti sistematici e indicazioni pratiche su materie di
grande attualità, con l'intervento dei migliori esperti italiani sulle
specifiche materie.
I temi di questa edizione sono particolarmente interessanti. Le
modifiche alla legge 675/96 sulla tutela dei dati personali,
introdotte dai decreti legislativi dell'8 maggio e del 29 luglio di
quest'anno (alle quali si aggiungono le interpretazioni e le
indicazioni del Garante) impongono una rilettura delle norme, con
notevoli conseguenze sul piano applicativo. Saranno esaminate in
particolare le procedure per le notificazioni dei trattamenti, che
dovranno essere presentate a partire dal 1 gennaio 1998 sui
modelli predisposti dal Garante, e le implicazioni delle disposizioni
sulle misure minime di sicurezza, destinate a costituire la base per
tutta la futura normativa sulla protezione dei dati e dei sistemi
informativi
Nella seconda giornata saranno esaminati i regolamenti sul
documento informatico e la firma digitale, che porteranno a grandi
innovazioni sia nei rapporti tra privati, con particolare riguardo al
commercio elettronico, sia nelle procedure della pubblica ammini¬
strazione e nelle comunicazioni tra uffici pubblici e cittadini Data la
novità della materia, saranno svolte esercitazioni pratiche di
generazione e impiego delle chiavi crittografiche e di codificazione,
decodificazione, autenticazione e controllo dei documenti digitali.
I relatori Gian Maria Borrello, ricercatore e funzionario di
InfoCamere; Giovanni Buonomo, magistrato, addetto all'Autorità
per l'informatica nella pubblica amministrazione; Manlio
Cammarata, giornalista, direttore di InterLex; Damele Coliva,
avvocato in Bologna; Giuseppe Corasamti, sostituto procuratore
presso la Pretura circondariale di Roma e docente di diritto
dell'informazione alla Luiss Guido Carli; Corrado Giustozzi,
giornalista scientifico, MCmicrocomputer; Enrico Maccarone,
notaio in Palermo e webmaster del sito del Consiglio nazionale del
notariato; Andrea Monti, avvocato in Pescara; Paolo Nuli,
ingegnere, direttore di MC-link.
Tutte le informazioni aggiornate sono su InterLex all’indirizzo
ritto ://www. intenex.com/semiriar1 o possono essere richieste alla
segreteria organizzativa:
Melograno Congressi, via D. Chelini 9, 00197 Roma
telefo no 1061 8080892. fax 1 06) 8080999
e-mail Fiéloqranogmclink j
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
199
J
A
Arte
Informatica
Parliamo ancora di grafici RAI
Jan Hoet è stato direttore artistico della IX edizione di Documenta di
Kassel. Per quella esposizione propose non la grandiosità, l’impatto
della mostra in se stessa, ma gli artisti con le loro opere senza
catalogazioni, dicendo: “Provo ad allontanarmi dalle categorie.
Molta gente vuole assolutamente produrre categorie per essere sicura.
Ma crearne comporta sempre una
diminuzione dell’artista”.
di Ida Gerosa
r \ Ila stessa maniera di Hoet, an-
/M ch’io credo che non sia corretto
classificare l'artista o "etichet¬
tare" un genere di arte, credo che esista
l’Artista. Con la sua sensibilità, la sua na¬
tura, la sua capacità di percepire i cam¬
biamenti, indipendentemente dal mezzo
di espressione usato.
I videografìci (questa è una delle varie
definizioni che catalogano ) del TG2 e
del TG3 RAI sono artisti che usano il
"freddo" computer tutti i giorni, in un
luogo dove la loro professionalità e la loro
fantasia rendono l’aria che respirano
sempre più pregna d'arte.
Già il mese scorso dicevo che il loro è
un mondo affascinante ed è difficile non
subirne la seduzione.
Hanno in mano un grande potere, an¬
che se mi sembra non ne siano convinti.
Andrea Lo Pinto dice: "Mi sento un mez¬
zo tra il giornalista e il pubblico, non una
persona con un potere. Sono un infatica¬
bile ricercatore, e a volte anche incom¬
preso".
Personalmente, invece, penso che ab¬
biano l’opportunità di influenzare con le
loro immagini lo spettatore in maniera
subliminale, perché possono spingere
l'attenzione su uno specifico particolare
dell'argomento trattato, facendone di¬
menticare altri.
E' un po’ come il lavoro dell’insegnan¬
te che ha in mano delle menti da plasma¬
re e può suggestionare le loro scelte.
Per questo conoscere da vicino il loro
lavoro ha una forte attrattiva tanto da non
cercare difesa alla
malia della potenza
della comunicazio¬
ne.
Da una parte l'abi¬
lità tecnica, l’inven¬
zione, dall’altra la
realizzazione freneti¬
ca che segue ritmi
incalzanti pieni di fu¬
rore creativo. Noti¬
zie, immagini, vicen¬
de, suoni si formano e si sovrappongono
ad un ritmo pressante, veloce.
Lavorano con competenza, con appa¬
rente calma, ma sempre con alacrità, con
urgenza, sostenuti dalla fantasia, peraltro
diversa in ogni operatore.
Cosi nascono i "messaggi" del tele-
giornale, forti, immediati, espliciti, perché
come dice ancora Lo Pinto "devono par¬
lare le immagini più che le parole. Le im¬
magini sono specie di icone che rendono
immediata la comprensione".
Carlo Incisa di Camerana (TG3), invece
è più portato ad abbandonarsi alla fasci-
nazione dell’influenza onirica. Pensa che
"il prorompere dell'humus dell’inconscio
nella fase ispirativa durante la creazione
artistica della rappresentazione del reale,
può produrre quelle deformazioni simili al
sogno che saranno riprese dall’estetica
espressionistica e poi surrealista come
simbolo di valenze nascoste del reale", e
ricorda che "l'artista per Goldoni è più
che un creativo, è un genio creatore che
sedendosi tra il Mondo e il Teatro {in
questo caso Televisione e Utente,
n.d.r.) produce per lo spettatore uno
spettacolo e una regia che mediando
tra essi produce il senso sotteso del
reale".
Pensieri, parole seducenti per dichia¬
rare la forza dell'estro inventivo.
Mentre David Del Bufalo (TG2), da
fantasioso creativo, mi sembra in bilico
tra il farsi catturare dalle suggestioni
che il computer offre all'utente appas¬
sionato, e lo scontro con la realtà
dell'urgenza informativa.
Del Bufalo è un sognatore, crede fer¬
mamente nei suoi ideali, crede nel lavo¬
ro che porta avanti, ed ha scelto la pro¬
fessione di grafico della RAI con convin¬
zione ed amore. Anche lui, come gli al¬
tri, adopera gli spazi di pausa per fare
una ricerca intelligente, con una menta¬
lità aperta pronta a recepire.
E’ convinto che la tecnologia stia pro¬
cedendo molto più velocemente della
possibilità di assorbirla, e indaga, stu¬
dia, approfondisce per riuscire a "pren-
200
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Arte Informatica
dere al laccio" la testa tramante della
tecnologia stessa
Ma è riuscito ad esprimere la sua
creatività e poi a convincere i responsa¬
bili del TG tanto da far loro accettare le
sue scoperte?
Alla prima domanda la risposta e
pragmatica. "Non ci sono ancora riusci¬
to, spero di non riuscirci mai. Spero di
poter cambiare ogni giorno".
Sono convinta anch'io che nell'evolu¬
zione del suo lavoro, le influenze date
dalle personali scoperte lo porteranno a
trasformarsi un po' ogni giorno, per
continuare una costante crescita.
Alla seconda domanda David Del Bu¬
falo dichiara che ha bisogno di stabilire
un rapporto di stima con il giornalista
che scrive il pezzo, per poter dare il me¬
glio di se stesso.
Mentre Andrea Lo Pinto risponde: "Ci
sono servizi che vanno proprio spiegati
con le immagini, ed io, che vengo dal
mondo dei fumetti, in questo senso so¬
no facilitato".
Videodesigner
European Association
Tutti loro, come anche i grafici del
TG1, fanno parte della VEA, Videodesi-
gner European Association, fondata cir¬
ca otto anni fa per alimentare un interes¬
se per la figura del videografico, e per
evitare che questi, lavorando (allora) con
macchinari che per il loro costo non era¬
no accessibili a tutti, si sentissero e la¬
vorassero in un isolamento nocivo.
Carlo Incisa di Camerana conclude
che oggi, al contrario, "mentre da una
parte sussiste un elevato costo degli ap¬
parati idonei alla produzione di opere di
IDA GEROSA
Ida Gerosa, artista di computer art, è
direttore di "Artnet-Tentra". pagine per
l'arte in Internet.
•Ik.it/mclink7arte
nifiWiWAV/uiMin
computer grafica che
abbiano una qualità di
tipo "broadcast", e
che pertanto sono fa¬
cilmente acquistabili
solo da network televi¬
sivi o da grandi ditte
specializzate, dall'altra
l'evolversi rapidissimo
dei processori dei per¬
sonal casalinghi e il
continuo abbattimento
dei costi di quest'ultimi
aprono nuovi spazi per i creativi che non
abbiano possibilità di lavorare negli
"spazi produttivi" pre¬
detti. Anche la scuola
può avvantaggiarsi di
queste nuove possibi¬
lità. educando una nuo¬
va generazione di artisti
che, nascendo in una
società già altamente
"computerizzata", par¬
tono con una "forma
mentis" certamente
più pronta all'impatto ri¬
voluzionario delle nuo¬
ve tecnologie".
E prosegue: "Inter¬
net è, a questo proposi¬
to. uno "spazio virtua¬
le” che, essendo senza
confini in quanto este¬
so come la rete telefo¬
nica mondiale su cui le
proprie informazioni
viaggiano, può consen¬
tire a tutti i giovani ita¬
liani di esercitarsi in una
palestra comune con i
"colleghi" provenienti
da nazioni piu "computergraficamente"
avanzate
Una nuova figura professionale, a
questo proposito, sta emergendo prepo¬
tentemente il "grafico delle pagine
Web" sarà certamente una delle possi¬
bilità che gli artisti multimediali avranno
per esprimersi davanti ad un pubblico
vasto come il mondo (quello vero, non
virtuale)".
timento con il computer per costruire
immagini, ho avuto la sensazione di ave¬
re il mondo nelle mie mani e la possibilità
di manipolarlo, tutti quanti loro non solo
possono "giocare" con la metamorfosi
dell'estetica, ma hanno l'occasione per
diffondere le loro idee.
Quando dico questi miei pensieri si
scherniscono e ribattono che hanno l'ob¬
bligo di rispondere con aderenza alle ri¬
chieste del giornalista che scrive il pezzo,
devono riuscire a mediare tra la loro crea¬
tività e le aspettative sia dell'autore
dell'articolo che degli spettatori. Devono
essere chiari, semplici, comprensibili, so¬
Riflessioni
Ecco una veloce carrellata su persone
che fanno un lavoro significativo nel cam¬
po dell'informazione.
Professionisti che riescono a trasmet¬
tere notizie, commenti attraverso forme,
segni, immagini. Che hanno l'opportunità
di influenzare il gusto corrente, di trasfor¬
mare gradatamente il linguaggio visivo, di
spingere con un'icona ad interessarsi con
più attenzione agli argomenti più diversi.
Tante volte lavorando con gioia e diver¬
no spinti dalla necessità ad "ubbidire" al¬
le esigenze di produzione Tutto questo
mentre hanno negli occhi una soluzione
innovativa che, forse, non verrebbe capi¬
ta da tutti Ed allora si devono tuffare o ri¬
fugiare nel gusto della ricerca per poter
proporre al momento opportuno, con
cautela, con piccoli pazienti passi le idee
di nuove eventuali varianti che, un po'
per volta, possono realmente modificare
la realtà visiva corrente.
Mi sono chiesta se a me piacerebbe
fare il loro lavoro, ebbene da una parte
non riuscirei ad accettare imposizioni,
perché sento la libertà di espressione co¬
me un bene inalienabile, ma d'altro canto
capisco come sia stuzzicante l'idea di
contribuire alla diffusione del cambia¬
mento dell'estetica corrente, per parteci¬
pare, per esistere veramente.
Ma sono tanti i lavori che hanno que¬
ste accattivanti opportunità!
Forse ognuno di noi potrebbe "magica¬
mente" contribuire solo lavorando sem¬
pre al meglio, credendoci. «e
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
201
r Informatica
e Architettura
a cura di Paolo Martegani
e Riccardo Montenegro
La parola ai lettori
Che ne pensate dei nostri lavori?
Vi scrive il team di sviluppo grafico della
St ed-3, il cui sito web è vis itabile all’indiriz¬
zo http://www.sted3.it71 tutti assidui e
soddisfatti lettori della vostra mitica rivista
Inviamo alcuni dei nostri ultimi lavori per
avere un vostro giudizio in proposito. Sa¬
remmo inoltre mollo lieti se si potesse
pubblicarli nella vostra rubrica "Informatica
& Architettura".
Qualora decideste in tal senso vi invieremo
immediatamente la dichiarazione liberatoria
che vi autorizza a pubblicare tutte le nostre
immagini. In attesa di una risposta porgia¬
mo i piu cordiali saluti, augurandovi un ca¬
loroso buon lavoro I.
Danilo Duca, Michele Diaschi, Gianluca Ar¬
cuo, Emiliano Frattesi.
Eccovi accontentati, lasciando al più vasto
pubblico dei lettori il giudizio sul vostro la¬
voro. Una considerazione però va fatta: le
immagini di architettura sono tanto più vali¬
de guanto più sono funzionali al progetto
che le sottendono, altrimenti possono tra¬
sformarsi in generiche lanche se piacevoli)
illustrazioni.
Dove trovare il libro di Fabio Lenci
Ho letto sull'ultimo numero di MCmicro-
computer, nelle pagine "Informatica e ar¬
chitettura", la recensione del libro "Design,
amore mio" di Fabio Lena Poiché non rie¬
sco a trovarlo a Roma, né alla libreria Deda¬
lo. peraltro specializzata nel settore, né al¬
trove, vorrei sapere se è già disponibile e
in quale libreria.
Vi ringrazio segnalandovi le pagine dedica¬
te al design che curo nell'ambito della te¬
stata telematica "Italian Network" http ://
lwww,mclinK,!l/gqm/!tnéH in cui ho inse¬
rito un link relativo al sito coordinato dall'ar-
ch. Martegani "Architettura alla piccola
scala"
Arch Marco Spada tmc^/b^gmclinlml
Purtroppo non siamo informati sulla distri¬
buzione del libro di Lenci, possiamo però
consigliarle di rivolgersi direttamente all'e¬
ditore Fratelli Palombi 106-3214150)
Inviate le vostre let tere per posta alla redazione indicando il ti tolo della rubrìca "Informatica e Architettura " o direttamente ai
curatori via e-mail: ìmartegan&umromaJ.it rie mont@mix.ill
Cosa succede
"Arte e Natura. Dal Mausoleo di Adriano al Castello dell'An¬
gelo": a Roma una mostra a cura di Paolo Portoghesi, Rugge¬
ro Pentrella e Auro.
È in corso di svolgimento (fino al 9 novembre) all'interno di Ca¬
stel Sant'Angelo una mostra che si prefigge due obiettivi, il primo
è quello di illustrare il complesso rapporto che intercorre tra le for¬
me artistiche create dall'uomo e la natura, il secondo offre lo spa¬
zio espositivo del Mausoleo di Adriano non come luogo passivo,
anche se d'eccezione, ma come terreno di indagine e di cono¬
scenza del monumento stesso.
Paolo Portoghesi ha esplorato il rapporto delle forme architetto¬
niche con la natura mettendo in mostra le forme archetipiche del¬
l'architettura (la colonna, la capanna ecc ), le opere di grandi archi¬
tetti di ieri e di oggi e, infine, mostrando il risultato progetteuale
delle sue riflessioni, come il salone termale a Montecatini Terme,
dove l'ispirazione alla natura assume un aspetto emblematico.
Il rapporto-conoscenza con il Mausoleo, suggerito dal direttore
del Museo Ruggero Pentrella e progettato da Portoghesi, si con¬
cretizza invece nella realizzazzine di una struttura elicoidale alta 25
metri, palese omaggio ad Adriano architetto (ma anche al Borromi-
ni), che, attraversando idealmente i vari livelli del castello, ne evi¬
denzia verticalmente il punto focale mettendo in relazione le quat¬
tro sale sovrapposte e i loro significati simbolici: la sala delle urne
romane, la sala della giustizia, la sala del tesoro, la sala della roton¬
da. Il contributo di Auro si è espresso nella creazione di sculture
con pietre e cristalli, nel pieno rispetto della loro forma naturale, e
in una serie di stendardi innalzati sui bastioni del castello.
In una parte della mostra dal titolo "Igiardim della memoria" so¬
no ospitati anche i progetti di giardini elaborati da dieci scuole ro¬
mane per partecipare al concorso "Da bambino farò un parco"
Un'ultima curiosità, nella mostra è stata ridisegnata la costella¬
zione di Antinoo, ora cancellata, voluta dall'imperatore Adriano per
ricordare Antinoo, un suo giovane favorito, morto nel Nilo verso il
130 d.C.
202
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Informatica e Architettura
La presentazione interattiva
del progetto
La tecnica delle mappe sensibili, messa a punto per il linguaggio ipertestuale delle pa¬
gine web, può essere utilizzata anche per presentare in modo suggestivo il progetto di
architettura, con alcuni vantaggi non marginali.
di Paolo Martegani
Il formato HTML (Hyper Text Markup
Language) che serve per la preparazione
di files leggibili in Internet, le pagine
www appunto, è molto noto. La diffu¬
sione è dovuta oltre che alla sua sempli¬
cità, alla sua universalità. Infatti i file pre¬
parati in questo modo sono letti dai viso¬
ri (Netscape, Explorer, ...) che girano su
tutte le piattaforme.
Un altro elemento a favore è dato dal¬
la possibilità di gestire sia testi che im¬
magini, queste ultime in formato GIF o
JPG È proprio questa caratteristica che,
abbinata ad una tecnica particolare detta
delle "Mappe Sensibili", consente di uti¬
lizzare questo linguaggio per illustrare il
progetto di architettura in modo interatti¬
vo utilizzando il computer.
La tecnica
Consiste nel definire all'interno di un
disegno, normalmente la planimetria ge¬
nerale (base), delle aree che mediante le
stringhe di programmazione dell*HTML
vengono rese sensibili e trattate come
altrettanti puntatori. Agendo sui quali è
possibile visualizzare altri disegni, come
volumetrie, prospetti, particolari costrut¬
tivi, prospettive da vari punti di vista, ...:
disegni precedentemente trattati con
procedimenti di rimozione di linee na¬
scoste, di rendering e con altri eventuali
effetti tendenti a rendere l'insieme reali¬
stico.
Per poter illustrare un progetto in que¬
sto modo e necessario che ne siano di¬
sponibili le immagini digitalizzate Que¬
ste possono essere ottenute scansendo
disegni redatti in modo convenzionale;
ma la tecnica è piu efficace se il progetto
è stato elaborato al computer, sotto for¬
ma di modello 3D, meglio se renderizza-
to.
Un esempio
Utilizziamo il modello 3D di una
struttura prefabbricata in fase di as¬
semblaggio. Il progetto, costituito es¬
senzialmente da telai a cornice, solai
ed elementi di tamponamento, è volu¬
tamente semplice per aumentare la
chiarezza della trattazione
Gli elaborati grafici possono essere
di numero variabile, ma il loro numero,
se è disponibile il modello 3D, non è
un problema. Un problema è rappre¬
sentato invece dal formato grafico dei
programmi di CAD. Raramente in essi
è disponibile l'opzione per salvare i di¬
segni elaborati negli standaid GIF o
JPG, necessari per l'HTML. L'inconve¬
niente si supera attraverso l'esporta¬
zione delle varie viste del modello in
un altro formato; poi attraverso con¬
vertitori o programmi grafici, esse sa¬
ranno tradotte come necessario.
Un'altra strada percorribile è quella
di fotografare il monitor con il coman¬
do "stamp” per i PC e con la combi¬
nazione dei tasti mela/maiuscolo/tre
per i Mac: si ottengono immagini tra-
Planimetria/BASE come appare in Netscape,
sono evidenziate le aree sensibili
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
203
Informatica e Architettura
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«/MAP»
■ IMO US|MAP:" # rr*op4* S»Ct^A« JttT •
./KTtlU
in allo, una parte significativa dei listato
del file in HTML che consente il nchia
mo interattivo di altri disegni agendo
sulle aree sensibili
In basso, vista n. I. l'insieme in prospet¬
tiva frontale da un'altezza di 5.8 m
richiamata interagendo sulla rispettiva
area sensibile della planimetria base
Vista n.2. l'insieme in prospettiva di
scorcio dal lato destro da un'altezza di
l,5m
Nella pagina seguente, la scala da di¬
stanza ravvicinata Per chiarezza di trat¬
tazione il progetto e stato elaborato in
forma schematica
Il Prospetto posteriore, rendenzzato. Si
rende visibile agendo sul simbolo a
freccia posto nel lato supenore della
planimetria base
ducibili usando i normali programmi
grafici
I passaggi
Il modello dell'esempio è stato elabo¬
rato su Macintosh, con MimCAD 4 della
Graphsoft. La planimetria base e stata
esportata in
PICT; le assono¬
metrie, le pro¬
spettive e gli al¬
tri disegni sono
stati catturati di¬
rettamente in
formato PICT
con la combina¬
zione di tasti
Tutti i disegni
poi. con Adobe
Photoshop, so¬
no stati conver¬
titi nei formati
GIF o JPG ed
utilizzati per pre¬
arare i file
TML Prima
della esportazio¬
ne della planimetria generale, che è la vi¬
sta zenitale ortogonale del modello 3D. è
stata scelta una scala di rappresentazio¬
ne tale da contenere l'intero disegno in
una dimensione interamente visibile an¬
che su un monitor di un portatile. Sullo
stesso disegno, a scopo esplicativo, so¬
no stati riportate delle linee di costruzio¬
ne che consentono di individuare le
coordinate delle aree sensibili E sono
stati anche inseriti alcuni simboli. Quat¬
tro piccoli quadrati presenti sugli angoli
del disegno sono aree sensibili che con¬
sentono l'apertura delle assonometrie
iso fronte destra, sinistra e iso retro de¬
stra, sinistra Simboli a forma di arco in¬
dicano altrettanti punti di vista e sono ac¬
compagnati da un numero che ne dichia¬
ra l'altezza in metri Al centro dei quattro
lati del disegno ci sono triangoli: aree
sensibili per l'apertura dei rispettivi pro¬
spetti. Infine nel centro della planimetria
un simbolo a forma di croce consente la
visione zenitale in forma prospettica
Sono stati quindi preparati i file HTML
che consentono l'apertura di ciascun di¬
segno utilizzando Netscape o Explorer a
partire dalla planimetria base cliccando
sulle singole aree sensibili. Per favorire
l'interattività, nelle pagine relative a cia¬
scun disegno è presente l'elenco di tutti
quelli disponibili: ogni voce dell’elenco è
un link che apre il rispettivo disegno, fa¬
vorendo la navigazione/analisi del pro¬
getto.
Vantaggi
È lecito chiedersi se l'energia utilizzata
er tutte queste operazione è giustifica-
ile. Ebbene per prima cosa c'è da rile¬
vare che una volta che il modello 3D esi¬
ste, le ulteriori elaborazioni non sono
particolarmente onerose. Alla fine si di¬
spone di uno strumento di presentazio¬
ne che può facilmente essere trasporta¬
to. anche su floppy disk, i file HTML so¬
no infatti poco ingombranti e cosi pure i
disegni in formato JPG. Sara quindi faci¬
le mostrare il progetto su qualsiasi com¬
puter: i programmi di lettura, Netscape o
Explorer sono da tempo dati in dotazione
alla macchina.
Se si dispone della necessaria attrez¬
zatura il progetto e la relativa presenta¬
zione interattiva potrà essere visto su un
televisore o con un videoproiettore,
esponendolo anche a molti osservatori
contemporaneamente e integrato con ri¬
prese video e audio consentirà presenta¬
zioni multimediali.
Ma. dulcis in fondo, sarò possibile in¬
viare via e-mail i file oppure inserirli in pa¬
gine www di Internet.
Applicazioni
Un unico esempio non può evidenzia¬
re ovviamente tutte le opzioni che la tec¬
nica consente.
Nell'architettura degli interni e possibi¬
le e molto interessante interagire sui
204
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Informatica e Architettura
In libreria
"Per fare spettacolo in Europa. Gui¬
da interattiva agli interventi delle isti¬
tuzioni europee a favore dell'industria
culturale". Presidenza del Consiglio
dei Ministri - Dipartimento dello Spet¬
tacolo. Roma 1997. CD-Rom per PC e
Mac distribuito gratuitamente dal¬
l'Osservatorio dello Spettacolo, tei.
1061 7732200 - 7732486
Che in Italia parte degli stanziamenti,
molti dei quali di origine europea, desti¬
nati ai beni culturali non si riescano a
spendere è un dato di fatto, come pure è
certo che questa situazione si deve alla
scarsa circolazione delle informazioni
con la conseguente impossibilità degli
operatori culturali di intervenire con idee,
progetti e quant'altro sui programmi in
corso di attuazione
A questo grave handicap rimedia ora
una iniziativa del Dipartimento dello
Spettacolo che riunisce in un volume
cartaceo e in un CD-Rom (che a detta
dei curatori è il più aggiornato compren¬
dendo i programmi relativi ai primi mesi
del 1997) le iniziative del Consiglio d'Eu¬
ropa e dell'Unione Europea concernenti i
beni culturali, le nuove tecnologie, la
multimedialità, gli audiovisivi, il cinema,
l’arte, lo spettacolo, la formazione, l'i¬
struzione.
Questo CD-Rom (o l'equivalente volu¬
me cartaceo) è destinato a tutti gli ope¬
ratori artistici ed economici dell'industria
culturale quali autori, architetti, artisti,
produttori, organizzatori, pubblici ammi¬
nistratori. ricercatori, giornalisti ecc.
Nelle oltre 500 pagine di testo sono
enucleati i programmi in corso di attua¬
zione, gli schemi, i nominativi dei re¬
sponsabili dei vari settori, gli indirizzi (an¬
che Internet); arricchiscono l’insieme al¬
cune interviste a operatori che hanno
partecipato ai programmi nei vari settori,
l'illustrazione della struttura del Diparti¬
mento Spettacolo della Presidenza del
Consiglio, le principali norme che regola¬
no la materia e. infine, una serie di con¬
sigli pratici.
Le schermate presentano a pié di pa¬
gina una barra di navigazione che con¬
sentono la navigazione ipertestuale con
una serie di comandi che permettono di
andare avanti, indietro, passare all’indice
(che offre una visione ad albero dell’ope¬
ra), al sommario (pagina principale), al
glossario (che dà il significato di circa
120 acronimi e parole chiave usati nel te¬
sto). In alto a sinistra è indicato il titolo
del file in corso di consultazione e un'i¬
cona che simboleggia il settore di atti¬
vità, una stelletta evidenzia infine i nuovi
rimandi verso i quali ci si può dirigere.
Nel testo è possibile trovare delle hot
word che consentono di passare imme¬
diatamente a un altro file.
Ovviamente, essendo la prima edizio¬
ne, l'interesse dei contenuti mette in se¬
condo piano la qualità, piuttosto scarsa,
dell'interfaccia e della grafica, decisa¬
mente primitiva, che rende appena pas¬
sabile il funzionamendo del CD-Rom. So¬
no gli stessi autori a mettere le mani
avanti dichiarando che la versione elet¬
tronica di "Per fare spettacolo in Euro¬
pa" è stata realizzata in tutta fretta e
pubblicata in cinquemila copie in occa¬
sione del Festival del Cinema di Venezia.
Sia il volume che il CD-Rom sono di¬
stribuiti gratuitamente (R.M.)
modelli dei singoli elementi di finitura e
sui componenti d'arredo utilizzati nel
progetto, magari proponendo delle alter¬
native da confrontare. In urbanistica gli
usi delle mappe sensibili trovano nume¬
rose occasioni di impiego, spesso sono
legati sia alla ricognizione visiva degli
spazi urbani o all'esame dettagliato degli
edifici che li definiscono.
Queste ed altre applicazioni potranno
essere oggetto di ulteriori approfondi¬
menti nei prossimi articoli
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
205
Informatica e Architettura
VRML: i cantieri del Metaverso
Nella Babele di linguaggi e
formati digitali si fa sempre
più strada l’esigenza di un
formato comune adatto alla
condivisione delle informa¬
zioni tridimensionali tra gli
utenti di Internet. Facciamo
il punto della situazione.
di Fernando Tornisiello
La virtualità non è semplice da ricono¬
scere. Dialoghiamo con persone senza
sapere dove esse siano, apprezziamo il
suono di un auditorium fermi a un se¬
maforo : il nostro spazio acustico è già
da tempo alterato da strumenti costruiti
per ingannare il nostro udito, dal telefo¬
no al walkman.
Sfortunatamente, anche se gli occhi
vanno a paia come le orecchie, le affinità
non si spingono molto oltre: la luce è fe¬
nomeno meno alla mano del suono e ri¬
produrre la visione è un'ambizione anco¬
ra piuttosto eccitante
L’esperienza
sensoriale
Aggiungendo una immagine percetti¬
vamente decente aH'ormai definitiva
qualità digitale del suono, copriremmo
buona parte della comune esperienza
sensoriale e potremmo parlare con qual¬
che ragione di virtualità, anche se solo
audiovisiva (sedersi su una sedia virtuale
rimarrà una faccenda rischiosa ancora
per qualche tempo).
Gli ostacoli : innanzitutto la geometria
del campo visivo umano difficilmente si
coniuga con il televisore, il veicolo di
gran lunga più diffuso di immagini in mo¬
vimento (il passaggio al formato 16 :9 è
comunque già un passo in avanti) ; in se¬
condo luogo la necessità di ricorrere ad
hardware specializzato (non solo grafico
se vogliamo manipolare altre sensazioni
fisiche) comporta costi economici inve¬
rosimili per la collocazione in salotto (ar¬
gomento questo destinato a scivolare
naturalmente in secondo piano con il mi¬
glioramento delle prestazioni).
Non a caso un'occasione forte per la
virtualità, delimitata ma ad alta densità
tecno-economica, è venuta dalla simula¬
zione del volo: basta qualche semplice
calcolo a giustificare l'impresa.
I numeri del mercato dell'intratteni-
mento sono ben diversi e non vi è per
ora alternativa seria al piccolo schermo
domestico: anche cosi, senza ricorrere
ad hardware da competizione, il coinvol¬
gimento prodotto dalla nuova leva di gio¬
chi 3D m soggettiva e pseudo-soggettiva
non è trascurabile e la qualità dell'imma¬
gine è ormai prossima alla decenza (ma¬
gari ricorrendo a qualche trucco geome¬
trico e ad altrettante scorciatoie nella vi¬
sualizzazione). Ma un gioco non è esat¬
tamente un luogo da abitare: la sopravvi¬
venza in genere non è affatto semplice e
arbitro del tempo è solitamente un mec¬
canismo spietato. Arene e campi di bat¬
taglia non sono posti per scambiare due
battute con un passante o perdersi nella
contemplazione del paesaggio: non si è
viandanti ma attori con ruolo e obiettivo
determinati.
Un fenomeno sociale
Alla virtualità audiovisiva potrebbe ora
presentarsi l'occasione trascinante per
diventare un fenomeno sociale dalle pro¬
porzioni ecumeniche: migrare nella Re¬
te. colonizzandola e popolandola con co-
206
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Informatica e Architettura
L’estensione dell’uso
Sono già più d'uno i software in grado
di visualizzare le specifiche più recenti,
in genere nella forma di moduli destina¬
ti ad arricchire il bagaglio dei due (per
ora) browser piu diffusi ed è lecito
aspettarsi e pretendere che sia il siste¬
ma operativo stesso a riconoscere e
gestire tanto l'HTML quanto il VRML,
favorendone l'estensione dell'uso an¬
che off-line.
Naturalmente è una pesante banaliz¬
zazione considerarlo semplicemente
come un formato comune di descrizio¬
ne delle scene 3D con capacità di inte¬
razione. Sono ben altre e di ben altra
portata gli elementi di novità di cui si
dovrà tenere conto : le questioni da af¬
frontare vanno dalla progettazione del
nuovo spazio immateriale alla speri¬
mentazione di nuove forme di comunità
sociali, mediate da incarnazioni numeri¬
che o più poeticamente avatar Su que-
Le due visite mostrano, tramite Cosmo
Player di S G l., la disponibilità del VRML
in due condizioni diverse
La prima lun volo sul lA/esf End londinese
costruito presso la Scuola di Architettura
della Bath University), nella pagina
precedente, illustra un esempio di uso
lineare: la scena include le luci il cui effetto
è calcolato cammm tacendo, a prezzo di
una certa rozzezza non è proprio il caso di
pretendere il calcolo delle ombre portate
La seconda, in questa pagina, gode di una
illuminazione più sofisticata ma precalcolala
usando il calcolo di tipo radiosity Inel caso
specifico generato da Lightscapel il cui
risultato è adattato alle superfici della scena
alla stregua di una carta da parati, radiosity
male si concilia però con le variazioni
della scena e la presenza di avatar
la cui illuminazione non può certo essere
precalcolala
In entrambi i casi non può esservi traccia
di specchi e riflessioni speculari e non per
un limite congenito del VRML non c'è un
modo fisicamente corretto oltre il calcolo
di tipo ray-tracing, che dal canto suo ha
bisogno di tempi molto più riflessivi.
stellaziom di siti non solo navigabili ma
esplorabili neanche tanto metaforica¬
mente, quasi abitabili. E all'orizzonte
qualcosa che somiglia al Metaverso de¬
scritto da Neal Stephenson in "Snow
Crash", affollato da schiere di entusiasti
e da altrettanto prevedibili manipoli di sa¬
botatori anarco-qualcosa: vedremo
Un buon inizio non è mai da sottovalu¬
tare e l'ingresso in scena del VRML è un
buon inizio.
Un formato comune
L'esigenza di un formato comune adat¬
to alla condivisione delle informazioni tridi¬
mensionali tra gli utenti di Internet, viene
pubblicamente espressa all’European
Web Conference del 1994 e raccolta da
Mark Pesce. Quest'ultimo è il personag¬
gio chiave in questa fase: grazie anche al¬
la rivista Wired dà vita ad una mailing-list
dedicata all'argomento ed è proprio l'in¬
tenso traffico di posta elettronica che, a
partire da una riduzione dell'esistente for¬
mato Inventor di Silicon Graphics, genera
le prime modeste specifiche del VRML,
Virtual Reality Modeling Language. Un ric¬
co processo ha portato alla più ambiziosa
versione 2 (anche in questo caso si è lavo¬
rato su una proposta targata S.G.I.). alla
nascita del VRML Consortium ed all'ela¬
borazione della proposta da sottoporre al-
l'International Standards Organization per
farne uno standard ISO, denominato
VRML 97.
sto non mancheranno certamente cro¬
naca. studio e progetto.
Per ora registriamo come, curiosa¬
mente, il VRML potrebbe aggiudicarsi
un successo laterale, riuscendo dove al¬
tri del calibro di Pixar hanno fallito, e di¬
ventare tra l'altro uno standard indipen¬
dente e generale per le informazioni tri¬
dimensionali. Così come è ora (forte¬
mente orientato alla velocità) risulta più
vicino alla semplice geometria dei gio¬
chi che alla modellazione solida ed al
momento le opzioni di salvataggio dai
programmi 3D non possono sempre
produrre traduzioni complete del mo¬
dello (ma ricordiamo come il vetusto
DXF di AutoCAD sia stato per anni un
formato soltanto bidimensionale)
Inoltre, considerando ogni condizione
di monopolio una sventura per il pro¬
gresso, uno standard indipendente non
può che aiutare il pluralismo miracolo¬
samente sopravvissuto finora in questo
settore e, con una illecita dose di otti¬
mismo, potremmo immaginare un pa¬
norama più ricco riverberarsi benefica¬
mente su quel po' di pluralismo rimasto
tra i sistemi operativi.
IFernando Tomisiello Merwmchnk.iit
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
207
coordinamento di Andrea de Prisco
Per un pugno di dollari
• H
di Raffaello De Masi
Già, proprio per una manciata di biglietti
verdi nel 1985 si poteva acquistare un
MSX, standard che promette di durare
a lungo. Imposto e appoggiato da una
gran congerie di costruttori, avrà un
unico grande nemico: il costo, sem¬
pre più orientato verso il basso, dei rap¬
presentanti del ciclone MS-DOS, di cui
ancora si tende a ignorare la portata.
Il numero di aprile si apre con un editoria¬
le di Nuti che, letto a dodici anni di distan¬
za, fa intendere quanti millenni informatici
siano passati Paolo parla di scambio di po¬
sta elettronica e di abbonamenti i cui prezzi,
sono sue parole, "sono senz'altro convenien¬
ti per la multinazionale (addirittura, n.d.r,), ma
non si può chiedere a un privato di spendere
diverse centinaia di migliaia di lire al mese per
trasmettere qualche diecina di cartelle dattilo-
scritte". Lascio a voi qualsiasi commento.
MCmicrocomputer, intanto, cambia sede. Ab¬
bandonato il locale terraneo e relativo interrato, si
trasferisce all'indirizzo attuale, di cui, all'inizio, oc¬
cuperà solo i primi due piani (poi, con una subdola
guerriglia a danno degli inquilini, basata su dispet¬
ti vari, messa fuori servizio dell'ascensore e rot¬
tura dei vetri delle finestre, si costringeranno i
poverini a lasciare anche i piani superiori). Il Ma¬
rinara è a sinistra, entrando, ma è inutile dare
indicazioni, tanto si sentono le grida!
HP presenta un altro suo gioiello, l'integrai,
che mette insieme portatilità, Motorola
68000 e nientemeno che sistema operati¬
vo UNIX, quest'ultimo presente su ROM
Una bomba! Apple lancia il suo Apple-
Talk, protocollo per rete locale a basso
costo (e prestazioni) che sopravvive, vi¬
vo e vegeto, ancora oggi Osborne ten¬
ta l'ultima carta con quattro suoi modelli,
nuovi o rinnovati sulle ceneri di quelli prece¬
denti: 1, Executive, Vixen e Encore. Motorola offre
un terminale da automobile (ma ovviamente può es¬
sere usato dappertutto), che si collega al computer
remoto attraverso un sofisticato sistema di trasmis¬
sione radio. Atan si converte al 68000 e ai 32 bit
con la sua serie ST (guarda guarda che strana somi¬
glianza con gli Amiga), e alla compatibilità IBM con il
PC10; cosi dà una botta al cerchio e una
Telematica, questa
sconosciuta
Quasi a supportare l'editoriale di Nuti, Daniele Co-
laiacono ci parla di servizi telematici negli USA.
mentre le sigle E-Mail, Computer Banking e Telnet
suonano come arabo, alle nostre orecchie. Damele
ci dà pazientemente anche una serie di consigli sul¬
l'acquisto del modem, destreggiandosi tra infinite
sigle e caratteristiche; oggi si e no ricordiamo la ve¬
locità e , solo in rari casi, il rapporto di compressione
(nell'articolo 1200 baud è considerata una velocità
stratosferica, e, addirittura, negli stessi USA. chi lo
utilizza paga al fornitore dei servizi un canone mag¬
giore).
Le prove del numero di aprile iniziano con il Siel
CMK 49, una tastiera musicale per Commodore 64,
un sintetizzatore polifonico (3 voci) con tutti i con¬
trolli del caso. A Corrado spetta la prova di Delta, da¬
ta base di punta della CompSoft, giovane (ma chi
non lo era allora?) e dinamica software house ingle¬
se che ha in portafoglio anche un pacchetto di Busi¬
ness Graphics e uno strano package didattico di
CAD. dal nome Domino. Neoesemplare della fami¬
glia dei db relazionali per PC (per la verità non è un
vero e proprio relazionale, ma gli somiglia molto)
Delta è programmabile, sia direttamente, sia chie¬
dendogli di memorizzare sequenze di comandi ese¬
guiti una volta sola. Superando le prestazioni stan¬
dard dei database di allora, Delta ha inoltre integrato
anche un report generator, un wp (che è poco piu di
un text editor), e un look-up capace di definire for¬
mati e tabelle condivise da più applicazioni; davvero
un package professionale del più alto livello. Corra¬
do ne parla in maniera entusiasta, e non stentiamo a
credergli, visto cosa riesce a presentare in quattro
pagine. Chissà se ce ne sono ancora esemplari al la¬
voro.
E. manco a dirlo, ecco l'MSX di turno. Leo Sorge
prova il Philips VG-8010, ennesimo esemplare della
specie , nato dalla "folle crescita del numero dei co¬
struttori che hanno aderito allo standard; dai 13 ori¬
ginali (12 giapponesi e 1 americano) si è passati agli
oltre 50" (n.d L.S.). E Philips ne offre ben tre mo¬
delli che si differenziano solo per le due cifre finali
(00. 10. e 20); sono praticamente gli stessi, tranne
che per la dotazione RAM Le prestazioni sono le
solite (se no che standard è?), con tanto di altrettan¬
to solita potente sezione suono, tanto siamo tutti
un po' Paganini! La macchina costa il solito mezzo
milione, e me la ricordo solo perché la comprò un
mio amico fotografo che. con un programma ad
hoc, la usava come titolatrice delle cassette dei ma¬
trimoni.
Sempre di Leo la prova del software su ROM pre¬
sente nel Commodore Plus 4 (i soliti: wp, spread¬
sheet, database e un'utility di grafica commerciale).
La macchina costava un sacco di soldi, e neppure la
presenza di questi pacchetti risvegliò un mercato ad
essa pochissimo interessato
Guarda guarda, una tastiera estesa per Apple II e
208
MCmicrocomputer n, 178-novembre 1997
(aitpi iriFMDnì)
La Stei CMK 49 eia una
'prodigiosa' tastiera mu¬
sicale per Commodore
64
compatibili Una
buona idea, vista la
configurazione
spartana di quella
di serie. La produ¬
ce la Multitech,
possiede un buon
feedback, un ta-
stierino numerico
e una serie di tasti
funzione che, in as¬
senza dei compiti
propri del PC, pos¬
sono essere abbi¬
nati a funzioni defi¬
nite dall'utente.
Passiamo alle ru¬
briche, che, come
al solito, danno un
corposo contributo al numero delle pagi¬
ne della rivista. C'è la solita sezione di
grafica, il "Micro Facile" che ci parla del¬
la negazione logica, e la costruzione di
uno sprite editor che, solo a copiare il li¬
stato, viene voglia di gettare tutto al fiu¬
me e giurare dì odiare la tastiera per il
resto della vita.
Valter Di Dio ci propone problemi di
ottimizzazione valutando la convenienza
di produrre lampadine a 100 lire l'una, e
adp ci propina l'ottava (e non finirà per
adesso) puntata sui database, che ci
vanno pesante con le loro tre pagine di
listato a doppia colonna e corpo uno.
Poi, per continuare a mantenersi legge¬
ro, ci diletta sulla gestione degli inter-
rupt sul C64, e Panunzi rincara la dose
con Lassembler dello Z80. Nell'area dei
programmini forniti dai lettori ecco un
generatore di nuovi Beep, un "antire¬
set" per il C64 (dopo tutta la fatica per
implementare il reset!) e un chilometri¬
co listato di un gioco (Scarabeo) che
apre la disponibilità dei listati su casset¬
ta, da comprare scrivendo alla redazio¬
ne Per il Vic20 ecco l'ennesimo pro¬
gramma che permette dì vìncere im¬
mancabilmente al totocalcio, mentre
nell'area Spectrum e TI 99 i giochi si
sprecano (tanto sono sempre gli stessi,
cucinati in un'altra salsa). A proposito di
giochi, ve ne racconto una che mi è suc¬
cessa, in quel periodo, con una famosa
adventure per Apple II (non vi dico il no¬
me, basti sapere che, quando usci, eb¬
be un immediato successo).
Il gioco era eccezionalmente ben pro¬
tetto; neppure LockSmith, il copiatore
per eccellenza del tempo, riusciva ad
averne ragione. Una sera, più per scom¬
messa che per altro, mi ci misi di buzzo
buono e, tenta e ri¬
tenta, finalmente,
almeno cosi mi pa¬
reva, riesco a co¬
piare il programma
( vergogna, De Ma-
si!). L'adventure
era piuttosto com¬
plessa e si snoda¬
va in un castello
che ci aveva chiu¬
so alle spalle la
porta d'ingresso,
per cui occorreva
trovare una uscita
alternativa. Fiero di
Una tastiera estesa per
l'Apple II? Detto, latto
ecco a voi la Multitech
Mak II, provata da Valter
Di Dio sul n 40 di MC.
Pensiamoci per tempo
Da un po' ih tempo, in America, per essere "in", accanto all'Indirizzo. al
numero ili telefono, di telex e di telecopialore si riporta anche il numero di
"The Source" o di un altro fervuto analogo. Come dire “puoi scrivermi,
telefonarmi, mandarmi un telex, un facsimile, ma se vuoi fare prima, lascia un
messaggio nella mia casella di posta elettronica".
Cosi sui manuali Hewlett Packard destinali al programmatori Indipendenti,
cosi sulle maggiori riviste americane. Con la solita vena scanzonata su
Creative Computing di gennaio hanno scritto ; "hai una gran fretta di
raggiungere Betsy Staples, John Anderson, Dove AhT (Il vulcanico padre-
direttore-ispiratore di Creative) "od un altro redattore? Puoi farlo attraverso II
servizio di posta elettronica MCI. Spedisci a BSTAPLES(Il codice della
casella postale elettronica MCI destinata al lettori di CCJ.
In alcuni casi occorre che mittente e destinatario siano entrambi abbonali al
servizio, in altri basta che sia abbonalo II destinatario ; ma In tulli chi indica II
proprio numero di posta elettronica, dà implicitamente per scontato che II
lettore conosca numeri e procedura di accesso a quella particolare rete. E. per
loro fortuna, un gran numero di cittadini statunitensi ha ormai una notevole
dimestichezza con i servizi telematici. Una dimestichezza che passa attraverso
Il non trascurabile fatto che negli Stati Uniti zi può fare telematica a prezzi
popolari. Basta farla fuori del Peak Time. Oppure basta farla in proprio (a
livello locale) attraverso le migliala di CBB (Computer Bulletln Board) nati
E in Italia? Sono ambilo a sentire I prezzi di abbonamento a qualche servizio
di posta elettronica attivo in Italia. Tariffe senz'altro convenienti per la
multinazionale cui si offre la possibilità di collegati, in alternativa al telex,
con un servizio decisamente più potente ed a prezzi costanti con qualsiasi città
del mtmdfì, ma non il può certo chiedere ad un privalo di spendere diverse
centinaia di migliala di lire al mese per trasmettere qualche decina di cartelle
dattiloscritte. DI abbattere i costi in orari di minor traffico a favore de! privati
neanche se ne parla, anche perché occorrerebbe abbassare prima quelli di
utilizzo della rete a pacchetto che collega I vari nodi.
Visto che la rete pubblica a pacchetto, terminata la fate sperimentale, sta
entrando in servizio In questo periodo, è II momento di valutare seriamente
l'opportunità di chiedere, lato utenti, e di offrire, lato pubblica
amministrazione, tariffe differenziate e tali da favorire la massima diffusione,
anche a livello domestico di tulli i servizi telematici e non solo di quelli ( vedi
Videotel) sulla cui utilità ed economicità ci sarebbe da discutere a lungo.
Paolo Nuli
me stesso più di come lo era Amund-
sen, restituisco l'originale al proprieta¬
rio, ovviamente decantando la mia ec¬
cezionale bravura dove ben altri nomi
erano miseramente falliti e ritorno a ca¬
sa. Accendo il mio bravo Apple II, lancio
il gioco e passo un paio d'orette a trac¬
ciare, a penna, il mio girovagare tra le
stanze infinite del castello (beh, credo
che qualcuno avrà capito di quale gioco
parlo!). Il gioco gira che è una meravi¬
glia fino a che mi avvicino a una male¬
detta grata, che improvvisamente si
spalanca e mi fa scivolare giù giù, nel
profondo II tutto col commento; "Sei
caduto nelle segrete del castello, dove
vanno a finire quelli che copiano i pro¬
grammi!". Questa si che è protezione!
(Così impari...!)
MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997
209
(AlTP! TfMPBÌ
A maggio non si parla
di MSX
Già, il numero successivo è fortunata¬
mente sgombro di prove e, in parte, an¬
che di notizie su questo standard Ospita
invece un recensione di Byte sull'HP In¬
tegrai, che evidenzia la qualità e le pre¬
stazioni eccezionali di questa macchina.
Filippo Merelli si trasferisce in pianta sta¬
bile presso le FFSS, dove si sta faticosa¬
mente affermando "Il computer ferro¬
viere", e Corrado Giustozzi prova Osbor-
ne 3 "Encore", un vecchio progetto
Osborne caduto nel dimenticatoio e ri-
spolverato dalla nuova dirigenza per tam¬
ponare la sua fetta di mercato in attesa
di nuovi rivoluzionari modelli (che non
verranno mail).
Macchina moderna anche se piuttosto
costosa (prevede addirittura un modem
incorporato). l'Osborne 3 è un vero por¬
tatile (in un'era in cui HP, ad esempio, si
illudeva di definire portabile il suo 87),
con tanto di tracolla incorporata, scher¬
mo a cristalli liquidi (16 righe per 80 co¬
lonne) e tastiera ripiegabile (ha addirittu¬
ra un aspetto più gradevole e originale
dei nostri notebook, anche se, ovvia¬
mente, non può gareggiare con loro per
leggerezza e ingombri). E' dotato di MS-
DOS , 128 Kb di RAM, due floppy da
5.25", interfaccia RS232 e Centronics,
batteria al nickel-cadmio che garantisce
una alimentazione continua di 4-5 ore;
software non ne viene fornito, anche se,
ovviamente, è garantita la compatibilità
con tutte le applicazioni capaci di girare
sotto quel sistema operativo.
Ed ecco la prova di un prodotto di uno
dei pilastri delle software house di quegli
anni, Ashton-Tate, nome allora prestigio¬
so (a questo si devono applicazioni di
grande successo). Il package dominerà
a lungo il mercato, quale punto di riferi¬
mento per l'area d'impiego. Si tratta,
manco a dirlo, di Framework, uno stru¬
mento che, al di fuori dei suoi compiti
per cosi dire istituzionali (si tratta di una
specie di integrato, che contiene le soli¬
te applicazioni e in più un efficiente pac¬
chetto di comunicazioni), rappresenta,
come fa ben notare Corrado, un vero
ambiente di sviluppo destinato ad elabo¬
rare "idee più che dati, uno strumento
di organizzazione concettuale più che un
semplice macinatore di numeri".
La prova è lunga e articolata e introdu¬
ce il lettore nelle tecniche di scambio da¬
ti tra applicazioni, analisi di previsione, si¬
mulazione di ambienti e scenari; certo,
tutte cose che oggi non impressionano
nessuno, ma che per i tempi significava¬
no davvero una nuova frontiera, tanto da
far dire, allo stesso Corrado, che con
Framework "facciamo la conoscenza
ravvicinata con uno dei probabili artefici
L Osborne 3 Encore lu
il primo portatile... for¬
mato proiettore.
Sharp PC-1251 e PC-
1260 furono degne di¬
scendenti della mitica
PC-I2II, la prima calco¬
latrice al mondo pro¬
grammabile in linguag¬
gio Basic ADP, a quei
tempi, lece carte false
per accaparrarsene un
esemplare in anteprima
della rivoluzione concettuale deH'Homo
Informaticus del XXI secolo"
Dall'empireo alle cose di tutti i giorni.
Ecco la prova degli Sharp 1251 e 1269,
due pocket destinati a prendere il posto
del 1211; Fabio Marzocca esprime una
opinione che la dice lunga sullo stato del¬
l'arte dei tempi. Ve la ripeto integralmen¬
te; "La primogenita (calcolatrice, n.d.r.)
della famiglia si chiama PCI211 e, no¬
nostante abbia appena 5 anni (sicl), ri¬
sente già di tutti i mali della vecchiaia
quali lentezza, pesantezza e limitata po¬
tenza". Strano, vero? Oggi si dice lo
stesso di una macchina di cinque mesi
fa. Comunque ritorniamo alla prova.
I PC Sharp erano delle macchinette
della grandezza di una tavoletta di cioc¬
colato, che permettevano di portarsi ap¬
presso un BASIC (neppure tanto male),
una tastiera QWERTY, certo molto sa¬
crificata, un visore LED formato di 1 o 2
linee da 24 caratteri (che scrollavano a
sinistra), e una memoria che andava da
2 a 4 kbyte. Che la macchina fosse po¬
tente lo dimostra la ROM (40 K nella
1260) che offre un ambiente operativo,
sia in programmazione che in modo im¬
mediato, di tutto rispetto. Tutti i PC so¬
no interfacciabili con una stampantina-
plotter a penne a sfera, che stampa su
una strisciolina di carta simile a quella
delle calcolatrici da tavolo. La macchina
può essere anche dotata di un registra¬
tore a cassette che può funzionare an¬
che come sede dei
file dati gestiti dal¬
le relative funzioni
del linguaggio. Il
prezzo è basso
(dalle due alle
quattrocentomila,
a seconda delle
configurazioni) e,
per un certo perio¬
do, di queste mac¬
chinette se ne ve¬
dono in giro parec¬
chie.
Data 20 Corpora¬
tion offre in prova
la XL80, interfaccia
video a 80 colonne
per il C64, mentre
Bo Arnklit offre una eprom per cambia¬
re i caratteri della MPS-801, la stam¬
pante principe per il C64. La eprom si
compra presso la redazione, al prezzo
di 40.000 lire e permette, tra l’altro, di
vedere stampate vere discendenti delle
lettere minuscole.
Francesco Petroni fa grafica con uno
spreadsheet (picarescamente definito
tabellone elettronico), e MicroFacile, di
Pantuso, si interessa delle famiglie logi¬
che, mentre adp arriva alla nona puntata
del suo studio dei database. La cosa,
nel numero precedente, deve aver ri¬
scosso successo, se pure Valter Di Dio
offre un package di Francesco Meschia
sulla gestione degli interrupt su Apple II.
Marco Genovesi, nella rubrica Vic20,
offre un listato che esegue la derivazio¬
ne delle principali funzioni, e c'è chi pre¬
tende di gestire un magazzino col Com¬
modore 64. Siete programmatori in Ba¬
sic e vi è venuto qualche volta in mente
che poteva esservi utili un GOTO (orro¬
re!) calcolato (doppio orrore!)? Leggete
il programmino di Milko Lupinacci. po¬
treste avere qualche buon suggerimen¬
to! E poi musica, per lo Spectrum, se
avete lo stomaco di ricopiare esatta¬
mente otto pagine di listato, tra cui an¬
che una bella sequela di codici macchi¬
na. E per non essere da meno, ecco
l'ennesima versione del totocalcio per
TI99 (beh, stavolta ve la cavate con me¬
no, solo seicento righe).
210
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
(aitpitfmph)
E dopo la quiete,
l’assalto!
Manco trenta giorni di calma e riecco al¬
l'assalto gli MSX. In giugno ce ne sono,
nell’area prove, addirittura tre. Ma proce¬
diamo per gradi
Ogni tanto Marco ci azzecca; che vole¬
te. anche i capi indovinano, ad ogni mone
di papa. Fatto sta che un lettore gli scrive
chiedendogli se fa bene a iscriversi a
Scienze dell'Informazione. E Marinacci gli
risponde con una lettera ampia e articola¬
ta, che affronta ampiamente il problema;
merita di essere riletta, a dieci anni di di¬
stanza è ancora attuale.
Nelle news vediamo un portatile di
Ericsson, come sempre di ottima fattura,
mentre si ricomincia a parlare, a pochi me¬
si di distanza, di difficoltà finanziarie della
Sinclair. ICL, con perfetto tempismo, ne
approfitta per stringere, con essa, un ac¬
cordo e sviluppa il modello One Per Desk,
basato sull'hardware QL e, manco a dirlo,
con un sistema operativo proprietario. An¬
drà a fondo con la seconda rovinosa cadu¬
ta della Sinclair. Finalmente un portatile
che non è un notebook ma gli è molto vi¬
cino; è il Toshiba T 1100, un compatibile
piccolo, gradevole, leggero, che inaugura
la luminosa carriera dei portatili di questa
marca.
Marco se ne va a Tokyo, e torna con
una serie di novità, tra cui la nascita di
MSX2, destinato a sostituire il precedente
(ne sentivamo davvero il bisogno?). La
Mitsubishi, la Yamaha e la Sony entrano
anche loro nella battaglia MSX (vai, tanto
avanti c'è posto!), e tra le cose strabilianti
di allora c'è anche un Macintosh che
"suona". Nelle prove vediamo la presenza
del sistema Palette della Polaroid, che an¬
cora oggi è standard sul mercato, ma che
allora doveva rappresentare l’unica solu¬
zione per riversare su carta fotografica
schermate con una qualità accettabile
(Corrado ricorda che "... gli esperimenti
sulle stampanti grafiche a colori continua¬
no, ma lo stato dell'arte è ancora abba¬
stanza lontano dal fornirci immagini di qua¬
lità accettabile"). Per tornare all'MSX, ec¬
co la prova dello Yamaha YIS 503F e del
Toshiba HX10 (data l'abbondanza degli
Gli Alari 130 XE e 800 XL con tamo di tavoletta grafica
sta Andrea si pregia di fornire anche lo
schema elettrico dell'interfaccia che oc¬
corre frapporre tra computer e caffettiera.
Il caffè è conveniente che lo compriate
sono casa, farselo spedire da lui costereb¬
be troppo e arriverebbe stantio; e poi, so¬
no sicuro che ci farebbe la cresta!
E chiudiamo con le solite rubriche, che
dissertano ancora di grafica, di famiglie lo¬
giche, di Forth (ultima puntata, battete le
mani!), di assembler dello Z80, di suoni e
caratteri minuscoli piu o meno estirpati di
viva forza dalle oscurità profonde delle
ROM di questo o quel piccolo C64 o
Spectrum. L'esagerazione è rappresenta¬
ta da un programma per il calcolo matri¬
ciale su Spectrum, il cui listato sembra la
rappresentazione di una parte del codice
genetico del progetto "Genoma''. Basta,
lasciatemi solo il tempo per qualche curio¬
sità, come al solito.
Lo sapete quanto costa una scatola di
floppy ad alta densità? Risposta 60.000 li-
rette. E attenzione, è un'offerta del mese!
Proprio a buon mercato, non c'è che dire!
Una società di Milano presenta, nella sua
pubblicità. Magic, una interfaccia per tele¬
camera (BN) che trasferisce su Mac quel¬
lo che inquadra; la sola interfaccia costa
sei biglietti da cento, più di quello che og¬
gi costa una camera di Connectix a colori.
Se poi volete anche la camera, prepara¬
tevi a sborsare tre bigliettoni. Una ditta
"internazionale" offre un'innumerevole
sene di programmi e accessori, esegue
spedizioni giornaliere in tutto il mondo, di¬
spone di magazzini fornitissimi, ma chiede
di allegare francobollo per la risposta. Un
lettore vende la collezione completa di
MCmicrocomputer dal "mitico" numero 1
(se ne vuole già disfare? Ma che gli abbia¬
mo fatto?), e una gentile lettrice esperta in
dattilografia si dichiara disposta a imparare
l’uso di programmi sul computer del suo
datore di lavoro, se qualcuno la assumerà.
A risentirci il mese prossimo! MS
L Apple Ile era una ver¬
sione compatta e tra¬
sportabile dell indimenti¬
cabile 'due'. Era previsto
finanche un display op¬
zionale LCD per 'com¬
pletare l'opera'
esemplari ormai se
ne provano due in
un solo articolo),
che si fanno notare
per il perfetto alli¬
neamento agli altri
per caratteristiche e prezzo. Valter Di Dio
prova l'Apple Ile, disperato tentativo di rin¬
verdire i fasti passati sottoponendo il HE a
una drastica cura dimagrante, dotandolo
di un nuovo processore (che poi è il
65C02. versione a basso consumo del
quasi omonimo predecessore), di mag¬
gior memoria e perfino di un mouse, che
poi, per il sistema operativo che adotta,
serve come un frigorifero al polo.
Macchina sena è invece io Sharp MZ-
800, dotato di Z80A (quindi tagliato fuori
dal mercato MS-DOS, ma completamen¬
te compatibile con tutta la serie degli MZ
della casa). E' un tentativo, uno degli ulti¬
mi. di rinverdire i fasti del CP/M con una
macchina potente, maneggevole, leggera
e, considerando i concorrenti, di basso co¬
sto. Ma l'era MS-DOS è cominciata e non
c’è spazio per ripensamenti e recuperi.
CP/M è ormai morto e sepolto.
Atari 103 XE e 800 KL; ecco due mac¬
chinette che a prezzi bassi offrono abba¬
stanza. Si tratta di due home ad orienta¬
mento giocoso che questa firma lancia do¬
po la grave crisi che l'ha colpita assieme a
nomi prestigiosi come Mattel e Texas. Co¬
stano dalle tre alle quattrocentomila, non
hanno pretese di msxismo, sono palestra
di esercizio del Basic presso i nostri figli, e
dispongono perfino di un parco software
non disprezzabile. Altrettanto interessante
è la prova del VizaStar 64, una cartuccia
ROM (coadiuvata da un package softwa¬
re) che implementa sul C64 un integrato
Spreadsheet-Database-Grafica. Ovvia¬
mente dal Commodore non ci si può
aspettare le prestazioni di un Cray, ma
l'ambiente è ben progettato e implemen¬
tato e l'uso è piacevole e intuitivo, visto
che tra l'altro simula, nell'area foglio elet¬
tronico, le funzioni dello standard de facto,
il VisiCalc E la presenza del software su
ROM dà alla macchina quella velocità di
calcolo che non potrebbe altrimenti avere.
"Il caffè è un piacere, se non è compu¬
terizzato, che piacere è?". E cosi adp ci in¬
segna a collegare un C64 a una caffettiera
elettrica che puntualmente, all'ora che de¬
cideremo. ci sveglierà con l'odore di una
miscela arabica (caro Andrea, certo che se
ci fosse anche una brasiliana la cosa an¬
drebbe meglio!). Ovviamente tutto è ba¬
sato su un rigido "fai da te", per cui il bari¬
MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997
211
di Francesco Cariò
Fatemi fare qualche altra
riflessione sui game on
line, lo sono assolutamente
sicuro che si tratti del modo
di giocare interattivo più
efficace per i prossimi anni.
In America ormai comincia¬
no ad essercene veramente
tanti e moltissimi sono
quelli sviluppati ad hoc per
essere giocati in Rete, quin¬
di su Internet. Credo che
dai prossimi mesi comin-
cerò a recensirne qualcuno
e penso anche di collocarne
più di uno tra gli
Avvenimenti, perché lo
meritano
Sempre in America, mentre
decollano i tornei di golf e
Ultima On Line raccoglie
adesioni a migliaia, il
dibattito più vistoso in que¬
sto momento riguarda il
modo di pagamento: fiat
fee (canone fisso mensile o
in altra periodicità) oppure
pagamento a ore o minuti
di gioco? La scelta più
comune, ormai, sembra
essere la prima: 10 dollari al
mese e ci state attaccati
quanto vi pare. E in Usa
questo significa esattamen¬
te "quanto vi pare", visto
che con altri 10$ al mese
sono una moltitudine i pro¬
vider che vi danno accesso
ad Internet. E qui comincia¬
no le nostre dolentissime
note italiane.
Come diavolo faremo, noi
italiani, a giocare in Rete se
da noi c'è la tariffa urbana a
tempo? Faccio due conti: i
10$ al mese di cui sopra,
nel caso italiano andrebbe¬
ro moltiplicati almeno per
10 se non di più. E questo
perché giocare a Ultima On
Line per meno di 3 ore di
seguito, al giorno, non ha
molto senso. Se davvero
vogliamo essere dei cittadi¬
ni di serie A di Britannia.
Risultato giocare ad Ultima
On Line per un anno ci
costerebbe, tra fee (canone
mensile) e TUT (tariffa urba¬
na a tempo) una cosa tipo
1200$ Tradotto in lire
siamo sui due milioni. Non
credo che ci saranno molti
italiani da quelle parti a que¬
sti prezzi.
Riassumendo se la tariffa
urbana a tempo non viene
tolta dalla circolazione in
tempi stretti, in Italia non
avremo mai un pubblico e
quindi un'industria di que¬
sto fondamentale nuovo
intrattenimento. Insomma
la TUT è una tassa sul
gioco. Come se cento anni
fa lo stato avesse deciso di
mettere un'enorme tassa
sul cinema. Giocatori di
tutto lo Stivale ribelliamoci!
E in fretta anche.
Internet People/lo, la Rete e la Cucina Di Valentina Lamorgese valebox@tin.if
Se solo penso che sei o sette mesi fa per me Internet,
ma soprattutto i PC, erano un qualcosa di totalmente sco¬
nosciuto, ebbene, non riesco proprio a crederci!
Soltanto verso l'inizio del '97 io non capivo un accidente
di niente di questo mondo virtuale e, sebbene ne fossi
alquanto affascinata, non avevo la più pallida idea che
verso la fine dell’estate dello stesso anno avrei scritto que¬
ste poche righe per raccontare a qualcuno la mia esperien¬
za!
Il mio primo computer, su cui ho imparato a scrivere, a
giocare, a navigare, lo accendo ogni mattina ed il suo rumo¬
re ormai familiare mi accompagna per quasi tutto il giorno
fino a che, quando gli occhi non sono diventati due palle da
tennis - per intenderci -, sono costretta a salutarlo e a dargli
la buonanotte! Non ha nemmeno un anno di vita ed è
incredibile come, grazie a lui, le cose per me siano cambia¬
te!
All'inizio, quando per la prima volta ho messo le mani
sulla tastiera ed ho acceso il monitor, devo confessare che
non sapevo assolutamente cosa fare Dopo aver causato
una serie di danni al mio sistema operativo a furia di ’sma-
naccare" (qui da noi in Toscana è inteso come fare espe¬
rienza sulla "pelle" del PC per imparare qualcosa) e dopo
una formattazione incondizionata dell'hard disk - necessaria
perché ormai di quello che c era non era rimasto un gran¬
ché -, ho pensato che avevo fatto abbastanza esperienza
per darmi alla navigazione (in Internet, ovviamente!). E
così, circa quattro mesi fa, ecco che è arrivato il mio primo
modem, con relativo abbonamento ad Internet.
Dopo un periodo iniziale di sconforto, ho imparato a
conoscere la vita dei navigatori ed il loro mondo, e ne sono
entrata a far parte!
La cosa che più mi affascinava era la quantità di informa¬
zioni disponibili in Internet, alla portata di tutti e. soprattut¬
to, la possibilità di diventare dei creatori di un qualcosa che
sarebbe potuto diventare utile per gli altri
E' molto bello, secondo me, poter mettere a disposizio¬
ne di un vasto numero di persone ciò che hai creato e che
ti appassiona, e così entrare in contatto con gente diversa
da te che può, e non. condividere le tue idee, i tuoi interes¬
si, ma che comunque permette di confrontarti con diversi
modi di pensare...e per me questa è un'occasione per
uscire dalla vita sempre uguale di ogni giorno e tuffarsi in
un mare fatto di svariate culture, dove è possibile ampliare
le proprie vedute e conoscenze, in ogni campo!
E poi m rete ho trovato uno spazio tutto mio in cui posso
esprimere me stessa, essere conosciuta e talvolta apprez¬
zata, insomma essere considerata. Occupare un posto,
seppur tanto piccolo se penso alla continua e sempre cre¬
scente espansione di Internet, è per me fondamentale e
mi dà una soddisfazione incredibile! Mi permette di essere
creativa. Potrei stare lì per ore davanti al monitor alle prese
con la mia creazione, uploadare diecimila volte lo stesso
file ogni volta con una leggerissima modifica, senza sentir¬
ne la stanchezza.
Le mie pagine di cucina sono il mio primo ed unico lavo¬
ro (unico almeno per ora!), che ho fatto mettendoci tutta
me stessa, cercando di racchiudere tutte le informazioni
che sono riuscita a trovare che ruotano attorno alla cucina
italiana.
Navigando per i siti di cucina - ce ne sono a centinaia in
rete - a dire la verità ce ne sono stati pochi che mi hanno
veramente colpito. A parte la grafica, che a mio avviso il più
delle volte lascia a desiderare, scrivere e pubblicare delle
212
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
I /
AVVENIMENTO
Titolo: Temujin
Autore: Southpeak (Usa)
Format: Pc cdrom
Gìud: ++++
Il video nei videogiochi su
Cdrom, cioè quello che si
chiama full motion video e il
genere di game chiamato,
con avventatezza, film inte¬
rattivo, hanno avuto esisti
disastrosi in questa prima
generazione multimediale
Perché? Per due buoni moti-
fjsSS
vi: poca qualità del video
medesimo, una versione
scandalosa, quasi sempre,
della peggior rete televisiva
broadcasting che vi possa
venire in mente: nulla, inesi¬
stente interattività: inserire
dei pezzi video in un video¬
game è stato come chiede¬
re ai giocatori di accendere
e spegnere interruttori per
ricette costruendo il proprio sito come uno sterile database
è una cosa che, bene o male, è molto, anche troppo sem¬
plice. Ma cercare di scoprire cosa ci sia dietro ad una ricet¬
ta, come le sue origini, la sua storia e cultura, e capirne il
significato al di là delle gioie del palato che può offrirci è
un'impresa ardual
lo sono fondamentalmente abbastanza pignola riguardo a
ciò che faccio, e cerco sempre di fare del mio meglio: se
non sono soddisfatta, non mi dò pace.
Così nelle mie pagine mi sto impegnando per esprimere
a modo mio quello che la nostra cucina, tramandata da
molte generazioni, racchiude, con un occhio rivolto anche,
naturalmente, alle ricette! Ho inoltre considerato la possibi¬
lità di trattare un argomento che mi è molto a cuore, e cioè
la scienza dell'alimentazione (non a caso studio medicina),
per cercare di scoprire se le nostre abitudini alimentari
sono sane o meno.
All'inizio queste pagine di cucina sono state scritte quasi
per gioco, più per dimostrare a me stessa che ero in grado
di costruire un sito tutto mio che per pura passione culina¬
ria, ma quando poi hanno incominciato a prendere forma
mi sono proprio appassionata.
In definitiva se qualcuno mi chiedesse come Internet ha
cambiato la mia vita, penso che gli risponderei che sicura¬
mente mi ha dato la possibilità di scoprire ciò che più mi
piace fare, di essere e di sentirmi parte di un mondo nuovo
e diverso, di sentirmi utile e per questo appagata, e. lo
metto per ultimo ma devo ammettere che non è cosi irrile¬
vante, di diventarne in un certo senso dipendente !.. effet¬
tivamente, se un giorno mi svegliassi e non trovassi più il
mio PC al suo posto, potrei andare incontro a dei seri pro¬
blemi!
far partire
s p e z z o n i
senza lasciar
loro nessuna
libertà d'azio¬
ne all'interno
della sequen¬
za medesi¬
ma. Insomma
una débàcle.
Da qui il
rinnovato
successo di
tutti i generi
davvero inte¬
rattivi. 2d e
3d, e il quasi
abbandono
delle tecniche di derivazione
televisiva e cinematografica
nei game degli ultimi tempi
Ma, di recentissimo, ci
riprova la Southpeak. una fin
qui sconosciuta casa ameri¬
cana, che ha scatenato una
pesantissima battaglia di
comunicazione per convince¬
re i media e poi il pubblico di
aver quadrato il cerchio.
Come? Coniugando qualità
video e definizione, con l'in-
terattività promessa sempre
e mai mantenuta da questo
genere di game. Il tutto
dovrebbe avvenire in un
cdrom game chiamato
Temujin. Vediamo assieme
se è vero.
Il mondo da esplorarsi in
questo game è il museo
Stevenson, un museo inesi¬
stente che esibisce tesori
appartenuti ai mongoli e in
■{•(disastro), -H- (non simularel,
•$~r (interagire con cautela).
-r-r-r-r Ida Simulare], -i-r-i-r-r
(interagisci o muori)
*3F
particolare al loro venerato
eroe e condottiero Gengis
Khan Temujin, infatti, è giu¬
sto giusto il nome originale
del medesimo capo mongo¬
lo che nella loro lingua
madre vuol dire "regolatore
dell'universo” Modestino.
In apertura del game noi
siamo stati drogati e non
ricordiamo nulla della nostra
identità Un vecchio trucco
narrativo assai funzionale
anche nei game. Mi ricordo
per esempio di un gioco
d'avventura di qualche anno
fa (quasi dieci) della Icom
che si chiamava Déjà Vu e
che si basava quasi del tutto
su questa disperata ricerca
della memoria.
Qui però la memoria ci
torna in fretta e siamo
messi al corrente di una
cospirazione fermamente
intenzionata ad abbattere il
presidente degli Stati Uniti e
a prendere il potere nell'uni¬
verso. La chiave di tutto
questo intrigo starebbe nella
collezione dei tesori di Khan
contenuti nel museo
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
213
Stevenson.
Il plot non mi sconvolge
dall'entusiasmo, ma pare sia
di Mr. Sheldon, autore di
The Riddle of Master Lu,
un'adventure non celebratis¬
sima, ma comunque discre¬
tamente realizzata Ma il
vero cuore di Temujin non
sta nel plot. E’ nella qualità
della tecnologia video svilup¬
pata da Southpeak per rea¬
lizzarla. Di che si tratta. Qui
ci sono 90 minuti di video
divisi in 150 diverse sequen¬
ze, non tutte fondamentali
per risolvere l'avventura, e
comunque tutte totalmente
interagibili ed animate con
una tecnologia che ricorda
quella del Quick Time vr,
ispirata dalla famosa
sequenza della foto interatti¬
va di Biade Runner. E il bello
è che la cosa funziona
benissimo. E se non ci cre¬
dete, non credete cioè al
fatto che finalmente si può
girellare placidamente con
una sensazione un po' alla
Quake in immagini video (la
tecnologia di Temujin, infatti,
si chiama Video reality...).
beh, allora potete fare due
cose: comprare il cdrom;
recarvi al sito della
Southpeak (h n p: //wwyv.
southpeak,com i e farvi man¬
dare il CD-ROM di prova che
vi permette di effettuare un
tour di Temujin.
lo sono ancora all'interno
del museo Stevenson e vi
aspetto ansiosamente.
• /
AVVENIMENTO
Pw Avv 2
Titolo: Quake 2
Autore: Id Software IUsaI
Casa: Activisior IUsaI
Format: Pc cdrom
Giud: 1/2
Quake 2 non ha davvero
bisogno di presentazioni e
questo per un motivo bana¬
lissimo: è il sequel
del gioco più cono¬
sciuto della stagione
trascorsa e il terzo
successo di seguito
della casa di produ¬
zione tecnicamente
(e non solo tecnica-
mente) più rivoluzio¬
naria che il Pc abbia
conosciuto: la Id Software,
texana.
Dopo Wolfenstein (che
sapeva far fare al Pc 386 e
alla scheda vga 256 colori
quello che nessuno aveva
mai immaginato sapesse
fare); dopo Doom (che è
stato il primo videogame per
Pc a diventare davvero cono¬
sciuto al di
fuori della _
cerchia degli
appassiona¬
ti). E che io
ricordi nes¬
suna casa di
produzione è
mai riuscita
ad essere
cosi rivolu¬
zionaria e
sorprenden¬
te 3 volte di
seguito.
Ma quelli
della Id non
hanno fatto
solo questo:
hanno anche
spiegato al
mondo che
regalare una
demo inte¬
rattiva del
proprio
game, se è
buono, è
un'ottima
idea per ven¬
dere milioni di copie della
versione completa. E, infine,
hanno permesso che molte
altre case, la Raven è proba¬
bilmente la più famosa tra
queste con il suo Hexen,
potessero utilizzare il motore
di Doom e di Quake per rea¬
lizzare altri game. Insomma
dobbiamo alla Id molte cose.
E le dobbiamo anche il
senso della misura di non
concedersi mai più di due
uscite di ognuno dei suoi
capolavori: Wolfenstein e
Spear of Destiny, Doom e
Doom 2 e adesso Quake e
Quake 2. E giusto di Quake
2 sono qui pronto a parlarvi.
I veri cambiamenti
‘ riguardano, vi avver¬
to, soprattutto la ver¬
sione singleplayer,
visto che quella mul¬
tiplayer ha ricevuto
un'accoglienza cosi
buona dal pubblico
che alla Id non hanno
ritenuto di occupar¬
sene troppo.
Vediamo intanto i cambia¬
menti grafici. Quake 2 è
molto più colorato del suo
predecessore (noto per,,,
anzi quasi assurto a simbolo
della sua stessa oscurità e
crepuscolarità...). Qui sono
state inserite ed usate a
piene mani palette molto più
brillanti e luminose, colori
fluidi ed effetti d'acqua (tran-
slucenza e cose del genere)
Vediamo adesso le novità
legate all'interattività con
l'ambiente. I cadaveri posso¬
no essere spostati e il land-
scape, in generale, è molto
più praticabile ed interagibile
rispetto a Quake 2.
Ma adesso concentriamo¬
ci sulla storia
Nel creare Quake 2, alla Id
hanno deciso di dimenticarsi
completamente di tutto
quello che era successo in
Quake. E insomma ripartire
da zero come se si trattasse
non di un sequel, ma di un
game interamente nuovo.
In questa storia siamo nei
panni di un marine dello spa¬
zio, membro di un'elite che
sta combattendo Strogg, il
più terribile e implacabile
nemico dell'umanità di tutti i
tempi Scopo della nostra
azione, e della nostra allean¬
za, il più scontato che pos¬
siate immaginarvi in un
game di questo genere
rimandare a casa loro gli alie¬
ni liberando la terra e i suoi
alleati dal giogo alieno Ma,
devo subito aggiungere,
questo genere di cose è l'i¬
deale per un 3d action game
alla Quake 2, un gioco senza
esitazioni e tentennamenti
fuoco totale e corse agghiac¬
cianti. Perché la minaccia
avanza.
Naturalmente non è cam¬
biato neppure il modo di
gioco: all'inizio siamo pratica-
mente inermi, ma, sapendo
dove guardare, potremo
essere, velocemente, armati
cosi tanto che nemmeno i
più accaniti
gamer avran¬
no la possibi¬
lità di lamen¬
tarsi. Due
parole,
appunto,
sulle armi.
Blaster - la
nostra prima
arma, quella
che non si
scorda mai,
come l'amo¬
re. Di buono
ha che non si
scarica mai.
Solo quello.
Shotgun -
anche que-
214
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
sta non è un granché, ma è
la prima che troverete in
giro. Va ricaricata.
Super Shotgun - comin¬
ciamo a fare sul serio. Con
questa qui i nemici staranno
meno tranquilli.
Machine Gun - dà dei pro¬
blemi di rinculo, ma è una
delle armi più interessanti
che potete trovare nei primi
livelli.
Chain Gun - ecco che
adesso smettiamo di scher¬
zare. Con questa fate fuori
nemici e alieni di medio livel¬
lo a velocità considerevoli. Vi
fate largo in fretta con que¬
sta.
Grenade Launcher - non
usatela da vicino perché
assomiglia a quella di Quake,
ma adesso fa esplodere le
granate in mille terribili
schegge Un'arma terribile.
Poi, più avanti potete tro¬
vare ancora altri armamenti
devastanti: Rocket Launcher
, Hyper-Blaster , Rail Gun,
BF6 di doomiana memoria
(vi ripulisce una stanza con
un solo tiro...), Disintegrator
e poi le Mines e altre ancora
che di certo non ho reperito.
E prima di lasciarvi gioca¬
re, un riassunto veloce dei
nuovi nemici. Soldiers (i soli¬
ti: numerosi, fastidiosi, i
primi a cadere): e poi
Infantry, Gunner, Berzerker,
Parasite, Medie, Tank,
Gladiator. E gli Hovers, i
Flyers e gli apparentemente
innocui Fishes e i Floaters.
Perché immagino che sia
vostra intenzione, ferma,
arrivare alla fine di Quake 2
in fretta. E interi. Auguri.
i /
PwAvv 3
Titolo: SoccerChamp
Autore: Francesco Carla
IItaliaI
Format: Pc cdrom
Giud: lo darete voi
Ho avuto la
prima idea di
SoccerChamp
quasi 4 anni fa
mentre stavo lavo¬
rando ad un altro
gioco di calcio.
L'immagine che si
era formata nella
mia mente era
quella di un simu¬
latore che sapesse
andare oltre gli
schemi standard
di un classico
game di calcio,
che prevede di
giocare partite,
vincere partite,
vincere scudetti,
vincere campiona¬
ti, vincere coppe.
Se ci pensate un
attimo non esiste
un gioco di calcio
in cui non si faccia
questo e solo que¬
sto. L'unica diffe¬
renza è che alcuni
giochi ve lo fanno
fare ''action", cioè
prendete parte alla
partita con il |oy-
stick o con la
tastiera, e altri ve
lo fanno fare in
modo "manager",
cioè riempite
menu di dati, stati¬
stiche e parametri
e ne verificate il
risultato sul video,
senza una vera
partecipazione
diretta Non esiste
e non è mai esisti¬
to nessun gioco di
calcio che non fun¬
zioni cosi. Cioè
che non abbia il
punto di vista della
squadra o dell'alle¬
natore (e presiden¬
te).
SoccerChamp è molto
diverso.
Ma permettete che ritorni
un secondo a quell'idea di 4
anni fa. Di solito le immagini
di un nuovo gioco mi si for¬
mano nella mente avvolte
da una strana nebbiolina.
come se ci fosse già tutto e
si trattasse solo di dissolve¬
re la nebbia. Cosi, in mezzo
alla foschia, vedevo chiara
una cosa: volevo che il mio
nuovo gioco di calcio sapes¬
se valorizzare bene e mette¬
re a fuoco il ruolo fonda-
mentale, nell'immaginazio¬
ne di noi appassionati dello
sport più bello del mondo, e
nella storia del calcio, del
"campione". Provate a pen¬
sarci un momento: cosa
sarebbe la storia del football
(del soccer come ci hanno
quasi obbligato a chiamare il
calcio gli americani...) senza
i grandi fuoriclasse che ne
hanno cambiato la faccia? Il
Napoli avrebbe mai vinto
scudetti e coppe se non
avesse incontrato
sulla sua strada
Maradona? Il
Brasile avrebbe
vinto due coppe
del mondo di
seguito (e 3 nella
carriera di "o rey")
senza Pelè?
L'Olanda avrebbe
mai fatto irruzione
nella storia del cal¬
cio senza Cruyff?
L'Italia avrebbe
l'importanza che
ha nel calcio se
non fossero esisti¬
ti Rivera, Riva,
Paolo Rossi,
Saggio, Baresi e
gli altri fuoriclasse
dello Stivale? E
ancora: i campio¬
nati sarebbero cosi
avvincenti senza
Ronaldo, Del
Piero, Inzaghi,
Djorkaeff, Zola e i
grandi calciatori
inglesi, tedeschi,
francesi, olandesi,
spagnoli, porto¬
ghesi, europei,
americani, africani,
asiatici e sud-ame¬
ricani? La vostra
risposta mi pare di
sentirla: NO!
E allora la grande
novità di
SoccerChamp è
proprio questa:
non siete solo una
squadra o un alle¬
natore: siete un
calciatore e volete
diventare un cam¬
pione. Di più: un
fuoriclasse. Ma
come? Giocando a
calcio, che diami¬
ne! Giocando a
SoccerChamp
La tua carriera
comincia a 18 anni in una
squadra di valore medio
(sarai tu stesso a decidere
quale e ad attribuire nome e
ruolo al tuo calciatore. .), e
dura sedici stagioni. Sarà
compito tuo. giocando e
dimostrando le tue qualità
tecniche, agonistiche e psi¬
cologiche all'allenatore e ai
media, migliorare continua-
mente fino a diventare un
vero fuoriclasse e a vincere
l'ambitissimo "pallone
d'oro". Ci riuscirai?
MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997
215
I GIOCHI PIU' ATTESI del 1997/98
(seconda parte)
Starship litanie
Publisher: Simon & Schuster
Interactive
Developer. Digital Village
Douglas Adams, quello degli
autostoppisti dello spazio, di
nuovo tra noi con questa
avventura interattiva.
Temujin: The Capricorn
Collection
Publisher: Southpeak
Interactive
Developer: Southpeak
Interactive
Probabilmente la piu attesa
adventure/video di questa
stagione. Gengis Khan colpi¬
sce ancora.
Test Drive 4
Publisher: Accolade
Developer: Pitbull Syndicate
Il ritorno del leggendario
sport car simulator dell’Ac-
colade
Unreal
Publisher: GT Interactive
Close Combai A Bridge Too Far
Developer: Epìc Megagames
Uno dei pochi 3d action che
possano fare ombra a
Quake 2
Uprising
Publisher: Studio 3DO
Developer: Cyclone
Il primo strategy-action in 3
dimensioni. Funzionerà?
Zork Grand Inquisitor
Publisher: Activision
Developer: Activision
La saga di Zork prosegue e
continua a fare proseliti.
Biade Runner
Publisher: Virgin
Developer: Westwood
Il film cult di Ridley Scott ha
trovato finalmente una casa
all'altezza. Westwood può
farlo diventare un vero
adventure game
Close Combat: A Bridge
Too Far
Publisher: Microsoft
Developer Atomic
Il sequel del miglior game
Microsoft del 1996
Daikatana
Publisher Eidos Interactive
Developer ION Storm
Il primo game-solo di John
Romero, una delle due
menti di Doom e Quake.
The Elder Scrolls
Adventures:
Redguard
Publisher Bethesda
Softworks
Developer Bethesda
Softworks
L’unica vera adventure in 3d
ritorna per la gioia di tutti i
suoi adepti Daggerfall
strikes agam
Golgotha
Publisher Crack Dot Com
Developer Crack Dot Com
Un altro game in prima per¬
sona che assicura moltissi¬
mi elementi di strategia
Una vera e propria nuova
tendenza.
Might and Magic VI: The
Mandate of Heaven
Publisher 3DO
King s Quest Mesh, ot Eterrity
Developer: New World
Computing
Uno degli rpg piu famosi
arriva alla puntata numero 6
E anche in questo caso si
apre alla terza dimensione.
Panzer General II
Publisher: SSI
Developer SSI
Uno dei wargame piu attesi
di questa fine del 1997
Quest for Glory: Dragon
Fire
Publisher: Sierra On-Line
Developer Sierra On-Line
Una delle piu "antiche"
saghe di Sierra in versione
3D.
Screamin' Demons Over
Europe
Publisher: Activision
Developer: Parsoft
Interactive
Probabilmente nella top 5
dei simulatori di volo militari
più febbrilmente attesi
World War II.
Tomb Raider 2
Publisher: Eidos
Developer: Core Design
Lara Croft, la prima vera
eroina della
storia dei
videogame,
coinvolta in
una compli¬
cata vicenda
cinese.
X-Fighters
Publisher:
Sierra On-
Lme
Developer:
Dynamix
Qui puoi
creare il tuo aereo da caccia
e portarlo in battaglia
King's Quest: Mask of
Eternity
Publisher: Sierra On-Line
Developer: Sierra On-Line
Roberta Williams si è fatta
realizzare un bellissimo
motore 3d per dare sfoggio
delle sue qualità di designer
Starcraft
Publisher: CUC
Developer Blizzard
Una delle case di produzio¬
ne più amate dagli appassio-
Screamin Demons Over Europe
216
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
nati (Diablo, Warcraft. .)
parte per le stelle.
Police Quest: Swat 2
Publisher: CUC
Developer: Sierra
Un'altra serie di successo
della casa americana torna
sul mercato: e i terroristi tre¬
mano.
Black Dahlia
Publisher: Take 2
Developer: Take 2
L'affascinante scenario dei
neri americani degli anni '50,
ritorna con questa avventura
interattiva.
Rebellion
Publisher: LucasArts
Developer: Lucas Arts
Dalla factory di San Raphael,
una delle molte avventure
stellari interattive di questa
stagione
►
TOP 20 PC GAMES: i più venduti nei negozi USA
1
i
Myst (CD Win) Broderbund
$20
2
2
Diablo (CD Win95) Blizzard
$45
3
4
Command & Conquer Red Alert (CD DOS/Win95) Virgin
$48
4
5
Microsoft Flight Simulator (CD DOS/CD Win95) Microsoft S47
5
7
Monopoly Game CD-ROM (CD Win) Hasbro Interactive
$30
6
16
Nascar II (CD Win95) CUC Software
$43
7
3
Dungeon Keeper (CD Win) Electronic Arts
$46
8
13
Tomb Raider (CD Win) Eidos
$38
9
4
Links LS 1998 (CD Win95) Access
$42
10
10
Warcraft Battle Chest (CD MS-DOS) CUC Software
$42
11
9
X-Wing vs Tie Fighter (CD Win95) LucasArts
$47
12
*
Duke Nukem 3D Atomic (CD MS-DOS) GT Interactive
$40
13
11
Need For Speed II (CD Win95) Electronic Arts
$43
14
14
Command & Conquer Counterstrike (CD Win95) Virgin
$21
15
15
Microsoft Return of Arcade (Win 95) Microsoft
$28
16
12
Barbie Fashion Designer (CD Win) Mattel
$39
17
18
Quake (CD MS-DOS) GT Interactive
$49
18
6
X-Com: Apocalypse (CD Win 95) MicroProse
$44
19
*
Police Quest V: SWAT (CD Win) CUC Software
$29
20
17
Redneck Rampage (CD MS-DOS) Interplay
$46
MCmicrocomputer n. 178-novembre 1997
217
Top 10 Internet e commento alla Top 100 di Francesco caria
(la top 100 completa la trovate su
1 i
2 2
3 3
4 4
5 5
WG
6 6
7 7
8 8
9 9
10 10
14
39
46
10
45
83
62
15
45
96
Dungeon Keeper
Diablo (W}
Heroes of Might & Magic 2/add-on
X-Com 3 (Apocalypse){!}
Command & Conquer/Counterstrike (Red
Bullfrog/Electronic Arts RP 1 (2322)
Blizzard RP 1 [2154]
New World/3DO ST 2 [2091]
Mythos/MicroProse ST 4 [2351]
Alert) Westwood
1 [ 2101 ]
Civilization 2 {W)
Quake/add-on
Carmageddon [M]
Master of Orion 2 (Battle at Antares)
Warcraft 2/add-on (Tides of Darkness)
MicroProse ST 1 [1879]
Id/GT SH 1 [1999]
Stainless/SCI/Interplay RA 8 [2310]
MicroProse ST 3 [2095]
Blizzard WG 2 [1817]
Dungeon Keeper, l'ultima creatura tribolatissima di Peter Molineaux, troneggia in cima alla classifica anche questo
mese, e assolutamente e incredibilmente ingessate sono anche le altre nove posizioni rispetto alla settimana preceden¬
te (la top 100 ufficiale, come vi ho ripetuto fino alla noia, viene pubblicata ogni settimana sulla rete ed in esclusiva per
l’Italia in versione ridotta su MCmicrocomputer e completa su Computer People, di cui spero siate assidui lettori,)
Questo dipende da due fattori essenziali; le uscite autunnali non hanno ancora avuto il tempo di fare il proprio effetto
sulla top; molte di queste uscite d’autunno, segnatamente le più attese, sembrano in preoccupante ritardo: molti, anche
quest'anno, saranno gli studios fuori tempo massimo per essere in negozio per l’ambitissima stagione natalizia.
Per questo credo che valga la pena di segnalarvi, ancora, proprio il successo di Dungeon Keeper, il successo della coc¬
ciutaggine di un autore. Peter Molineaux della Bullfrog, che ha avuto il coraggio e la forza, solo contro tutti, di giocarsi la
sua enorme reputazione di creativo per il bene della sua creatura. E per fare questo è riuscito a tenere buona l’Electronic
Arts per quasi due anni. Il tempo che gli ci è voluto per stabilire che Dungeon Keeper fosse pronto per i negozi. Bravo.
Top 10 Most Downloads
(i 10 demos e sharegames più scaricati dalla Rete)
i
1
66
Ancient Domains of Mystery
Thomas Biskup RP
1
[1976]
2
2
10
Metal Knights (WM)
KnightSoft ST
2
[2340]
3
3
40
Furcadia
Dragon's Eye RP
2
[2141]
4
4
84
Quake
Id SH
1
[1876]
5
5
5
Entrepeneur
Stardock ST
5
[2375]
6
7 A
13
Imperialism {W}
Frog City/SSI/Mindscape
ST 6
[2315]
7
6
68
SubSpace [W]
Virgin AC
1
[1955]
8
9 A
4
Hexen 2 (The Beginning of thè
End) [W]
Raven/Ac ti vision SH
8 [2381]
9
11 A
88
Duke Nukem 3D
3D Realms/GT SH
1
[1863]
218
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
*
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r \/UU
MICROCOMPUTER
Intelligiochi
I
a cura di Corrado Giustozzi
I francobolli di Dani
Da quanto tempo non scrivete codice per risolvere un problema
numerico? Da quanto tempo non rimanete svegli la notte pensando
ad un problema matematico? Se i normali problemi della vita quoti¬
diana non vi bastano, e volete qualcosa di veramente serio di cui
preoccuparvi, eccovi accontentati: Dani Ferrari e Dario Uri non
aspettavano che di potervi coinvolgere in una delle loro avventure.
Un’orgia, per dirla col buon Dani...
Dite la verità, non sentite la mancan¬
za di qualcosa? Questi ultimi mesi pas¬
sati a discutere di cifrari forzati, di
numeri di Mersenne. di algoritmi eso¬
terici. non vi hanno fatto venire la
voglia di tornare a sporcarvi le mani
con qualche buon vecchio problema di
quelli tosti? Quei problemi da non dor¬
mirci la notte, per risolvere i quali
tocca dare di piglio al compilatore e
mettersi a scrivere codice.
Non vorrei che le numerose puntate
"teoriche “ vi abbiano annebbiato le
facoltà intelligiochistiche di base, quel¬
le direttamente connesse alle sinapsi
"problem solving " Pertanto credo sia
giunto il momento di sguinzagliarvi il
"solito " Dani Ferrari, che da parecchio
tempo ormai scalpita nell'ombra per
potervi raccontare le sue imprese.
Niente di meglio per rinfrescare le
meningi e dare una stranita ai nostri
beneamati PC che. a furia di far girare
solo codice Windows 95. si impigri¬
scono troppoI
Vi lascio dunque in compagnia del
Dani nazionale e dei suoi micidiali
accoliti, sicuro che vi divertirete. Noi ci
sentiamo come al solito il prossimo
mese.
C.G.
Un'orgia...
...di problemi. Ehi, a che tipo di orgia
pensavate, sporcaccioni?
Il fatto è che... vi ho parlato tante
volte di Dario Uri. Ma Dario non stava
su MC-link, e a me toccava fare il
postino, travasando i messaggi da
Dario all'Area "Matenigmici" e vice¬
versa. Cosa non solo scomodissima
ma lenta, e che limitava molto le possi¬
bilità di Dario di contribuire all'attività
intelligiochistica. Ma alla fine Dario ha
piantato il suo vecchio provider ed è
venuto su MC-link.
Vedete: Dario è una specie di
‘mostro sacro’ in questo campo. E'
una vita che si dedica agli Intelligiochi
Ne ha fatto anche un mestiere ha
un'azienda che, oltre a varie altre cose,
ha prodotto rompicapo di tutti i tipi. La
sua casa è un Museo Storico dei
Puzzle Ha inventato centinaia di gio¬
chetti. problemi e così via Conosce
personalmente tutti i migliori speciali¬
sti del mondo. La sua biblioteca intelli-
giochistica è indubbiamente la più
autorevole d'Italia. E, questo è il punto
che ci interessa, ha raccolto qualcosa
come 70.000 problemi. Dicesi settan-
tamila. Se prendesse una gran pila di
fogli di carta, scrivesse ogni problema
e la sua soluzione su un foglio, e rile¬
gasse questa roba in tanti volumi...
bene, un libro bello sostanzioso fa,
diciamo, 400 pagine ossia 200 fogli,
Ecco, ci sarebbe materiale per 350
grossi volumi. Dicesi trecentocinquan-
ta.
Bene, con queste premesse potete
capire cosa è successo: appena arriva¬
to in Area, Dario ci ha subissato di pro¬
blemi: un'orgia E, sapendo che non
siamo dei tenerelli, ci è andato giù
pesante, scegliendo... il peggio del
peggio. Ha provato anche, tanto per
alleggerire l'atmosfera, a darci in pasto
qualche problemino abbastanza faci¬
le... ma quelli non hanno avuto storia
lui li metteva in Area, e subito qualcu¬
no sbatteva lì la soluzione. Cavolo,
dopo l'eroica pugna contro i giappone¬
si del NOBOX siamo o non siamo i
migliori del mondo?
E cosi... benvenuti al Dario Uri's
Festival. Seguendo un formato ormai
consueto, nel riquadro vi metto tre
problemi su cui esercitare le vostre
capacità; poi parliamo un po' di roba
più rognosa, e alla fine vi do la soluzio¬
ne dei tre problemi (tanto per confer¬
ma. sicuramente l'avrete già trovata da
soli...). I tre problemi, infatti, sono
presi da quelli 'facili' (si fa per dire .)
Se comunque tanto facili non vi sem¬
brano... bene, non sentitevi umiliati e
offesi. Tenete presente che quando un
problema viene messo in Area, ci sono
diecine di solutori che lo affrontano.
Basta che uno lo risolva subito, e tutti
dicono: eh. era robetta. Voi invece
dovete lavorare da soli, e questi pro¬
blemi non saranno difficilissimi, ma
certo io non vi propongo giochetti da
Settimana Enigmistica. Ah, ma qui fini¬
sco per arrendermi anch'io al "buom-
smo' imperante. Quei tre problemi
sono facili. Se uno vi mette in crisi,
passi: succede anche ai migliori. Ma
se andate a bagno su tutti,, beh,
carezzatevi la coda e siate felici lo
220
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Intelligiochi
stesso.
Mentre fate un po' di ginnastica
mentale su questi (elementari) proble-
mini parliamo di cose più serie, cioè di
problemi che, in un modo o nell'altro, ci
hanno messo in crisi. Oggi parleremo
del
Problema
dei francobolli
Nel paese di Pincopallino è in atto
una radicale riforma postale. Si deside¬
ra mettere in stampa una serie di 7
francobolli di differenti valori. Si cerca¬
no valori appropriati che consentano di
mettere su una busta tutte le possibili
affrancature da 1 ad n <con n massimo)
sapendo che non più di tre francobolli
possono essere applicati sulla busta
stessa.
Se, ad esempio, si utilizzassero solo
3 francobolli di valori 1, 4, 5 rispettiva¬
mente, si potrebbero ottenere affranca¬
ture da la 15. Più in generale, con k
valori differenti, dovendo ottenere tutte
le affrancature da 1 ad n con un massi¬
mo di tre francobolli, qual è il più alto n
ottenibile ?
Ci spremiamo tutti le meningi per
trovare un valido approccio teorico, una
qualche bella formula che ci dica quanti
sono gli n valori consecutivi che possia¬
mo comporre con k tipi di francobolli,
e... battiamo il naso. Se una formula
del genere esiste, trovarla è una cosa
che supera le nostre capacità.
Qualcuno naturalmente ci prova, elabo¬
ra una formula... e qualche altro tira
fuori con aria distratta un controesem-
pio che dimostra come la formula sia
sbagliata! Non resta che l'approccio a
forza bruta: un bel programma che tiri
fuori la serie ottimale di valori. E natu¬
ralmente, non siamo dei deboli di
cuore, mica deve solo risolvere il caso
con 7 valori, deve andare oltre.
Già, ma come si struttura un pro¬
gramma cosi? Che facciamo, prendia¬
mo tutte le possibili combinazioni di k
valori (che sono infinite) e proviamo?
Che si possa far meglio è evidente; ma
quanto meglio? lo purtroppo non ho
idee brillanti, e sto ad aspettare. E gli
altri... aspettano anche loro.
Ma ho una seconda corda al mio
arco. Da quando è partita la storia di
Giulio Cesare (sulla quale vi relazionerò
un'altra volta) parecchi lettori, pur non
essendo su MC-lmk, mi hanno scritto
esprimendo il desiderio di partecipare.
La cosa è un po' complicata, lo abbia¬
mo visto con Dario Uri, ma io cerco di
far da tramite. E cosi, gli ribalto il pro¬
blema. Ora vedete: quando sbattete il
grugno tutti i giorni contro gente come
Quick Nick, Elio o Dario, qualcosa
imparate per forza; altrimenti date for¬
fait. I miei freelancer sono senz'altro
gente valida, ma non sono passati
attraverso questa dura scuola. Cosi,
non mi aspetto miracoli. Ma sono
gente in gamba, e pieni di entusiasmo.
Stiamo a vedere cosa riescono a fare.
All'inizio... battono il muso. Provano a
proporre delle soluzioni, e Elio Fabri,
con aria annoiata, glie le demolisce. Ma
poi arriva Andrea Selleri:
"Con 7 valori" scrive "si arriva fino a
70. I valori corretti sono 1, 4, 5, 15, 18,
27, 34. Con 8 valori, si arriva fino a 93;
gli 8 valori sono 1, 3, 6, 10, 24. 26, 39,
41.’. E qui c'è poco da confutare: i
valori corretti sono questi. Ma Andrea
aggiunge: "Per k=9 il tempo macchina
stimato per il mio povero P75 è di circa
300 ore. Troppo! Proverò ad affinare
ulteriormente il programma, ma ho
paura che riduzioni drastiche non se ne
possano fare " Alt. E' vero che non ho
idee brillanti, ma quando mi parlano di
un programma che richiede 300 ore.
intanto, dico io, mi metto al lavoro, le
idee brillanti magari verranno poi.
Allora, come lo affrontiamo il proble¬
ma? Il primo valore è ovviamente 1;
altrimenti I' 1 come lo formiamo? Con
un francobollo da 1 si possono costrui¬
re affrancature da 1,2, 3; evidente¬
mente, non possiamo formare il 4. E
quindi, 4 è il massimo valore del secon¬
do termine ; altrimenti, non potremmo
formarlo. Questa è la chiave: assegna¬
to un valore (da 2 a 4) al 2° termine,
possiamo determinare qual è la prima
affrancatura che non possiamo forma¬
re, e questa corrisponderà al massimo
valore assegnabile al termine successi¬
vo. E cosi via: assegnato un valore al 3°
termine possiamo fissare i limiti per il
4°, ecc. Cosi, diamo un taglio drastico
al numero di combinazioni da analizza¬
re, e il problema diventa gestibile.
Ora bisogna organizzare le cose in
Tre p roblemi
Problema russo
Boris ed Igor decidono di vendere il loro intero gregge di n pecore, e guarda il caso rica¬
vano per ogni pecora n rubli. In altre parole incassano per ogni pecora tanti rubli quante
sono le pecore contenute nel gregge stesso.
Ora, messo tutto il ricavato sul tavolo procedono alla spartizione del danaro nel seguen¬
te modo. Boris prende per sé IO rubli e cosi fa Igor, poi Boris preleva altri 10 rubli ed
Igor fa altrettanto. Cosi di seguito continuano alternativamente a prendere 10 rubli a
testa, finché arrivati all'ultimo turno Boris prende i suoi 10 rubli, ma ad Igor ne restano
meno di 10, cosi per pareggiare esattamente i conti, Boris dà ad Igor il suo coltellino
tascabile.
La domanda è: quale è il preciso valore del coltellino ? E: siamo sicuri che la risposta a
questa domanda sia univoca?
Il ponte
Una pattuglia rientra da una pericolosa azione in territorio nemico. I quattro uomini che
la compongono, feriti e malconci, devono traversare un ponte. Il ponte può reggere
solo due uomini per volta; è notte, occorre una torcia elettrica per non cadere, ma di
torcie elettriche ne hanno solo una II numero 1 è ancora intero, e può traversare il
ponte in un minuto. Gli altri, più o meno malridotti, hanno bisogno rispettivamente di 2
minuti per il numero 2, 5 minuti per il numero 3, e 10 minuti per il numero 4. Andando
a coppie, una coppia può andare solo alla velocità del più lento fra i due. E ce la devono
fare in 17 minuti. Come possono cavarsela?
Le due caprette
Siete il solito contadino forse un po’ ignorante, ma per niente stupido. Dovete legare le
due caprette Lilly e Biba sul prato di metri 20x10 dietro casa. Per far questo avete a
disposizione una ventina di metri di corda e due picchetti con un anello su ciascuna
sommità. Dove dovete piantare i due picchetti in modo che le caprette possano bruca¬
re il massimo di erba possibile senza però entrare in contatto fra loro? Perché come si
sa Lilly e Biba sono gelose una dell'altra e potrebbero farsi del male.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
221
Intelligiochi
Risultati del problema dei francobolli
N. delle
Valore
Soluzione
Tempo
serie
massimo
impiegato
1
1
1
=
2
7
1-3
=
3
15
1-4-5
=
4
24
1 -4-7-8
=
5
36
1-4-6-14-15
0'1
6
52
1-3-7-9-19-24
0"2
7
70
1-4-5-15-18-27-34
0"9
8
93
1-3-6-10-24-26-39-41
16"6
9
121
1-3-8-9-14-32-36-51-53
615*7
10
154
1 -2-6-8-19-28-40-43-91 -103
2h 55'28'1
modo efficiente. Ogni volta che cam¬
biamo il valore di un termine, dobbia¬
mo trovare tutte le affrancature che si
possono costruire con un massimo di
tre francobolli scelti fra quelli fino a
quello appena variato (compreso). Dato
che un valore può essere formato in
più modi, useremo un array di variabili
booleane, mettendo TRUE quelle corri¬
spondenti alle affrancature formabili.
Conviene registrare ciò in memoria,
così quando si cambia il termine suc¬
cessivo abbiamo già pronte tutte le
affrancature che si possono fare coi
precedenti; basta aggiungerci quelle
che possiamo comporre col nuovo ter¬
mine.
Ma fra le affrancature che possiamo
fare col nuovo francobollo sono impor¬
tanti (e lunghe da calcolare) quelle che
possiamo fare con esso e con due dei
francobolli precedenti: conviene allora
tenere in memoria, per ogni termine,
anche le 'coppie", i valori che possiamo
fare con due francobolli.
Molto bene. Butto giu il programma,
e lo provo per 8 francobolli. Gira rego¬
larmente, e trova la soluzione (sul mio
486-120) in V 38". Per 9 francobolli,
40' 50". Mi sembra un buon risultato,
ma . non ho fatto i conti con Nicola
Salmoria! Il terribile Quick Nick tira giù
un programma che, provato sul mio
PC, risolve gli 8 in 22" netti!
Confrontiamo gli algoritmi e con sor¬
presa scopro che. almeno nelle grandi
linee sono identici. Scrivere un pro¬
gramma quattro volte più veloce con lo
stesso algoritmo non è impresa da
poco! Insisto, passo ai dettagli, e
Nicola, in uno dei suoi rari momenti di
loquacità, mi dice che la mia gestione
delle coppie è sbagliata: "Non conviene
tenerle come booleane. ne viene fuori
un array sparso. Usa gli integer'.
Cavolo, ha ragione! Ma spieghiamoci
meglio. Ogni volta che assegno un
valore a un termine che non sia l'ulti¬
mo (per l'ultimo le coppie non servono)
io registro in un array di booleane le
affrancature che si possono comporre
con esattamente due francobolli
(anche lo stesso francobollo ripetuto).
Per esempio, se ai primi 3 francobolli
ho assegnato i valori 1, 3, 5, con due
francobolli posso fare affrancature da
2, 4, 6, 8, 10; quindi segnerò come
TRUE il 2°, 4°, 6°, 8°. 10° elemento
dell'array, e FALSE gli altri. Quando
passo al termine successivo, gli asse¬
gno, poniamo, il valore 12; cerco allora
nelle coppie, e segno che posso com¬
porre i valori 2+12, 4+12, 6+12. Ma
per far questo, devo 'spazzolare' 10
elementi dell'array Coppie, trovando
solo 5 valori; e questo costa tempo. Se
invece in un array di integer avessi
segnato '5 coppie: 2. 4, 6. 8. IO', leg¬
gerei solo 5 elementi. Già. ma come si
fa? Certe coppie possono comporsi in
più modi: nell'esempio, il 6 può essere
fatto con 3+3 o con 5+1. Se uso gli
integer, come faccio ad evitare le dupli¬
cazioni? Mica posso fare un sort con
eliminazione dei duplicati: altro che
risparmio...
La chiave sta nel fatto che ogni array
di coppie servirà per fare una serie
abbastanza numerosa di calcoli, per i
diversi valori possibili del termine
seguente; quindi il tempo che si dedica
a preparare l'array delle coppie 'pesa'
poco, e influisce molto: l'importante è
che sia fatto bene. Allora, calcolo l'ar-
ray con le booleane, e lo trasformo poi
in array di integer una volta per tutte.
Be', questo è il meglio che io riesco a
pensare. I risultati sono notevoli il
tempo si riduce di un buon 25%. Cosi,
i tempi del mio programma non sono
piu il quadruplo di quelli di Nick: solo il
triplo...
Ma... non sarà colpa del compilato¬
re? Mi decido a mettere in assembler
tutte le routine critiche II tempo va a
16‘. Più veloce di quello di Nicola, ma
non c'è davvero da rallegrarsene. Male
che vada, la traduzione in assembler
riduce i tempi a un quarto, e questo è
proprio quello che ho ottenuto, rispetto
ai miei tempi. Se avessi messo in
assembler il programma di Nicola,
avrei ottenuto 4 o 5 secondi. Cosi,
tomo alla carica: come hai fatto? Ma la
mente di Quick Nick ormai è lontana.
‘Ricorsione. " risponde. "Il mio pro¬
gramma è ricorsivo. Eccoti il listato". Il
listato è in C, senza nemmeno un com¬
mento, e io non so una parola di C.
Nicola questo lo sa benissimo. Lo sa..
ma non lo capisce. Per lui, i linguaggi
sono tutti la stessa roba: ne parli uno, li
parli tutti. Vagli a spiegare che per i
comuni mortali le cose non stanno
così... L'unica malinconica conclusione
che posso trarre è: le vie del Signore
sono infinite Quelle di Quick Nick
anche
Forse direte mah, si vede che il
Dani era proprio fuori. Chissà che
pasticcio ha fatto... MagnificoI lo sul¬
l'algoritmo vi ho detto tutto quello che
so. Il programma è semplicissimo: lo si
butta giù in mezz'ora. Provate, gente,
provate... la mia mailbox
KMC'7293<4)mclmk ili e spalancata..
Per l'intanto, nel riquadro avete la
serie completa dei risultati trovati sul
mio 486-120. Purtroppo non sembra
emergere alcuna regolarità, per cui non
c'è una traccia da seguire per giungere
a una soluzione generale.
Nel mettere a punto questo pro¬
gramma sono avvenuti alcuni fatti
misteriosi che vi voglio raccontare
Forse per voi sarà roba di tutti i giorni,
ma per me è stata la prima volta e mi
ha lasciato sotto shock. Dunque: arrivo
a un certo punto, e il programma gira
in 33'. Introduco un piccolo migliora¬
mento (è certamente un miglioramen¬
to), e fo girare il programma 45"!.
Siamo matti? Mah, forse ho pasticcia¬
to Ripristino il codice precedente, e
rilancio il programma: 50"! Ugh. Per
fortuna ho salvato la versione prece¬
dente, quella girava in 38' La recupe¬
ro, la rilancio: 58'! Controllo accurata¬
mente il computer: è tutto in regola,
222
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Intelligiochi
non ci sono altri task attivi, TSR o che
diavolo, ecc. Seguendo l'ammaestra¬
mento della famosa storia dei tre inge¬
gneri, chiudo tutto e fo un reset.
Rilancio il programma "migliorato": 30".
Ah bene: perché cercar di comprende¬
re l'incomprensibile?
Più tardi il programma gira ormai in
16" Nell'inizializzazione, prima di far
partire il cronometraggio dei tempi,
decido di dare una pulita allo schermo,
e inserisco un clrscr. Naturalmente,
questo non c'entra nulla coi tempi cro¬
nometrati. Ma tali tempi mi aumentano
di un secondo secco: 17". Provo e
riprovo, resetto il computer: sempre
17". Elimino il clrscr, e torno a 16"
Misteri, (poco) affascinanti misteri.
E ora, a programma finito: io ho
detto che gira in 16". Ma dipende. Ieri
ho provato a lanciarlo, senza nemmeno
ricompilarlo: 24". Oggi era tornato a
16". E domani? Nicola mi ha detto che
anche a lui sono successe cose del
genere. Dato che gli sono successe
sotto Win 95, le attribuiva a tale siste¬
ma operativo. No, una volta tanto Win
95 è innocente: a me sono successe
sotto DOS.
lo penso che stiamo ormai lavorando
con sistemi tanto complicati da essere
incontrollabili: quel che succede nelle
viscere della bestia esorbita dalle
nostre possibilità di comprensione.
Finché si tratta di pochi secondi in più
o in meno, poco male; se le cose
diventano più serie, non cercate di
capire... e usate il pulsante di reset.
Comunque, dopo questi fatti, conside¬
rerò con grande diffidenza qualsiasi
benchmark. Peccato, pur conoscendo¬
ne i limiti, li trovavo utili. Ma se i tempi
dipendono da come si è svegliato il
computer quella mattina...
L'età della caccia
Pensavo di dedicare tutto l'articolo ai
problemi di Dario Uri, ma mentre lo
scrivevo sono stato convocato d'auto¬
rità dal famigerato Baffo, al secolo
Marco Moruzzi, Il Baffo, insieme a un
gruppo di eletti, stava organizzando
Soluzioni dei tre problemi
Problema russo
Vendendo n pecore a n rubli l una, si incassano n z rubli. E n 2 deve avere un numero
dispari di diecine. Poniamo allora n = 10 a + b (per esempio: n=154, a=15, b=4). Allora
n 2 = 100 a 2 + 20 ab + b 2 . Ma 100 a 2 + 20 ab sono solo un numero pari di diecine, e
spariscono nella spartizione. Quindi ci interessa solo b 2 . il quadrato di un numero di una
sola cifra, che deve dare un numero dispari di diecine. E ciò è possibile solo per 4 2 = 16
e per 6 2 =36. Quindi all'ultimo giro rimangono 16 rubli; Boris ne prende 10, Igor 6, e
Boris deve dare a Igor 2 rubli per pareggiare. Quindi il coltellino vale 2 rubli.
Il ponte
Sconcertante a prima occhiata, no? Si pensa: un uomo deve tornare indietro per due
volte, ed è bene che sia quello sano, che passa in un minuto. Quindi, il n. 1 accompa¬
gna dall'altra parte il n. 2, torna indietro con la torcia, accompagna il n. 3, torna indietro
con la torcia, accompagna il n. 4. Tempo totale: 19 minuti.
Ma . dimenticatevi un momento la torcia elettrica: i quattro devono solo passare a cop¬
pie. Come li accoppiate? evidentemente, il 3 col 4; 10 minuti ci vogliono, ed è bene
usarli per far passare quello da 5 minuti, cosi si risparmia tempo. E allora, tornando al
caso con la torcia? facile. Passano l'I e il 2 (2 minuti), e l'I torna indietro con la torcia (1
minuto). Passano il 3 e il 4 (10 minuti), e il 2 torna indietro (2 minuti). E infine passano
l'I e il 2 (2 minuti). Totale 17 minuti.
Tanto per far vedere che avete capito bene, provatevi a risolvere i seguenti casi:
- 6 uomini devono attraversare il ponte. I tempi di attraversamento sono 1, 3, 4, 6, 8, 9
minuti. Il tempo totale disponibile è di 31 minuti;
- 7 uomini devono attraversare il ponte. I tempi di attraversamento sono 1. 2. 6. 7. 8, 9,
10 minuti II ponte può reggere tre uomini per volta, e il tempo totale disponibile per
l'attraversamento è di 25 minuti;
Le due caprette
Dividendo il rettangolo in due quadrati, e mettendo un paletto nel centro di ogni quadra¬
to, con una corda un po' più corta di 20 metri (ne bastano 17,07) che scorre attraverso
gli anelli in cima ai picchetti, le caprette possono brucare tutta l'erba, e non arrivano a
toccarsi
l'annuale Caccia al Tesoro telematica,
di cui avrete già sentito parlare molti
mesi fa, e mi chiedeva di preparargli
un quesito logico per la settima tappa.
Il tema: si sta cercando un criminale; ci
sono quattro sospetti, ciascuno dei
quali può fornire degli "indizi" (il testo
del problema). La soluzione deve con¬
sistere in un numero non eccessiva¬
mente piccolo o in una parola, che ver¬
ranno usati come indirizzi telematici
per la prossima tappa. Bene; io prendo
come punto di partenza un problema
vecchiotto e abbastanza noto, e su
quell'idea di base costruisco un nuovo
problema che sia acconcio alla biso¬
gna. Di tale problema non sto a parla¬
re; ma, una volta avviati i motori.,, ho
continuato, e alla fine ne sono venuto
fuori con una cosetta abbastanza cari¬
na:
Ci sono quattro baldi giovani: Aldo,
Bruno, Cesare e Dino Ibeh io, avendo
63 anni, sostengo che uno fino ai 65 è
un baldo giovane. Dopo, diventa un
"uomo maturo").
Dice Dino: 'Oggi festeggiamo insie¬
me il nostro compleanno. Siamo nati
infatti nello stesso giorno, anche se in
anni differenti".
Dice Aldo: "Caro Bruno, quando avrai
la mia età, io avrò il doppio dell'età che
tu avevi quando io avevo la tua età".
Dice Bruno: "Caro Cesare, quando
avevo la tua età, la mia età più la tua
età erano pari all'età che io avrò
quando avrai la mia età".
Dice Cesare: "Caro Dino, quando
avevi l'età che io avevo quando avevi
la mia età, la mia età più la tua età
erano la metà della tua attuale età"
Quali sono le età dei quattro baldi
giovani?
Caruccio, no? I cacciatori mi ringrazi¬
no: se gli mettevo questo... non che
sia difficilissimo, intendiamoci: è abba¬
stanza facile. Ma richiede tempo e
pazienza, e in una Caccia al Tesoro il
tempo è molto limitato. Bene, diverti¬
tevi. Noi ci risentiamo fra qualche
tempo. Come? La soluzione? qualcuno
ha chiesto la soluzione? Eh, ma volete
proprio la pappa scodellata... la soluzio¬
ne trovatevela Beh, proprio perché
sono un buono... lo sanno tutti che
sono di cuor tenero... va bene, per ras¬
sicurarvi e confermarvi che la soluzio¬
ne che certamente avete già trovato è
giusta, vi dirò che la somma delle età è
114.
Vi saluto; i miei migliori problemi a
Voi e famiglia.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
223
a cura di Corrado Giustozzi
Schede madri e processori:
una questione di clock!
La ricerca di prestazioni sempre più
elevate da parte dei personal computer
ha portato ad un rapido aumento della
frequenza di funzionamento dei
processori. D’altra parte, la velocità delle
schede madri è rimasta da tempo ferma
con un divario che cresce continuamente
e rappresenta un vero e proprio collo di
bottiglia per le prestazioni dell’intero
sistema.
di Luca Angelelli
L'aumento della frequenza di funziona¬
mento dei processori sembra non co¬
noscere limiti I 300 MHz del Pentium
Il sono oramai una realtà e già si an¬
nunciano nuovi traguardi a scadenze re¬
lativamente brevi A questo aumento
del clock interno delle CPU non è tutta¬
via corrisposta una parallela crescita
della frequenza di funzionamento delle
schede madri, ferma oramai da qualche
tempo a 66 MHz. Le ragioni sono es¬
senzialmente economiche, é molto co¬
stoso produrre piastre e componentisti¬
ca elettronica in grado di funzionare a
frequenze molto elevate, quindi l’indu¬
stria ha puntato decisamente sulla so¬
luzione. piu a buon mercato da un pun¬
to di vista tecnologico, di far funzionare
internamente il processore a multipli
del clock della motherboard evitando di
toccare quest'ultimo. Ad esempio i 300
MHz del Pentium II sono ottenuti molti¬
plicando i 66 MHz della scheda madre
per un fattore pari a 4,5!
Per sfruttare completamente la poten¬
za di elaborazione della CPU questa de¬
ve essere in grado di prelevare e resti¬
tuire i dati con continuità, ovvero senza
perdere cicli utili nell'attesa di acquisire
e restituire le informazioni. Ora. se il
processore è in grado di eseguire più
cicli mentre il sistema ne esegue uno
solo, questi vanno evidentemente persi
e il problema appare in tutta la sua im¬
portanza si crea un vero e proprio collo
di bottiglia nella comunicazione fra CPU
e sistema, in grado di limitare enorme¬
mente le prestazioni complessive. La
questione è ancora più complessa se si
considera che i processori attuali sono
composti internamente da più unità in
grado di lavorare in parallelo, quindi in
grado di elaborare più istruzioni in un
solo ciclo di clock.
Per limitare questo problema i progetti¬
sti utilizzano delle particolari memorie
tampone (dette “cache") dove accu¬
mulare dati e istruzioni, per e dalla
CPU. immediatamente pronte ad esse¬
re utilizzate quando richieste. Queste
memorie di transito sono essenzial¬
mente due, una implementata diretta¬
mente nel processore (cache di "primo
livello") l'altra sulla scheda madre (ca¬
che di “secondo livello"). La prima la¬
vora alla stessa "velocità" della CPU,
mentre la seconda a quella della sche¬
da madre.
I sistemi operativi attuali, estremamen¬
te amichevoli nei riguardi dell'utente
con tutte le loro finestre colorate, i me¬
nu, le animazioni eccetera, occupano il
sistema nella sua interezza anche per
operazioni banali. Considerando poi che
la ottimizzazione del codice degli appli¬
cativi non è certo uno degli obiettivi
prioritari delle software house di oggi¬
giorno, ecco che anche attività in fondo
relativamente semplici come ad esem¬
pio la normale scrittura di un testo con
un word processor necessitano di risor¬
se computazionali notevoli ed impegna¬
no l'hardware nel suo insieme, dalle
periferiche video all'hard disk. La velo¬
cità con cui un PC svolge i compiti che
224
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
gli sono assegnati, quindi, non dipende
più solamente da quanto è veloce il
processore ma dalla capacità dell'insie¬
me di gestire una grande quantità di
dati, ovvero in pratica da quanto è velo¬
ce l'accesso alle varie memorie, la ve¬
locità della scheda video, quella delle
memorie di massa..
In pratica una importanza fondamentale
l'assumono la scheda madre e la sua
efficienza nel gestire tutti i componenti
del sistema Una elevata frequenza di
funzionamento della scheda madre è
importante non solo per ridurre il gap
con il clock della CPU ma anche per ga¬
rantire la più ampia banda passante ver¬
so le periferiche del sistema, responsa¬
bili tanto quanto il processore delle pre¬
stazioni finali dell'insieme.
Ad oggi le schede madri per Pentium,
Pentium II e Pro, essenzialmente basa¬
te su chipset Intel, permettono di impo¬
stare frequenze di funzionamento da 50
a 66 MHz, clock dal quale si ricavano gli
altri: ad esempio quello del bus PCI è la
metà di quello della scheda madre,
quello del bus ISA è una frazione del
Foto I IParticolare
delta serigrafia! - La
possibilità di utilizzare
frequenze di funzio¬
namento superiori ai
66 MHz nominali per
le schede madri ba¬
sate su chipset Intel
è spesso testimonia¬
ta dalle indicazioni ri¬
portate dai produttori
indipendenti o sui
manuali d'uso o diret¬
tamente nportate sul¬
le schede stesse co¬
me nel caso della
Shuttle HOT-565 uti¬
lizzata per le prove
sul campo
primo, la frequenza di lavoro della CPU
è un multiplo di quello della mother-
board e cosi via.
Alla luce di quanto detto conviene sem¬
pre impostare il clock della mother-
board alla frequenza più alta disponibile
per ottenere il massimo delle prestazio¬
ni dal sistema. Ed infatti proprio per
questa ragione nei passati articoli sulle
CPU per Socket 7 abbiamo sempre
sconsigliato quei processori che ricava¬
no la frequenza nominale di funziona¬
mento partendo da clock inferiori a 66
MHz.
Shuttle S p acewalker HOT-565
a scheda utilizzata in queste prove è il modello HOT-565 Se-
— rie Spacewalker della Shuttle. Il chipset utilizzato è il 430TX
ultimo nato in casa Intel per quanto riguarda i processori classe
Pentium. La scheda è dotata di una memoria tampone di secondo
livello di 512 KB direttamente montata sulla scheda madre e per¬
mette di utilizzare memoria RAM sia di tipo SIMM 72 ptn (4 slot)
sia di tipo DIMM (2 slot). Il controller EIDE, che consente l'utilizzo
di periferiche Ultra-ATA. il controller del floppy, delle porte seriali,
della parallela e delle periferiche USB sono integrati sulla scheda
madre.
Sono disponibili 4 slot PCI e 3 slot ISA II BIOS AWARD è ospitato
su memoria flash cosi da essere aggiornato alla bisogna. Il modello
che abbiamo provato è in standard baby AT ma al momento in cui
leggerete queste righe dovrebbe essere disponibile nei negozi an¬
che la versione ATX.
Da un punto di vista pratico la scheda non ci ha creato nessun tipo
di problema funzionando correttamente anche alla frequenza più al¬
ta utilizzata (83 MHz) il che la dice lunga sulla bontà del prodotto
Costruttore: Shuttle
Distributore: Shuttle Computer s r l. Via Di Vittorio W. 20017
Mazzo di Rho (MI)
Tel. 02 93900636-616. Fax 02 93900620
L'efficienza della motherboard è molto buona ponendola fra le mi¬
gliori schede basate su chipset Intel 430TX
Luca Angelelli
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
225
Figura I - Suite di MC Nel caso di Questo tipo di prova, inteso a quantificare la
velocita della sola CPU so codice a 16 bit. i risultati del sistema 166 183x21.
confrontati con II 166 166x2.51 sono in pratica coincidenti in quanto appunto la
frequenza di lavoro del processore e la stessa Come riferimento unitario in
tutti i casi e stato preso il Pentium 200 MMX
Figura 2 - Intel Media Benchmark Ebbene. 166 183x21 non supera 200 166x31
ma certo vi si avvicina in maniera notevole La differenza di prestazioni e tutta
da ascriversi alla superiore capacità di trasferimento dei dati consentita dalla
frequenza di lavoro della scheda madre In questo tipo di test non pesa essen¬
zialmente la velocità del disco rigido, quindi sono evidenziati i vantaggi relativi
alia superiore 'velocita ' del bus PCI e quello degli accessi alla memoria e alla
cache di secondo livello.
Figura 3 - Norton Utilities
95. indice di prestazioni
relativo al sistema ovve¬
ro alla CPU. alla memoria
e alla scheda madre I ri¬
sultati si commentano da
soli Non abbiamo resisti¬
to a pubblicare anche
una estemporanea prova
fatta tirando per i capelli
il Pentium 233 MMX por¬
tandolo a 293 MHz E so¬
lo una curiosità, non re¬
plicate l'esperimento 1
Oltre il muro
Ovviamente l'industria ben conosce
queste problematiche La prima a rom¬
pere il muro dei 66 MHz è stata la Cyrix
presentando il 6x86 P200+, un proces¬
sore con frequenza di funzionamento
nominale pari a 150 MHz da ottenersi
moltiplicando per un fattore 2 la fre¬
quenza di lavoro della scheda madre
pari a 75 MHz. Quindi per funzionare il
6x86 P200+ aveva bisogno di una
scheda "particolare" in grado di lavora¬
re regolarmente ad una frequenza su¬
periore ai fatidici 66 MHz. Il problema
era che la stragrande maggioranza dei
produttori basava le proprie mother-
board sui chipset della Intel, i quali non
sono ufficialmente garantiti oltre que¬
sto limite.
La VIA e la VLSI presentarono quindi
dei chipset in grado di far funzionare il
6x86 al pieno delle sue possibilità. Non
furono molti i costruttori a utilizzare su¬
bito i nuovi chipset e per un poco le po¬
tenzialità del chip di Cyrix rimasero dif¬
ficilmente fruibili dal grande pubblico.
La strada comunque era aperta perché
si scopri che la componentistica in ven¬
dita non aveva problemi a funzionare a
frequenze leggermente superiori a
quelle usuali: ad esempio le schede vi¬
deo PCI sopportano tranquillamente
l'aumento del clock del bus PCI da 33
(66/2) a 37,5 (75/2) MHz.
Successivamente qualche utilizzatore
più smaliziato ha scoperto che anche le
schede madri con chipset Intel Triton
430VX e 430HX possono esser fatte
funzionare a 75 MHz, pur se questa
possibilità non è indicata né dal produt¬
tore né dalla Intel stessa. Non solo: al¬
cune schede madri permettono il fun¬
zionamento addirittura a 83 MHz! Que¬
sto significa che già con la componenti¬
stica attuale è possibile ridurre il collo di
bottiglia fra CPU e scheda madre, au¬
mentando l'efficienza di tutto il sistema.
Se all'inizio questa possibilità era nota
solo al grande popolo degli "smanetto-
m", successivamente anche costruttori
indipendenti hanno cominciato a ripor¬
tarla sui manuali d'uso delle loro
motherboard, in qualche modo ufficia¬
lizzando questa possibilità
Overclocking?
A molti di voi a questo punto sarà ve¬
nuto in mente questo termine inglese
che indica il forzare un dispositivo, in
special modo il processore, oltre il suo
limite nominale di frequenza per rica¬
varne prestazioni superiori. Ebbene, le
considerazioni che seguiranno non so¬
no un invito ad "overclockare" il pro¬
prio sistema ma essenzialmente uno
spunto di riflessione critico su quanto
ci viene proposto dall'industria . e an¬
che un anticipo delle tendenze.
Come abbiamo detto all'inizio, l'aumen¬
to delle prestazioni del sistema è venu¬
to da un accrescimento progressivo
della frequenza di lavoro del processo¬
re Ma questa è l'unica strada disponi¬
bile? Certamente no. É sufficiente leg¬
gere la prova del Facal Proxima Dual
Processor riportata nelle pagine suc¬
cessive a queste per rendersi conto del
contrario. Molti processori lenti che la¬
vorino insieme possono essere più effi¬
cienti (e meno costosi) di uno solo mol¬
to veloce.
Ma rimaniamo nel mondo dei sistemi
con una sola CPU: siamo proprio sicuri
che un sistema dotato di processore
funzionante ad un clock superiore ad
un altro sia più rapido del secondo?
Certo... anzi no: dipende. Riproponia¬
mo la questione in modo piu preciso
226
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
con un esempio. Consideriamo un Pen¬
tium 200 MMX, la cui frequenza di la¬
voro è raggiunta moltiplicando per tre il
clock della scheda madre (66x3=200).
Consideriamo ora un Pentium 166
MMX dove i 166 MHz sono ottenuti
moltiplicando per 2 gli ipotetici 83 MHz
della motherboard. Il secondo sistema
è più veloce o più lento del primo?
Le prove
Per rispondere a questa domanda ab¬
biamo organizzato una serie di prove
utilizzando una scheda madre che per¬
mettesse di lavorare sia a 75 MHz sia a
83 MHz. Per quanto riguarda il proces¬
sore abbiamo utilizzato un Pentium 233
MMX fatto funzionare a varie frequen¬
ze, cosa possibile vista l'ampia disponi¬
bilità di fattori moltiplicativi di questa
CPU
In figura 1 riportiamo i risultati ottenuti
con la Suite di MC (codice a 16 bit) nel
caso del funzionamento 83x2=166 e
66x2 5=166. Questo test è concepito
per impegnare la sola CPU e ricavarne
un indice di prestazioni. In questo caso,
e in quelli di piccoli applicativi ciclici che
non impegnino grosse quantità di dati,
non ci sono vantaggi nell'avere una fre¬
quenza di funzionamento elevata per la
scheda madre. Abbiamo poi utilizzato
con tranquillità i benchmark di Intel vi¬
sto che non dobbiamo confrontare di¬
verse CPU ma essenzialmente consi¬
derare le prestazioni dello stesso siste¬
ma in condizioni diverse (figura 2) Ab¬
biamo ancora utilizzato le Norton Utili¬
ties 95 per ricavare degli indici relativi
al sistema (figura 3) e successivamente
una quantificazione del cambiamento
nel transfer rate dell'hard disk (figura
5). In quest’ultimo caso siamo stati
"sfortunati" perché il transfer rate del
canale EIDE è molto più grande di quel¬
lo dell’HD (un ottimo Seagate Ultra
DMA Mode), quindi il dato misurato in
tutti i casi è quello del disco e non si
possono notare le differenze dovute
all'aumento del clock della scheda ma¬
dre Abbiamo infine utilizzato Macro¬
media Art Director 5.0 (figura 4) per
quantificare le prestazioni del sistema
alle prese con file audio video.
In tutti i casi le indicazioni sono univo¬
che: con le applicazioni utilizzate il si¬
stema 166 (83x3) risulta sempre supe¬
riore al 166 (66x2.5), e pur non raggiun¬
gendo le prestazioni di un 200 (66x3),
certo vi si avvicina notevolmente. Que¬
sta superiorità evidentemente non di¬
pende dalla diversa velocità della CPU
ma solamente dal guadagno ottenuto
Figura 4 - Macromedia
Ari Director 5.0 Anche
alle prese con i hlmati
audio-video la soluzione
166 183x21 mostra chia¬
ramente la sua suprema¬
zia.
aumentando le prestazioni della memo¬
ria sotto forma di riduzione dei tempi di
accesso, e ad un aumento della banda
passante del bus di sistema legato alla
frequenza di funzionamento della sche¬
da madre. Il risultato è notevole e chia¬
ro indice di come questo aspetto pesi
sostanzialmente sulla efficienza del no¬
stro personal computer.
Conclusioni
e sviluppi futuri
Abbiamo visto e dimostrato come le
prestazioni siano legate non solo alla
velocità della CPU, ma anche e soprat¬
tutto alla frequenza di funzionamento
della scheda madre. Abbiamo altresì
toccato con mano che il limite di 66
MHz per il clock delle motherboard può
essere superato già con i componenti
comunemente in commercio.
I produttori di hardware stanno già la¬
vorando a questo problema e probabil¬
mente nel corso del 1998 vedremo ap¬
parire sul mercato le prime schede ma¬
dri capaci di raggiungere ufficialmente i
100 MHz, permettendo di conseguire
Figura 5 - Norton Utili¬
ties 95. prestazioni HD
L'aumento di prestazio¬
ni delle peritenche EIDE
6 in generale consisten¬
te . Nel caso specifico
utilizzando un HD EIDE
dell'ultima generazione
il test fisico eseguito
dalle Norton Utilities
non 6 indicativo perché
utilizzando la modalità
Ultra DMA il transfer ra¬
te del canale EIDE è su¬
periore a Quello consen¬
tito dall'HD e quindi / ri¬
sultali non fanno altro
che approssimarsi a
questo valore . La diver¬
sa velocita di accesso
alla memoria del siste¬
ma è comunque eviden¬
ziata dai superiori risultati raggiunti nella modalità
di lettura e scrittura con cache
nuovi traguardi nelle prestazioni sia dei
sistemi basati su CPU per Socket 7 sia
di quelli basati su Pentium II e suoi
successori. Altra innovazione in corso
di commercializzazione è la AGP, Ad¬
vanced Graphic Port, un bus dedicato
esplicitamente alla scheda video e do¬
tato di una banda passante molto più
grande di quella oggi permessa dal bus
PCI. Le prestazioni del nuovo bus sono
ottenute fra l'altro attraverso una fre¬
quenza di funzionamento pari a 66
MHz. Il nuovo standard è implementa¬
to sulle schede madri per Pentium II
basate sul chipset Intel 440LX. Per il
mondo dei processori per socket 7 do¬
vremo aspettare ancora un poco finché
non sia commercializzato il nuovo chi¬
pset VIA VP3 e AMD.
Di queste soluzioni non mancheremo
di occuparci presto. Comunque notia¬
mo che, almeno per una volta, il futuro
non appare cosi lontano e mirabolante
visto che un poco siamo riusciti ad an¬
ticiparlo.
Mg
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
227
L'italiano interattivo:
cinque dizionari su CD-ROM
A che serve avere un dizionario su CD-ROM? Certo lo si consulta
più velocemente e si può importare il risultato della
ricerca direttamente nel proprio word
processor preferito, ma non è tutto.
Se l’implementazione ipertestuale è
fatta bene, il dizionario su CD diventa
un importantissimo strumento per
andare interattivamente alla scoperta
dei misteri della lingua. Eccovi
dunque una panoramica sui
cinque dizionari elettronici
presenti sul nostro mercato, dove
forse troverete anche quello che
fa per voi.
di Corrado Giustozzi
Diciamocelo francamente: il dizionario
è un libro di solito odiato. Ci ricorda la
scuola e dunque, al pari della Divina
Commedia e dei Promessi Sposi, appar¬
tiene a quella categoria di opere che pro¬
babilmente avremmo apprezzato se non
ci fossero state imposte. Solo che da
grandi, magari, le opere di Dante o di
Manzoni le abbiamo rilette... ma il voca¬
bolario no
Ma come, "leggere" il vocabolario?
Eh già, che c'è di strano? Forse uno dei
motivi per cui non consideriamo "libro"
il vocabolario è proprio questo: non vie¬
ne in mente che possa anche essere let¬
to, o almeno scorso, per il solo piacere
di farlo. Lo percepiamo come un'opera
di consultazione, un mero strumento
tecnico cui ricorrere in caso di necessità,
alla stessa stregua di una tavola di loga¬
ritmi o di un elenco del telefono. Ma
avete mai provato a scorrere un diziona¬
rio? Esso, al contrario di come appare,
non è un oggetto freddo ed arido. Non è
solo un elenco di parole messe in bell'or¬
dine da qualcuno armato di tanta pazien¬
za. E' invece qualcosa di vivo e vitale
perché rappresenta ciò che di maggior¬
mente vivo e vitale abbiamo tutti: la no¬
stra lingua, cioè lo strumento base con
cui comunichiamo con i nostri simili... o
evitiamo di farlo.
Com'è possibile rimanere insensibili al
fascino di un panorama ricco e variegato
com'è quello delle parole? Chi ama la lin¬
gua non può non amarne i mattoni, e
non c'è bisogno di essere degli onoma-
turghi come il vate D'Annunzio per orga¬
nizzare piacevoli safari tra le parole del
dizionario Corte o lunghe, semplici o ro¬
boanti. note o sconosciute, le parole si
intrecciano nei rispettivi rimandi. . o ma¬
gari vivono vite parallele senza mai in¬
contrarsi. Il vocabolario è insomma co¬
me una Guida Touring del linguaggio,
dove le principali autostrade sono segna¬
late con evidenza ma, sapendo cercare,
è possibile percorrere fantastici sentieri
secondari che ci portano alla scoperta di
territori inaspettati ed inesplorati, magari
situati proprio dietro il giardino di casa
Ricordo ancora il mio primo vocabola¬
rio, lo Zmgarelli minore con la copertina
dura in similpelle verde: piccolino, per¬
ché ero solo in terza elementare, ma
estremamente affascinante. Fu l'ogget¬
to che per primo mi mise di fronte
all'evidenza che, nel mondo, vi erano
oceani di conoscenze sterminati... che
andavano navigati, sia per necessità che
228
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
III Iti lllllfll II 11111
I dizionari su CD-ROM
’anoramici
per piacere personale. Lo conservo an¬
cora, ovviamente in buono stato come
ogni libro che si rispetti, ed anzi l'ho ri¬
preso in mano proprio per questa intro¬
duzione. E' stato un po' come fare visita
ad un vecchio amico, che non si vede da
anni ma col quale non è mai venuta me¬
no la familiarità. Edizione del 1966, for¬
mato quasi tascabile nonostante le poco
più di mille pagine, costo duemiladue-
cento lire... Ho ritrovato le familiari tavo¬
le a colori, e riscoperto l'appendice in pa¬
gine verdine coi neologismi e i forestieri¬
smi non ancora integrati nel corpo princi¬
pale dell'opera: parole quali asciugaca¬
pelli, cineromanzo, eurovisione, integrali¬
smo, pirofila, velista .
Il mio secondo vocabolario, ed ero or¬
mai alle medie, fu un monumentale De¬
voto-Oli in due giganteschi volumi, A-L e
M-Z, edito da Selezione del Reader's Di¬
gest. Se lo Zingarelli era un'agile bar¬
chetta il Devoto-Oli era un transatlantico
che permetteva di veleggiare maestosa¬
mente negli impervi oceani della lingua.
Ma che fatica seguire i riferimenti incro¬
ciati! Fatica fisica, intendo: ciascun volu¬
me, di grande formato, constava di oltre
millecinquecento pagine e pesava quasi
quattro chili! Il risultato fu che il superbo
Devoto-Oli veniva consultato quasi solo
in caso di necessità, o sfogliato in ma¬
niera assai superficiale nonostante l'ec¬
cellente approfondimento delle definizio¬
ni e le notevolissime tavole di cui era
corredato. I libri di carta piu sono grandi
e più sono scomodi, è una legge fisica.
Ma ecco dopo quasi trent'anni il CD¬
ROM, e con esso una gamma di possibi¬
lità ipertestuali e multimediali cosi vasta
da far venire il capogiro. L'informatica
permette infatti di moltiplicare le chiavi
di utilizzo di un dizionario tradizionale
rendendolo uno strumento veramente
multiforme, da usarsi interattivamente
per l’uso e la scoperta della lingua: tanto
che la consultazione per necessità con¬
tingente può addirittura passare in se¬
condo piano rispetto alle applicazioni di¬
dattiche, culturali e perfino ludiche con¬
sentite dal nuovo mezzo. A patto, ovvia¬
mente, che la trasposizione elettronica
non si limiti ad uno scimmiottamento
dell'opera su carta ma aggiunga real¬
mente ad essa ulteriori dimensioni gra¬
zie ai nuovi paradigmi degli strumenti di
navigazione non sequenziali.
A giudicare dagli ultimi prodotti usciti
siamo sulla buona strada, e confidiamo
per quelli di prossimo arrivo: anche in
questo campo è facile prevedere che il
futuro ci riserverà belle sorprese. Per il
momento eccovi una panoramica su tut¬
te le proposte ora in commercio, da
quelle più tradizionaliste a quelle più "in¬
terattive". Un buon regalo di Natale.
Presto su CD-ROM anche il Vocabolario Treccani
Cinque dizionari su CD-ROM sembrano già parecchi, forse perfino
troppi per non creare almeno un po' di imbarazzo nel potenziale
acquirente. E' difficile infatti che in una casa serva più di un
dizionario: tradizionalmente la maggior parte delle famiglie ne
possiede uno solo, magari quello rimasto dal liceo o acquistato per t
figli che vanno a scuola. D'altronde un buon vocabolario dura
praticamente una vita, e non è soggetto né a frequenti rinnovamenti
né, purtroppo, ad. usura per il troppo utilizzo! Vero é che la
trasposizione su CD-ROM, se fatta bene, arricchisce talmente
l'opera da farla diventare quasi un qualcos'altro, aprendo
dunque la porta all'acquisto di più di un dizionano
tuttavia questo mercato non è solitamente
considerato molto attivo e ad alta
competitività, proprio per il fatto
che l’obsolescenza dei dizionari è
lunghissima e la spinta all'acquisto
generalmente si esaurisce col primo
prodotto. Cosi l’arrivo di un ulteriore
prodotto nello stesso settore di mercato,
già affollato di numerose e valide pro¬
poste, potrebbe sembrare quantomeno az¬
zardato. Non lo è, però, nel momento in cui
questo... ultimo arrivato è in realtà un opera¬
tore istituzionale di antica fama e assoluta auto¬
revolezza quale l'Istituto della Enciclopedia Italiana
ovvero, come familiarmente è certo più noto a tutti,
"la Treccani".
Già: dopo aver brillato al contrario per la sua assenza dal
panorama della pubblicazione elettronica e on-line, e forse proprio
per contraddire chi la nteneva un'istituzione paludata e scarsamente
attenta all'evoluzione dei media e dei linguaggi edctonali, l'Istituto per
l'Enciclopedia Italiana scende in campo con un primo CD-ROM
ipertestuale che costituisce una vera e propria pietra miliare nella
propria tradizione. E per questa specialissima iniziativa è stato scelto,
non a caso, il vocabolario della lingua italiana: un po' perché il lavoro
di trasposizione in elettronico della monumentale Enciclopedia, fiore
all'occhiello dell'Istituto, richiede uno sforzo talmente grande da
essere certamente inadatto ad un primo esperimento, ma
soprattutto perché nulla come il vocabolario permette, se si utilizzano
nel modo corretto le possibilità ipertestuali del mezzo informatico, di
arricchire il contenuto dell'opera di valori aggiunti tali da renderne la
consultazione anche un piacere oltre che, come generalmente
accade, una necessità Non a caso, aggiungiamo. Il partner
tecnologico scelto dalla Treccani per la realizzazione del CD-ROM è la
IBM Italia, cui é stata delegata la responsabilità dello sviluppo della
parte informatica del prodotto
Il Vocabolario Italiano Treccani uscirà, secondo le
intenzioni annunciate, entro il prossimo mese di
dicembre e non sarà costituito solo dalla parte
elettronica ma comprenderà anche una sostanziosa
parte cartacea: l'opera comprende infatti, oltre al
CD-ROM, il vocabolario vero e proprio in
cinque volumi ed un ulteriore volume relativo
al vocabolario "conciso" Si tratta quindi,
com'era prevedibile, di un prodotto di
enorme spessore., anche fisico, oltre
che culturale! La cosa importante è
che comunque il CD viene visto come
complemento alla parte cartacea e non
solo come semplice riversamento su
supporto informatico dei medesimi contenuti,
esso consente quindi tutta una serie di operazioni
interattive (dalla navigazione ipertestuale ai veri e propri
giochi con le parole) che il vocabolario tradizionale non
consente.
Al momento in cui scriviamo non è disponibile neppure una
versione preliminare dell'opera: naturalmente, data la grande
importanza di questo prodotto istituzionale, contiamo di potervelo
recensire ampiamente al momento in cui verrà introdotto sul
mercato. Nel frattempo non possiamo che rallegrarci dell'ingresso
dell'Istituto della Enciclopedia Italiana nel nuovo mondo dell'editoria
elettronica, augurandogli di potenzisi trovare altrettanto a suo agio
come in quello dell'editoria tradizionale per produrre opere del
medesimo rigore culturale e valore istituzionale., e magari,
considerando il risparmio di carta e stampa, a costi più abbordabili
anche per i comuni mortali, che cosi potranno più facilmente
avvicinarsi a prodotti una volta considerati, a tono, solo per pochi
eletti. Corrado Giustozzi
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
229
I dizionari su CD-ROM
I dizionari su CD-ROM
di Dino Joris
Nel numero 140 di MCmicrocomputer
del lontano maggio 1994 avevamo re¬
censito il dizionario Devoto-Oli su CD¬
ROM Dal punto di vista linguistico i
cambiamenti da quell'epoca possono
essere considerati marginali, ma da
quello informatico c'è stato un muta¬
mento davvero radicale. Infatti, i dizio¬
nari su CD-ROM più moderni sono ac¬
compagnati da software capaci di com¬
piere ricerche ed analisi linguistiche im¬
pensabili con l'ausilio di mezzi tradizio¬
nali. Caro, vecchio, voluminosissimo di¬
zionario su carta, addio ? A parer mio
La complessità intrinseca del linguag¬
gio è facilmente intuibile quando ci si
rende conto che le stesse, identiche
parole sono definite da ogni dizionario
in modo formalmente diverso (anche
se sostanzialmente uguale)
L'aggettivo formale, ad esempio, è
definito nei dizionari in esame (l'ordine
è casuale): 1) ‘Di forma, attinente alla
forma: problema formale...'; 2) 'Che
tiene conto solo o soprattutto della for¬
ma, delle apparenze, degli aspetti este¬
riori...'; 3) 'Concernente la forma, l'a¬
spetto esteriore di qualcosa...'; 4) 'Nel¬
l'uso comune, Esteriore, Relativo agli
aspetti appariscenti.,.'.
Le diversità tra i dizionari diventano
però molto più evidenti quando si guar¬
da al tipo d'approccio generale alla ma¬
teria, all'uso dello strumento informati¬
co ed alle tecniche multimediali. Le dif¬
ferenze sostanziali tra questi dizionari
sono davvero notevoli. Non ricorrerò a
raffronti diretti, che sono resi molto dif¬
ficili, se non addirittura impossibili, dalle
differenze che esistono tra le varie ope¬
re. Cercherò di fornire descrizioni com¬
plete di ognuna, allo scopo di fornire al
lettore indicazioni sufficienti per formar¬
si un giudizio compiuto.
Ricordo al lettore che due dei diziona¬
ri in esame sono stati lanciati come al¬
legati opzionali a pubblicazioni di grande
tiratura. Nell'occasione i prezzi erano
"da edicola", mentre i prezzi che indi¬
chiamo oggi sono quelli correnti.
Insomma, se solo ora decidete di vo¬
lere un dizionario su CD-ROM, dovrete
spendere tre volte di più (o giù di 11),
con la sola differenza che riceverete an¬
che il volume tradizionale su carta.
In alternativa, potreste attendere
qualche altra iniziativa editoriale: sono
certo che non
mancheranno.
A volte mi chie¬
do quanto possa¬
no essere oppor¬
tune le iniziative di questo
tipo: che siano in qualche
modo utili agli editori o ai
lettori? E se invece fossero
dannose ai primi, ai secondi
o ad entrambi? lo non sono
capace di darmi una rispo¬
sta Spero che voi possiate
fare meglio.
QSS.lL&gyB.-#-
DISC
Dizionario Italiano
Sabatini Coletti
Estratto dal libretto che accompagna il
CD-ROM: ... i vocaboli sono convenzio¬
nalmente presentati a lemma ma anche
attraverso tutte le forme flesse... coniu¬
gate dei verbi... plurali e femminili... va¬
rianti e alterati... per un totale di circa
1.000.000 di forme. ... primo dizionario
elettronico italiano ipertestuale, è un
"iperdizionario"... possibilità di combinare
liberamente più chiavi di ricerca... tutti gli
indici e tutti i risultati delle ricerche pos¬
sono essere quantificati numericamente
e rappresentati mediante grafici..
Giunti Editore e
stato tra i primi
editori italiani a
prestare attenzio¬
ne alla nascita del¬
la multimedialità
ed a dedicare ri¬
sorse - uomini e
mezzi - a questo
mondo, sapendo
peraltro attingere a
finanziamenti della
comunità europea
(cosa lodevole, secondo me).
Insomma, quest'editore ha saputo sa¬
lire sul treno dell'editoria elettronica,
prendendo posto in una carrozza di pri¬
ma classe.
Non provo nessuna sorpresa, quindi,
nello scoprire che Giunti ha anche sapu¬
to assicurarsi la collaborazione dell'Isti¬
tuto delle Tecnologie Didattiche (ITD)
del Consiglio Nazionale delle Ricerche
(CNR) per produrre questo dizionario
multimediale.
Il risultato è un dizionario che si disco¬
sta dagli altri, anche quelli con 'motore
informatico', perché è più attento a
sfruttare le possibilità offerte dal
software multimediale. Vediamo come
L'installazione è doverosamente sem¬
plice e rapida e si arriva subito alla
schermata d'avvio di DISC, che presen-
230
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
dizionari su CD-ROM
’anoramic
no«lro
gli Anagrammi di
l
le Rime ton
(
gli Scarti
l
It Zeppe
3 #
ta la possibilità di
lanciare una ricerca
su di un lemma o
una forma flessa
(declinata), con i ri¬
sultati riportati con
buona rapidità.
Nelle finestre
che si aprono ap¬
paiono le definizio¬
ni. Tutte le parole
significative conte¬
nute nelle defini¬
zioni sono "sensi¬
bili" al clic, con cui,
volendo, si lancia
una nuova ricerca.
Le parole sono evi¬
denziate in rosso
se hanno particola¬
re significato gram¬
maticale (aggetti¬
vo, sostantivo, ecc.) o in verde quando è
indicato l'inizio di un'area (derivati e for¬
mazione della voce, ad esempio),
Le piccole icone in alto nella finestra di
presentazione della voce consentono
l’accesso con un clic a sinonimi, ai deri¬
vati, alle note grammaticali, alla declina¬
zione dei verbi, all'ascolto della pronun¬
cia di parole straniere (tutte quelle pre¬
senti) o italiane (quelle di dizione meno
1 Palindromi 1 Bifronti
le Onomatopee
gli Omogratl gli Omograh non omofoni
le parole ...
eh* Iniziano con
che finiscono <on
che contengono
H
che ulano la i ola con tonante
■'-p
che ulano la loia totale
’l ]
compone da
lettere
9
.
tram
DISC Dizionario Italiano
Sabatini Coletti
Produttore e distributore:
Giunti Multimedia s.r I
Ripa di Porta Ticinese, 9!
20143 Milano
Telefono: 02 8393374
Telefax 02 58103485
E-mail. Uiuntimmigpn.itnet.il
Ambiente: Windows e Macintosh
Requisiti multimediali: standard
Prezzo:
110.000 (con volume in cartai
L. 49.000 Isolo CD-ROM)
ovvia), a vedere l'eventuale
illustrazione, a copiare la
voce negli appunti, a stam¬
parla.
La tentazione di cliccare sulle parole
delle definizioni è forte, e presto, visto
che sono ipertestuali, ci si trova ad avere
numerose finestre aperte, a scoprire che
molte parole sono collegate a tavole illu¬
strative, eccetera.
In un primo momento, specialmente
quando si affronta l'opera con piglio tra¬
dizionale, si può avere una sensazione di
smarrimento, a causa delle molte strade
esplorative che si aprono. Questa tutta¬
via non dura molto e presto è sostituita
da un forte sentimento di curiosità, che
c'invoglia all'esplorazione, a "guardare
dentro" il linguaggio.
La possibilità dell'approccio tradiziona¬
le rimane a disposizione tutta intera, ad
esempio usando l'indice alfabetico, che
può essere attivato sia sul DISC di base
(solo 10.000 lemmi) che su quello com¬
pleto.
Certamente la voglia di complicare le
cose viene presto, e allora si ricorre alla
voce "Ricerche Complesse" che attiva
-
r-
--#A. 1
<*
f ì>
<•*
una finestra da cui si possono lanciare ri¬
cerche sui sottodizionari grammaticale,
etimologico, storico; sulle voci latine e
straniere; sui prefissi e suffissi; sui glos¬
sari settoriali; sui registri d'uso (antico,
antiquato, dialettale, letterario, eccetera);
sui dizionari personalizzati. Le ricerche
possono essere effettuate su parti di pa¬
role, iniziali, centrali o finali che siano,
per quanto riguarda le ricerche sui lem¬
mi e le forme. Le ricerche possono es¬
sere effettuate anche all'interno delle
voci, con opzioni di controllo: Ovunque,
nei Significati, negli Usi, nell'Etimo. C'è
addirittura la possibilità di indicare più pa¬
role in una sola volta. Ad esempio, pen¬
tole e diavolo produrrà coperchio, diavo¬
lo e pentola, perché dentro la voce tro¬
veremo che "il diavolo fa le pentole ma
non i coperchi".
Sia il DISC intero, sia quello base, sia
le ricerche possono essere analizzati con
l'uso della funzione grafica, che aiuta
magnificamente a capire i rapporti nu-
:
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
231
I dizionari su CD-ROM
menci tra i lemmi quando disposti in or¬
dine alfabetico, o per numero di lettere
di cui sono composti, o per datazione
(d'origine), o per categoria grammatica¬
le, o per etimo,
Il ricorso al pulsante della Coniugazio¬
ne Verbi offre all'utente la più ampia pa¬
noramica sulla coniugazione dei verbi
basta digitare il verbo all'infinito e pre¬
mere Enter.
Il pulsante "Altro" incuriosisce, allora
accantono per un momento la sequenza
logica che mi porterebbe prima ai giochi.
Trovo che offra molte cose interessanti:
Locuzioni D.O.C. (dove si trova il “combi¬
nato disposto", ad esempio), Esempi
d’Autore (cito ad es. "ammainando le so¬
pracciglia " di Calvino), Detti e Proverbi
("chi di gallina nasce convien che razzo¬
li"). Città e Abitanti (l'abitante di Ankara è
un "ancirano"), Sigle (e sciogliamo i no¬
stri dubbi su ADNUR, ADUSBEF, e altri
"orrori* del genere), Modi di Dire Stranie¬
ri (prevalentemente latini, direi), Parole
con Pronuncia (comodo per ripassare la
pronuncia di parole straniere di uso più o
meno comune nel linguaggio corrente,
quali ad es. "aficionado", "Welfare", ecce¬
tera Da notare che le parole sono tutte
pronunciate da speaker di madre lingua).
Parole con Figura (se ne vede un esem¬
pio nella schermata proposta), Tavole di
Nomenclatura (le varie terminologie spe¬
cifiche classificate e raggruppate).
Vediamo ora i Giochi di Parole, che sa¬
ranno certo apprezzati dagli appassionati
di enigmistica, visto che si tratta di fun¬
zioni che risolvono in un lampo Ana¬
grammi, Rime, Scarti, Zeppe, Cambi,
Palindromi, Bifronti, Onomatopee, Omo-
grafi.
Anche in sede di gioco (di parole) co¬
me nelle Ricerche Complesse si trova la
funzione di ricerca di parole sulla base
delle lettere iniziali, finali o dei contenuti.
In aggiunta troviamo la possibilità di
elencare le parole che contengono una
consonante o vocale a nostra scelta e
che hanno una lunghezza pari al numero
che indichiamo.
Diventa facile avere la conferma che
la parola più lunga in assoluto è "precipi¬
tevolissimevolmente", seguita da "corre-
sponsabilizzerebbero" e "teleradiotra¬
smetterebbero".
Altrettanto facile diventa contare le
poche parole che in italiano contengono
"u" come sola vocale (blu, cucu, fu, gnu,
su. tu, zulu - ma qualcuna potrebbe es¬
sere sfuggita alla mia attenzione), e cosi
via
Vista tutta l'opera, mi pare chiaro che
DISC non sia solo uno strumento di con¬
sultazione, ma anche un divertimento.
Il Gabrielli
su CD-ROM
2t-l
L'editore riassu¬
me in copertina:
Tabelle di nomen¬
clatura: per trovare
sempre le parole
giuste Dizionario dei
Sinonimi: trovi i sino¬
nimi nella categoria gram¬
maticale del lemma. Ricer¬
che dirette: trovi le parole
per prefissi, suffissi, desi¬
nenze. Viva Voce: se hai un
dubbio fonetico puoi ascolta¬
re la pronuncia corretta delle
parole Consultabile in WP:
senza uscire dal tuo word
processor puoi consultare il
dizionario e trovare ciò che ti
interessa. La Lingua Italiana
degli anni '90: 300.000 voci
e accezioni - 5.000 neologi¬
smi - 3.000 parole e locuzio¬
ni straniere - l'etimologia del¬
le parole - la lingua d’uso co¬
mune, i linguaggi settoriali, la lingua let¬
teraria. Ricerche per ambiti d'uso: trovi
le parole dell'aeronautica, dell'agricoltu¬
ra. dell'anatomia, dell'antropologia,
dell'architettura Ricerche incrociate
puoi impostare interrogazioni booleane
incrociate per lemmi, categorie gramma¬
ticali. occorrenze, esempi, proverbi, sino¬
nimi Giochi centinaia di giochi lessica¬
li, indovinelli semantici e cruciverba a dif¬
ficoltà variabile.
L'installazione del dizionario dura una
manciata di secondi, o poco di più se si
deve installare QuickTime per Windows.
La schermata d'avvio in Windows 95 ap¬
pare automaticamente quando s'inseri-
sce il CD nel lettore, offrendo la scelta
tra Installa o Esegui Buffo che anche
dopo l'installazione si presenti sempre
l'opzione Installa, ma saremo tutti furbi a
sufficienza per cliccare su Esegui, non è
vero?
La semplicità d’uso è senza meno un
punto di forza del Gabrielli: si ricorre con
un clic al "lemmario", si digita nello spa¬
zio bianco il lemma da cercare, poi si av¬
via la ricerca (Trova) e si ottiene il risulta¬
to nella forma che vedete.
In caso di dubbio sull'uso si ricorre al
pulsante d'Aiuto, almeno nelle prime
sessioni d’uso
È anche possibile consultare il libretto
di piu di settanta pagine che si trova nel¬
la confezione e che riassume tutte le ca¬
ratteristiche d’uso del dizionario su CD,
fornendo peraltro indicazioni utili sul mi¬
(•M PO* Mo» «ioi)
Piamo lagnala ganiialminla oda II
evi tallo, linaio al tuola pai mano
dalla iodici, il divarica a una cada
altana in lami, iui quali il sviluppano
lo loglio
deom <* #i*t M
% m
1 Pmnta lagno*, a
2 Osieuno
■ 3 Poppratonlaxiof#
14 Fu«io di lagno o
% Oiga»»o "*#ioiiic<
6 D*nom*no;io».a ®
7 Diesammo cn* n
Album del burro.
WCòb / cw temi Oennc un
rocce gretto
Albero del Ione.
«fw Wcete /e a* ecnecoa mote
dtt une tonome m * *.* te+g*ose
gliore approccio al dizionario ed alla lin¬
gua italiana.
Subito sotto vi sono tre pulsanti: Cate¬
gorie. suddivide opportunamente le cate¬
gorie d'appartenenza, evidenziandole
con testo di colore blu; Intorno, fa appari¬
re l'elenco delle diciotto voci contigue al
lemma in esame, precedenti e seguenti;
Ricerca, evidenzia quando necessario le
parole corrispondenti al lemma presenti
nel dizionario (alberol e albero2, ad
esempio).
Nel caso di digitazione approssimativa
C’semmantica" invece di semantica, ad
esempio) il pulsante Trova si trasforma
in "Suggerisci'', così che il dizionario,
non potendo ovviamente trovare la paro¬
la. suggerisce quella più vicina
Alla sinistra si trova sempre il pulsante
Sillabazione che indica con trattini la se¬
parazione in sillabe. Accanto a questo
pulsante possono apparire i pulsanti Le¬
gami e Pronuncia per quelle parole per
cui sono, rispettivamente, previste delle
analisi nelle tabelle nomenclatone o la
pronuncia da parte di uno speaker (con
fruscio di fondo, ahimè)
È perfettamente accettabile (e com¬
prensibile) il fatto che non tutte le parole
siano analizzate per contesto o pronun¬
ciate. Per quanto mi riguarda, ho una la¬
mentela da fare a proposito della pronun¬
cia della parola brezza (esiste una picco¬
la, annosa disputa in famiglia: suono sor¬
do o sonoro?): non viene attivato il pul¬
sante pronuncia per questa parola, men-
232
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Cruciverba
10. Copioio. numeroso.
abbondante
12 Grondo tendo di tessuto
Impermeabile por prolnggere
o ricoprire merci
16 Aspro, caustico
18 Roditore dei Crtcotidi
(Ondatra nbethico) di lormo
toi/o u con pelame linissimo,
(diffuso in Americo
12. Persona nnnidolo all'Interno di un ente,
di un'organiKaiiono. di un'Impresa, che
pasoo sogrelomonto informorioni riservate
13. In opporecchiature elettriche sognale di
accensione
14. Vitigno da uva bianca coltivato in
I dizionari su CD-ROM
anoramicc
tre speravo di poter portare una prova in¬
confutabile delle mie ragioni.
Mi sono quindi accontentato di con¬
trollare la pronuncia di razza (di cane) e
razza (grande pesce): per il Gabrielli è la
stessa, la zeta è identica in entrambi i
casi. Chiaramente si tratta d'un piccolo
errore d'organizzazione, visto che alla
voce "z" viene anche spiegato come e
quando si debba distinguere tra suono
sordo - aspro - e sonoro - dolce). Posso
solo dire che, nel già esaminato DISC, le
due pronunce sono ben distinte... ma
manca anche II l'esempio di brezza - pre¬
sente invece nel Devoto-OI).
Facendo ricerche varie si nota (con di¬
spiacere, almeno per me) che non esiste
un pulsante "Indietro", che riporti sui
passi fatti. Infatti, trovata una parola e
lanciata un'analisi in Tabelle, ad esem¬
pio, se si vuole tornare al vocabolo da
cui si è partiti si deve riattivare il lemma¬
rio e digitare nuovamente la parola in
esame. Si tratta solo di pochi secondi in
più, ma in un mondo che va di fretta co¬
me il nostro...
Per molte parole si attiva, come ac¬
cennato, il pulsante "Legami" che con¬
duce all'analisi del vocabolo cercato
nell'ambito delle Tabelle Nomenclatorie.
La figura d'esempio indica che alla paro¬
la montagna può essere legata la parola
“lago" (di montagna, ovviamente!), i cui
Analoghi sono "acquitrino", "gora", ec¬
cetera, i cui attributi sono "alluvionale",
"alpino”, "ampio” e cosi via. Le parole
che appaiono nella colonna di destra so¬
no tutte sensibili al clic e attivano il lem¬
mario (da cui non si torna indietro, si de¬
ve piuttosto ricominciare da capo) per
esaminare in modo approfondito la paro¬
la cosi trovata.
Per analisi di vario tipo il Gabrielli ci
mette a disposizione, sulla sinistra, il pul¬
sante "Ricerche" che attiva una nutrita
serie di funzioni:
■ ricerche sui lemmi (che "comincia¬
no per", "contengono", "finiscono con"
o sono "uguali a" la parola o parte di pa¬
rola digitata);
■ per categorie e altri dati grammati¬
cali (aggettivi, sostantivi, verbi di vario ti¬
tiamo se dobbiamo aspettare qualche
secondo! In che tempi viviamo, siamo
davvero incontentabili!)
Per coloro che non fanno della fretta di
fare la loro religione, il Gabrielli offre an¬
che una parte dedicata ai giochi, in colla¬
borazione con Aenigmatica: cruciverba,
Lexikon (Data la parola trova il significa¬
to) e Semantikon (Dato il significato tro¬
va la parola).
I cruciverba non sono il mio forte,
quindi già alla prima definizione ho senti¬
to il bisogno di ricorrere alle ricerche dei
sinonimi (di "colmo, pieno", nel caso spe¬
cifico). Poi ho cercato di tornare sul cruci¬
verba lasciato momentaneamente... per
constatare che è sparito e che richia¬
mando il gioco, ne appare un altro con
diverse definizioni! Insomma, non è pos¬
sibile "imbrogliare", bisogno saperlo fare
da soli.
Lo Zingarelli 1998 in
CD-ROM
L'editore riassume in copertina:
II CD-ROM consente la lettura a video
di ciascuna delle 134.000 voci del voca¬
bolario, dei 117 inserti di nomenclatura
e delle 17 note d'uso. Il testo corrispon¬
de alla ristampa 1998 dell'opera. Il pro¬
gramma dì ricerca prevede inoltre la ri¬
cerca a tutto testo di parole e combina¬
zioni di parole, con gli operatori AND,
OR. VICINO A, SEGUITO DA. La ricerca
può essere limitata a campi specìfici
Ilemma, etimologia, autore citato, etc.).
Nessuna installazione, perché il dizio¬
nario sì lancia direttamente da CD-ROM.
Come il lettore può già capire dalle
schermate proposte, il sistema di ricerca
Produttore:
Elemond Interattive Education, Elemond S.p.A
Distributore:
Italsel s.r.l
Via Lugo, I
40128 Bologna
Telefono. 051 320409
Telefax : 051 320449
E-mail: i ptoWna'sel.mnl
Internet: Eww iialsul mal
Prezzo: L. 98 000
Ambiente: Windows
Requisiti multimediali: standard mimmo
Note: accompagnato da un volumetto di spiegazio¬
ni, consigli e guida all'uso.
po, ecc.);
■ nelle defini¬
zioni dei vari signi¬
ficati;
■ nell'etimolo¬
gia;
■ nei proverbi;
■ per ambiti
d'uso specialistici
(aeronautica, agricoltura, anatomia,
ecc.);
■ per registri linguistici (letterario,
poetico, familiare, volgare, ecc.);
■ sinonimi e contrari.
La velocità di esecuzione delle ricer¬
che non è sempre entusiasmante. Per
esempio, per trovare i dieci sinonimi di
coraggioso una decina di secondi mi
paiono eccessivi. Le ricerche possono
anche portare a risultati dopo oltre un
minuto di attesa (la macchina usata è un
Pentium 100). L'inserimento contempo¬
raneo di parole nei vari campi e l'uso di
"jolly" quali l'asterisco ed il punto inter¬
rogativo possono tuttavia portare risulta¬
ti interessanti ai fini delle analisi linguisti¬
che. Ecco che le attese possono essere
a volte accettate senza troppo scompor¬
si (sino a pochi anni or sono non poteva¬
mo neanche sognare di ottenere risultati
del genere sul nostro PC, oggi ci lamen-
iTGab'rièlli sTi CD’-RÓM
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
233
I dizionari su CD-ROM
che offre Zanichelli non concede gran¬
ché allo "spettacolo" (nessuna multime¬
dialità), ma vuole solo assicurare all'uten¬
te quanto meno una rapidissima indivi¬
duazione dei lemmi contenuti nel data¬
base, Vediamo assieme quanto altro si
può trovare nello Zanichelli,
Le prime due schermate ci parlano del
sistema più ovvio di ricerca e individua¬
zione del lemma, mentre le successive
sono atte ad illustrare al lettore che, pur
mancando di multimedialità, lo Zingarelli
ha in ogni modo molto da offrire,
Il navigatore, che appare nella scheda
del lemma cercato, permette di spostar¬
si sui lemmi contigui e diversi pulsanti
g. HodK* !*>••
Bocumrto leeitì» &U o
Baia
W|?|lo/.fMjoirlli ivm l'flI.UMi N 11) hiucHlnu
Finn 1
—*
Ibrucelloil
1 i" |
brucellòsi!
offrono funzioni
d'interesse:
■ “trova testo",
per ricercare una
parola all'interno
della descrizione
del lemma, even¬
tualmente ricorren¬
do a "Preciso" per
ricercare le parole
esattamente come
sono scritte, cioè ri¬
spettando le maiuscole e le accentate;
■ "trovato”, per visualizzare il docu¬
mento seguente o precedente tra quelli
trovati con la ricerca;
[ come di miceli,a) e -osi)
».».
1 (med. ) Infezione causala da brucelle, a carattere febbrile intermittente,
che si trasmette all'uomo dagli ammali SIN, Febbre maltese, febbre
ondulante
2 (veter. ) Malattia infettiva ad andamento cronico, caratterizzata da aborto,
che colpisce bovini, ovini e caprini
p<l
evidenza » |
Bj
Ifuvnlo >> |
1 1 «| neH'npe» » | chiudi dac.
■"visto", per rivisualizzare i documen¬
ti già passati in rassegna;
■"nell'opera", per visualizzare il docu¬
mento seguente o precedente all'interno
Vocabolari per g iocare
Cosa ci si (a con un dizionario on-line? Consultazione interattiva
certo, navigazione ipertestuale forse... ma poi? Nient'altro?
Sarà la mia deformazione da vecchio enigmista ed appassionato di
giochi con le parole, ma l'idea di disporre di una base dati linguisti¬
ca pronta all'uso mi fa venire in mente, quasi per prima cosa, le
innumerevoli applicazioni di natura ludica che se ne possono trar¬
re. (Chi segue MC da più tempo ricorderà forse le puntate di Intel-
ligiochi degli anni passati nelle quali, appunto, ho più volte trattato
di questi temi).
Giocare con e tra le parole è bello e divertente, ma spesso occor¬
re un'abilità fuori dal comune per poterselo permettere La dispo¬
nibilità di un gigantesco serbatoio di parole già pronte, in attesa
solo di essere trattate con potenti strumenti informatici, permette
invece potenzialmente a tutti di sbizzarrirsi nel trovare i propri gio¬
chi, dando libero sfogo alla fantasia e navigando in un mare in cui
le parole contano non per quello che significano ma per come ap¬
paiono, o per come si relazionano con le altre parole.
Naturalmente per fare ciò occorre che colui che ha assemblato
questo archivio lessicografico abbia anche predisposto delle op¬
portune procedure atte a trattare le varie parole secondo i moduli
tipici dell'enigmistica classica, o magari altri moduli di diversa na¬
tura e validità. In questo modo un dizionario elettronico diventa
qualcosa di più che un'arida opera di consultazione: si trasforma in
una macchina a raggi X che permette di guardare attraverso la
struttura della lingua con la lente deH'enigmista, in una carta geo¬
grafica fitta di percorsi trasversali fra le parole viste come oggetti
malleabili e mutevoli, in un inesauribile motore con cui generare
giochi divertenti e passatempi non banali usando il linguaggio co¬
me palestra per esercitazioni intellettuali,
Giocare con le parole è tabù?
Purtroppo non tutti i compilatori di vocabolari elettronici hanno
pensato anche a questo tipo di applicazioni, certamente meno se¬
rie di quelle istituzionali ma non per questo meno nobili, nel mo¬
mento in cui hanno definito i criteri di utilizzo dei loro prodotti. Vie¬
ne da pensare che qualcuno forse tema il gioco in quanto conta-
minatore del rigore dell'opera, come se le applicazioni ludiche ri¬
schiassero di sminuire il valore di un serio dizionario. Cosa ne di¬
rebbero Lewis Carroll, Queneau, Calvino, Borges, Gadda, che in¬
vece amavano giocare con le parole? Oppure, e questo è forse
più probabile, si valuta sfavorevolmente il rapporto costo-benefici
nella realizzazione di un motore linguistico in grado di produrre de¬
terminati tipi di giochi a partire da un data-base lessicografico. Il
contenuto di un vocabolario, infatti, non si presta cosi com'è a
produrre giochi di parole: serve una base dati apposita, costituita
non dai soli lemmi ma dalle forme flesse (verbi coniugati, sostanti¬
vi ed aggettivi declinati, ...), e questa è difficile da generare e
complessa da gestire; servono inoltre software appositi, in grado
di implementare algoritmi che non sono neppure simili a quelli
che solitamente sono richiesti per le comuni funzionalità di con¬
sultazione e navigazione dei normali lemmi del dizionario.
Sia come sia, solo due fra le opere esaminate nella rassegna di
questo mese dispongono di funzionalità esplicitamente concepite
a scopo ludico Da un lato mi sembra poco, e mi rammarico del
fatto che la sensibilità verso le "nuove applicazioni" permesse dai
mezzi editoriali informatici si focalizzi più frequentemente verso i
rutilanti aspetti multimediali che non verso una più sommessa ma
magari maggiormente creativa interattività. Vale comunque la pe¬
na di descrivere e commentare i due moduli ludico-linguistici pre¬
senti nel Sabatini Coletti (Giunti Multimedia) e nel Gabrielli (Ele-
mond) sia perché la loro stessa presenza è interessante di per sé,
sia perché le due implementazioni sono diversissime come filoso¬
fia e concezione della natura ricreativa del gioco con le parole.
Il "caso" Zingarelli
Ma prima di procedere vorrei notare, invero un po' a malincuore,
come proprio l'editore che più di ogni altro ha fatto del gioco con
le parole un suo punto di forza nell’editoria tradizionale, e sto par¬
lando di Zanichelli, abbia poi scelto di non sfruttare l'occasione del
dizionario computerizzato per riprendere, e non dico neppure spin¬
gere oltre, i suoi coraggiosi e meritori lavori già pubblicati in forma
cartacea qualche anno fa.
Mi sto riferendo, per chi non lo sapesse, al fatto che sin dal 1988
Zanichelli aveva pubblicato un interessante volume dal titolo
"Flessioni, rime, anagrammi: l'italiano in scatola di montaggio"
che, come dichiarava l'introduzione, altro non era che "un kit di at¬
trezzi e componenti utile a chiunque debba operare con la lingua
italiana, costruendo o giocando, scrivendo o leggendo, studiando
o ricercando, inventando o classificando". Un libro assolutamente
atipico, fondamentale manuale di riferimento per creatori o soluto-
ri di giochi enigmistici ma eccellente lettura anche per il semplice
curioso di questioni linguistiche. Tre i moduli di questa peculiare
opera, tutti elaborati a partire dall'elenco delle parole comprese
nel "Nuovo Zingarelli minore" il repertorio delle forme verbali
flesse, il dizionario inverso o rimario, il monumentale catalogo de¬
gli oltre 170.000 anagrammi della lingua italiana. Perché non si è
pensato (o non si è scelto) di inserire questo lavoro in un CD¬
ROM, dove oltretutto sarebbe stato di assai più facile ed imme¬
diata fruizione rispetto alla versione su carta, proprio non lo imma¬
gino Mi auguro solo che, magari in una prossima versione dello
Zingarelli elettronico, Zanichelli possa rimediare alla "svista" e re¬
cuperare terreno su quello che è sempre stato un suo punto di
forza.
Ma torniamo ai due dizionari dotati di funzioni "ludiche" per vede-
234
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
r-|l|lo /'mij.iirtt. 1998 RICERCA
I ricerca semplice
I dizionari su CD-ROM
'anoramicc
dell'opera, indipendentemente dal fatto
che questo figuri o meno nell'elenco dei
trovati.
Non è improbabile che queste funzioni
essenziali siano
quelle più sfruttate
nella realtà della
consultazione, ma è
anche vero che vi
sono occasioni in
cui piuttosto che
cercare un lemma
si abbia necessità
di effettuare delle
ricerche linguisti¬
che, Bene, è allora
probabile che si debba ricorrere alla ricer¬
ca completa, e di questa sfruttare le ca¬
pacità di imporre condizioni quali "E",
"0”, "NON", "VICINO A”, "SEGUITO
DA", e altro.
L'utente si vedrà costretto a ricorrere
all'help per cercare di capire come effet¬
tuare le ricerche con questi operatori, il
cui uso non è familiare a tutti (molti sen¬
tono, giustamente, una stretta allo sto¬
maco quando sentono parlare di "opera¬
tori booleani"...). Anche se il sistema di
ricerca è preciso e puntuale, non c’è
dubbio che non è "amichevole", non è
destinato ad essere utilizzato con facilità
da chi non ha un minimo di familiarità
con certi concetti strettamente informa¬
tici. Questo mi sembra limitativo, perché
il dizionario deve sì essere facilmente
consultabile da chi legge MCmicrocom-
re cosa offrano agli appassionati di giochi con le parole. Scoprire¬
mo cosi che mentre l’approccio del Gabrielli è più direttamente
enigmistico, teso dunque a proporre all'utilizzatore dei veri e pro¬
pri giochi completi da risolvere, quello del Sabatini Coletti è più
operativo, orientato a dotare l'utilizzatore di strumenti di ricerca
lessicografica finalizzati all'individuazione di particolari parole utiliz¬
zabili nei giochi o interessanti come gioco di per sé.
Gabrielli: giochi per l'utente finale
La sezione "giochi" del Gabrielli comprende tre voci: cruciverba,
lexikon e semantikon, ciascuna delle quali costituisce un gioco a
sé stante.
I cruciverba, realizzati da Aenigmatica (ovvero il... braccio elettro¬
nico della Settimana Enigmistica), sono dei normali schemi di pa¬
role crociate che l'utente deve completare La soluzione è gene¬
ralmente piuttosto semplice, tanto che in caso di necessità la si
può complicare togliendo le caselle nere per ottenere le cosiddet¬
te parole crociate "senza schema". Il mezzo interattivo non viene
quasi affatto sfruttato, se non per produrre un applauso di congra¬
tulazione una volta completato con successo lo schema.
II lexikon ed il semantikon sono invece dei semplici quiz sulle pa¬
role, pescati ovviamente dal dizionario e svolti in modalità oppo¬
sta: data una parola trovare la definizione giusta fra quelle presen¬
tate, oppure data una definizione scrivere la parola corrisponden¬
te. Consideratelo msomma un "ripasso" della vostra conoscenza
della lingua italiana, ma niente di più. Anche qui l’applauso premia
la risposta giusta.
Insomma siamo scarsini, dopo cinque minuti ci si stufa. Anche per
colpa della grande lentezza elaborativa che interpone tra un gioco
e l'altro una pausa davvero troppo lunga.
Sabatini Coletti: parole in libertà
Molto più interessante e creativo è invece l'approccio del Sabatini
Coletti, decisamente più "astratto" e dunque maggiormente vici¬
no a chi considera il linguaggio in sé come gioco e fonte di inte¬
resse.
Essenzialmente la sezione "giochi" offre all'utente la possibilità di
ricercare, nell'universo delle forme flesse della lingua italiana,
quelle parole che godano di determinate proprietà formali o che
derivino da altre parole mediante semplici operazioni di natura les¬
sicografica. Data dunque una qualunque parola possiamo ottener¬
ne, oltretutto in tempi sorprendentemente brevi (complimenti ai
programmatori!), le sue classiche varianti "enigmistiche" quali
anagrammi, scarti anagrammati, zeppe anagrammate e cambi
anagrammati; ed in più le parole che con essa rimano, ottenute te¬
nendo in dovuta considerazione l'accento tonico. E' inoltre possi¬
bile ricercare tutte le parole che iniziano con, finiscono con o con¬
tengono una determinata stringa, oppure tutte quelle che usano
una sola consonante od una sola vocale, oppure ancora tutte quel¬
le di data lunghezza (purtroppo questi criteri sono esclusivi e non
combinabili tra loro). Infine è possibile consultare alcuni elenchi,
statici (ossia precompilati) ma non per questo meno interessanti,
contenenti tutti i termini palindromi, bifronti, omografi, omografi
non omofoni ed onomatopeici della lingua italiana, Insomma, ce
n’è di che soddisfare gli enigmisti più esigentil
Da notare inoltre che, analogamente a quanto avviene per ogni altra
ricerca effettuata nel dizionario, anche gli elenchi di parole ottenuti
come risultato da una qualsiasi delle routine di gioco sono "attivi" e
dunque salvabili su disco, esportabili via clipboard e consultabili nel
dizionario in modo ipertestuale semplicemente con un clic.
Complimenti dunque a chi ha pensato la sezione giochi del Sabati¬
ni Coletti elettronico, perché ha saputo centrare esattamente lo
spirito e le funzionalità di una corretta implementazione ludica del¬
le enormi possibilità di ricerca fornite da un database lessicografi¬
co avanzato. Il gioco "di base" con le parole in quanto "mattoni
della lingua" non è mai stato cosi interattivo, facile ed interessan¬
te. Se poi siete enigmisti, o meglio ancora autori di giochi enigmi¬
stici, uno strumento del genere non può non entrare a far parte
della vostra "cassetta degli attrezzi”.
Aspettando il Treccani...
Mi sembra interessante notare a questo punto che anche l'Istituto
della Enciclopedia Italiana, che qualcuno potrebbe percepire come
serioso e popolato di accademici poco propensi al gioco, ha inve¬
ce deciso di inserire una "seria" sezione di giochi di parole nel
suo Vocabolario Treccani di prossima pubblicazione su CD-ROM
Questa è giusto un'anticipazione, perché il prodotto non è ancora
disponibile: comunque mi sembrava opportuno segnalare il fatto,
soprattutto per sottolineare come il gusto del gioco non è estra¬
neo neppure agli ambienti considerati più conservatori ed intellet¬
tuali (e ci mancherebbe!).
Va notato inoltre che la filosofia del modulo di giochi implementa¬
to nel Vocabolario Treccani è quella della "scatola di montaggio"
vista poc'anzi, a mio avviso la più corretta ed interessante, che
prevede le classiche ricerche di natura enigmistica effettuabili su
un vastissimo repertorio di forme flesse.
Insomma: sarà possibile giocare anche con il serissimo Vocabola¬
rio Treccani. Cosa avrebbe pensato il buon Giovanni Treccani, fon¬
datore nel lontano 1925 dell'Istituto della Enciclopedia Italiana che
oggi porta il suo nome, di una tale possibilità? lo credo che
l’avrebbe ammirata e rispettata: il rigore culturale non è a mio av¬
viso in disaccordo con la passione per il gioco, che poi nel caso in
questione si sposa e si identifica con la passione per la lingua
stessa. Corrado Giustozzi
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
235
Ibruclóne
[ da Bruciare, per il suo aspetto di terra bruciata ]
e. m.
• Parte superficiale, alterata, dei giacimenti di minerali metalliferi,
ferriferi
spec
cv'lilrni'fl »
Ecnsns
Ibrucetlo
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trovilo 7 1
[ « violo | »| >| | «| oeII' opera » |
puter, ma anche da chi preferisce "No¬
vella 2000” o simili.
Tornando alla ricerca completa, questa
offre delle possibilità di effettuare ricer¬
che specifiche e di limitarle a certi cam¬
pi. Ad esempio, se si vogliono individua¬
re le parole di una lingua straniera d'uso
comune in italiano, allora è possibile atti¬
vare il riquadro "lingue", attingendo
dall’elenco presente in "Ricerche Prede-
finite" (che è essenziale, perché, ad
esempio, si deve indicare con precisione
"(giappl" e non "giapponese", altrimenti
il programma non trova nulla). Lo stesso
vale per i "limiti d'uso" e la "grammati¬
ca”, mentre si è liberi di digitare qualun¬
que valore nelle caselle di condizioni rela¬
tive agli autori, alle citazioni, ai proverbi,
all'etimologia, alle definizioni, alla no¬
menclatura.
L'uso di queste condizioni rende le ri¬
cerche anche divertenti e interessanti. In
questo quadro infatti è possibile scopri¬
re, ad esempio, quante volte la parola
Lo Zingarelli 1988
in CD-ROM
Produttore e distributore:
Zanichelli Editore
Via Irnerio, 34
40126 Bologna
Telefono 051 293 265
Numero verde 167 840003
Telefa - 05'.143 437
E maii lver.Uil£fla.'i.L!.d:..:l
Ambiente : Windows
Requisiti multimediali: nessuno
Prezzo: (IVA inclusa! L. 98.000
Note venduto con un volume che contiene illu¬
strazioni, tavole fuori testo, e appendici tratte dallo
Zingarelli 1998
236
gatta appare nei proverbi,
quante volte sono usate
delle citazioni di un partico¬
lare autore, eccetera.
È possibile imporre con¬
temporaneamente più con¬
dizioni. ma questo ovvia¬
mente comporta un mim¬
mo di analisi preventiva, per
evitare di inserire condizioni incompatibili
tra loro (altrimenti, ovviamente, non vi
saranno risultati)
Un modo d'uso: "funghire" nel riqua¬
dro del lemma e "Pirandello" nel riqua¬
dro degli autori e si ha conferma che è
questi ad usare questo verbo piuttosto
del più frequente "ammuffire"
Insomma. le ricerche che si possono
effettuare sono praticamente limitate so¬
lo dalla fantasia di chi consulta il diziona¬
rio. La possibilità di usare i jolly come
l'asterisco, ad esempio, consente una
certa flessibilità d'uso. Ribadisco però
che l'uso dei jolly è cosa familiare a chi
usa il computer con un minimo di com¬
petenza. Non sarebbe meglio, nell'inte¬
resse dello stesso editore, rendere il suo
uso possibile anche alla "Sora Leila"?
Per quanto riguarda i contenuti lingui¬
stici, certamente non possiamo trascura¬
re il fatto che Zanichelli e Zingarelli sono
nomi di grande tradizione, che hanno for¬
mato una "accoppiata vincente" per lun¬
ghissimo tempo potremmo mai aspet¬
tarci che quest'opera non sia
quanto meno nelle vicinanze
dell'eccellenza?
Il Devoto-Oli
Il lettore non si sor¬
prenda troppo se parlo
di un prodotto "vec¬
chiotto" e non libera¬
mente disponibile sul
mercato (se non in for¬
za di residui dei vecchi
stock) ma mi pare im¬
portante riconfermare
la sua esistenza e informare i lettori che,
anche se il produttore Editel è in liquida¬
zione. la casa editrice Le Monnier non lo
è affatto e certamente potrà presto pro¬
porre una nuova versione di questo vali¬
do dizionario. Questa nuova versione
probabilmente si adeguerà alle tendenze
attuali e lo renderà più vivo con un mag¬
giore ricorso a diversificazioni di approc¬
cio e un rafforzamento delle caratteristi¬
che multimediali (incrementando il nu¬
mero dei lemmi letti dallo speaker e affi¬
dando, almeno cosi mi auguro, la lettura
dei vocaboli stranieri a professionisti di
madre lingua. Eh si. perché davvero la
pronuncia di molti vocaboli stranieri fa
venire... i brividi).
Intanto sappia il lettore che se si im-
II Devoto-Oli
Produttore Editel Editoria Elettronica
Editore Le Monnier
Nota il Devoto-Oli su CD-ROM è ancora disponibile
presso alcuni grandi distributori e punti di vendita
Il prezzo di vendita di lire 199.000 deve essere
considerato indicativo poiché, ad esempio, Info-
club di Mondadori offre una "combinazione rispar¬
mio" di Odissea. Interno e Devoto-Oli a lire
49 000
n. 178 - novembre 1997
Dtstofuno ridiano latfnnMo
cuprismo
cuprite
cuprosllumlrUo
cuproammonio
cuprolega
cuprolerapfa
cura
curabile
curabilità
curandaio
curante
curapipe
curare
curatela
batte in una giacenza
di magazzino di questo
dizionario, potrebbe
anche non scartare
l'ipotesi di acquistarlo
e conservarlo sia pure
come pezzo da colle¬
zione (non verrà mai
piu prodotto nella sua
forma attuale).
Il fatto che si ipotizzi
il suo acquisto come pezzo da collezione
non implica affatto che sia inutilizzabile
come dizionario, tutt'altro.
Le ricerche vengono effettuate con
l'uso di "operatori booleani" e di jolly,
quali l'asterisco ed il punto interrogativo:
vale quanto detto per lo Zingarelli, ovve¬
ro che la ricerca dovrebbe evitare l'uso
(se non in modo implicito e nascosto) di
operatori booleani e jolly, perché l’uso
dovrebbe tenere conto della natura lin¬
guistica della consultazione, non di quella
informatica.
Il menu presenta anche scelte di set¬
tore:
■ forestierismi da numerose lingue,
cominciando dall'arabo e finendo al turco
(manca la parola Hammam, diffusa in Ita¬
lia dal film "Bagno Turco": il film è suc¬
cessivo al dizionario);
■ termini regionali e toscanismi;
■ alla voce lessico, termini arcaici, rari
e disusati, letterari, poetici, onomatopei¬
ci, e cosi via;
■ etimologia, in molte varianti: classi¬
ca, latina, greca, da alterazioni, da ono-
matopee, eccetera;
■ glossari su materie umanistiche,
tecniche, scienza, economia, sport, ec¬
cetera;
■ abbreviazioni, simboli e sigle.
Le immagini che vi propongo sono in
grado di indicarvi con sufficiente chiarez¬
za il tipo di "interfaccia" (quello classico
di Windows) e le voci di menu che sono
piuttosto numerose, per facilitare l'indivi¬
duazione e la consultazione di aree lin¬
guistiche particolari.
Per quanto riguarda i contenuti, mi affi¬
do al nome: il Devoto-Oli è da molto
tempo considerato tra i migliori.
Che sia un po' vecchiotto e sia quindi il
caso di attendere la nuova versione (pri¬
ma o poi ci sarà)? Se non amate avere in
casa pezzi da collezione...
C-DIR - Dizionario
Italiano Ragionato
Nel panorama attuale dei dizionari su
CD-ROM non è possibile ignorare que¬
st'opera di D'Anna Editrice di Firenze, an-
Indice sommario
curai ivo
curalo
curatolo
curatore
curatrice
curazia
cunosaggme
cunosamenle
curiosare
curiosità
curioso
curii urlsmo
curacao
curasso
Panoramico
che se, l'editore informa, vi
saranno presto dei cambia¬
menti significativi almeno da
un punto di vista informatico
(ma l'approccio alla materia
dovrebbe rimanere lo stesso)
Il lettore ha già capito che
tra l'approccio linguistico e
quello informatico si possono
avere dei dizionari d'italiano quasi total¬
mente diversi tra loro. Bene, DIR ci met¬
te un elemento distintivo in piu, perché ai
lemmi si accosta con il preciso intento di
accomunarli in famiglie, usando riferi¬
menti ad etimi ed ambiti semantici comu¬
ni.
Così ad esempio il 'capofamiglia' mo¬
do sarà accomunato, per esempio, a mo¬
da, modello, modulo, moderare, eccete¬
ra.
Le schermate che vi propongo posso¬
no già fornire un'idea dell'approccio: si di¬
gita la parola (una curiosità: la finestra di
immissione si attiva automaticamente
quanto si batte la prima lettera) e si attiva
il sommario con il trovato in evidenza e la
possibilità di anivare la finestra del testo
completo, composta da una o più pagine,
secondo necessità.
L'icona del punto interrogativo è un ri¬
chiamo irresistibile in caso di dubbi: si at¬
tiva l'help che è breve, conciso, e ci aiuta
a capire in qualche secondo che esistono
modi per immettere segnalmi (sino a 30),
di prendere appunti sul lemma attivo, di
richiamare pagine di appunti, di copiare i
testi negli appunti di Windows, di stam¬
pare, di percorrere all'mdietro i passi fatti
lnc«ston»r« v.tr. (Incastono) Riferito a pietre preziose,
inserire nel cestone. Cloe neirepposlto Incevo deir snello /
Rerem flg Adattare. Introdurre come q.cosa di raffinato, di
prezioso (soprattutto in senso stilistico o linguistico): - lamini
potici noi coipo deldlsconobOmp di In- Illativo e di un
dertv di costono // TTffTOTfTWH sm.. lncastonatr|ce sf.
Artigiano spedalizzalo nelflncastonare pietre preziose II
Incastonatura sf Inserimenti
Montatura di pietre preziose
C-DIR - Dizionario
Italiano Ragionato
Produttore e distributore:
D’Anna Editnce
Via dei Della robbia. 26
50132 Firenze
Telefono 055 242800/1
Telefax 055 2480781
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Ambiente Windows
Requisiti multimediali: minimi
L 96 000
- P»fl 1
ia oereeaoNe oi un coeeco rv
NCA STONATO ««ANO DEL SUO AMEBICA IN
STATO DI C ONFUSIONE MENTA!*
L’help è fatto anche di un buon elenco
delle abbreviazioni usate nel dizionario, di
indicazioni sui comandi, eccetera.
L'uso del dizionario è molto semplice,
tanto che anche una persona con poca
familiarità con l'uso dei computer può de¬
streggiarsi senza problemi (senza applica¬
re operatori booleani o altre tecnicalità
del genere).
Sono ammesse le omissioni nella digi¬
tazione del lemma, ma non gli errori di or¬
tografia. Ad esempio, "erore’ non trova
nulla, ma 'erro' ci porta diretti su 'erro¬
neamente' e zone limitrofe.
Alla fine del testo dedicato al lemma si
trovano elencate le parole appartenenti
alla famiglia. Ogni parola è attiva, ovvero
ha un collegamento ipertestuale che vie¬
ne attivato con un clic.
Imparare a navigare in questo diziona¬
rio è stato senza dubbio cosa facile ed
immediata Questo lo renderò probabil¬
mente ben accetto a coloro che non so¬
no felici quando si debbono confrontare
con tecniche di sapore troppo informati¬
co.
Naturalmente questa semplicità potrà
essere in qualche modo pagata, visto che
non è possibile eseguire delle interroga¬
zioni complesse. Insomma. è proprio ve¬
ro, non si può avere la botte piena e la
moglie ubriaca...
È però possibile che la nuova versione
contenga strumenti di analisi aggiuntivi
Vedremo. Intanto concludo riferendovi
una mia impressione sull'opera: è stata
confezionata da qualcuno che ha una ve¬
ra passione per la nostra lingua e che ne
apprezza veramente complessità e fasci¬
no.
Ripeto per C-DIR quanto detto già per il
Devoto-Oli: la nuova edizione è in prepa¬
razione. ma chi ha lo spirito del collezioni¬
sta potrebbe decidere di non privarsi del¬
l'edizione corrente. «g
□
fTa
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
237
di Francesco Petroni
Certificazioni Microsoft
Alcuni consigli per le aziende e per gli individui interessati
Molti di voi, o navigando in Internet, nei siti delle più importanti case
software (figura 1), oppure perché hanno visitato lo SMAU e si sono
fermati nei vari Stand specializzati, oppure ancora perché ne hanno
semplicemente letto oppure sentito parlare, si sono accorti che è nato
un nuovo titolo di Studio, la certificazione su una data tecnologia
software o su un dato prodotto software. In realtà non si tratta di un vero
titolo di studio da conseguire
assomiglia moltissimo.
Si tratta in pratica di un riconosci¬
mento ufficiale, ottenuto dopo aver
studiato una materia e dopo aver soste¬
nuto e superato uno o più esami, rila¬
sciato da una casa software che atte¬
sta la conoscenza di quella materia e
qualifica la persona come professioni¬
sta della materia stessa e in grado,
quindi, di lavorare come esperto, consu¬
lente, specialista universalmente rico¬
nosciuto, presso le numerose aziende
che necessitano di tale particolare com¬
petenza.
Divideremo questo articolo, dedicato
in particolare alla certificazione Micro¬
soft, in tre parti. Parleremo del punto di
vista del mercato, che, nello scegliere
un fornitore di servizi oppure nell'assu-
mere una nuova persona, preferisce ri¬
volgersi a persone già certificate. Poi
parleremo del punto di vista dell indivi-
duo, colui che decide di studiare per
conseguire un titolo da "giocarsi" in
qualche maniera, o perché è in cerca di
lavoro (con un titolo MSCE un lavoro si
trova subitoli) o perché vuole salire di
qualche gradino nell'azienda dove già la¬
vora.
Nella terza parte dell'articolo vi darò
una serie di consigli utili (avendo già so¬
stenuto alcuni esami, ed essendo io
stesso Certificato, penso di essere qua¬
lificato per darveli) sulla scelta del titolo
giusto, su come ci si prepara all'esame,
su come funziona l’esame e quindi su
come conviene affrontarlo.
presso un Istituto Scolastico,
Qualche buon motivo
per certificarsi: le
necessità delle aziende
L'Informatica, ed in particolare l'Infor¬
matica legata all'uso dei Personal Com
puter, intesa come disciplina, come cul¬
tura, come materia da studiare e da
mettere in pratica, ha due caratteristi¬
che peculiari, quella di essere molto
giovane, essendo nata da poco più di
un decennio, e quella di essere in conti¬
nua evoluzione.
Le scuole tradizionali, scuole Superio¬
ri e Università, non riescono a seguire la
tecnologia con la stessa velocità con la
quale la stessa evolve, al punto che i di¬
plomati, i laureati, anche quelli in mate¬
rie vicine all'Informatica, non sono, dal
punto di vista del mercato, immediata¬
mente produttivi e quindi non riescono
a trovare subito un posto di lavoro.
D'altro canto, requisito fondamentale
per l'attecchimento di una data tecnolo¬
gia in una data azienda è la disponibilità
di "esperti", che siano in grado di aiutare
concretamente le aziende che le si ac¬
costano.
La dimensione del fenomeno è poi ta¬
le che è impensabile che si sovraccarichi
di questo gravoso onere (stiamo parlan¬
do dell'aiuto da dare alle aziende) diretta-
mente la casa produttrice, quella che
ma gli
produce e vende i mezzi tecnologici
In questa situazione un individuo che
si certifica e che diventa ad esempio un
Systems Engineer specializzato in Win¬
dows NT, risolve almeno tre problemi.
Uno alla Microsoft che dispone di un
esperto in più, in grado di favorire la dif¬
fusione delle sue tecnologie, uno all'a¬
zienda in cui lavora o alla quale offre i
suoi servizi, che può utilizzare personale
specializzato di alto livello, infine a se
stesso, in quanto una persona certifica¬
ta 'vale di più". Può ad esempio "vende¬
re" meglio i suoi servizi, le sue presta¬
zioni, oppure, se preferisce, trovare piu
facilmente un nuovo posto di lavoro.
Va poi notato come, rimanendo al ca¬
so della Microsoft, sia essa stessa a
spingere verso la certificazione, non so¬
lo le persone che si vogliono qualificare,
ma anche le aziende che richiedono
servizi, e che debbono pretendere ser¬
vizi resi da professionisti certificati
Qualche buon motivo
per certificarsi:
le possibilità
dell'individuo
Nel nostro mondo, il mondo della mi-
croinformatica, esistono tante persone
che sono diventate esperte per propri
238
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
smart?
prove
C*néntbon 3Up«
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Umo«« CMtrfWabon nan a • iidh rfnn- Foli» D-m n»j>» lo t*lp
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I. Cl—w ém C .r tÉfl r —■■ Yen n- » Fin
Tbm Mi IW» MCT crWWnaon*
VM F»«f|,«rtlYr
figura / ■ -■wm-.-ri'* r-i-i-i - La pagina dedicata ana certificazione
Molli di voi, sopralluno quelli che consultano frequentemente i sili Internet
dei principali produttori software, si saranno imbattuti in pagine dedicale alla
certificazione Per certificazione si intende un attestato ufficiale lasciato
dalla casa produttrice ad un singolo individuo, che attesta la sua ottima co¬
noscenza di un determinato prodotto o di una determinata materia Per ot¬
tenere la certificazione occorre superare uno o piu esami il numero dipen¬
de dal tipo di certificazione perseguita e dal tipo di Indirizzo prescelto In
questo articolo descriveremo succintamente le Certificazioni Microsoft e vi
daremo alcuni suggerimenti sul tipo di preparazione piu adatta al supera¬
mento degli esami
Figura 2 - Microsoft Press - Pagine che fanno riferimento a testi suggeriti per
la certificazione Per superare un esame di certificazione occorre prepararsi be¬
ne. pena la bocciatura La preparazione consiste sia nel faro pratica quanto
piu approfondita possibile, sulla materia su cui ci si vuol certificare, sia nella
partecipazione a corsi specifici, tenuti dai centri autorizzati di formazione Iquel¬
li della Microsoft si chiamano ATEO e che seguono i programmi ufficiali della
casa, sia nello studio dei testi relativi all argomento, sia nell eseguire delle si¬
mulazioni di esame Per quanto riguarda la manualistica cartacea sono dispo¬
nibili. ad esempio ce ne sono nelle vane collane tecniche della Microsoft
Press, numerosi testi specifici per la certificazione Ogni esame ha un proprio
codice ed il manuale indica direttamente il codice a cui si riferisce
'menti personali'. In genere si tratta di
appassionati della materia, che hanno
approfondito un certo argomento (pen¬
sate ad Internet, pensate alla program¬
mazione visuale, pensate ai vari sistemi
operativi Windows), spinti più dall’inte¬
resse personale che da fattori esterni.
Ebbene questo patrimonio di cono¬
scenze può essere, in un certo senso,
formalizzato in un titolo ufficiale, qualifi¬
cante per la persona e riconosciuto uni¬
versalmente
Personalmente non credo che la cer¬
tificazione possa invece essere vista co¬
me sostitutiva di un titolo di studio tra¬
dizionale, ad esempio non suggerirei ad
un ragazzo che non vuole proseguire gli
studi tradizionali di perseguire una certi¬
ficazione informatica, solo perché gli
piace più il Computer della scuola. L'im¬
pegno richiesto per la certificazione è
comunque tanto e lo si deve affrontare
tutto con le proprie forze. In altre parole
chi non ha voglia di studiare cerchi
un'altra soluzione.
Come funziona la
certificazione Microsoft
Prima di tutto va detto che esistono
più tipi di certificazione e che, con l'e¬
volvere della tecnologia, anche i tipi di
certificazione cambiano. Per ottenere
una certificazione occorre sostenere e
superare uno o più esami (il massimo è
di 6 per la qualifica di MCSE)
Una volta deciso il tipo di certificazio¬
ne occorre cominciare a studiare, o par¬
tecipando ai corsi specifici proposti dai
vari ATEC (centri autorizzati di forma¬
zione), o privatamente, sperimentando
le vane tecnologie sulle proprie macchi¬
ne e studiando sui numerosi testi di¬
sponibili. Alcuni di questi, presenti nelle
collane dedicate all'Informatica delle va¬
rie case editrici, sono idonei alla prepa¬
razione degli esami di certificazione (lo
vediamo in figura 2).
Per verificare il proprio grado di pre¬
parazione è opportuno eseguire dei te¬
st di autovalutazione, realizzati o dalla
Microsoft stessa o da altre case. Ne
parliamo diffusamente nelle didascalie
delle varie figure.
Una volta che ci si sente pronti per il
primo esame, occorre prenotarsi pres¬
so il centro di Sylvan Prometric (figura
3) più vicino alla propria città. Si paga
anticipatamente la quota di iscrizione
(permettetemi di non indicare il prezzo,
anche questo variabile) ed in tal modo
viene anche fissata la data per l'esame.
Nel frattempo al candidato viene asse¬
gnato un codice identificativo, dalla Syl¬
van. che lo accompagnerà negli studi e
nei vari esami successivi.
Le cinque certificazioni
della Microsoft
Nel suo complesso il programma del¬
la Microsoft prende il nome di MCP
(Microsoft Certified Professional), ed
ha come obiettivo quello di attestare e
valorizzare le capacità tecniche legate
al software. Il programma è indirizzato
a quei professionisti che realizzano pro¬
dotti con gli strumenti Microsoft, forni¬
scono supporto ai clienti o al personale
della propria azienda nell'uso dei pro¬
dotti Microsoft, svolgono attività di for¬
mazione.
I test e il materiale per la preparazio¬
ne dei candidati sono realizzati diretta-
mente dalla Microsoft Education Servi¬
ces, la divisione di Microsoft che si oc¬
cupa specificamente di formazione
La Microsoft richiede la certificazione
al suo stesso personale di supporto e
di consulenza ed al personale dei Mi¬
crosoft Solution Provider, come indi¬
spensabile garanzia di qualità.
I tipi di certificazione sono, ad oggi,
cinque:
Microsoft Certified Systems Engi-
neer - Un MCSE (Systems Engineer
Certificato Microsoft), è un esperto di
problematiche BackOffice, può quindi
progettare e implementare sistemi
informativi basati su tale famiglia di
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
239
C tenti MkioioII iMeinel
Eli Modte* »n* V#
l«*ao |'Mp /'•—* ii^rxicfW <e*v
PROMETR1C •
CLÌÈNTS «
Novell
_ O
Microsoft
ORACLE
| Academic
| Prolessional Ucensure
| lnlo<mation Technology
Acryftca
«r
/di'.
Figura 3 - II Silo della Sylvan Prometee - L organizzazione presso la quale si
svolgono gli esami
Le vane case software loltre alla Microsoft anche la Lotus, la Novell, ecc I
che hanno definito una proprie strategia per la certificazione, si appoggiano,
per lo svolgimento degli esami veri e propri, su strutture specializzate Nel
nostro caso si tratta della Sylvan Prometric che dispone di varie sedi in tut¬
to il mondo, in Italia ce ne sono una dozzina, in cui si possono prenotare e
sostenere gli esami Gli esami sono a pagamento ed il loro costo dipende, in
generale, dalle politiche tariffane della casa Anche in questo caso Internet ri¬
solve qualsiasi dubbio relativo alle condizioni di partecipazione
M *
Figura 4 - Microsoft Cenification Assessment Exams - Simulazione di un esa¬
me.
Nei siti Internet della Microsoft dedicati all'argomento Education & Cenili-
cation è possibile trovare sia i programmi dei corsi ufficiali relativi alla vane
materie IMOC. Microsoft Officiai Curriculum) e che sono tenuti dagli ATEC
tvedi didascalie precedentiI sia dei simulatori di test Iscaricabih), che con¬
sentono. alla persona che intende sostenere l'esame vero e proprio, non tan¬
to di valutare il proprio grado di preparazione, quanto di avere indicazioni sul
tipo di preparazione da fare
■mmmanm
P !a>IW
13. In a cliant/turvar anvironmant laikt afa dividod balwaan Mia clianl
computar and tha larvar Which rola doai Mia larvar play in a diant/iarvar
anvironmant?
/* a Tha larvar laUiliai raquaiti trom tha cllant computar lor data and
piocamng raiourcai
(" b Tha larvar itorai data lor tha ebani. bui all dato procaning occun
on Mia diant computar
C c Tha larvar itorai dato and parlormi all ol Mia data procamng io
•hot tha elioni computar fundioni pnmanly ai on intolligant diiploy
davfca
r d Tha larvar intuirai raquaiti trom tha ebani lor ramota procaulng
raiourcai. bui dato n Horod on Mia ebani computar
Sataot Ih. bai! dioica
baia 13 ol se
Piartou» Quattioa | Quartieri
fio to Uwatfian
Mari
tndE
prodotti e fornire il relativo servizio di
manutenzione. La qualifica MCSE si ot¬
tiene superando 6 esami
Microsoft Certified Solution Deve-
loper Un MCSD (Sviluppatore di Solu¬
zioni Certificato Microsoft), conosce in¬
nanzitutto l'architettura dei sistemi
operativi e dei sistemi di networking,
poi i linguaggi e gli strumenti per lo svi¬
luppo della Microsoft. E' quindi qualifi¬
cato per svolgere l’analisi delle esigen¬
ze, la scelta degli strumenti più oppor¬
tuni e lo sviluppo vero e proprio della
soluzione. La qualifica MCSE si ottiene
superando 4 esami
Microsoft Certified Professional
La sigla è MCP (Specialista di Prodotto
Certificato Microsoft) La certificazione
Microsoft Certified Professional è la piu
semplice tra quelle previste dalla Mi¬
crosoft. Si è riconosciuti professionisti
del prodotto, e quindi in grado di otti¬
mizzarne e di personalizzarne l'uso, per
meglio soddisfare le necessità dell'u¬
tente o dell'azienda La definizione di
"prodotto" in questo caso può compren¬
dere sia il singolo sistema operativo
Microsoft (es Windows 95) sia uno dei
componenti della famiglia BackOffice.
Questa qualifica si ottiene superando
un solo esame
Microsoft Certified Professional
Specialist Internet - E' una qualifica
piu recente e certifica lo specialista del¬
la tecnologia Internet, qualificato a pia¬
nificare la sicurezza, installare e confi¬
gurare i prodotti per i server, gestire le
Figura 5 - Transcen-
der Corporation -
Esempio di domanda
per l'esame Networ¬
king Essenhals
I test, sia quelli veri e
propri che quelli simu¬
lati, e di questi sia
quelli della Microsoft
che quelli di case indi-
pendenti, presentano
una serie di domande
a risposta semplice o
a risposta multipla
Occorre scegliere la ri¬
sposta migliore tra
quelle indicate, il che significa che le varie ri¬
sposte hn genere quattro per ogni domanda)
possono anche essere tutte plausibili E quindi
necessario non solo leggere bene la domanda,
ma anche leggere bene tutte le risposte In-
somma, anche se ci sembra corretta la prima,
non e detto che non ce ne sia, tra le altre tre.
una migliore
risorse dei server, estendere i server
per eseguire CGI script o ISAPI script,
monitorare ed analizzare le performan¬
ce e il troubleshooting. Questa qualifica
si ottiene superando 3 esami.
Microsoft Certified Trainer - Sono
MCT (Istruttore Certificato Microsoft)
tutti i docenti degli Authorized Techni-
cal Education Center, essendo qualifi¬
cati per tenere corsi Microsoft, avendo
dimostrato di disporre di competenze
tecniche specifiche, attitudine all'inse¬
gnamento e capacità di gestione ed or¬
ganizzazione del materiale di supporto
ai corsi. Questa qualifica si ottiene su¬
perando 1 o 2 esami,
Come si svolge l'esame
Il candidato si presenta al centro Syl¬
van, viene identificato e registrato II
responsabile del centro gli assegna
una postazione e lancia il programma
del test, che come prima cosa richiede
l'inserimento del codice identificativo
assegnato al momento dell'iscrizione
A questo punto il candidato rimane
solo davanti alla macchina, non può
manipolare la macchina, non può usci¬
re dalla stanza, non può telefonare, pe¬
na l'annullamento del test Le vane do¬
mande vengono scaricate in via tele¬
matica (dai server Sylvan di Dussel¬
dorf) in modo tale che non sia assolu¬
tamente possibile vederle in anticipo
240
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Chapler 1 - MS TCP/IP And Related
Services For Windows NT
* Mnu Barali Th« TrwWBtttH Coni TO' Pf01&C0/lnl#rrv»1 PfMOCOl
* S*oo-. -J (TCP/P) tu4« il • stondord »»1 of notwortung protocol!
=»0*« Su** b*s**»or :»,« 90 *t*n ho» <Jtf* b*W*r\ notworVtd
«wiMS*»* computar» Wdh JCPfP you con commumcat# wdh
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B c>up«» I -MS TCP/IP And RaU^Sa.^*«rc*Wrdo». NT» , *V*fo*o NT *#***# M
Microsoft Access far Windows^ 95 and thè Microsoft Access
Developer's Toolkit
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not scored as pan or fan ano tnerefore, mere is no reqmreo score Mao trw oeen an
actuai certificaoon e*am. me requwed pa»smg score woukJ nave oeen oisp*ayeo *»
companson to your score Performance on ima assessmer* ooes noe guarantee or
atrecuy correlale lo me success you may nave on an actuai cerWcaPon eom we
encourage you lo evadale your resues on ima assessment exjm ano oetermane #
aooioonai painmg may De or oenem
Figura 6 - Microsoft Certification Assessment
Exams - Visualizzazione del risultalo finale -
Pass/Fail
Alla Ime del tesi II programma di simulazione,
ma anche alla fine del test vero e proprio, viene
generato un grafico a barre che mostra in alto il
punteggio da raggiungere lad esempio
742/1000) ed in basso il punteggio raggiunto Le
domande del test sono alcune decine e variano
da test a test, il tempo a disposizione vana da
una a due ore. il punteggio è calcolato in millesi¬
mi Se la barra interiore non supera quella supe¬
riore appare in rosso, altrimenti in verde Fail sta
per bocciato. Pass per promosso Va detto che ■
vari certificati ufficiali, rilasciati in seguito dalla
casa software, non riportano il punteggio ma so¬
lo il fatto che un individuo è certificato o meno
(neanche allo stesso responsabile del
centro).
Il test prevede una serie di domande
(circa una settantina) che presentano
una serie di risposte (generalmente
quattro). Il candidato può rispondere
subito oppure proseguire (esiste un
pulsante IMext) dopo aver marcato la
domanda per tornarci in un secondo
momento.
Il tempo a disposizione è limitato (si
può valutare in un minuto, un minuto e
mezzo a domanda) per cui il ritmo con
cui occorre rispondere è elevato.
Alla fine delle domande si può co¬
munque ritornare indietro su qualsiasi
domanda oppure solo su quelle marca¬
te. Quando si è risposto a tutto si pre¬
me il pulsante End e il test finisce
Il programma elabora subito le rispo¬
ste ed emette il verdetto in millesimi.
Se la votazione supera il livello previsto
viene emesso il verdetto Pass o altri¬
menti l'umiliante Fail. in questo caso
occorre riprovare un'altra volta.
Il meccanismo del punteggio è intuiti¬
vo. Supponiamo che un esame preveda
70 domande, ogni domanda in millesi¬
mi vale 1000/70. Se occorre rispondere
ad almeno 52 domande, il punteggio
mimmo sarà di 742 millesimi. C'è da
precisare che se la domanda prevede
una risposta multipla anche se se ne
"azzeccano" due su tre la risposta è rite¬
nuta errata.
Alla fine del test la stampante di si¬
stema stampa il documento ufficiale
con il verdetto, che riporta, in alto, il
Figura 7 - Microsoft
Certification Asses¬
sment Exams - Risulta¬
to tinaie per argomento
Al grafico che indica il ri¬
sultato generale segue
il esultato raggruppato per argomento Ouesto è utilissimo solo m caso di. bocciatura m quanto indica i
punti deboli nella preparazione Come al solilo uno dei migliori modi per prepararsi, una delle migliori espe¬
rienze oa fare, è quello di farsi bocciare ad un esame, per capire su cosa conviene prepararsi. I due grafici
prodotti dal simulatore, scancabiie da Internet, vengono riportati anche nel documento ufficiale, bollato
con un timbro a secco, rilasciato alla fine del test al candidato direttamente nelle sedi Sylvan Prometee
Figura 8 - Microsoft Te-
chnet - La piu abbon¬
dante documentazione
On-Line
Anche Technet della
Microsoft è una fonda-
mentale fonte di infor¬
mazioni per chi debba
approfondire, scopo
esame argomenti tec¬
nici inerenti i vari pro¬
dotti della Microsoft.
Non è. ovviamente,
pensato solo per chi
deve certificarsi ma
contiene sicuramente,
sotto forma di articoli,
di note, di esempi.
FAQ, ecc., gli stessi ar¬
gomenti richiesti nell'e¬
same
grafico del risultato ed in basso i risulta¬
ti parziali per categoria di domande I!
documento diventa ufficiale ed è unico
in quanto gli viene impresso, dal re¬
sponsabile del centro Sylvan. un timbro
a secco non riproducibile
Quando il candidato va via si porta di¬
rettamente "a casa" il documento uffi¬
ciale della Sylvan.
Solo se ha superato l'esame, dopo
qualche giorno, gli arriva, all'indirizzo
che ha indicato all'atto dell'iscrizione,
un documento direttamente dalla Mi¬
crosoft nel quale sono elencati tutti gli
esami che il candidato, identificato dal
suo MCP ID, ha sostenuto. Nel caso in
cui i vari esami sostenuti diano diritto
ad un titolo, ad esempo MCSE arriva
un pacco con il diploma, una tessera
magnetica, un distintivo, e materiale
tecnico vario Ad esempio i MCSE han¬
no diritto ad un abbonamento annuale
e gratuito a MS Technet.
Come si vede si tratta di un meccani¬
smo perfetto, sicuro e serio, che garan¬
tisce la Microsoft da eventuali scorret¬
tezze o furbate, che garantisce il candi¬
dato della serietà dell'esame, e che ga¬
rantisce le aziende che assumono per¬
sonale certificato, effettivamente
esperto nella materia,
Dieci consigli utili
Occorre, prima di tutto, capire che la
Microsoft delega ai suoi Certified Pro¬
fessional la diffusione della propria tec-
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
241
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RUMA «®" •
M//FVA7K4FF4/77
CERTIFICATE OF EXCELLENCE
FRANCESCO VETRO:*!
'Procfuct SpeciaCist
Figura 9 - Il Certificato ufficiale per la qualifica d Produci Spedatisi /ripro¬
duzione)
Come meglio specificato nel testo e come ancor meglio specificato nei vari
Siti Internet, per conseguire un certo titolo occorre superare un certo nume¬
ro di esami Nel caso degli esami Microsoft è la Microsoft stessa che regi¬
stra l'esaminando con un suo numero di matricola IMCP IDI, che gli rimane
assegnato anche per tutti gli esami successivi Quando all'insieme degli
esami superati corrisponde il conseguimento di un titolo è la Microsoft stes¬
sa a rilasciare il relativo certificato con tanto di firma di Bill Gates
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V«. - A8 fa*' V* «k~a ~ re Ùm C*X». IV»CW . 1,.* < - M 2T Wf?
Figura IO - Il curriculpm personale per un dato MCPID / riproduzioneI.
Come detto, la Microsoft inserisce lo 'status' di ciascun esaminato in un Da¬
tabase, una specie di curriculum vitae che aggiorna e che invia allinteres
sato ogni volta che questo supera un nuovo esame Mostro il mio curricu¬
lum Iha superato quattro esamiI I primi due, Windows 3 II e Excel 5 0 in¬
sieme. davano diritto, l'anno scorso, al titolo di Produci Specialist. gh altri,
da soh. danno oggi diritto al molo di Produci Specialist Gli esami, i titoli e
le regole per il conseguimento dei titoli variano frequentemente Alcuni esa¬
mi, ad esempio Windows 3 x, sono ormai decaduti, non valgono più.
nologia nelle aziende. Le certificazioni e
gli esami seguono passo passo la tec¬
nologia ed in generale precedono di
qualche mese il suo attecchimento
presso le aziende. Un MCP svolge
quindi anche un ruolo di trascinatore.
Altra delega che la MS dà ai suoi cer¬
tificati è il supporto agli utenti. Questo
si coglie anche analizzando gli argo¬
menti dei vari esami, che riguardano
prevalentemente il supporto, l'assisten¬
za, la manutenzione. Ad esempio molte
domande cominciano con frasi del tipo
"Un utente lamenta il fatto che la sua
stampante di rete...", oppure "Nella vo¬
stra azienda sono stati acquistati 200
PC sui quali dove¬
te installare i se¬
guenti prodotti...".
Insomma l'ottica è
quella di chi dà
supporto.
La cultura della certificazione ‘vive*
su Internet. Localizzate i siti dove sono
elencati i Titoli, dove sono elencati gli
esami, da cui sono scaricabili i pro¬
Figure 11.12- Due esempi di Simulatore di test
Oltre al mercato dei manuali dei testi specifici
per la certificazione è nato, e vive esclusiva¬
mente m Internet, un mercato di simulatori a
pagamento Questi, in vano modo, ricostruisco¬
no l'ambiente software in cui si svolge l'esame,
ma danno anche risposte ragionate . bibliografia
di riferimento tutolo del libro e pagine in cui si
parla dell'argomento), consigli su come prepa¬
rarsi Nessun simulatore ripropone, ed è giusto
che sia cosi, esattamente le domande dei test
ufficiati, ma tutti danno indicazioni precise sul ti¬
po di domande che vengono realmente poste
grammi degli esami e consultateli fre¬
quentemente. Ad esempio, se nasce
un nuovo titolo, può essere una mossa
vincente quella di essere il primo a cer¬
tificarsi
Quando ci si prepara in una certa ma¬
teria occorre studiare tutto, anche gli
argomenti che potrebbero apparire
marginali. Ad esempio è noto che nel
CD di Windows 95 ci sono delle cartel¬
le con utility aggiuntive, che nelle in¬
stallazione normali non sono previste.
Ebbene alcune domande dell'esame di
Windows 95 riguardano queste utility
Gli esami sono tutti in lingua inglese
Alcuni sono anche in lingua italiana. In
ambedue i casi le domande riguardano
le versioni in inglese del prodotto Ad
esempio se si fa il test su Windows 95
è bene comunque prepararsi lavorando
su un Windows 95 in inglese Ho potu¬
to constatare di persona (cito il coman-
John's computer currertfy has three parttnns. each bemg pari c* a smgie set John
*oukj hke lo dolete one or thè pafnbons \Mnch statemene^ 5 j rs/are tri*
a John cari 0 elete ar*y partJbon thal he chooses as long as thè NT Nes are noi «ntalied
on thal pa«t*jon
John carnet de*ete thè tr*rd partoon Decause « concams irtormaDon regan*ng
thè enf»e parWion set
John carmot deiete thè secano parWion t>ec A/se that wouM le#* a heie n thè set
John carmot deiete arry ndvtìuX partfcon As they are al pari c# a set he nouM need
uno
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to dolete thè onore set
242
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
L—
*3 !- *■“
Figure 13.14 - Due
esempi di domanda
Le domande possono
essere secche, e quindi
le risposte debbono es¬
sere secche, oppure so¬
no ragionate, nel senso
che la risposta non di¬
pende dal fatto di cono¬
scerla o meno, quanto da un ragionamento, basato sulla conoscenza dell'argomento, sull'esperienza ma¬
turata. sull'intuito, ecc Spesso le risposte contengono dei trabocchetti, ad esempio se nella risposta c'è
un'affermazione sbagliata sicuramente quella risposta è sbagliata, oppure O sono spesso domande in ne¬
gativo. ad esempio 'Quale di queste affermazioni non e vera", e seguono una sene di affermazioni da va¬
lutare
do DOS Restore tradotto In Recupera),
che la traduzione in Italiano delle do¬
mande dei test spesso falsa la doman¬
da stessa.
Altri suggerimenti riguardano il com¬
portamento durante l'esame.
Poiché il ritmo (mediamente una do¬
manda ogni minuto e mezzo) è serrato
è bene fare un primo giro velocemen¬
te, rispondendo subito alle domande
sulle quali si è sicuri e marcando sia le
domande troppo complesse che richie¬
dono un ragionamento che quelle per
le quali non si sa la risposta.
Finito il primo giro si può valutare il
da farsi. Se le risposte in sospeso non
sono tante, si possono affrontare con
tranquillità, dedicando a ciascuna di es¬
se qualche minuto, se sono tante vuol
dire che la situazione si sta facendo cri¬
tica. Conviene fare un ulteriore giro,
magari rispondendo 'a sentimento", alle
domande troppo complesse, senza per¬
derci troppo tempo.
Attenzione alle domande trabocchet¬
to. In molti casi le domande vengono
poste in modo contorto per cui per ri¬
spondere bisogna seguire le contorsio¬
ni della domanda. Ad esempio "Quale
di queste quattro affermazioni non è
valida per il comando Scandisk ?'. E poi
le risposte che a loro volta sono in ne¬
gativo: "Il comando Scandisk non per¬
mette di...'.
In caso di risultato negativo conser¬
vare gelosamente il foglietto con il ri¬
sultato Le percentuali raggiunte nelle
varie classi di domande permettono di
indirizzare meglio la propria preparazio¬
ne per la prossima volta. Purtroppo,
sempre in caso di bocciatura, non è
possibile, dalla documentazione che
viene fornita al candidato, individuare
esattamente le risposte sbagliate. Inve¬
ce i vari simulatori riportano le risposte
domanda per domanda.
Conclusioni
Chiunque operi nel settore dell'Infor¬
matica, e qualsiasi ruolo costui rivesta,
avrà, prima o poi, a che fare con la cer¬
tificazione per il semplice motivo che
questa diventerà, sicuramente, un ele¬
mento fondamentale nei rapporti di la¬
voro. nei contratti per la fornitura di
servizi, nello svolgimento delle varie e
numerose attività che servono per
mettere correttamente a frutto le enor¬
mi potenzialità della tecnologia infor¬
matica di oggi
«e
Figura 15 - "Ed ecco il su¬
dato pezzo di carta ’
Questa è una riproduzio¬
ne del documento ufficia¬
le che viene rilasciato alla
fine dell’esame.
L'ufficialità è data dal tim¬
bro a secco, apposto sul
foglio, e che si può notare
in basso destra
In questo caso il candida¬
to ha superato, con un
certo margine il test, otte¬
nendo 785 punti su un
mimmo di 714, anche se,
come risulta dalla sezione
sottostante al grafico, ha
un po' zoppicato in un
paio di materie
Microsoft
Impirtnmtiax amé '^ppmrtmx VbrrWl-
t UMif Nomt Krpori
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uusiKUN^MvnA mhmmih m*
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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
243
di Valter Di Dio
Notebook Enface Octave
tuati a nuove inaspettate prestazioni ad
ogni piè spinto, ma questo notebook è
sicuramente destinato a suscitare un
notevole interesse in chiunque lo pos¬
sa vedere e toccare. Credo che non
siano molti quelli che hanno sulla scri¬
vania un computer fisso con le sfesse
prestazioni. E non parliamo solo della
potenza della CPU, o della memoria,
dell'audio surround o del disco da 3,2
giga. No, quello che davvero fa impres¬
sione è il display a cristalli liquidi da ben
13,3 polliciI Tradotto in pixel significa
1024 per 768 con 65mila colori, ovvero
la stessa risoluzione di un CRT da 1 7
pollici.
Davanti ad un display di questa di¬
mensione anche il processore Pentium
MMX a 200 MHz, e l'hard disk da 3.2
GB passano in secondo piano.
L’esterno
Se non lo si mette vicino ad uno de¬
gli ormai diffusi portatili di fascia alta,
l'Enface Octave II può essere tranquil¬
lamente scambiato con un qualsiasi al¬
tro notebook. Invece, in un confronto
ravvicinato, si nota subito la maggior di¬
mensione dell'Enface Multimedia Note¬
book e anche una certa impressione di
massa in più, un po' come capita quan¬
do ci si trova davanti a dei prodotti svi¬
luppati per i militari: robustezza ed affi¬
dabilità contano più del peso. In realtà i
pochi centimetri di differenza sono ne¬
cessari per contenere il nuovo display
da 13 pollici, ma su un portatile anche
pochi centimetri si notano. Per fortuna
il peso non ne ha risentito, essendo in
larga parte costituito da quello della
batteria. Il colore nero fumo e gli spigoli
vivi sembrano evidenziare ancora di più
la robustezza del mobile di questo por¬
tatile.
La disposizione dei componenti è
quella classica con uno spazio, appena
sotto al display, occupato dall'interrut¬
tore di accensione e dalla barra con le
informazioni sullo stato della macchina,
più avanti c'è la tastiera e, davanti a
questa, il touchpad con i due pulsanti.
244
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Notebook Enface Octave II
Notebook Enface Octave
II
Costruttore:
Enface (USAI
Distributore:
Syntech Srl
Viale Treviso. 13/C - 33170 Pordenone
Tel 167-848484
Mtp //www enlacel
Prezzo (IVA esclusal
Notebook Enface Mod. Octave II
Displav LCD matrice attiva TFT 13.3' XGA.
RAM32 MB. HD 3 2 G8. CD-ROM 20x.
FD 1 44 MB. Windows 95,
Batteria Ni-MH. Borsa Lit 6.800.000
A lato del touchpad un’ampia area per¬
mette un comodo appoggio per il pal¬
mo della mano. Gli altoparlanti, stereo
e surround, sono incassati tra la tastie¬
ra e il monitor. Personalmente mi piace
questa disposizione che permette di la¬
sciare liberi gli altoparlanti anche men¬
tre si usa la tastiera o il touchpad. Una
novità (o un ritorno al passato, chissà?)
è la sostituzione del piccolo display
LCD, che di solito riporta le informazio¬
ni sullo stato della macchina e delle pe¬
riferiche, con una batteria di Led. An¬
che questa è una scelta che approvo,
sebbene l'LCD consumi meno, i Led
sono più visibili e soprattutto più robu¬
sti, cosa che su un portatile è sempre
utile. Peccato però che non siano posi¬
zionati in modo da essere visibili anche
Il CD di Windows 95 e il manuale nelle due versio¬
ni, 'cartaceo' e su CD-ROM
a computer chiuso; un Led aggiuntivo
bicolore, posto sulla cerniera del di¬
splay. permette di vedere
se il computer è acceso o
in carica.
Sul davanti della macchi¬
na è montato il lettore di
CD che è rimovibile e può
essere sostituito da
un'unità magneto-ottica o
da un secondo hard disk.
Sulla destra, dopo l'in¬
gresso per l'alimentazione
(tensione standard a 19,5 V
e standard anche il jack).
c'è il vano batteria (formato
Duraceli) e il floppy disk
che può essere sostituito
da una batteria addizionale
Il cavo audio-video, fatto molto bene, è purtroppo
termosaldato troppo vicino ai connettori, risulta co¬
si difficile collegare l'audio e il video contempora¬
neamente.
Lo stato della macchina viene indicato da una serie
di Led e non dal solito pannelhno a cristalli liquidi.
Standard la tastiera sia come layout che come posizionamento. Si notano in alto i due altoparlanti stereo e l'interruttore di accensione
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
245
Notebook Enface Octave II
(in dotazione). Volendo è possibile so¬
stituire la prima batteria con un alimen¬
tatore universale da rete (anche questo
in dotazione). Il floppy è completamen¬
te inscatolato e, una volta rimosso, può
essere collegato alla porta parallela con
un apposito cavo (non in dotazione).
Sempre sulla destra c'è un piccolissi¬
mo ventilatore di raffreddamento.
A sinistra, sempre guardando il com¬
puter come quando lo si usa, troviamo
gli slot PCMCIA, l’hard disk (piccolissi¬
mo nonostante i 3,2 GB), l'interfaccia
infrarossa e le prese audio. Interessan¬
te ed utilissimo il fatto che il volume sia
regolabile con una classica, pratica, ve¬
loce e intuitiva rotellina. Il retro del
computer riporta, protetti da uno Spor¬
ca sinistra, la IrDA. la
ventola, il gruppo di /ack
audio, la rotellina del vo¬
lume e gli slot PCMCIA
Il lato destro dell'Octave
Il con lo sportello del-
Thard disk leggermente
aperto e l’alimentatore
da rete interno Isi nota
la presa per il cavoI An¬
che il floppy è rimovibile
e al suo posto può anda¬
re un'ulteriore batteria.
Sul retro, oltre alle porte classiche di lutti i PC, ci sono le uscite video per CRT
e TV, la seriale USB e il connettore per le espansioni Si nota in alto a sinistra
lo spazio libero per un ulteriore slot PCMCIA o una scheda Modem
tello, i connettori di I/O. Ci sono sia le
porte classiche, parallela, seriale, PS/2
e VGA, sia quelle tipiche dei notebook,
accesso al Bus di sistema e uscita TV,
sia quelle nuove MMX, come la seriale
USB
L'uscita video per la TV è costituita
da un mini-jack e vale (a seconda della
configurazione di alcuni switch interni)
sia per l'AV che per l'S-Video. Due pic¬
coli problemi: il primo riguarda il gene¬
roso cavo audio/video in dotazione: è
troppo corto per raggiungere gli ingres¬
si audio, che stanno sul lato del note¬
book, senza che risulti eccessivamente
tirato. Il secondo problema riguarda la
piccola superficie di contatto del mini¬
jack che crea dei disturbi sul colore se
il cavo viene mosso. Completa il retro
del computer l'ancoraggio antifurto
Kensington Lock ancora poco usato in
Italia ma diffusissimo negli USA.
Il display
E' senza dubbio il punto di forza di
questo computer. L’ingombro è di poco
superiore a quello di un 12 pollici, me¬
no di un centimetro per lato, ma l’alta
risoluzione permette di avere 1024 per
768 pixel in migliaia di colori. Il risultato
è un portatile che può finalmente esse¬
re utilizzato anche per chi fa grafica
professionale o per i navigatori WWW
più esigenti. L'area attiva è di 20 centi-
metri per 27, tanto per fare una prova
la rivista che avete davanti è 21 per 27,
coricatela ed avrete un'idea della di¬
mensione di questo schermo. Inutile
dire che si tratta di un TFT (matrice atti¬
va) e che quindi la leggibilità è eccellen¬
te da qualsiasi angolo.
Il processore
Il cuore di questo portatile è un Pen¬
tium MMX con frequenza di clock a
200 MHz. La bassa tensione di ali¬
mentazione del chip, di soli 2,9 V, e il
sistema di stand-by interno del micro-
processore fanno sì che questa mac¬
china consumi poco e sia notevolmen¬
te più fredda del portatile Pentium 133
246
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
che sto usando per scrivere.
La ventilazione forzata è data da due
ventole: una, tangenziale, montata di¬
rettamente sulla CPU, e una, assiale,
che espelle l'aria calda dal cabinet.
Tutte e due le ventole sono controllate
da un sistema termostatico che inter¬
viene solo quando la CPU lavora a pie¬
no regime. Se il computer non sta la¬
vorando (accessi al disco, salvataggi
su floppy, installazioni da CD) la vento¬
la non parte praticamente mai. Questo
sistema garantisce una silenziosità no¬
tevole alla macchina, un basso consu¬
mo energetico e la possibilità di tene¬
re il notebook sulle gambe senza finire
ustionati.
Le memorie di massa
L'hard disk è piccolo, piccolissimo, in¬
credibilmente piccolo! Ben 3,2 GByte
nello spazio di un mazzo di carte da
poker appena scartato. In soli 125 x 74
x 14 mm hanno messo l'hard disk, il ce¬
stello con il connettore e lo sportellino
di plastica!
Veloce, preciso e silenzioso, questo
gioiellino della moderna tecnologia è
davvero una sfida alle più fantasiose
previsioni di pochissimi anni fa, quando
un lettore di floppy da 3 pollici e mezzo
era sei volte piu grande!
Il lettore di CD-ROM della macchina
provata è il classico Toshiba XM-1502B
da lOx ma la versione in vendita avrà un
20x II lettore di CD è montato su un ce¬
stello rimovibile e può essere sostituito,
anche a computer acceso e funzionan¬
te, con un magneto-ottico. Al suo posto
si può anche installare un ulteriore hard
disk che farebbe dell'Enface Notebook
Octave II il portatile con la più grossa
capacità di immagazzinamento dati del
momento.
L'alimentazione
usare il portatile in auto o in barca allora
non resta che procurarvi l'alimentatore
da auto; purtroppo è un optional non
fornito a corredo.
Sfido chiunque a rimanere a secco
con questo computer! La batteria origi¬
nale è una Ni-MH (Nickel-Metallo) che
dura 90 minuti e si ricarica in due ore;
se una batteria non
basta se ne può
aggiungere un'altra
al posto del floppy
Con due batterie al
litio si possono su¬
perare le quattro
ore di autonomia.
L'alimentatore
esterno è un clas¬
sico 19,5 V con il
connettore coas¬
siale ormai diffuso
tra quasi tutti i por¬
tatili. Se non volete
portarvi dietro l'ali¬
mentatore esterno
basta togliere la
prima batteria e so¬
stituirla con l'ali¬
mentatore univer¬
sale interno che ha
proprio la forma di
una batteria. Un
apposito sportello
sul fianco del vano
batteria permette il
passaggio del cavo
della 220 (o 110)
che termina con il
classico spinotto
Philips (quello dei
rasoi per intender¬
si). Se poi volete
E altro ancora
Abbiamo già detto del floppy rimovi¬
bile e installabile sulla porta parallela,
Gli slot di espansione della RAM sono accessibili rimuovendo il touchpad
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
247
Notebook Entace Octave II
tenti al filo della ventola) e ammirare
un Pentium MMX da 200 MHz. Perso¬
nalmente non credo agli upgrade dei
processori, in genere, quando è ora di
cambiare il microprocessore, è anche
ora di cambiare il resto della macchina.
La CPU è comunque upgradabile an¬
che se dovrà farlo l'assistenza perché
non sono accessibili i settaggi dell'ali¬
mentazione e del moltiplicatore di fre¬
quenza.
Conclusioni
poi c'è l'interfaccia infrarossa e il modu¬
lo surround 3D Qsound Ma queste so¬
no cose ormai abbastanza comuni in
portatili di questa classe Ci sono inve¬
ce altre sorprese interessanti in questo
Enface Notebook Octave II. Innanzitutto
c'è la porta seriale USB (Universal Serial
Bus) che permette il collegamento, a
caldo, di periferiche veloci come ad
esempio scanner o videocamere. Poi
c'è uno slot libero, con accesso dal re¬
tro, che può essere equipaggiato (in as¬
sistenza) con un modem/fax, con una
scheda di rete oppure con un terzo
adattatore PCMCIA. A proposito di
PCMCIA, va ricordato che lo slot inferio¬
re è pronto per poter alloggiare una
scheda Zoomed Video con decompres¬
sione MPEG2 incorporata.
Le due batterie a corre¬
do e i due alimentatori
da rete, uno interno e
l'altro esterno.
soliti dentini (attenzione che uno è
bloccato dall'hard disk che deve esse¬
re sfilato). Sotto la tastiera, in alto, ci
sono i due dip switch che selezionano
il tipo di uscita video tra AV e S-Video;
la posizione standard è su AV.
C'è ancora uno sportello sul fondo
che può aver senso aprire... è quello
che copre il microprocessore. Tolta la
vite di fissaggio si nota il dissipatore
con la ventolina incorporata, due viti lo
tengono bloccato sulla CPU. Togliendo
le viti si può sollevare il dissipatore (at¬
I Pentium MMX a 200 MHz e il dissipatore con la ventola incorporata.
E adesso lo
apro...
Una vite sul fondo blocca il
touchpad, che può essere ri¬
mosso senza che sia necessa¬
rio disconnetterne il cavo di
collegamento. Sollevato il tou¬
chpad si accede all'alloggia¬
mento per l'espansione della
RAM. Due gli slot disponibili,
per un totale di 144 MByte
che si ottengono aggiungendo
ai 16 MByte saldati in piastra
madre due schedine da 64
MB.
Il touchpad blocca anche la
tastiera, che si può sollevare
dopo aver fatto scattare i due
L'Entace Notebook Octave II è leggermente più grande dei suoi cugini, tut¬
ta 'colpa' del display da I3.3‘.
Una macchina sicuramente
al top della gamma dei portatili
sia come frequenza di CPU,
tra le più elevate, sia come do¬
tazione di hard disk, RAM e
accessori. Il display da oltre 13
pollici è addirittura da sogno e
verrà invidiato anche da molti
possessori di obsoleti monitor
SVGA. Lo scotto da pagare
per tutto questo è una discre¬
ta massa in più da portarsi die¬
tro e un prezzo di acquisto
che, pur non alto se confronta¬
to con le prestazioni della
macchina, è ovviamente supe¬
riore a quello della media dei
notebook. Ma, fortunatamen¬
te, non tutti si accontentano
della media. «e
248
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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rendering dei loro lavori. Il pittore e
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loro opere o stampare direttamente multipli
digitali a tiratura controllata. Le agenzie di
pubblicità ed i grafici hanno dai
layout alle prove colore, anche dei
poster, già sulla scrivania. Il circolo
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per la cena annuale. E tutti hanno finalmente
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ca, che sa dare come nessun'altra emozioni
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di Valter Di Dio
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k di Valter Di Dio
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ova
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LEO DESIGNote 52CDT
lici. Invece il righello mi ha smentito, il
display dell'Antea è addirittura più gran¬
de di mezzo centimetrol Probabilmente
è un effetto dovuto alle ridotte dimen¬
sioni della maschera esterna, che non
sta 11 per bellezza ma per contenere
l'elettronica di pilotaggio del TFT e an¬
che il piccolo microfono. La disposizio¬
ne generale dei vari ammennicoli, ormai
indispensabili, è abbastanza tradiziona¬
le. Sotto al display troviamo gli altopar¬
lanti stereo, l'interruttore d'accensione,
leggermente incassato, e i Led che indi¬
cano le varie funzioni attive al momen¬
to. Una guida ottica riporta la luce dei
Led sulla cerniera del video, permetten¬
done la perfetta visibilità anche a com¬
puter chiuso.
Sotto la barra con gli altoparlanti e i
Led c'è la tastiera che, seguendo quello
che sembra essere il nuovo layout stan-
Quando mi hanno
detto che dovevo provare due portatiti
Pentium MMX 200 ho temuto il peggio.
Pensavo di trovarmi davanti ai soliti due
notebook "cinesi" identici in tutto tran¬
ne che nel nome e in qualche piccolo
particolare. Per fortuna, invece, si tratta
di macchine di nuova concezione e con
una spiccata personalità come questo
LEO DESIGNote 5200 che è, a mìo av¬
viso, la corretta interpretazione di un
computer portatile. E' piccolo, leggero,
potente, silenzioso e veloce. Tutte doti
di rilievo per un oggetto che ci dovrà se¬
guire ovunque, giorno dopo giorno. Il
miracolo dell'Antea è che tutto questo
è stato ottenuto senza minimamente ri¬
durre le prestazioni, né la dotazione del
notebook; ma semplicemente rinun¬
ciando alla rimovibilità delle periferiche.
CD-ROM, hard disk, floppy, uscite vi¬
deo e TV, display da 12, 7 pollici, tutto
incorporato e tutto fisso. Non manca
nulla, nemmeno il software, visto che
con l'Antea viene fornito Smart Suite di
Lotus che comprende pacchetti famosi
come 123, Freelance, Organizer e altri,
meno diffusi qui in Italia, come l'ottimo
WordPro, l'utile ScreenCam o il potente
data base Approach '97. Beh, veramen¬
te, a voler essere proprio precisi, qual¬
cosa manca: manca la borsa.
Di fuori
Ad una prima occhiata quello che si
nota è l'estrema leggerezza, anche visi¬
va, di questo computer. Tanto che ho
dovuto misurare l'area del display per¬
ché mi sembrava più piccolo di quello
che uso di solito, anch'esso da 12,1 pol¬
250
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Leo DESIGNote 52CDT
dard, riporta i tasti di "page-tip', "page-
down", "home" e "fine" direttamente in
prima funzione. La cosa è molto utile,
ma il posizionamento dei tasti lascia un
po' perplessi perché, così come è stato
realizzato, fa finire i tasti INS e CANC
proprio sotto lo shift destro; una posi¬
zione non troppo ergonomica.
Sotto la tastiera c'è il touchpad, sen¬
sibile e preciso, con i due pulsanti grafi¬
camente alleggeriti da un filo di colore
celeste. Il touchpad è leggermente spo¬
stato sulla sinistra rispetto al centro del
computer, ma è tuttavia in linea con la
barra dello spazio. La cosa non dà alcun
fastidio mentre si usa il computer, ma
si nota un po’ ad occhio. Il motivo di ta¬
le decentramento è dovuto al fatto che
si doveva lasciare spazio, dentro, al di¬
sco rigido e al floppy.
Proprio questi si trovano infatti sotto
l’appoggio della mano destra. Il floppy è
accessibile dal lato destro del compu¬
ter, il disco rigido invece non è rimovibi¬
le e si deve smontare mezza macchina
per sostituirlo Rimanendo sul lato de¬
stro, dopo la feritoia del floppy, trovia¬
mo lo sportello della batteria. In dotazio¬
ne viene fornita una Ni-MH (Nickel-Me¬
tal Hydride) da 3,5 Ah del formato ormai
standard ma di tipo "smart", cioè in
grado di indicare, tramite una barra a
Led, lo stato della carica.
Dopo lo sportello della batteria, c'è
un piccolo riquadro asportabile che indi¬
ca la possibilità di montare un modem
interno con un attacco telefonico stan¬
dard.
Tornando sul davanti del notebook vi
si trova il cassetto del lettore dei CD: un
lOx che è, al momento, lo standard per
il mondo dei portatili Proseguendo
l'esplorazione laterale della macchina
troviamo, sulla sinistra, la finestrella del¬
la IrDA (Infra Red Data Association) in
grado di funzionare sia come interfaccia
stampante che co¬
me connessione ad
altri computer. Se¬
gue il gruppo audio
con i |ack della cuf¬
fia, del microfono,
deH'l/0 di linea e il
regolatore del volu¬
me "meccanico"
con la classica e co¬
moda ghiera zigrina¬
ta. Dopo il gruppo
audio, sempre spo¬
standosi verso il re¬
tro del computer,
troviamo altri due
sportelli. Il primo na¬
sconde il pin jack
dell'uscita TV, l'altro
i due slot PCMCIA
type II, III e ZV (Zoo-
med Video).
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Il retro del computer riporta, a vista,
la seriale COMI, la presa per la stam¬
pante, quella del Joystick/M IDI, la porta
per il monitor VGA, l’attacco di un mou¬
se o una tastiera PS/2 e la presa di ali¬
mentazione (19 V). Nascosto da un tap¬
po di gomma c’è, infine, l'attacco del-
l'expansion Bus.
Una piccola feritoia laterale permette
di bloccare il computer alla scrivania uti¬
lizzando l'apposita gamma di antifurti
della Kensington Lock.
Cosa c’è dentro
Come già accennato in apertura, la
minimizzazione di questa macchina è
stata ottenuta rinunciando alla possibi¬
lità di estrarre e sostituire le periferiche.
La scelta è azzardata solo in parte; il
LEO della Antea nasce con una dotazio¬
ne standard sicuramente superiore alle
necessità di un utente evoluto. Inoltre,
tutte le periferiche indispensabili (e an¬
che qualcuna in più) sono già presenti.
Forse l'unica cosa che potrebbe essere
utile espandere è l'hard disk che è di
Sulla destra, accanto all'unità floppy, l'unica cosa
estraibile di questo notebook: la batteriaI Dopo la
batteria sì intravede la finestrella dell'eventuale
modem interno.
Il lettore dì CD-ROM lOxe il touchpad leggermente
spostato a sinistra per lasciare posto, internamen¬
te, al disco rigido.
“T" "1" ir ir II IKIIltjS’llIKBWIWB]
; n sinnt ffiiiiummifi!
M°rnnf ir rriiiiiiiiiiinat!
- fM^ifinriffiiiiiiiiiii-' ni
* MTMnnnnnniiriiiiì
Fn I Ctrl fi | Alt
IVI! Il BIVI il Bill
Standard la posizione della tastiera ma non altrettanto il layout con i tasti di INS e CANC accanto alla barra spazio. In alto si notano il
pulsante di accensione, ì Led dello stato e gli altoparlanti stereo.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
251
Leo DESIGNote 52CDT
II generoso dissipatore di allumino con la ventolina
incorporata e la heat-line per distribuire più rapida¬
mente il calore.
"soli" due Giga; ma ce ne vuole di roba
per riempire davvero 2000 megabyte!
E, comunque, non è che non si possa
espandere; dentro lo spazio c'è. basta
rivolgersi all'assistenza o ad un buon ri¬
venditore. Allora perché avere dischi ri¬
gidi, floppy, lettori di CD, rimovibili se
questo poi costa in ingombro e peso?
Giusta quindi, secondo me, la scelta
della Antea. Una macchina pronta
all'uso e pronta a tutto. Non a caso le
periferiche incorporate sono le più diffu¬
se sul mercato e quindi anche quelle
che danno meno problemi. Il lettore dei
CD-ROM è un classico Toshiba XM-
1502BX da lOx efficiente ed affidabile.
Sul lato sinistro trovano
posto gh slot PCMCIA,
l’uscita TV. le prese au¬
dio. la rotella del volu¬
me e la finestrella del
l'interfaccia infrarossa
Il retro del computer
mostra t connettori es¬
senziali. non protetti, e il
connettore di accesso al
Bus. protetto da un tap¬
po di gomma
L'hard disk, come detto, è un 2.1 Giga
da 2.5 pollici IDE. Il floppy un solido
NEC da 1,44. L'audio è gestito da una
scheda ESS 1878 compatibile Sound
Blaster, dotata di un convertitore DAC a
16 bit con frequenze di campionamento
fino a 44 KHz e di sintesi FM per l'ese¬
cuzione dei file MIDI. Volendo è possi¬
bile indirizzare i comandi MIDI sulla por¬
ta Joystick e far eseguire i suoni da un
expander esterno.
Il video è gestito da una scheda Neo¬
Magic MagicGraph 128ZV in grado di
dare 65.536 colori sull'LCD interno da
800 x 600 pixel e milioni a 640 x 480
Utilizzando un monitor esterno si può
raggiungere la risoluzione di 1024 x
768. L'uscita video può essere anche
mandata in PAL/SECAM o in NTSC su
un normale TV dotato di ingresso AV.
Via software è possibile selezionare l'u¬
scita video da utilizzare ed è anche pos¬
sibile attivare in contemporanea l'uscita
esterna (CRT o TV) e l’LCD
Ho dimenticato qualcosa? Oh, già
che sbadato... un Pentium MMX a 200
MHz! Cui vanno aggiunti 32 MByte di
RAM di cui 16 in piastra madre e 16
Aprendo il fondo si accede allo slot della RAM, il
processore Pentium MMX visibile nella foto 6 nor¬
malmente coperto dal dissipatore
L alimentatore davvero piccolo e la batteria in dota¬
zione con l'indicatore di canea
nell'unico slot per SO-DIMM, accessibi¬
le, agevolmente, rimuovendo il fondo
del computer. La massima espandibilità
della RAM è limitata, si fa per dire, a 80
MByte dalla presenza di un solo slot
Ora diamo
un’occhiata dentro
Essendo un computer portatile
"compatto", l'unico modo di vedere
cosa contiene è quello di aprirlo Scon¬
siglio tuttavia gli utenti dal seguire le
mie orme; il notebook Antea non è pro¬
gettato per essere aperto e chiuso con¬
tinuamente, cosi molte parti sono bloc¬
cate da minuscoli dentini di plastica
che possono facilmente rompersi. Per
le eventuali espansioni, RAM a parte,
rivolgetevi all'assistenza autorizzata
L'unica cosa che si può rimuovere
da sé è il fondo sagomato fissato da
due corte viti. Tolte le viti, si fa scorrere
tutto il fondo verso destra, poi lo si può
sollevare. Si nota subito una enorme
aletta di alluminio, con una strana gob¬
ba in mezzo, che copre quasi tutto l'in¬
terno della macchina. Sull'aletta d'allu¬
minio è fissato, m corrispondenza di
una delle sagome del fondo plastico,
un piccolo ventilatore assiale. In basso
a destra c'è lo slot di espansione della
RAM, mentre al centro si nota il chip
del BIOS Phoenix Rimuovendo le viti
che fissano il dissipatore d'alluminio,
forzandolo leggermente per vincere la
resistenza del grasso conduttivo, si
scopre il microprocessore, situato dal
lato opposto a quello della ventola. Ec¬
co quindi giustificata la sagomatura del
fondo serve per creare dei corridoi che
portino l'aria calda dal processore alla
ventola con un lungo e tortuoso percor¬
so. Per favorire ancor più il trasporto
del calore verso aree lontane dal micro-
processore, il dissipatore di alluminio
contiene, nella gobba, una barra di ra¬
me. Il sistema, per quanto originale,
funziona perfettamente e il notebook,
anche dopo ore di funzionamento, si ri¬
scalda poco e in modo omogeneo. La
252
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Leo DESIGNote 52CDT
Aprendo la sezione
anteriore si accede al
disco interno e alle
batterie tampone.
Il software in dotazio¬
ne comprende Win¬
dows 95 e Lotus
Smart Suite, una col¬
lezione di programmi
per scrivere, archivia¬
re e calcolare.
ventola, inoltre, è controllata da un ter¬
mostato e si ferma quando il processo¬
re si dispone in modalità basso consu¬
mo e necessita di un minore raffredda¬
mento.
Per proseguire nello smontaggio si
devono rimuovere le viti che tengono
chiusi i due semigusci del case; non
l'ho fatto perché non è interessante, né
utile, vedere come sia fatta la piccola
piastra madre.
Ho invece smontato, con grossa dif¬
ficoltà, la tastiera. Per farlo si deve ri¬
muovere il blocco anteriore che sup¬
porta il touchpad. Questo è fissato da
una vite posta sul fondo (indispensabile
per rinforzare il punto di aggancio della
chiusura del display) e da una serie di
dentini che si aggrappano ai laterali del
case. Alzato e sfilato il touchpad (per la
cronaca un Logitech) si può sollevare
anche la tastiera, sotto la quale si trova
l'originale gruppo di batterie al litio che
mantiene i settaggi della macchina. In¬
teressante anche la disposizione
dell’hard disk, sopra al floppy, a destra
del touchpad e lo strano profilato di
metallo sagomato che sembra una pre¬
disposizione per qualcosa da piaz¬
zare sopra al CD-player (un lettore
di smart-card?).
L’alimentazione
Un piccolo alimentatore, compa¬
tibile sia come tensione (19,5 V)
che come connettore, con la mag-
f lior parte di quelli in circolazione,
ornisce l'alimentazione da rete al
notebook e la tensione di ricarica al¬
la batteria.
Quest’ultima è una ottima batte¬
ria "smart" da 12 V 3500 mA/h, in
grado di riconoscere automatica-
mente il proprio stato di carica e vi¬
sualizzarlo su un indicatore a Led,
che si attiva premendo un piccolo
tasto a bolla. La stessa informazio¬
ne viene inviata di continuo al com¬
puter tramite dei contatti supplementa¬
ri. Dopo il primo ciclo di scarica e ricari¬
ca, il computer calibra il programma del¬
la batteria affinché il livello indicato sia
corrispondente all'effettiva operabilità
del notebook. Un avviso sonoro verrà
allora emesso dal computer 15 minuti
prima della scarica totale e un altro avvi¬
so precederà di poco lo spegnimento
completo.
Il LEO DESIGNote 5200 è predispo¬
sto affinché, prima di spegnersi com¬
pletamente per insufficiente carica della
batteria, venga salvata, su una partizio¬
ne del disco, l'immagine della memoria
e lo stato della macchina. Al riavvio, in
meno di un minuto viene effettuato il
recupero dello stato della macchina e si
può riprendere il lavoro interrotto senza
che sia necessario lanciare nuovamente
gli applicativi. E' tuttavia possibile set-
tare il notebook in modo che vada in
"suspend" e quindi tenga congelato lo
stato della macchina grazie alla carica
residua della batteria. Attenzione però
che in questo modo c'è il rischio che la
batteria venga rimossa o si scarichi
completamente con la conseguente
perdita del lavoro in corso. Interessante
anche il fatto che sia possibile settare
l’Antea affinché la chiusura del coper¬
chio, anziché spegnere solo il display,
faccia scattare la modalità "suspend".
Lotus Smart Suite
Finalmente qualcuno che la pensa
come me: una macchina con il softwa¬
re che serve per iniziare. Veramente in
Lotus Smart Suite c‘è anche di più, me¬
glio cosi.
Con l’Antea viene dato, precaricato
(ma c'è anche il CD), il Lotus Smart Sui¬
te, una collezione di programmi che co¬
prono tutti i più diffusi campi di utilizzo
del computer. Non è questa la sede per
parlare del software della Lotus, ma è
giusto dire che, grazie a questo regalo,
chi acquista un notebook Antea lo può
immediatamente utilizzare per scrivere,
fare conti, gestire archivi, preparare di¬
segni e slide, collegarsi ad Internet o a
Lotus Notes. Peccato che, in Italia, i
prodotti Lotus non abbiano raggiunto
una diffusione pari alla loro qualità. Po¬
trebbe essere questa l'occasione
buona per rifarsi.
Conclusioni
Piccolissimo l'ingombro del LEO nonostante il display da 12.1 '
Ridotta soprattutto l'altezza grazie al fatto che le periferiche
non sono rimovibili .
Una bellissima macchina. Un ge¬
neroso processore. RAM a suffi¬
cienza. Il tutto nello spazio di tre rivi¬
ste MCmicrocomputer e in meno di
tre chili e mezzo. Se vi serve un
computer per lavorare comodi, un
computer da portare sempre dietro,
un computer che non vi lasci a séc¬
co sul più bello, ecco la macchina
giusta. Difficilmente vi servirà qual¬
cosa in più, anzi al momento è quasi
impossibile pensare a qualcosa in
più, e il fatto di averlo in poco spa¬
zio, e poco peso, è forse il vero
punto di forza di questa macchina.
«e
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
253
di Bruno Rosati
FCH Micra Performance
Posto al top della se¬
ne Micra, il modello Performance dei
PC di FCH ha, proprio nella denomina¬
zione datale, il punto di sintesi di quelle
che sono le caratteristiche di ogni sin¬
golo componente. La ricerca delle
'performance', le prestazioni massime.
E l'ottima CPU ir AMD K6 a 233 MHz), i
32 MByte di RAM. l'IBM DeskStar da
6,5 GByte come memoria di massa, la
Matrox Millennium II, un CD-ROM dri¬
ve 20x dell'Acer e la SoundBlaster AIA/E
64, a tali prestazioni massime indubbia¬
mente vi tendono. Velocità di calcolo e
capacità operativa nonché di stoccag¬
gio, refreshing video e qualità sonora.
La somma tecnologica che ne deriva
è evidentemente alta.
Proponendo l'insieme ad un prezzo
più che concorrenziale, quella che an¬
diamo a presentare diventa sicuramen¬
te una proposta interessantissima!
Il Performance esternamente si pre¬
senta in un case desktop dalla linea so¬
bria e gradevole. Il frontale, in linea con
le forme rotondeggianti del design at¬
tuale. somma nella rientranza ricavata
sulla destra la presenza del CD-ROM dri¬
ve e di due pannellinì forati dietro ai qua¬
li c'è posto per inserire altrettante unità
da 5,4" Proprio sotto alla grata in plasti¬
ca è infine ricavata una zona leggermen¬
te sporgente dov'è posizionato l’allog¬
giamento del bottone di accensione
Spostandoci verso sinistra, s’incontra
il floppy disk drive montato (un po’ sco¬
modamente) in verticale.
A seguire, scorrendo in orizzontale,
tutta la serie dei led relativi al controllo
dell’attività di sistema.
Passando ad osservare il retro del ca¬
binet salta subito all’occhio l’ordine con
il quale sono ancorate tutte le connes¬
sioni d’Input/Output del sistema. Mou¬
se. tastiera, porta parallela, porte seriali
ed USB sono tutte posizionate in oriz¬
zontale, in linea con la fila di connessio¬
ni che sorgono dalla scheda madre ca-
254
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
FCH Micra Performance
blata nel formato ATX. In verticale sul
lato sinistro sempre del retro appaiono
infine le barre di connessione della
scheda grafica (i connettori VGA e mul-
tiview della Matrox Millennium II) e di
quella audio (i mini-jack per gli speaker,
il microfono, e il line In/Out della Sound¬
Blaster AWE 64).
Il monitor che andiamo a posizionare
sopra al robusto cabinet desktop del
Micra Performance (un 15 pollici KFC
Smile) ha un design elegante e che ben
si amalgama con quello del Micra
Performance
Il CRT del KFC Smile è un Cromaclear
della NEC, privo di distorsioni geometri¬
che, a fuoco dinamico ed allineamento
continuo verticale dei fosfori.
La tastiera, dal tocco molto morbido e
preciso, esteticamente sembra richia¬
mare più le linee ricercate delle equiva¬
lenti periferiche Macintosh che non
quelle più sobrie che siamo abituati a
vedere nei PC. Il mouse, preciso e co¬
modo da manovrare, è il più recente Pi-
lot Mouse della Logitech. A completare
il sistema una coppia di ormai indispen¬
sabili casse acustiche.
Dal punto di vista del software, il si¬
stema in prova viene fornito completo
della confezione di Windows 95 con In¬
ternet Explorer release ’b', e del "bund-
led' composto dai due CD-ROM che
fanno parte del Microsoft Essentials Kit.
In tali CD-ROM, lo ricordiamo, sono
compresi Word 97, Works per Win¬
dows 95 e l'Atlante di Encarta.
FCH Micra
Performance
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Il monitor
Come già accennato il monitor è un 15
pollici targato KFC Smile con tubo NEC
Cromaclear. Nello specifico si tratta di
un'apparecchiatura tecnologicamente al
passo con i tempi, perfettamente allinea¬
ta alle norme di sicurezza su implosioni
ed emissioni elettrostatiche ed alle mo¬
dalità EnergyStar e VESA per il risparmio
energetico. Nel particolare, il KFC Smile
dispone di una circuitazione elettronica in
grado di rilevare l'inattività dello schermo
e, in base a tempi prefissati (in automati¬
co o ritarati dall'utente), passare il siste¬
ma in stand-by. Successivamente, perdu¬
rando l'inattività dello schermo, lo stesso
circuito prowederà a passare alla moda¬
lità 'suspend' riducendo drasticamente il
consumo. Dagli 80 W necessari per il
funzionamento in fase attiva, il KFC Smile
abbasserà il suo consumo a soli 5 W.
Completa è anche la serie di controlli
OSD (Ón Screen Display) con i quali è
possibile modificare i valori di luminosità,
contrasto, posizionamento e deformazio¬
ne dello schermo attivo
Dal punto di vista delle specifiche tec¬
niche il KFC Smile è in grado di supporta¬
re frequenze di sincronizzazione compre¬
se tra i 30 ed i 90 kHz in orizzontale ed i
50-120 Hz in verticale. A disposizione
sempre via OSD, il KFC Smile ha 12 pre¬
set mode di accoppiamento
(risoluzione/refreshing) compresi tra i
640x350 ed i 1280x1024 dot. Il refresh
rate massimo raggiungibile dal monitor è
pari a 120 Hz ed è applicabile alla risolu¬
zione di 640x480 dot.
Configurazione interna
Una volta estratto il cover, grazie an¬
che alla disposizione delle interfacce
d'Input/Output in architettura ATX. appa¬
re evidente l'ordine del cablaggio e la fa¬
cilità d'accesso ad ogni componente.
La scheda madre usata dal Micra
Performance è la BCM modello FR550 a
standard ATX, capace di supportare pro¬
cessori di classe Pentium, Pentium
MMX. AMD-K5/K6 e Cyrix 6x86/M2 con
clock compreso tra 90 e 233 MHz. Il Mi-
cra Performance al riguardo monta un
AMD K6 a 233 MHz che, nella stessa fa¬
scia prestazionale (che va dal Cyrix 6x86-
Più che una tastiera standard per Windows 95, sembra un design ispirato agli stili Mac 1 La linea è comunque aggraziata ed il tocco piuttosto morbido.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
255
FCH Micra Performance
P200+ al Pentium 233-MMX), si dimo¬
stra la CPU vincente. La cache di secon¬
do livello è di 512 KByte, il chipset l'ormai
imperante Intel Triton 430 TX.
Le slot di espansione presenti nella
FR550 sono al solito 3 ISA e 4 PCI.
Per quanto riguarda la RAM notiamo
l'ormai consueta accoppiata
SIMM/DIMM, con i soliti 4 banchi per le
prime e 2 per le DIMM. In entrambi i casi
l'uso dei moduli (o SIMM o DIMM) ga¬
rantisce un supporto massimo fino a 256
MByte. Nel PC Micra Performance in
prova sono installate 2 SIMM dal6 MBy¬
te per un totale di 32 MByte di EDO-
RAM da 60 msec. Il taglio dato alla RAM
notiamo con piacere essere ormai lo
standard minimo con cui quasi tutti i pro¬
duttori assemblano i propri PC indirizzati
verso un uso produttivo del sistema.
Altro punto importante di verifica in fat¬
to di "performance" di sistema è il com¬
pleto supporto di tutte le modalità d'In-
put/Output. In un sistema produttivo, co¬
me il Micra Performance vuole essere, di
base non può essere escluso nessun tipo
di periferica.
L'Input/Output del sistema in prova ga¬
rantisce on-board il supporto a due porte
seriali UART, la classica parallela
ECP/EPP compatibile, il controllo di un
Floppy Disk Drive e di una porta IrDA.
Sempre su scheda è presente il controllo
per due interfacce USB (Universal Serial
Bus) a 48 MHz. I due canali PCI Bus Ma¬
ster sono pronti al supporto di 4 device E-
IDE (Pio Mode 3 e 4) con un transfer rate
di oltre 17 MB/sec. Posizionando su "au¬
to" le opzioni di controllo IDE (Primary e
Secondary) è possibile far riconoscere al-
l'Award BIOS l'eventuale presenza di una
periferica di tipo Ultra-DMA e fargli adat¬
tare automaticamente il supporto del re¬
lativo data transfer rate di 33 MB/sec.
Per quanto riguarda il Micra Performan¬
ce vediamo alloggiate e correttamente
connesse le due periferiche IDE. Il capa¬
cissimo HD IBM DeskStar Ultra-ATA da
6,5 Gbyte (ad oltre 5.400 giri al minuto e
con la bellezza di 12.592 cilindri) attestato
al canale primario del controller e l'unità di
lettura ottica, l'Acer 20x, attestato al cana¬
le secondario.
Ciò che più impressiona è ovviamente il
DeskStar con la sua poderosa capacità di
stoccaggio. La scelta di tale unità di mas¬
sa è un'ulteriore conferma del target a cui
si rivolge il sistema Performance.
Passando ad analizzare l’insieme dal
punto di vista dell'organizzazione dell'as¬
semblaggio questo ci sembra pulito ed
ordinato. Lo spazio che vediamo a dispo¬
sizione, sia in fatto di sola manovrabilità
che di possibilità d'espansione del siste¬
ma, è notevole. Come notevole è anche
l'attenzione che è stata riposta nelle rifini¬
Primo piano sul frontale del cabinet.
Dal frontale al retro, 6 possibile notare l'ordinatissimo posizionamento delle connessioni I/O in standard A TX
ture dello chassis.
Sul lato sinistro del frontale, proprio
dietro alla fila dei led, vediamo posiziona¬
to un supporto plastico dotato di 6 aggan¬
ci che scorrono paralleli ai bracket di an¬
coraggio delle slot presenti sul lato poste¬
riore del contenitore. Tali agganci si rile¬
vano utilissimi per tenere ben salde le
schede "full-size" che venissero even¬
tualmente innestate nel sistema, Nello
stesso supporto plastico è anche ricavata
la zona di alloggiamento di una seconda
ventola di raffreddamento (sul tipo di
quella compresa nel blocco di alimenta¬
zione).
Tali disquisizioni sui particolari dell’as-
semblato possono sembrare futili, ma in
realtà servono a far capire quanta ricerca¬
tezza ed attenzione è possibile mettere
nella realizzazione di un sistema e, di fat¬
to, distinguerlo, proprio per questi parti¬
colari, rispetto agli altri.
Continuando nella panoramica final¬
mente troviamo innestate nel sistema la
scheda grafica, una Matrox Millennium II,
e la scheda audio, una musicalissima
SoundBlaster AWE 64.
Anche dal punto di vista multimediale
siamo quindi al top.
La Millennium II, dotata del nuovo pro¬
cessore MGA 2164W, è ora in grado di
estendere le sue già elevate performan¬
ce anche all'ambito del 3D. Il RAMDAC a
250 MHz, la W-RAM da 8 MByte (16 mi¬
lioni di colori fino a 1920x1080), interpola¬
zione video e supporto nativo per il di-
splaying su 4 monitor in contemporanea,
sono caratteristiche di assoluto rilievo.
Una scheda come la Millennium II in¬
nalza inesorabilmente il target del PC che
la ospita e lo spinge inevitabilmente ver¬
so ambiti prettamente professionali In
particolar modo il CAD 2D/3D e l'editoria
elettronica. A tali ambiti va poi aggiunto il
Desktop Video. Questo nel momento in
cui, alla Millennium II, venga ancorato il
modulo Rainbow Runner Studio con il
quale, al pari della stessa configurazione
raggiungibile con la Mistique, è possibile
acquisire, editare, comprimere e riprodur¬
re (con output PAL-video) in formato digi¬
tale M-JPEG.
Per quanto poi concerne la collaudata
SoundBlaster AWE 64 c'è poco da dire e
molto da sentire. Cosa che facciamo gra¬
zie alle casse amplificate che l'accompa¬
gnano, al sample-editor Vienna e ai rinno¬
vati moduli di controllo che la governano
sotto Windows 95.
La scelta di un hard disk da 6,5 GByte
invece di un taglio più basso e più econo¬
mico, quella della Millennium anziché di
una "normale" Mistique e della SoundBla¬
ster AWE 64 in luogo della più economi¬
ca AWE 32 o similari, rappresenta il se¬
gno inequivocabile della propensione da¬
ta al sistema. Un sistema che, pur poten¬
do essere calato nell'ambito domestico,
non è certo il sistema da utilizzare per i
giochi o per vedere dei VideoCD.
Conclusioni
Di configurazioni più "ricche" dal punto
di vista del corredo software (giochi, en-
256
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Vista laterale. Mentre
sul lato sinistro si alli¬
neano la SoundBlaster e
la Matrox Millennium II,
sulla destra é possibile
notare la zona degli an¬
coraggi per il fissaggio
delle schede a piena
lunghezza.
ciclopedie, ecc.) e delle periferiche (joy¬
stick, moduli di cattura, microfoni, cuffie
ed altre suppellettili multimediali) ne ab¬
biamo viste e provate. In genere sulle
pagine pubblicitarie spiccano più tali ex¬
tra che le qualità precipue del sistema
proposto.
Per quanto invece riguarda il PC Micra
Performance accade l'esatto contrario.
La tendenza è quella di garantire la
massima prestazione dell'insieme come
somma delle prestazioni di ogni singolo
componente. Il tutto ovviamente con un
occhio al costo d'acquisto.
E' in base a queste ragioni che l'assun¬
zione di un hard disk capace e veloce co¬
me il DeskStar da 6,5 GByte (almeno il
doppio del taglio usualmente utilizzato
nei sistemi concorrenti), della Millen¬
nium II, in luogo di altre schede più eco¬
nomiche (e magari con l'uscita per il TV-
color già presente di serie) e dell'AWE
64 vanno viste.
L'utilizzo di tali componenti, che già da
soli fanno inevitabilmente salire sia le
performance che il costo d’acquisto, ta¬
gliano fuori gli extra più originali.
Ciò è giusto non solo dal punto di vista
del mantenimento del prezzo d'acquisto
(altrimenti lievitabile verso livelli poco
concorrenziali) ma anche da quello pura¬
mente applicativo. Ad una AWE 64 non
si può affiancare un semplice microfono
"in plastica", ma, più probabilmente, il
produttivo che l'utilizzerà preferirà con¬
netterci un microfono professionale, ov¬
viamente bilanciato, oppure un DAT. Al¬
l'uscita della Millennium, invece che il
L'interno del sistema in cui è possibile notare la pulizia dell'assemblato in architettura ATX.
FCH Micra Performance
TV-color di casa, chi acquista un Micra
Performance penserà come minimo di
unire il bel monitor proposto nel sistema
in prova. Più probabilmente un 17 pollici,
certo più costoso, ma sicuramente più
adatto all'uso produttivo che del sistema
verrà fatto. Un sistema che, lo ripetiamo
ancora, vediamo ben indirizzato verso un
ambito professionale, com'è quello del
CAD, dell'editoria elettronica e dell'even¬
tuale Desktop Video.
Ambiti questi che, parlando ora dei
servigi offerti dalla CPU (di quell'AMD-K6
a 233 MHz che è il top dei processori
per Socket 7) possono trovare in tale si¬
stema un ottimo equilibrio di componen¬
ti e buoni margini di resa.
Ed ora il prezzo. Il PC Micra Perfor¬
mance, nella configurazione fin qui ana¬
lizzata e con tutte le potenzialità che è in
grado di offrire in ambito produttivo, vie¬
ne offerto dalla FCH a 2.790.000 lire,
monitor e IVA esclusi. Ponendo sulla bi¬
lancia di nuovo la CPU, i 6,5 GByte del
DeskStar, la Millennium II e l'AWE 64 ci
sembra un prezzo più che accettabile.
Il monitor proposto in prova, pur otti¬
mo nelle sue caratteristiche generali (e
dall'abbordabile prezzo di 565.000 lire
sempre IVA esclusa), probabilmente, l'u¬
tente che vuole acquistare il Micra
Performance per fare CAD oppure Desk¬
top Publishing, potrebbe sostituirlo con
un più ampio 17". Il prezzo salirebbe un
po', ma se andate a fare i conti e con¬
frontate il totale ottenuto con le proposte
dei sistemi home-office (quelli che non
hanno la Millennium II, né l'AWE 64, né
un hard disk come il DeskStar da 6,5
GByte!) troverete che le cifre, lira più lira
meno, coinciderebbero.
E ciò è la conferma di quanto andiamo
affermando da un po' di tempo. E cioè
che ogni singolo produttore, oggigiorno,
deve differenziare la propria offerta da
quella della concorrenza delineando nella
maniera più precisa possibile il target
d'utenza e, di conseguenza a ciò. arric¬
chendo il sistema dell'hardware e del
software più adatti.
Al riguardo, proprio nella prova del me¬
se precedente affermavamo che chi pro¬
duce per l'ufficio proporrà la propria of¬
ferta potenziando il sistema con un hard
disk di capacità maggiore (il Micra Perfor¬
mance ha difatti il capacissimo DeskStar
da 6,5 GByte!); quindi completerà il cor¬
redo software andando ad integrarvi un
elaboratore di testi (Word 97!) ed un fo¬
glio elettronico particolarmente evoluti
(Works).
Tralasciando la parte dedicata alla scel¬
ta dell'home-office (più ludica e fruitiva in
genere), mi sembra che il Micra Perfor¬
mance confermi proprio tale tendenza.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
257
ViewSonic PT813
II ViewSonic PT813 è un
monitor di caratteristiche avanzate, partico¬
larmente adatto per le applicazioni che ri¬
chiedono un uso intensivo di grafica true-
color alla massima risoluzione.
Nello specifico il Desktop Publishing, il
Pre-Press, e il Desktop Video sono gli am¬
biti dove le qualità di un 21 pollici come il
ViewSonic PT813, dotato di sofisticati con¬
trolli sul tipo di segnale, qualità cromatica e
stabilità del refresh, risultano assolutamen¬
te vincenti.
Contenuto della
confezione
Nell'enorme scatolone della confezione,
oltre all'imponente (e pesantissimo!) View¬
Sonic PT813, sono presenti un cavo video
con connettori a 15 pm (raccordo mini D-
sub compreso), il cavo di alimentazione ed
un CD-ROM contenente a sua volta il
software di controllo (Opti-Green, ViewSo¬
nic Monitor Installation ed il diagnostico Di¬
splay Data Channel).
Liberatolo dalle protezioni in polistirolo e
dal cellophane che lo avvolge, abbiamo
preso il ViewSonic sistemandolo tra i due
sistemi di cui s'è deciso di fargli visualizza¬
re il display. Un PC FCH Micra Performan¬
ce (in prova questo stesso mese) ed uno
dei PowerMac della redazione. Posizionan¬
dolo su uno e sull'altro, il PT813 è apparso
ancora più grande e possente di quello che
è. Un effetto visivo che è diventato vero
"gigantismo informatico" quando al ViewSo¬
nic abbiamo affiancato i 15" che a tali siste¬
mi normalmente si affiancano.
L'aspetto del PT813 è di assoluta impo¬
nenza e non può essere certo considerato
un monitor normale Nelle misure di
50x50x52 cm (h,l,p), che sviluppano una
diagonale visiva di 53 cm ed un peso di ol¬
tre 35 kg (!) è compresa tanta tecnologia ed
al contempo una facilità di posizionamento
e d’uso sorprendenti.
Malgrado tale imponenza le linee esterio¬
ri appaiono semplici e molto lineari, sia nel¬
la vista frontale, dove intorno al grosso
screen gira una cornice plastica più pronun¬
ciata alla base, che in quella laterale, dove il
restringimento del tubo è accompagnato
da una serie di feritoie che indubbiamente
ne alleggeriscono la linea.
Il frontale, pulito e semplice, è occupato
solo dai pulsanti di controllo e dal tasto di
Produttore:
ViewSonic Corporation
381 Brea Canyon Road, Wa lnut. CA 91789
Web |hi toy/viewsonic.com
Fa* (909) 869-7958
Distributori:
Mnas Italia
Via Einstein, zona commerciale sud
89100 Bolzano
Tel 0471-540900
Test Firenze
Via F. Redi, 10/12
50011 Osmannoro Sesto Fiorentino (FI)
Tel 055-30171
Prezzo (IVA esclusa): L 3.310.000
accensione.
Massima importanza in un monitor di ta¬
le stazza, oltre alla qualità visiva, la riveste
senz'altro la massima praticità di utilizzo
E' evidente che in un monitor cosi volu¬
minoso e pesante risulta basilare la presen¬
za di un sistema capace di renderne facile il
riposizionamento.
Al riguardo il ViewSonic PT813 poggia su
di una base basculante capace di sostener¬
ne il peso con buona stabilità e garantirne
un'ottima rotazione, sia orizzontale (fino a
180° circa) che verticale (con un angolo di
inclinazione regolabile per buoni 20°). In
pratica non c'è posizione obbligata che non
possa essere raggiunta dal display per una
visione ottimale dello schermo.
Passando dal frontale al retro del monitor
troviamo ad attenderci le prime conferme
al riguardo della duttilità applicativa del
PT813. Oltre alla classica connessione VGA
a 15-pin, è difatti presente una serie di con¬
nettori BNC tradizionalmente utilizzati nel
campo del video analogico, Ciò significa
che il PT813, oltre che alla visualizzazione
di grafiche VGA, è anche capace a visualiz¬
zare il segnale proveniente da VCR e tele¬
camere.
Caratteristiche
generali
Dal punto di vista delle caratteristiche ge¬
nerali il PT813 gode di varie tecnologie sia
a livello di produzione che di controlli elet¬
tronici qualitativi resi all'utente.
Il tubo catodico, in tecnologia SonicTron
proprietaria ViewSonic, offre una resa ad al¬
ta risoluzione con pitch (aperture grille) pari
a 0,28 mm, producendo display non inter-
lacciati sui quali è possibile agire con una
serie di controlli automatici di base per la
resa della brillantezza, il contrasto e la stabi¬
lità delle immagini (flicker-free Circuit).
Lo schermo attivo, realizzato in tecnolo-
258
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
ViewSonic PT813
Overview-
già SuperContrast, oltre all'aperture grille
elevata a 0.28 pitch, è in grado di assicura¬
re (grazie al trattamento antiriflesso ARAG,
sempre di ViewSonic) purezza e nettezza
di linee e punti visualizzabili a qualsiasi ri¬
soluzione e sotto qualsiasi fonte di illumi¬
nazione.
Notevole è poi la raffinatezza offerta dal
sistema di controllo Doublé Dynamic Fo¬
cus, un altro automatismo digitale per
mezzo del quale un circuito di compensa¬
zione, collegato all'emissione dei cannoni
elettronici del tubo, è in grado di riconver¬
gere il fuoco in ogni punto dello schermo
attivo. Ciò rende alla visione la massima
nettezza delle immagini in ogni condizione
cromatica.
La massima risoluzione raggiungibile dal
ViewSonic PT813 è pari a 1600x1200 dot
(con refresh pari a 85 Hz). Il refresh consi¬
gliato da ViewSonic è di 100 Hz (nella riso¬
luzione ideale di 1280x1024 dot) benché il
valore massimo sia di 160 Hz raggiungibile
nella stabilizzazione dei display da 640x480
ed 800x600 pixel.
Oltre a tali valori risultano presettati in
fabbrica anche i valori di 1024x768 a 130
Hz e 800x600 a 160 Hz. Tutte le modalità
sono ovviamente di tipo non interlacciato.
Per quanto riguarda la sezione d'INput il
ViewSonic PT813 è capace di supportare
segnali Video RGB analogici (0.7 Vp-p, 75
ohm) con sincronismo HA/ separato (TTL)
e videocompositi, con sync supportato su
frequenze orizzontali comprese tra i 30 e i
107 kHz e frequenze verticali da 50 a 160
Hz.
Il ViewSonic PT813 è pienamente com¬
patibile con la tecnologia Plug-n-Play di
Windows 95
Altre caratteristiche
Nel testare un monitor, oltre alle caratte¬
ristiche tecnologiche di base è importante
andare a verificare la qualità cromatica, la
sicurezza, il risparmio energetico ed i con¬
trolli d'impostazione.
Muovendoci in quest'ottica abbiamo rile¬
vato altre caratteristiche di massima impor¬
tanza che rendono il ViewSonic PT813 uno
tra i monitor più sofisticati oggi in circolazio¬
ne. •
In generale per tutti i tipi di monitor, ed
in particolare per quelli destinati all'uso in¬
tenso e prolungato nel tempo com'è in am¬
bito professionale, è di basilare importanza
il rispetto dei criteri di sicurezza e di rispar¬
mio energetico applicati Più questi sono
raffinati ed estesi, più il monitor è sicuro (e
piu costai).
Dal punto di vista della sicurezza operati¬
va, del tipo di materiale utilizzato (sia per i
componenti elettronici
che per II cabinet) e della -
riduzione dei consumi, il li design laterale
ViewSonic rispetta pie- deiPT8i3
Il retro del monitor
con in primo piano
le connessioni
VGA e BNC video-
analogiche
namente le certificazio¬
ni TCO'95. EnergyStar
e VESA DPMS.
La certificazione
TCO'95 (la più rigida in
fatto di parametri quali¬
tativi e di sicurezza) nel
ViewSonic si traduce in bassissima emis¬
sione elettrostatica e nel massimo utilizzo
di materiale riciclato in tutte le parti plasti¬
che che lo compongono
Per quanto riguarda la certificazione
EnergyStar e VESA DPMS, il ViewSonic
PT813 è dotato di circuiti di controllo in gra¬
do di far passare il sistema adattatore-mo¬
nitor in stand-by riducendo il consumo a
pochi watt (circa 30 W) in tutte le fasi in cui
non c'è attività sul monitor e, successiva¬
mente a tale fase, di procedere ad una mo¬
dalità di effettiva sospensione con la quale,
se l'inattività persiste, la riduzione di consu¬
mi scende ulteriormente a circa 10 W.
Per quel che concerne i controlli d'impo¬
stazione il ViewSonic PT813 è dotato del-
l'ormai classico sistema OSD (On Screen
Display) per mezzo del quale tutte le ricali-
brazioni del display possono essere svolte
attraverso i controlli elettronici OnView che
appaiono in schermo. Sul ViewSonic PT813
ciò è possibile tramite la bottoniera presen¬
te sul frontale del case. Nella lista delle op¬
zioni modificabili appaiono il contrasto, la
brillantezza, la centratura, la convergenza
ed il fuoco. Previsto è anche l'effetto
moiré, l'hourglass per contenere la defor¬
mazione angolare ai vertici superiori del
CRT e il tilt per la rotazione (senso
orario/antiorario) dello schermo.
Sempre richiamabile dai bottoni di sele¬
zione dell OSD. è disponibile il controllo
elettronico in tecnologia ViewMatch per
mezzo del quale è possibile riadattare la
temperatura colore e presettare delle inten¬
sità di colore equivalenti per avere il WY¬
SIWYG tra schermo ed eventuale materiale
stampato Per default sono pretarati valori
di 9300, 6500 e 5500 K. In più è possibile la
già citata ncalibrazione da parte dell'utente.
Prevista infine é l'ovvia selezione della
modalità d'INput con la quale è possibile
commutare il display o sull'ingresso VGA
(D-SUB) oppure RGB-analogico (BNC).
Per mezzo dell'opzione Degauss è quindi
possibile provvedere, attivandola semplice¬
mente on-screen, la demagnetizzazione
dello schermo attivo. Lo scaricamento dei
campi magnetici è un'operazione che va
comunque fatta a scadenze periodiche
(non inferiori ai 1 5-20 minuti) per non dan¬
neggiare il monitor.
Ultima nota di raffinatezza: al pari dei più
moderni TV-color, anche dall'OSD del
ViewSonic PT813 è selezionabile la lingua
di comunicazione. Peccato che tra inglese,
tedesco e francese, non si è trovato spazio
per inserirci anche l'italiano!
Conclusioni
E' evidente che, per specifiche, dimen¬
sioni e costo, il ViewSonic PT813 è un mo¬
nitor particolarmente adatto per le applica¬
zioni verticali dov'è richiesta la massima
diagonale d'apertura e la massima qualità
visiva. Nello specifico i 21 pollici del View¬
Sonic PT813 sono l'ideale per il Desktop
Publishing, il Pre-Press e II Desktop Video
(particolarmente avvantaggiati i sistemi per
l'editing non-lineare).
Per gli utilizzatori di applicazioni grafiche
di fascia alta come progettazione, prestam¬
pa e Cad, sono chiaramente allettanti le
possibilità offerte da un monitor come il
PT813. Sul suo display da 21’. difatti. é
possibile visualizzare i documenti nella
stessa grandezza con cui dovranno andare
in stampa. Oltre al WYSIWYG dimensiona¬
le. il ViewSonic PT813 è in grado di garanti¬
re anche quello cromatico, grazie alla tec¬
nologia ViewMatch, con la quale è possibi¬
le effettuare la perfetta calibrazione del co¬
lore. (SS
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
259
di Andrea de Prisco
TVC Italia Robin
■■■■ Proprio un mese fa, nella
prova di un altro prodotto della TVC Italia
- il notebook Wings ad alte/altissime pre¬
stazioni - dicevamo che il bello dei portati¬
li è che, a differenza dei computer da ta¬
volo, non sono affatto "tutti uguali". An¬
che quando ci muoviamo all'interno dello
stesso marchio, i modelli di fascia più
bassa non sono semplici semplificazioni
dei "fratelli maggiori" ma prodotti proget¬
tati e costruiti ex novo per assecondare
esigenze diverse soddisfacendo sempre
e comunque appieno le attese del diver¬
so utente.
Cambiando punto di vista, chi intende
acquistare un notebook per prima cosa
dovrebbe fissare il budget di spesa e poi
scegliere tra i tanti modelli che lo soddi¬
sfano quello più consono alle proprie esi¬
genze Oggi, in generale, con pochi milio¬
ni si riesce già ad acquistare un notebook
con display a colori LCD a matrice passi¬
va, processore di media potenza e quan¬
tità di memoria ragionevole. Potendo
spendere qualche lira in più (diciamo po¬
sizionandosi un po' sopra i cinque milioni,
oltre l'IVA) è possibile scegliere tra nume¬
rosi modelli dotati di processore MMX,
display a colori a matrice attiva di media
dimensione, una quantità di memoria
RAM almeno pari a 32 megabyte (per
"cominciare a non avere problemi" con
Windows 95) e, naturalmente, ogni ben-
didio di ispirazione multimediale (Sound
Blaster, altoparlanti, microfono, lettore di
CD-ROM, ecc. ecc).
Proprio come per il Robin di cui vi par¬
liamo in queste pagine, definito dalla TVC
Italia come: "Il portatile giovane, ricco di
prestazioni e di idee". Vediamo...
TVC Robin
Rispetto al Wings del mese scorso.
Robin è più piccolo, più leggero e sfoggia
un look meno squadrato. Gli angoli arro¬
tondati non appesantiscono affatto l'este¬
tica dell'oggetto movimentandola quel
tanto che basta. Anche il livello di rifinitu¬
ra e. in generale, la robustezza d'insieme
non cambia: è ben evidente, per fortuna,
la stessa mano del costruttore sia per il
modello maggiore che per il modello mi¬
nore. Chiariamo subito che la principale
differenza col Wings riguarda la dimen¬
sione massima del display LCD (da cui le
dimensioni minori) che sono di 12.1 polli¬
ci contro 13.3. Le altre caratteristiche tec¬
niche, infatti, sono comunque di alto livel-
Produttore e distributore:
TVC Italia Srl
Strada del Mobile 16/C
33080 Vismale di Pasiano (PNl
Tel 0434/612711 r e
I’ /rwww oystent cotrl
Prezzo al pubblico: (IVA esclusa)
Robin 166 MMX, display TFT 12.1\ 32 MB RAM.
HD 1 1 GB. CD-ROM 20X. unita floppy disk,
batteria Ni-MH. Windows 95 L 5 840 000
lo. Il microprocessore utilizzato, in tecno¬
logia MMX nell'esemplare in nostro pos¬
sesso, può essere "cioccato" a 120/
133/150/166 MHz, la memoria centrale
va da 0 a 128 megabyte (nel senso che la
"piastra madre" è senza memoria, si utiliz¬
zano gli slot d'espansione anche per
quella di base) e non manca, come di
consueto, una cache di secondo livello da
256 kbyte funzionante in modalità burst.
La sezione video utilizza un controller
SVGA a 64 bit mterfacciato con l'unità
centrale attraverso il locai bus PCI, dispo¬
ne di due megabyte di videoram per ave¬
re 65.000 colori a 800x600 pixel (risolu¬
zioni maggiori sono possibili su monitor
esterno) e permette anche la visualizza¬
zione simultanea LCD/monitor.
Il BIOS della macchina "vive" all'interno
di una Flash RAM da 256 k, supporta la
modalità Plug & Play ed è aggiornabile via
floppy disk alla bisogna.
L'hard disk è rimovibile (da 2.5 pollici,
altezza massima 17 mm) ed è attualmen¬
te disponibile in tagli da 1.1 a 3.1 gigaby¬
te. Si interfaccia con l'unità centrale attra¬
verso un controller IDE sempre su locai
bus PCI. Il lettore di CD-ROM, a velocita
20x, di tipo ATAPI, si inserisce al posto
dell'unità floppy disk. Quest'ultima, se
deve essere utilizzata contemporanea¬
mente al lettore di CD-ROM, può essere
collegata esternamente attraverso l'ac¬
cluso cavetto di collegamento.
Ricca, com'era da attendersi, la dota¬
zione di interfacce per il mondo esterno
uasi tutte protette da appositi sportellini
i plastica. Sul retro troviamo una porta
tastiera/mouse di tipo PS/2, una parallela
bidirezionale EPP/ECP, una seriale veloce
compatibile UART 16C550, un'interfaccia
a raggi infrarossi compatibile IrDA, un'u¬
scita per monitor esterno SVGA, un con¬
nettore per il replicatore di porte opziona¬
le. una porta USB (Universal Serial Bus)
per l'interfacciamento veloce di periferi¬
che di questo tipo (arriveranno in massa
subito dopo il lancio di Windows 98).
Sul lato sinistro della macchina trovia¬
mo l'alloggiamento per le schede d'e¬
spansione PCMCIA di tipo II e di tipo III
260
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
TVC Italia Robin .
OverView
La batteria ricaricarle assicura un'autonomia di funzionamento piu che soddi¬
sfacente. A destra il lettore di CD-ROM e l'unità floppy disk intercambiabili.
(funzionanti anche in modalità Zoomed
Video per la massima velocità di trasferi¬
mento dati col microprocessore), ingressi
e uscite audio (Lineln, LineOut, Micln) e
un potenziometro per la regolazione ma¬
nuale del volume. Li accanto una piccola
ventola di aerazione, termocontrollata,
provvede alla circolazione forzata di raf¬
freddamento del microprocessore.
Sul fondo della macchina, accessibili
svitando in tutto quattro viti, troviamo sia
l'alloggiamento per la memoria che per
l'hard disk rimovibile. Sia la batteria ricari-
cabile che l'unità floppy disk (o il lettore di
CD-ROM) si sganciano agendo manual¬
mente su un dispositivo di sblocco a mol¬
la e, riguardo la prima, è da segnalare la
possibilità di utilizzare un secondo ele¬
mento opzionale da 3.500 mAh per il rad¬
doppio istantaneo dell'autonomia di utiliz¬
zo. La batteria aggiuntiva, tra l'altro, può
essere ricaricata indipendentemente dal
portatile, semplicemente collegando a
questa l'alimentatore caricabatterie forni¬
to con la macchina,
Ergonomia
L'unica nota negativa riguardo il note¬
book Robin (abbiamo espresso medesi¬
mo giudizio negativo in moltissime altre
occasioni) riguarda il layout della tastiera
ed in particolar modo la fila di tasti curso¬
re posizionati all'estrema destra, dove
possono rendere meno agevole l'acces¬
so ai tasti BackSpace ed Enter, sicura¬
mente più "gettonati". Disposizione a par¬
te, l'unità ha comunque un funzionamen¬
to più che soddisfacente né possiamo
criticare la completezza dei tasti: trovia¬
mo finanche quelli relativi a Windows 95,
mentre alcuni sono classicamente seri-
grafati in blu e danno accesso ad ulteriori
funzionalità della macchina.
Come dispositivo di puntamento è uti¬
lizzata una consue-
funzionamento soddisfacente: imple¬
menta, via software, anche il singolo e il
doppio click del tasto sinistro del mouse
semplicemente picchiettando una o due
volte sulla sua superficie.
Infine il display, pur non raggiungendo
l'eccellente livello del Wings da 13.3 polli¬
ci, ha comunque una visibilità ottima, co¬
me si addice ad un'unità TFT (matrice at¬
tiva).
Prezzo/prestazioni
Concludiamo questo breve incontro col
TVC Robin dando uno sguardo al prezzo
di vendita al pubblico, tenute conto le
prestazioni offerte dalla macchina L'e¬
semplare giunto in redazione, con pro¬
cessore Pentium MMX a 166 MHz, hard
disk da 1.1 gigabyte, 32 mega di RAM,
display a colori a matrice attiva da 12.1
pollici, floppy disk e lettore di CD-ROM a
corredo, costa meno di sei milioni più IVA
(per la precisione 5.840.000 lire) Ci sem¬
bra, tutto sommato, un prezzo piuttosto
proporzionato alle caratteristiche offerte
chi vuole, naturalmente, potrà meglio as¬
secondare le proprie esigenze (o centrare
maggiormente il budget di spesa prefis¬
sato... dipende dai punti di vista) configu¬
rando diversamente la propria macchina.
Potrà risparmiare, ad esempio, sceglien¬
do il display a colori a matrice passiva
(dual scan) di pari dimensioni, o investire
maggiormente espandendo ulteriormen¬
te la memoria RAM o per hard disk di
“più ampio respiro". Oppure pensare subi¬
to anche al replicatore di porte che, con
un singolo gesto, collega e scollega in un
attimo tutte le periferiche installate.
Comodo, estremamente comodo...
«e
ta trackpad integra¬
ta, posizionata al
centro della zona
antistante la tastie¬
ra, anch'essa dal
Accanto agli slot PCM¬
CIA, la piccola ventola
di raffreddamento. In
basso le connessioni
per il mondo esterno,
la porta a raggi infra¬
rossi e la presa USB
261
""
auppauge WìnTV/PCI
Nell'ampia panoramica di
add-on video per PC. e tra le componenti piu
coreografiche, anche se forse di limitato utiliz¬
zo, spiccano senza dubbio le schede di sinto¬
nia TV, o TVtuner board. Tra le molte proposte
sul mercato è presente anche questa Haup-
pauge WmTV/PCI, proveniente da una casa
molto nota in ambito multimediale, dotata tra
l'altro di un prezzo abbastanza economico
Il fascino di vedere la TV su PC è sempre
stato di un certo effetto, ed il suo utilizzo, al di
là della componente ludica in essenza, ha dal¬
la sua anche una praticità operativa che spes¬
so compendia bene il nostro lavoro su PC.
Pensate alla necessità professionale di es¬
sere sempre informati sui fatti che accadono
nel mondo (magari via televideo) oppure al te¬
ner sotto controllo stazioni ‘all news' come
CNN, SkyNews o EuroNews. per aggiorna¬
menti in tempo reale o necessità di cattura te¬
sti, notiziari o solo anche immagini stili frame.
A ben vedere, quindi, un device del genere
spesso toglie dai 'guai' piu del previsto, ed il
suo felice utilizzo (in sintesi è come se avessi¬
mo un televisore sempre acceso su PC) è alla
portata di tutti, neofiti ed esperti.
La scheda, di tipo half-stze in standard PCI,
é in grado di elaborare i segnali di ingresso di
due sorgenti video distinte. Le sue connessio¬
ni. cinque per l'esattezza, vanno dall'ingresso
per il cavo d'antenna ed un mini jack per l'u¬
scita audio stereo del sinto TV, ai tre ingressi
RCA dei quali uno per la sorgente video ester¬
na (come VCR o telecamera) ed i restanti per i
due canali audio In ultimo, poi, è presente
sulla scheda anche un connettore per il colle-
gamento. volendo, all'audio del
Win/TV-PCI
PAL B/G
58304 Rive
CD-ROM
A livello di costruzione
hardware spiccano, tra l'altro,
sulla scheda il BrookTree
BT848, chip video digitizer, non¬
ché i componenti necessari per
la decodifica televideo. di pro¬
duzione Philips
La sua confezione si presen¬
to evidenza la buona fattura della
WmTV/PCI, si riconoscono il luner
TV. il BrookTree BT848 e le com¬
ponenti del decoder televideo.
Hauppauge 1
IWinTV/PC
Produttore:
Hauopauge Computer Works
USA
interne' Inilà //www.MuPMuaé W,|
Distributore:
CDC Computer Discount
Via T Romagnola 61/63
56012 F ornacene (PII
Tei 0587/2882
numero verde 167/231450
Prezzo: I iva esclusaI
Lire 289 000
ta comprensiva della scheda Idi buona fattu¬
ra), di un essenziale manuale di servizio e di
svariati floppy di installazione driver ed appli¬
cativi. Sul fronte delle risorse di sistema può
tranquillamente bastare anche un vetusto
486, magari con adeguata RAM, e l'immanca¬
bile Win95
Una delle prerogative piu apprezzate e
senz'altro la sua facilità di installazione, poiché
non è richiesto alcun collegamento esterno al¬
le sue funzioni (quindi niente che vada a con¬
nettersi alla VGA presente, come al classico
’feature connector', per esempio), ma richie¬
de solo di essere inserita in un comune slot
PCI, a cui dovrà seguire l'installazione del
software di configurazione
Una sola necessità dovrà essere rispettata,
cioè che la nostra scheda video sia in grado di
supportare lo standard DirectDraw 2 0 (o su¬
periore). opzione che consente alla WmTV di
essere ottimizzata nel suo funzionamento. In
ogni caso, la Hauppauge ha comunque testa¬
to la stessa con una ampia gamma di SVGA e
ne garantisce il perfetto funzionamento con
schede basate su chip S3 Tno64+, Trio 32/64,
Vision 968, ViRGE, Cirrus Logic 5446, Hercu¬
les Dynamite 128, ATI Mach64 e Matrox Mil¬
lennium e Mystique, oltre che con VGA basa¬
te su Tseng Lab ET6000.
Oltretutto, la sua natura P'n'P non necessi¬
ta di alcun settaggio hardware da compiere,
basterà solo inserirla nello slot e via.
In ogni caso, il fatto che la stessa non ha bi¬
sogno di alcun collegamento extra alla VGA
presente ha il vantaggio di garantirne comun¬
que un buon funzionamento anche con sche¬
de grafiche che non siano tra quelle appena
menzionate, naturalmente il massimo delle
prestazioni lo si ottiene con quelle elencate.
La risoluzione massima supportata per la
WinTV/PCI sarà di 1280x1024 a 16 mi di colori
ed è dotata di una buona capacità di gestione
refresh verticale (al limite dei 100 Hz), mentre,
per la visualizzazione delle immagini, sia del tu-
ner che della sorgente esterna, se ne potrà go¬
dere di una ottima qualità lavorando almeno a
16 bit colore, laddove le stesse a 256 appaiono
leggermente sfocate e poco definite Di un cer¬
to pregio invece la fluidità delle immagini, an¬
che full screen, merito senz'altro del bus PCI e
della buona implementazione dell'overlay in ap¬
poggio alle VGA testate dalla Hauppauge.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Hauppauge WinTV/PCI
Molto curata ! installazione mul¬
ti lingua della WinTV/PCI. volen¬
do. possiamo scegliere, al di là
dell'italiano, tra ben 7 idiomi di-
L applicativo pnncipale. il WinTV.
ci offre la completa gestione del
smto TV. m evidenza uno dei me¬
nu
In primo piano uno degli am¬
bienti di Preference del WinTV.
scelta di opzioni della barra del
titolo, la temporizzazione del
programma TV ed altro
Come abbiamo detto, la
stessa e un tuner TV ed una
scheda di cattura video; e in
grado di digitalizzare le imma¬
gini nel formato YUV 4:2:2 Idi
miglior resa che non la classi¬
ca ad 8 bit), a 16 e 24 bit
RGB. Il software di configura¬
zione, e gli applicativi annes¬
si, sono di facile utilizzo e
molto intuitivi Dopo un
check hardware automatico,
che identifica la VGA, le sue
doti e l'allocazione della
WinTV/PCI, potremo andare
nell'applicativo principale (do¬
po aver dato il setup, tra l'al¬
tro con scelta di diverse lin¬
gue tra cui l'italiano) dove si
potranno regolare voci come
tonalità colore, luminosità,
contrasto, saturazione ed al¬
tro ancora, come eventual¬
mente, se si possiede una
scheda audio, la si potrà tran¬
quillamente collegare alla
stessa, gestendone la com¬
ponente audio
Completamente ridimen¬
sionatale sarà la finestra di vi¬
sualizzazione immagini, fino a
pieno schermo, e tramite lo
stesso programma potremo
scegliere quale sorgente in
ingresso gestire, mentre sarà
in grado di interpretare i di¬
versi standard TV, come NT-
SC, PAL e SECAM L'impo¬
stazione dei canali del sinto
potrà avvalersi della comoda
funzione di ricerca automati¬
ca a scansione, potrà memorizzarne sino ad
un massimo di 125 (tra quelli che superano
una certa soglia di segnale) permettendoci di
assegnare loro anche un nome di identifica¬
zione: il tutto avverrà in modo veloce ed effi¬
ciente, merito della buona qualità del tuner ed
effettuando la scelta canali con un comodo te¬
lecomando software.
Per quanto riguarda l'acquisizione delle im¬
magini il software di gestione ci consente di
catturare solo singoli fotogrammi, e necessita
Siamo nell ambito configurazio¬
ne dei canali TV: nellapposito re-
quester abbiamo la possibilità di
ricerca, selezione, identificazione
nominativa, sintonia Ime ecc
di selezionare il programma
TV e cliccare sull'icona dedi¬
cata. mentre il fotogramma
acquisito potrà essere salva¬
to ad 8 o 24 bit nei classici
formati BMP. GIF. TIF e
JPEG. La qualità della cattura è senz'altro buo¬
na e priva di apparenti difetti, mentre per la
cattura di sequenze video ci si dovrà avvalere
di un altro applicativo, detto WmTV-Capture,
laddove saremo in grado di operare in stan¬
dard AVI. Al solito, prima di andare in acquisi¬
zione sarà necessario impostare le modalità
con cui agire, e tramite il menu delle opzioni
potremo selezionare, per esempio, le dimen¬
sioni delle immagini, il formato e la qualità del¬
l'audio; in caso di standard PAL il limite supe¬
OverView.
riore per le dimensioni dell'area video sara di
768x576. peraltro troppo spinta per le perfor¬
mance della scheda, mentre una piu tranquilla
dimensione 320x240 (o 352x288) sarà di idea¬
le equilibrio tra efficienza cattura/frame persi
In tale modalità potremo acquisire le immagini
in formato BtYUV IBrookTree YUV) a circa 30
fps. e per ottenere tutto ciò la WinTV/PCI ef¬
fettuerà una compressione dei dati in tempo
reale con fattori di circa 2.5-5:1, dipendendo
comunque il tutto dalle prestazioni globali del
sistema ospite.
Sono altresì presenti altri formati video di
cattura, tra cui I YUV9, l'YCrCb. I'YUV12, l'8
bit RGB, il 15. 16. 24 e 32 bit RGB, alcuni di
essi varianti del base BtYUV
Se in ogni caso il WmTV-Capture non ba¬
stasse. si potrà comunque ricorrere ad appli¬
cativi ben più esperti, come il MediaStudio
della ULead o il classico Premiere, o l'essen¬
ziale VidCap, poiché, i driver e i codec della
WinTV/PCI, installati nel sistema ospite, con¬
sentiranno di dialogare anche con altri applica¬
tivi video
La gestione delle funzioni televideo/teletext
sarà invece affidata ad un apposito prodotto, il
VTPIus, che ci mette a disposizione numerose
e complesse opzioni, tra default e impostabili
dall'utente, che consentono un rapido ed in¬
telligente accesso alle pagine in onda, velociz¬
zandone la consultazione ed estraendone i
contenuti. Potremo quindi catturare i testi del¬
le notizie (in vari formati), settare sequenze di
pagine per una veloce rincorsa delle stesse,
scantonare il televideo con l'uso dei menu ed
altro ancora.
Per concludere, una somma dei pregi e dei
difetti di questa WinTV/PCI; al di là del suo im¬
mediato utilizzo, nella messa in opera, di estre¬
ma facilità, le sue doti migliori si evidenziano
nella buona sensibilità del tuner TV, nella ge¬
stione dei canali, nelle procedure di settaggio
degli ingressi/uscite. nelle dignitose perfor¬
mance in ambito cattura video e nella naziona¬
lizzazione del prodotto, a livello software. Per
contro, invece, la mancanza del manuale in ita¬
liano può farsi notare (anche se in verità non
particolarmente), come pure un più deciso
sprint nelle catture sequenze video e nel prez¬
zo d'acquisto consigliato; qualche liretta in me¬
no sarà in grado senz'altro di contribuire ad
una sua maggiore diffusione. £*?
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
263
ATTUALITÀ'
testo e illustrazioni di Andrea de Prisco
DigiSMAU 97
Anno nuovo, SMAU nuovo. Rieccoci
qui a parlare degli aspetti fotodigitali
della manifestazione fieristica informati¬
ca più importante dell'anno. Com'era
prevedibile il profumo di "bit colorati"
era ancora più intenso: sempre più
aziende sono interessate alla fotografia
digitale, propongono nuovi apparecchi
fotografici, nuove periferiche, nuovi
software per il trattamento/l'elaborazio¬
ne delle immagini.
Come potrete notare leggendo que¬
sto veloce reportage interamente dedi¬
cato al mondo Digital Imaging presente
a SMAU, la maggior parte delle aziende
intervistate Idi seguito riportate in rigo¬
roso ordine alfabetico) proponeva nuovi
apparecchi per la ripresa diretta in digi¬
tale. Molte le novità riguardo quest'ulti¬
me, poche rispetto agli scanner, alle
stampanti, ai dispositivi di puntamento
e visualizzazione. Si cominciano, però, a
notare i primi sforzi per aumentare la ri¬
soluzione reale delle attuali fotocameri-
ne digitali (siamo passati dalle poche
centinaia di migliaia di pixel alle molte
centinaia di migliaia di pixel) ma per par¬
lare di vere e proprie macchine fotogra¬
fiche bisognerà attendere ancora un
po': quando cominceranno ad arrivare
sul mercato fotocamere digitali da al¬
meno tre o quattro milioni di pixel (a
prezzi ragionevoli, s'intende!), in grado
di non sfigurare accanto alle stampanti
a getto d'inchiostro di recente genera¬
zione, potremo finalmente trarre un pri¬
mo respiro di sollievo. Allo stato attuale,
vista la qualità (bassissima) al momento
ottenibile, è meglio attendere fiducio¬
si... in apnea. Solo a partire dal 1999, a
mio modesto parere, le cose cambie¬
ranno sensibilmente. In meglio!
Agfa
Dopo la discutibile ePHOTO 307 pre¬
sentata lo scorso anno, Agfa rilancia sul
mercato consumer una nuova fotoca¬
mera ben più appetibile sotto il profilo
tecnico ed estetico. Si chiama ePHOTO
1280 e, grazie al suo sensore CCD da
810.000 pixel, fornisce immagini a riso¬
luzione ben più alta: 1280x960 (interpo¬
lati). L'obiettivo zoom ha un'escursione
focale 3x ed è montato su un supporto
rotante per poter scattare da qualsiasi
angolazione. Secondo quanto riportato
sulla documentazione, il software Agfa
PhotoGenie elimina le imperfezioni del¬
le immagini, come quelle dipendenti
dalla compressione JPEG, l'effetto den¬
tellatura e la posterizzazione che si pre¬
sentano comunemente nell'acquisizio¬
ne delle immagini.
Attraverso un'elaborazione software
basata su tecniche di intelligenza artifi¬
ciale. le caratteristiche delle immagini
sono reinterpretate e ricostruite imitan¬
do il modo in cui l'occhio umano (e il
cervello) riconosce e distingue i partico¬
lari. Da provare...
Agfa-Gevaert SpA - Via Grosio, 10/4
20151 Milano-tei. 02/30741
Alps Electric
Presso lo stand Video Computer (di¬
stributore italiano dei prodotti Alps) era
esposta la nuova MD-1000, una stam¬
pante a trasferimento termico accredi¬
tata di una risoluzione di ben 1200 punti
per pollice. Grazie alla particolare tecno¬
logia utilizzata, la nuova Alps permette
di ottenere risultati eccellenti finanche
su carta speciale non fotografica (e uti¬
lizzando i normali pigmenti di trasferi¬
mento termico) mentre per risultati as¬
solutamente fuori norma è comunque
possibile l’utilizzo della tecnologia di
stampa a sublimazione termica sempli¬
cemente cambiando tipo di carta e in¬
stallando le apposite cartucce nastro
per il fotorealismo.
Video Computer SpA - Via Antonelli, 36
10093 Collegno <TO) - tei. 011/4034828
L'Agta ePHOTO 1280 con sensore CCD da 810.000 pixel.
LALPS MD-1000 slampa a 1.200 dpi a trasferimento termico.
264
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
La Canon DM-MV-1 è una videocamera digitate con aspirazioni fotografiche
La Casio OV-700 ha un sensore CCD da soli 360 000 pixel Pazienza '
Canon
Canon entra nel mondo della videore¬
gistrazione digitale e lo fa proponendo
una nuova videocamera che può essere
considerata la giusta via di mezzo tra un
apparecchio di ripresa video e uno di ri¬
presa fotografica. Si chiama DM-MV1 e,
anche dal punto di vista estetico, si avvi¬
cina ad entrambi i mondi. Come suppor¬
to di memorizzazione utilizza le micro¬
cassette DV (Digital Video) sulle quali è
Alto stand Barco "davano spettacolo " gli incredibili
monitor Reference Cahbrator.
possibile memorizzare fino a 550 imma¬
gini alla massima risoluzione (il sensore
CCD utilizzato è da 470.000 pixel) o
un'ora di video digitale. Utilizza, in tecno¬
logia LCD a colori, sia un mirino elettro¬
nico che uno schermo da 2 pollici, men¬
tre lo zoom è un 14x (35x digitale) dota¬
to di stabilizzatore ottico incorporato.
Può essere utilizzata sia a priorità dei
tempi che dei diaframmi, lasciando all'o¬
peratore il massimo controllo sulle fun¬
zioni d'esposizione. Non manca, infine,
una slitta porta-accessori dotata dei con¬
tatti specifici per i flash Canon per il con¬
trollo TTL della luce lampo.
Per quanto riguarda le stampanti, Ca¬
non lancia una nuova tecnologia di
stampa a sette colori (ciano, magenta,
giallo in due gradazioni piu il nero) e la
nuova modalità P-POP per ottimizzare i
risultati anche su carta comune. Il mo¬
dello professionale BJC-7000 offre, inol¬
tre. la possibilità di stampare il formato
A4 "al vivo’, utilizzando la nuova carta di
maggiore dimensione A4+,
Canon Italia SpA - Palazzo L Strada 6
20089 Rozzano IMII - tei 02/82482304
Casio
L'offerta Casio di fotocamere digitali
si articola ormai su diversi prodotti.
L'apparecchio di maggior pregio, la QV-
700, pur continuando ad utilizzare un
sensore CCD da soli 360.000 pixel (suf¬
ficienti sì e no per piccole immagini
pubblicabili in Internet), è la prima Casio
a impiegare schede d’espansione di
memoria in standard CompactFlash
RAM in tagli da 2-4-10 megabyte. Inol-
Fujix DS-300
Per la realizzazione di questo reportage dedicato alla
fotografia digitale allo SMAU e stata utilizzata una fo¬
tocamera digitale Fu|ix DS-300. dotata di sensore CCD
da 1.3 milioni di pixel, ottica zoom 35-105 mm equiva¬
lente, flash incorporato. Le immagini, salvate in forma¬
to JPEG su schede di memoria PCMCIA da 15 me¬
gabyte, sono state utilizzate in modalità ’Normal' che
rappresenta un giusto compromesso tra qualità finale
e spazio di occupazione in memoria. In questo modo è
stato possibile salvare fino a 42 immagini su una sin¬
gola scheda di memoria da 15 MB, più che sufficienti
per il tipo di lavoro svolto La Fu|ix DS-300, cosi come
tutti gli altri prodotti della Fuji Film Co., è distribuita
dalla ONCEAS SpA. Via De Sanctis 41, 20141 Milano,
tei. 02/89582241
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
265
L •EPSON PhotoPC 600 oltre un CCD da 810 000 pixel e la stampa diretta
L ‘HP 890C stupiva i visitatori con le sue splendide "uscite ~ su carta comune
tre il display a colori (da utilizzare anche
come mirino) è da 2.5 pollici (contro gli
18 di molti altri modelli) Grazie, poi. al¬
la sua porta seriale incorporata si con¬
nette facilmente a PC da tavolo, agli
HPC Windows CE di Casio, ad altre fo¬
tocamere digitali, direttamente alle
stampantine a colori a sublimazione
QG100, DP300, DP8000
Delta Distribuzione - Via Brodolini, 30
Malnate IVA) - tei. 0332/803111
EPSON
Ricco di prestigiose novità, come
sempre, l'immenso stand EPSON nel
quale era possibile vedere e provare
tutti i prodotti del colosso giapponese
Cominciando dal basso, la prima no¬
vità si chiama Stylus COLOR 300 ed è
dedicata al mercato consumer. Disponi¬
bile solo per piattaforma Windows la
nuova 300 stampa fino a 3 pagine al mi¬
nuto (in nero) e offre una risoluzione
massima di 720x360 dpi sia in bianco e
nero che a colori. Il suo prezzo di vendi¬
ta al pubblico supera di poco le 340.000
lire IVA compresa
Due nuovi scanner rinnovano ed am¬
pliano la gamma di dispositivi di input
fotodigitale di casa EPSON. Il modello
GT-5500 è uno scanner piano a colori
formato A4 con risoluzione ottica di
400x800 pixel e profondità cromatica, in
sede di acquisizione, di ben 30 pixel (ol¬
tre un miliardo di colori). La dotazione di
software è molto completa e compren¬
de (sia in versione Mac che in versione
Windows) Adobe PhotoDeluxe, Pre¬
sto! PhotoAlbum, Image Stiching, Per¬
sonal Copy e Caere OmniPage 5.0 Light
per l'acquisizione OCR dei testi. Il prez¬
zo, compreso l'adattatore SCSI e il cavo
di collegamento, è inferiore alle
700.000 lire IVA compresa.
GT-12000 è, di contro, uno scanner
professionale in formato A3 con risoluzio¬
ne ottica di 800 x 1600 dpi, profondità cro¬
matica di 36 bit/pixel (68 miliardi di colo¬
ri!), interfaccia parallela e SCSI, dotato di
un'ancor più ricca dotazione software. A
parte il già citato Caere OmniPage 5.0 Li¬
ght e l’immancabile driver Twain Pro di
acquisizione, fanno parte del "bundle" an¬
che Adobe Photoshop 3.05 Light, Pre¬
sto! PageManager, Image Stiching e Per¬
sonal Copy II prezzo di vendita è di circa
quattro milioni e mezzo (oltre l'IVA).
Ma l'attrattiva più forte dello stand
EPSON durante lo SMAU è stata senza
ombra di dubbio il lancio della nuova fo¬
tocamera digitale PhotoPC 600, con un
sensore CCD da ben 810 000 pixel col
quale è possibile ottenere immagini da
1024x768 pixel. Integra 4 megabyte me¬
moria RAM espandibile tramite Com-
pactFlash RAM standard. Tra le caratteri¬
stiche più interessanti della nuova foto¬
camera. citiamo la possibilità di collega¬
mento diretto alla stampante senza PC
per ottenere immediatamente le imma¬
gini su carta. E', inoltre, collegabile sia a
Mac che alle macchine Windows e com¬
prende numerosi software a corredo tra
cui Picture Works HotShot, Presto!Pho¬
toAlbum e EPSON Photo!FileUploader
col quale è possibile trasferire immagini
dal computer alla fotocamera. Il prezzo di
vendita al pubblico è. infine, quanto mai
interessante essendo inferiore al milione
e mezzo di lire, compresa l'IVA
EPSON Italia SpA - Viale Casiraghi, 427
20099 Sesto S G. IMI) - tei 02/262331
Hewlett Packard
Nello stand HP, tra tanti scanner, PC,
stampanti laser, portatili, il "reparto" mk-
jet era tra i più assaltati dai visitatori, In
particolar modo colpiva il modello pro¬
fessionale HP DeskJet 890C in grado di
fornire una qualità immagine davvero
eccezionale finanche su carta comune
con una velocità di stampa assoluta-
mente. fuori dal comune Si parla, in¬
fatti, di 9 pagine al minuto nella stampa
di testi in b/n (paragonabile alla tecnolo¬
gia laser) che scendono a 2 nella stam¬
pa a colori fotografica a tutta pagina (in
modalità EconoFast). Si collega esclusi¬
vamente ai sistemi su piattaforma Intel
con sistema operativo Windows 95,
NT, 3.1 e MS-DOS
Hewlett Packard - Via Nuova Rivoltana, 95
Limito IMI) - tei. 02/92121
Kodak
Digital Science DC210 Zoom è il no¬
me dell'ultima nata in casa Kodak Si
tratta di un'interessante fotocamera di¬
gitale basata sulla tecnologia Mega-
pixel di Kodak. Il sensore CCD (da cui il
nome Megapixel) conta 1160x872 ele¬
menti. sufficienti, quindi, per ottenere
ottime stampe in formato 10x15 utiliz¬
zando una moderna stampante a getto
di inchiostro. Dal punto di vista fotogra¬
fico la DC-210 utilizza un obiettivo
zoom 2x corrispondente ad un 29-58
mm nel formato 135 L'otturatore elet¬
tronico offre tempi d'esposizione tra
1/2 a 1/362 (!) di secondo, mentre il
diaframma, sempre automaticamente,
varia da f/4 a f/13.5 (f/16 in posizione
266
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Anche la Kodak OC 2 IO Zoom ultima un sensore CCD da 810 000 pixel Per la LG Electronics LCD-F20 due o quattro MB di RAM per le immagini
tele). Il mirino, di tipo ottico, è affianca¬
to da un comodo display LCD da 1.8
pollici, col quale è possibile visualizzare
le immagini subito dopo lo scatto e/o
per controllo prima della ripresa. Il flash
integrato è automatico e permette ri¬
prese fino ad un massimo di 3 metri.
Le immagini sono memorizzate in for¬
mato JPEG o FlashPix (proposto da Ko¬
dak) all'interno di una Compact Flash
Ram estraibile da 4 megabyte. L'inter¬
facciamento col mondo esterno è assi¬
curato dalla consueta porta seriale, da
una porta a raggi infrarossi compatibile
IrDA e da un'uscita video per il collega¬
mento diretto al televisore. Opzional¬
mente è disponibile un kit di interfac¬
ciamento col Mac (per Windows cavet¬
to e software sono di serie) e le espan¬
sioni di memoria FlashCard da 2, 4 e 10
MB. Il prezzo di vendita è stato fissato
in 1.990.000 lire (piu IVA).
Kodak SpA - Viale Matteotti, 62
Cìmsello B. (MI) - tei 02/660281
Lexmark
7000 Color JetPrinter è la
nuova stampante a getto di in¬
chiostro accreditata di una riso¬
luzione grafica di ben
1200 x1200 punti per pollice.
La cartuccia a colori utilizza una
testina con 192 ugelli mentre
quella del nero ne ha ben 208
distanziati l'un l'altro di appena
1/600 di pollice. Stampa a
1200 dpi posizionando i punti
con una densità di 1.44 milioni di punti
per pollice quadrato e raggiunge una ve¬
locità massima di otto pagine al minuto.
I risultati di stampa sono davvero entu¬
siasmanti, in più l'inchiostro nero è di ti¬
po ’waterproof ovvero resistente all'ac¬
qua e all’umidità come la stampa laser.
A corredo con la macchina, oltre ai dri¬
ver di stampa, è fornito il software Live-
Pix (prodotto da LivePicture) per l'elabo¬
razione digitale delle immagini.
Lexmark International - Via Fhvoltana. 13
20090 Segrate (MI) - tei. 02/281031
LG Electronics
Mostrata solo in vetrina, allo stand LG
era presente anche una piccola fotoca¬
mera digitale, sicuramente offerta ad un
prezzo di vendita al pubblico particolar¬
mente invitante. Si chiama LCD-F20 e
offre due risoluzioni: 640x480 e
320x200 La memoria interna, da 2 o 4
MB è in grado di ospitare 31 o 62 im¬
magini alla massima risoluzione. Sul re¬
tro è presente uno schermo LCD TFT
da 1.8 pollici, mentre l'interfacciamento
col mondo esterno e assicurato da una
porta seriale RS-232C e da un'uscita TV
attualmente disponibile solo in standard
NTSC Non sappiamo nulla sull’effettivo
numero di pixel del sensore CCD, ma
saranno i soliti 350.000 (o poco più) in
grado di fornire la consueta qualità im¬
magine sufficiente per la pubblicazione
in Internet.
LG Electronics Italia - Via Modigliani, 45
20090 Segrate (MI) - tei 02/269681
Nital
Dal punto di vista strettamente foto-
digitale, lo stand più interessante di tut¬
to lo SMAU era senza dubbio quello
della Nital/Fowa di Torino, importatore
di numerosi prodotti fotografici tradizio¬
nali e digitali. Allo stand Nital era possi¬
bile conoscere l'intera produzione digi¬
tale di Nikon, che si articola su diversi
scanner per pellicola per vari formati
(CoolScan II, CoolScan LS-1000. Cool-
Scan 45) uno scanner piano, due foto-
La Lexmark 7000 a getto d'inchiostro
da I 200 dpi A destra la stazione foto-
digitale proposta da Nikon Union
Il dorso PhaseOng dorante una ripresa QuickTime Vfì /vedi testo Nitall
La Yashica KC-600 ha un CCD da soli 350,000 pixel. E' pero un bell'oggetto.
camere digitali di fascia alta (Nikon ES-
2n ed ES-2s) e due di fascia bassa
(CoolPix 100 e 300). Ma sempre presso
lo stand Nital (società del gruppo Fowa)
erano esposti anche i dorsi digitali a
scansione lineare PhaseOne per Hassel-
blad e per le fotocamere per il grande
formato, e la nuova Yashica KC-600 che
ha. dalla sua. la non trascurabile caratte¬
ristica di apparire come una vera e pro¬
pria fotocamera compatta. Utilizza l'on¬
nipresente sensore CCD a bassa risolu¬
zione da 350.000 pixel, dispone sia di
mirino ottico che di display a colori da
1.8 pollici, integra un flash elettronico
con campo di utilizzo da 1 a 3 metri. Co¬
me memoria utilizza CompactFlash Ram
da 2 o da 4 megabyte nelle quali è pos¬
sibile memorizzare da 8 a 64 immagini
(128 in 4 MB) a seconda del fattore di
compressione utilizzato,
Nella postazione Fowa presente all’In¬
terno dello stand Apple, era inoltre mo¬
strata la nuova soluzione PhaseOne per
la ripresa automatica di oggetti attraver¬
so la tecnologia QuickTime VR. Il
software, automaticamente, effettua la
ripresa digitale e comanda la rotazione
del soggetto. In pochi minuti è cosi pos¬
sibile effettuare in automatico tutta la
sequenza di scatti e generare immedia¬
tamente il file compatibile QuickTime
VR ruotabile tramite mouse attorno al
suo asse verticale.
Infine, presso un'ulteriore postazione
all'interno dello stand Video Computer,
era mostrata la stazione fotodigitale pro¬
posta dalla nuova catena di punti vendi¬
ta Nikon Union, basata su una macchina
Pentium, uno scanner Nikon interno (al¬
loggiato in una predisposizione standard
da due pollici) e l'immancabile stampan¬
te a colori per l'immediata fruizione su
Panasonic Italia SpA - Via
Lucinì, 19 - 20125 Milano
tei. 02/67881
carta delle immagini digitali trattate.
Nital SpA - Vìa Tabacchi, 33
10132 Tonno - tei. 011/8996804
Fowa SpA - Via Tabacchi, 29
10132 Tonno-tei. 011/81441
Panasonic
La proposta Panasonic riguardo la fo¬
tografia digitale si articola su tre modelli
di fotocamera e su una nuova stampan¬
te a sublimazione termica per stampe
video di piccolo formato. Le tre fotoca¬
mere sono tutte basate su sensori CCD
di bassa definizione (350.000 o 360.000
pixel) e si differenziano soprattutto per
l'estetica, per l'obiettivo utilizzato e per
l'espandibilità. Il modello piu piccolo, la
NV-DC10000, ha un monitor LCD da 1.8
pollici, incorpora RAM per 2 megabyte
e utilizza una porta seriale per il trasferi¬
mento delle immagini al PC. Il modello
intermedio, la KXL-600, si differenzia
dalle altre soprattutto per il design a svi¬
luppo verticale. Per questa fotocamera
la memoria è intercambiabile (da 2 a 15
megabyte attraverso schede in stan¬
dard CompactFlash RAM) mentre il pe¬
so è di soli 140 grammi escluse le bat¬
terie.
Il modello top della produzione Pana¬
sonic è la NV-DCF1 che rispetto al mo¬
dello precedente incorpo¬
ra anche un flash elettro¬
nico e un display a colori
da 1.8 pollici inclinabile
dall'utente a seconda del¬
le necessità.
La KXL-600 è il modello intermedio delle tre digitali Panasonic.
Polaroid
A parte la completissi¬
ma gamma di scanner
per pellicole in vari forma¬
ti, allo stand Polaroid era
possibile vedere il nuovo
PDC Studio Kit, apposita¬
mente realizzato per
sfruttare al meglio tutte
le potenzialità della foto¬
camera digitale PDC
2000 . Il nuovo software
sviluppato da Polaroid
268
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
La "regina digitale" dello stand Sharp era la MD-PSI in grado di registrare fino a 2000 immagini su MiniDisc A destra la VE-LCIS di impostazione più tradizionale
permette il controllo manuale delle nu¬
merose funzioni della fotocamera: mes¬
sa a fuoco, diaframma, otturatore, bilan¬
ciamento del bianco, saturazione, lumi¬
nosità, contrasto tutto a portata di mou¬
se con la fotocamera collegata al com¬
puter. Grazie, poi, alla speciale tecnolo¬
gia IQA (Image Quality Assured) è pos¬
sibile effettuare in automatico tutti i più
opportuni miglioramenti aH'immagme
per ottenere risultati ancora di più alto
livello. Sempre dello Studio Kit fanno
parte anche una serie di utili accessori
che comprendono un syncroflash per
utilizzare illuminatori da studio, un anel¬
lo adattatore per montare filtri ed acces¬
sori diametro 49 e un alimentatore a re¬
te per non avere problemi con la ricarica
delle batterie.
Polaroid Italia SpA - Via Piave, 11
Arcisate IVA) - tei. 0332/470031
Ricoh
Dopo la RDC-2, mostrata per la pri¬
ma volta a Colonia nel corso della Pho-
tokina 96. è la volta della RDC-300,
versione compatta e semplificata della
prima Rispetto al modello superiore la
RDC-300 offre un sensore CCD più
piccolo (350.000 pixel contro 410.000,
invece di andare avanti si indietreg¬
gia!), la memoria non è espandibile (4
MB) mentre il display a colori è ora
fornito a corredo e funge anche da mi¬
rino (quello galileiano, ahimè, scompa¬
re). Si interfaccia al computer
Mac/Win tramite porta seriale RS-232
o si collega direttamente al televisore
tramite uscita videocomposita. Le im¬
magini sono salvate in formato JPEG,
con possibilità di riservare per ognuna
di esse da 40 a 160 kbyte a seconda
del fattore di compressione imposta¬
to. La messa a fuoco è fissa tra 60 cm
e infinito (sfrutta l'estesa profondità di
campo dell’ottica) mentre in macro
permette regolazioni manuali nell’in-
tervallo compreso tra 1 cm e 80 cm
Apprezzabile, infine, la presenza di un
controllo per la compensazione ma¬
nuale dell'esposizione di ±2 EV con in¬
tervallo di mezzo stop.
La RDC-2 offre, come detto, un sen¬
sore CCD da 410.000 pixel, in¬
corpora un alloggiamento per
schede PCMCIA di tipo I e II.
può memorizzare anche mes¬
saggi audio abbinati alle imma¬
gini e ha un obiettivo autofo¬
cus bifocale (35/55 mm equiva¬
lente) in grado di riprendere
anch'esso oggetti da 1 cm al¬
l’infinito.
Anche in quest’apparecchio
il flash è integrato, è automati¬
co (come l'esposizione e il bi¬
lanciamento del bianco) e illu¬
mina correttamente soggetti
posti fino a cinque metri di distanza.
Utilizzando una scheda di memoria da
20 megabyte, l'autonomia di ripresa
varia tra 105 e 423 immagini (a secon¬
da del fattore di compressione impo¬
stato) mentre dal punto di vista audio
si eguaglia, o quasi, la durata di una
cassetta C-90.
Ricoh Italia - Via della Metallurgia, 12
37139 Verona - tei. 045/8181500
Sharp
Nel megastand Sharp, al padiglione
12 , accanto a prodotti assolutamente
fuori norma come lo stupendo display
LCD TFT da 40 pollici, il primo telefono
cellulare-organizer con touch screen
LCD e il primo compatto hi-fi collegabi¬
le. via computer, ad Internet per scari¬
care file musicali direttamente su Mim-
Disc, c'erano anche alcuni prodotti de¬
dicati alla fotografia digitale. Trovava¬
mo esposta per la prima volta in Italia
la Sharp MD-PSI, la macchina fotogra¬
fica a tecnologia MiniDisc in grado di
registrare su un singolo dischetto fino
a 2000 immagini Inoltre, la MD-PSI
può essere utilizzata come registratore
digitale audio stereo nonché per ripro¬
durre MiniDisc musicali preregistrati
Dotata di flash incorporato e di monitor
LCD da 2.5 pollici, la nuova fotocamera
Sharp include anche le funzioni di in-
tervallometro permettendo riprese
continue a cadenze comprese tra 5 se¬
condi e 23 ore. E' offerta al pubblico al
prezzo di L. 2.000.000, IVA compresa.
Sharp Electronics - Via Lampedusa, 13
20141 Milano - tei. 02/895951
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
269
La Sony Mavica salva su lloppy disk, ma ha una qualità immagine bassa II monitor Sony in formato 16:10 ha una visibilità a dìi poco eccellente
Sony
Come già anticipato nelle News
SMAU pubblicate sul numero scorso di
MC, Sony lancia sul mercato una rivolu¬
zionaria fotocamera digitale che registra
le immagini in formato JPEG su comuni
floppy disk da 1 4 megabyte Questo si¬
gnifica essenzialmente non aver nessun
problema di interfacciamento col com¬
puter e poter disporre immediatamente
delle immagini in quanto è sufficiente
sfilare il floppy disk dalla fotocamera ed
inserirlo, anche immediatamente dopo
la ripresa, nell'analoga unità disponibile
in ogni desktop/notebook in grado di
leggere dischetti in formato MS-DOS.
Due i modelli attualmente disponibili.
entrambi denominati Mavica in onore
della prima fotocamera digitale al mon¬
do che portava quel nome (prodotta da
Sony, tanto per cambiare!). I due appa¬
recchi si differenziano solo per la pre¬
senza dello zoom nel modello più com¬
pleto, ma offrono (purtroppo...) una qua¬
lità immagine troppo bassa per utilizzi
all'infuori dell'ambito World Wide Web
Vo g liono ammazzare la foto g rafia di g itale...
(dite la vostra, p lease!)
Non mi piace, non sono e non voglio essere pessimista, ma so¬
no ahimè sempre più convinto che la stragrande maggioranza dei
costruttori di fotocamere digitali ce la stia mettendo tutta per di¬
struggere ("affossare - , come dicono a Roma) la fotografia digitale.
Naturalmente non ci riusciranno affatto (come vedete anche il mio
ottimismo, alla fine, prevale) in quanto gli utenti col "sale in zucca"
esistono e non sono affatto una ristretta minoranza.
Non mi è ancora chiaro, venendo al dunque, a chi sono destinate
le fotocamere digitali attualmente in commercio (soprattutto quelle
dotate di sensore CCD da tre o quattrocentomila pixel), considera¬
te le reali capacità di ripresa di questi nuovi giocattoli™ Ottime per
i periti assicurativi, per pubblicare piccole immagini sulla Rete, per
chi ha bisogno di riprendere a risoluzione medio/bassa oggetti da
catalogare digitalmente... ma per favore non chiamatele macchine
fotografiche!
Nei negozi di fotografia, non c’è che dire, gli apparecchi di que¬
sto genere sono comparsi già da un pezzo, ma mai, proprio mai, mi
è capitato di vederne in giro, al di fuori delle suddette imbandite
vetrine. E dire che abito a Roma, città sempre zeppa di turisti pro¬
venienti da tutto il mondo, che mi diverto a osservare attentamen¬
te (a volte fotografandoli di nascosto a mia volta!) tutte le volte che
mi reco a Fontana di Trevi, a Piazza di Spagna o in San Pietro, rega¬
landomi qualche ora di svago di tanto in tanto.
Eppure c'è chi si entusiasma davanti a display dai colori scintil¬
lanti, rimarcando la possibilità di ottenere ottime (ci vuol coraggio!)
immagini senza "sprechi" di pellicola, fruibili immediatamente e al¬
trettanto immediatamente stampabili, memonzzabili. spedibili via
Internet in ogni angolo del mondo. Non sono, naturalmente, i pen¬
sieri dell'utente (quello, se ci casca, tira più d’un "moccolo" al cielo)
ma di molti addetti ai lavori, veri saccenti del guadagno facile a tutti
i costi, in grado di venderti anche la Luna digitale purché tu sia in
grado di pagarla profumatamente, senza lamentarti nè ora né mai.
Poveri illusi...
En passant, voglio raccontarvi (pur senza fare i nomi, com'è ov¬
vio) di un'accesa - ancorché
divertente! - discussione
che ho avuto alla fine di
settembre col ‘product ma¬
nager di turno", presso la
sede italiana di una grossa,
diciamo pure grossissima,
azienda giapponese di pro¬
dotti fotografici tradizionali
e digitali L’argomento della
strana discussione riguarda¬
va la "mia" Nikon F5 Digital
di cui vi ho parlato nel nu¬
mero di Luglio/Agosto di
MCmicrocomputer. E’ pre¬
sente, testo e immagini,
anche in Internet, nella mia
homepage all'indirizzo http:
k/www. mchnk.it/personalj
MC0258 (occhio alle maiu¬
scole/minuscole). Ha avuto,
tra l'altro, l'immeritato titolo
di "Sito del Mese" nientepo-
podimeno che su Fotogra-
270
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
In un singolo floppy, da 14 MB. Sony
ha scelto di memorizzare da 20 a 40 im¬
magini, riservando in questo modo ap¬
pena 35 o 70 kbyte per ognuna di esse,
sicuramente insufficienti per ottenere
scatti digitali quantomeno dignitosi. Sa¬
rebbe stato molto meglio lasciare com¬
pleto controllo all'utente riguardo lo
spazio da dedicare ad ogni immagine,
soprattutto considerato il basso costo
dei supporti.
GDM-W900 è. di contro, un interes¬
sante monitor da 24 pollici in formato
16:10, in grado di funzionare all'incredi¬
bile risoluzione di 1920x1200 pixel con i
quali è possibile visualizzare affiancate
due pagine A4 in scala 1:1 oppure
un'immagine digitale di grandi dimen¬
sioni con accanto tutte le palette neces¬
sarie al suo trattamento/elaborazione.
Inutile dire che la visibilità è a dir poco
stupefacente, se vogliamo proprio co¬
me si addice ad un prodotto marchiato
Sony (la classe non è acqua!).
Sony Italia SpA - Via Galileo Galilei, 40 -
20092 Cinisello B. IMI) - tei. 02/618381
di Andrea de Prisco
fare di Agosto, all'interno di un articolo ricco di pagine Web ad alto
contenuto fotografico.
Naturalmente l'azienda cui mi riferisco non è la Nikon Corpora¬
tion di Tokyo né la Nital di Tonno (distributore italiano dei prodotti
fotografici di questo marchio) ma, comprensibilmente, un acceso
competitor della prima
Quel che è successo ha
quasi dell'incredibile: la
persona con cui ho parlato
sosteneva, anche troppo
'intensamente' per i miei
gusti, che nel mio pezzo
erano evidenti grosse lacu¬
ne in campo fotografico e
che in particolare un dorso
digitale applicato a una fo¬
tocamera tradizionale sa¬
rebbe stata una scelta
(trattenete il respiro . I as¬
solutamente controprodu¬
cente per l'utilizzo profes¬
sionale (pausa meditati¬
va.)
Molto divertente Pecca¬
to che da questo punto di
vista si tratti, in realta, della
scoperta dell'acqua calda,
visto che nel medio e gran¬
de formato i dorsi digitali li
hanno inventati già da un pezzo e che quelle pochissime fotocame¬
re da studio esclusivamente digitali (alcune più vicine alle teleca¬
mere che agli apparecchi fotografici) hanno una penetrazione di
mercato quasi inesistente.
Diciamo le cose come stanno: fermo restando che la mia è solo
un'ipotesi tecnologica, nulla di più, fondamentalmente riesco a indi¬
viduare solo due plausibili chiavi di lettura circa il curioso accaduto.
La prima riguarda, probabilmente, il fatto che nella mia elucubrazio¬
ne digital-fotografica sia stata utilizzata una fotocamera Nikon in luo¬
go di un apparecchio prodotto e distribuito dall'azienda (segreta!) di
cui sopra. Del resto, l'irriverente affermazione - resa, tra l'altro, in
presenza di testimoni! - non lascia adito a molti dubbi: '... di' la ve¬
rità ti ha pagato la signora XXX per scrivere un pezzo simile... - .
La seconda chiave di lettura, ancora peggiore, è da ricercare nel
fatto che chi produce apparecchi fotografici digitali di fascia alta/al¬
tissima vede con eccessivo sospetto ogni tentativo, anche solo
ipotetico a quanto pare!, di rendere digitali - tecnologia permetten¬
do - le fotocamere tradizionali già possedute dai milioni di fotoama¬
tori evoluti e dai fotografi professionisti di tutto il mondo. Quindi
non solo Nikon F5 Digital, ma anche Canon FI, Olympus OM-2 e
Contax RTS III alla bisogna, così come accade per Hasselblad, Fuji.
Mamiya e Rollei nel medio formato. Che male c'è?
Per concludere lancio un appello: correte a rileggervi l'articolo
pubblicato su MC 175 a pagina 276 (oppure collegatevi via Internet
alla mia homepage prima citata, dove troverete anche le immagini
ad alta risoluzione - basta cliccarle col mouse! - della fotocamera
digitale dei miei/nostri sogni) e fatemi conoscere, in tutta sincerità,
cosa ne pensate
Ben accette, ovviamente, anche le più feroci critiche...
* c* tendone chiaramente informati, tl Menu a credere che
igeilo delle nitide immagini che Accompagnano il ricco Ie¬
ttano frollo di una fenile fantaaia. Auto-irriverente la
«grafia dellautore. utilizimi gli anicoli riguardami rim¬
ai i-e digitale comparai uri numeri pattati della rivi»U per
lavora, buoni i «ili. tulli relativi alla fotografia digitale Ai
» del bravo Andrea va il titolo di “dio del moe*. Nel dlgi-
e fi ndirir/o. fare attcn/ionc alle maiutcolc/minutcolc.
VOTI: CONTENUTO 4. IMMAGINI 4. LINK 2.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
271
UMAX
Nota per i suoi scanner di fascia alta
(per prestazioni) ma di costo contenu¬
to, Umax nel corso di questa manife¬
stazione ha voluto stravolgere letteral¬
mente il mercato proponendo uno
scanner piano di qualità ad un prezzo
realmente incredibile. Solo 250,000
+ IVA per una macchina 300x600 dpi,
interfaccia parallela, formato A4, singo¬
la passata, risoluzione cromatica di ben
30 bit/pixel (più di un miliardo di colo¬
rii), fornito con una collezione di pro¬
grammi da far invidia a ben altre appa¬
recchiature. Con la nuova macchina, in¬
fatti, sono offerti a corredo 5 program¬
mi in italiano per l'archivio documenti
(PhotoAlbum), il fotoritocco (Adobe
PhotoDeluxe), la modulistica, l'OCR, il
fax-fotocopiatrice e la posta elettroni¬
ca, Dire incredibile è poco...
Accanto agli altri apparecchi di fascia
alta (PowerLook 2000, 3000, Mirage II
DTP e PRO) nei due stand Umax, ac¬
canto ai noti compatibili PowerMac, fa¬
cevano bella mostra le nuove macchi¬
ne basate su architettura Intel con uno
o due processori Pentium II a 233 o
300 MHz (UmaxStation) o nella versio¬
ne più moderata basata su Pentium
MMX a 166 o 200 MHz, upgradabile a
233 (Umax PC).
Image Srl - Via S. Giovanni, 42
29100 Piacenza - tei. 0523/334994
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MESSAGGIO ALLA CLIENTELA
MATERIALE DI CONSUMO
ATTENZIONE Al FALSI!
Gemilo Cliente.
vogliamo portarle di un fenomeno purtioppo sempre piu dilfuso. quello della contrattazione dei
materiali di consumo.
I prodotti per le macchine da unico, quali toner e nastri cartucce d'inchiostro per ta« e stam¬
panti. carte e lucidi speciali, sono materiali che rappresentano una parte motto Importante del
mercato del nostro settore Cosi, oltre ai prodotti originali che ciascuna Casa sviluppa, vende e
garantisce per le proprie macchine, succede che si trovino sul mercato dei prodotti tatsl
Ci sono, intatti. In vendita materiali di consumo apparentemente originali tanto simili a quelli ó
marca da renderne dittiate l'individuazione il nome, la confezione i colori sono studiati per trar¬
re in inganno il diente sono in pratica vere e proprie trulle' Natuialmente. nessuno garantisce
la qualiia. I efficienza e la sicurezza d'questi articoli
Noi Produttori cl rendiamo ben conto V:he l'individuazione dei tolsi non 6 semplice e che spesso
il loro prezzo è decisamente invilente ma, nel nbadue che et» produce u distribuisce materiali
contrattate commette un realo vogliamo invitarla ad una giusta diflidanza.
L'Impegno dello nostro Società noi garantire la qualità dei prodotti e la sicurezza del loro «npio
go nel ploro rispetto dello normative nazionali ed europee vigenti in materia di tutela della per
sona e dell ambiente necessita & investimenti molto importanti sia sotto il proli» economico
che della ricerca e progottaziono
Al contrario chi lavora nelliUogalita po' nulla si preoccupa d' questi aspetti quindi non si stupì
sca nell apprendete che l'uso oei materiali conttattatti può non so» rovinare il suo lavoro ma
addirittura compromettere in modo grave i prodotti e te attrezzature creando danni anche motto
ingenti e mettendo a rischio la sua salute ed Incolumità tisica
Diffidi, quindi da o'Ierte troppo allettanti di materiali apparentemente originali, controlli accura¬
tamente te sue torniture e. se ha dubbi su un prodotto di una delle nostre maiche, consulti tfw
lamenta noi Produttori o lo nostre Associazioni aderenti a FEDERINFORMATICA.
OvaUo maiMOOo laaK* 0*U «noma Hai l , io**tc*i «Ulna. l*Ka» ni Mài «ara e iman* i-» i-aar»
UH”-e» a »*'»-v# u” 1-av marcila contrai* a ornimi# a nani* o*c* i-anma o#«* nmu u-mata i-maninine rumai* * a*
•■ounnla nudi 'la--** One, popi* i-umaa
... Alcuni costruttori si sono accordati per diramare Questo allarmante comunicato. Leggetei
Wacom
Anche Wacom si butta a capofitto nel programmare a piacere l'interruttore la-
mercato consumer lanciando una terale presente sullo stilo per compiere
straordinaria tavo¬
letta grafica per il
mondo Windows,
PenPartner, offerta
con una sensazio¬
nale dotazione
software a sole
259.000 lire IVA
compresa. La pen¬
na grafica fornita a
corredo (PenPartner
UltraPen) è sensibi¬
le alla pressione (fi¬
no a 256 livelli) e
funziona senza cavi
né pile. Utilizzata a
testa in giù (proprio
come una vera ma¬
tita) permette di
cancellare quanto
disegnato a video;
inoltre è possibile
differenti funzioni. La risoluzione della
tavoletta grafica raggiunge i 1000 punti
per pollice con una precisione di ±0.5
mm, l'area attiva misura 128x96 mm e
non necessita di alimentazione esterna
essendo quest'ultima fornita diretta-
mente dal collegamento con la tastiera
o con la porta PS/2 del computer.
L'incredibile dotazione software com¬
prende Kai's Photo Soap per l'elabora¬
zione delle immagini, Dabbler 2.0 SE di
Fractal Design per disegnare, dipingere
e produrre animazioni a video, e il bellis¬
simo Disney Magico Artista che per¬
mette di realizzare facilmente (è indica¬
to per utenti dai 4 ai 104 anni!) eccezio¬
nali disegni con tutti i personaggi del
mondo Disney.
Wacom Computer System - Heller-
sbergstrasse 4 - 41460 Neuss, Ger-
many- tei. 0049/0/213112394
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272
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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coordinamento di Andrea de Prisco
Internet col Mac
Inutile nasconderlo: nel mondo policromo della microinformatica i
macintoshiani sono una razza a parte; gente altera, con la puzza al naso, per
i quali l’atteggiamento più o meno democratico verso utenti di altre
"parrocchie” è segno di nobiltà di natali, superiorità, velata (neanche tanto)
tolleranza e un pizzico di snobismo. E se ve lo dice uno che porta avanti la
rubrica Mac da tredici anni gli potete credere! Che sia giusto o falso questo
atteggiamento non tocca a me dirlo, ci mancherebbe altro; fatto sta che
grosse difficoltà per accedere alla Rete attraverso un Macintosh non ce ne
sono; specialmente per chi si abbona a MC-link, ricevendo un CD-ROM
assolutamente autoinstallante (anche per Mac) che semplifica notevolmente
le operazioni da svolgere. Cosa sia necessario è presto detto, anzi fatto:
occorre innanzi tutto stabilire quale protocollo si intende usare; SLIP
secondo qualcuno va ancora bene, ma è un po' obsoleto e conviene
adottare immediatamente il PPP, anche perché i pacchetti relativi, disponibili
immediatamente e praticamente a costo zero, sono funzionali, pratici da
usare, e rapidi e semplici nell’installazione. Ma procediamo con ordine;
vedrete che ce la caveremo in quattro e quattr’otto. Ovviamente disponiamo
di un modem, e immaginiamo un semplice collegamento a una velocità
generosa a un provider della nostra città che risponde all’ipotetico numero
12345. Ovviamente siamo abbonati a MC-link e abbiamo a disposizione il
nostro bravo codice utente e la relativa password. Cosa dobbiamo fare?
di Raffaello de Masi
Collegarci:
infiliamo la presa
Apple, dal canto suo, mette a disposi¬
zione un buon kit, l'Apple Internet Kit.
che raccoglie una serie di programmi
più o meno utili, che facilitano un bel
po’ le semplici operazioni necessarie
per effettuare il collegamento. Il packa¬
ge, presente su CD, contiene numero¬
se applicazioni e utility, alcune di uso
immediato, altre meno importanti. Si
basa sul protocollo Open Transport:
purtroppo gode di un non considerevole
successo, per i motivi che diremo e che
forse già sospettate.
Internet Dialer del CD Apple non è
proprio privo di complicazioni nell'uso.
Conviene seguire invece un'altra strada,
molto più rapida e agevole, che, oltre
tutto, ha il pregio di essere gratuita
Se non avete il CD-ROM di MC-link,
occorre recuperare da qualche raccolta
di shareware dei CD-ROM che accom¬
pagnano le varie riviste il package
FreePPP; è stato pubblicato un sacco di
volte e in occasione dei successivi ag¬
giornamenti, ma, se proprio non ci riu¬
scite, in caricate qualche amico di p rele¬
varlo da Fttp://www rockstar cord o da
lhtto://www.macorchard.com/l t' un
pacchetto autoinstallante, che piazza
sulla barra di menu una voce che per¬
mette il lancio automatico dell'applica¬
zione principale, FreePPP, appunto. Dal¬
lo stesso sito potrete anche prelevare il
package GearBox, fratello maggiore di
FreePPP, purtroppo a pagamento, ma
che mette a disposizione utilità ancora
maggiori,
Una volta installato, FreePPP (l'ultima
release è la 2.6) ha bisogno di essere
configurato: ci vogliono non più di cin¬
que minuti per accudire alla bisogna, la
finestra principale ha tre sottopannelli di
configurazione, anche se poi a noi ne in¬
teressano solo due. Nel primo, General,
274
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
...... ..... ...... . —— .... -- - --- - ...
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^BMctw?n»4BB»r»io.MMf«d«a>oreiBiM'rLte> M|MCiOQnPtel—Hterte
vanno stabiliti i setup principali, attra¬
verso una serie di check box. Il primo
permette ad applicazioni che hanno in
qualche modo a che fare con Internet
(browser, ovviamente, ma anche pro¬
grammi di e-mail, ftp, gopher) di ese¬
guire anche l'autolancio del collega¬
mento (vedremo tra poco che questo
può avvenire senza che l'utente tocchi
neppure un tasto); i due successivi te¬
stano continuamente la connessione,
eventualmente interrompendola se
questa rimane oziosa per un tempo
prefissato; l'ultimo permette di sceglie¬
re un’applicazione preferenziale da lan¬
ciare a collegamento avvenuto, verosi¬
milmente un browser.
Alla base di questa finestra c'è un
pulsante che apre la sottofinestra di
configurazione del modem I parametri
da settare sono abbastanza intuitivi; diai
type (se la lìnea telefonica è a toni o im¬
pulsi), ascolto del segnale di connessio¬
ne (conviene, almeno all'inizio settario;
anche se fastidioso, il fischio che si
ascolta dà una buona idea del successo
della connessione stessa), hangup on
disconnect Gli altri conviene lasciarli
cosi come sono. Alla base c'è lo spazio
per inserire la stringa di mizializzazione
del modem; il programma riesce quasi
sempre ad autoidentificarla, in caso
contrario si può tentare di ricavare la
stringa dalla configurazione di account,
in ultima ipotesi dovrebbe bastare
"atpx3d" o "atdx3d" (attenzione, "p"
e "d" delle stringhe sovrascrivono la
scelta fatta in diai type)
Chiudiamo il setup del modem e pas¬
siamo alla seconda cartellina, Account.
Andiamo subito sulla seconda sottocar¬
tella "Connection” Due sole le chiama-
Alcune fasi di setup di FreePPP
te da organizzare: nella prima si sceglie
la velocita del nostro modem (ricordarsi
che baud e bps sono multipli, questo di
quello, con ragione 2, per i PPC installa¬
re la massima velocità disponibile, indi¬
pendentemente da quella del modem);
nella seconda si sceglie il controllo di
flusso, verosimilmente "CTS & RTS
IDTR)" Diamo OK e passiamo alla pri¬
ma sottocartelima. che, tanto per
confonderci le idee, si chiama anch'es-
sa "Account". E' questa la finestra piu
importante e raffinata, e, proprio per
questo, quella che richiede una maggio¬
re attenzione. Indicheremo il numero di
telefono da chiamare e il nome conven¬
zionale del server (se abbiamo usato,
prima. Internet Config il programma ri¬
cava da solo questi dati dalle Prefs con¬
tenute nella cartel¬
la System) e le
modalità di collega¬
mento nel caso
fossimo connessi
attraverso una li¬
nea interna
Interne: Config, un
pacchetto che permet¬
te. una volta per tutte,
di settare la maggior
parte dei parametri ne¬
cessari a tutte le appli¬
cazioni di rete
Semplifichiamoci la vita
La voce "connect" è la più importan¬
te perché, attraverso un menu a tendi¬
na, offre quattro possibilità di connes¬
sione diversa
Due sono abbastanza banali, Directly
e Manually lasciano, in maniera un po'
differente, il controllo della connessione
all'utente, tanto per capirci dal momento
del collegamento alla linea (anzi, la linea
bisogna proprio chiamarla con un co¬
mando, ad esempio "atdl23456), vanno
riservate a situazioni particolari. La con¬
nessione può essere automatizzata in¬
vece usando le altre due chiamate.
La meno sofisticata passa attraverso
la finestra di terminale; il sistema com¬
pone il numero, si accerta che II mo¬
dem si sia connesso con la linea e spa¬
lanca una finestra di testo dove vanno
inai! fimvoul
tri orni.
RETURN v»Mr«uc««
ina -, wìm 1» vztmi
uma’wtùtr WMwqmw » «ce Iuj»? iti w»
i(vitiMiiM«Wv.«HmtiaporeuKCLa)i.aif«rei
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
275
WcbSurfcr* 3.6.1
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i-
( 1 Manta Info J [ w ^
immessi i comandi; se si è connessi
con MC-link attraverso la rete Albacom
eseguire
RETURN (in alcuni casi potrebbe esse¬
re necessario battere il tasto due o an¬
che tre volte):
comparirà il simbolo @
battere "mcnet"; tranne se specifica¬
to, le virgolette non fanno parte del testo
a questo punto si è a un bivio; una
strada ci porta in MC-link, ma questo è
oggetto del manuale che viene distribui¬
to a tutti gli abbonati; batteremo invece il
nostro codice
me1468
e, successivamente, la parola d'ordine
A questo punto il programma ci invita
a lanciare la nostra applicazione PPP, e il
gioco è fatto.
La procedura fin qui descritta può es¬
sere completamente automatizzata, sce¬
gliendo, dal menu Connect, l'opzione
"Using connection script". Ovviamente,
questo script occorrerà editarlo, una volta
per tutte. Chiamiamo la voce "edit" e ci
troveremo con una finestra dotata di una
serie di edit box dove inserire i comandi.
FreePPP ha una eccellente Apple Gui¬
de in linea, che guida passo passo alla
creazione dello script. Per i piu pigri ne ri¬
portiamo uno, che dovrebbe funzionare
nella maggior parte dei casi:
/r
mcnet /r
mcXXXX Ir
password /r
pppr/
dove r/ sono soft return che possono
essere sostituiti da un checkbox alla fine
della riga. Se si preferisce si possono
battere, al posto del codice e della pas¬
Scelte alternative,
sebbene figli di un dio
minore, e certamente
non paragonabili ai
due colossi, le appli¬
cazioni illustrate svol¬
gono il loro compito in
maniera pulita e velo¬
ce e sono adattabili
anche a macchine
non supervitamimzza-
te I relativi package
sono tutti recuperabili
agh indirizzi citati
nell'articolo
O informo! icm
OGophar-Jawal
QTurUoGophor I
CDPOPmoiI for r
QHocmtotn Art
OPW (xamplat
C3Nofionol waoi
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(CU Goph “
\J M ■**».■■ ■‘■An , f r »i *»
Ci«i-n«.,is
\ Vi
sword, le sigle
/a
/P
che prelevano automaticamente dal
pannello di configurazione l’user name e
la password, rispettivamente. La via del¬
lo script automatico è semplice e como¬
da, ed evita all'utente il fastidio di ricor¬
dare procedure e sigle; è senz'altro da
consigliare. Ritorniamo alla cartellina ac-
count e riempiamo, se non sono già pre¬
senti, gli ultimi due edit box con nome
utente e password. A questo punto pos¬
siamo anche chiudere, visto che i setup
della cartellina "Option” vanno solo uti¬
lizzati se il server non assegna dinamica-
mente l’IP Number Sempre dalla fine¬
stra principale lanciamo Open MacTCP e
riempiamo le caselle con i dati che ci so¬
no stati forniti dal provider Ritorniamo al¬
la finestra principale e schiacciamo il co¬
mando "Connect" o semplicemente il
RETURN Se abbiamo anche scelto il
browser da utilizzare in default, in qual¬
che manciata di secondi siamo in linea.
Una validissima alternativa al famosissi¬
mo FreePPP (è utilizzato da almeno il
90% degli utenti Mac) è EasyPPP; la tec¬
nica di setup e installazione è pressoché
identica al più famoso fratello (perfino la
sintassi degli script è la stessa), ma Ea¬
syPPP ha la possibilità di riprendere un
collegamento ftp dal punto in cui è cadu¬
to. Bel vantaggio, specie quando il siste¬
ma si pianta dopo una o due ore di "sca¬
ricamento". La si trova, come freeware,
presso i siti più famo si, come
| nttp://www. download. coni o, meglio,
lhttp;//www.tucows.conl (quest'ultimo,
insieme ari alni, presente come mirror
su MC-link). Se poi abbiamo qualche
soldino da spendere è davvero consi¬
gliabile acquistare GearBox Ne potete
scaricare un demo dal sito della Rock-
Star, che dura un mese e offre tutte le
opzioni del pacchetto completo Gear¬
Box offre tutte le funzionalità di
FreePPP e, in più, ne aggiunge altre, co¬
me diagnosi automatica della configura¬
zione corrente, possibilità di avere con¬
temporaneamente configurazioni multi¬
ple raggiungibili attraverso il tocco di un
solo tasto, maneggio di Bookmark, Ad-
dress Book e Mailbox esterni in numero
illimitato, checking di DNS, POP3,
SMTP e NNTP per assicurarsi che siano
disponibili, funzionamento sia in dialup
che in LAN, uso in offline potente e so¬
fisticato. GearBox è autoconfigurante,
visto che al lancio ricava da solo tutti i
parametri di lavoro. Presente attual-
276
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
//w
110H/r
(oluniiiisls
Plug-In lllustraUon
Tool*
»nm» iucouh mona una» «nume tu» monomi
HtcalMtti
1 VmWM
pie. Mosaic. da una cui costola è nato
uno dei più famosi browser (Internet
Explorer, sempre lui), è una pièce di al¬
tissima qualità, messa a punto dal Cen¬
tro di supercalcolo dell'Università dell'll-
linois. ad Urbana; ben noto anche in
ambiente Windows e UNIX (ma dispo¬
nibile anche per altre piattaforme, come
Open VMS Alpha e Vax), gode di una di¬
screta diffusione e di eccellente servizio
di newsletter aggiornato settimanal¬
mente anche attraverso interventi di al¬
cuni user group.
Ha il pregio di essere piuttosto stabi¬
le. rapido, e dotato di una interfaccia
elegante ma intuitiva Ha goduto di fasi
di sviluppo lunghe e accurate e, anche
dopo la cessione del codice, il gruppo di
ricerca delegato al suo sviluppo non si è
sciolto e ha portato a termine, recente¬
mente, la versione 3.0 che viene offer¬
ta, sul sito NCSA
|in W //www nc^i^ 9 m| in forma pre-re-
lease 3 0 B4. La versione corrente ap¬
provata, la 2.0.1, non possiede ambien¬
te di e-mail né un newsreader, ma la
cosa non ha poi grande importanza, vi¬
sti i numerosi pacchetti freeware dispo¬
nibili sulla rete per questi scopi. Ha il
pregio di girare anche su macchine del¬
la classe del 68000, e occupa sull’HD
appena 3 Mb. Rappresenta una validis¬
sima alternativa ai due maggiori, data
anche la sua implementazione, pratica-
mente identica nell'interfaccia, sui si¬
stemi operativi più diffusi. Ha un solo
difetto; i plug-in e gli Active-X prodotti
per IE e NC non sono generalmente uti¬
lizzabili in questo ambiente. Il package
completo è gratuito, e scaricabile dai
soliti siti già nominati, oltre che diretta¬
mente da NCSA.
CyberDog è un altro dei capolavori
del signor Tentenna formato Apple. Cir¬
ca due anni e mezzo fa la casa di Cuper-
tino avviò un progetto di messa a punto
di un browser proprietario, con lo scopo
WCOW&
I sui più ricchi e 'di¬
sponibili ". da cw scari¬
cate i moli nominali in
puesto articolo
mente nella versione 1.0.1 viene dichia¬
rato, dal costruttore, funzionante solo
su sistemi operativi in lingua inglese,
ma vi posso assicurare che, sebbene lo
usi da circa due mesi, non mi ha ancora
dato alcun problema (al momento che
questo fascicolo sarà in edicola, proba¬
bilmente sarà disponibile la versione in¬
ternazionale) Terza alternativa a Mac
TCP è fuso del già nominato Open
Transport, presente di sene sull'OS
Mac dalla versione 7.5.5. Perseguendo
una perversa politica di contraddizioni, i
cosiddetti bene informati ne hanno, a
più riprese, preannunciato l'abbandono
e, successivamente, il recupero. Il risul¬
tato è stato quello di una grande confu¬
sione nell'utente, cosa che, assieme al¬
le alterne notizie relative a CyberDog
(ne parliamo tra poco), ne ha decretato
la scarsa diffusione e l'atmosfera di sfi¬
ducia nei suoi confronti.
E per i browser?
Nessun problema! Mac dispone di un
parco molto ricco e articolato, pratica¬
mente per tutti i gusti e le esigenze.
Netscape, ovviamente, la fa da signore
assoluto, con la versione 4 del suo
Communicator,
ma è sempre di¬
sponibile, sulla re¬
te, la versione 3
del suo Navigator,
per chi ha esigen¬
ze minori o non ha
macchine partico¬
larmente “robu¬
ste” Explorer, di Microsoft, è disponibi¬
le, al momento della redazione di que¬
sto articolo (ottobre 1997) nella versio¬
ne 4 Preview 1, per la verità molto sta¬
bile; sebbene non abbia le caratteristi¬
che di Commumcator (specie nella ver¬
sione Professional) è pur sempre una
buona alternativa, soprattutto perché
non è altrettanto esigente in fatto di
memoria. Ma di questi due browser si è
letto e si continua a leggere dappertut¬
to, cosi è preferibile non aggiungerci al
coro generale. Una piccola fetta del
mercato è. invece, appannaggio di altri
prodotti che, pur se infinitamente meno
noti, hanno una loro funzione e validità
intrinseca non disprezzabile. In altre pa¬
role di browser alternativi ce ne sono
parecchi, discretamente funzionanti, e,
talvolta, da preferire per motivi contin¬
genti (configurazione della macchina, ri¬
cerca di velocità massima nei trasferi¬
menti, disponibilità di una interfaccia
poco complessa, ecc ). Eccone una bre¬
ve panoramica
Se volete evitare di far parte della
massa e distinguervi pur rimanendo nel¬
la fascia alta delle prestazioni, ci sono
due valide alternative ai browser di Net¬
scape e Microsoft. La prima è NCSA
Mosaic, la seconda è CyberDog, di Ap-
(OOWNLDAO.CWO
|^|D0WNLQ\D
Ouirk So.it eh
«t» i oo ro >c
jn‘ mIMI
— marni UllM 1 -
— 1*1103 |^n a,
Calcolici HtqMiqM»
LUUW
- 1 .i • «■ om indi wai.poaiM
'WS?
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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
277
■rouit*r match
O
£ a a
frw* U«^
CtJ <5 A
.«»• J'.MMIN. J
Browser Watch
Hac
Siete curiosi o solamente vi interessa tastare il polso del mercato e del traffico dei brow-
ser? Vi interessa sapere che ci sono al mondo una ventina di utenti che utilizzano browser
dai nomi come HotLine Client, FastWeb. e MacWWW. tanto esotici quanto sconosciuti?
Browser Watch, presente a lh;to://www. cnst.c om/brow ser htrr| fa al caso vostro. Vi ripor¬
tiamo, in figura, il rap¬
ili» imi ulti» to Fuiani» porto d'uso di quelli
piu diffusi, facile pre¬
vedere che l'utenza
Netscape la facesse
da padrone, ma era
meno sospettabile il
rapporto di forze cosi
elevato Non sarebbe
una cattiva idea verifi¬
care quali sono le pre¬
ferenze dei nostri let¬
tori Se desiderate par¬
tecipare a questa in¬
chiesta (ovviamente
apena agli utenti di tut¬
te le piattaforme) invia¬
te a ElLEEMffiSinQ
un semplice messag¬
gio. anche senza te¬
sto, avente come tito¬
lo il tipo e la versione
del browser che utiliz¬
zate Chissà cosa ve¬
dremo 1
Services
LTTY
ECK
j&!
(ver j c«wpt* rf «. «I ciac» IM t*
«'(<• itici f»r • •« vi» IMM $t*»i|ii<«(MH"M
W.ar. MirrMM Ju > V I9»6
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^-x« *o-na nucm j .
20 -»« 9 ->v mtKai • 2 »
20-X* HM *>•»•< op« I U
n/a 5-KM hatacoaa I •
>-M »•'*• "• inumai («io*
n/a m inumai m
MI »-*« IV Inuma» (ala
»-o« :-*• *x "«Ai
:-«• • -«* Lv*'
n*
Una classifica d'uso dei browser, rrarra da BrowserWatch Impressio¬
nante il rapporto d'uso tra Netscape e Commumcator che. Benché im¬
maginabile, non pensavamo davvero potesse raggiungere ouesti valori
dichiarato di adattarsi e di sfruttare al
meglio le potenzialità del S O. Macinto¬
sh e dei processori PPC. Il progetto sfo¬
ciò, dopo lungo tempo, nella release 1
di CyberDog, un browser elegante e
raffinato, fornito nelle due versioni per
68XXX e per PPC, che sfruttava in pie¬
no le potenzialità messe a disposizione
dal protocollo OpenDoc, sfornato nuovo
di zecca dalla Apple, Il progetto ebbe la
sua evoluzione nella versione 1,1, molto
più stabile della prima, veloce, piuttosto
parca nella richiesta di memoria (pensa¬
te, bastano già 350 K per farlo funziona¬
re, esattamente la venticinquesima par¬
te di Netscape Comm.), che, come la
prima, è in distribuzione gratuita dai siti
Apple e dai suoi mirrar. E. secondo una
politica non certo nuova. Apple a que¬
sto punto mollava tutto abbandonando
il progetto e offrendo, è cosa di questi
iorni, quale browser ufficiale del suo
ystem 8 l'Explorer di Microsoft. Quan¬
do si dice la coerenza'
CyberDog è davvero un buon brow¬
ser Integrato con le altre tecnologie
Mac (OpenDoc, OpenTransport) per¬
mette di realizzare cose egregie, tanto
che su di esso si basano alcune applica¬
zioni tra cui, forse, la più interessante, è
un pregevole package commerciale del¬
la Corda Technologies, di nome Wav
(ne parleremo prossimamente nella ru¬
brica Mac) Offre un ambiente non con¬
venzionale rispetto alla totalità degli altri
browser, e un'area di news-mail capace
di dare punti ad applicazioni commercia¬
li di tutto rispetto. Ha ancora il vantag¬
gio di riconoscere e utilizzare la maggior
parte dei plug-m realizzati per IE e NC,
gira anche sui 68XXX senza problemi,
ed è piuttosto stabile Ovviamente è
gratuito e ricavabile da molti siti; ricor¬
darsi di scaricare, se non lo si ha, anche
OpenDoc. che gli è necessario, e che
poi è utile per tante altre cose Non è
necessario Open Transport
C’è poi una miriade di pezzi minori;
degni di nota sono soprattutto WebSur-
fer, veloce e affidabile anche se con
prestazioni limitate, che gira perfino su
macchine antidiluviane e con pochissi¬
ma memoria, e MacWeb. piccolo e rapi¬
dissimo come una macchina giappone¬
se Tutti permettono collegamenti ftp
senza problemi e in modo quasi sempre
stabile Quasi nessuno di loro accetta i
plug-in dei browser maggiori Se lavora¬
te in gopher il più veloce Client è Turbo-
Gopher ( Università del Minnesota) me n-
tre Fetch |(hnp;//www dartmouth edul e
una buona scelta se il vostro sport pre-
ferito è scaricare (e anche depositare)
software attraverso FTP, seguendo la
strada diretta e non quella, un po' tor¬
tuosa, che passa attraverso WWW
E la posta?
Il meglio è certamente rappresentato
da Eudora Pro, oggi alla versione 3.5
(ne avete vista una prova nella rubrica
Mac). La versione Light è shareware e.
sebbene più orientata in ottica keyboard
driven, rappresenta una buona scelta
tra i pacchetti gratuiti. Altra versione
“leggera" è quella di Claris E-Mailer, in¬
serita nel pacchetto Internet Conn Kit,
mentre quella commerciale è arrivata al¬
la versione 2 (prossima la 3) ed e inseri¬
ta anche nel pacchetto Office Mail. In¬
ternet Explorer non ha un pacchetto in¬
tegrato di posta, ma chiama alla biso¬
gna Internet Mailer (anch'esso gratuito)
o qualunque altro indicatogli in default.
Netscape Commumcator ha invece una
superba sezione di news-e-mail, com¬
parabile a Eudora Pro, e lo stesso Cy¬
berDog ha una sezione analoga di qua¬
lità e grafica raffinata.
Nel campo freeware amatoriale, il pac¬
chetto che merita la maggiore attenzio¬
ne è probabilmente Cindy's E-Mailer, ori¬
ginale e divertente applicazione basata
su HyperCard. Tutti i package nominati
sono recuperabili presso diversi indirizzi,
tra i qu ali raccomandiamo, oltre quelli uf¬
ficiai. | nupJM ww..(i.Q.wQj.QM.^ e
fitto ://www iucows.com| Il secondo, in
particolare, ha il pregio di offrire anche
prove e una classifica qualitativa dei di¬
versi pacchetti, in base a test eseguiti
dallo staff La redazione accetta anche
prove sviluppate dagli utenti, ma non
sperate in compensi, il servizio, in am¬
bedue i sensi, per Tucows è rigorosa¬
mente “no-cost". Visto che ci siete, ol¬
tre agli innumerevoli plug-in (non vi cari¬
cate di roba mutile) scaricatevi Netsca¬
pe Defrost che, sulla versione 3, fa su¬
perare in maniera indenne certi inaspet¬
tati blocchi del sistema durante i colle¬
gamenti.
Conclusioni
Ad onta della fetta di mercato non
certo comparabile con quella dell'uni¬
verso Windows, Macintosh dispone,
nel mondo Internet, di applicazioni di
qualità eccellente e di package articolati
e completi. I due maggiori sono pratica¬
mente identici sulle diverse piattaforme
e la Professional Edition di Commumca-
tor mette a disposizione anche altri am¬
bienti non certo disprezzabili (realizzare
una pagina Web con Composer è uno
scherzo) tra cui anche un bel pacchetto
di conferenza in linea e un buon am¬
biente di Host-On-Demand Peccato per
l'occasione persa di CyberDog, ai ma-
cmtoshisti piace distinguersi dalla mas¬
sa, ma se fate in tempo potete ancora
raccogliere i cocci e respirare quell'aria
di snobismo, come dicevamo all'inizio,
che non ci ha mai abbandonato, neppu¬
re nei momenti bui. Pregi del sangue
blu!
Mg
278
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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/.Ji-LLLLtLu-^d.L<alO
Meteore, chiasso e futuro
Le mostre come lo SMAU di Milano,
dedicate (prevalentemente)
all'informatica, sono lo specchio della
realtà moderna: abbondante passaggio di
meteore (tecnologiche), eccesso di
decibel, visioni di scenari futuri davvero
interessanti (anche se non più
sorprendenti). Il mondo
multimediale, cui è stato
dedicato l'intero padiglione 1
e che era peraltro presente
anche in quasi tutti gli altri
padiglioni, presentava
anch'esso meteorica
luminosità, decibel a iosa e
sguardi al futuro.
EnSàrta 98
Enciclopedia
di Dino Joris
Le meteore, nel mondo multimedia¬
le, sono rappresentate da quei prodotti
che hanno la capacità di suscitare forti
sensazioni e un desiderio di possesso
grande ed immediato, destinati però a
scemare presto (molti giochi possono
invecchiare facilmente, anche in virtù
dei progressi tecnologici che li posso¬
no rendere longevi quanto... un tem¬
porale).
L’eccesso (tollerabile) di decibel del
padiglione 1, peraltro giustificato dalla
natura dei prodotti presentati, potrebbe
essere paragonato a quello di un traffi¬
co intenso in una città di individui ben
educati, dove il rumore dei motori non
è accompagnato dal suono dei clacson,
dallo stridio di pneumatici, da motorini
con marmitte sfondate, eccetera.
In altri padiglioni invece, l'eccessiva
rumorosità di certi espositori innescava
reazioni a catena: ognuno alzava pro¬
gressivamente il volume dei propri im¬
pianti per sovrastare il vicino, arrivando
al massimo della potenza, con le con¬
seguenze che potete immaginare. An¬
che quest'anno sono riuscito a riporta¬
re a casa i timpani sani, ma non credo
che tutti siano stati fortunati come me.
Nonostante tutto questo chiasso, è
stato possibile vedere molte novità in¬
teressanti in molti settori diversi.
Nel settore dei prodotti multimediali
non ho potuto riscontrare delle novità
tecnologiche di rilievo, ma solo dei no¬
tevoli avanzamenti nelle possibilità di
fruizione: tutto corre e scorre meglio,
compresi i filmati e le animazioni, da
tempo oramai di "qualità TV"
Era lecito attendersi dei notevoli mi¬
glioramenti qualitativi, raggiunti sia in
virtù dei miglioramenti dei software, sia
di quelli dell'hardware, sia della mag¬
giore esperienza che i tecnici di produ¬
zione e programmazione hanno nel frat¬
tempo accumulato.
Le novità quindi dobbiamo andarle a
cercare nei prodotti e non nelle tecnolo-
280
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
( LllU,LLLlll^(1LqM^
gie multimediali.
Ecco che Microsoft presenta novità
come Encarta 98 in italiano e DizioRom,
un'opera multimediale complessa che
racchiude il dizionario dei sinonimi e
contrari, il Dizionario Enciclopedico Riz¬
zoli, il dizionario italiano/inglese/italiano,
quello di sentenze greche e latine, l'a¬
tlante Encarta (che ci proponiamo di re¬
censire appena possibile).
Un altro editore italiano, Tecniche
Nuove, si aggiunge all'elenco dei pro¬
duttori di enciclopedie su CD-ROM con
la sua Eureka!.
C'è poi anche una società come la
Kyber, che si lancia sulla strada della
novità di contenitore anziché di conte¬
nuto, producendo una divertente serie
di coloratissimi libretti che sostituiscono
la classica scatoletta di plastica dei CD
La MEC di Messina propone delle in¬
teressanti ed accurate opere multime¬
diali sul Parlamento Italiano e sulla Ma¬
fia (che vedremo presto su queste pa¬
gine).
Insomma, come era prevedibile, a
SMAU sono stati presentati molti nuovi
titoli interessanti, ma nessuno sembra
capace di aprirci direttamente una fine¬
stra sul futuro.
Encarta 98 tuttavia ci offre lo spunto
per una breve riflessione sui probabili
sviluppi della multimedialità, con l'offer¬
ta di disponibilità degli aggiornamenti
su Internet, a cadenza mensile. La cosa
non è una novità di Encarta 98 (e nean¬
che un'esclusiva, visto che altre enci¬
clopedie italiane offrono il servizio), poi¬
ché già le precedenti versioni in lingua
inglese offrivano aggiornamenti "in li¬
nea".
La riflessione è questa cos'è più
pratico e comodo, aggiornare l'enciclo¬
pedia sul proprio PC con un prelievo di
file "in linea", oppure con¬
sultare direttamente via In¬
ternet l'enciclopedia ag¬
giornata, che l'editore può
mettere a disposizione
dell'utenza su stazioni op¬
portunamente collocate?
Allo stato attuale dei fat¬
ti, la risposta è scontata,
per una serie di ragioni:
il numero di persone
che hanno accesso ad In¬
ternet, almeno in Italia, è
solo una minima frazione di
coloro che possiedono un
lettore di CD-ROM;
solo un numero esi¬
guo di persone considera
le transazioni su Internet
sicure.
Immaginiamo però uno
Encarta 98
Produttore:
Microsoft - Adattamento italiano R&Dmond
Distributore:
Microsoft Spa
Centro Direzionale San Felice
Palazzo A
Via Rivoltana, 13
20090 Segrete (Mll
Ambiente: Windows 95 o NT 4.0
Requisiti: processore 486 DX/50 MHz; 8 MB di
RAM con Windows 95, 16 MB con NT; 30 MB su
disco. Modem 9600 e accesso Internet per gli ag¬
giornamenti 14 MB su disco e 1 MB per mese).
Accessori multimediali standard.
efficacia dei materiali di natura multime¬
diale, contenenti musica, animazioni,
grafica e filmati (con RealAudio e Real-
Video, ad esempio). Si tratta ora di sta¬
bilire dei sistemi pratici, rapidi e sicuri di
consultazione a pagamento
Attendiamo che tutto questo si verifi¬
chi e nel frattempo 'accontentiamoci' di
quello che abbiamo a disposizione su
CD. Vediamo assieme qualche novità.
Encarta 98
Prezzo (consigliato)-
lire 249 000
scenario diverso (che molti già conside¬
rano, se non attuale, almeno prossimo
venturo, e non più solo futuribile), con
l'accesso a Internet reso possibile a tut¬
ti (con apparecchi dedicati) e con suffi¬
cienti garanzie di sicurezza per tutti i tipi
di transazione.
Bene, con uno scenario del genere, è
probabile che certi tipi di opere di refe¬
renza possano essere messi a disposi¬
zione per la consultazione "in linea",
consentendo di pagare in proporzione
alla quantità usufruita, volta per volta.
Da tempo sono già disponibili su In¬
ternet delle banche dati di vario tipo, cui
si accede a pagamento (sulla base di un
abbonamento di lunga durata, general¬
mente abbastanza costoso) usando un
codice d'accesso, per consultare articoli
di giornali o raccolte di leggi e simili.
Tuttavia è solo da poco che lo svilup¬
po delle tecnologie Internet ci permette
di consultare in linea con la necessaria
Hncarta 98
Enciclopedia
ANTEPRIMA PER l* STAMPA A
S—
L'editore indica: 20.833 articoli, di cui
2.500 redatti appositamente per il pub¬
blico italiano, per un totale di 6,5 milioni
di parole e 150.000 collegamenti iperte¬
stuali. Contiene lo ".Zingarelli minore",
con più di 59.000 lemmi, dotato di ricer¬
ca attiva. Circa 9.500 elementi multime¬
diali, di cui 6.500 fotografie, 1.900 regi¬
strazioni audio e 100 video e animazio¬
ni. Presenti anche 1.000 tra carte geo¬
grafiche, grafici e tabelle e 23 fotografie
a 360 gradi.
Quando, circa un anno fa, in
concomitanza con l'uscita delle
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Encarta
Balani (astronomia)
sud dell.-.,Le due
equatoriale, situata a
p>i titillanti lono genialmente
Beta Ceti una stela di teconoa magncuOme detta anche
m r Alpha Ceti
B-he Meni v (in
iveieur.-a
eh. o Mira (dai
«e varia ha la
coraindri
onde
che si
* l<m. di poco
Mium
Ricalca di paiola o frasi
Ica» OH valicano
•la alia
( l^Lliu,-i_LLuàÌD
« Troa» Mk o" ama* «ha «(Musone •• pauMa
ÌETC) tea
Twaii* qs anco»
-unioni* ••pa-o»
0*9** una tata o lago* • Coirne»
*»”l _
prime enciclopedie italiane solo su CD¬
ROM. si cominciava a diffondere la vo¬
ce che l'enciclopedia Encarta sarebbe
stata presto 'localizzata", serpeggiava
un certo malcelato nervosismo tra gli
editori di casa nostra, perché sapevano
bene che il
software Micro¬
soft era - non sor¬
prendentemente -
superiore al loro,
Il nervosismo
veniva curato con
consolatorie con¬
siderazioni sulla
presunta non
adattabilità dei
contenuti alle esi¬
genze del pubbli¬
co italiano ("Encar¬
ta è un'enciclope¬
dia americana,
quindi.,.").
Ora che Encarta
98 in italiano è in
distribuzione, sco¬
priamo (dalla pre¬
sentazione) che è stato fatto uno sforzo
particolare per reimpostare o migliorare
aree quali, ad esempio, quelle della Ci¬
viltà nuragica, dell'Italia preromana, del¬
le Repubbliche marinare, del Rinasci¬
mento e via dicendo, evidentemente al
fine di "curare" abbastanza significativa¬
mente l'impostazione "americana" del
prodotto originale.
Il processo di adattamento ("localizza¬
zione" in buon "computerese") alle no¬
stre italiche esigenze non ha influenza¬
to la qualità del software, che è quella
che ci si attende da Microsoft: al mi¬
gliore livello.
La schermata d'avvio che vedete
consente una prima selezione delle atti¬
vità, che si scelgono tra la consultazio-
r;
■ws-
-v.
"tir" ». -«3;
Wf
.tana 35- «■«
|i«<n il i*f*nWo delio italo é
■ nnmimenUk M<*i tra i
\ " italiano
ebbero tomrrouom dai pop» oc»epoca par lavorata negli J
ne degli articoli, l'esplorazione delle ri¬
sorse multimediali e di quelle in linea,
l'attivazione del dizionario, la presenta¬
zione. A quest'ultima si accede anche
attraverso il menu di aiuto, che offre
un'ampia panoramica sulle funzionalità.
Encarta può essere consultata in mo¬
do tradizionale, con la ricerca di articoli
specifici, ma anche in base a percorsi
tematici od ai contenuti multimediali.
La ricerca tradizionale sarà atta a sod¬
disfare esigenze culturali specifiche,
mentre gli altri approcci potranno soddi¬
sfare dei bisogni culturali più generici
ed anche semplici necessità di intratte¬
nimento educativo.
La schermata proposta indica i vari
temi dei percorsi: personaggi, arte e
postenon sono completamente regredite le labbra sono
grosse e muscolose, e r animale se ne iwve per
strappare le piante acqua!*»* « cOo «*•* quino»
._frantumato dai moton e darte robuste placche mancatone
[bmmm»».| cflfi invano anteriormente sulle mascelle « maschio ha
anche due mersw wm a zanne Questi animai» s» nutrono
pre/alentemertó di notte spostandosi di soMo in coppie o
in piccoli gruppi La gestazione dura ceca 13 o 14 mesi al
torme de. qual, «iene partono m acqua i/» solo piccolo
che succia »i latte daaa madre a differenza di mo»
mamnifen, le ghiandole mammane sono toc «Uzzate solo
a Irvelo del torace
Ouesta specie, m pencolo » estinzione, e stata a lungo
cacciata per la carne 4 grasso Colio e la pHJe e pertanto
oggi se ne contano meno d» 40 000 esemplan i dugoogh
vernina a vcAc u ambiati da» manna» defanbcM* pe» >*
uienr de «a mitologia
cientiflca i •: »gongtn sono Class (fu ali
letteratura, musica
e spettacolo, natu¬
ra, eccetera
Ogni percorso
presenta un nume¬
ro prestabilito di
tappe, che varia a
seconda dell'argo¬
mento da una a due
dozzine circa. Ogni
tappa attiva una
scheda, la stessa
che si attiva attra¬
verso la ricerca ad
articoli. Consideran¬
do che ogni argo¬
mento presenta al
massimo poco piu di due dozzine di
tappe, risulta ovvio che i percorsi non
hanno sempre ambizioni esaustive: le
città interessanti nel mondo sono certo
più delle 26 proposte, cosi come in Ita¬
lia abbiamo più di 19 piazze! Tuttavia
quando il percorso scelto, ad esempio,
è quello delle regioni italiane, le trovia¬
mo tutte e venti incluse (ma se gli auto¬
ri avessero avuto sentimenti "Padani",
chissà...).
Nel corso delle esplorazioni ci si può
imbattere in una delle 23 fotografie a
360 gradi: con l'ausilio del mouse pote¬
te, ad esempio, percorrere con lo
sguardo dall'alto Città del Vaticano e
dintorni, come se giraste in tondo in ci¬
ma al "Cupolone".
L'esempio di mappa che vi propongo,
quella di Città del Vaticano, è atta ad il¬
lustrare che l'atlante non può essere
annoverato tra i punti di forza di Encar¬
ta.
Un'altra forma di consultazione ci è
offerta dalla “Interattività", che prevede
esplorazioni delle sezioni intitolate Di¬
pinti celebri, Frattali, Lingue del mondo,
Meraviglie della natura, Musica dal
mondo, Orbite, Statistiche climatiche,
Statistiche demografiche
Ogni sezione offre qualche tipo di in¬
terattività: un gioco per i dipinti celebri
(ma visto che i dipinti sono solo 15 il
282
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
gioco finisce pre¬
sto), la creazione
di disegni (molto
semplici) nei frat¬
tali, l'ascolto a
scelta di poche
frasi e dei numeri
sino a 10 in una
sessantina di lin¬
gue, l'attivazione
di fotografie di
due dozzine di
meraviglie della
natura, l'ascolto
dei suoni di una
ventina di stru¬
menti rappresen¬
tativi dei cinque
continenti, l'ani¬
mazione e creazio¬
ne di orbite, le
statistiche climatiche e demografiche
che consentono di paragonare quattro
paesi alla volta e rappresentare i dati sia
numericamente che graficamente. Nel
complesso mi sembra di poter dire che
questa sezione si esaurisce abbastanza
rapidamente e per quanto piacevole mi
pare di "sostanza sottile".
Diversa si presenta la situazione per
chi desidera esplorare la Galleria Multi¬
mediale, che offre migliaia di elementi
(6.876 in apertura) che si possono avvi¬
cinare globalmente oppure selettiva¬
mente, applicando dei filtri tramite il co¬
modo "Pilota multimediale". Le selezioni
che ne derivano prevedono la restrizio¬
ne a ricerche su aree di specifico inte¬
resse, in base a varie categorie ed ai ti¬
pi di espressione multimediale.
In caso di difficoltà è possibile ricorre¬
re all'Assistente Ricerche (il Wizard del¬
la versione inglese), che facilita il com¬
pito di individuazione di quanto interes¬
sa. Le ricerche portano ai risultati voluti
con grande rapidità, come è lecito
aspettarsi.
Un altro modo non tradizionale di ac¬
costarsi all'enciclopedia è quello offerto
dalla sezione "Cronologia", che raggrup¬
pa gli argomenti per periodi storici.
Tutti gli approcci ai contenuti dell'en¬
ciclopedia visti sino a questo momento
offrono una buona dose di spettacola¬
rità (anche se non clamorosa), sfruttan¬
do i mezzi multimediali.
Tuttavia la maggiore utilità dell'opera
va trovata nelle ricerche di tipo (quasi!)
tradizionale: si digita un nome o un tito¬
lo di interesse nel riquadro e si lancia la
ricerca, facendo apparire la scheda sul¬
l'argomento cercato.
Nelle schede tutte le parole sono atti¬
ve: quelle evidenziate con il colore sono
ipertestuali, ovvero collegate ad argo¬
menti correlati, mentre le altre aprono
automaticamente, al clic, il dizionario
"Zingarelli minore" (che può peraltro es¬
sere attivato in qualunque momento da
menu).
AH'intemo delle schede è poi possibi¬
le individuare una parola di interesse ri¬
correndo alla funzione di ricerca delle
parole del "pilota". La ricerca di una pa¬
rola individua ed elenca peraltro tutti gli
articoli che la contengono, rendendo le
esplorazioni linguistiche davvero ine¬
sauribili. Ad esempio, dopo avere indivi¬
duato la scheda di Benvenuto Cellini,
■s »»l
volendo individuare la sezione in cui si
parla del Perseo si lancia una ricerca su
tale nome., e si scopre che la parola è
contenuta in ben 21 articoli, che si oc¬
cupano di scultura, di astronomia, di mi¬
tologia, eccetera.
Quando le schede contengono colle¬
gamenti ad espressioni multimediali,
questo è evidenziato da appropriati sim¬
boli attivi.
Concludo la descrizione dell'opera ac¬
cennando al fatto che vi sono numero¬
se opzioni di controllo che consentono
di adattarne la gestione alle esigenze
pratiche ed estetiche di ognuno (gran¬
dezza dei caratteri del testo, colore del¬
le parole ipertestuali, eccetera). Inoltre
è presente un'articolata sezione dedica¬
ta ai collegamenti Internet, che servono
per gli aggiornamenti. Aggiungo per
scrupolo che è possibile copiare testi
(anche solo in parte, anche le sole dida¬
scalie) e immagini, servirsi di un segna¬
libro, appuntare i percorsi, eccetera, ma
sono certo di non sorprendere nessu-
nol
Come il lettore può immaginare, non
è realmente possibile in questa sede
né analizzare seriamente i contenuti
dell'opera, né tentare dei paragoni seri
con altre opere della stessa natura. L'u¬
nica affermazione che mi sento di fare
riguarda il software, che è di gran lunga
il migliore che abbia visto all’opera nel¬
l'ambito dei prodotti multimediali di
questo tipo. Per quanto riguarda la gra¬
fica, credo che il lettore sia in grado di
giudicare in base alle schermate che ho
proposto.
Come ultima cosa debbo osservare
che il prezzo di vendita è tra i più alti del
settore. Indubbiamente l'utente terrà
anche questo elemento di valutazione
nel dovuto conto.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
283
frlA^LU. /AuIIILll^lLLiZiT)
EUREKA!
Enciclopedia Multimediale
Eureka! Enciclopedia
Multimediale
L'editore informa: 102.000 voci,
5.000 immagini, 200 clip audio, 70 clip
video, 150 tabelle a colori, atlanti attivi,
Codici civile, penale e Costituzione, Li¬
nea del tempo, visite alle più belle città
d'Italia, minicorsi sulle materie del futu¬
ro, antologia delle poesie più belle, frasi
celebri, calendario con oroscopo, ricette
di tutto il mondo, il gioco dei quiz, il gio¬
co di Newton e tanti altri.
Le differenze tra Encarta ed Eureka!
sono rilevabili immediatamente, a co¬
minciare dal prezzo, che per quest'ulti-
ma è decisamente più abbordabile. An¬
che dal punto di vista grafico il lettore
potrà farsi subito un'idea delle differen¬
ze, basterà confrontare le immagini del¬
le schermate. Per il resto sarebbe ne¬
cessario comparare, confrontare, analiz¬
zare, eccetera. Ho già chiarito il fatto
che non è questa la sede per analisi ap¬
profondite. quindi mi propongo solo di
riassumere per voi (ma brevemente,
per lasciare spazio ad altri meritevoli
prodotti) le caratteristiche di Eureka!
Diamo a Cesare quel che è di Cesare,
ammettiamo subito che la differenza
Eureka! Enciclopedia
Multimediale
Produttore e distributore:
Tecniche Nuove S p A
Via Ciro Menotli 14
20129 Milano
Telefono 02 7570751
Telefax: 02 7570241
Imerne l Emw ifti.iifiGl
E-mail: uenaiteuianw'qrnei il
Requisiti multimediali: standard
Prezzo: lire 120.000
ATLANTI
LA (SCIENZA DEL FUTURO
(Fnbixso 1925 • 1991) Stukoro man»
Tr. le opta tUu Uuic (1959.
Stoccolme. Modero» Muieet)
Linee del -
^Ricalca Avanzala
^Peicono voci
con il software di gestione delle infor¬
mazioni di Encarta si sente. Tuttavia
ammetto anche la mia sorpresa nel
constatare che è possibile utilizzare
ToolBook per produrre un'opera cosi
complessa.
La complessità non è riferita solo alla
molteplicità degli argomenti, ma anche
alla gestione dei riferimenti ipertestuali,
che offre delle possibilità di incroci no¬
tevoli, rendendo attive tutte le parole
presenti nelle descrizioni.
Ufficialmente non c'è un dizionario,
ma le parole ci sono, e contengono sia
il significato che un riferimento gram¬
maticale di base, che ci indica se si trat¬
ta di un verbo, di un aggettivo, eccete¬
ra.
La ricerca avanzata consente di inseri¬
re alternativamente due operatori di lo¬
gica booleana, OR o AND. Per gestire
questo tipo di ricerca ci vuole una per¬
sona con un minimo di cultura informa¬
tica e con le idee chiare su quanto cer¬
ca Forse Eureka! in questo caso chiede
troppo, visto che questo prodotto do¬
vrebbe essere consultabile da chiun¬
que.
Chiudi
Rirert• c*lkf «menti «Uè ««ci:
and
^Segnalibro
Voce seleaonata:
Chiudi A;
Elimina | Vaia
284
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
LJd^Lu_i_u.^tlLcall )
Q/^ùx/icUt
Elenco ninnili
, Giaco
di Newton
Per quanto riguar¬
da i contributi multi¬
mediali, troviamo
una buona collezio¬
ne di immagini, fis¬
se e in movimento,
e di suoni, che van¬
no dall'attacco della
sinfonia no 40 d
ar.
de/udt.
<t ictemxa
fro
astro;
ei:cji
METICA
costUuziont
rare un calendario,
delle ricette, delle
frasi celebri, un
paio di giochi cultu¬
rali (del genere di
Trivial Pursuit),
La scienza del
futuro ci offre degli
spaccati sugli sce¬
nari che si aprono
Q4ùó<‘<d/a^u
'-ea
La Crociera nel Mar Rosso è solo vir¬
tuale, purtroppo, ma è più che sufficien¬
te per far venire la voglia di prenotare
subito (infatti si trovano sul CD-ROM
anche le informazioni utili per farlo).
Questa proposta, come le altre di
questa collana, è rivolta a chi ama visita¬
re il "sesto continente", il mondo sotto¬
marino.
Le immagini che si vedono, filmate o
fotografiche che siano, sono capaci di
fare venire la voglia di partire anche a
Crociera
nel Mar Rosso
possiamo annove-
Un po' di tutto
Il panorama sì sta allargando sempre
di più. segno sicuro dell'interesse cre¬
scente del mercato I prodotti sono di¬
ventati tanto numerosi da creare il pro¬
verbiale "imbarazzo della scelta ", che ci
obbliga a recensire più brevemente di
altre molte opere meritevoli (alcune sia¬
mo costretti addirittura a trascurarle).
Ecco un breve panorama d'opere di re¬
cente pubblicazione.
Mozart alla recita¬
zione di brani della
Divina Commedia e
molto altro.
Gli atlanti geogra¬
fico, storico, astro¬
nomico ed anato¬
mico ci offrono una
serie di approcci vi¬
sivi alla conoscen¬
za, mentre alla vo¬
ce Miscellanea, tra
le cose "diverse"
s
per noi nei mondi dell'astronomia, del¬
l'ecologia, della genetica, dell'informati¬
ca, della medicina.
Le altre voci principali sono quelle re¬
lative ad Internet, al Relax (che consiste
di giochi shareware da installare - scelta
secondo me discutibile), alle visite gui¬
date a quattro città italiane, Roma, Mila¬
no, Firenze e Venezia (che non sono en¬
tusiasmanti), le Linee del tempo per le
ricerche secondo periodi storici presta¬
biliti, i Codici civile, penale e la Costitu¬
zione Insomma. di tutto un po'
1. - L'Italia é una Repubblica democratica,
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione.
*
285
liiìilT fhiuiiiCiii't TnuV
(«rnnf^fifklUfW nix(4U IUiM4>th
multi ImmiIw
*«h* t'ftW» Rj»tf i«n»titni% \m
nilotia t»t U *rtl) n ■ «dm» il» uhmi 4*pn U |*a rf anmrrnoor nd Uto
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f*t id«ii«Mt trgi\riluxif H. Of-yti» I» itilorr A »|»c • unnir.* «ukwhàff .U
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'on n**iu 'Arra n p«nx «In* n»l Un iwl dovi
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SBtloiie Villini
ìpff.MWfflEK
MMiM
wm
[ ^L-o.J- e-L-LL L^LLLu^dL^ LQ
chi non sa nuotare, Il merito primo è
senza dubbio del Mar Rosso, che offre
spettacoli davvero indimenticabili, ma
anche di chi ha saputo riprendere e pro¬
porre a noi delle immagini riprese e
scelte con bella professionalità.
La musica che accompagna l'opera è
anch'essa piacevole e quando si attiva
la voce del narratore si scopre con pia¬
cere che è quella del professionista uti¬
lizzato da Piero Angela per i suoi docu¬
mentari in SuperQuark (la voce è in¬
confondibile, ma prima di scrivere que¬
sta notizia ho verificato con gli autori -
con l'occasione ho fatto loro i miei
complimenti per l'opera).
Crociera nel Mar Rosso è bilingue e
nella versione inglese si trova altrettan¬
ta professionalità dello speaker (il resto
è ovviamente uguale).
I filmati sono oltre un centinaio, per
descrivere fauna e fondali. Sono anche
descritti i luoghi delle 33 immersioni
proposte, in Egitto e Sudan. Troviamo
oltre 170 schede di biologia marina,
1.000 immagini, ricostruzioni dei fondali
in 3D.
Crociera nel Mar Rosso
Produttore e Distributore:
MediaTouch s.a.s
Vìa Michele di Landò, 31
00162 Roma
Telefono: 06 329.39.35
Telefax 06 329.59.64
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Requisiti: minimi
Prezzo: lire 69,000
Chi si interessa di immersioni non
manchi a questo appuntamento; gli altri
potranno comunque trovare quest'ope¬
ra interessante, come il bel frutto di una
passione genuina
Viaggio in Sicilia
Avevo già parlato bene di un prodotto
di questa società,
dall'inequivocabile
titolo "Palermo"
ed avevo lodato
nell'occasione la
musica popolare
che conteneva,
Ripeto le lodi: la
musica contenuta
in quest'opera - un¬
dici brani - è di otti¬
mo livello. Si tratta
di musica popolare
siciliana, interpreta¬
ta tra gli altri da
Otello Profazio
(canta anche La
leggenda di Cola-
pesce) e Rosa Bali-
streri.
Ma quello che
più fa piacere è
constatare che an¬
cora una volta RO-
Manza Composizio¬
ni Multimediali ci
offre un'opera che
ci permette di gu¬
stare contempora¬
neamente la musi¬
ca (che non viene
mai interrotta, se
non per volontà
dell'utente) ed i
contenuti visivi. So¬
no particolarmente
impressionato dal
fatto che posso an¬
che continuare a
scrivere questo ar¬
ticolo e ascoltare la musica senza inter¬
ruzioni.
Viaggio in Sicilia consente di scegliere
il tipo di visita che si vuole effettuare,
attraversando l'isola per vedere i siti ar¬
cheologici, oppure i luoghi di interesse
naturale, sia sulla costa che all'interno
Si tratta insomma di un piacevole
viaggio in questa antica terra del sole,
piena di tradizioni e sapori forti.
286
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
CVi^^u-i- ^uiu^LLi-trir)
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Produttore e distributore:
5G s.c.a.r I
Baglio verdone 9a ìnt.6
90124 Palermo
Telefono: 091 6473988
Telefax. 091 442537
Interne t: www.neomedia.itViq mrn
E-mail: Homan.'aMnpomwlia il
Ambiente: Windows
Requisiti multimediali: standard
Prezzi:
Viaggio in Sicilia lire 49.000
Pollina lire 29.500
quando si legge la firma del sindaco di
Pollina in fondo alla presentazione di co¬
pertina. Quindi mi sembra doveroso
informarvi che si tratta di un'opera che
intende propagandare questa incante¬
vole località siciliana, "tra cielo e terra".
Ora siete avvisati. Ma forse il prezzo
modesto vi indurrà a soddisfare una cu¬
riosità così "verticale".
brani è minore! e
trovo che sia da lo¬
dare, da questo
punto di vista
L'opera tuttavia
è atta a soddisfare
solo un interesse
molto specifico per
questa bella ed in¬
teressante località.
Questo interesse
specifico è meglio
comprensibile
ma
jÌiH\ìfta Hif r'/ft H'JttJ
L'opera, oltre ai
piaceri visivi ed udi¬
tivi, è in grado di
offrire, rispettando
le necessità prati¬
che, informazioni
su alberghi, tra¬
sporti. noleggi, ec¬
cetera, Le funzioni
includono la copia¬
tura di immagini e testi.
A coloro che non apprezzano la musi¬
ca tradizionale siciliana posso sconsi¬
gliare decisamente l'acquisto di
quest'opera. Agli altri posso suggerire
di non mancarlo.
Pollina
Non posso esimermi dal citare anche
quest'opera su Pollina, perché anch’es-
sa presenta le caratteristiche musicali
che ho citato (anche se il numero di
fulb QH «imi • Ponili», iVjltim» domami» di Ayotfo ¥ avoiga l»
Sagra nadirata alla manna
Muta. muaita «panatoli a atand» par l anaggio dalia manna
adì alt» prodottiHpmlocali
Un pie telo ntiMu alno antropologico. incannalo auH» manna a
«ulta cultura contadina, * «alo aliatolo nai loran dalia* municipio
Vi «i pottono arrmiara gli attiaui uuli dai notfn
contadini a vana fotogiaaa «producano aratami
00 O
LiuLiLlIlu_uiLLcÌÌP)
Comete
Dovendo scegliere cosa privilegiare
nella confezione di un'opera, forma o
sostanza, credo proprio che sceglierei
la forma per le opere di intrattenimen¬
to e la sostanza per quelle di valore
culturale.
Questo prodotto Hochfeiler, che ha
appunto delle ambizioni più culturali
che di intrattenimento, sembra rispec¬
chiare questa filosofia, valorizzando più
la sostanza che la forma.
Infatti la parte che viene curata con
piu ampio ricorso ai mezzi multimedia¬
li, interfaccia grafica, suoni, immagini e
filmati è abbastanza scarna e si esauri¬
sce presto; maggiori informazioni si ot¬
tengono, cliccando sul pulsante "Sa¬
perne di più", attraverso le pagine di
testo e immagini cui si accede con In¬
ternet Explorer, come se si fosse su
Internet,
Questo sistema di proporre cultura
non sarà forse tra i più spettacolari, ma
certamente ha una sua precisa capa¬
cità di trasmettere informazioni in mo-
---
La Guerra di Troia
Produttore e distributore:
Hochfeiler
Via Salaria 290
00199 Roma
Telefono 06 8548122
Telefax: 06 8548122
Ambiente: Windows
Requisiti multimediali: standard
Prezzi:
Comete lire 30 000
La Guerra di Troia lire 30,000
do diretto ed efficace.
Il gruppo Hochfeiler ci ha abituati a
lavori confezionati con capacità e com¬
petenza (vedere i titoli come Ebla,
AIDS, Saturno e al¬
tri) e anche in que¬
sto caso non dubi¬
tiamo che le infor¬
mazioni sulle co¬
mete siano atte a
soddisfare i più La
grafica non è entu¬
siasmante, soprat¬
tutto quella della
serigrafia sul di¬
schetto. ma que¬
sto aspetto si di¬
mentica facilmen¬
te quando si vedo¬
no i contenuti e
quando si conside¬
ra il prezzo d'acqui¬
sto, decisamente
abbordabile.
La Guerra di Troia
L'attenzione dedicata alla veste gra¬
fica è maggiore in quest’opera che in
ODfliaa-a£ia-oi
1—>• C—. NM Mmm Cmnm Mi
Ma*
— 3
EDIU
vcovyi INI \ OKI \ I l I O D'ORO
!■ i -
I . v è
Comete, sempre
di Hochfeiler, ma
il principio rimane
lo stesso: privile¬
giare i contenuti.
L'opera si occupa
diffusamente, ab¬
bastanza ovvia¬
mente, di quello
straordinario per¬
sonaggio che fu
Schliemann, l'uo¬
mo che, ritiratosi
dagli affari a qua-
rant'anm, riuscì a
scoprire la colloca¬
zione della mitica
Troia ed a recupe-
288
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
( k’^LLL^dLuìT)
rare il tesoro di Priamo
In effetti la parte di avvio dell’opera
è incentrata proprio sulle attività ar¬
cheologiche e riferisce fatti e aneddoti
sulla scoperta del tesoro, sulle porte
Scee. eccetera, servendosi della narra¬
zione verbale e di diapositive virtuali.
C'è anche una parte dedicata alla let¬
tura dei versi di Omero.
I fatti storici e mitologici sono narrati
ricorrendo ad Internet Explorer, nella
sezione "da Omero a Schliemann”. Il
fascino dell'argomento rimane intatto
dopo secoli e secoli e l’argomento è
trattato nel dovuto modo. Volete tro¬
vare un posto nella vostra CD Teca?
Kg
SCHUMACHER IL GRANDE
Le imprese
della Ferrari in
questa stagione
hanno catalizzato
l’attenzione di
tutti sul team di
Maranello e sul
suo fuoriclasse
tedesco, Michael
Schumacher, al
quale è stato de¬
dicato un cd¬
rom. Un ricono¬
scimento al cam¬
pione che racco¬
glie tutte le tap¬
pe della carriera
di Schummy,
dalla F3 tedesca
al campionato
prototipi; dagli inizi con la Benetton al presente con la Ferra¬
ri. Si può quindi scegliere quale di queste quattro categorie
esaminare. Per esempio, se si sceglie la Benetton ci sarà il
resoconto di ogni gara di Michael dal ‘91 al ’95 Ognuna di
queste avrà anche un filmato ed una voce che racconta gli
episodi più importanti del GP Una cosa intelligente, che
serve sia a dare subito un quadro piuttosto completo e rapi¬
do alla corsa sia a far "vivere’ di nuovo certi episodi. Ci sono
altre opzioni, ovvero quelle sulla Formula 1 in generale per i
curiosi e gli amanti della storia di questo sport. Qui vengono
riportati i circuiti (ognuno dei quali viene descritto dalla soli¬
ta voce curva per curva); le statistiche dei campioni del
mondo di ogni stagione, le regole della attuale Formula 1
(macchina, gomme, procedura di partenza, box, bandiere);
l’atmosfera di ogni gara mostrata attraverso foto ed imma¬
gini; ed infini il cockpit della Ferrari di questo campionato
che può essere
esaminato an¬
dando col mou¬
se su ogni sin¬
gola parte di
questo. Un'al¬
tra opzione è
quella riguar¬
dante le ’news’
che, a dire il
vero, non con¬
tengono poi
molto: un gio¬
co e le immagi¬
ni più belle di
Schummy sulla
'Rossa' nel
1997. Infine,
cliccando sul
casco del Kai¬
ser, si avranno
tutte le infor¬
mazioni possibili su Michael Schumacher: la vita privata
(compresi gli hobbies); i successi, che comprendono tutti i
titoli che ha vinto nelle categorie nelle quali ha corso (dal
Kart alla FI), la sua carriera, ovvero dall'84 al '96 i campio¬
nati nei quali ha partecipato; l'atmosfera che vive Schummy
in ogni gara mostrata da molte foto; gli aneddoti, cioè tutte
le curiosità sul tedesco; e due giochi. Senz'altro in questo
cd-rom tutto quello che c'è da sapere sul campione tede¬
sco è svelato, tutto in modo molto approfondito ma facile
da capire e da essere scoperto. Inoltre sullo sfondo di ogni
opzione c'è sempre una bellissima foto che raffigura Mi¬
chael in uno dei momenti della sua carriera agonistica... e
come poteva iniziare questo cd se non con una foto di
Schummy in rosso che esulta con le braccia alzate? Insom-
ma, un'opera davvero completa e ben fatta per chi vuole
sapere tutto, ma proprio tutto, sul grande Michael Schuma¬
cher (che speriamo vinca il titolo mondiale con la Ferrari
quest'anno!).
Francesco Marinaccì
Produttore e distributore:
Kyber
Via Metello Gianni, 37
51100 Pistoia
Telefono: 0573 27255
Telefax 0573 25754 _
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Prezzo: lire 49.000
Michael Schumacher
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
289
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compressione MPEG (mp3) ad alta qualità, generazione di GIF
animate con effetti digitali, realtà virtuale e desktop animation.
Queste ed altre idee ancora sotto forma di software applicativo
subito pronto all'uso!
di Bruno Rosati
Compiendo il nostro abituale giro di
ricognizione sul Web, abbiamo avuto
modo di constatare un'altra interessan¬
te proliferazione di software applicati¬
vo (per il multimedia in genere e per il
Web multimediale in particolare) che
meritava lo spazio di un articolo,
Aspettando da un momento all'altro
la "rivoluzione multimediale", quella
che con l'avvento del nuovo Windows
uniformerà i formati mediali e di pre¬
sentazione, ciò che ci è stato possibile
constatare è l'avvento di un’altra gene¬
razione di software che, in qualsiasi
ambito creativo si operi, porta maggiori
potenzialità applicative e facilità d'utiliz-
zo. Software maturo quindi ed in grado
di migliorare la produttività di ogni sin¬
golo mediamaker che può finalmente
realizzare 3D, cartoon, audio di qualità
e presentazioni ipermediali come mai
prima
Tra tutti gli applicativi tirati giù, installa¬
ti e provati (una cinquantina, tra semplici
utility e veri propri authoring multimedia¬
li) ne abbiamo filtrati sette, che non sa¬
ranno "magnifici", ma che sicuramente
possono ben operare ciascuno nel pro¬
prio, specifico ambito applicativo.
Questa è la lista che fa anche da
sommario all'articolo:
- SlimShow, un authoring tool iper-
mediale per produrre slideshow interat¬
tivi.
- Xara 3D, per realizzare rendering 3D
ed animazioni su normalissimi font
truetype ed esportare il prodotto finito
sia come file AVI (per le nostre sigle su
CD-ROM) che GIF animate (per i loop
dei logo sul Web).
- MP3 Compressor, un semplice, ma
efficiente compressore di file
wav(PCM) in formato ,wav(MP3).
- Ulead GIF Animatori il più potente e
completo generatore di GIF animati at¬
tualmente in circolazione Come se fos¬
se il "Premiere del Web”, Ulead GIF
Animator è capace di realizzare effetti
di transizione, temporizzazione, anima¬
zione prospettica e color cycling seletti¬
vo.
- RenderSoft VRML Editor, un gene¬
ratore di oggetti virtuali con il quale pro¬
vare l'approccio alla realtà virtuale per il
Webl
- ProMotion; l'applicativo per il desk¬
top animation del quale più si sentiva la
mancanza
- InfoCourier; una preziosa utility in
grado di convertire i file HTML in file
.exe eseguibili a sé stante (con il brow-
ser praticamente incorporato nell'.exe)
1 - SlimShow
|http://www.pcww.com]
SlimShow della PC WholeWare è
una piattaforma per la produzione di
presentazioni ipermediali utilizzabile
sia in ambiente Windows 95 che 3.1x.
Nella sua versione dimostrativa (uti¬
lizzabile per i classici trenta giorni) il
programma pone il solo limite del nu¬
mero massimo di "box" utilizzabili (25).
I box altro non sono che i compo¬
nenti (immagini, suoni, file MIDI, tito¬
lazioni, e controlli GoTo/Timer) trasferi¬
bili nello sheet di lavoro e concatena-
bili nel flusso della presentazione.
Ogni box rappresenta un evento iper-
mediale e dispone di un proprio pan¬
nello di controllo nel quale è possibile
settare durata in schermo, grandezza
ed effetti di transizione (se si tratta di
immagini), volume, pitch, stop (se si
tratta di audio) e scrittura o caricamen¬
to del testo (se si tratta di titolazioni o
più articolati riferimenti scritti)
Avendo parlato dei box e dei pannel¬
li di settaggio degli stessi, abbiamo in
pratica già descritto la modalità d'uti-
lizzo di SlimShow. Uso che è difatti as¬
solutamente immediato Aperto un
nuovo foglio di lavoro è sufficiente co¬
minciare ad inserirvi sopra i box degli
oggetti che andranno a formare il flus¬
so della presentazione. Questi si ag-
ganceranno uno dopo l'altro. Giocan¬
doci sopra potremo attivare il pannello
di controllo e quindi procedere al set¬
taggio dei parametri di rappresentazio¬
ne.
Dal punto di vista creativo, Slim-
Show mette a disposizione dell'utiliz-
zatore diciotto stili di animazione (ef¬
fetti di transizione e percorsi lineari
on-screen) controllabili anche in velo¬
cità. Oltre a tali feature d'animazione
(in certi casi un po' limitate) è possibi¬
le inserire l'effetto pseudo-animato di
immagini, lavorate esternamente a
SlimShow (ad esempio in ambiente
292
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
PaintShop) e caricate una dopo l'altra
con una temporizzazione molto breve
per simulare l'effetto dell’animazione.
Dal punto di vista sonoro SlimShow
ha la capacità di riprodurre simultanea¬
mente file MIDI e WAVE, con relativo
controllo di volume e stop dell'esecu¬
zione (eventualmente ricalcolabile in
base alla permanenza in schermo di
una determinata immagine).
Tra le caratteristiche più interessanti
dell’applicativo va poi segnalato lo
Speech Synthesizer testuale interno
Tale sintetizzatore è in grado di voca¬
lizzare qualsiasi testo scritto e di ren¬
dere al programmatore dello show il
pieno controllo sulla velocità ed il pit¬
ch Oltre a ciò è possibile customizza-
re dei dizionari fonetici personalizzati
(ciò per ovviare il più possibile all'uso
dei fonemi anglosassoni che altrimen¬
ti fanno parlare il synt come il classico
"americano a Roma''!).
SlimShow. oltre ai controlli mediali
è ovviamente in grado di rendere il
pieno supporto anche all'interazione
che può essere pratica per mezzo di
bottoni grafici ai quali andrà assegnato
il numero della slide alla quale andare
(GoTo) a click avvenuto Dal punto di
vista grafico il bottone può essere rap¬
presentato da qualsiasi bitmap, sia a
grandezza originale che in resize.
Le presentazioni realizzate da Slim¬
Show per essere eseguite necessita¬
no della presenza sul PC ospite di uno
specifico player (appena 50 Kbyte).
Essendo tale player liberamente utiliz¬
zabile (ma solo nella versione registra¬
ta) le presentazioni realizzate con
Figura I - SlimShow Lo
sheet di lavoro sul quale
e possibile creare il flus¬
so della presentazione
inserendo via via i box
relativi alle immagini, i
suoni, i brani MIDI, il
contatempo. ecc. che
sono prelevabili dalla
barra colorata che scor¬
re verticalmente sulla si¬
nistra del piano di lavo¬
ro
-IfLsi
Figura 2 - SlimShow
Collage dedicato a tie
pannelli di controllo Ri¬
spettivamente lo Spee¬
ch. il Graphics per il set¬
taggio delle immagini
Iposizione, grandezza,
effetto d apparizione! e
quello relativo alle titola¬
zioni In quest ultimo ca¬
so, tramite il bottone File
Select, invece di far ap¬
paine dei titoli composti
al momento, e possibile
caricare e presentare in
bello stile del testo pre¬
cedentemente salvalo in
file txt
Figura 3 - SlimShow j
Una scena dello sfide-
show dimostrativo sulla
quale abbiamo fatto ap¬
parire un testo di riferi¬
mento.
Presentazioni Mullimed iali
SlimShow possono essere lanciate
anche dall'interno di altri authoring
tool (MM-ToolBook ad esempio, come
gli stessi Web-browser).
2 - MP3 Compressor
("freeware" su
C&Vweb n.11)
MP3 Compressor. è una piccola uti¬
lity di conversione per file audio in for¬
mato MPEG (Layer 3 mp3) in ambiente
Windows 95
Com'è noto il formato audio MPEG
Layer 3 è una tecnica di codifica assai
efficiente ed in grado di produrre forti rt-
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
293
BUllhl'liflf fr' ninfea
duzioni di spazio senza con questo infi¬
ciare la qualità del segnale.
Rispetto ad un file originale di riferi¬
mento (tipicamente un CDaudio da 44,1
kHz) l'equivalente conversione in .mp3
riduce le informazioni di un fattore 12
senza apprezzabili decadimenti di qua¬
lità e con enormi vantaggi in fatto di im¬
magazzinamento ed eventuale utilizzo
sul Web.
In situazioni estreme, appunto la tra¬
smissione sul Web, è possibile aumen¬
tare ulteriormente il fattore di compres¬
sione (anche fino a 24:1) e continuare a
mantenere una qualità sonora comun¬
que superiore agli altri codec per lo
streaming in rete
Il programma in questione (un
freeware che può essere scaricato di¬
rettamente da C&Vweb n. l 1) dal punto
di vista dell'utilizzo si rileva di una faci¬
lità assoluta Come "guida all'uso" risulta
sufficiente fare riferimento alle figg. 4 e
5 e, una volta caricato un file Wave (l'u¬
nico tipo di file supportato all'origine),
seguire il seguente step-by-step
- Settare la frequenza di uscita (da 48
a 8 kHz).
- Scegliere la modalità di riproduzione;
Stereo (accetta solo frequenze d'ouput
non inferiori a 32 kHz) oppure Mono (la
frequenza d'output può scendere anche
a soli 8 kHz).
- Scelta della compressione WAV (ri-
producibile quindi sia dal Sound Recor¬
der di Win95 che dall'ActiveMovie) in
alternativa al formato ,mp3,
Rinunciando alla modalità stereo (che
oltre all'uso delle frequenze più elevate
impone un bitrate di riproduzione pari a
128 Kbit al secondo) è possibile codifi¬
care anche a soli 8 kHz e per velocità di
riproduzione di appena 16 Kbit al secon¬
do (ovvero 2 Kbyte, limite teorico rag¬
giungibile anche da un modem da 14,4).
Su C&Vweb n 11, oltre al download
del file zippato del programma
(mp3comp.zip) sarà possibile ascoltare
(via ActiveMovie), ed eventualmente
scaricare, i file di prova che abbiamo
realizzato per l'occasione.
3 - Ulead GIF Animator
tfwww.ulead.com]
Di applicativi come pure semplici uti¬
lity di conversione per le GIF animate
ne esistono ormai a centinaia Sceglien¬
do nel mucchio anche noi abbiamo pro¬
vato due o tre applicativi del genere:
Figura 6 ■ Ulead GIF
Ammatoi L organizza¬
zione della finestra del¬
l'applicativo. Sulla sini¬
stra la barra dei 'layer'
Iinserzioni testuali, cro¬
nologia delle figure in¬
serite, commenti, tipo
di effetti, ecc.l, sulla de¬
stra, la tona più ampia,
dedicata al freme in la¬
vorazione. ed in alto,
sotto al menu ed alla
sene di comandi iconici,
la toolbar per il serrag¬
gio dell'X/Y offset, l'e¬
ventuale effetto-traspa¬
renza. la durata in
screen e il tipo di palet¬
te applicati ad ogni sin¬
golo trame
F"3
iiim»
un
Figura 4 - MP3 Com -
pressoi II pannello
delle Preferences per
il settaggio dei para¬
metri di campiona¬
mento. modo e tipo
di formato finale
IWav-mp3e/o mp3l
Figura 5 - MP3 Com-
pressor II compresso¬
re al lavoro A mento
dell'applicativo va
senz'altro sottolineata
la rapidità del processo
di conversione
GIF Construction
Set, Weblmage e
Microsoft GIF Ani¬
mator Con la stes¬
sa denominazione
del generatore di
Microsoft (pei la
_ cronaca scompar¬
so dalla circolazio¬
ne perché inglobato nell'ultima versione
di Image Composer) Ulead ha ultima¬
mente proposto l'eccezionale Ulead GIF
Animator.
Un applicativo che dall'alto delle sue
caratteristiche schiaccia drammatica¬
mente ogni possi¬
bile programma
concorrente e si
propone, come
non a caso abbia¬
mo virgolettato nel-
l'introduzione, co¬
me il "Premiere del
Web!" Da cosa de¬
riva tale strapoten¬
za? Semplicemen¬
te dalla raffinatezza degli effetti che è in
grado di imporre in pieno automatismo
sui trame in lavorazione e dai controlli
che offre per l'ottimizzazione della pa¬
lette e del bitrate di riproduzione
Cosi com’è possibile osservare nelle
figure relative, Ulead GIF Animator or¬
ganizza la sua finestra di lavoro in tre
principali strutture, sulla sinistra, a scor¬
rere verticalmente, è posta la barra dei
"layer" (inserzioni testuali, cronologia
delle figure inserite, commenti, tipo dì
effetti, ecc,), sulla destra la zona di lavo¬
ro dove salgono t fraine in lavorazione,
ed m alto, sotto ai menu ed alla sene di
comandi iconici, la toolbar per il settag¬
gio dell'X/Y offset, l’eventuale effetto-
trasparenza, la durata in screen e il tipo
di palette applicati ad ogni singolo tra¬
me.
Per il resto, a spiovere dal menu
Layer, tutte le opzioni di controllo di cui
il raffinatissimo Ulead GIF Animator di¬
spone:
- Transition Effect (fig. 7): per la scelta
dell'effetto di transizione con cui appa-
rirà/scomparirà il singolo trame in lavo¬
razione
Banner Text (fig 8) per realizzare
degli spot con testo in scrolling (orizzon-
tale/verticale) assegnando colori a corni¬
ce, sfondo, testo ed eventualmente al¬
l'ombreggiatura di quest'ultimo, nonché
la fluidità, la velocita e la direzione del
testo in scorrimento
- Color Ammation (fig 9) per realizza¬
re l'effetto di color-cycling con il quale
far cambiare in loop i colon specifica¬
mente settati nella palette della gif in la-
294
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
vorazione.
- Cube Effect (fig. 10): pei l'inserzione
di un effetto di rotazione "cubica" tra un
trame e l'altro
Oltre a ciò, Ulead GIF Ammator dispo¬
ne di una serie di Wizard capaci di gui¬
dare la realizzazione di un'animazione e
l'ottimizzazione (palette e bitrate) delle
gif animate
Ultimo, ma non ultimo. GIF Animator
e in grado di caricare e di fondere con le
immagini statiche anche interi file video
in formato Avi di VfW
4 - Xara 3D
(http://www.xara.com/
xara3D)
Se avete bisogno di un bel logo 3D,
magari animato e da riprodurre come fi¬
le AVI oppure da sequenziare in GIF
(per il Web) Xara 3D è probabilmente
ciò che andate cercando da tempo. Un
programma tanto facile da usare quanto
potente nelle sue funzioni.
La potenza applicativa di Xara 3D e
sorprendente se rapportata alla sempli¬
cità operativa.
Si carica il programma, si seleziona
New dal solito menu File, quindi si clic-
ca sull'icona T ed appare il pannello
Text Options. All'interno di questo si
scorre lungo la lista dei font TrueType
disponibili nel sistema, si sceglie il font
che fa per noi e poi, nel preposto cam¬
po di testo, si scrive la parola. Ad esem¬
pio (ma guarda un po'!) Computer & Vi¬
deo.
Dato l'OK, il programma, velocissimo,
ci rende il nostro primo prodotto 3D.
Nell'automatismo, per default, sono
utilizzati dei valori presettati che ricalco-
lano per noi il coefficiente di estrusione
(la profondità da assegnare al corpo dei
caratteri) i gradi del Bevel (cioè l'angola-
tura da assegnare ai bordi dì ogni singo¬
la lettera) e l'inserzione dei punti luce
(dove sono posizionati e con quale com¬
ponente cromatica a predominare). Ot¬
tenuta la resa della prima immagine 3D
è già possibile esportarne un equivalen¬
te in formato gif, ipeg oppure bmp. Se
invece vogliamo già andare oltre è pos¬
sibile comandare l'esecuzione di una "ri¬
voluzione" intorno agli assi che Xara 3D
eseguirà in "x" frame pronto per salvarla
in Avi oppure direttamente in GIF ani¬
mata.
Tutto facile, rapido ed intuitivo, non¬
ché automatico.
Ma facile, rapido ed intuitivo, nonché
ancora piu bello come resa finale, è
Figura 7 - Ulead GIF
Animator La scelta
dell'effetto di transi¬
zione con cui appa-
rtra/scompanra il sin¬
golo trame in lavora¬
zione.
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Dia,itf|y| «i gl »i*»in aitala m un ipi
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W.«, tu 3<.M* [~
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■ -I.IkI
quanto ottenìbile
per mezzo dell'in¬
tervento diretto
dell'operatore.
Per mezzo degli
appositi pannelli
di settaggio che
appaiono in scher¬
mo, anche il me¬
no esperto dei mediamaker può modifi¬
care a suo libero arbritrio i valori preset¬
tati del coefficiente d'estrusione, del¬
l'angolo di Bevìer, i punti-luce e il tipo di
animazione Ciò che ricaverà sarà sem¬
pre un'ottima resa tridimensionale ed
un'eccellente animazione finale
La Xara definisce Xara 3D un pro¬
gramma di tipo "slimware" Ovvero un
piccolo programma specializzato nel fa¬
re solo una cosa (l'estrusione e il rende¬
ring dì scritte e logo) ma di farla ecce¬
zionalmente bene e con una facilità irri¬
soria.
In sede di progettazione alla Xara han¬
no addirittura pensato di evitare all'ope¬
ratore l'incombenza di inserire la gran¬
dezza del quadro d'azione. Per ridimen¬
sionare l’immagine è difatli sufficiente
dragare la finestra di lavoro per mezzo
del mouse che agganciato al cursore
dell'angolo in basso a destra della fine¬
stra può allargare o restringere la stes-
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Figura 8 ■ Ulead GIF Animator II layer Banner
Text serve per realizzare degli spot con testo
scorrevole assegnando i colori a cornice, sfon¬
do, testo ed eventualmente ombreggiatura,
nonché i parametri relativi alla fluidità , la velo
cità e la direzione del testo in scorrimento.
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imitai «i ei »mbi multai ci < 111 «u»
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Figura 9 - Ulead GIF
Animator layer Color
Ammation Utilizzando
questo layer si realizza
l'effetto di color-cycling
con il quale è possibile
far cambiare in loop i
colon specificamente
settati nella palette del¬
la gif in lavorazione
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
295
[22E23
Quecbon
frames
Datone
FICokx
Penpocfrve
Cflr*a*
| Fiom bottoni lo top J*J
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Figura IO - Ulead GIF
Ammaror II layer "Cube
Etfecr ‘ in funzione meri
Ire si sperimenta l'inser¬
zione di un elleno di ro¬
tazione "cubica ‘ tra due
trame
P Creale locai patate lot betta quehty
«L
Seledmage
Sourcehuge
Dettnatonimage
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0K
Canee!
Hot
Figura 11 - Xara 3D Un
New, la scrittura di un
resto, FOX ed ecco Xara
3D produrre rapidarnen
te l’estrusione dal Ioni
truetype prescelto del
nostro primo logo 3D
Do; to totale thè taxi CW lot horconlal orjy. Shit lot vabcal orèy
sa II riposizionamento che imporremo
alla finestra di lavoro produrrà l'effetto
di ridimensionare di conseguenza anche
la grandezza (in perfetto WYSIWYG)
dell'immagine finale La grandezza del
file finale che salveremo sarà cioè la
stessa della finestra nella quale si è rea¬
lizzato il rendering.
Tra le caratteristiche qualitative che
fanno di Xara 3D un vero gioiello del
rendering tridimensionale c'è senz'altro
da annoverare anche la funzione auto¬
matica dell'antialiasmg che viene impo¬
sto ad ogni immagine sia in fase di ridi¬
mensionamento che di resa prospettica
e durante la realizzazione dei trame di
un'animazione.
Più che sufficienti sono poi le moda¬
lità di esportazione dei file resi. Queste
vanno difatti dai principali formati stata¬
ci (bmp, jpeg, gif) a quelli dinamici (gif-
animate e Avi di VfW).
5 - RenderSoft VRML
Editor
Khttp://home.pacific.nef
sg/'-jupboo)
Prima o poi nella tentazione ci si ca¬
de ed anche il 3D virtuale, che è una
tra le massime tentazioni del momen¬
to, ci può conquistare. Per verificare
questa potenzialità (che soprattutto con
il Web-browsing sta ammaliando un po’
tutti) abbiamo pensato che un applicati¬
vo, semplice ma potente come il Ren¬
derSoft VRML Editor, potesse entrare
in questa panoramica.
L'ambito applicativo indubbiamente
non è uno dei più facili, malgrado ciò
l'operabilità offerta dal VRML Editor è
abbastanza accessibile. Obbligatorio
è fare comunque un po' di esperien¬
za.
Fondamentale e l'assimilazione dei
concetti basilari del 3D e, nel particola¬
re dell'editor, dei controlli d'assegnare
agli oggetti. Tra questi controlli spicca¬
no quelli relativi al movimento, la scala
di grandezza, la rotazione e l'orientazio¬
ne.
Dal punto di vista "estetico" il VRML
Editor è in grado di assegnare diversi ti¬
pi di materiale agli oggetti ed all'am¬
biente di scena. Il materiale sarà simu¬
lato dai colori. Dal punto di vista della
resa il colore assegnato all'ambiente di
scena influenzerà direttamente la colo¬
razione dell’oggetto, mentre, per diffu¬
sione, il colore degli oggetti si rifletterà
su quello dell'ambiente. L'algoritmo
che è alla base di tale rapporto di resa,
messo alla prova con i nostri primi
esperimenti, risponde ottimamente
Un'altra, importantissima funzione di
controllo offerta dal RenderSoft VRML
Editor è quella denominata "Attach a
WWWAnchor" con la quale viene asse¬
gnato un riferimento WWW (la path di
un URL).
6 - InfoCourier
Khttp://www.smartcode
corri)
Una tra le più interessanti possibilità
applicative che 1 programmi di questa
selezione provano ad offrire all’utenza
è senz'altro quella proposta dall'lnfo-
Courier. L'utility in questione è difatti
un compilatore HTML in grado di im¬
pacchettare, unitamente ad un piccolo
ma completo sistema di browsering
(in pratica il runtime dello stesso Info-
Courier), un file htm comprensivo di
tutte le sue componenti mediali (au¬
dio, gif, video) e dei link attivi II file
generato, un normalissimo exe, potrà
quindi essere lanciato ed interattivato
senza l’ingombrante utilizzo di un vero
e proprio browser, Libero da qualsiasi
forma di royalty, l'eseguibile generato
da InfoCourier potrà tranquillamente
girare su sistemi Windows 3.1x, Win¬
dows 95 ed NT
Evidenti gli ambiti di utilizzo che van¬
no dalla possibilità di distribuire catalo¬
ghi interattivi, training e corsi iperme-
diali di specializzazione, materiale di¬
dattico, magazine elettronici, ecc.
Il procedimento di compilazione ef¬
fettuabile tramite InfoCourier è estre¬
mamente facile. Una volta caricato
l’applicativo si procede ad aprire il file
296
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Figura 12 - Xara 3D
Imponendo una mag¬
giore grandetta alla fi¬
nestra di lavoro le quin¬
di al logo in lavorazio¬
ne! ecco come Xara 3D
realizza il nostro classi¬
co C&V Da notare, ol¬
ite ai tre pannelli dei
settaggi modificabili, è
anche il perfetto antia-
liasing che il program¬
ma, va Dìrect-X, riesce
velocemente e perfet¬
tamente a rendere
3_*BI tEb/S _lfy
\ t
c&s
Figura 13 - Render Soft
VRML Editor il nostro
primo esperimento in
VRML Chissà, torse riu¬
sciremo a costruire un
pìccolo mondo virtuale
latto di palazzi, strade e
persone Nel frattempo
prepariamoci ad ancora¬
re il file VRML di questi
oggetti geometrici al-
l'tJRL FITML che ne per¬
metterà l'mtervisione da
browser
html da compilare, si settario i para¬
metri relativi al tipo di font da utilizza¬
re. il colore del background, del testo
e dei link (hotspotl Quindi si invoca il
comando Compile.
Il risultato che si ottiene è visibile in
figura 15 Com'è facilmente rilevabile
l'intera pagina ha conservato l'intero
layout grafico e testuale. Fanno ecce¬
zione il campo di testo (nel quale, con¬
trollato da JavaScript, doveva scorrere
un banner testuale) e il file MIDI di sot¬
tofondo che originariamente la page
caricava in background. I file mediali
possono essere visionati ed ascoltati
solo con link esterni verso il media-
player di sistema. Solo in questo è
possibile la loro riproduzione. Per
quanto poi concerne le estensioni che
vengono eventualmente portate a sup¬
porto dell'HTML (Java, JavaScript,
ecc.) queste non è possibile utilizzarle
nel compilato.
Altra limitazione è la lunghezza del
file HTML che, all'origine, non dove
superare i 32 Kbyte, altrimenti viene
troncato in più file eseguibili. Malgra¬
do queste limitazioni InfoCourier pro¬
duce i file exe con rapidità e precisio¬
ne.
Dal punto di vista grafico il compila¬
tore e in grado di includere nell'esegui¬
bile file di tipo png gif jpg, bmp e
map, provvedendo automaticamente
a ricercarli nelle directory o subdirec¬
tory dove sono localizzati, purché, in
sede di stesura del codice HTML, si
utilizzino i riferimenti relativi alla path
di localizzazione dei file.
Differente il discorso per quanto ri¬
guarda i link ad eventuali URL a cui col¬
legarsi online sul Web. Tali link difatti,
dovendo chiaramente attivare una con¬
nessione reale, obbligano all'attivazio¬
ne, in sede di precompilazione, della
denominazione del Web Browser da
invocare per la connessione on thè
Web.
Perfettamente supportate risultano
essere anche le Form.
Per l'occasione, svolgendo una com¬
pilazione di prova abbiamo provato a
rendere eseguibile il file html relativo
al gioco dell'Anagramma che abbiamo
messo a punto per la "favola per la re¬
te" (vedi C&Vweb n.10). Originariamen¬
te, il file html, le gif di contorno e il file
audio di riferimento pesavano circa 50
Kbyte. InfoCourier li ha impacchettati
con il suo "browsering-runtime" in 630
Kbyte. In pratica a tali file ha aggiunto
proprio il size del suo stesso eseguibi¬
le (lcouner.exe di 579 Kb).
L'InfoCourier, oltre che sul sito della
SmartCode, è già presente su
C&Vweb n.9, Scaricate lo zip, installate
il compilatore e fate le vostre brave
prove.
7 - ProMotion
(http://www.tuchemnitz.
de/~jzi)
Gli autori di ProMotion sono proba¬
bilmente dei nostalgici del glorioso
Amiga ed in particolare del mitico De-
Luxe Paint della Electronics Arts, Nel
readme difatti viene ben evidenziato il
fatto che, nel panorama della grafica
su PC, la duttilità offerta dal DPaint
non ha nessun riscontro. Alla lacuna
hanno posto rimedio con ProMotion
che. ricalcando feature e perfino la de¬
nominazione dei comandi e delle op¬
zioni (anim, brush ed ammbrush) non¬
ché la forma grafica del Toolkit degli
strumenti di lavoro, reinventa le virtù
di potenza e facilità applicativa dell'ap¬
plicativo principe in ambiente Amiga, e
le trasla nell'ormai imperante mondo
Windows II risultato è un ottimo appli¬
cativo che oltre a disegnare (con fun¬
zioni di trasparenza, fissaggio di colori
e sfondi) è capace di creare animazioni
a celle, inserendo controlli sui movi¬
menti e la velocità variabile (Ease In.
Ease Out).
La lista delle feature è comunque la
seguente
- animazioni realizzabili con un limite
di 255 differenti immagini con un refre-
sh-rate fino a 60 immagini al secondo e
della grandezza massima di 1024x768
pixel.
- animazioni realizzabili con ritardi dif¬
ferenziati tra frame.
- 64 possibilità di Undo/Redo.
- AntiAlias su caratteri e linee.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
297
Figura 14 - InioCourier
Carichiamo /'HTML rela¬
tivo alla home-page di
C&V n 9 e mandiamola
in compilatone
Olì The Web 9
2ICMIU* ~J jl— » ||
4
Figura 15 - La stessa
page rivista come ese¬
guibile Tale exe incor¬
pora il suo browser e
può esser quindi rivista
su Qualsiasi Personal
Computer anche
sprovvisto ii C \ploror
oppure Navigator o al¬
tri browser quali che
siano I
C&V
On The Web 9
(MtfkmrMM
n iiL-jp*?*.
Figura 16 - ProMotion II
Desktop Ammalion e
servito'
F"3d J :
4 FU
- Possibilità di definire dei Brush ani¬
mati (parti a sé stante di animazioni poi
incollabili in animazioni comprensive).
- 19 differenti metodi di painting (tra
cui lo smoothing. il color cyclmg e l'em-
bossing).
- supporto della tecnologia plug-in per
espandere ulteriormente le funzioni del
programma
Nella versione demo liberamente uti¬
lizzabile senza limitazioni di tempo, Pro¬
Motion è in grado di salvare le anima¬
zioni solo nel formato FLI/FLC di Auto-
Desk.
Conclusioni
Come già detto all'inizio quelli che ab¬
biamo presentato non saranno certo i
"magnifici sette", ma sicuramente resta¬
no degli ottimi applicativi. In una serie di
rapide prove pratiche (delle quali avrete
riscontro su C&Vweb n.11) ne abbiamo
potuto constatare la facilità operativa e
la resa finale del singolo prodotto realiz¬
zato SlimShow ci ha permesso di pre¬
sentare uno show che nulla ha da invi¬
diare a quelli realizzabili dal piu articola¬
to Scala MM200.
MP3 Compressor ci ha introdotti nel¬
l'affascinante mondo della compressio¬
ne MPEG, dove il limite a cui si tende è
quello di portare la comunicazione sul
Web in tempo reale
A sua volta l'Ulead GIF Ammator ci ha
consentito di realizzare GIF animate co¬
me mai eravamo riusciti a fare (se non
con il pesante contributo da parte di
Premiere).
Xara 3D poi è qualcosa di micidiale
azzera completamente la conoscenza
preliminare in fatto di rendering tridi¬
mensionale e porta ciascun generico
mediamaker ha creare rapidamente de¬
gli ottimi logo animati II RenderSoft
VRML Editor è tutto una scommessa,
ma può rivelarsi vincente una volta ac¬
quisiti i fondamentali del VRML. Piu che
interessante è quindi la prospettiva che
l'InfoCourier ci offre con la resa in exe
dei file HTML. In pratica, se si dovesse
lavorare sia per il Web che per una se¬
rie di Presentazioni ipermediali, con
l'InfoCourier potremmo compilare i file
HTML e renderli in visione a prescinde¬
re dal browser e da altri runtime.
Infine il ProMotion Una novità tanto
economica quanto potente nell'ambito
della Desktop Animation. L'approccio
del programma è facilissimo ed i risulta¬
ti immediati Ad avvantaggiarsi delle
sue potenzialità saranno soprattutto i
vecchi possessori di Amiga che volenti
o nolenti sono passati agli MPC, ma
che ancora rimpiangono la potenza e la
facilità operativa del mitico DPamt.
Insomma. di materiale da provare e
con il quale lavorare ce n'è parecchio.
MS
298
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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Cool Edit Pro
Altalenando tra audio e video, questo
mese torniamo prepotentemente alla
componente audio. Se pensate che Cool
Edit 96, o le sue versioni precedenti, sia
una delle massime espressioni dello
shareware audio, e non solo, nel difficile campo dell'editing e della
manipolazione dei campioni sonori, bene, è arrivata a fargli degna
compagnia la versione multitraccia, non più shareware ma
commerciale, ed il suo nome non poteva essere che Cool Edit Pro.
di Massimo Novelli
La notizia è di quelle che, a volte, ci
fanno pensare al sempre piu attivo ruo¬
lo delle capacità espressive dell'ambito
software shareware, laddove prodotti
di pregio, dopo essere stati testati e
acquistati da una moltitudine di utenti
a basso prezzo, si evolvono, miglioran¬
do di molto, verso soluzioni commer¬
ciali, che gratificano sia chi ha creduto
nel prodotto che l'utenza che ne ha ‘fi¬
nanziato’ lo sviluppo Uno dei casi più
eclatanti di questi ultimi tempi è pro¬
prio quello legato al titolo Cool Edit,
che non ha nulla da invidiare a softwa¬
re specifico ben più titolato, pur essen¬
do shareware, ma che è di costante ri¬
ferimento per le sue doti di egregio ap¬
plicativo nelle tematiche legate alla
manipolazione ed editing file audio,
benché, diciamo cosi, monotraccia
Non dovremmo temere smentite,
ma possiamo affermare con sicurezza
che è una vera anteprima mondiale
parlare del nuovissimo prodotto della
Syntrillium La versione multitraccia
del celebre Cool Edit è nelle nostre
mani da qualche mese, non una demo
(peraltro da tempo presente sul sito In¬
ternet Syntrillium), ma la release 10
appena in commercio.
E fin qui la buona, ottima notizia. La
cattiva, che dir si voglia, è appunto
quella che esso diventa da subito un
prodotto solo commerciale, quindi
niente più shareware, dal costo stima¬
to intorno ai 350-400 dollari, più o me¬
no quello richiesto da software audio
di alto livello. Gli sforzi della piccola ca¬
sa americana sono stati evidenti, peral¬
tro rimandandone la sua uscita a più ri¬
prese. ma speriamo vivamente che
possa rinverdire i fasti delle precedenti
versioni, uno degli applicativi più egre¬
gi in ambito editing e manipolazione
materiale sonoro.
La confezione si presenta sotto for¬
ma di un CD-Rom di installazione, con
esempi e corollari vari, e di un corposo
manuale, molto esauriente e completo
(a cui si aggiunge anche una versione
elettronica in standard Adobe Acro¬
bat). mentre le risorse di sistema ne¬
cessarie sono abbastanza comuni, sot¬
to forma di Pentium, almeno 16 MB di
RAM ed un hard disk sufficientemente
veloce e capiente, per l’appoggio delle
lavorazioni (basterà comunque anche
un solito EIDE. magari dignitosamente
veloce, non necessariamente uno SC¬
SI).
Ma torniamo alla sua natura Cool
Edit Pro è un digitai audio recorder
multitraccia, un editor e un mixer per
Wm95 o NT Ideato come una comple¬
ta suite di ambienti, all'interno dell'ap¬
plicativo principale, con esso avremo
tutte le opzioni e funzioni adatte a co¬
struire un progetto audio dalla creazio¬
ne al completamento, al mixaggio fina¬
le. Si potranno quindi registrare "take"
multipli per avere a bordo più sequen¬
ze da scegliere, avrà il pieno supporto
300
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
per una o più schede audio, per per¬
metterci una completa libertà di indiriz¬
zamento del mixaggio finale, capacità
fino a 64 tracce, a cui applicare i famo¬
si filtri ed effetti DSP di Cool Edit (mol¬
ti dei quali riveduti, nonché altrettanti
aggiunti ex novo), ognuno con la sua
specifica funzione, andare in mixer fi¬
nale con controlli quali crossfade, livelli
dei canali separati, panpot, mute, solo
e quant'altro. Ma non basta; oltre ad
/ Sdieci componenti
(VT
P*o sr~‘— -
/. installazione di Cool
Edit Pro olire le possi¬
bilità di selezionarne le
componenti; oltre all'e¬
seguibile, potremo sce¬
gliere di avere il ma¬
nuale on-line, e il ne¬
cessario Acrobat lea¬
der 30
essere una soluzione ‘all-in-one’. avrà
anche la possibilità di essere integrato,
mediante il supporto delle specifiche
MS ActiveMovie/DirectX, con moduli
DSP provenienti da terzi, come quelli
offerti per esempio da case come
QTooIs, 3D Ear Audio o Waves, con
cui aggiungere ancor piu sofisticate
funzioni alla dotazione base, oppure,
via protocolli MIDI/SMPTE, essere sin¬
cronizzato a device esterni, per lavora¬
re indifferentemente con video o midi
machine senza problemi.
La filosofia di lavoro
Al di là delle comuni metodologie di
lavoro che un software audio multi-
traccia può sostenere (e che in fondo
si somigliano molto tra applicativo ed
applicativo), una delle più marcate dif¬
ferenze sarà quella di verificare le mo¬
dalità con cui lo stesso opera sui file
audio; vi sono infatti due maniere di
andare in editing audio: in modalità di-
Cool Edit Prò7:0
Produttore e distributore:
Syntrillium Software Corporation
USA __
|nup //'.VV.W sv r 'l' .un "^1
Prezzo:
399 dollari USA
Sul sito Internet della casa viene commercializzato
con offerte di diverso taglio.
Siamo in ambito 'Edit
Wavelorm'. mentre ci
accingiamo a operare
con I equalizzazione pa¬
ramedica, molto com¬
pleta e già comprensiva
di vari preset
Allo stesso modo, al¬
trettanto sofisticato
sarà l’ambiente dedito
alla eaualizzazione gra¬
fica. fino ai terzi di otta¬
va anche qui alcuni
preset di detault ci aiu¬
tano nelle scelte
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
301
tUùU'iiis l'i Vitti K-,
il 'Mulinali deiav' e un
interessante ambito in
cui scegliere selettiva
mente i mai ih da asse
gnare, per unita di
tempo, rendendo ù
trattamento molto so
listicato ma ancorché
di immediato utilizzo
Ina i altro comprensi¬
vo di previeiv in tem¬
po realeI Buono il ri¬
sultato linaio
Tra i piu classici filtri,
provenienti da Cool
Edit, non poteva man¬
care il ’3D Echo Cham-
ber'. vera camera d'eco
con cui modellare di¬
mensionalmente il suo¬
no m modo estrema-
mente preciso
1 » 1»
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Molto sofisticato, inve¬
ce. e da usare con
molta parsimonia,
l'ambiente 'scienti!ic
filler', con hit raggi sui
guanto classici ordini e
per diverse tipologie
Da provare e riprovate
<*« ta- MiK* fiJtlCtaa
struttiva e non-distruttiva La prima si¬
gnifica semplicemente che le opera¬
zioni sui file (cut, paste, aggiunta ef¬
fetti. ecc I sono applicate al file stes¬
so. cosi che l'originale cambia perma¬
nentemente e da subito, mentre un
editing non-distruttivo implica che l'o¬
riginale file non sarà mai alterato, ma
che ogni operazione sullo stesso sara
letta come una istruzione da applicar
gli nel corso della lavorazione
Cool Edit Pro impiega efficacemente
ambedue i metodi, anche se, in esso,
l'editing distruttivo non sarà applicato
al file in uso finché non sarà salvato,
cioè in sintesi sara usata una tecnica
detta "delayed destructive editing'
Quando sarà aperto un file in Cool Edit
Pro, quindi, esso ne genererà una co¬
pia nella directory temporanea scelta,
e la userà per tutta la lavorazione Solo
alla fine del processo, e quando vorre¬
mo salvare il tutto, il file originale sara
modificato (e non potrebbe essere al¬
trimenti, dato che le cose saranno ov¬
viamente cambiate). Per essere piu
precisi, quindi, gli edit operati in ambi
to 'Waveform Edit' (come cut. paste
ed effetti) saranno per loro natura di¬
struttivi, mentre le operazioni compiu¬
te in ambito 'Multitrack Edit" (splice,
cambio volume, panpot, ecc.l saranno
non distruttivi.
Un'altra delle ottime prerogative di
Cool Edit Pro sara quella di offrire 'real
time preview", quindi ascolto preventi¬
vo. della maggioranza dei suoi effetti
DSP, questo significa che si potranno
monitorare in prevista molti degli ef¬
fetti base, prima di applicare perma¬
nentemente gli stessi ai file (sempre
tenendo conto che. in ultima analisi, si
sta lavorando su una loro copia), cosi
come i sofisticati e molti livelli di Undo
offerti, dando una liberta di movimenti
senza pari. Scontato poi il dire che es¬
so e totalmente a 32 bit, sia nella pro¬
cessione dei file che nel supporto per
la loro risoluzione.
In ambito Multitrack, poi, vi sara la
possibilità di posizionare le nostre
tracce per playback simultanei o mix-
down selettivo. Il processo di mixing,
quindi, ci consentirà di combinare tut¬
te le tracce volute in due (o più) canali
per l’uscita, e poiché in esso sarà na
turale aggiungere, cancellare o editare
le tracce nell'economia di una lavora¬
zione complessa. Cool Edit Pro dovrà
tenerne costantemente conto, e quan¬
do qualcosa sara alterato esso, in mo¬
do immediato, lavorerà nell'ottica delle
variazioni fatte, in una maniera detta di
'background mixing"
In sintesi, quindi, il mixaggio in back¬
ground, apparentemente senza rallen¬
tare le operazioni in corso, terrà ag¬
giornato in modo costante il mixing fi¬
nale. permettendo quindi ogni sorta di
playback in tempo reale riflettendone
le variazioni operate.
302
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Ancora, esso andrà in playback su
due uscite (se a bordo dell’unità vi è
una sola scheda audio) oppure su più
coppie di uscite (per piu sound board),
generando un mix per ogni set di usci¬
te usate (massima flessibilità, quindi),
cosi come l'introduzione del concetto
di ‘sessione' 1 (,ses), in verità non nuo¬
vo nell'ambito dell'editing multitraccia,
ci permetterà di avere dettagli sulla
costruzione dell'editing, essendo una
sorta di "log" delle variazioni fatte alle
componenti il mixaggio, e permetten¬
doci altresi anche di "esportarne" i ri¬
sultati, nel caso volessimo editare ma¬
teriale su altre unità, previo backup (su
device removibili o in rete) dei file
componenti,
In dettaglio:
ambienti e funzioni
Cool Edit Pro equivale in sintesi a
due ambienti in uno, necessari all'eco¬
nomia delle lavorazioni la finestra di
'Edit Waveform’ e quella di "Edit Multi-
track". "switchabili" a piacere. Entram¬
be condividono le funzioni principali,
come menu, toolbar, comandi virtuali
trasporto macchina, ecc., e mentre la
prima è un clone di quella già cono¬
sciuta nel classico Cool Edit, con le
consuete possibilità offerte nel mani¬
polare il singolo file (quindi nell'aggiun¬
ta di effetti, equalizzazioni, variarne la
natura, operare sulle opzioni, ecc,), la
seconda ci offre una visione a timeli-
ne, traccia per traccia, su cui inserire
le singole componenti per operare in
mixing
Parlare dell'ambito Waveform è ab¬
bastanza scontato, poiché, tra l'altro,
lo abbiamo già ampiamente visitato
qualche numero fa esaminando pro¬
prio il predecessore Cool Edit, ma
sommariamente potremmo dire che in
esso verranno effettuate tutte le ope¬
razioni dedite alla messa a punto del
singolo file audio, con un tal numero
di possibilità che sarebbe quasi super¬
fluo elencarle; basti pensare che sono
almeno trenta le opzioni base, tra filtri
ed effetti, su cui scegliere, molte delle
quali con sotto-opzioni altrettanto
complesse Per fare un esempio, pos¬
siamo dire che oltre alle classiche co¬
me compressore/espansore, limiter,
echo, reverb, 3d echo chamber, cho-
rus, delay e noise reduction vi sono
state egregiamente aggiunte voci co¬
me hiss reduction, click and pop elimi-
nator, multitap delay, una sezione EQ
grafica lineare e parametrica che da
Ecco una lista pressoché totale delle funzioni e prerogative offerte da Cool
Edit Pro Abbiamo volutamente lasciato le voci in inglese poiché non sempre è
facile tradurne specifici significati con termini che non rasentino il ridicolo (al¬
meno in italiano).
Lista delle feature di Cool Edit Pro
Generali:
32-bit processing and 32-bit resolution file support
ActiveMovie/DirectX Plug-In support
Amplitude and Pan envelope Controls for each track
Beat Finder
CD player Controls
Cue/Play Lists
Favorites menu for commonly-used functions
Global Play List (for multiple files)
High-quality sample rate conversion
Horizontal and Vertical Zoom (down to Individuai sample)
MIDI Triggermg of wave files
Multi-level Undo
Punch-In Recordmg
Scripts and Batch Processing
Snap to ruler, wave boundaries, and cue marks
Timed Record
User-definable toolbar/keyboard shortcuts
Zero Cross Adjust (left, righi, out, in)
Effects:
3D Echo Chamber
Channel Mixer
Compressor
Distortion
Envelope
Flangei
Invert/Reverse/Silence
Noise Reduction
Pitch Shift
Set Sample to Music
Sweepmg Phaser
Amplify/Reduce
Chorus
Convolution
DTMF Tone Filter
Expander
Graphic EQ
Limiter
Notmalize/DC Bias Adiust
Quick Filter
Scientific Filter
Brainwave Synchromzer
Click and Pop Eliminator
Delay
Echo
FFT Filter
Hiss Reduction
Multitap Delay
Parametnc EQ
Reverb
Stretch/Compress Tempo
Sound Generation:
Tones (sine, square, saw, etc.l
Noise (white, brown, pmk)
DTMF Tones (for phone Systems)
Data analysis:
Spectral View
Frequency Analysis w/live update
Statistics (mln/max RMS power, etcì.
File Formats Supported:
Amiga IFF/8SVX l.iff, svx)
Cool Edit text Ltxt)
VBase ADPCM ( vb)
DSI Compressed ( vi)
ACM Waveform*
Windows IEEE Float Lwav)
Windows PCM waveform (.wav)
8-bit signed raw format (.sam)
ACM waveform (.wav)
Apple AIFF format (PCM encoded data only) Laif)
CCITT mu-Law and A-Law waveforms ( wav)
Dialogic ADPCM 6KHz and 8KHz ( voxl
Pika ADPCM 8KHz (.vox)
IMA/DVI ADPCM waveform ( wav)
Microsoft ADPCM waveform (.wav)
Next/Sun CCITT mu-Law, A-Law and PCM format t.au)
Raw PCM Data
SampleVision format ( smp)
Sound Blaster voice file format Lvoc)
DiamondWare Digitized ( dwd)
RealAudio 3.0 ( ra - export only)
TrueSpeech ( wav)
Mpeg-1 and 2 (.mpg)
"Enables Cool Edit Pro to access installed ACM Filters
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
303
V/tWftr.
Di altra pasta il
'chck/pop/cracue eh-
minator'. vero tocca¬
sana per ripristinare
vecchie registrazioni
da 'aerare' Molte e
vane le feature
In evidenza uno dei pu¬
mi esempi di filtri in
standard AcnveMo-
vie/DirectX, provenien¬
te dalla 3D Eai Audio,
che Cool Edit Pro potrà
accettare In sintesi, un
plug-in che emula in
modo strepitoso il suo¬
no ‘caldo e quasi ruvi¬
do' di un device a val¬
vole
Ancora un plug-in, ma
di altra natura, il
PanHandler Surround
Sound Pannar della Kel¬
ly Ind. per simulare
lanche in unione ad un
vero encoder/decoder
surround sound) l'effet¬
to avvolgente dell'audio
che proviene da piu
fonti
sola vale un tesoro, flanger. convolu- Il pieno supporto di almeno 25 for-
tion, scientific e FFT filter, più altro an- mati file audio (dai classici Wav agli
cora. aif. mpeg. ,voc, .vox. realaudio ra) la
dice lunga sulle sue possibilità di inte¬
ragire con sorgenti audio differenti,
mentre la sua complessità di fondo,
per districarsi tra le opzioni consentite,
e quanto mai agevole poiché l'interfac¬
cia utente, mediante i consueti "but-
ton' sulla toolbar, ci offre un facile ap¬
proccio alle funzioni. In ogni caso, l’ec¬
cellente manuale online ci consentirà
sempre di tenere "a freno' la sua po¬
tenza, semmai dovessimo ricorrere al
suo ausilio.
Esprimere un giudizio sull'ambiente
'Edit Multitrack', invece, ci offre lo
spunto per parlare di una delle meto¬
dologie seguite nell’ambito dell'editing
e mixaggio multitraccia, che sia analo¬
gico o digitale non fa differenza Agli
utenti meno smaliziati, o a tutti coloro
che volessero cimentarsi in tale arte,
ed a livello generale, possiamo dire
che l'editing multitraccia sarà com¬
prensivo di poche ma ben definite
aree di intervento; avere già a punto le
sorgenti da miscelare (quindi le oppor¬
tune presenze di effetti e manipolazio¬
ni preventivamente aggiunte), selezio¬
nare, per quanto possibile, solo i "take"
(le riprese) buoni (per evitare inutili so¬
vrapposizioni di piu riprese uguali), edi¬
tare da subito file con piu componenti
al loro interno (tipo musica+silenzio+
parlato, per esempio), piuttosto che
impiegare singoli file distinti, sincroniz¬
zare prima grossolanamente i vari
eventi, fare playback e poi raffinarne
gli interventi, operare sull'uscita con
filtraggi appena accennati, per non ap¬
pesantire troppo l'inevitabile "colora¬
zione' del mixaggio finale, curare i li¬
velli di volume e panpot fino alla noia.
Quello appena detto è una sorta di
piccolo decalogo (benché molto sog¬
gettivo) atto a far comprendere che il
multitraccia non è mai un'operazione
semplice, anche quando tutte le cose
vanno per il loro verso
Ma tornando a Cool Edit Pro, co¬
munque. la sua architettura ci consen¬
te di operare in modo potente e sicu¬
ro, merito anche della indubbia perizia
con cui è stato ideato, e della perfetta
integrazione tra i due ambiti Wa-
veform e Multitrack.
Avremo quindi possibilità di scam¬
biare la lavorazione sui file dall'uno al¬
l'altro e viceversa selezionando le di¬
verse funzioni la potente Punch In,
tecnica di registrazione usata per rim¬
piazzare una sezione m una traccia esi¬
stente, e solo quella, lasciando inalte¬
rati i segmenti prima e dopo. Splice,
che ci permette di dividere un file in
piu parti, ognuna delle quali potrà es¬
sere spostata nel tempo, trasposta,
304
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
cancellata ecc.; Snappmg, funzione at¬
ta a "traguardare" con assoluta preci¬
sione l'inizio della traccia ad una certa
locazione temporale, per avere la cer¬
tezza, per esempio, che una giunzione
capiti nel preciso istante scelto, oppu¬
re per esigenze tipiche di una Cue List
creata, e che ha bisogno di coprire una
specifica locazione SMPTE. E ancora,
possibilità di operare in trasparenza
con schede audio full-duplex, laddove
l'apertura degli ingressi/uscite sarò fa¬
cile compito, e quindi la capacità di re¬
gistrare tracce in ambito Multitrack
mentre si è anche in playback,
Spaziare tra le caratteristiche di Cool
Edit Pro è in un certo senso perdersi
tra una infinità di opzioni; potrebbe ba¬
stare appena accennare alla sezione
equalizzazione, sia parametrica che li¬
neare fino ai terzi di ottava, con cui
mettere a punto eventuali deficienze
del materiale in esame, oppure alla ef¬
ficacia delle sezioni "noise reduction",
“click and pop eliminator" e "hiss re¬
duction', componenti spesso utilissi¬
me per rimediare ad errori di ripresa,
ringiovanire vecchio materiale, magari
proveniente da sorgenti 33 giri o vec¬
chi nastri audio a bassa velocità. Ma
non solo, tra i piu "performanti" spicca
la sezione "echo" e varianti associate
(nelle forme "3d echo chamber”, "Cho-
rus", "Delay", "Flanger”, "Reverb" e
"Multitap delay", assolutamente da
scoprire), cosi come l'ambito com-
pressione/espansione (di modesto im¬
patto, ma abbastanza significativo) e lo
"scientific filter", molto inusitato.
In estrema sintesi, Cool Edit Pro è
un prodotto già abbastanza maturo
per prendere il largo, e soprattutto ha
le carte in regola per scontrarsi con
una concorrenza che è senz'altro capi¬
tanata da nomi come SawPlus (e va¬
rianti) della IQS, altro altrettanto egre¬
gio prodotto, a cui in effetti sembra
molto rifarsi, e di cui ha assorbito l'ef¬
ficacia, pur con una snellezza tutta
propria.
Conclusioni
Tirare una sorta di conclusione sulla
validità di Cool Edit Pro nel "lavorare"
materiale audio ad alto livello è quanto
mai semplice, ci sembra un ottimo pro¬
dotto, solido e ben architettato, che in¬
tegra anche una buona dose di equili¬
brio tra potenza offerta e necessità di
risorse, ha dalla sua una esperienza di
base (merito delle versioni precedenti)
innegabile, un prezzo all'origine tutto
sommato equo (anche nell'ottica della
fi .—--
Étin i
i .A
i uiLL
ffrTWin Iri
• T
annoi
a
D
m
In evidenza il comple¬
tissimo ambito dei
settaggi, in questo ca¬
so specifico sul lo sull
device audio a bordo
dell 1 unità PC ospite.
Siamo in ambito 'Edit
Multitrack', ossia nel¬
l'ambito del mixing fina¬
le della lavorazione in
corso; in evidenza il me¬
nu Edit, che ci permette
di operare con una
estesa gamma dt fun¬
zioni.
*• ii
V ’»7---
- 3 |j
* '* r Itar 1
•* e r %m '
Ancora in ambito Multi-
track, in primo piano
rtnlo di una delle trac¬
ce, in sintesi il pannello
di controllo ci offre lo
slider del volume, del
panpot. e le funzioni so¬
lo. mute o record, non¬
ché i device assegnati
alla stessa
concorrenza). mai uno di questi potrebbe equivalere a
Quindi, niente difetti? Sì, ma non tali non essere importato e distribuito in
da pregiudicarne le prospettive, e sem- Italia, MS
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
305
coordinamento di Andrea de Prisco
Figura I - Una vista dell’in¬
terno del simulatore del
nuovo elicottero UH- Tiger
In foto si nota la conforma-
sione dello speciale casco in
dolanone al velivolo franco
tedesco, col quale possono
essere sovrimposte sulla li¬
nea di vista del pilota imma¬
gini elaborate in real-time
Realtà virtuale negli elicotteri
classe UH-Tiger
Viaggio nei simulatori dei
moderni velivoli militari
iper-tecnologici
I simulatori hanno un ruolo sempre più
centrale nel processo di addestramento e
di verifica delle condizioni operative dei
piloti civili e militari. L’introduzione di
dotazioni strumentali sempre più
sofisticate sui mezzi reali deve ovviamente
essere seguita di pari passo nei rispettivi
simulatori, per proporre al pilota in fase di
training un ambiente del tutto analogo a
quello in cui si troverà ad operare.
In particolare l'introduzione della realtà
virtuale, o meglio della augmented reality,
a bordo degli elicotteri di categoria UH-Tiger è un esempio evidente di
quest’incessante proiezione in avanti.
di Gaetano Di Stasio
Introduzione
Di simulatori interattivi abbiamo spes¬
so scritto su MC, per lo stretto legame
che unisce questi strumenti di addestra¬
mento con la computer grafica, la realtà
virtuale, il real-time. Durante questi anni
siamo entrati nel dettaglio dei simulatori
di volo ma anche dei simulatori di guida
di carri armati, auto, sommergibili, simu¬
latori di centrali nucleari, di torri di con¬
trollo e cosi via, mettendo in risalto un
mondo in parte sconosciuto ai più, ma
estremamente tecnologico, affascinante
ed appassionante forse perché in defini¬
tiva paragonabile ad un gioco, molto se¬
rio, ma comunque un gran bel gioco.
In ognuno dei sistemi citati la realtà
virtuale è la tecnologia che assume un
ruolo principale nella "sospensione
dell'incredulità Questa locuzione, pro¬
veniente da un'omologa inglese, espri¬
me il salto psicologico che il pilota auto¬
maticamente compie quando opera in
un simulatore e che permette di validare
la seduta: la situazione rappresentata, da
"imitata” diventa reale con una crescen¬
te carica emotiva, con tanto di stress e
sudate.
Un buon simulatore si basa molto sul¬
la "sospensione dell'Incredulità" e per
questo presenta cabine assolutamente
identiche a quelle reali, strumentazioni
che sembrano perfettamente funzionare
come dal vero e ambientazioni esterne
simil-realistiche controllate da un elabo¬
ratore su cui gira il modello matematico
del veicolo. Lo scopo di tutto questo af¬
fannarsi è dare un feedback percettivo-
306
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
motorio-dmamico identico a quello speri¬
mentato comunemente dall'operatore,
come se davvero si trovasse in quel mo¬
mento in missione.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Figura 3 - Il simulatore del Tiger è dotato di solle¬
vatori pneumatici con prestazioni estremamente
spinte, per permettere rapidi sollevamenti e ab¬
bassamenti Di elevatissima guaina anche la re¬
stituzione grafica affidata a quattro proiettori di¬
retti su uno schermo avvolgente a cupola Si nota
a contorno la stazione di monitoraggio della mis¬
sione simulata ed il dettaglio sul casco del pilota
dell'elicottero, della strumentazione, delle
dotazioni offensive, delle situazioni tatti¬
che e meteorologiche).
Simulatore
comando operazioni
Al cinema siamo stati abituati ad ogni
tipo di conflitto, con ogni tipo di arma e
su qualsiasi velivolo. Fra le pellicole piu
amate vi sono i film-documento degli an¬
ni '50-'80 che hanno narrato degli sbar¬
chi in Europa degli Alleati durante la Se-
II nuovo UH-Tiger
L'elicottero militare UH-Tiger è frutto
di una collaborazione franco-tedesca che
risale alla prima metà degli anni '90, nata
con l'obiettivo di progettare e costruire
un moderno velivolo
d'intercettazione di
mezzi blindati e carri
armati che potesse
operare anche in con¬
dizioni di visibilità
molto scarsa o di not¬
te e che desse un
elevato margine di
sopravvivenza.
Quest'elicottero
ha delle qualità
d'estrema aggressi¬
vità e maneggevolez¬
za. Fra le caratteristi¬
che più innovative
possiamo citare la so¬
fisticata strumenta¬
zione radar che ga¬
rantisce ai piloti una
perfetta visione an¬
che notturna (con sistemi a rilevazione
termica, ad intensificazione di luce, all'in¬
frarosso) e la quasi invisibilità ai radar ne¬
mici per evitare di essere rilevato o "ag¬
ganciato" dagli strumenti di puntamento
antiaerei.
Quella che vediamo nelle foto è la ver¬
sione tedesca, equipaggiata con avionica
della GEC-Marconi ed elmetti detti Ni-
ght&Day Con tali elmetti i piloti hanno
sulla linea di vista, senza perdere il con¬
tatto con la strumentazione, la sovraim-
posizione delle immagini rilevate dalla
strumentazione radar Ciò garantisce il
preciso rilevamento delle linee nemiche
e degli obiettivi anche in condizioni di
scarsa visibilità (indotta da barriere fumo¬
gene o per avverse condizioni meteorolo¬
giche) o di notte.
L'elmetto è dotato di un sistema di vi¬
sione "see-through" basato su due di¬
splay ad LCD a colori connessi tramite fi¬
bre ottiche a due treni di lenti, come in
un novello binocolo. L'elaboratore grafico
processa in tempo reale i dati provenienti
dalle unità radar e le rappresenta sui viso¬
ri, che vengono posti innanzi agli occhi
solo di notte o in caso di scarsa visibilità.
Sinceramente i risultati conseguiti con
questo dispositivo lasciano molto a desi-
Figura 2 - Una
bella immagine
del Tiger armato
di tutto punto
derare rispetto a quelli offerti
dall'esperienza statunitense, forte
di un filone di ricerca attivo da
quasi un decennio presso il cen¬
tro Aeromedical Research Labo-
ratory statunitense (cfr. foto 5).
Comunque sia, sulla base dei
dogmi della augmented-reality,
sulla linea di vista del pilota sono
sovrimposte informazioni aggiun¬
tive che vanno ad integrare o a
completare quelle visibili all'oriz¬
zonte. Inoltre que¬
sta metodica può anche
servire da richiamo
dell'attenzione del pilota
su eventi o su obiettivi
d'importanza, magari af¬
fatto considerati o non
considerati con la dovuta
attenzione (obiettivo man¬
cato, posizione della linea
nemica, postazioni antiae¬
ree. avvenuto lancio di un
missile terra-area). Nella
versione francese gli el¬
metti sono forniti dalla
Sextant Avionics.
Sul tetto delle due cabine di pilotaggio
o al di sopra delle pale dell'elica è posi¬
zionato il girostabilizzatore, la telecamera
ad infrarossi, le telecamere ad intensifi¬
cazione di luce ed i radar.
Questo avanzatissimo mezzo di attac¬
co e di sfondamento delle linee nemiche
è entrato a far parte delle dotazioni
dell'aeronautica militare tedesca e
francese da solo pochi mesi. Pa¬
rallelamente sono stati forniti i loro
simulatori che consistono in:
- una cabina di pilotaggio movi¬
mentata con elevatori pneumatici
dalle elevate prestazioni e con 4
gradi di libertà, per la riproduzione
fedele di tutte le condizioni di volo;
- un sistema di visione a cupola
che copre un campo di vista di
240 gradi orizzontali per 90 gradi
verticali;
- un generatore di immagini ad
alte prestazioni che fornisce otto
canali video: dei quali due per la
visione notturna sulla linea di vista
ed un canale dedicato al display
delFistruttore;
- un ambiente di simulazione
per il rendering ad altissima fedeltà
delle risposte
del sistema e
delle condizio¬
ni ambientali
(caratteristiche
meccaniche
Figura 4 - Il simula¬
tore di battaglie del¬
la CAE Electronics
scritto in ADA
Ett-lu- V/fria-ltìi
conda Guerra Mondiale e della Guerra
del Vietnam In ognuno di essi gran risal¬
to aveva la preparazione della battaglia fi¬
nale sulle cartine geografiche del luogo
delle operazioni e con l'analisi dell'avver¬
sario tramite pericolose ricognizioni ae¬
ree: le forze in campo, la loro disposizio¬
ne, la tattica da seguire.
Questo strumento di rappresentazio¬
ne veniva utilizzato anche durante l’of-
Figura 5 - II sistema di selezione dei piloti della
CAE Electronics
Venturer Thomson Entertainment
Thomson Entertainment ha legato il suo nome a tutti i piu grandi centri di divertimento al
mondo col suo simulatore Venturer. Ormai lo conosciamo molto bene: lo abbiamo provato
a DisneyLand o agli Universal Studios o, in versione più piccola, anche nelle
manifestazioni nostrane. Sballottati in quello scatolone, abbiamo provato vertiginose
esperienze che ci hanno fatto sognare.
La notizia che riporta alla ribalta questo diffusissimo strumento per l’intrattenimento di
massa è la presentazione al pubblico del Venturer S2, versione ridotta per due persone
del più grande e vendutissimo
Venturer SI4 e del mastodontico
S40.
Il dispositivo è riconducibile alla
categoria di videogiochi dinamici
passivi nel senso che propone una
forte componente di
movimentazione ma in realtà il
giocatore non ha modo di
intervenire nell'esperienza che è
del tutto pre-registrata. Ciò lo rende
particolarmente adatto anche ai
piccolissimi.
Le novità pero non finiscono qui.
Infatti Thomson, per incrementare
le prestazioni dei suoi simulatori, ha
annunciato l'adozione di nuovi e più
potenti sistemi di elevazione
pneumatici. In tal modo sono
garantiti effetti ancora più forti ed
eccitanti.
Il Venturer S2
Il Venturer S14. con 14 posti a sedere
I piu affezionati a questo tipo di intratteni¬
mento sono ovviamente i leen-ager
fensiva per riportare
le perdite subite
dall'uria e dall’altra
parte, i movimenti
di truppe e mezzi e
cosi via.
Ad oggi i sistemi
adottati per tenere
sotto controllo gli
eventi durante operazioni militari di ogni
tipo e calibro sono sempre gli stessi: car¬
tine dettagliate, aggiornate in base alle
azioni del nemico, riprese non piu con vo¬
li di ricognizione ma tramite sicure e pre¬
cise foto satellitari Oggi, come allora, la
buona scelta delle strategie e l'oculata
gestione delle forze in campo può voler
dire minori perdite, l'acquisizione di posi¬
zioni vantaggiose, il raggiungimento degli
obiettivi.
A tal scopo la CAE Electronics ha pro¬
posto recentemente un sistema di trai¬
ning anche per i comandi delle operazio¬
ni militari, basati su un simulatore di
eventi realizzato in ADA che gira su ser¬
ver Sulla base di una cartina geografica
di un ipotetico luogo delle operazioni,
con la definizione dettagliata della morfo¬
logia dei posti, delle forze in campo e de¬
gli obiettivi, questo simulatore della CAE
permette il training tattico dei comandi di
battaglioni e brigate.
Questo sistema riproduce fedelmente
la dinamica di una battaglia tra due fazio¬
ni che si combattono Tutti gli eventi av¬
vengono in tempo reale ed i responsabili
del comando, partecipando alle esercita¬
zioni, possono confrontarsi con situazioni
assolutamente non distinguibili da quelle
reali facendo esperienze dirette senza
mettere a rischio vite umane
I partecipanti all'attività, solitamente
ufficiali attorniati dal loro staff, devono
condurre le forze operative subordinate
esattamente come se fossero in una
reale missione, mantenendo il contatto
con le truppe, prendendo decisioni, dan¬
do ordini, in situazioni in rapidissimo mu¬
tamento.
II sistema lavora in accordo con i prin¬
cipi di un gioco interattivo: i combatti¬
menti, gli effetti delle decisioni e quelle
dei nemici (prese dal motore mferenziale
del sistema esperto), le azioni nello spa¬
zio-tempo e sulle forze in campo sono ri¬
prodotte dal computer e le situazioni ri¬
sultanti sono mostrate graficamente sul¬
lo schermo e quindi rappresentate di
nuovo sulle più consuete cartine da cam¬
po. Quest'ambiente è quindi usato per
creare esercizi e svolgerli
L'organizzazione non è cambiata, i co¬
mandanti prendono le loro decisioni in
funzione dei principi tattici senza essere
influenzati o limitati dall'elaboratore cen¬
trale Lo staff dei comandi, nella realtà
delocalizzati e posti anche a diversi chilo¬
metri di distanza, sono a pochi metri. Es¬
si sono comunque connessi via radio (si-
308
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
VMivnle.
Figura 6 - Con 'Aug-
mented Reahly' l'opera¬
tore non si allontana
dall'ambiente reale che
lo circonda, non viene
fisicamente proiettato
in un mondo artificiale
ma rimanendo nel pro-
puo ambiente di lavoro
ha la possibilità di acce¬
dere ad informazioni
aggiuntive che si so¬
vrappongono alla vista
degli oggetti reali, inte¬
grandoli. completandoli
allo scopo di approfondirne la conoscenza. Ciò e realizzato solitamente da visori 'see-through', mediante
i guati il mondo reale che circonda l'operatore si percepisce, si 'vede attraverso' una lente semi-argenta¬
ta che permette la sovrapposizione di immagini di sintesi calcolate in tempo reale direttamente sulla li¬
nea di vista
L'elmetto statunitense 6 dotato di un tubo a raggi catodici miniaturizzati collocati lateralmente e da un
treno di lenti. I tubi vengono preferiti agli schermi LCD a TFT per le elevatissime risoluzioni cosi raggiun¬
gibili mentre il treno di lenti permette di proporre sulla linea di vista le immagini acquisite dalla strumen¬
tazione ed elaborate in real-time dai calcolatori di bordo II casco è inoltre dotato di un dispositivo di trac¬
ciamento elettromagnetico di grande precisione che segue in ogni istante la posizione del capo del pilo¬
ta per aggiornarne di conseguenza le immagini proiettate sulle ottiche
mulata); mentre tutti sono dotati di un
terminale intelligente connesso via rete
al server su cui gira la simulazione.
La situazione iniziale definita interatti¬
vamente è immediatamente disponibile
come scenario di combattimento e non
richiede alcuna generazione di dati addi¬
zionale. I comandanti dei battaglioni ed i
loro staff sottopongono al simulatore le
proprie decisioni, sulla base degli ordini
ricevuti dal comando centrale e degli
obiettivi. A loro volta vengono aggiornati
della situazione dai propri uomini e dei
propri mezzi (virtuali) sul campo.
Nella fase di start-up in primo luogo
vengono inserite le mappe dettagliate
del luogo delle operazioni, le forze in
campo e la loro disposizione II display
grafico permette poi di inserire il piano
delle operazioni ed il piano degli ostacoli.
Per ultimo la definizione delle attività
(movimenti) delle forze in campo (rappre¬
sentate col rosso ed il blu) che vengono
attivate automaticamente all'Inizio
dell'esercitazione
Lo sviluppo della situazione è il risulta¬
to degli input impartiti dallo staff del
quartier generale, dai comandi e dagli
elementi a contorno.
Alla fine della seduta di prova il siste¬
ma fornisce l'evoluzione delle varie fasi
delle operazioni con statistiche su riserve
di munizioni, di carburante, perdite, ripa¬
razioni avvenute, cosi come le indicazioni
che riguardano le forze nemiche, il terre¬
no, la visibilità e le condizioni meteorolo¬
giche.
Sistema
di selezione piloti
Il mestiere del pilota aeronautico ha
bisogno di doti caratteriali, conoscenze
ed attitudini psicofisiche assolutamente
non comuni. Questo mix di capacità non
è poi così raro, e l'altissima preparazione
tecnica e psicologica dei piloti civili e mi¬
litari da sola non giustifica il numero as¬
solutamente insufficiente di questi pro¬
fessionisti Il vero problema è la difficoltà
a selezionare uomini e donne con le op¬
portune capacità e gli stimoli sufficienti a
lavorare in un settore in cui si è ben pa¬
gati ma dove abbondano anche stress da
superlavoro, cibi esotici, fusi orari e mi¬
crovibrazioni.
Con l'incessante richiesta da parte
delle compagnie aeree di professionisti
del volo, si è pensato di automatizzare il
processo di valutazione psico-fisico-atti-
tudinale dei giovani piloti pensando inol¬
tre di contenere in maniera forte anche i
costi della selezione
Le occasioni che portavano tanti piloti
carichi d'esperienza sono fortunatamen¬
te quasi sparite dal panorama mondiale.
Ci riferiamo ovviamente alle guerre, so¬
prattutto quelle belle grandi, magari
mondiali o almeno continentali
Un sistema di selezione psicologico
computerizzato può dunque supportare
e standardizzare questo processo, of¬
frendo una strada oggettiva per la valuta¬
zione del candidato e riducendo enorme¬
mente i costi CAE ha sviluppato a que¬
sto scopo tre sistemi di selezione con un
range d'applicazioni che vanno dal mo¬
dello trasportabile da posizionare su ta¬
volo, fino ad un sistema a cabina chiusa
come quello mostrato in figura, simile ad
un simulatore convenzionale.
L'insieme delle situazioni proposte du¬
rante la seduta di prova nel simulatore è
assolutamente standardizzata ed uguale
per tutti: si tratta di procedure da esegui¬
re ed emergenze da affrontare, presen¬
tate più volte sotto forma di eventi diffe¬
renti. Tutti i risultati sono composti da
una serie di parametri (tempi di reazione,
comandi impartiti, procedura adottata)
Figura 7 - Thomson Training Simulanon ha nel
suo catalogo una sene di simulatoti militari asso¬
lutamente fuori del comune come ad esempio
quello rappresentato in loto St tratta di un lancia¬
tore a spalla di missili terra-terra o terra-aria dota¬
to di un sistema di puntamento particolarmente
complesso II simulatore mette dunque a dispo¬
sizione tutte le funzionalità del lanciatore reale
proponendo sulla linea di vista un display a tubi
catodici miniaturizzato su cui viene rappresentata
la scena di un campo di battaglia. Gli obiettivi, fra
carri armati, elicotteri, aerei, vengono rappresen¬
tati con un realismo mollo spinto, curando anche
gli effetti audio Anche il rinculo viene simulato
con un dispositivo meccanico interno.
che vengono confrontati con tabelle dei
punteggi minimi A questa prova pratica,
estremamente importante, si affianca
poi una batteria di prove di carattere cul¬
turale, tecnico e psicofisico a cui il candi¬
dato deve sottoporsi
Il pilota in erba è cosi sottoposto ad
un carico estremamente pesante che
rappresenterà, in termini di impegno e di
stanchezza relativa, la sua prima traver¬
sata atlantica.
Queste procedure sono state studiate
da CAE Electronics, dai servizi psicologici
delle forze armate tedesche e dal Labo¬
ratorio Ricerche in Psicologia Applicata
dell'Università di Stolberg, con l'obiettivo
di creare uno standard di fatto anche nel¬
la selezione dei piloti, massimizzandone
gli esiti positivi. In questo contesto il si¬
mulatore rappresenta una componente
fondamentale, nonostante la semplicità
del veicolo: infatti si tratta, nella versione
chiusa, di una cabina dotata di tre comu¬
ni monitor da 25 pollici affiancati ed una
scarna plancia di pilotaggio molto simile
a quella di un piccolo Piper e senza alcu¬
na movimentazione dinamica. KS
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
309
a cura di Corrado Giustozzi
Chi siamo? Dove andiamo?
Che vogliamo?
lo in realtà un’idea per me l’avrei... ma sì, in questo articolo vi
presento gli ultimi studi realizzati su di noi, utenti della Rete. In
realtà di studi del genere ne nascono molti, ma questa volta si
tratta in particolare di uno realizzato con metodologia rigorosa e
dai risultati interessanti, che può essere utile sia per i curiosi che
per le aziende. In ultimo un ricordo: la statistica è quella che dice
che se io mangio due polli e tu nessuno è
inutile che ti lamenti, abbiamo mangiato
un pollo a testa!
di Sergio Pillon
Uno studio comincia sempre con una
introduzione che spiega gli obiettivi del¬
la ricerca, ma prima ancora di ciò il solo
fatto di conoscere chi ha commissiona¬
to la ricerca serve spesso a capirne di
più. Stavolta si tratta della Ziff-Davis. la
concorrenza, uno dei maggiori gruppi
editoriali che si occupano di informatica
nel mondo Ogni tre mesi viene condot¬
to da una società specializzata uno stu¬
dio per loro conto, in questi giorni è
uscito il secondo rapporto Eccovi subi¬
to la URL per quelli che non possono
marketresearch/internettrak htm
La metodologia
dello studio
Lo studio e stato realizzato in collabo¬
razione con la Roper Starch dalla ICR
Research; purtroppo copre solo gli Stati
Crescono le perso¬
ne “competenti",
aumentano poco gli
esperti, il Web di¬
venta sempre più
un posto per tutti.
BegmertkMce
4096
1097
10% 15% 20% 2S% 30% 35% 40%
Intermediate
4096
1097
20% 25% 30% 35% 40% 45% 50%
Advjnc ed/e ■peri
4096
1097
Uniti, ma sappia¬
mo come in
molti survey le
differenze tra
vecchio e nuovo
mondo non so¬
no poi cosi gran¬
di Nel corso dello studio sono state
condotte interviste telefoniche a perso¬
ne maggiori di 18 anni (le leggi ameri¬
cane sono severissime in questo sen¬
so ), tra aprile e giugno 1997. Sono
state intervistate 1703 persone, per cir¬
ca 15 minuti Cuna. Complimenti, pen¬
10% 15% 20% 25% 30%
sate che pazienza per raccogliere tutte
queste persone! Questa comunque è
una delle cose che dà forza alla ricerca:
normalmente gli studi che si leggono
vengono fatti con dei questionari via
Web, e quindi non sono veri studi sulla
popolazione ma solamente tra coloro
310
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
TftJHiirilfti
What Userà Look For On The Web
■ Visitor s Wth Chldren a Vlsitors Wthout Children
Wbrk-retated Issues
PC ProoUcts
Travet
PCS
Topcs relatedto
klds 1 homevvork
Consuner
Electrcnics
Sport s Soores
Ajtos
Personal Flnance
Famly Actlvities
Visit a PC MlrS Site
60%
che navigano sulla rete Le informazioni
sono corrette ma danno un'idea sola¬
mente di coloro che ci sono, senza ri¬
velare nulla degli altri Quando si vuole
studiare davvero un fenomeno in modo
obiettivo la metodologia delle interviste
a campione è sicuramente la più corret¬
ta, tanto che è quella usata anche nei
sondaggi di opinione e politici. Sapere
cosa pensa di Internet un "navigatore"
è una cosa utile, ma in questo caso si
tratta di sapere cosa pensano gli inter¬
vistati, un campione della popolazione
e, quindi, la popolazione generale stes¬
sa.
Il margine di errore è stato stimato di
+/- 2,5%, che significa una oscillazione
What Users Look ror on thè Web
Work related issues
PCs or related Products
Travel
Sports scores
Automopiles
Consumer electromcs
Personal linance
Toplcs related to help klds
wtth homevvork
Family actlvltles In thè
community
What Users Look For on Product Sites
Look al produci
feaiures
Check outnew
Products
Look for prlce info
Look for pure base
source
Seek Information
aboul thè company
Purchase Products
Cosa cercano? Ecco la lista
completa dal rapporto del I tri¬
mestre 1997. quella nuova, ed
anche cosa cercano nei siti dei
prodotti. Insomma tre dati che
vanno letti in sequenza: le prime
due immagini ci dicono cosa interessa, la se¬
conda cosa ci si aspetta da un sito di prodotto
Interessanti i dati di confronto tra il I ed il II tri¬
mestre 1997: si sono dimezzati gli interessi per
aiutare I bambini nei compiti a casa!
del 5% tra minimo e massimo. Certo
sarebbe molto se si trattasse di conti
correnti ma è un margine buono se si
parla di popolazioni. Naturalmente i dati
sono stati arrotondati e quindi non vi
stupite se la somma qualche volta su¬
10 20 30 40 50 60 70 80 90
Bl vmor.ro PC VendorS»*
□ Visori io Software Pubfchet SSe
H Vmtoii to Oihet PC Pioduct S4e
pera il 100 %; inoltre era possibile qual¬
che volta dare alla stessa domanda an¬
che due o più risposte. In questo caso
la somma supera o magari neppure si
avvicina al 100%!
L’uso del Web
In America circa 100 milioni di perso¬
ne usano un computer, il 53% della po¬
polazione. Il dato è impressionante ed
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
311
Impact of thè Web (Net Change)
Watcti c omputer/lech TV shows
Read computer magazmes
•% Listen to radio
Read business magazmes
Read newspapers
Read newsweeklies
Watcti videos
Watcti other types ot TV shows
Impact of thè Web on Media Use
-Xrtt
/ e II trimestre del 1997 a confronto; lascio a voi i
commenti. Probabilmente ci sono ancora alcuni
fatton di correzione da mettere a punto, non mi
spiego le differenze Importanti in tre mesi per la
televisione e per le riviste di informatica, ma il da¬
to è comunque chiaro: più interesse per II mondo
della tecnologia e del PC, meno per la TV tradi¬
zionale. E gli investimenti si spostano da un set¬
to re all'altro...
è rimasto sostanzialmente stabile
dall’anno scorso. Il numero di persone
che usano il Web è invece in continuo
aumento: dall' 11 % del secondo trime¬
stre del 1996 al 22% dello stesso pe¬
riodo del '97, con un aumento del 2%
rispetto a tre mesi prima Secondo
questi dati la crescita potrebbe essere
stimata oggi attorno all’8-10% all'anno
della popolazione adulta americana. Il
tipo di uso che si fa del Web sta sicu¬
ramente cambiando, forse perché è
passato l'effetto novità all’inizio del
'96 il 78% dei navigatori esplorava la
ragnatela almeno una volta a settima¬
na, ora solo il 64% Probabilmente si
sta passando da un uso "di curiosità"
ad un uso più maturo, cioè si va a ve¬
dere qualcosa solo quando serve. Chi
naviga? Rispetto ad una media di 44
anni della popolazione adulta i naviga¬
tori sono giovani, 35 anni, e più ricchi
(41.000 dollari all'anno la media della
popolazione, 57.000 dollari quella dei
navigatori); ma il dato veramente im¬
pressionante è quello culturale di Inter¬
net: il 25% degli americani ha una lau¬
rea od una specializzazione o un ma¬
ster, ma nei navigatori la percentuale è
del 57% ! Si tratta dunque attualmente
di una élite culturale? Sì. certamente,
nel buono e nel cattivo senso del ter¬
mine. Infatti si tratta appunto del 22%
della popolazione, ma quasi il 60% dei
massimi livelli culturali. Non è quindi il
criterio economico quello che distin¬
gue il navigatore ma quello culturale,
giovani ed istruiti, e soprattutto... ma¬
schi.
Le donne sono in calo: rappresenta¬
no il 53% degli americani, erano il 42%
sulla Rete nel '96 ma ora sono al 36%,
quindi in netta riduzione almeno per¬
centuale. Probabilmente ciò si deve al
fatto che i settori che hanno avuto il
maggiore sviluppo sulla rete sono quel¬
li a forte presenza maschile Aspettia¬
mo l'arrivo del commercio, quello vero
dei beni di largo consumo, ma anche il
riavvio delle discussioni e del dialogo
sulla rete e probabilmente il numero di
donne crescerà di nuovo.
Ci arrivano
ma che ci fanno?
Innanzitutto i navigatori usano la Re¬
te soprattutto per lavoro, od almeno
cosi dichiarano nel 56% dei casi
Scherzi a parte è probabile che si stia
passando ad un uso più maturo, ma il
dato che emerge è a mio parere quello
relativo al settore auto: il 29% dei navi¬
gatori usa il Web per cercare informa¬
zioni sul mondo dell'automobile, il
33% per lo sport, il 36% per i viaggi, il
36% per l'informatica, insomma mi
sembra una distribuzione equa: circa
un terzo per ognuno dei settori princi¬
pali, con una grossa caduta dell'idea
"civica" di Internet. Già. solo il 10%
naviga sulla rete in questo senso. Cer¬
tamente si potrebbe obiettare che il
10% è comunque un bel numero, ma il
10% del 50% della popolazione, fa il
5% degli americani che pensano alla
rete allo scopo di comunicare Per uno
strumento che era stato proposto allo
scopo di mettere in comunicazione i
cittadini in uno spazio virtuale, il 5% mi
sembra un fallimento, un numero da
citare con un certo dispiacere per noi
"telematici della prima ora" nati con
Fidonet e con i newsgroup. Peccato.
Interessante il dato dei bambini: il
15% degli adulti ha cercato qualcosa
per aiutare i bambini nei compiti a ca¬
sa. Ecco dunque la nascita dell’enciclo¬
pedia Internet, lo spazio migliore, più
economico ed aggiornato per essere
nel mondo, uno slogan o la realtà?
Per ora sette americani su cento usano
la rete anche come enciclopedia per i
bambini La usano come unica sorgen¬
te di informazione? No, secondo que¬
sto studio la Rete è una delle fonti di
informazione sul mondo dell'informati¬
ca ma è divertente sapere che la fonte
alternativa principale sono gli amici ed i
colleghi. E dove lo hanno imparato lo¬
ro? Forse sulla Rete...
Ma quando visitano un sito di un pro¬
duttore. i navigatori cosa cercano? Ec¬
co una delle domande chiave per chi
sviluppa strategie di presenza sulla re-
312
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Mmtìka
te: cosa mettere in un sito? Cosa vor¬
rebbero vedere i miei clienti attuali e
futuri? Lo studio è stato condotto per il
prodotto PC ma a mio parere i risultati
non sarebbero stati diversi, almeno nei
termini generali, per l'automobile, altro
materiale elettronico e prodotti consu¬
mer in genere. Le caratteristiche del
prodotto, le novità e i prezzi, ecco le
cose che cercano, in una percentuale
variabile tra il 78% ed il 92% a secon¬
da delle varie specificità: il 18% per
comprare hardware ed il 26% softwa¬
re. Il mercato si sta ancora sviluppando
ma il dato è comunque impressionante
perché di dimensioni notevoli rispetto
ai precedenti survey
Nel rapporto realizzato nel primo tri¬
mestre del 1997 erano stati studiati al¬
tri parametri (una ricerca ben condotta
non ripete le stesse domande ogni 3
mesi...), ad esempio chiedendo da do¬
ve si visita il Web E' risultato che dal
lavoro naviga il 63% di coloro che han¬
no figli e solo il 54% di quelli che non li
hanno. Insomma, se siete malati della
Rete non vi sposate, dovrete andare in
ufficio per leggervi l'e-mail!
Infine chi tra i vari media ci rimette
maggiormente dalla concorrenza? Qui t
dati sono in parte contrastanti: nel pri¬
mo e nel secondo trimestre del '97 la
televisione ci rimette sicuramente, con
una riduzione che nel primo trimestre
è stata stimata al 27%, ma solo il 13%
nell'ultimo rapporto. Sicuramente il da¬
to contribuisce all'idea che si stia arri¬
vando ad un uso più maturo dei media,
la TV per non pensare, il Web quando
serve, con un aumento dell'8% tra co¬
loro che leggono riviste di computer ed
un +11 % che segue in televisione pro¬
grammi ad argomento tecnologico/PC.
Meditate Fininvest e Mediaset, medi¬
tate...
E gli altri? Il GVU,
il VII rapporto
Una sigla misteriosa ma che gli affe¬
zionati della rubrica sicuramente ricor¬
deranno. SI tratta del Graphics, Visuali-
zation & Usability Center del College
of Computing presso il Georgia Institu-
te of Technology di Atlanta
(http://www.gvu gatech.edu/user_sur-
veys/survey-1997-04/). Qui ogni sei
mesi realizzano un rapporto sullo stato
della Rete analizzando questionari che
vengono messi sul Web a disposizione
Online Seeking and Purchasing
Percent
Sm Orti» SMt WWW Uh Sor*/* (CoMaded Api I W 7)
cxprtft ia;ornc - ali rohis resenveo
C a laci wwwstf**y(kc «prfocti «*«*i
dei navigatori. Si tratta, come abbiamo
detto all'inizio, di un taglio diverso da
quello della Ziff-Davis.
Abbiamo parlato recentemente del
sesto rapporto ed ora che siamo al set¬
timo vale la pena comunque di fare
qualche commento, in confronto an¬
che con quanto abbiamo detto finora.
Le preferenze sessuali dei navigato¬
ri sono state un campo nuovo da
esplorare, con il 96% che si dichiara
eterosessuale contro il 90% della po¬
polazione americana media Un dato
che al di là degli aspetti di costume in¬
dica come la popolazione che naviga
sia probabilmente più "conformista"
della media della popolazione america¬
na
L'interesse verso la televisione è
stato studiato con un test "quale dei
due spettacoli preferite?", indicando
due famosi show americani della tarda
serata. Il risultato? Pochi europei vedo¬
no lo spettacolo, come avrebbe detto il
marchese di Lapalisse che, poveretto,
se non fosse morto vivrebbe ancora .
L'età media. 35 anni, è analoga
all'analisi della Ziff. con il 31% di fem¬
mine; insomma, i dati demografici so¬
no ormai certi e comparabili nelle ricer¬
che più accreditate. Ah. il 60% forni¬
sce dati corretti nei questionari, un
dato da tener presente soprattutto al
contrario: ben il 40% li fornisce falsi!
Il comportamento dei navi¬
gatori-clienti nella rete: si
acquistano libri e si cerca¬
no informazioni su tutto...
Che ci van¬
no a fare in
rete? Anche
in questo caso
i dati sono
molto simili: informazioni (86.03%), ri¬
cerca (63.01%), un giretto (61.29%),
lavoro (54.05%), studio (52.21%), co¬
municare (47,02%), divertimento
(45.48%) Per fare acquisti diretti navi¬
ga solo il 18.65%, ma il Web rimane
comunque una fonte importantissima
di informazioni sui prodotti da ac¬
quistare, in modo particolare sui pro¬
dotti più costosi, con un aumento ri¬
spetto al survey precedente al 40% di
coloro che nei sei mesi precedenti
hanno speso almeno 100 dollari sul
Web. Insomma, pur se lentamente (ed
un aumento del 10% in sei mesi, con il
raddoppio degli utenti complessivi, non
è certo troppo lentamente...) il com¬
mercio sta arrivando,
Bene, siamo arrivati alla fine di un ar¬
ticolo intenzionalmente non troppo lun¬
go. Quando si parla di numeri è facile
annoiarsi. Consideratelo allora un arti¬
colo "con siti acclusi": fatevi un giro
sui siti che ho indicato, anche se non
conoscete bene l'inglese sono facili da
capire ed interessanti da valutare.
Mg
MCmìcrocomputer n. 178 - novembre 1997
313
a cura di Corrado Giustozzi
HTML a ritmo di musica
Riuscite ad immaginare la nostra vita senza la musica? lo assolutamente no.
Le emozioni che suscita, la facilità di comunicare tramite essa, la
piacevolezza di abbandonarsi al suo ascolto, sono tutte cose che, credo,
ciascuno di noi ha provato più volte nella vita. Non per niente la
multimedialità si è affermata in brevissimo tempo nel mondo
dell’informatica. Internet non poteva essere da meno, e, anche se sta
muovendo ancora i suoi primi passi, la multimedialità in rete diventerà presto
il punto di forza della tecnologia e degli scambi telematici. Per ora
accontentiamoci di inserire un brano musicale che faccia da sottofondo ai
nostri siti, e non è poca cosa.
di Giuliano Boschi
Non c'è dubbio che l'intelletto uma¬
no abbia, tra le sue capacità, quella di
saper trasmettere, spesso con effica¬
cia, sensazioni e stati d’animo attraver¬
so numerose forme d'arte. Per alcuni
emozione è osservare un dipinto, altri
possono trasalire davanti ad un abito di
un noto stilista Ma c'è un’espressione
artistica che emoziona tutti la musica
Certo c'è chi apprezza maggiormente
Bach o chi impazzisce per gli U2. ma
non credo di sbagliare di molto dicen¬
do che ogni essere umano viene
profondamente coinvolto emotivamen¬
te da un brano musicale. Il motivo può
ricondursi al fatto che sin da piccolissi¬
mi entriamo in contatto con la musica,
carillon, voce umana, televisione, mu¬
sicassette e cosi via, e tutti abbiamo la
possibilità di formarci una nostra "cul¬
tura" musicale che ci permette di rece¬
pire i messaggi emotivi, non necessa¬
riamente piacevoli o positivi, che essa
ci trasmette Ciò avviene invece più
difficilmente con altre forme artistiche
(non meno importanti della musica) co¬
me ad esempio la pittura. In aiuto ci
viene però il nostro computer.
Affermare che la multimedialità ci
permette di ampliare i nostri orizzonti
culturali in campo artistico è forse ov¬
vio e banale, ma tale concetto mi per¬
mette di introdurre l'argomento di que¬
sto articolo la musica e l'HTML.
Se utilizzate un Browser non di vec¬
chia data e se avete installato sul vo¬
stro computer una buona scheda sono¬
ra. vi sarete sicuramente imbattuti in
qualche sito Internet che. oltre a mo¬
strare le normali pagine ricche di noti¬
zie. diffonde per la vostra stanza un
motivo musicale. Presto lo potrete fare
anche voi grazie alle informazioni tecni¬
che e di stile che state per leggere.
Non solo MIDI
Premetto subito, prima che qualcuno
di voi mi assalga inferocito per even¬
tuali imprecisioni, che non sono un
profondo conoscitore di musica digita¬
le e che su questa ho appena le cogni¬
zioni necessarie per muovermi su In¬
ternet Ma non credo comunque che
sia un grave problema visto che quello
che mi preme precisare sono le cogni¬
zioni necessarie per inserire tali dispo¬
sitivi in una pagina HTML. Se poi desi¬
derate approfondire questo affascinan¬
te aspetto della musica, cosa che vi
consiglio caldamente, potete trovare
sia in rete, sia in libreria, numerosi libri
e documenti che vi permetteranno di
diventare dei maghi in questo affasci¬
nante campo
Vediamo quali sono i formati sonori
più utilizzati e soprattutto vediamo
quali sono le loro caratteristiche pro¬
prietarie I più diffusi sono i file MIDI
(Musical Instrument Digital Interface) I
file MIDI permettono la digitalizzazione
di suoni e strumenti con conseguente
interpretazione e riproduzione degli
stessi da parte del nostro computer II
vantaggio dei file MIDI (li potete rico¬
noscere dall'estensione MID) è quello
di essere particolarmente compatti e
quindi di rispondere ad uno dei princi¬
pali requisiti che deve avere un file tra¬
smesso via Internet: invio della proce-
314
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
FnW.K
dura in un tempo breve. Solo a
titolo indicativo è bene sapere
che un file di 60 KB (che è co¬
munque enorme) può contene¬
re una melodia della durata di
ben 13-15 minuti. Ma c'è ov¬
viamente l'immancabile rove¬
scio della medaglia. Per prima
cosa non sempre il file è di
buona qualità progettuale. Per
scrivere un file MIDI bisogna avere
una certa esperienza ed abilità (almeno
se si vuole fare una buona trascrizio¬
ne), inoltre non è possibile (o quasi) ri¬
produrre fedelmente il suono reale de¬
gli strumenti utilizzati in un brano (clas¬
sico o leggero che sia) e non è possibi¬
le riprodurre la voce umana, non è
quindi possibile abbinare parole alla
musica.
In questo senso sono sicuramente
migliori i file Wave (estensione .WAV)
Questa tecnologia consente riprodu¬
zioni digitali perfettamente fedeli
all'originale. Volete un esempio?
Quando comprate un CD musicale i fi¬
le che ascoltate sul vostro impianto Hi-
Fi non sono altro che esecuzioni di file
WAV. C'è solo un piccolo, piccolissimo
problema, un file di questo tipo ha di¬
mensioni di diversi Mega Pensate che
un file di 60 KB non consente l'ascolto
di più di 5-6 secondi di musica. In pra¬
tica è impossibile trasmettere brani in¬
teri WAV via Internet. Questo tipo di
file viene generalmente utilizzato nel
web per riprodurre effetti sonori come
lo sbattere di una porta o un breve ap¬
plauso. La durata di pochi secondi
dell'effetto riduce il file ad una dimen¬
sione accettabile e inoltre la necessità
di riprodurre fedelmente l'effetto ren¬
de impossibile l'utilizzo di file MIDI.
Q Rpxnblue mid - Media Player (playing]
Eie £dit Qevice Scale Help
rj— -;-■-—
dw
000 200 4.00 6.00 8.00
1000 1200 13.22
ii M4 «|»|m| a|a|
'00.30 (minsec)
Figura I - Ecco la "plancia " di con¬
trollo che si visualizza sul nostro
monitor se il vostro sistema ope¬
rativo è Windows 95. utilizzando
dei vecchi browser e implemen¬
tando il lag HREF per richiamare il
brano musicale II controllo sul
brano è totale ed indipendente
dall'utilizzo del browser
Figura 2 - In basso a si¬
nistra dell'immagine
potete vedere la "plan¬
cia " che viene visiona¬
ta dal browser se utiliz¬
zate il tag EMBED Più
compatta, ma con un
minor numero di con¬
trolli. ha il vantaggio di
essere inserita all'inter¬
no della pagina che ri¬
chiama la procedura di
ascolto del brano
fk t» fa. H-' 0°~ >H>
1 1 M_ | A— | 1 I I ’M |
jj l>Ml IN» «I1 *•<
-3B
Internet Explorer e la tecnologia ActiveX
Quello che segue è un esempio di controllo ActiveX che permette, con Internet Explorer,
di determinare quale specifico plug-in, nell'esempio ''Crescendo", deve eseguire il file ba-
ch.mid.
cOBJECT ID=Crescendo>
CLASSID="clsid:0FC6BF2B-E16A-11CF-AB3E-0080AD08AA326"
HEIGHT=60 WIDTH=200
<PARAM NAME="Song" VALUE="bach.mid">
</OBJECT>
Finalmente l’HTML
Come si inseriscono, all'interno delle
pagine HTML, i comandi necessari a
far si che il visitatore possa ascoltare
un brano musicale attraverso Internet?
Le soluzioni sono molteplici, alcune
semplici altre meno, ma tutte rispon¬
dono a necessità specifiche. Gli autori
di pagine web ovviamente desiderano
utilizzare un sistema che sia facile da
La tabella che segue indica quali tag sono interpretati dai browser maggiormente presenti
sul mercato.
<A>
<EMBED>
<BGSOUND>
America On Line Browser
Si
?
?
Lynx
Si
No
No
Internet Explorer
Si
Alcuni
SI
Naviqator
Si
Si
No
Opera
Si
No
Si
WebTV
Si
No
Si
IBrowse (Amiga)
Si
No
Si
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
315
Olir Produci»
&
'• t» Z— l> IM» W*»— D*
-*=J_L^J *~J_L*r.i - 1 - .
^v"
Bearle* Midi Album»
Timm Kduudtti ll*Mu*au n »«
/
ur
Figura 3 - Se invece
utilizzale un plug-in di¬
verso da Quello gii
presente nel browser.
la "plancia" sarà ancora diversa Direttamente dal suo della Crescendo ecco come appare Quella dei
più famoso plug-m per file MIDI
Figura 4 -1 siti presso cui scaricare file MIDI so¬
no migliaia Questo è uno dei miei preferiti Vi
sono i file di tutte le canzoni dei Beatles, divise
per LP L indirizzo lo trovate nel box presente
nell'articolo
Effettuando ricerche per la rete, ho identificato 7 plug-in per file MIDI. Per 4 di questi ho anche trovato, nel sito di Charles Be-
lov |ihrtp://www.geocities.com/SunsetStrip/4294/| un'interessante tabella con indicate le loro caratteristiche principali.
Prodotto
Live Update
Masson's
Yamaha
Netscape Live
Crescendo
MIDIPIugin
MIDPlag
Audio
Versione testata
2.0
1 5b
2.00b5
Netscape 3.0
1) Qualità del suono
Dipendente dal file
Dipendente dal file
Dipendente dal file
Dipendente dal file
2) Canali audio
Stereo
Stereo
Stereo
Stereo
3) Loop di default
Si
Si
Si
No
4) Riconoscimento looo
SI
Si
No
Si
5) Riconoscimento volume
No
No
No
Si
6) Karaoke
?
Si
No
No
7) MIDI multipli
Il primo
Uno solo
Uno solo
Tutti
8) Piattaforme supportate
68k Mac (?)
Power Mac
Win 3.x
Win 95
Win NT
68k Mac (?)
Power Mac
Power Mac
Win 3.x
Win 95
68k Mac (?)
Power Mac
Win 3.x
Win 95
9) Prezzo
$19.95
Gratuito
Gratuito
Gratuito
Il Qualità del suono Generalmente dipen¬
de dalla professionalità e bravura di chi ha
composto il brano, comunque nessun file
MIDI eccelle, per sua natura, in questo
campo. I file composti per Yamaha non ven¬
gono riprodotti correttamente se ascoltati
con altri plug-in.
2| Canali audio Ovviamente perché sia ap¬
prezzabile l’effetto stereo, deve essere ste¬
reo il sistema da noi implementato sul com¬
puter (scheda sonora, diffusori, ecc.)
3) Loop di default Indica se il plug-in ha il
loop come valore di default.
4) Riconoscimento loop. Indica la capacità
del plug-in di riconoscere l'inserimento del
loop nel tag EMBED.
5) Riconoscimento volume Indica la capa¬
cità del plug-m di riconoscere l’inserimento
del valore di volume nel tag EMBED
6) Karaoke Indica la capacità del plug-in di
supportare file in formato karaoke II plug-in
Masson’s richiede anche QuickTime 2 5 o
successivi per supportare questa funzione.
7) MIDI multipli Indica la capacità di ri¬
produrre più file MIDI contenuti all'interno
di uno stesso tag EMBED. Crescendo ri¬
conosce solo il primo file inserito, Mas¬
son’s e Yamaha eseguono solo il file che
ha l'opzione di autostart a partire dall’ulti¬
mo. Netscape li mostra tutti lasciando
all'utente la possibilità di scegliere quale
eseguire
8) Piattaforme supportate Indica per
quali sistemi operativi è disponibile il plug-
in.
9) Prezzo Indica il costo di registrazione
del plug-m Crescendo é gratuito per istitu¬
zioni educative, per gli altri c'è l'utilizzo gra¬
tuito per 30 giorni.
I plug-m MIDI possono essere prelevati
presso i relativi siti Internet. Ecco gli indirizzi:
Live Update's Crescendo
inttp://www-iiveuoaate.com/CDius.ntml
Arnaud Masson's MIDIPIugin
imipy/www pianeie neu-a masson
Yamaha's MIDPlug
Ihtio //www vamaha.co m/end lish
Netscape's Live Audio
htlp7/hohie nelséa'pg .com
Headspace's Beatnik
hnp://www neadspace comj
Apple's QuickTime 1.1 plug-in
http://www.quicktime.apple.com;
Wildcat Canyon's Webtracks
mtp://www.wiiacat-Corr|
316
MCmicrocomputern. 178 - novembre 1997
J=J _L*=J _1 °— 1 — ;
-3R
Figura 5 - Se invece
siete degli inguaribili
romantici, ecco il sito
che fa per voi Se desi¬
derate ascoltare i brani
di questo sito dovete
comunque installare il
plug-in Crescendo, co¬
me ben segnalato nel¬
la. a dire il vero brutti¬
na, home page
UMMtoU «••«IMI
ROMANTIC MUSIC JUKEBOX
<H Imi >m ùNfw**. ».
sistema è quindi consigliabile se si de¬
vono inserire brani di breve durata,
meglio ancora se si tratta di semplici
effetti sonori della durata di pochi se¬
condi.
Internet Explorer 3.0 ha successiva¬
mente introdotto <BGSOUND>, un
tag proprietario che permette di diffon¬
dere musica in background, ossia in
sottofondo, senza che nessuna plancia
sia visibile sul monitor II brano è indis¬
solubilmente legato alla pagina web vi¬
sionata e si interrompe, troncato di
netto, quando l'utente termina di visi¬
tarla. Questo sistema ha il difetto di
non permettere alcun controllo sul bra-
MIDI per tutti i gusti
Ecco un elenco parzialissimo di alcuni tra le migliaia di siti in cui trovare file MIDI
da utilizzare per vostro diletto o per inserirli nelle pagine web da voi realizzate.
Mi raccomando, occhio al copyright.
implementare e che non crei problemi
a chi visita le proprie pagine. Di contro
anche l'utente pretende sistemi facili e
di immediato utilizzo. Entrambi, inoltre,
desiderano utilizzare le ultimissime in¬
novazioni tecnologiche che produttori
di browser e non lanciano sul mercato.
Il tutto deve funzionare a prescindere
dal tipo di server e dal tipo di browser
utilizzato dal "navigatore"
Sino a qualche tempo fa, l'unico mo¬
do per implementare file sonori o mu¬
sicali era tramite il comando <A
HREF="bach.mid">Bach</A>. Cuc¬
cando sul link presente sulla pagina
web (nell'esempio la parola Bach), vie¬
ne lanciato automaticamente un "hel-
per application come ad esempio
"Microsoft Media Player" su sistemi
Windows 95. Una volta lanciato, l'"hel-
per application” continua ad eseguire il
brano a prescindere dalle successive
azioni che l'utente compie nel web In¬
fatti l’applicazione è esterna al browser
e il brano continua ad essere eseguito
sino al suo naturale termine anche se
nel frattempo vengono visitate altre
pagine web. Questo sistema di imple¬
mentazione è denominato "floating
music" (fig. 1). Il controllo sul brano
avviene tramite una plancia che si apre
in una finestra autonoma. Da questa
possiamo comandare il volume
d'ascolto del brano, possiamo decidere
se metterlo in pausa o di riavviarlo di
nuovo al suo termine. Il punto di forza
di questo metodo è la semplicità e il
fatto di essere supportato praticamen¬
te da tutti i sistemi. L'inconveniente
(che a volte può essere un vantaggio)
è rappresentato dal fatto che, nel caso
l'utente non abbia voglia di ascoltare il
brano, deve compiere l'azione di richia¬
mare la finestra in questione e di chiu¬
derla. Potrebbe sembrare poca cosa,
invece tende generalmente a non far
apprezzare pienamente la pagina. Tale
All thè Best of MIDI
http://www.tstinn.com/miqi ntm|
Creative MIDI Susic
http://wwwp exis net7T imumma/music/
The Thormann Site
http://home1 inet.tele.dk/thormann/midi.htm
Santa's Christmas Music
http V/www. netzone.com/-meQic/caroi.hl
mi
Malaku MIDI Streamsite
hnp //www muitiweD net/-j mmpatt/ma-
luku.htm
MIDI Haven _
http://www geocities com/Fj ol-
lywood/9990/midi.html
Morfeus Home Page
http://www.geocities.com/vienna/4138/mi-
difile.htm
CobWeb Site
http://www.geocities.com/TheTropics/Sho-
res/3361/midi.htm
Predatori MIDI Market _
httpV/home.pi net/-!Qwei|S/midim4 rk.htm
Reai Good Music
http://www.zaxpax.com/tavorite.ntni
Dee-Jay Network
http.//www geocities com/q ourbon-
Street/Delta/1563/
Solon's Music Page
httPV/www qeocmes com/-| solonmaqno/m
usica.html
Rocklink
Http://www van.nookup netH rocklink/mi-
dil.html
Rainman's 80‘S MIDI Jukebox
http //www geocities. com7d peCanave-
ral/lab/8003/midi80 html
John Kiolbasa's MIDI Page
http.//rnt. oraaiev.edu/-Kioloasa/miai htnT
MIDIworld International
rtito://wvvw voicenet.com/-oreaaeM
American Beatles MIDI Albums
http://www.geocities.com/bunsetOtri p/Stu-
dio/7779/
Just Jazz
Download Pot o' Gold - MIDI Files Area
http://www.cris.com/-belknaps/midfiles.sFI
tml
MIDI File Central
http://neburton.simplenet.com/
Metallica Midis
http://www.stua tim. ntnu.no/ -| kiellols/me-
tallica/midis/midis htm
Crazy Arty’s MIDI Archive _
hnpV/ww w. c yber-nawan.com/-arthurp/midii i
Wild West MIDI Archive
http://www.internet.no/wl ld-west
The Music Shoppe's Midi of thè Week
http ,7/www.mus ics hoppe.com7rtj i-
diweek/‘>The Music Shoppe's Midi ol thè
Week
Vikram's MIDI-Fest
http://www,midifest com/midifest/mdex.ht
mi
Classical Rock MIDI Archive
httov/rem itmo ru/midi/midi.ntmi
Devian Jazz MIDI Files
http //www aeocmes com/q devian/midfi-
le.htm‘>Devian Jazz Midi Files
MIDI Collection: Rock'n Roll
http//www. cuuq.ab.ccl :8001/~heacock/mi-
di html
The Guitarist's MIDI Page
http://www.cstone.net/-l sck
Italian Computer Karaoke Home Page
http://www itam.pi.cnr.it/karaoke.htnt
The Ultimate Halloween Page
http://members.aol.eom/animanics/home/h
wmidi.htm
The Complete MIDI File Directory
httpy/www Tlextx.com/miginnq. n;ml
Landru's Top 100 MIDI's
http. //www cornei net/person^ l/landru/mi-
di/indexl htm
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
317
no eseguito Se non si desidera ascol¬
tarlo non resta che cambiare pagina o
mettere a zero il volume dei nostri dif¬
fusori Il fatto che non sia supportato
da Netscape Navigator inoltre ne limita
e ne sconsiglia l'utilizzo. La sintassi del
tag è: <BGSOUND
SRC="bach.mid">
L’arrivo dei plug-in
Con Netscape Navigator 2 0 una
nuova tecnologia è venuta incontro alle
necessità del web i plug-in Ne abbia¬
mo parlato anche altre volte, i plug-in
non sono altro che dei programmi inte¬
grati con il browser che permettono
l'esecuzione diretta di alcune procedu¬
re. Non poteva mancare un plug-in de¬
dicato all'esecuzione di file musicali.
Tra i vantaggi di tale sistema c'è il fatto
che l'integrazione permette di evitare
qualsiasi tipo di conflitto che poteva
venirsi a creare tra browser e "helper
application", inoltre la plancia di con¬
trollo può ora essere inserita diretta-
mente nella pagina web semplificando
notevolmente il sistema di controllo
sul brano da parte dell'utente La sin¬
tassi da utilizzare è <EMBED
SRC="bach.mid" HEIGHT=60
WIDTH=200></EMBED> Questa tec¬
nologia è ormai implementata sia su
Netscape, Navigator o Communicator
che sia, sia su Internet Explorer. Nel
box 2 potete trovare una tabella di
comparazione tra i plug-in MIDI più uti¬
lizzati
Esploriamo ora approfonditamente il
tag <EMBED> Questo elemento defi¬
nisce un ''contenitore” inserito in una
pagina HTML all'interno del quale vie¬
ne mostrato un elemento definito da
un plug-in. Gli attributi applicabili a que¬
sto tag sono numerosi, esaminiamo i
principali ALIGN si utilizza per allinea¬
re. a nostro piacimento, un testo
all'immagine mostrata sulla pagina dal
plug-m. I valori possibili sono: BOT-
TOM, il testo inizia sotto l'immagine,
LEFT l'immagine viene posizionata a
sinistra e il testo a destra RIGHT l'im¬
magine viene posizionata a destra e il
testo a sinistra. MIDDLE il testo viene
allineato con il centro dell'immagine
mentre la linea che segue va a posizio¬
narsi al di sotto di essa, TOP il testo
viene allineato alla parte superiore
dell'immagine mentre la linea che se¬
gue va a posizionarsi al di sotto di es¬
sa La sintassi è <EMBED SRC="ba-
ch.mid" ALIGN=TOP>Brano di Ba-
ch</EMBED>
Altro attributo è AUTOSTART, se il
valore è FALSE l'utente deve cliccare
sull'apposito pulsante presente nella fi¬
gura per avviare la procedura (nel no¬
stro caso il brano musicale), se il valo¬
re e TRUE la procedura viene eseguita
automaticamente dopo che il carica¬
mento della stessa è terminato. La sin¬
tassi è <EMBED SRC="bach.mid"
AUTOSTART=TRUEx/EMBED>
BORDER determina il valore in pixel
del bordo intorno all'immagine mostrata
dal plug-in. La sintassi è <EMBED
SRC="bach.mid" BORDER=10x/EM-
BED>
HEIGHT e WIDTH determinano ri¬
spettivamente l'altezza e la larghezza in
La rete è una severa maestra
Eccoci pronti per una nuova lezione dalla nostra professoressa
preferita: la rete
Questa volta visitiamo il sito ufficiale di Ultima Online Non
sapete di cosa si tratta? E' presto detto. Immaginate di partecipare
ad un gioco di ruolo telematico, grafica di ottima qualità, interazione
tra i personaggi portata ai massimi livelli, possibilità di fare qualsiasi
azione si voglia, difficoltà simili a quelle che possiamo riscontrare
nella vita reale. SI. perché il nostro personaggio per sopravvivere
deve lavorare e trovare il denaro necessario a comprarsi la fanto¬
matica pagnotta. Che altro dire, un piccolo particolare di scarsa im¬
portanza potete giocare in contemporanea con altre 3000/4000
persone sparse su tutta la superficie del globo. Ultima Online è
questo e molto di più. Al momento di scrivere questo articolo è an¬
cora in fase di beta testing (e credo che lo sarà anche nel momento
in cui leggerete queste righe), ma quello che a noi ora interessa è
la qualità grafica ed organizzativa del sito,
II primo colpo d'occhio alla home page è sicuramente piacevole
La pagina appare, per prima cosa, perfettamente in tema con l'ar¬
gomento trattato Infatti il mondo di Ultima Online e quello di una
terra Fantasy dove magie e spade, mostri e tesori, sono all'ordine
del giorno La parte principale della pagina è occupata da uno sfon¬
do pergamenato con ben evidenziato il nome del sito "Ultima Onli¬
ne" e il logo dello stesso, veramente di ottima fattura con un
bell'effetto ombra. Ricordiamoci che il sito 6 prodotto dalla Origin
e che l'investimento finanziario sul progetto Ultima Online è sicura¬
mente elevatissimo.
Sotto il nome e il logo vi sono due bellissime gif animate raffigu¬
ranti un orso e un drago. Queste immagini sembrano essere sotto
r
318
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
pixel che deve avere l'immagine prodot¬
ta dal plug-in La sintassi è <EMBED
SRC="bach.mid" HEIGHT=60
WIDTH=200x/EMBED>
Se lo desideriamo, con l’attributo
HIDOEN possiamo far si che la plancia
del plug-in non sia visibile, semplice-
mente settandolo con il valore TRUE
Ovviamente ciò ha senso solo se avre¬
mo settato su TRUE anche AUTO¬
START. La sintassi è: <EMBED
SRC="bach.mid" HIDDEN=TRUE AU-
TOSTART=TRUEx/EMBED>
HSPACE indica, in pixel, la distanza
dal bordo destro e sinistro dell'immagi¬
ne elaborata dal plug-in, degli altri ele¬
menti presenti nella pagina, testo o im¬
magine che siano La sintassi è: <EM-
BED SRC="bach.mid" HSPA-
CE=5x/EMBED>
VSPACE determina, in pixel, la di¬
stanza dal bordo superiore e inferiore
dell'immagine elaborata dal plug-in, de¬
gli altri elementi presenti nella pagina
La sintassi è <EMBED
SRC="bach.mid" VSPACE=10x/EM-
BED>
Importante è l'attributo LOOP, se il
suo valore è settato su TRUE il brano
musicale, una volta arrivato al termine,
riprende ad essere eseguito FALSE di¬
sabilita questa funzione. La sintassi è:
<EMBED SRC="bach.mid"
LOOP=TRUEx/EMBED>
Infine con VOLUME possiamo indica¬
re la percentuale di volume con cui ese¬
guire il brano rispetto a quella settata
sul nostro sistema operativo. La sintas¬
si è: <EMBED SRC="bach.mid" VO-
LUME=90x/EMBED>
Non solo plug-in
Microsoft, con Internet Explorer 3.0
ha introdotto un'alternativa ai plug-in di
Netscape: i controlli ActiveX Entrare
nel merito di questi controlli esula dai
contenuti di quest'articolo, basti co¬
munque sapere che tramite TActiveX
Microsoft Explorer interpreta, a suo
modo, dei tag come ad esempio
<OBJECT> L'HTML 2.0 identificava
un solo tag che permetteva di inserire
elementi esterni: IMG Ciò era insuffi¬
ciente, soprattutto visto lo sviluppo
multimediale dell’informatica. Gli svi¬
luppatori hanno allora inserito il tag
<OBJECT> che consente proprio di in¬
terpretare file multimediali. Nel box 1
potete vedere un esempio di come Mi¬
crosoft Explorer utilizzi <OBJECT> in
modo da consentire la scelta di uno
specifico plug-in che elabori il file indi¬
cato. Nel nostro caso si tratta di Cre¬
scendo" un plug-in che consente un
maggior controllo sui parametri di usci¬
ta della melodia, da parte dell'utente,
rispetto ai plug-in presenti nei normali
browser. Il limite di questo tipo di im¬
postazione è che l'utente deve avere il
plug-in prescelto, ad esempio Crescen¬
do. installato sul proprio computer,
Non ci vuole molto, bisogna andare sul
sito Internet della Crescendo, trovare
la pagina che ci interessa, scaricare il
file, installarlo, riavviare il browser
(questo passo spesso non è necessa¬
rio con Internet Explorer) e rileggere la
pagina iniziale che chiedeva l'utilizzo di
questo specifico plug-in. Quanti navi-
la pergamena, come se questa fosse stata bruciata Insisto nel far
notare la perfetta attinenza all’argomento del sito e. anche se la
pergamena bruciata è stata più volte utilizzata per questo tipo di pa¬
gine, il tutto è trattato con raffinatezza ed eleganza, dando la sensa¬
zione. cosa ancor più importante, che stiamo visitando qualcosa di
valido e professionale. Altre pergamene, di diverso colore, consen¬
tono di linkare ad altre pagine del sito.
Nella parte terminale della pagina vi sono delle doverose note
che servono ad indirizzare correttamente il visitatore. Viene se¬
gnalato che il sito è ottimizzato per Netscape Navigator 3.0 e Mi¬
crosoft Internet Explorer 3.0 e per la risoluzione di 800x600 16-bit
color.
La navigazione del sito si realizza tramite la toolbar presente nel
trame superiore Anche questa risulta perfettamente in tema con
*' -K-
“
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r» •» Jt «f tmt>
«rrfkMt •<««« I «■rr» im'.i .»
» *-W7,
il sito e vi sono tutti gli elementi che consentono a questo sia di
mantenere una sua personalità, sia di far ricordare al visitatore do¬
ve si trova Da sinistra verso destra troviamo: il nome della Origin,
il logo di Ultima Online, una prima serie di menu (vero nucleo del
sito) che sembra incisa nella corteccia, un'immagine decisamente
Fantasy e una serie di link a pagine di servizio.
Interessante e intelligente è proprio la divisione dei link in due
menu distinti per importanza (ed è subito evidente che i link sulla
corteccia sono quelli principali) e per contenuti,
Tra i siti di servizio clicchiamo su "Site Map".
Vediamo prima la funzione di questa pagina Da qui possiamo
raggiungere direttamente ogni angolo del sito, anche il più nasco¬
sto. Ogni capitolo è indicato con poche parole, chiare e di imme¬
diato impatto.
Sono ben evidenziati i capitoli e le sottosezioni e il diagramma,
per quanto semplice, indica la paritetica importanza dei vari capito¬
li.
Dal punto di vista grafico ancora tanto di cappello. La pagina risul¬
ta essenziale, senza mutili fronzoli. Il nome del capitolo è ben evi¬
denziato, sempre nello stile legno intagliato La piccola gif raffiguran¬
te la pagina che si andrà a visitare contribuisce a dare un'idea delle
dimensioni, anche fisiche, del sito Da notare che per la scritta "Site
Map", come anche la già vista "Ultima Online", sono stati utilizzati
caratteri celtici, ancora una volta in stile con l'ambientazione del sito
Nella capitolo "Traveller's Guide" cucchiamo sulla sezione "Equip-
ment".
Questa sezione si contraddistingue per la grande figura del guer¬
riero sulla parte destra dello schermo II bianco e nero e lo stile a
matita contribuiscono ancora a dare un'idea di antico. A questi va
aggiunta la bolla di ceralacca con la lettera iniziale del paragrafo. Le
sottosezioni sono di nuovo richiamate con strisce di pergamena
Credo di aver già detto molto, scoprite voi il resto e cercate di af¬
ferrare gli elementi che danno personalità, aderenza e spessore a
questo sito.
L'indirizzo di Ultima Online e |http://www.owo.coml
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
319
KWi'.L
Santa’s Christmas Music
•Inula «**<*«U4 Hi M ua oh# i Uoul 4 hai» ani «imi#, noi ro h«v# tur C
S|alr1f. !• *• Ma4# ■ Bai of 41 III# (•o|iul«i » lulmnai i«u|i
gatori sono disposti a farlo? Se si tratta
semplicemente di ascoltare un solo
brano musicale veramente pochi. Ciò
non toglie che l'utilizzo di questi plug-
in in situazioni più complesse, soprat¬
tutto legate ad aspetti di grafica dina¬
mica (come ad esempio Future Spla¬
sh), siano decisamente consigliabili.
Netscape Navigator 3 0 utilizza un
suo specifico modo di identificare il
plug-in da utilizzare, ottenendo lo stes¬
so risultato di Internet Explorer tramite
il tag <EMBED TYPE> La sintassi è:
<EMBED TYPE="music/crescendo"
SONG='bach.mid" HEIGHT=55
WIDTH=200>
E’ questione di stile
Ora avete appreso le metodologie
necessarie per inserire sui vostri siti
brani musicali. Ma non correte subito
ad applicarle. Come al solito è ora il
momento di usare la testa e di capire
come e quando utilizzare queste cono¬
scenze.
Inserire un brano con esecuzione
automatica è un’azione che comporta
dei rischi La scelta di quali siti visitare
e quali pagine leggere è ovviamente
una decisione autonoma del navigato¬
re Internet che paga una bolletta te¬
lefonica e che spesso non ha molto
tempo da dedicare alla navigazione te¬
lematica. Quindi vuole essere lui a
scegliere se far eseguire o meno certe
procedure. Molto spesso il discorso è
piu filosofico che reale, vista la ridotta
dimensione dei file MIDI, ma concre¬
to. E noi tutto vogliamo fuorché irrita¬
re l'ospite che ci visita. Eliminando
l'autostart rimandiamo la scelta se
ascoltare o meno il brano al visitatore,
per quel brano da "hit parade”, ma
spesso è cosa saggia rinunciarci.
Utilizzate sempre file corti, non più
di 10/12 KB. Se si tratta di file MIDI
una misura di questo tipo vi garanti¬
sce alcuni minuti di musica. Inoltre, se
ne avete la possibilità, inserite il link al
brano sul fondo della vostra pagina
HTML. In questo modo, mentre si at¬
tende l'arrivo del file musicale, il visi¬
tatore può cominciare a leggere la pa¬
gina sul video. Non utilizzate brani di¬
versi sulle varie pagine del vostro sito.
Uno è generalmente più che sufficien¬
te e inoltre, essendo già nella cache
del computer, non comporta rallenta¬
menti quando viene eseguito su diver¬
se pagine HTML,
Ed ora la nota più importante. Se
siamo noi a scrivere e a produrre i file,
non abbiamo problemi, ma ricordatevi
che generalmente i brani non sono di
nostra proprietà e che per poterli ese¬
guire necessitano del pagamento dei
diritti d'autore, lo, nel mio lavoro, mi
sono trovato nell'impossibilità di inse¬
rire, nel sito di una nota marca, la mu¬
sica utilizzata dalla stessa nella pubbli¬
cità televisiva perché nel contratto sti¬
pulato per i diritti del brano non era in¬
dicato l’utilizzo per Internet. Certo se
sto progettando il mio sito personale
in cui indico chi sono e i miei hobby
(ma ha senso inserire musica in un si¬
to di questo tipo?), difficilmente qual¬
cuno mi verrà a contestare l'utilizzo di
un brano senza licenza. Se invece pro¬
gettate pagine a livello professionale
e state preparando un sito a carattere
commerciale, dovete assolutamente
tenere conto della cosa. Quindi occhio
e muovetevi con la massima cautela.
«B
Figure 6 e 7 ■ Visto l‘avvicinarsi ormai prossimo
delle feste natalìzie non resta che visitare il sito
di "Babbo Natale" Oltre che ascoltare i più tra¬
dizionali brani "noetici" Il711 potete anche ci¬
mentarvi in un gustoso karaoke
perdendo certo l'effetto emozionale,
guadagnando invece in interattività.
Generalmente evitare il comando
loop, i file MIDI non sono cosi grade¬
voli da poter essere apprezzati se sen¬
titi a lungo.
L'importate è comunque che il bra¬
no d'ascolto abbia un senso. Se sul
mio sito pubblico notizie di tipo giorna¬
listico, credo che abbia poco senso in¬
serire una musica di sottofondo. Si
tratta di pagine di carattere generale
utilizzate da un pubblico selezionato
che le utilizza per lavoro. Se invece so¬
no un appassionato di cucina messica¬
na e progetto un sito con le mille ricet¬
te per preparare un succulento chili,
una musica tradizionale di sottofondo
può senz'altro impreziosire le mie pa¬
gine. Quindi domandatevi sempre se
sulle vostre pagine la musica ha un
senso, se non ce l’ha rinunciate ad es¬
sa.
Importante è la scelta del brano da
far eseguire. Anche qui non bisogna
farsi trascinare più di tanto dai propri
gusti. Il rischio è quello, evidenziato
precedentemente, di inserire un brano
senza alcun senso per il sito che state
progettando. Una regola importante è
quella di non utilizzare brani troppo no¬
ti. Se il visitatore conosce il motivo di
sottofondo commcerà mentalmente e
spesso inconsciamente a seguirlo e a
canticchiarlo, perdendo la concentra¬
zione necessaria per seguire e apprez¬
zare le nostre pagine. Lo so, impazzite
.lINGLli BF.I.LS
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320
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LISP & Mathematica
Continuiamo a ripassare i fondamenti dell'Informatica con l'ausilio di
Mathematica. Dopo le Macchine di Turing è la volta del LISP: il più ele¬
gante dei linguaggi di programmazione e l'unico di quelli “storici” che è
ancora usato per i suoi meriti intrinseci e non solo per i miliardi di dollari
investiti (vedi COBOL, FORTRAN) o per una sua “supposta" semplicità
(vedi BASIC).
Introduzione
Il LISP (LISI Processing) è un linguaggio di programmazione
nato negli anni '60 per il trattamento di liste e, in generale,
deH'informazione non numerica. Per la sua eleganza e puli¬
zia è tuttora usato per applicazioni di intelligenza artificiale.
Costruire un interprete per il LISP senza "fronzoli" e senza
controlli di errore è un semplice e istruttivo esercizio di pro¬
grammazione Ovviamente, il codice risultante è privo di
ogni utilità pratica dato che mancano tutte quelle aggiunte
che rendono la programmazione più agile ed efficiente e
che ogni errore nel programma LISP da interpretare si riflet¬
te in un errore, spesso letale, nell'interprete.
L'impostazione della trattazione e gli esempi sono tratti dai
testi di Fiorentino et al (1996,1997) a loro volta ispirato da
Aiello e Montanari (1972).
I dati su cui opera un programma LISP sono le cosiddette
S-espressioni che hanno la seguente grammatica:
<atomo> ::= identificatore
<S-expr> ::= <atomo> I (<S-expr>«<S-expr>) I <lista>
<lista> ;:= () I (<S-expr>) I (<S-expr> <S-expr>)
Esistono alcuni identificatori speciali (nil, t, quote, ecc.)
a cui viene attribuito un significato speciale (che verrà espo¬
sto nel seguito)
Le liste sono considerate equivalenti a S-espressioni del pri¬
mo tipo nel modo seguente:
( ) m nil (la lista vuota):
(a) 3 (a* NIL):
(a b) = (a» (b • NIL) ) :
(ab z) s(a» (b* (z»NIL). ));
322
dove a, b, z sono generiche S-espressiom. Con questa
posizione tutte le S-espressioni possono essere rappresen¬
tate internamente come alberi binari L'equivalenza tra li¬
ste ed S-espressioni corrisponde alla equivalenza tra alberi
liberi e alberi binari mediante la tecnica primogenito-primo
fratello.
Ad esempio la lista
(a (b c) d (e f g))
corrisponde alla S-espressione
(a»( (b»(c«NIL) ) • (d-( (e* l£»(g» NIL) ) )• NIL) ) ) )
Il LISP mette a disposizione alcune funzioni elementari
(molto simili a quelle usualmente definite per gli alberi bi¬
nari) che operano sulle S-espressioni. Le prime due sono
predicati (t è l'equivalente del True e nil del False):
atora[x] vale t se x è un simbolo atomico, nil altrimenti,
eg [x, y] vale t se l'atomo x è uguale all'atomo y, nil al¬
trimenti
Per le operazioni seguenti x e y possono essere S-espres¬
sioni qualsiasi:
car [ (x»y) ] vale x,
cdr [ (x»y) ] vale y,
consfx, y] vale (x»y) .
Si noti il comportamento delle operazioni car. cdr e cons
sulle liste.
car restituisce il primo elemento di una lista:
car[(a (b c) d)] = a
cdr restituisce la lista privata del primo elemento:
cdr[(a (b c) d)] = = ((b c) d)
cons inserisce il suo primo argomento come primo ele-
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
mento nella lista passata come secondo argomento
cons[(a b),(c)] = ((a b) c).
Un programma LISP è scritto a partire da queste definizioni
base con la composizione di funzioni e un costrutto condi¬
zionale del tipo
[p x -> e lf p 2 -+ e 2 , .... p k -» e k ]
che assume il valore della prima espressione ei per cui il
predicato p 4 vale t Questo costrutto è del tutto equivalen¬
te al which di Mathematica (basta cambiare in
aggiungere which davanti)
L'uso sistematico della ricorsione, a partire da questi ele¬
menti, permette di scrivere un qualunque programma, in al¬
tre parole la potenza del linguaggio LISP è la stessa di lin¬
guaggi di programmazione tipo Pascal o C.
Per esempio, la funzione che seleziona il primo simbolo
atomico in una S-espressione è la seguente:
ff[x] = [atonlx] —> x, T —» ff[car[x]]]
Alcune funzioni molto importanti che saranno usate nel se¬
guito sono:
nuli [x] vale t se x è nil
list[x, y, . z] = (x y ... z);
append [x, y] opera su due liste e ne restituisce la con¬
catenazione;
pairlìstx, y, a] concatena ad a la lista delle cop¬
pie degli elementi corrispondenti in x e y;
assoc [x; y] ricerca nella lista y l'elemento corrispon¬
dente a x
Sono anche comuni le seguenti abbreviazioni:
caar [x] è l'abbreviazione di car [car [x] ] ;
cadar [x] è l'abbreviazione di car [cdr [car [x] ] ] . ecc.
Una delle caratteristiche del LISP consiste nel fatto che un
programma LISP può essere scritto sotto forma di S-
espressione, fatto che permette di modificare un program¬
ma durante la sua esecuzione e di scrivere facilmente una
funzione universale (detta evalquote) che accetta in input
una lista formata da una funzione e dai suoi argomenti e ne
restituisce il valore.
Per scrivere i programmi LISP sotto forma di S-espressiom
si deve introdurre il modo di specificare gli argomenti e as¬
segnare il nome di una funzione per poterla richiamare ri¬
corsivamente,
Per il primo scopo si usa il seguente costrutto (detto X for¬
malismo);
Aclista variabili:», <defimzione>|
Il nome viene attribuito con il costrutto
labell <nome>, <definizione>]
per esempio:
label [pippo. X,| [x] , consfx. A]]]
definisce la funzione pippo [x] che restituisce (x»A)
La traduzione dei programmi LISP in S-espressioni avviene
secondo le seguenti regole (la traduzione dell'espressione
e si indica con e*).
Variabili e nomi di funzioni si scrivono in caratteri maiuscoli;
per esempio:
car' = CAR
Un'applicazione di funzione si scrive come la lista della fun¬
zione e dei suoi argomenti:
f[ ei , e 2 , ... e k ] * = (f* e 2 * e 2 * ... e k *)
Il condizionale si scrive come la lista formata dall'atomo
cond e dalle coppie predicato-espressione:
[Pi -» ei» P 2 -» e 2 , ..., p k -> e k ]* =
(COND (PìBì) (p 2 e 2 ) ... (p k e k ) )
In modo analogo si trattano X e label
A,||l 1 ,l 2# . < .] # ai* = (LAMBDA <lj* 1 2 * ) d*)
label [n, d] = (LABEL n* d* )
Le S-espressioni (ovvero le costanti del programma) vengo¬
no inserite in una lista preceduta dall'atomo quote
8* = (QUOTE S)
Per esempio
label[pippo, X| [x],cons[x, A]]J• =
(LABEL PIPPO
(LAMBDA (X) (CONS X (QUOTE A))>)
In pratica i programmatori LISP esperti scrivono direttamen¬
te le S espressioni.
La funzione universale evalquote ha la proprietà che data
una definizione di funzione fu e k argomenti ai a 2 , ..., a k
vale:
evalquote[fn*, (a^* a 2 ‘ ... a^')] *
fn[a x , a 2 , .... a k ]
evalquote può essere definita con un programma LISP di
poche righe. Per costruire un interprete LISP funzionante
bisogna definire:
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
323
1) una struttura interna per le S-espressioni;
2) i programmi che convertono le stringhe di ingresso nella
struttura interna;
3) i programmi che trasformano la struttura interna in S-
espressioni;
4) implementare le funzioni elementari;
5) implementare evalquote
Per un'implementazione Pascal si veda Fiorentino et al.
(1996). per un'implementazione C si veda Fiorentino et al
(1997), per un’implementazione in Mathematica si veda il
paragrafo successivo.
L’interprete LISP in Mathematica
Vediamo come si realizzano i vari passi dell'implementazio-
ne
1) struttura interna
Il punto 1 non ha una soluzione unica, in genere si può privi¬
legiare l'efficienza o la chiarezza o la semplicità di imple¬
mentazione. La nostra scelta che cerca di privilegiare que¬
st'ultimo aspetto è la seguente:
gli atomi sono rappresentati con simboli;
(a»b) è rappresentato come cons [a.b]
T è rappresentato con True
Lasciamo come esercizio al lettore la sperimentazione di al¬
tre alternative.
2) input
Il punto 2 viene di conseguenza Bisogna realizzare un ana¬
lizzatore sintattico che trasforma una stringa nella rappre¬
sentazione interna della S-espressione corrispondente. Ri¬
nunciando alla gestione degli errori, in Mathematica questo
si fa in poche righe.
Ini 11 =
parse[Sesp_]:=
ToExpression[
StringReplace[Sesp, {"("->"{"»
»)»_>»}», dot.",
" "->","}]]/.List->list
Inl2l:=
list[a_,dot,b_]:=cons[a.b]
list[x_] :=cons[x.NIL]
list[x_,y_] :=cons[x,list[y]]
lnl3J:=
T=True;
Ecco un esempio di funzionamento
Inl4l:=
s=parse["((a.b) (c.d) (QUOTE T))"]
Out[4l=
cons[cons[a.b],cons[cons[c,d),
cons[cons[QUOTE, cons[True, NIL]], NIL]])
3) output
La funzione format traduce una S-espressione in stringa
stampabile. Viene realizzato il formato semplificato per le li¬
ste, ovvero espressioni come (a»(b»NXL) ) vengono
stampate con la rappresentazione alternativa (a b)
Ini 11:=
cl[a_,NIL]: =11 [a];
cl[a_,11[b_]]:=11[a.b];
Inl21:=
tost[True] :="T"
tost[False]:="NIL"
tost[a ?AtomQ]:=ToString[a]
tost[a_String]:=a
tost[cl[a_,b_]]:=
* ( “otost [a] <>" . "otost [b] <>" ) " ;
tost [11 [a_]]:=
*( *<>seq [tost/@{a]]<>")";
Inl3l:=
seq[a_List]:=
First [a] <>StringJoin[ {" ”<>#}Sc/@Rest [a] ]
Inl4l:=
format[sesp_]:=tost[sesp/.cons->cl]
Ecco un esempio di funzionamento (si stampa la S-espres-
sione precedente):
Inl5l:=
format[s]
Outl5l=
((a.b) (c.d) (QUOTE T))
4) funzioni elementari
L'implementazione delle funzioni elementari è grandemen¬
te facilitata dal fatto che quasi tutte hanno un equivalente
in Mathematica.
lnl1J:=
atom=AtomQ;
324
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
eq=SameQ;
car=First;
cdr[cons[a_,b_]]:=b;
Ir)l91:=
assoc[x_, y_] := If[eq[caar[y],x], car[y],
assoc[x, cdr[y]]]
La funzione cons non viene implementata in quanto realiz¬
za la rappresentazione interna.
Le abbreviazioni ci permetteranno di semplificare l'interpre¬
te.
In 12/:=
caar[x_]:=car[car[x]];
cadr[x_]:=car[cdr[x]];
ln[ 101:=
assoc[2,la]
H//format
OutllOh
cons [2, b]
( 2. b)
5) evalquote
Vediamo ora l'implementazione delle funzioni ausiliarie. Si
noti l'uso di === al posto di == per forzare il risultato a
True 0 False
Inl31:=
nuli[x_]:= x===NIL
La funzione list è già stata definita per realizzare le fun¬
zioni di input.
Inl41:=
list[a,b,c]
V/format
Outl4l=
consta, cons[b, consfc, NIL]]]
(a b c)
Inl51:=
append[x_, y_] := If[nuli[x], y,
cons[car[x], append[cdr[x], y]]]
In I6I:=
append [list[a,b,c],list[e,f]]
%//format
0utl61=
cons[a, constb, consto, cons[e, cons[f,
NIL]]]]]
(a b c e f)
In [71:=
pairlis[x_, y_, a_] := If[nuli[x] , a,
cons[cons[car[x],car[y]],
pairlis[cdr[x], cdr[y],a]]]
ln[81:=
la=pairlis[list[l,2,3],list[a,b,c],NIL]
%//format
Out[ 81 =
cons[cons[1,a] ,
cons[cons[2,b],cons[cons[3,c], NIL]]]
( (1.a) (2.b) (3.c) )
Siamo ora pronti a scrivere l'interprete vero e proprio, In
pratica basta prendere l'interprete LISP scritto in LISP (si
vedano gli articoli citati) e con pochi semplici cambiamenti
sintattici si ottiene l’interprete scritto in Mathematica
Le modifiche da apportare sono le seguenti:
I caratteri e divengono virgole. Si premette whi-
ch ai condizionali, si applica parse agli argomenti di ovai-
quote. Una modifica più sottile consiste nelll'applicare
TruoQ, quando necessario, per forzare il risultato della valu¬
tazione dei condizionali a True o False
La funzione evalquote riceve una funzione e una lista di
argomenti e li passa ad apply insieme ad una lista associa¬
tiva vuota. Durante il funzionamento dell'interprete la lista
associativa si comporterà come lo stack del Pascal e del C
e permetterà la gestione delle chiamate ricorsive.
In[11:=
evalquote[fun_,argB_]:=
apply[parse[fun].parse[args],NIL]
La funzione apply [fn, x, a] valuta la funzione fn sugli
argomenti x usando la lista associativa a, apply chiama
ricorsivamente eval
ln[21:=
apply[fn_, x_, a_] := Which[
atom[fn] ,Which[
eq[fn,CAR], caar[x],
eq[fn, CDR], cdar[x],
eq[fn, CONS], cons[car[x], cadr[x]],
eq[fn, ATOM], atom[car[x]],
eq[fn, EQ] , eq[car[x], cadrfx]],
True, apply[eval[fn, a],x,a]],
eq[car[fn], LAMBDA] , eval[
caddr[fn], pairlis[cadr[fn],x,a]],
eq[car[fn], LABEL] , apply[
caddr[fn], x,
cons[cons[cadr[fn],caddr[fn]],a]]]
La funzione eval [e, a] valuta l'espressione e usando la
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
325
lista associativa a; eval chiama ricorsivamente apply
ln[31:=
eval[e_, a_] := Which[
atom[e], cdr[assoc[e,a]],
atom[car[e] ], Whicht
eq[carte], QUOTE], cadr[e],
eq[carte], COND], evcon[cdr[e],a],
True, apply[
carte], evlis[cdr[e],a],a]],
True, apply[
carte], evlis[cdr[e],a],a]])
La funzione evcon [c, a] valuta il condizionale v usando
la lista associativa a
ln!4J:=
evcon[c_, a_] := Whicht
TrueQ[eval[caar[c] , a]], eval[cadar[c],a],
True, evcon[cdr[c],a]]
La funzione evlis [m, a] valuta una lista m usando la li¬
sta associativa a
Inl51;=
evlis[m_, a_] := Whicht
nuli[m], NIL,
True, cons[eval[car[m], a],
evlis[cdr[m], a]]]
Tutto qui! Abbiamo scritto l'interprete di un linguaggio di
programmazione potente quanto il C. Vale pena di fare le
seguenti considerazioni:
• Una volta tanto il merito dell'eleganza non va a Mathe¬
matica ma al LISP stesso.
• Poiché Mathematica è un sovramsieme del LISP la tra¬
duzione dell'interprete LISP da LISP a Mathematica è
stata particolarmente semplice.
• Il risultato ottenuto è privo di efficienza (per il doppio li¬
vello di interpretazione) e di praticità per la totate man¬
canza di controlli di errore. Provate a dimenticare una
parentesi o mettere un blank di troppo e vedete cosa
succede!
• Nonostante tutto, questo non è solo un gioco. Un inter¬
prete LISP scritto in Mathematica permette di fare inte¬
ressanti esperimenti di informatica teorica: Gregory
Chaitin ha usato questo approccio per ottenere impor¬
tanti risultati costruttivi sulla complessità Program-size
e i limiti della matematica.
Si veda il libro elettronico gratuito The Limits of Mathema¬
tica all'indirizzo:
Programma di prova
Il programma di prova si limita a leggere due S-espressioni
e ad applicare evaiquote L'esecuzione avviene con la se¬
guente funzione che trova l'elemento più a destra in un al¬
bero (l'erede al trono)
/n/f/;-
£n="(LABEL FF (LAMBDA (X) (COND ((ATOM X) X)
((QUOTE T) (FF (CAR X))))))";
e applicata alla S-espressione ((A B))
Inl2l:=
evaiquote[fn, "(((A.B)))"
Outl21=
A
La traccia di tutta l'elaborazione si può trovare nei due testi
citati.
Nonostante la diversità di implementazione sia il program¬
ma C che quello Pascal che quello Mathematica effettuano
l'interpretazione nello stesso modo con gli stessi passaggi
intermedi. ras
Bibliografia
Aiello e Montanari, Elementi di teoria della computabi¬
lità, logica, teoria dei linguaggi formali (ETS, Pisa,
1972).
Fiorentino, Lagana, Romani, Turini, Pascal, Laboratorio
di Programmazione (MacGraw Hill, 1996)
Fiorentino, Lagana, Romani, Turim, C e Java, Laborato¬
rio di Programmazione (MacGraw Hill, 1997)
Stephen Wolfram, The Mathematica Book, 3rd ed.
(Cambridge University Press, 1996)
326
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
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Restiamo nell'ombra
Questo mese vogliamo darvi qualche utile consiglio su come realizzare le
ombre per oggetti di vario genere. Con alcuni semplici trucchi possiamo
rendere le nostre immagini più realistiche, dando un senso di
tridimensionalità pur non utilizzando specifici e complessi programmi di
grafica 3D. Per fare ciò utilizzeremo i classici strumenti, e cioè programmi
d’impaginazione e di grafica vettoriale.
di Mauro Gandini
L’ombra che dà la vita
In natura qualsiasi oggetto esposto al¬
la luce ha una propria ombra (persino
una lastra di vetro o un filo sottilissimo)
quando noi vediamo un oggetto reale
esso ci appare con l'ombra, anche se
non ci facciamo caso (a meno che l'og¬
getto non sia l'ombrellone in spiaggia e
noi reduci da una scottatura solare...).
Quando osserviamo invece oggetti ri¬
prodotti su carta o a video, se non c'è
un'ombra ne sentiamo più o meno con¬
sciamente la mancanza.Per questo no¬
tiamo subito la differenza tra un docu¬
mento dove gli oggetti hanno le ombre
e uno dove gli oggetti non le hanno: nel
secondo caso avremo una sgradevole
sensazione che tutto sia estremamente
piatto.
Come vedremo in quest'articolo, esi¬
stono differenti modi di mettere un'om¬
bra agli oggetti: esamineremo le forme
più semplici e anche quelle un po' più
elaborate, ma sempre di facile realizza¬
zione.
Ombre semplici e un
po’ meno
Quando non esistevano ancora i sofi¬
sticati programmi di grafica che ora ab¬
biamo, le ombre erano realizzabili con
semplici trucchi. Il più semplice è quello
che più o meno tutti conoscono: si
prende un oggetto e si duplica con le
classiche funzioni di taglia e incolla. Il
duplicato sarà l'ombra dell'oggetto stes¬
so dopo un opportuno trattamento, che
comprende la trasformazione del colore
dell'oggetto in grigio (30% di nero) e il
suo posizionamento dietro l'oggetto
stesso, leggermente spostato in basso
a destra. Possibilmente questo decen¬
tramento rispetto
all'originale deve
essere identico
verso il basso e
verso destra: se
per esempio l'om¬
bra risulta essere
sporgente 2 mm
verso il basso, lo dovrà essere anche
verso destra della stessa misura.
Proviamo ora a fare ancora qualcosa
di semplice, ma un po' più sofisticato.
Questo effetto è consigliato soprattutto
per i tondi: dopo aver fatto tutte le ope¬
razioni come sopra descritto, al posto di
riempire l'ombra con un 30% di nero,
applicheremo una sfumatura circolare.
Le ombre piu sem¬
plici realizzale facil¬
mente duplicando
gli elementi
In questo caso l'om¬
bra è stata creata ap¬
plicando una sfuma¬
tura alla copia dell'og¬
getto
328
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Le ombre piu semplici
realizzate facilmente du¬
plicando gli elementi
Per fare ciò bi¬
sogna avere un
programma che
consenta di applicare questo genere di
sfumature agli oggetti, come Corel-
Draw o Xpress. La sfumatura dovrà par¬
tire dal 100% di nero del centro e arri¬
vare al 5%. In questo caso l'effetto è
senza dubbio migliore che della sempli¬
ce applicazione di un'ombra fissa: la
sfumatura, in qual¬
che modo, simula
l'effetto della luce
che rende l'ombra
piu intensa dietro il
centro dell'ogget¬
to, ma sfumata sul
bordo.
Le ombre
“ombre”
Fino ad ora ci
siamo limitati a ve¬
dere come applica¬
re ombre di tipo
piatto, cioè in gra¬
do di fornire l'impressione che l'oggetto
abbia un minimo di spessore, ma lavo¬
rando sempre su un unico piano. Ora
vediamo come applicare ombre che ag¬
giungono una prospettiva agli oggetti.
Come al solito partiamo da oggetti
semplici come un quadrato. Disegnia¬
mo, quindi, il nostro quadrato e faccia¬
mone una copia che riempiremo con il
solito 30% di nero. Prendiamo poi lo
strumento di deformazione lineare del
programma che stiamo utilizzando e tra¬
sformiamo la nostra ombra di forma
romboidale facendola praticamente in¬
clinare da un lato. A questo punto ridu¬
ciamone l'altezza di circa 2/3 e posizio¬
niamola in modo che il lato inferiore
combaci esattamente con il lato inferio¬
re del quadrato originale, passandola
nel contempo dietro ad esso. Il gioco è
fatto.
La deformazione lineare si applica ab¬
bastanza semplicemente in diversi pro¬
grammi: in PageMaker, nella finestra di
controllo è possibile indicare l'inclinazio-
Inserire un 'ombra incli¬
nata é possibile diretta¬
mente da PageMaker
nella finestra di control¬
lo si può indicare l'incli¬
nazione desiderata e an¬
che ridurre l'altezza
dell'ombra stessa
condizione di
semplice riduzio¬
ne delle dimen¬
sioni (quadratini
al centro dei lati
e sugli spigoli).
In Xpress nel
menu Oggetti, Forma Finestra, si deve
scegliere la figura che rappresenta il po¬
ligono. poi sempre nel menu Oggetti
j ‘h
Inserire un'ombra inclinata 6 possibile direttamente da PageMaker nella fi¬
nestra di controllo si può indicare l'inclinazione desiderata e anche ridurre
l'altezza dell'ombra stessa
ne orizzontale dell'oggetto (consigliabile
utilizzare un 30% se vogliamo l'ombra a
destra e -30% se la vogliamo a sinistra)
e anche l'altezza dello stesso. In Corel-
Draw è sufficiente fare due volte clic su
un oggetto per vedere comparire
delle frecce sui lati e sugli spigoli:
tralasciando quelle sugli spigoli,
che servono esclusivamente per
la rotazione a mano libera, quelle
orizzontali a metà del lato ci con¬
sentono proprio di inclinare l'og¬
getto. Per ridurlo in altezza sarà
poi sufficiente fare un'altra volta
clic sull'ombra e ritornare nella
Modftc*..
Cornice...
Circonda...
Qrt+M
CbkB
CtikT
Dyjéca
CtrKD
bulica sociale... CbMJt.0
Elmna
Od*
Raggnippa
CW* G
Oepa-a
C!d4J
Vigcda
Pro!*»
OrW.
Manda (igeo
Mando rifondo
Pirla ayan*i
Pagaia pimo piano
Spapa/Ar-wa
Od*.
Forma lineata
n
Anche Xpress consente di applicare
le ombre inclinate, ma la procedura
è un po' più complessa: come prima
cosa bisogna trasformare la figura in
un poligono e poi andare a modifi¬
carne la posizione dei singoli spigoli
manualmente Con Xpress. tuttavia,
e possibile inserire un'ombra inclina¬
ta utilizzando una sfumatura come
nempimento
□
□
o
o
o
o
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
329
scegliere Ridisegna Poligono, a questo
punto potremmo deformare a piacere la
nostra ombra.
Per avere un effetto ancor più signifi¬
cativo possiamo anche decidere di ap¬
plicare alla nostra ombra una sfumatura
lineare che partendo dal 30 % di nero in
basso scende fino al 5% in alto.
Disegni complessi
Fino ad ora abbiamo visto ombre ab¬
bastanza semplici ad oggetti altrettanto
semplici. Adesso passiamo a vedere le
differenze nel caso le ombre debbano
essere applicate a immagini più com¬
plesse
Le metodologie sono più o meno le
stesse fin qui adottate, tuttavia a volte
è necessario ricorrere all'utilizzo di stru¬
menti diversi. Se per esempio vogliamo
mettere una semplice ombra piatta ad
un'immagine realizzata con CorelDraw
In questi due disegni vediamo come una sem¬
plice ombra piatta sia in grado di rendere più
interessante il disegno stesso
dovremmo selezionare tutti gli elementi
della nostra immagine e fare una copia,
in modo da memorizzare il nostro dise¬
gno nella clipboard. A questo punto at¬
traverso la funzione "Salda" andremo
ad unire tutti i pezzi in un unico elemen¬
to che, una volta eliminati i bordi e ap¬
plicato il solito grigio, diventerà la nostra
ombra. Per finire potremo incollare la
nostra immagine originale sopra l'om¬
bra e decentrare come fatto nei casi
precedenti.
Ai disegni di una certa complessità
possiamo anche applicare ombre incli¬
nate. Se per esempio vogliamo mettere
un'ombra inclinata al disegno di un cor¬
ridore (vedi esempio) in lllustrator, co¬
me al solito bisognerà copiare il nostro
disegno nella clipboard e creare con
l'originale un unico elemento attraverso
il comando "Uni¬
sci" (menu Ogget¬
ti. Elaborazione
Tracciati) e riempir¬
lo di grigio. A que¬
sto punto potremo
incollare il nostro
disegno originale e
iniziare ad inclinare
l'ombra. Per fare
questa operazione
lllustrator ci offre
un opportuno stru¬
mento che consen¬
te di inclinare gli
oggetti scegliendo
il punto di partenza
dell'inclinazione: in
questo caso, visto
che il punto di con¬
tatto tra l'ombra e il
corridore sarà la
punta di uno dei
due piedi, dovremo
posizionare il punto
fisso proprio sulla punta del piede
dell'ombra e poi inclinare l'ombra pren¬
dendo la testa e portando tutto verso
destra
Come nel caso delle figure più sem¬
plici, l'inserimento di un'ombra sfumata
può essere ancor più d'effetto. Le ope¬
razioni sono sempre le stesse, ma ci
consentono di chiarire un punto: qualcu¬
no potrebbe essersi chiesto perché ab¬
biamo indicato che l'ombra di un ogget¬
to complesso doveva subire un’azione
di saldatura in un unico oggetto piutto¬
sto che una semplice unione. Applican¬
do un riempimento non uniforme come
una sfumatura capiamo il perché: infatti
se applichiamo la sfumatura ad una fi¬
gura composta da più oggetti, ognuno
di questi risulterà sfumato singolarmen¬
te, ottenendo così una figura nella quale
si distinguono tutti i pezzi che la com¬
pongono. Se invece applichiamo una
sfumatura ad un oggetto unico, come
risulta essere un oggetto derivante dalla
saldatura di più oggetti, la sfumatura ri¬
sulterà continua dall'inizio alla fine.
Altre strade
Esploreremo ora altre strade per po¬
ter realizzare delle ombre d'effetto. Ini¬
ziamo con la realizzazione di un'ombra
sfumata. Per fare ciò utilizzeremo la
funzione di fusione.
Le operazioni preliminari sono le soli¬
te. solo che questa volta ci serviranno
due duplicati del nostro disegno: questi
due duplicati ci serviranno per effettua¬
re la fusione. Per prima cosa applichere¬
mo ad uno dei due duplicati il solito gri¬
gio (nero al 30%), mentre all'altro appli¬
cheremo il bianco: per poter lavorare
meglio vi consigliamo di eseguire que¬
ste operazioni su un fondo di colore dif¬
ferente. per esempio giallo, che otterre¬
te disegnando un rettangolo di tale co¬
lore sotto l'area su cui lavorerete oppu¬
re indicando con giallo il colore della
330
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Anche in questo caso il mi¬
glior risultato si ottiene con
un'ombra sfumata che parte
da un 30% di nero e arriva ad
un 5%
Un disegno com¬
plesso con un 'om¬
bra inclinata.
Ecco una fusione tra un elemento al 30% di
nero e lo stesso elemento bianco: il risultato è
un'ombra che degrada Imo al foglio bianco
carta (alcuni programmi come Corel-
Draw consentono di indicare un colore
per il foglio su cui si lavora). A questo
punto posizioniamo i nostri due duplica¬
ti uno vicino all'altro proprio come se
dovessimo mettere l'ombra (quello gri¬
gio sopra e quello bianco sotto). Chie¬
diamo ora al nostro programma di dise-
Un'ombra che diventa
quasi una cornice
all'oggetto e realizza¬
ta sempre con la tec¬
nica della fusione
Ecco l'effetto fina¬
le con il disegno
ongmale
gno di effettuare una fusione tra i due
duplicati con una ventina di passaggi il
risultato sarà un'ombra che si dissol¬
verà nel bianco.
Ora togliamo l'eventuale colore di
fondo e portiamo sopra tutto il nostro
disegno originale posizionandolo esatta¬
mente sopra il duplicato grigio: l'effetto
sarà quello di un'ombra più intensa vici¬
no ai bordi che sfuma nel bianco del
fondo.
Un effetto similare può essere realiz¬
zato in modo che l'ombra sia tutta intor¬
no al nostro disegno. Le operazioni da
compiere sono simili. Come nel caso
precedente duplicheremo due volte
l'oggetto da "ombreggiare" e appliche¬
remo ad una copia il colore grigio e
all'altra il bianco. Andremo poi ad in¬
grandire legger¬
mente la copia
bianca: fatta que¬
sta operazione,
effettueremo la
solita fusione tra
le due copie.
Non è importan¬
te il posiziona¬
mento delle due
copie, poiché
l’azione succes¬
siva sarà quella
di allinearle ri¬
spetto il loro
centro in modo
che appaiano una sopra l'altra. Infine
mettiamo il nostro originale sopra tutto:
il risultato sarà quello di un oggetto con
una sfumatura che degrada al bianco
uniforme intorno a tutto il contorno del
disegno stesso.
Conclusione
Anche questa volta abbiamo voluto
darvi qualche idea, speriamo utile, per
aiutarvi a risolvere qualche piccolo pro¬
blema. Come al solito vi ricordiamo
che solo con la sperimentazione potre¬
te tuttavia trovare ulteriori soluzioni,
magari partendo dagli spunti che vi ab¬
biamo dato. Vi sono aspetti delle om¬
bre che lasciamo a voi esplorare, come
per esempio il loro utilizzo per rendere
piu accattivanti i titoli nelle vostre pub¬
blicazioni.
MS
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
331
AutoCAD 14 - Esperimenti di
programmazione con VBA
Questo è il terzo ed ultimo articolo dedicato alla sperimentazione del nuovo
linguaggio di programmazione di AutoCAD, il Visual Basic for Application,
disponibile in AutoCAD versione 14.Nel primo dei tre articoli abbiamo
programmato AutoCAD dal di fuori, abbiamo infatti scritto dei programmi con
MS Visual Basic 5.0 che, tramite OLE Automation, hanno fatto lavorare, o
meglio disegnare, AutoCAD. Nel secondo articolo invece siamo rimasti
alfinterno di AutoCAD, abbiamo scritto routine, lanciabili "da dentro"
AutoCAD, che tracciano disegni sulla base di calcoli eseguiti dalla porzione
Basic del programma.ln questo terzo articolo intendiamo unire la ricchezza,
in termini di informazioni di tipo geometrico e non, di un disegno AutoCAD,
con la potenza, in termine di manipolazione dei dati, di un database gestito,
tramite DAO, con il Visual Basic.Cerchiamo prima di tutto di capire quanto
abbiamo detto e poi di anticipare quello che intendiamo fare.
Terza parte
di Francesco Petroni e Aldo Azzari
AutoCAD 14 +VBA 5.0
+ DAO: tre tecnologie
sinergiche
Nella nuova visione object based un di¬
segno AutoCAD è composto da una se¬
rie di oggetti organizzati gerarchicamen¬
te. L'oggetto di primo livello è l'Auto-
CAD.Application, che. a sua volta, con¬
tiene oggetti di tipo Document Ogni Do-
cument contiene collezioni di altri
Objects, che sono sia elementi grafici
tracciati nel disegno, sia collezioni di ca¬
ratteristiche generali, ad esempio stili di
linee, memorizzate all'interno del disegno
stesso.
Ogni Object presente nel Document è
ovviamente caratterizzato da una serie di
Properties. che possono essere impo¬
state o lette da programma.
La proprietà più importante è la Handle.
che è una proprietà di sola lettura e che
viene impostata da AutoCAD per ogni og¬
getto che viene inserito nella composizio¬
ne. L'Handle costituisce in pratica il Codi¬
ce Identificativo dell'oggetto nel disegno.
Esistono poi Methods. di vario genere,
che agiscono sui vari oggetti, ad esempio
una serie di metodi che tracciano ele¬
menti grafici all'interno dell'oggetto Acti-
veDocument.
DAO, Data Access Object. è invece la
tecnologia che permette di "vedere", se¬
condo una modalità Object Based, un
database. Consta di una libreria che può
essere referenziata all'interno del pro¬
gramma VB e che consente di utilizzare
una serie di comandi che manipolano gli
Oggetti DAO.
Con il Visual Basic, sia il VB liscio, sia il
VB for Application, si possono scrivere
programmi che manipolano oggetti di
qualsiasi tipo e quindi, anche contempo¬
raneamente. oggetti di un disegno Auto¬
CAD e oggetti di un database, ad esem¬
pio un database in formato Access.
332
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
L'oggetto AutoCAD.Application
Traduciamo quando detto ora in comandi Visual Basic. In pra¬
tica indichiamo una dozzina di istruzioni fondamentali da in¬
serire in un programma scritto in Visual Basic che "agisca” al¬
l'interno di un disegno AutoCAD.
Definizione dell'Oggetto AutoCAD.Application:
Dim OA Ab Object
Set OA » OetObjectl, "Autocad.Application")
Selezione di un già oggetto presente nel disegno dato il suo
Handle HH:
Dim OB AB object
Set OB - OA .Act i veDocument.MandieToOb j ec t (HH )
Utilizzo della Collezione di tutti gli oggetti presenti nel dise¬
gno:
Come può constatare chi abbia un minimo di conoscenze
dell'ambiente di programmazione VB, si tratta di codice asso¬
lutamente Standard.
L'oggetto database
Cosi come abbiamo fornito una sintesi delle istruzioni VB che
permettono di manipolare disegni AutoCAD, forniamo anche
un estratto delle istruzioni DAO che permettono di manipolare i
dati.
Definizione dell'Oggetto database e di due oggetti, una tabel¬
la e una Query non aggiornabile:
Dim DB Ab Database
Dim RS1 ab Recordaet
Dim RS2 Ab Recordaet
Set DD ■ OpenDatabase( "C:\FILEDATI.MDB")
Set RS1 - DD.OpenRecordflet("TABUNO", 1)
S - "Select * from Tabdue order by Campol"
Set RS2 • DD.OpenRecordaet(S, 4)
Set OA ■ Getobject(, "Autocad.Application")
Tor Each En In AO.ActiveDocument.ModelSpace
Print En.Handle (identificativo assegnato da AutoCAD)
Print En.EntityType (tipologia di elemento in Codice)
Print En.EntityName (tipologia di elementi in Chiaro)
Print En.Name (solo ee si tratta di un Blocco)
Next En
Invece per visualizzare, in una TextBox chiama¬
ta TI, il contenuto di un campo:
TI - RSllCampol
Oppure, nel caso non si possa indicare il Nome
del Campo:
Dopo aver selezionato direttamente sul disegno un Oggetto
se ne può individuare l'Handle:
TI * RS1IFields (0) (i Campì di un RecordSet sono una Collazione)
Set OA ■ QetObject(, "Autocad.Application")
Set OB ■ OA.ActiveDocument.ActìveSelectionSet
HH - OB.Item(O)
(è una Collezione)
Per spostarsi di un Record nel RecordSet:
RSl.MoveNext (che è un Metodo)
Di un oggetto, comunque selezionato, si possono impostare,
da programma, le proprietà:Per tracciare un cerchio (Circle)
Per aggiornare lo stesso campo, dopo averne digitato il nuo¬
vo valore in TI:
Dim OB AB Object
Set OB ■ OA.ActiveDocument.HandleToObject (HH) (selezionato con HH)
OB.Color . 2 (BBsegnazione Colore)
sul documento attivo:
toCAD e DAO.
RSlIEdit
RSll Campol » TI
RSlIUpdate
Compito del Visual Basic è quello di
fare da legante tra i due mondi Au-
Dim OA Ab Object
Dim OB Ab Object
Set OA » OetObjectl, "Autocad.Application")
Dim CN(0 To 2) As Doublé (per il Centro)
Dim RO Ab Doublé (per il Raggio)
CN(0) - 0#
CN(1) ■ 0#
CN{2) - 0#
RO = 5#
Set OB ■ OA.ActiveDocument.PaperSpace.AddCircle(CN, RO) (Metodo)
(assegnazione Colore)
I nostri tre esercizi:
presentazione
In sostanza il nostro obiettivo è quello di far intera¬
gire i dati presenti nel disegno (Oggetti e Proprietà
degli Oggetti) con altri dati, di tipo alfanumerico,
presenti in un database Access.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
333
feTKftt-fil
AutoCAD Aulnoi.
Releirnce
nnn
Figura I - AutoCAD 14 * VBA 5.0 + DAO - Schematizzazione
II nostro obiettivo è quello di gestite gli Oggetti contenuti In un disegno Au¬
toCAD. associando a ciascuno dì essi una sene di informazioni alfanumeri¬
che. Alcune dì queste informazioni vengono create ed assegnate all'ogget¬
to da AutoCAD stesso, altre le assegniamo noi tramite procedure scritte in
VBA che accedono a tabelle Access, sfruttando la tecnologia DAO IData
Access Obiectsl, che 6 comune a tutto il VBA e che quindi diventa sfrutta¬
bile anche da AutoCAD 14
Figura 2 - AcadAuto.HLP - Un Help adeguato alle nostre necessita
Ci teniamo a mostrare le pagine dell'Help del Visual Basic dell 1 AutoCAD
per significare il fatto che è a disposizione del programmatore una buona
documentazione in linea in grado di guidarlo alla ricerca dell'istruzione giu¬
sta. L Help del VBA mostra, in alto, i pulsanti che portano all'indice comple¬
to degli Oggetti, delle proprietà e dei metodi Non mancano esempi che
chiariscono le modalità d'uso dei vari comandi e non manca la classica vista
dall'alto del Modello ad Oggetti
L'elemento che mette in relazione i due
mondi è ovviamente l'Handle, che iden¬
tifica l'Oggetto (sul disegno) ed identifi¬
ca il Record (sul database) associato al¬
l'oggetto.
Figura 3 - Editor del Visual Basic ■ Il visualizzato¬
re degli oggetti AutoCAD
Altro strumento d'uso comune da parte del pro¬
grammatore Visual Basic è il visualizzatore degli
oggetti che. puntualmente, presenta l'elenco
degli oggetti AutoCAD e ne specifica, con la
ben nota simbologia, proprietà e metodi. Riba-
diamo il fatto che l'ambiente di programmazio¬
ne IDE di AutoCAD è quello Microsoft Insorti-
ma è lo stesso che si apre quando si program¬
ma con Excel 97
Realizziamo, e do¬
cumentiamo con fi¬
gure, tre esercizi.
Nel primo, partendo
da un qualsiasi di¬
segno AutoCAD...
già disegnato, alimentiamo una tabella
Access precostruita che contiene quat¬
tro campi. Poi, dopo aver convertito le
proprietà degli oggetti del disegno in
una tabella, li possiamo elaborare a fini
statistici.
Il secondo esercizio prevede che già esi¬
stano sia un disegno, ne mostriamo uno
molto semplice, sia un database ad es¬
so associato. Il nostro programma pre¬
senta una forni che copre due esigenze,
quella di vedere quale sia l'Oggetto del
disegno che corrisponde al Record vi¬
sualizzato, e viceversa, quella di trovare
il Record, e quindi le informazioni, relati¬
vo all’Oggetto selezionato sul disegno
Il terzo esercizio è più "Database Orien-
ted". Si vuole gestire il patrimonio di mo¬
bili, suppellettili ed attrezzature di vario
tipo di un ufficio, inserendo tutte le
informazioni alfanumeriche in un databa¬
se e visualizzando gli oggetti su una
piantina.
Figura 4 - AutoCAD 14 - Alimentazione di una
tabella Access con gli Oggetti AutoCAD • Il Ri¬
sultato.
Il primo esercizio e un evoluzione dell'ultimo
esercizio presentato nell'artìcolo di MC dello
scorso mese, con il quale individuavamo e ge¬
stivamo la proprietà Handle di ciascun oggetto
presente nel disegno attivo Costruiamo una
procedura VBA, richiamata da una User Form,
che estrae una sene di informazioni, comunque
presenti in un qualsiasi disegno AutoCAD, ed
alimenta una tabella di un database Access
Questa procedura si può caricare ed eseguire
da un qualsiasi disegno preesistente
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334
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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7 FC15X27A
7 DESK4
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Figura 5 - AutoCAD 14 - Alimentazione di una tabella Access con gli Ogget¬
ti AutoCAD - Il Listato
Questo è il listato del programma di cui abbiamo visto, nell'esercizio prece¬
dente, l'aspetto esteriore Ribadiamo il latto che AutoCAD non dispone di
un suo editor per il suo Visual Basic, ma usa quello della Microsoft, che è
condiviso tra tutti gli applicativi Ollice Per eseguire le nostre operazioni sul
database occorre che sia caricata anche la libreria DAO Nel nostro caso,
poiché usiamo per i dati un formato Access 97, possiamo utilizzare il moto¬
re DAO 3 .5
Figura 6 - MS Access 97 - Alimentazione della ta¬
bella Access con gli Oggetti AutoCAD - La Tabella.
Questa è la tabella Access alimentata dal pro¬
gramma visto nelle figure precedenti Va detto
che attività di questo genere Igestione di dati alfa-
numerici dall'interno di AutoCADI erano già prati¬
cabili con le versioni precedenti di AutoCAD, gra¬
zie all'aggiuntivo ASE IAutoCAD SOL Extension)
che pretendeva però interfacce specifiche per cia¬
scun particolare tipo di database al quale ci si in¬
tendeva connettere. La nostra soluzione IT abbia¬
mo ideata noli evita la gravosa intermediazione
dell'ASE
Figura 8 - AutoCAD 14 - Form che visualizza i dati
di ciascun Oggetto - L'Output.
Vediamo un semplice disegno AutoCAD che mo¬
stra pochi elementi che corrispondono a primitive
AutoCAD e la nostra form che mostra i corrispon¬
denti record dell'archivio. I campi di ciascun re¬
cord sono quattro: il "Progressivo" che fa da co¬
dice, il "Tipo", quello "Descrizione" e quello
"Identificativo" Il Progressivo è un contatore ge¬
stito da Access, anzi da DAO, la descrizione la
dobbiamo digitare noi, mentre il tipo di oggetto e
Tidentificativo del singolo oggetto, ovvero l’Hand-
le. sono assegnati da AutoCAD. Vediamo Auto¬
CAD con la nostra form e, sovrapposta, la corri¬
spondente tabella Access.
pi di applicazione VBA e con uno speci¬
fico "pezzo" di menu da aggiungere al
menu standard. Le voci di questo menu
sono quattro:
Load Project, cui corrisponde il
comando VBALOAD, che serve per ca¬
ricare l'applicazione VBA disponibile in
formato DVB,
Run Macro, il comando corrispon¬
dente è VBARUN, che serve per ese¬
guire la Macro o una delle Macro pre¬
senti nel progetto caricato,
UnLoad Project, dal significato
ovvio ed il cui comando "a mano" è
VBAUNLOAD
Show VBA IDE, che porta nell'e-
ditor del VB5, che è quello della Micro¬
soft, lo stesso che viene richiamato
quando si programma in Office. Il co¬
mando è VBAIDE
La finestra Project dell 1 Editor mostra i
Come agganciare un
programma VBA ad
AutoCAD
Quando si installa AutoCAD e poi si in¬
stalla l'aggiuntivo per il VBA viene scari¬
cata anche una Cartella con degli esem-
Figura 7 - AutoCAD 14 - Procedure di tipo Stati¬
stico.
Ribadito ancora una volta il fatto che un disegno
AutoCAD, visto in un’ottica DB, equivale ad una
tabella di dati alfanumerici, sono ipotizzabili ela¬
borazioni a fini statistici. Una volta creata la ta¬
bella, con il sistema precedente, la si può aggre¬
dire con query di tipo statistico. Ad esempio si
possono raggruppare gli oggetti per tipologia e
si possono contare Per elaborazioni cosi ele¬
mentari sarebbe anche possibile manipolare di-
MCmìcrocomputer n. 178 - novembre 1997
335
vari componenti dell'applicazione, che
sono Form e Moduli. Ciascuno di questi
può essere salvato indipendentemente
dagli altri II progetto, nel suo comples¬
so, è salvato in un file con desinenza
DVB.
La cosa migliore, per cominciare subito
a lavorare, è fare una copia del più sem¬
plice dei programmi di esempio, che di-
figura 9 - AutoCAD 14 - Form che visualizza i da¬
ti di ciascun Oggetto - Il Listato
Nei vari listati che vediamo, e che descriveremo
nel dettaglio nel testo dell'articolo, esistono parti
squisitamente VB, parti DAO e parti AutoCAD
E' con questo formidabile ’mischietto' di tecno¬
logie che si possono costruire sofisticate applica¬
zioni miste disegni * dati Ricordiamo che per i
nostri esercizi usiamo AutoCAD 14, Visual Basic
5 0. Office 97, DAO 3.5, msomma le ultime ver¬
sioni di tutto
) Hit» » • IH»"lé
•U*»"»» •• I
»t>UU)*»C I
tx: ubsMmsx 1
MUU«U 1
[■*»*’*> 1A I
sU
Figura 10 - MS Access
97 - Struttura per il no¬
stro esercizio più com¬
plesso
Il nostro terzo ed ulti¬
mo esercizio è piu 'Da¬
tabase Oriented’ Si¬
gnifica che vogliamo
gestire i dati di un da¬
tabase piu complesso,
e quindi non solo i dati
di una sola semplice
tabella Gestiamo Po¬
stazioni di Lavoro, as¬
segnate ad un Indivi¬
duo, e ad ogni posta¬
zione sono conferite
IConferimentil una se¬
rie di Apparecchiature
Dim DD As Database
Dim RR As Recordset
Dim OA As Object
Dim OB As Object
Private Sub Pl_Click(|
RR.MoveFirst: SCRIVI
End Sub
Private Sub P2_Click()
RR. MovePrevious
If RR.BOF Then: MsgBox "Inizio
SCRIVI
End Sub
' usato per l'applicazione AutoCAD
' usato per il singolo oggetto
• va al primo record
' va al record precedente
File": RR.MoveFirst
segna solo una linea, ma che ha già a
posto tutti i componenti (una Form ed
un Modulo) e tutti i meccanismi che gli
permettono di essere lanciato dal menu
VBA di AutoCAD.
Se invece si parte da zero, dopo aver
caricato l'aggiuntivo VBA (che ha una
sua procedura di Setup omnicomprensi¬
va). si deve attivare r Editor e qui inseri¬
re un Modulo, che ad esempio si chia¬
ma Main, ed una form che si chiama
Private Sub p3_Click() • va al record successivo
RR.MoveNext
If RR.EOF Then: MsgBox "Fine File": RR.MoveLast
SCRIVI
End Sub
UF La procedura Mam potrà avere
un’unica istruzione UF.Show, che ser¬
ve a passare la palla alla form. Per lan¬
ciare il programma basta eseguire il co¬
private Sub P4_Click( ) • va all'ultimo record
RR.MoveLast: SCRIVI
End Sub
Private Sub UF_Initialize ( ) • apertura DB e Tabella
Set DD = OpenDatabase("C:\LLLL\PROVAIN.MDB')
Set RR = DD.OpenRecordset("ELEMENTI". 2)
01 » 1: SCRIVI
End Sub
mando di menu VBA Run Macro. op¬
pure il comando da tastiera VBARUN,
che fa apparire una Box che mostra le
Macro disponibili (per noi solo la Main).
Chi è già pratico di VBA noterà l'assolu¬
to allineamento con le procedure stan¬
dard.
Sub SCRIVI() • routine di scrittura
TI = RR! codice
T2 = RR!descrizione
T3 = RR!identificativo
End Sub
Esempio 1 • Lettura e salvataggio su
file delle caratteristiche degli ele¬
menti del disegno
Private Sub Xl_Click<) ' dato l'Handle individuato l'oggetto
Set OA = GetObjectl. "Autocad.Application")
Set OB a OA.ActiveDocument.HandleToObjectIRR!identificativo)
CI = 1 • option box per il colore
If 02 Then cl = 2
If 03 Then cl = 3
OB.Color a cl ' impostazione proprietà COLORE
OA.ActiveDocument.Regen (acActiveViewport)
End Sub
Private Sub X2_Click(l • da ogg.selez.to individuato l'Handle
Set OA = GetObjectl, "Autocad.Application")
Set OB = OA.ActiveDocument.ActiveSelectionSet
NO a OB.ItemIO) ‘ elemento della selezione
CR = *identificativo='• & NO & •••
RR.FindFirst CR ■ ricerca per criterio
SCRIVI
End Sub
Private Sub X3_Click(> • uscita
UnLoad Me
End Sub
Il nostro scopo è quello di tradurre un
qualsiasi disegno preesistente in una ta¬
bella di dati alfanumerici. Dopo le nu¬
merose premesse che abbiamo fatto, è
evidente che i passi del processo sono
pochi ed elementari:
- definizione dell'oggetto Disegno Auto¬
CAD
- scorrimento della collezione degli og¬
getti presenti nel disegno
- lettura delle proprietà di ciascun og¬
getto
- accodamento di un record (un oggetto
= un record) nella tabella in cui riportare
le proprietà di interesse.
Possiamo verificare direttamente il ri-
336
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
frpr-ftr-H
sultato in figura 4 ed il listato corrispon¬
dente in figura 5.
Se poi verifichiamo la tabella Access,
alimentata dal programma, possiamo
lanciarci in una serie di considerazioni.
La prima è che le caratteristiche stan¬
dard, estraibili da un disegno standard,
costituiscono già un'ottima fonte dati,
sulla quale è possibile intervenire con
dei programmi di tipo statistico.
La seconda è che diventa relativamente
facile arricchire con ulteriori informazio¬
ni, esterne al disegno, i record cosi rea¬
lizzati, in quanto si può utilizzare l'Hand-
le come Campo di Collegamento, tra Di¬
segno e tabella, tra Oggetto e Record,
tra Proprietà e Campo.
Altra considerazione riguarda l'oggetto
di tipo Blocco.
In AutoCAD ad ogni Blocco va associa¬
to un Nome. Il Nome è una proprietà,
ed è quindi leggibile, che non hanno tut¬
ti gli oggetti. Ad esempio una linea non
ha nome (questo spiega l’istruzione di
correzione dell'errore presentata nel li¬
stato). In pratica in un disegno comples¬
so fatto di soli blocchi (si pensi ad un
oggetto realizzato come assemblaggio
di pezzi) in realtà interessano i soli bloc¬
chi, che sono facilmente enucleabili e
facilmente organizzabili.
Nella figura 7 vediamo appunto il risulta¬
to di una procedura che esegue sul di¬
segno, o meglio sui dati del disegno,
un'elaborazione di tipo statistico che
conta quanti blocchi, quanti pezzi, ci sia¬
no di ogni tipo.
Un'ultima considerazione sul program¬
mino statistico. Evidentemente si po¬
trebbero eseguire statistiche sul dise¬
gno anche senza doverlo tradurre in un
file, ad esempio invece di caricare una
tabella di un database si può alimentare
un array con le proprietà degli oggetti e
scrivere delle routine di conteggio che
rimpiazzano le istruzioni SQL.
Esempio 2 - Dal Disegno al Record e
dal Record al Disegno
Scopo di questo secondo esercizio è
quello di verificare come si possa, dato
un Record del database, individuare, ad
esempio selezionandolo e colorandolo,
l'Oggetto corrispondente e come si
possa, seguendo la strada inversa, indi¬
viduare un Record corrispondente ad un
Oggetto selezionato nel disegno.
Nel VBA di AutoCAD c'è un Metodo
che seleziona l'oggetto di cui sia noto
l'Handle ed è disponibile una Property.
specifica dell'oggetto Document, che
indica l'Handle dell'oggetto selezionato,
anche "a mano", sul disegno (le due
istruzioni le abbiamo riportate sopra).
L'esercizio, o meglio il listato, che
esplora queste possibilità lo vediamo in
figura 9. In pratica c'è una form, richia¬
mata dal menu VBA Run Macro, che vi¬
sualizza i record della tabella collegata al
disegno e che permette i classici movi¬
menti in "avanti" ed "indietro" tra i re¬
cord. Il record è composto di pochissimi
campi che visualizziamo tutti nella form
(vediamo l'esecuzione del programma
in figura 8).
Raggiunto un Record, ad esempio quel¬
lo che mostra un CERCHIO, che ha co¬
me Handle il valore 21, vogliamo indivi¬
duarlo sul disegno e quindi colorarlo di
Rosso. La routine, lanciata dal Pulsante
Individua ed il cui nome è XI, la vedia¬
mo in figura 8. In pratica basta utilizzare
il Metodo HandleToObject dall'eviden¬
te significato e funzionamento. Con tale
metodo si individua un oggetto che può
essere assegnato ad una variabile Poi è
possibile, come abbiamo fatto noi, im¬
postare le proprietà dell'oggetto, rife¬
rendosi. semplicemente, a tale variabi¬
le.
Un po' più complessa è l’operazione
contraria. Selezioniamo un oggetto sul
disegno, ad esempio cliccandoci sopra
con il mouse, oppure con uno dei tanti
metodi a disposizione. Poi attiviamo la
nostra finestra e pigiamo il tasto Detta¬
gli (nome X2) per visualizzare nella Box
i dati alfanumerici legati all'oggetto.
Con la proprietà ActiveSelectionSet
definiamo, come oggetto OB, gli ele¬
menti selezionati (noi ne becchiamo
uno solo). La proprietà ltem(0) ci riporta
I Handle dell'oggetto selezionato. Usia¬
mo l'indice 0 perché abbiamo seleziona¬
to un solo elemento. A questo punto,
avendo a disposizione l'Handle dell'og¬
getto desiderato, lo usiamo come crite¬
rio di ricerca per trovare il record corri¬
spondente, usando il metodo DAO
FindFirst. che si esegue su un Record-
Set
Ribadiamo che è proprio l'Handle che
mette in relazione tabella del database
ed Oggetto nel disegno.
Anche in questo caso sono opportune
due o tre considerazioni.
La prima è che la nostra finestra appare
solo come finestra a scelta obbligatoria
e quindi non è possibile (ma pensiamo
che l'ostacolo sia in qualche altro modo
superabile) tenere "sempre a galla", an¬
che quando si punta il disegno, la no¬
stra finestra.
L'altra riguarda il modo con cui abbiamo
individuato l'Handle dell'oggetto. E' un
sistema valido solo se se ne seleziona
uno per volta. Quindi, per essere più
precisi, avremmo dovuto segnalare co¬
me errore il fatto che la Collection co¬
stituita dai vari oggetti selezionati fosse
composta da piu Items.
Esempio 3 - Gestione grafica di un
Inventario
Tutte le Aziende hanno beni patrimonia¬
li. ad esempio mobili, attrezzature infor¬
matiche, attrezzature telefoniche, ecc.
Questi beni, il cui valore entra nei bilan¬
ci ufficiali dell'Azienda, vanno gestiti,
va. ad esempio, indicata la persona cui
il bene stesso è assegnato, ne va indi¬
cato il valore, ne va indicata la posizio¬
ne. Per quanto riguarda la posizione
questa andrebbe riferita ad una piantina
dell'ufficio stesso in modo tale, ad
esempio, di fornire informazioni detta¬
gliate alle squadre di manutenzione.
Il nostro esercizio consiste nel creare
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
337
Dim DD As Database
Dim RS As Recordset, RT As Recordsec
Private Sub UserForm_Activate( I ■ Inizializzazione del Database
Set DD = OpenDatabasel*C:SLLLL\POSTAZ.MDS-|
S = "SELECT POSTAZIONI.*. NOMINATIVI.* *
S = S A *FROM NOMINATIVI INNER JOIN POSTAZIONI *
S = S A 'ON NOMINATIVI. NMATRICOLA = POSTAZIONI. PMATRICOLA *
Set RS = DD.OpenRecordsetIS, 4): VEDI
End Sub
Private Sub Pl_Clickll • Record Precedente
RS.MovePrevious: If RS.BOF Then MsgBox * INIZIO*: RS.MoveFlrst
VEDI ' Richiama visualizzazione
End Sub
Private Sub P2_Click(> • Record Successivo
RS.MoveNext: If RS.EOF Then MsgBox “FINE*: RS.MoveLast
VEDI ' Richiama visualizzazione
End Sub
Figura 12 - AutoCAD 14 - Form
che mostra la composizione di
una Postazione II Listato
Anche in questo caso il codice e
relativamente ridotto in relazione
alla complessità delle 'cose' che
deve lare La Macro Main, quella
principale, si occupa solo di mo¬
strare la torni II grosso del codice
è associato ad eventi che avven
gono sulla torm. in questo sono
facilmente individuabili i comandi
che dialogano con dati del databa
se
Sub VEDI I) 1 Routine di Visualizzazione dei Campi
tl = RS.Fields(O)
t2 = RS.Fields(l)
t3 = RS.Fields (5)
t4 = RS.Fields(2)
t9 = RS.Fields13)
CARLI STA ' Richiamo riampisiento Lista
End Sub
Sub CARLISTAO ' Caricamento della Lista
S - *SELECT CPOSTAZIONE,CATTREZ.CMATRICOLA,CHANDLE,ACATEG,ADESCR,AVALORE *
S = S A "FROM ATTREZZATURE INNER JOIN *
S = S A 'CONFERIMENTI ON ATTREZZATURE. ACODICE = CONFERIMENTI .CATTREZ *
S = S A *WHERE (( (CONFERIMENTI. CPOSTAZIONE! A tl A *')> *
S = S A -ORDER BY CONFERIMENTI .CMATRICOLA *
Set RT = DD.OpenRecordset(S, 4)
Bl.Clear: Q = Space(10)
Do While Not RT.EOF • Scorrimento Record
K = Le£t(RT!CMATRICOLA A Q. 7)
K = K A LeftIRT(ACATEG A Q. 4)
K = K A LeftIRT(ADESCR A Q. 13)
K = K A RightIQ A RT!AVALORE. 7) A * *
K = K A LeftIRT(CHANDLE, 8)
Bl.Addltem K ' Caricamento della Riga nella Lista
RT.MoveNext
Loop
End Sub
Private Sub Xl_Click() • Da Record a Oggetto sul Disegno
• VEDERE TESTO ARTICOLO
End Sub
una scrivania
Nella figura 11 vediamo l'e¬
sercizio realizzato, con sullo
sfondo la Piantina dell'Uffi¬
cio ed in primo piano la Box
con i dati della postazione
selezionata In figura 12 il li¬
stato limitato alla sola parte
relativa allo scambio di dati
con il database Per la par¬
te relativa allo scambio di
dati con il disegno possia¬
mo utilizzare le stesse istru¬
zioni proposte nell'esercizio
precedente.
Considerazioni
finali
Private Sub X2_Click()
• VEDERE TESTO ARTICOLO
End Sub
Private Sub X3_Click<)
Me.Hide
End Sub
un database Access, che ora descrive¬
remo, e di disegnare la piantina dell'uffi¬
cio, che riporti anche tutti i beni memo¬
rizzati nel citato database.
Le Tabelle necessarie, il mimmo indi¬
spensabile, sono quella dei dipendenti
Ila chiamiamo Nominativi) e quella del¬
le Attrezzature, sono le due tabelle di
tipo anagrafico. Per gestire la distribu¬
zione delle attrezzature ai dipendenti
creiamo la tabella Postazioni lad ogni
dipendente compete una postazione) e
la tabella Conferimenti, in cui registra¬
re tutte le accoppiate tra Postazioni e
Attrezzature. Nel collage di figura 10 ve¬
diamo le varie Tabelle del database rea¬
lizzato con Access e lo schema delle
' Da Oggetto ael.to sul Disegno a Record QlJGSti 6S6TCÌZI tendono 3
dimostrare le enormi pro¬
spettive in termini di appli-
* o»eit« dalla Form cazioni Miste (Grafica +
Programmazione + Databa¬
se) offerte dal VBA di Auto¬
CAD. E' chiaro che un'appli-
Relaziom.
Una volta risolta, in maniera elegante, la
questione database dobbiamo decidere
come fare a collegarlo al disegno, che
riporta le stanze e le attrezzature Come
al solito ricorriamo all Handle che con¬
traddistingue ciascun blocco che corri¬
sponde ad una attrezzatura Per identifi¬
care la posizione della postazione do¬
vremmo creare un oggetto postazione,
che in realtà è un concetto astratto, co¬
me oggetto fisico, oppure potremmo
identificare, nel disegno, al solo scopo
di identificare un Handle. la scritta Po¬
stazione XX, oppure l'oggetto di tipo
Scrivania ipotizzando, per semplifica¬
re. che ad ogni postazione corrisponda
cazione importante deve fare molto di
più di quanto abbiamo fatto noi, ad
esempio deve consentire l'inserimento
dei dati nel database in modo conte¬
stuale all'inserimento del blocco. In pra¬
tica si inserisce il blocco, viene creato
un nuovo record a cui viene assegnato
direttamente l'Handle che AutoCAD ha
attribuito all'oggetto, e viene aperta una
Box. in cui l'operatore deve inserire le
altre informazioni
C'è anche da dire, per concludere, che
non abbiamo sfruttato al meglio Auto¬
CAD, ad esempio non abbiamo assolu¬
tamente sfruttato le sue possibilità ‘in¬
terne’ di gestione degli attributi alfanu¬
merici.
ras
338
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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utenti che lavorano in gruppo:
BUSINESS OBJECTS
Nel numero scorso di MC abbiamo cominciato a parlare del Business Objects
Kwww.businessobjects.com)] rappresentante di una categoria emergente di
prodotti, che hanno come finalità quella di frapporsi tra i complessi database
aziendali e gli utenti finali, ai quali servono, per eseguire lavori di analisi e di
controllo sui dati, delle viste semplificate confezionate "su misura". Si tratta di
prodotti importanti per il semplice fatto che interfacciano database importanti,
con centinaia di tabelle, collegate tra di loro con legami relazionali complicati,
sulle quali agiscono le Procedure Gestionali aziendali, quelle critiche, quelle che
fanno funzionare l'azienda. Questi stessi dati debbono essere sfruttati da altri
settori aziendali, ad esempio quelli che si occupano delle analisi statistiche, che
li debbono vedere in altre forme, con altre aggregazioni.
seconda parte
Nello scorso numero di MC abbiamo
iniziato a vedere il Business Obiects,
prodotto di alto livello, cominciando con
il parlare dei compiti del Supervisor,
l'amministratore del sistema. In questo
articolo, che avrà un ulteriore seguito,
parliamo dei compiti del Designer che
è il responsabile della creazione delle vi¬
ste. Infine parleremo dell Utente finale
(lo faremo nel prossimo numero di MC),
al quale sono comunque lasciati dei
margini di movimento, e che in ogni ca¬
so non potrò né provocare danni ai dati,
né sovraccaricare inutilmente il sistema
eseguendo elaborazioni non ottimizzate
o addirittura sbagliate
In questo articolo analizzeremo la pri¬
ma delle due attività proprie del Desi¬
gner che consiste nella definizione del¬
la struttura logica del database. Nella
prossima puntata invece lo vedremo al¬
l'opera durante la definizione delle Clas¬
si e degli Oggetti, che sono gli elemen¬
ti con cui si troverà ad interagire l'utiliz-
zatore dell'Universo. Nella quarta ed ul¬
tima parte della serie indosseremo le
vesti dell'utilizzatore.
L'Universo: aggancio
del database e
impostazione dei
parametri di base
Elenchiamo di nuovo e velocemente
le principali attività (già descritte nella
puntata precedente) del Supervisor
Durante l'installazione del prodotto il
Supervisor definisce un collegamento
ODBC verso un motore per un DBMS
esterno in modo da poter generare il
Repository, che consiste nel database
di Sistema, e che si suddivide in tre
grossi Domini riguardanti i tre filoni
principali di dati; Universi, Sicurezza e
Documenti L'Amministratore si occu¬
pa anche di definire Utenti e Gruppi
contestualmente ai diritti di accesso ai
vari elementi del mondo di BO
A questo punto entra in gioco il Desi¬
gner che è colui che implementa
un'applicazione Business Obiects che
verrà successivamente utilizzata dagli
utenti.
E’ da questo punto che riprendiamo il
discorso, rimandando i lettori interessati
al numero precedente per una descri-
340
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Eh !«•» lo* tf*
□Influì l -I I ip.|- I al iH>MM ■ I I 'l --.I k?|
Drtrtn | Simiaiy | s*mgm | Corth | SOL | Irti |
1
Figura 1 ■ Business
7 ^ - Objecis - Collegamen-
| io al database MS
’ SOL
__ Quando si esegue il
modulo Designer HI
secondo dei ire moduli
di Business Ob/ects),
subito dopo essersi
abilitati con nome e
password, appare una
finestra vuota dalla
quale è possibile ese¬
guire il comando File
New che serve per
generare un nuovo
Universo Nella figura
vediamo la fase iniziale
dell'operazione, dedica¬
ta alla connessione con
il database Abbiamo
scelto di usare un data¬
base m formato Micro¬
soft SOL, raggiunto tra¬
mite una connessione
ODBC Ricordiamo che Business Ob/ects 6 uno strumento che permette di eseguire analisi molto com¬
plesse, ma comunque sempre e solo analisi, mai aggiornamenti, e che è in grado di eseguire interroga¬
zioni molto sofisticate praticamente su qualsiasi DB Engine la condizione di avere i relativi driverI.
il
li
fòy ttw dv» you lo ia«
««•
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Qnovbo»
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IBM oè il taWrxtowi ^
IBM Cton Acce» fot AS/400
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Irtfwiofv Sv6*t« Syrtvn 10 OOBC 0*6 D«v*
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R*d Bnc* ODBC arri Opan CWm
II®»» you «U»II (Mabffci ui nj «««nato OOBC divw J
Or.
1 j
I <* I <>«■ I
zione più dettagliata delle finalità del
prodotto e della terminologia utilizzata.
Definizione dei
parametri
dell'Universo
Quando si attiva il comando File New
appare una finestra, la vediamo in figura
2, nella quale è possibile, usando i di¬
versi fogli di parametri, impostare una
serie di valori che caratterizzano l'Uni¬
verso e settare alcuni automatismi che
potranno essere usati in seguito. Ne
elencheremo alcuni tra i più importanti.
E’ già necessario disporre di una con¬
nessione al database esterno. Occor¬
rerà, se non dovesse esisterne una che
già fa al caso nostro, crearne una nuova
(figura 1). Ricordiamo, lo abbiamo già
detto nella puntata precedente, che Bu¬
siness Objects è predisposto per usare
driver dì accesso verso tutti i motori di
database esistenti, e viene fornito con i
driver ODBC per l'SQL della Microsoft.
Le Connessioni create possono esse¬
re gestite localmente oppure messe a
disposizione dei Gruppi di Lavoro in mo¬
do semplice e protetto, ad esempio per
impedire l'accesso a dati riservati.
Creata la connessione (molto utile il
pulsante Test che permette di verifica-
re se il Server di database risponde e se
la connessione funziona), è possibile
passare all'impostazione dei Parametri
dell'Universo Si tratta in pratica di per¬
sonalizzare il funzionamento di alcuni
automatismi che possono essere usati
per ridurre il lavoro di impostazione del
database.
Sono disponibili due diversi pannelli. Il
primo è quello dei Parametri dell'Uni¬
verso, visualizzati automaticamente al
comando File New o al comando File
Parameters. Il secondo pannello si ri¬
chiama con il comando Tool Options e
prevede diverse pagine (a linguette) per
l'impostazione dei parametri (in figura 3
ne vediamo 2) che influenzeranno i nuo¬
vi Universi da creare e che possono es¬
sere applicati anche a quello su cui si
sta lavorando.
Citeremo i parametri che caratterizza¬
no maggiormente l'impostazione e la
creazione dell'Universo ed in particolare
Strategies e Controls.
Nel pannello Strategies possiamo
provocare la generazione standard delle
Classi e degli Oggetti del nostro Uni¬
verso, traendo i nomi rispettivamente
dalle tabelle e dalle colonne II criterio
di individuazione delle Join tra le tabelle
può basarsi su una opzione scelta tra
quattro. Il sistema "esplora" il database,
secondo il metodo prescelto, alla ricer¬
ca delle relazioni che intercorrono tra le
tabelle.
Questi criteri (che abbiamo detto ser¬
vono per la creazione automatica delle
relazioni) possono essere personalizzati
ed è addirittura possibile crearne di pro¬
pri, in modo da adattarli meglio agli
standard che sono stati imposti dai De¬
signer che hanno creato il database ori¬
ginario.
Per esempio, è il criterio più banale,
si trova già bello e pronto un algoritmo
che individua le relazioni basandosi sulla
Figura 2 - Business Objects - Impostazione dei Parametri dell'Universo.
La definizione della connessione avviene operando sulla prima pagina llinguetta Definitioni dì una fine¬
stra di configurazione che si chiama Universe Parameters La pagina Summary contiene informazioni
descrittive dell'Universo. Con le Strategies. visibili in questo fotomontaggio, è possibile configurare al¬
cuni meccanismi che potranno poi essere attivati manualmente o automaticamente e che riguardano la
generazione degli Oggetti,
l'individuazione delle relazioni
e delle Cardìnalità . Alla base
di questi meccanismi vi sono
dei programmi in codice SOL
Nella pagina Controls sì tro¬
vano invece parametri che
permettono dì definire alcune
restrizioni che influenzano le
risorse che l'Universo può ri¬
chiedere al Server, riguardano
la durata massima in minuti dì
una interrogazione, il numero
massimo di record elaborabili,
ed altro. Anche nella pagina
SQL si trovano impostazioni
che limitano la capacità dell'U¬
niverso nell ’impegnare il Ser¬
ver, impedendo interrogazioni
contemporanee oppure l'uso
di parametri troppo 'estempo¬
ranei' da parte degli utenti In¬
fine Links contiene i riferi¬
menti di eventuali collega¬
menti esterni.
Eh ym. i«* u«p
□ Influì I -I
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»«vn| CMrt |«X I Irti |
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>*n»t fatte»* ty *P*c*«
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
341
coincidenza dei nomi delle colonne del¬
le tabelle.
Nella pagina dei parametri delle Stra-
tegies troviamo anche un parametro ri¬
guardante l’individuazione della Cardina-
lità delle relazioni. Per default il sistema
mitare il risultato di una interrogazione
ad un determinato numero di record, op¬
pure il tempo massimo che una query
può impiegare per effettuare una analisi
particolarmente impegnativa.
L'esistenza di tutti questi controlli è di
fondamentale importanza in quanto un
utilizzatore, con BO. può eseguire inter¬
rogazioni estremamente complesse an¬
che senza rendersene conto In man¬
canza di tali barriere potrebbe accadere
che un utente un po' troppo intrapren¬
dente esegua delle query talmente pe¬
santi da influenzare le prestazioni del¬
l'intero sistema.
Anche nella pagina dei parametri de¬
nominata SQL troviamo alcuni flag che
permettono, agli utenti dell'Universo, di
eseguire alcune "varianti SQL", come ad
esempio l'uso di operatori di Unione o
di Intersezione o l'esecuzione contem¬
poranea di più interrogazioni.
Tra le opzioni presenti nel pannello
Tools. troviamo l'impostazione delle
Azioni che il sistema eseguirà automati¬
camente in fase di creazione di un nuo¬
vo universo, come l'estrazione delle re¬
lazioni tra le tabelle, l'individuazione del¬
le Cardinalità. la creazione delle classi
degli oggetti, il controllo dell’integrità
dell'Universo fino, addirittura, all'esecu¬
zione automatica di un Wizard che aiuta
ad impostare in successione tutti gli
elementi dell'Universo.
Nel Pannello Options si trovano an¬
che i parametri relativi all'aspetto este-
ricerca le occorrenze nelle varie tabelle
messe in relazione per verificarne il
"verso", nelle relazioni "Uno a Uno",
"Uno a Molti" e "Molti a Molti"
Tra i Parametri dell'Universo ne trovia¬
mo alcuni dedicati ai controlli, appaiono
nella pagina Controls, nella quale è pos¬
sibile attivare alcune restrizioni sull'atti¬
vità che l'Universo svolge sul database.
Troviamo, ad esempio, la possibilità di li¬
Figure 4, 5 - Business Obiects - Generazione Automatica dell'Universo.
Tra le varie opzioni di configurazione troviamo addirittura u 1 Wizard per la generazione automatica del¬
l'Universo. attivato quando si attiva il Comando File New II Wizard, che pud essere attivato anche ma¬
nualmente. guida nell impostazione dell'Universo presentando, in successione, diverse schermate nelle
quali scegliere ed impostare le vane opzioni Ciò può essere utile per la generazione iniziale dell'Univer¬
so che può essere manipolato e migliorato successivamente. Però, se usato senza cognizione di causa
Idovrebbe essere usato solo da un Designeri ouò generare situazioni ingestióni. Nella figura 5 è raffigu¬
rata proprio una situazione del genere Infatti, selezionando tutte le tabelle che BO individua nel databa¬
se di origine, sono stale incluse anche labelle che m realtà sono delle Viste SOL Inoltre per colpa di
una cattiva configurazione di account e permessi, sono state incluse anche tabelle di sistema A questo
punto le relazioni individuate e tutto ciò che segue è falsato dall’esistenza, nella struttura che stiamo ri¬
costruendo. anche di tabelle 'virtuali'
342
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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Figura 6 - Business
Objects - La selezione
delle tabelle.
Nuovo collage che
presenta, sullo sfondo,
una videata presa da
MS SQL nel momento
in cui sono elencate
tabelle e Viste. Sulla
destra, ritagliata ed in¬
collata, la finestra Ta-
ble Browser di Busi¬
ness Objects Normal¬
mente l'uso della fine¬
stra Table Browser 6
contestuale all'uso
della finestra Structure
di 80 II Designer non
deve far altro che sele¬
zionare una tabella dal¬
la Table Browser, fare
doppio die oppure tra¬
scinarla nella finestra
Structure Se durante
Questa fase si avesse¬
ro dei dubbi sul conte¬
nuto della tabella che si sta per importare in 80, 6 possibile visualizzarlo. Esistono diversi strumenti per
visualizzare, in vari modi, le tabelle, per zoomare il contenuto della finestra Structure e per avere visioni
di insieme Icome in figura 51
A
riore dell'interfaccia, con possibilità di
settare per default la visualizzazione
della barra delle formule o della barra di
stato.
Nella pagina di parametri Graphics,
visibile in figura 3, è possibile definire
alcune modalità di visualizzazione relati¬
ve alle relazioni ed ai simboli per rappre¬
sentare le cardinalità e all'aspetto delle
tabelle delle colonne.
Selezione delle tabelle
per l'Universo e
impostazione del
database
L’operazione di selezione delle tabelle
dal database connesso per riportarle nel
database derivato, può essere effettua¬
ta facendosi aiutare da un Wizard che
può anche essere lanciato automatica¬
mente quando si crea un nuovo Univer¬
so. In una sequenza di schermate per¬
mette di specificare quali righe e colon¬
ne importare, quali filtri attivare, ecc. La
procedura propone risposte di default
che sono, in generale, quelle più corret¬
te nei casi standard. In figura 4 vediamo
l'ultima schermata della procedura che
indica quante tabelle, colonne e relazio¬
ni sono state importate e definite. Quel¬
lo che vediamo in figura 5 è il risultato
dell'esecuzione dell'automatismo.
Il Wizard non riesce però a distingue¬
re tra tabelle vere e tabelle virtuali, otte¬
nute come viste sui dati e memorizzate
nel database. Questo fatto, se non cor¬
retto dall'operatore, potrebbe provocare
problemi nel momento della individua¬
zione automatica delle Jom e delle Car¬
dinali,
Lo diciamo non per "parlar male" del
Wizard, che comunque rimane un vali¬
dissimo strumento di aiuto per il Desi¬
gner dell'Universo, ma per sottolineare
che anche in questa fase "assistita" è in¬
dispensabile la presenza di un Analista
esperto o di qualcuno che conosca be¬
ne la banca dati.
Già nella puntata precedente aveva¬
mo sottolineato la necessità di un per¬
sonaggio in grado di "denormalizzare" il
database, per riportarlo ad una forma
più vicina a quella "umana" tramite lo
strumento costituito dalle Classi e dagli
Oggetti. Ma anche in questa prima fa¬
se, quando si ricostruisce il database
Business Objects, è richiesta sia la co¬
noscenza della base dati che la capacità
di analisi e modellazione dei problemi.
Procediamo quindi manualmente nel¬
la definizione del database derivato
aprendo la finestra che fa da "specchio"
del database connesso: la Table Brow¬
ser. Tramite la stessa connessione uti¬
lizzata per connettersi al database, la
Table Browser permette di vedere tutti
i database presenti sul Server, il che dà
l’opportunità di includere nell’Universo
anche tabelle che si trovano in database
diversi. Ancora più importante è il fatto
che si possono utilizzare più connessio¬
ni per lo stesso Universo, realizzando di
fatto una sorta di integrazione tra am¬
bienti eterogenei e piattaforme diverse.
Grazie alla ricchezza dei driver, nello
stesso Universo possono coesistere ta-
e* e » i»- mummia
plagiai ala
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T’
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hM or* a ma* «Ut
Emch adJ h« ono «rd or^ or*
Figura 7 - Business
Objects - Parametri
delle relazioni
Non basta importare la
Struttura delle tabelle
dal database di origine,
occorre definire le rela¬
zioni di interconnessio¬
ne. Per creare una rela¬
zione ci sono due siste¬
mi. Quello automatico,
con il comando
Tools/Detect Joins, e
Quello manuale, me¬
diante il trascinamento
del campo oggetto del¬
la relazione dalla prima
tabella alla seconda La
relazione cosi definita
manca ancora della
Cardinalità Si può di¬
re che la cardinalità in¬
dica il 'verso' della rela¬
zione. Un sistema per
individuarla è cercare in
Quale tabella la chiave di relazione è anche chiave primaria o parte della chiave primaria Ha chiave prima¬
ria. semplice o composta, e quella che assicura l'unicità dei record). BO possiede una funzionalità, ri¬
chiamabile da Tools/Detect Cardinalities che, grazie all'esplorazione del contenuto degli archivi, é in
grado di rilevare il tipo di relazione A questo proposito é bene segnalare che nel caso di tabelle molto
grandi, in termini di numero di righe, questa funzione potrebbe impegnare pesantemente il sistema. Il
nostro consiglio è quello di salvare prima la struttura e poi eventualmente eseguire il Detect del verso
di una relazione.
**J wnbet.no
E*
1 H* I
nm
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
343
belle e campi che provengono da file di
testo, Access, Excel, dBase, SQL, DB2,
Informix, Sybase, Oracle e qualsiasi altra
forma nativa raggiungibile.
Nella Table Browser ci si muove in
una struttura ad albero che vede i data¬
base presenti sul Server, le tabelle che
li compongono e, esplodendo ancora la
struttura, le colonne che costituiscono
le tabelle. E' possibile selezionare, dalla
stessa finestra, tutto quello che interes¬
sa e portarlo nel riquadro di BO conte¬
nente la struttura del database ricostrui¬
to. Utile è anche la possibilità di ispezio¬
nare il contenuto di una tabella, per veri¬
ficare il reale significato della stessa.
Quando le tabelle sono state trasferite
si potrà chiudere la finestra Table Brow¬
ser e procedere con la definizione delle
relazioni
In qualsiasi momento è possibile far
ricorso agli automatismi di cui abbiamo
parlato in precedenza, ma preferiamo
procedere manualmente per descrivere
meglio cosa fare e come farlo.
Per tracciare le relazioni basta portarsi
sul campo della prima tabella e trasci¬
narlo sul corrispondente campo di quella
correlata. La linea che viene tracciata
rappresenta graficamente la relazione e
può essere selezionata per impostarne
le caratteristiche di dettaglio.
Quando parliamo di caratteristiche (fi¬
gura 7) intendiamo fondamentalmente
due cose: il verso (in termine tecnico:
Cardinalità) e la regola che,sta alla base
della relazione.
Sulle cardinalità c'è poco da dire in
quanto riguarda il numero di righe pre¬
senti nella prima tabella e il numero di ri¬
ghe collegate nella seconda (normal¬
mente le relazioni sono di tipo Uno a
Molti)
Interessante è invece la possibilità di
usare diversi operatori di confronto, ol¬
tre alla clausola di Outer Join (esclusio¬
ne dall'insieme correlato), nel momento
in cui si definisce la regola relazionale,
che m tal modo può andare ben oltre il
classico Codice Cliente in Anagrafica =
Codice Cliente in Ordini
Ma se ciò non dovesse ancora basta¬
re, è possibile scrivere, sfruttando le co-
difiche SQL, qualsiasi altra regola di rela¬
zione tra due tabelle, facendo riferimen¬
to anche a valori esterni alle tabelle og¬
getto della relazione o a campi calcolati.
In figura 8 è rappresentato il pannello
che aiuta durante la scrittura del codice
e che propone, nei box presenti nella
parte inferiore della videata, tutti gli ele¬
menti necessari alla scrittura del pro¬
gramma stesso. C'è anche il pulsante
Parse che permette di verificare la cor¬
rettezza del codice scritto.
Prima di parlare del passo successivo
vogliamo ribadire l'importanza della cor¬
retta impostazione del database ed in
particolare delle relazioni. Tutte le inter¬
rogazioni che l'utente finale, che per Bu¬
siness Objects è l'utilizzatore dell'Uni¬
verso, potrà eseguire, basano i propri
processi sul database facendo riferi¬
mento a queste relazioni. Una cattiva
impostazione può, nel caso meno sfavo¬
revole, comprometterne le prestazioni
e, in altri casi, il funzionamento vero e
proprio: o impedendo l'esecuzione delle
analisi o ancora peggio fornendo dati
non rispondenti alle richieste.
Risoluzione dei Loop:
Aliases e Context
Se la banca dati è complessa, è possi¬
bile che vi siano situazioni strutturali di
tabelle e relazioni che coincidono con
modelli logici più complessi, che richie¬
dono per la loro semplificazione l'uso di
strumenti specifici. Analizziamo il caso
più tipico che è quello in cui i valori con¬
tenuti in una tabella di decodifica vengo¬
no utilizzati contemporaneamente da
più tabelle esterne.
Per fare un esempio potremmo pen¬
sare ad una tabella di decodifica deno¬
minata CAP con le colonne CAP, Città e
Regione. Questa tabella può venire uti¬
lizzata nell'ambito della stessa banca da¬
ti, sia nell'anagrafica clienti, come luogo
di nascita, che nella tabella ordini come
destinazione della merce. Questo è il ca¬
so in cui si utilizza lo strumento Aliases
E' possibile infatti creare l'Alias di una
tabella per farne un utilizzo specifico. In
effetti si tratta di creare una tabella vir¬
tuale che rispecchia il contenuto della
tabella reale e che rende possibile il
puntamento ai suoi record partendo da
tabelle diverse. Ci sarà quindi un punta¬
tore che va dalla tabella clienti alla tabel¬
la CAP ed un altro puntatore che va dalla
tabella ordini alla tabella alias della tabel¬
la CAP. Si potrebbero creare due alias
della tabella CAP, chiamati "LuogoNa-
scita” e "LuogoDestinazione". L'anagra-
fica clienti può fare riferimento alla tabel¬
la "LuogoNascita", mentre dall’ordine fa
riferimento alla tabella "LuogoDestina-
zione".
Un'altra situazione, più rara, consiste
nella duplicazione di un percorso relazio¬
nale tra due tabelle di una stessa banca
dati.
Proviamo a fare un esempio. "Tabella
Clienti" e "Tabella Prodotti" e. in mez¬
zo. le due tabelle Ordini e Prenotazioni
che fanno riferimento entrambe sia a
prodotti che a ordini. E' chiaro che quan-
344
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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Figura 9 - Business
Obiects - Individuazione
dei Loop.
Il Designer o Analista
che sia. durante il dise¬
gno della struttura non
può scendere a com¬
promessi, aggiungen¬
do. ad esempio, delle
relazioni di comodo o ri¬
correndo a qualsiasi al¬
tro espediente per
semplificare o risolvere
problemi BO mette a
disposizione diversi
strumenti automatici
che il Designer può uti¬
lizzare per affinare l'im-
postaztone della strut¬
tura del database
Loop Aliases e Con-
text sono situazioni e
metodi per evitare ogni
forma di ambiguità in
una struttura che, per
troppa complessità, do¬
vesse presentare percorsi alternativi, ambiguità, matrici multidimensionali, lookup contestuali e cosi via
Nella figura 6 rappresentato un momento abbastanza spettacolare dell'autoindividuazione di un Loop. Il
sistema, appena lanciata la funzionalità, esplora la struttura alla ricerca di quello che potrebbe essere un
percorso ridondante Una volta individuato il Loop, evidenzia, nella finestra struttura, le relazioni, le ta¬
belle e le colonne interessate dal Loop, mentre, in un elenco posto al di sopra e comprendente tutte le
relazioni, vengono evidenziate quelle relative a percorsi da definire
•h M
cord possono generare lunghi tempi dì
attesa.
Appena dato il via alla funzionalità vie¬
ne aperta una finestra che permette di
seguire in "tempo reale" i vari elementi
che vengono controllati e l'esito stesso
dei controlli Alla fine di tutta la procedu¬
ra il risultato del controllo potrà essere
stampato o copiato in un Editor al fine di
costruire una check-list, da spuntare via
via quando si risolveranno i vari problemi
individuati.
Conclusioni
Prodotti così sofisticati, come il Busi¬
ness Objects ed altri di pari categoria,
sono m grado di risolvere le problemati¬
che particolarmente complesse dei da¬
tabase, la cui comprensione è alla porta¬
ta solo degli specialisti Si tratta quindi di
prodotti per specialisti. Nel caso di BO il
destinatario è il Designer, Il suo compito
è quello di rendere comprensìbile i com¬
plessi database aziendali a tutti gli uten-
£*. V— |™»< lo* ItfMo. a»
Piallai alai I
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k.W.,1
Figura IO ■ Business
Ob/ects ■ Controllo del¬
l'Integrità del database
Quello che il Designer
deve realizzare è un in¬
sieme di oggetti logica¬
mente aggregati che
permettano ad un utiliz¬
zatore tinaie di esegui
re interrogazioni ed
analisi nel modo più
semplice possibile. L V-
ntverso che viene visto
dall'utente si deve basa¬
re su una definizione di
struttura logica perfetta
Alla fine di tutto il lavoro
di impostazione e possi¬
bile lanciare una funzio¬
nalità che esegue il con¬
trollo dell'integrità del¬
l'intera struttura Que¬
sto controllo può essere
eseguito anche solo su
alcune delle componenti
che costituiscono l'Uni¬
verso Alla fine del controllo, in una videata come quella che si vede in figura, viene presentato il verdet¬
to de! più freddo degli esaminatori Anche noi siamo stati costretti ad aggiustare e ritoccare la struttura
iniziale, che ritenevamo perfetta, del database Igestione di una bibliotecaI che useremo per II nostro
successivo articolo e che già fa capolino in qualche figura
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do si imposta una Query che ha come
origine il cliente ed ha come destinazio¬
ne i Prodotti nasce una ambiguità.
In altri termini, dato un cliente, è lecito
cercare sia I Prodotti Ordinati che quelli
Prenotati. Questo caso viene battezzato,
nel gergo interno al Business Objects,
con il nome Loop e lo strumento per ri¬
solvere tale ambiguità e il Context. BO
mette a disposizione strumenti molto
potenti sia per l'individuazione dei Loop
sia per la generazione dei Context. Nel
caso citato quindi nasceranno due Con¬
text diversi, uno per ogni percorso alter¬
nativo, che potremo chiamare "Conte-
stoOrdini" e "ContestoPrenotazioni".
Infine controlliamo la
struttura generata
Un altro strumento molto utile è quello
che controlla l'Integrità dell'intero Univer¬
so. Tralasciando per ora tutto ciò che ri¬
guarda le Classi e gli Oggetti, della cui
definizione parleremo la prossima volta,
questo strumento ci permette di control¬
lare la coerenza e la correttezza di quan¬
to indicato durante l'attività di definizione
della struttura del database derivato.
L'operazione viene avviata dal menu
Tools e dal successivo comando Check
Integrity. Viene visualizzato un pannello
che permette di selezionare su quali de¬
gli elementi, tra quelli che costituiscono
l'Universo, si vuole eseguire il controllo
di Integrità e con quale livello di accura¬
tezza.
Ricordiamo, ad esempio, che quando il
sistema verifica le Cardinalità delle rela¬
zioni esegue una ricognizione sulle righe
di dati contenuti nelle tabelle interessate
dalle relazioni stesse: grandi volumi di re¬
ti, anche quelli meno esperti, che li deb¬
bono comunque usare. Nel prossimo
numero vedremo finalmente i dati, lavo¬
reremo con un database di media com¬
plessità, che vi descriveremo, e che
convertiremo in una serie di Viste otti¬
me per le successive elaborazioni, ese¬
guibili anche da un utente finale,
«SS
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
345
a cura di Corrado Giustozzi
Adaptive Internet Protocol
X, Java ed altro su tutti i Client, oggi
i
^uapiive Internet Protocol
X Application
X1Ir6 Server
X11 Protocol
s
Refre uh Control
Rcq Pruning
l:
Rcq Mcrging
1 '
Cache Control
I
Image Com prati | *
General Cottqiresi |
Feedback
Bnndwidth
Monitor
ATP
Java Display
Display Refteah
Drawing Op»
Cache
Image Expand
General Expand
Bellissima l'idea dietro l'AlP.
Nato per risolvere il rapporto
conflittuale tra il pesante pro¬
tocollo X e le ridotte bande
passanti disponibili in rete
già locale, mostra una pipeli¬
ne sottware che agisce In
parte o in tutto a seconda
della disponibilità della con¬
nessione Futuri sviluppi pre¬
vedono altre applicazioni
oltre all'attuale conversione
X/Java, cosi come un tentati¬
vo di migrazione ad Internet.
in Intranet, domani in Internet
di Leo Sorge
Dentro e fuori Internet
esistono molti protocolli di
trasmissione dati, ognuno
con le sue caratteristiche,
alcune vantaggiose, altre
penalizzanti. I tradizionali
protocolli del mondo Unix
sono X in rete locale ed NFS
in rete geografica, conside¬
rando il TCP/IP ormai un
patrimonio di tutti. Internet
ha lanciato l'HTTP e l'FTP,
grazie ai quali il Client e il
server comunicano tra loro.
Tutti questi protocolli, progettati in ere
più o meno remote, continuano ad
evolvere. IP ha ormai pronta la versio¬
ne 6 che ci affrancherà dal problema
degli indirizzi mancanti, mentre NFS
viene attaccato da più fronti tra i quali
uello dei sostenitori del CIFS,
ommon Internet File Sharing
Negli ultimi tempi però si è verificata
una necessità di tipo nuovo. Dopo l'u¬
briacatura dell'informatica personale,
nella quale i dati erano locali e le comu¬
nicazioni ridotte al mimmo, si sta tor¬
nando ad una visione di tipo opposto:
dati e programmi in un sito centrale,
con il solo data entry in qualche modo
spostato in locale. Una bella rete vir¬
tuale, con molte LAN connesse tra loro
grazie a backbone terrestri o satellitari,
rende attiva una Intranet sparsa un po'
dappertutto. Eventualmente qualche
servizio viene realizzato anche sulla
stessa Internet.
Lo svilupparsi di questo nuovo para¬
digma, o meglio la necessità d'imple¬
mentare il mainframe con l'hardware e
il software messi in circolazione negli
ultimi dieci anni, ha portato ad alcune
conseguenze, riassumibili nelle due
categorie software e hardware.
1) Dal punto di vista del software si
è generata una nuova generazione di
concetti server, assorbiti da Notes (che
ha abbracciato Internet), NT (che sta
abbracciando la multiutenza) ed Unix
(che s'è integrato con i mainframe) in
modo diverso ma comunque attivo.
2) Dal punto di vista hardware c'è la
necessità di connettersi a qualsiasi tipo
di Client.
Al riguardo la nuova tassonomia
distingue quattro categorie:
a) legacy Client, ovvero i vecchi PC
(286/486), i terminali a carattere e quel¬
li con X-Window:
bl fat Client, ovvero i PC attuali con
processori dal Pentium in su e configu¬
razioni roboanti:
c) thin clìent, che comprendono i
network computer (Javastation, Wyse,
NCD...) e i netPC nella formulazione di
Microsoft:
dlanorexic (ultra-thin) Client, quali il
Pilot di US Robotics o gli epigoni del
Nokia 9000, in attesa degli HPC.
Tutti i protocolli client esistenti sono
fatti per la categoria b) e si adattano in
qualche modo alla categoria a), ma
hanno problemi crescenti per le altre
due. Non parliamo poi di cosa succede
quando si passa su Internet. Per dirla
con un'unica espressione, i protocolli
attuali non scalano bene verso il basso.
Per risolvere questo problema sono
stati presentati due nuovi protocolli,
l'ICA di Citrix e l'AlP di SCO.
Inizialmente SCO avrebbe dovuto spo¬
sare ICA, ma poi ha pensato bene di
sviluppare un suo progetto ottimizzato
che lavorasse bene su X e su Java ma
permettesse una semplice estensione
a nuove necessità. AIP, Adaptive
Internet Protocol, è una delle tecnolo¬
gie alla base di Tarantella, il server
Intranet di SCO. E' di questo protocollo
che parliamo nel seguito.
AIP, Adaptive Internet
Protocol
Nato come AAP, Advanced Adaptive
Protocol, ha in seguito cambiato nome
rivolgendosi ad Internet. Non si hanno
però notizie né d'una richiesta di stan¬
dardizzazione né della formazione d'un
SIG (Special Interest Group), per cui
dovrebbe essere a tutti gli effetti un
protocollo proprietario II progetto è
cosi limpido che è possibile riassumer¬
ne le caratteristiche salienti in un breve
elenco:
- indipendenza dal Client;
- indipendenza dalla connessione;
- semplicità d'implementazione di
nuovi clienti e nuove connessioni;
- scoperta automatica del client;
- ottimizzazione delle prestazioni
attraverso il controllo della linea.
È alle funzionalità dell’ultima riga che
deve il nome, in quanto analizzando
346
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
costantemente la disponibilità di banda
il protocollo inizia a trasmettere com¬
ponenti appropriate, evitando di svol¬
gere lavori complessi in momenti nei
quali la connessione è labile. Ciò pre¬
suppone anche una suddivisione dei
compiti in più fasi indirizzabili separata-
mente, che come vedremo è la grande
novità di questa tecnologìa.
Nell'architettura a tre strati imposta
da Tarantella alle reti aziendali, AIP
viene usato per la comunicazione con i
client, locali o su rete geografica. Il pro¬
tocollo è reso funzionale da un proces¬
sore che almeno per ora è implemen¬
tato in software.
Ecco il modello logico di riferimento
per la coppia X/Java, ritenuta fonda-
mentale nella prima implementazione.
L'applicazione X, ovviamente connessa
al pesante motore X11r6, viene analiz¬
zata tramite una pipeline software
attualmente composta di sei stadi prin¬
cipali pensati per il compito specifico.
Ad esempio la compressione viene
svolta in due passaggi, uno per le
immagini e l'altro per ciò che resta.
Questa implementazione è funzionale
al vero cuore della soluzione, il
bandwith monitor, che controlla la
linea di trasmissione per conoscerne la
capacità del momento. Confrontando
la situazione misurata con un modello
interno di trasmissione ottimizzata, il
monitor stabilisce quale fase mandare
avanti e quale
componente tra¬
smettere.
La figura suc¬
cessiva mostra
AIP alLinterno del
modello a tre livel¬
Nel modello a Ire
livelli di Tarantella.
AIP è il mezzo unico
a bassa velocità di
comunicazione con i
Client, quali essi
siano.
Windows UNIX Mainframe
PC Java NC Palm Top
li di Tarantella, sempre nello specifico
d'una applicazione X.
Come già accennato, l'Intranet ser¬
ver di SCO impone un modello a tre
livelli, interponendo Tarantella tra gli
altri server e i client. Questa scelta,
che aggiunge un livello al tradizionale
modello client/server, è stata criticata
sia dalla concorrenza che dagli svilup¬
patori, essendo credo comune che
aggiungere un intermediario complichi
e rallenti. Al riguardo la posizione dì
SCO è che questa struttura, oltre a
permettere alcune scelte (ad esempio
per la sicurezza) non possibili con due
soli livelli, non è penalizzata nelle pre¬
gna sessione di riteri-
mento per il protocol¬
lo X, la vera eredità
pesante (per la rete)
di Unix.
stazioni per la
struttura di AIP e
per la differente
velocità tra il lega¬
me con i server
superiori rispetto a quelli con i client.
SCO ha implementato in laboratorio
una soluzione particolare, scorporando
l'X-server dal resto di Tarantella e met¬
tendo le due parti come server applica-
Attendiamo con ansia il piano rivolto alle terze
parti desiderose d'implementare loro versioni
della coppia PE/DE appoggiandosi su AIP. Solo II
luturo ci dirà qualcosa del conlronto tra questo
protocollo e l'ICA di Citrix.
Applicaliori <£
Datatxi.se Serven
Applica! Kos
Chanda
Applicali era
3270
Applications
1 -L--
111 Idnet
C" LDAP .-
etc/puswod;'«n, Store ) I
Java
elitra
Wcblop
Displ.y
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
347
tivi, quindi eliminando il livello interme¬
dio. Le prestazioni non sono cresciute,
ma si è sentita la mancanza delle fun¬
zionalità rese possibili da un livello
intermedio.
Dal punto di vista degli sviluppatori
AIR si compone della coppia protocol
engme/display engine: il primo resta
nel server, Il secondo va sul Client
SCO sta studiando un ricco program¬
ma tecnico per diffondere il modello e
aumentare la disponibilità di
protocol/display.
o LINUX
di Leo Sorge
(Roma, 3 settembre) P'ppiniello s'ha 'mpazzito... ho pensato leggendo quello che
mi proponeva come pezzullo e che è molto di più. Però è intrigante, io sto per
installare OpenLinux Un questo caso "sto" identifica un periodo iniziato tre mesi
fa e mai finito) e sto per recensire Icredo sulle frequenze di questa rubrica) un
simpatico libro edito da O'Really che parla proprio di come scrivere Web Client e
server. Tutto ciò ha fatto pendere l'ago della bilancia verso la pubblicazione d'un
qualcosa astruso ed inutile ma intrigante ed illuminante. Sogghigno sadicamente
nell’andare ad amputarne brutalmente parti scelte a casaccio.
PS (Roma, 22 settembre) Nelle ultime due settimane Linux è balzato agli onori delle
mie cronache, con svariate e-mail di protesta e non, in parte pubblicate nella rubrica
della posta fa proposito, mi scuso con Andrea Balestrerò, Riccardo Ottonello e
Alessandro Conti, ai quali non credo di aver risposto), poi con la venuta in Italia dei rap¬
presentanti di Caldera, ricchi di novità. Neanche quando intervistai Linus Torvalds ebbi
tanto da fare su questo argomentoI
Web server? Cin q ue linee di scrip t!
di Giuseppe Zanetti
Lungi da me trattare in questa rubrica argomenti più consoni al
newsgroup comp.os.linux.advocacy. Per una volta vorrei però esse¬
re piu tecnico, sfruttando questo spazio per spiegare perché alle
volte possa risultare conveniente la scrittura di un programma in
Linux piuttosto che in un altro sistema operativo.
Infatti per offrire determinati servizi, anche in una rete formata da
macchine monomarca, spesso può convenire l'uso di sistemi ope¬
rativi che per quella rete non sono standard. Linux infatti, oltre ad
una notevole robustezza, dispone di alcune caratteristiche peculia¬
ri, come la possibilità di programmare applicazioni molto veloce¬
mente, usando tool standard e modulari e grazie alla possibilità di
riuso di codice sorgente soggetto alla licenza GPL e quindi di uso
libero (se non commerciale, ndr). Grazie al TCP/IP, i programmi
realizzati saranno comunque facilmente integrabili con il resto
della rete.
Le possibilità di interfaccia con le macchine Client sono notevoli:
dall'accesso mediante emulazione di terminale alla mappatura del
servizio su una porta TCP/IP e accesso ad esso mediante program¬
mi scritti allo scopo o mediante un protocollo standard, ad esempio
TCP/IP Per alcuni tipi di elaborazione si può pubblicare il risultato
direttamente su un filesystem condiviso (e Linux supporta benissi¬
mo la condivisione di file da e verso Lan Manager) oppure l'acces¬
so da parte di una rete macchine di macchine Windows ad una
applicazione di FAX sotto Linux condividendo il fax virtuale come se
fosse una stampante Lan Manager,
La realizzazione di un programma che offra un semplice servizio
accessibile mediante TCP/IP è in Linux molto semplice da realizza¬
re e non richiede l'acquisto di costose librerie. Nei casi più semplici
non è neppure necessario programmare in ambiente TCP/IP, in
quanto è possibile scrivere il proprio programma in modo che fun¬
zioni prendendo le informazioni da standard input e scrivendo i
risultati nello standard output, come un qualunque programma
scritto per lavorare da terminale. Ci penserà poi il "superserver"
inetd a fare da interfaccia fra il nostro server e la rete.
Un semplice programma che funzioni da server WWW può essere
perciò realizzato mediante pochissime linee di Shell script:
#!/bin/sh
BASE=/usr/httpd/htdocs
tead COMMAND PAGE HTTP
cat SBASESPAGE
exit 0
La prima riga indica che il programma deve essere eseguito dalla
Shell standard di Linux /bin/sh, mentre quelle seguenti accettano la
richiesta passata dal Client, nella forma "GET /path/doc.ext
HTTP/1.0" e stampano la pagina corrispondente. Ovviamente un
server WWW vero dovrebbe fare altre cose, prima fra tutte spedire
un header contenente il MIME type corretto per il documento
richiesto... e, magari, anche fare qualche controllo per la sicurezza.
Affinché il programma funzioni è sufficiente aggiungere in le tc/ser-
vices l'associazione del nuovo servizio ad una porta TCP libera, ad
esempio la 9999:
myhttpd 9999/tcp
In /etc/inetd.conf vanno inserite invece le informazioni riguardanti la
modalità di esecuzione del server, l'utente di cui ereditare i per¬
messi ed il path corrispondente:
myhttpd stream tcp nowait daemon /usr/local/bin/myhttpd
A questo punto si può mandare ad inetd un segnale che gli faccia
rileggere i file di configurazione modificati:
killall -HUP inetd
Il nuovo servizio sarà disponibile all' U R L http.//mi
ohost:9999/oath/doc.ext e potrà essere acceduto, mediante meto¬
di standard, da Client di qualunque tipo.
L'uso di TCP/IP ed altre metodologie Intranet permettono una coe¬
sistenza trasparente fra la macchina Linux e le altre macchine della
rete, al punto che spesso è comodo che la realizzazione di tali ser¬
vizi venga offerta nella forma di black box, ovvero di un sistema
preconfezionato da collegare alla rete e da dimenticare: l'affidabilità
di Linux ed un contratto di supporto col fornitore possono comun¬
que fornire una soluzione ottimale, ad un costo concorrenziale e,
soprattutto, realizzata con metodi standard, collaudati ed ampia¬
mente documentati.
Un altro esempio
A proposito di soluzioni arzigogolate, in Linux per collegare un pro¬
gramma in modo che elabori la posta a mano a mano che essa arri¬
va ad un utente è sufficiente scrivere, nel linguaggio che ci è più
congeniale, un programma che legga la mail ricevuta da standard
input ed inserire il suo path nel file .forward nella home directory
dell’utente prescelto, ad esempio/home/pippo/.forward:
"I /usr/local/bin/postino"
In questo modo, per chi ha un po' di pratica di UNIX, diventa abba¬
stanza semplice, ad esempio, sviluppare una interfaccia fra e-mail e
Web o archiviare opportunamente i messaggi che arrivano ad una
mailing list, oppure fare in modo che il computer faccia partire un
processo, ad esempio comporre il numero di un cercapersone o
spedire un SMS ad un cellulare, ogni qual volta riceve una data
mail. Il fatto che ad ogni utente del sistema siano associate deter¬
minate permission fa sì che il programmatore non debba perder
tempo a scrivere del codice che se ne occupi
348
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
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CARTA DI CREDITO (AMERICAN EXPRESS o CARTASI) OPPURE VERSANDO L'IMPORTO SUL OOP N 82707001 INTESTATO A:
EDITRICE REFLEX VIA DI VILLA SEVERINI54. 00191 ROMA
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RICERCHE
Microgravity Advanced Research and
Support Center
Il più grande centro italiano di elaborazione dati spaziali
L’attività spaziale umana ha circa quarant’anni di vita: i progressi che si sono avuti
in questo settore sono così vertiginosi che si può affermare tranquillamente che
nessuna scienza ha mai conseguito
vette così mirabili in così poco tempo.
Neanche il tasso d’innovazione delle
tecnologie informatiche può dare
riscontri di maggior rilievo, nonostante
venga riconosciuto all’evoluzione degli
elaboratori elettronici e dei sistemi di
controllo digitali un innegabile ruolo
propulsivo, in questo come in
innumerevoli altri campi dello scibile
umano.
di Gaetano Di Stasio
Il primo evento rilevante in questo
percorso fu il lancio dello Sputnik 1, il 4
ottobre 1957, che colse di sorpresa
l'opinione pubblica mondiale, in partico¬
lare quella statunitense. Era la guerra
fredda, e quell'evento metteva in luce il
grave ritardo dell'attività spaziale ameri¬
cana rispetto a quella sovietica, con tut¬
te le inevitabili implicazioni di carattere
politico e militare. Ciò, nonostante l'ac¬
caparramento da parte degli americani
di tutta l’esperienza tedesca sulle V2,
acquisita in blocco alla disfatta nazista.
Lo Sputnik 1 aveva una strumentazio¬
ne capace di misurare per la prima vol¬
ta le proprietà fisiche dell'alta atmosfe¬
ra, in particolare densità, temperatura e
dell’attività spaziale. Lo scopo
dell'esperimento era soprattutto lo stu¬
dio degli effetti dell'assenza di peso
sugli organismi viventi; la trasmissione
dei dati durò 7 giorni, fino alla morte di
Laika.
Finalmente alle 23 del 31 gennaio
1958 anche gli Stati Uniti misero in or¬
bita il loro primo satellite, l'Explorer 1,
che per quattro mesi raccolse ed inviò
sulla Terra dati di grande interesse
scientifico, riguardanti i raggi cosmici.
MIR è stalo II pri¬
mo laboratorio
spaziate perma¬
nente della storia
dell'umanità. Nel¬
le ricerche svilup¬
pate in questi anni sulla piattaforma russa, an¬
che l'Europa ed II nostro MARS Center hanno
dato un contributo determinante sviluppando
alcuni esperimenti in mlcrogravità.
composizione e ovviamente un appara¬
to telemetrico che gli consenti di tra¬
smettere a terra dati per 21 giorni.
L'angoscia americana fu ancora più
alimentata dal lancio dello Sputnik 2,
qualche mese dopo, che portava a bor¬
do la cagnetta Laika, la prima vittima
350
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
le meteoriti e la temperatura degli stra¬
ti superiori dell’atmosfera, In particola¬
re, molto interessanti si rilevarono i da¬
ti sulle "fasce di Van Alien" e sulle mi-
crometeoriti che erano state sempre
considerate dei grossi pericoli per l’in¬
tegrità strutturale dei veicoli spaziali.
Allora, cosi come avviene oggi, era
demandato ai calcolatori elettronici
l'acquisizione della messe di dati pro¬
venienti dai satelliti in orbita e la loro
memorizzazione per le conseguenti
analisi ed elaborazioni. Alla fine degli
anni '50 i "cervelli elettronici” erano
basati su valvole termoioniche o al più
sui primi transistor al germanio, le loro
memorie centrali erano a nuclei ma¬
gnetici e le memorie di massa erano
delle enormi unità a nastro magneti¬
co,Con l’evoluzione tecnologica le cose
sono molto cambiate. Oggi un centro
di acquisizione ed elaborazione di dati
spaziali di rilevanza internazionale, co¬
me il MARS di Napoli, basa infatti la
propria attività di ricerca non su un uni¬
co grande elaboratore, ma. come ve¬
dremo nel dettaglio, su una sene di
workstation grafiche e di personal
computer.
Introduzione
Lo spazio rappresenta l’ultima gran¬
de frontiera per l’uomo. Dalle prime
esperienze con le sonde in orbita cir¬
cumterrestre alla missione Apollo, dalla
riparazione dell’Hubble Space Telesco¬
pe a quella della MIR, sono stati com¬
piuti dei passi da gigante che hanno
permesso di conseguire risultati sor¬
prendenti che oggi ci permettono di
guardare alle missioni spaziali sia come
opportunità scientifiche che commer¬
ciali.
Se da un lato, infatti, le telecomuni¬
cazioni satellitari rappresentano una
condirlo sme qua non per la nostra vita
quotidiana (televisione, telefonia, etc.)
tanto da condizionarne modi e tempi,
la quasi totale assenza di gravità, la
possibilità di osservare la Terra da una
posizione vantaggiosa, l'opportunità di
scrutare il cielo senza il filtro dell’atmo¬
sfera, hanno favorito lo sviluppo di nuo¬
vi filoni scientifici che hanno contribui¬
to e contribuiscono a dischiudere nuovi
orizzonti alle attività umane.
In questo contesto il MARS (Micro-
gravity Advanced Research & Supporti
Center, una società consortile senza fi¬
Una veduta interna
del laboratorio della
MIR col capitano del¬
la stazione In primo
piano.
ni di lucro nata
nel 1988 per
un'iniziativa co¬
mune dell'Univer¬
sità di Napoli "Fe¬
derico II" e
dell’Alenia. ha un
duplice obiettivo:
effettuare attività di ricerca avanzata in
condizioni di microgravità, offrire l'assi¬
stenza tecnico-scientifica necessaria
all’esecuzione di esperimenti spaziali e
al trasferimento delle tecnologie spa¬
ziali ad applicazioni terrestri.
Ma cosa si intende per "microgra¬
vità"?
Quando si lavora sullo SpaceShuttle
o sulla MIR ci si trova ad un’altitudine
di circa 400 chilometri e ad una velocità
al suolo di 29 mila Km/h. La forza cen¬
trifuga cui si è sottoposti è in questo
caso uguale e contraria alla forza di gra¬
vità terrestre "g”, che a quell'altezza è
solo poco meno di quella sperimentata
sulla superficie del nostro pianeta In
realtà non si ha un completo annulla¬
mento di "g". ma una sua fortissima ri¬
duzione, di un fattore fino a 10-6. Ecco
il termine microgravità
A differenza delle altre forme di utiliz¬
zazione dello spazio (osservazione della
Terra, astrofisica, telecomunicazioni), la
microgravità è l’esame più complesso
che l’uomo si trova ad affrontare. Se.
ad esempio, l’osservazione della Terra
o le telecomunicazioni sono caratteriz¬
zate da elementi posti nello spazio e
"sfruttati” in virtù della convenienza
della loro posizione, la microgravità va
creata, controllata, utilizzata diretta¬
mente in centinaia di maniere diverse
e, per giunta, con la necessità spesso
di dover esser controllata direttamente
dall’uomo
In altre parole, se i concetti di osser¬
vazione dello spazio e della Terra sono
facilmente intuibili perché estrapolazio¬
ne di attività che già si effettuano, lo
stesso non può dirsi per la microgra¬
vità. ottenibile, per durate ragionevoli,
solo nello spazio
Ambiente
microgravitazionale
La microgravità è un ambiente di ri¬
cerca che consente l'esecuzione di
esperienze in assenza di fenomeni qua¬
li convezione naturale, galleggiamento,
sedimentazione, pressione idrostatica,
impossibili da eliminare sulla Terra. Di
queste condizioni beneficiano le piu
svariate discipline scientifiche dalla fi¬
siologia umana alla fisica dei fluidi, dalle
biotecnologie alla scienza dei materiali,
discipline per le quali si aprono prospet¬
tive nuove e imprevedibili.
Individuata nelle prime missioni spa¬
ziali abitate, la microgravità si è affer¬
mata come disciplina solo durante gli
anni '70. Da allora il susseguirsi di
esperimenti e di missioni interamente
dedicate alla ricerca in condizioni di mi-
crogravità, ha generato un interesse
sempre crescente, non solo nel mondo
scientifico, ma anche in quello indu¬
striale. fino al punto che sarà l’elemen¬
to portante della vita e della utilizzazio¬
ne della Stazione Spaziale Internaziona¬
le di cui abbiamo scritto in dettaglio sul¬
lo scorso numero.
In questo contesto, l'Italia ha ruolo
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
351
'centerl
wtyActanoKi U'esordi and Si*p:rtC«<«
da protagonista sia per l'utilizzo della
microgravità sia per la definizione di
adeguate strategie per questo nuovo
ambiente.
Il rafforzamento della nostra posizio¬
ne di prestigio come terza potenza spa¬
ziale europea è fortemente legato al
La Stazione Spaziale
Internazionale andrà a
sostituire entro il 2000
la MIR. Il primo modulo
sarà iniettato in orbita
nei primi mesi del
1998.
gonfiori facciali che cambiano i loro
connotati soprattutto nei primi giorni di
permanenza in microgravità. Le diffi¬
coltà di respirazione e congestioni auri¬
colari per le prime 12 settimane. Le al¬
terazioni nella produzione di globuli ros¬
si, che scompaiono dopo circa 9 setti¬
mane. La rapidità con cui si rimargina¬
no le piccole ferite. Il notevole grado di
irritabilità provocato dalle difficili condi¬
zioni in cui si opera. Lo stress Indotto
dal carico di lavoro e dai piccoli incon¬
venienti del lavarsi, radersi, nutrirsi in
assenza di peso che comporta un'am¬
plificazione di ogni piccolo inconvenien¬
te. La necessità sempre crescente ne¬
gli astronauti, col passare del tempo, di
svago e riposo.
Secondo le attuali valutazioni l'utiliz¬
zazione della Stazione Spaziale Interna¬
zionale, il cui primo modulo sarà inietta¬
to in orbita nei primi mesi del prossimo
anno, sarà dedicata per il 40-50% per la
ricerca nella microgravità, il 10-20% per
le scienze spaziali, il 10-20% per l'os¬
servazione della Terra e il 20-30% per
la tecnologia spaziale.
Infatti, oltre alla microgravità una del¬
le applicazioni più utili, dal punto di vi¬
sta sociale, economico e politico della
tecnica orbitale è il cosiddetto "remote
sensing", ossia il rilevamento a distan¬
za di un oggetto sulla Terra, effettuato
a partire dalle sue caratteristiche ester¬
ne. I satelliti per il rilevamento delle ri¬
sorse terrestri si fondano sul presuppo¬
sto che tutti gli oggetti, viventi e non,
hanno una propria "firma", collegata al¬
le radiazioni, visibili e/o invisibili, che
essi trasmettono o riflettono. Nelle ap¬
plicazioni spaziali, tenuto conto delle ri¬
soluzioni oggi ottenibili, ciò permette di
rilevare carri armati al suolo, stato di sa¬
lute di foreste e loro composizione, in¬
programma Stazione Spaziale per lo
sviluppo della quale l'Italia contribuisce
per il 19% del budget europeo; ma a
nulla servirà questa posizione "politica"
se ad essa non farà seguito una capa¬
cità di utilizzo della stazione, da parte
della comunità scientifica italiana, che
produca sviluppo ulteriore e apra nuove
prospettive innovative.
Di grande interesse sono le implica¬
zioni nell'ambito della scienza dei mate¬
riali, come nella sintesi cristallina. E'
nota da tempo la grande influenza che
la gravità esercita sulla formazione dei
cristalli in vicinanza del punto critico, a
causa della presenza di fasi diverse e
dei fenomeni chimico-fisici che ne con¬
seguono. Si possono ottenere campio¬
ni di materiale di estrema purezza, in¬
sieme a cristalli di grandi dimensioni
operando in ambiente a microgravità, in
cui i fenomeni di contaminazione ven¬
gono rallentati. Questa opportunità sta
riservando risultati incoraggianti nella
crescita di cristalli perfetti di semicon¬
duttore, per i processori dei super cal¬
colatori della prossima generazione.
Inoltre in certi processi di fusione di
materiali ceramici,
avvengono feno¬
meni di reazione
con le pareti del
crogiolo. Nello spa¬
zio, a causa dell'as¬
senza di gravitò, si
può far fondere il
materiale senza ri¬
correre ad alcun
crogiolo!
In condizioni di
microgravità è pure
possibile la costitu¬
zione di leghe for¬
mate da coppie o
terne di sostanze non miscibili sulla
Terra, a causa della gravità che ne pro¬
voca la separazione in strati di peso
specifico crescente.
Di pari passo vanno anche gli sviluppi
della medicina spaziale. Nel 1961 fu ef¬
fettuato dalla NASA il primo lancio di
prova con un essere vivente a bordo;
uno scimpanzé di nome Ham nella na¬
vicella Mercury. Al rientro, dopo aver
raggiunto i 253 Km di quota, lo scim¬
panzé era vivo e vegeto e anche d'otti¬
mo umore. Ma la medicina spaziale fe¬
ce il suo primo vero passo il 12 aprile
del 1961, quando Yuri Gagarin sulla ca¬
psula Vostok (Oriente) fece una com¬
pleta orbita della Terra prima di rientra¬
re sano e salvo.
Per le scienze mediche la microgra¬
vità è di grande importanza per lo stu¬
dio delle reazioni del corpo umano alla
permanenza nello spazio aperto per pe¬
riodi lunghi, in previsione del varo della
missione per la conquista di Marte. Al¬
cune anomalie fisiologiche che si sono
e si stanno analizzando riguardano ad
esempio lo spostamento dei liquidi nel
corpo degli astronauti, che comportano
La disposizione dei moduli laboratorio europei, statunitensi e russi nella
Stazione Internazionale. SI vedono agganciati la capsula di salvataggio e lo
SpaceShuttle.
Nel futuro prossimo del MARS Center c'è un ampliamento della struttura di
supporto e dello staff di ricerca che troverà la sua completa espressione
con l'attivazione del programma di ricerca nei moduli statunitensi e russi
della Stazione Spaziale Internazionale nel 1999. Nel 2002 a questi si ag¬
giungeranno anche / moduli laboratorio giapponese e quello europeo, co¬
struito a Torino dalla Alenia (il COF: Columbus Orbitai Faclllty).
352
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Piattaforme s p aziali ed es p erimenti
Alcuni risultati scientifici conseguiti al MARS Center
lì ambienti microgravnazionali sono stati studiati fin
dalle missioni Apollo negli anni '60 e possono essere ottenuti
sia su piattaforme spaziali orbitate quali la MIR. la futura Stazio¬
ne Spaziale Internazionale o lo SpaceLab, sia su sistemi in cadu¬
ta libera Questi ultimi danno la possibilità agli sperimentatori di
gestire alcuni minuti di assenza di peso su razzi non abitati a
traiettoria parabolica o su velivoli cargo militari in caduta libera.
Il problema, messo in evidenza anche nell'intervista col Prof.
Monti Presidente del MARS e Direttore del Dipartimento di
Scienza e Ingegneria dello Spazio, è il tempo estremamente
breve disponibile per sviluppare e portare a termine l'indagine
Un primo mezzo per ampliare decisamente il tempo-esperimen¬
to è stato II varo del programma SpaceLab europeo e SpaceHab
statunitense.
Questi sono laboratori abitati destinati a essere montati nell'in-
terno del vano di carico dello SpaceShuttle e ad esso collegati
tramite un boccaporto. Il laboratorio, di 4 metri di diametro e 7 di
lunghezza, è poi riportato a terra al rientro dello SpaceShuttle
dopo una settimana o due di lavoro in microgravità o al più un
mese passato in orbita attorno alla Terra
Lo SpaceLab europeo è stato progettato e costruito a Torino da
Alema, col relativo impianto di controllo termico, così come sta
facendo in questi mesi la nostra azienda aerospaziale col modulo
laboratorio abitato europeo COF per la Stazione Internazionale.
Attendendo entro il 1999 l'attivazione del programma di ricer¬
che sulla SSI, l'ulteriore salto in avanti lo si è avuto con la parte¬
cipazione dell'Europa alle sperimentazioni sviluppate sulla MIR.
Il programma, varato nel 1995, ci ha permesso di mettere in or¬
bita anche un nostro astronauta.
Le missioni con il laboratorio europeo SpaceLab hanno fornito
un ambiente di ricerca in microgravità che ha consentito la realiz¬
zazione di esperimenti quali la solidificazione, la crescita di cri¬
stalli di proteine, lo studio dei fenomeni dei fluidi e le ricerche
nelle biotecnologie. I risultati non solo hanno portato a una mag¬
giore conoscenza dei processi fondamentali, ma hanno anche
contribuito in modo significativo all'ottimizzazione dei processi
industriali a Terra che riguardano la fusione e la combustione
Nelle foto vediamo alcuni esperimenti realizzati e controllati dal
MARS Center e sviluppati durante la missione spaziale Space¬
Lab D2 e sui razzi MAXUS in caduta libera.
Nella prima vediamo una fase dello studio della convezione ter-
mocapillare. detta anche alla Marangoni; questo fenomeno in
microgravità può essere ottenuto senza l'interferenza del gal¬
leggiamento (convezione naturale) e realizzando campioni fluidi
di dimensioni maggiori grazie all'eliminazione degli effetti idro¬
% V
statici. I ponti liquidi sono gocce di liquido sostenute tra due su-
perfici solide piane di forma circolare Questa configurazione
rappresenta un modello semplificato di quelle utilizzate per la
crescita di cristalli di elevate qualità da fase fusa di materiali se¬
miconduttori. La qualità dei cristalli prodotti è però generalmen¬
te limitata da disomogeneità causata dalla instabilità del regime
convettivo. La
variazione della
temperatura tra
le due interfacce
piane viene ana¬
lizzata attraverso
lo studio del mo¬
to di corpi so¬
spesi tramite
elaborazioni nu¬
meriche delle
immagini
Altro esperimen¬
to di grande rile¬
vanza scientifica
e conseguente
alle ricerche sul¬
la convezione
termocapillare al¬
la Marangoni è
quello sulla coa¬
lescenza in as¬
senza di gravità
Lavorando alla
convezione ter¬
mocapillare, con
due piastre circolari a temperature diverse, sì è infatti assistito
ad un fenomeno non conosciuto: se il ponte liquido si rompe le
due gocce, sulle due piastre parallele, non si ricongiungeranno,
non coalesceranno Con coalescenza si intende il fenomeno
che porta due goccioline di uno stesso materiale a fondersi in
una goccia piu grande se avvicinate l'una all'altra. Ebbene nello
spazio, in assenza di gravità, e con goccioline anche di grandi
dimensioni a temperature diverse, questo fenomeno non avvie¬
ne: le due goccioline si deformano ma non coalescono. Questo
risultato sviluppato dal MARS Center e studiato in collaborazio¬
ne col Georgia Institute of Technology porterà ad applicazioni
spaziali di estrema importanza per la realizzazione di "ammortiz¬
zatori" autolubrificati per le prossime missioni spaziali
1 * 17 : 11 :*
I, .
//V
* -
Siamo sullo SpaceShuttle D2 nella SpaceLab. Ve¬
diamo Il ponte liquido fra due dischi piani a diversa
temperatura. Uno e nscatdato e l'altro è raffreddato,
simulando la crescita di un cnstallo per studiare le
cause delle imperfezioni strutturali.
Siamo su un razzo MAXUS in
caduta libera durante lo studio
sulla coalescenza di due macro
gocce in ambiente microgravi¬
tazionale.
Una bella foto dello SpaceShut¬
tle e del laboratono SpaceHab
statunitense montato a bordo.
L'immagine è stata ripresa da
un astronauta all’esterno della
navicella (si vedono i piedi an¬
corati sulla stnjttura della MIR a
cui lo SpaceShuttle è aggancia¬
to).
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
center
Pros p ettive delTavventura s p aziale umana:
alla con q uista di Marte
Intervista al Prof. Rodolfo Monti, Direttore Dipartimento di Scienza ed Ingegneria dello Spazio dell'Università
degli Studi di Napoli e Presidente del MARS Center.
Dalla fine di settembre ci siamo più volte recati al MARS Center, nel¬
la sua sede presso il Centro di Addestramento Bonifacio dell'Atonia,
all'Aeroporto Capodichino di Napoli.
Abbiamo visto le attrezzature del Centro di Controllo Spaziale, abbia¬
mo acquisito materiato tecnico e fotografico, abbiamo parlato con ri¬
cercatori e direttori della ricerca. Non poteva dunque mancare anche
una chiacchierata col Presidente di questa struttu¬
ra.
Il Prof. Rodolfo Monti ci ha accolto al suo studio
nel grattacielo del politecnico di Napoli, al Diparti¬
mento di Scienza ed Ingegneria dello Spazio di cui
è Direttore. In questa occasione ci siamo intratte¬
nuti su alcuni aspetti della ricerca spaziale svilup¬
pata al MARS Center, sul miracolo tutto italiano di
un Centro Spaziale che ci é invidiato dal mondo
intero per i brillanti risultati scientifici conseguiti
nei 9 anni di attività e sugli sviluppi che il filone di
ricerca sulla microgravità avrà col varo del pro¬
gramma scientifico sulla Stazione Spaziale Inter¬
nazionale con un occhio verso la conquista di
Marte prevista entro il 2010.
.
Le difficoltà con cui ci troviamo a combattere in
microgravità sono il tempo di prova limitato degli
esperimenti, le limitate risorse di bordo, il tempo // Prof Monti,
limitato che gli astronauti possono dedicare a cia¬
scun esperimento essendo sempre impegnati in
mille cose diverse. Il nostro sforzo è duello di affiancarci all'astronau¬
ta a bordo per condurre gli esperimenti in maniera interattiva anche
in sua assenza
Addirittura a volte è preferibile fare esperimenti quando gli astronauti
dormono, in assenza del movimento indotto dai loro spostamenti che
comunque disturbano la microgravità. Ad esempio nelle missioni
SpaceLab le ore del riposo sono i momenti più tranquilli dal punto di
vista della microgravità, nelle quali non ci sono oscillazioni indotte dal
moto degli astronauti che fanno esercizi fisici o si spostano. Allora
nasce la necessità di sfruttare al massimo le condizioni di microgra-
vità per fare sperimentazione e per utilizzare tutto il tempo in cui le
condizioni microgravitazionali sono ottimali. E quindi anche in assen¬
za dell'operatore
A questo scopo, dal punto di vista piu squisitamente informatico, va
curato parecchio l'MMI, il Man-Machme Interface, come se l'opera¬
tore remoto si trovasse davvero accanto alla facitity su cui opera
l’esperimento, avendo a disposizione il massimo di informazioni per
fare previsioni e prendere decisioni in maniera interattiva per incidere
sullo sviluppo degli eventi
Inizialmente l'attività in microgravità era preprogrammata su un com¬
puter montato a bordo che operava step by step senza che lo speri¬
mentatore potesse interagire. Adesso stiamo andando su un discor¬
so interattivo al 100% nel senso che lo sperimentatore sa in ogni
momento, punto per punto, che cosa sta succedendo per essere in
grado di prendere delle decisioni sul prosieguo dell'esperimento nel
modo più efficiente possibile.
Allora ci sono due aspetti che ci vedono impegnati al MARS: uno è la
ricezione dei dati e l'altro è la loro elaborazione in tempo reale, e que¬
sto già pone dei limiti molto precisi. Noi abbiamo sviluppato una serie
di strumentazioni hardware e software, più software in questo caso,
che chiamiamo Telescience On-Line Support Equipment che pratica¬
mente ricevono dei dati in continuazione dallo spazio, li mettono in
un modello numerico, li elaborano e riescono a dare il quadro di quel¬
lo che sta succedendo e di quello che potrà succedere nell'istante
successivo, non solo nel punto dove c'è uno strumento di rilevamen¬
to o un sensore ma anche su quello che succede nei punti meno ac¬
cessibili le che poi alla fine sono quelli più interessanti). Allora questo
significa poter avere una modellistica numerica
mollo efficiente e un sistema che elabora molto
rapidamente i dati e che segue l'evoluzione del
fenomeno.
I dati ricevuti a terra sono in quantità enorme e
possono provenire da output da telecamere, ter¬
mocamere. sensonstica di vario tipo. Sta al tecni¬
co. in collaborazione con lo sperimentatore, com¬
binare questi dati nella maniera piu opportuna in
una modellistica numerica che elabori i propri ri¬
sultati in real-time. L'output dell'evoluzione del
processo, dei parametri, delle condizioni, viene
presentato allo sperimentatore attraverso oppor¬
tune MMI Altro è poi il discorso dell'invio dei co¬
mandi.
Infatti a questo punto sorge la necessità di pilota¬
re l'esperimento inviando una sene di comandi da
terra per variare l'evoluzione del fenomeno e le
condizioni dell'esperienza a bordo. Siccome la
sperimentazione è piuttosto imprevedibile in mi-
crogravità ecco la necessità di avere il massimo
delle informazioni sotto controllo
Il MARS come tale ha due anime una è la ricerca sviluppata dal no¬
stro personale e l’altra e l'attività di supporto che diamo ad altri speri¬
mentatori che hanno un'idea ma che non sanno come svilupparla,
non avendo le conoscenze tecniche per seguire tutte le fasi Isintesi
dell'idea, creazione della strumentazione scientifica, integrazione, lan¬
cio in orbita, acquisizione dei dati e controllo dell'esperimento, elabo¬
razione dei dati). In questo senso siamo degli erogatori di servizi ren¬
dendo accessibile anche a non esperti di informatica, di telecomuni¬
cazione. di trasmissioni, di sistemi aerospaziali, l'opportunità di lavo¬
rare in microgravità dando strumenti operativi.
D'altro canto noi ci troviamo in una fase in cui le spese militari sono
calate vertiginosamente, e lo spazio ha preso il suo posto Questa at¬
tività è quella che spinge verso la microminiaturizzazione, la microe-
lettronica, la velocità di acquisizione, le capacità, la potenza e l’affida¬
bilità dei sistemi informatici adottati a bordo delle stazioni spaziali ed
a terra
Come può venire in aiuto la microgravità nei processi produttivi a ter¬
ra ed è ipotizzabile la creazione di una fabbrica in orbita per lo sfrutta¬
mento industriale dell'assenza di forza di gravità?
Non è che non abbiamo gravità nella stazione MIR, sullo SpaceLab, o
sui satelliti utilizzati per gli esperimenti, perché si opera in un ambien¬
te, su una piattaforma microgravitazionale, che sta ad una distanza
piccola dalla terra 1300-400 Km di altezza). Essa è però controbilancia¬
ta dalle forze di inerzia, di caduta, dalla forza centrifuga. Ed è come
se non ci fosse.
In queste condizioni, i liquidi si comportano in una maniera molto di¬
versa da quella che comunemente sperimentiamo sulla terra, attra¬
verso delle leggi che è importante studiare per permettere agli astro-
354
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
nauti durante le missioni di operare senza incognite, per studiare al¬
cuni processi sulla terra di grande importanza tecnologica ed indu¬
striale e per studiare la possibilità di installare unità produttive anche
a bordo delle stazioni satellitari o sulle navicelle spaziali.
Come poter sfruttare questa nuova condizione operativa di assenza
della forza di gravità per migliorare i processi a terra? Ad esempio nel
processo di formazione di materiali, accrescimento di proteine, di cri¬
stalli che a terra soffrono del fatto che la forza di gravità riduce i moti
di caduta convettiva', di natura termica, mentre nello spazio in condi¬
zioni di perfetto bilanciamento di "g" avremmo dei processi comple¬
tamente diffusivi con cui si possono fare cose migliori, più isotrope
come nel caso dei cristalli di silicio applicabili in microelettromca.
Questa è la motivazione di base.
Per arrivare a fare una missione spaziale bisogna partire dalla ricerca
di base, per vedere ad esempio come un liquido si comporta in situa¬
zioni di microgravità.
Ad oggi non si è ancora trovata la convenienza di produrre qualcosa
in grandi quantità nello spazio perché è ancora molto costoso, biso¬
gna portare tutto l'apparato produttivo in orbita e le condizioni di sicu¬
rezza sono molto vincolanti. Quindi non siamo ancora al punto di pro¬
durre qualcosa nello spazio e di venderlo a terra e di rifarci dell'inve¬
stimento. Ma si arriverà a questo quando la ricerca di base evolverà
verso una ricerca applicata in attuazioni anche di tipo industriale e
commerciale cosi come oggi è un business la comunicazione via sa¬
tellite o l'osservazione della terra dallo spazio nella telerilevazione. In
questo contesto la microgravità è la disciplina più giovane.
Secondo le attuali valutazioni, l'utilizzazione della Stazione Spaziale In¬
ternazionale sarà suddivisa fra diverse discipline: il 40-50% per la ri¬
cerca nella microgravità, il 10 - 20 % per le scienze spaziali, il 10-20%
per l'osservazione della Terra e il 20-30% per la tecnologia spaziale.
Come mai alla microgravità si dà tanto spazio?
Mentre con gli esperimenti in microgravità bisogna seguire l'evoluzio¬
ne del fenomeno ed interagire con esso, nello scrutare lo spazio o
nelle osservazioni terrestri non bisogna far molto. Tutti i dati infatti
vengono acquisiti ed elaborati a terra mentre per la microgravità biso¬
gna portare nello spazio le attrezzature scientifiche, che sono diverse
di volta in volta, sollecitare, osservare la reazione, intervenire magari
più volte. Quindi è un processo ben più complesso. Questo motiva il
fatto che sommando tutti gli esperimenti sviluppati in microgravità fi¬
nora al mondo non abbiamo un'esperienza superiore ad un anno-uo¬
mo, nonostante il grande interesse applicativo che essa prospetta e
le innumerevoli missioni su SpaceLab, SpaceHab, MIR, sui razzi o sui
voli a traiettorie paraboliche, etc.
Questo vuol dire che abbiamo poca esperienza in questo settore
scientifico proprio perché sono state poche le possibilità e le opportu¬
nità di lavoro. Ma le prospettive sono di grande interesse.
Con la SSI avremo un laboratorio perenne con tutti i comfort, che
sarà attivo per 15-20 anni, secondo l'esperienza della MIR. Ecco per¬
ché la SSI è estremamente importante, potendo dare risposte su
aspetti estremamente promettenti. Solo in questo modo si potrà pas¬
sare da un discorso qualitativo ad uno quantitativo, che ha bisogno di
strumenti sofisticati e tempi di osservazione lunghi.
Il MARS oltre alla consueta attività scientifica a supporto degli speri¬
mentatori italiani e stranieri, avrà il compito dì seguire direttamente
gli esperimenti sviluppati in una parte del Laboratorio Europeo COF
montato sulla SSI, il Fluid Science Laboratory. Questo avverrà a parti¬
re dal 2002.
Il MARS ospiterà allora una replica delle strumentazioni del Laborato¬
rio per eseguire gli stessi esperimenti a terra e verificarne le procedu¬
re e l'esito, mettendole a confronto secondo il modo in cui ci si
aspetta che il processo evolva. Questo servirà anche come ambiente
per il training, per il controllo e la verifica dell'attività scientifica, per la
simulazione completa di ciò che avviene a bordo.
Sul COF verranno installati tre laboratori di cui quello legato alla fluido-
dinamica, gestito direttamente dall'Italia, è forse il più importante. Il di¬
scorso sul Fluid Science è legato all'Italia perché il Main Contractor è
l'Alenia, come centro d'eccellenza di rilevanza europea nel settore.
La costruzione del COF (il modulo logistico europeo!, e di tre moduli
di trasporlo ad esso analoghi, sta avvenendo in Italia: ci stiamo inte¬
ressando dello Shell esterno e del sistema di controllo termico. Le al¬
tre componenti del COF sono realizzate dagli altri partner europei
nell'ESA e dalla NASA.
Cosa ci riserva il futuro?
L'Italia come terza potenza spaziale europea ha un ruolo importante,
pari al 19% del contributo europeo alla SSI. Questa situazione darà la
possibilità all'Italia dì utilizzare una certa percentuale delle risorse del¬
la SSI già nel 1999, che ci permetterà di entrare da protagonisti, con
un ruolo di non secondaria importanza, nel processo di ricerca e svi¬
luppo che caratterizzerà la vita scientifica ed industriale dei prossimi
25-30 anni.
In che modo entra nel piano SSI la missione di conquista di Marte e
con quali vantaggi per la comunità internazionale?
La SSI si collega allo studio della risposta dell'uomo alle lunghe per¬
manenze nello spazio in assenza di gravità, nelle ipotesi di viaggi spa¬
ziali lunghi anche più di due anni come dovrà avvenire per la conqui¬
sta di Marte.
La conquista di Marte non ha forse la valenza politica della conquista
della Luna, ma se sulla Luna fossero stati trovati importanti giacimen¬
ti minerari forse le cose sarebbero state viste su un piano diverso.
Adesso si riparla di ritornare sulla Luna per installarvi una base e ren¬
dere più agevoli le missioni interplanetarie.
Il problema ò "l'uomo o non l'uomo ", le esplorazioni spaziali abitate o
no? Il robottino della NASA nelle scorse settimane é atterrato su
Marte e ci ha spedito delle immagini meravigliose, dei dati importanti
ma non è la stessa cosa andarci di persona. Ora decidere oggi se ne
vale la pena, non è una cosa semplice. Andare su Marte non è forse
un'impresa di rilevanza politica, perché non c'è più la corsa dei due
blocchi, ma per l'umanità potrebbe essere un risultato di grande im¬
portanza.
Attualmente non sì sa bene come andando sì possa ritornare e quindi
ad esempio si spera dì poter sintetizzare il propellente direttamente
sul posto. Tutto dipende dalle evoluzioni tecnologiche che ci attendo¬
no nei prossimi 15-20 anni . si metteranno appunto dei sistemi di pro¬
pulsione alternativi che sostituiranno quelli convenzionali che obbliga¬
no a portare riserve dì carburante dì grande massa ed ingombro.
Il sistema propulsivo per il volo spaziale interplanetario deve posse¬
dere essenzialmente due caratteristiche: lunga durata, con alta affida¬
bilità e bassi consumi di propellente e alto impulso specifico. Questi
vantaggi sono offerti dalla propulsione elettrica, che sarà sempre più
largamente applicata in futuro. In generale un sistema dì propulsione
elettrica comprende: un generatore di energia Isolare, nucleare, chi¬
mica!, un sistema dì conversione per convertire l'energia del genera¬
tore in energia elettrica, un sistema di propellente, un convertitore di
energìa elettrica in energia cinetica del getto.
Ad oggi siamo ancora molto lontani. Il primo step è dunque speri¬
mentare un sistema propulsivo che consenta inoltre tempi dì percor¬
renza più rapidi.
Il secondo step è assicurarsi che l'uomo in questo viaggio non soffra
in maniera irreversibile, ma che anzi si mantenga attivo ed in ottima
forma.
Altro fattore è la sopravvivenza: lo spazio è un ambiente terrìbilmente
ostile e su Marte non c'è aria da respirare o acqua da bere e quindi
bisogna portarsi parecchia roba, compresa una stazione operativa su
cui poter ricreare un microambiente abitabile e confortevole diretta-
mente sulla superficie del pianeta rosso.
E' importante proporsi una missione difficile perchè solo in questo
modo si possono garantire all'umanità accelerazioni tecnologiche e rF
cadute concrete altrimenti non accessibili.
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
355
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quinamento delle acque, presenza di
banchi di tonni e loro coordinate, città
antiche scomparse sotto i deserti, pre¬
senza di minerali e di petrolio nelle
profondità terrestri, evoluzione dell'atti¬
vità vulcanica.
Il MARS Center
Come si è già detto l'attività di ricer¬
ca spaziale ed in particolare la realizza¬
zione di esperimenti in microgravità im¬
plica la presenza a terra di un centro di
elaborazione dati che acquisisca e pro¬
cessi l'enorme quantità di informazioni
provenienti dai laboratori orbitanti. Inol¬
tre il monitoraggio dell'evoluzione degli
esperimenti avviene in real-time per
permettere allo scienziato di variare,
durante l'evoluzione dell'esperimento
stesso, parametri e condizioni operati¬
ve (telescienza). Questo ovviamente
complica non poco le cose e implica la
presenza a terra di modelli previsionali.
Ecco l'importanza del MARS Center,
oggi un polo d'eccellenza di fama mon¬
diale per la fluidodinamica microgravita-
zionaie Ne danno testimonianza le in¬
numerevoli collaborazioni internazionali
concretizzatesi in 16 missioni sviluppa¬
te in 7 anni di attività, le oltre 100 pub¬
blicazioni (incluse riviste proverbialmen¬
te inaccessibili come la "Physical Re-
view"), le 30 presentazioni l'anno di la¬
vori scientifici e il fatto che, oggi, ogni¬
qualvolta si parli di convezione alla Ma¬
rangoni, migrazione di bolle, coalescen¬
za di gocce, forze di radiazione termica,
termodinamica delle fasi superficiali e
fenomeni di stabilità di fluidi in assenza
di gravità, si fa sempre riferimento ad
un contributo scientifico apportato dal
MARS Center.
La solida base scientifica su cui si è
Tulli gli "Europear Re¬
mote Operations Cen-
lers" rappresenteranno
Il punto di ingresso at¬
traverso il quale gli
sperimentatori europei
potranno accedere aI
Laboratorio Spaziale.
In altre parole, queste
Stazioni di Terra saran¬
no il luogo dove moni¬
torare gli esperimenti
nello spazio, elaborare
i dati ed inviare coman¬
di alla piattaforma in
volo. Il MARS Center di
Napoli è l'unico centro
di controllo Italiano abi¬
litato a trasmettere dati
e comandi allo Space-
Shuttle e alle piattafor¬
me orbitanti internazio¬
nali. In figura si vede la
schermata di una Man-
Machìne Interface di
un esperimento in mi-
crogravltà sviluppato
dal Prof. Monti recentemente per il programma
SpaceLab. Questo ambiente permette di pre¬
sentare in maniera leggibile ed in real-tlme
l'evoluzione del processo con un quadro sinot¬
tico modellato in funzione degli obiettivi del ri¬
cercatore, elaborando “on thè tly" l’enorme
quantità di dati trasmessi a terra.
voluta costruire la forza e la dimensio¬
ne internazionale del MARS in questi
anni è il punto di partenza per un servi¬
zio ad alto valore aggiunto offerto a be¬
neficio degli sperimentatori, italiani e
non, interessati ad eseguire esperienze
in microgravità. Il supporto alla speri¬
mentazione spaziale, va chiarito, non è
motivato né caratterizzato solo da ritor¬
ni economici diretti; ma è allo stesso
tempo funzione ed espressione di un
sistema che genera effetti moltiplicato¬
ri, inducendo ricerca, e promuovendo
l'utilizzo dello spazio in vista di una pro¬
duzione spaziale che a sua volta preve¬
da applicazioni terrestri. Una "andata e
ritorno" tra scienza e industria, ma an¬
che fra presente e futuro.
Il MARS è una struttura totalmente
innovativa che ha stimolato iniziative
analoghe in Germania e Francia, oltre
che negli Stati Uniti e in Giappone, a di¬
mostrazione di un crescente interesse
internazionale verso la ricerca nello
spazio, che con i profondi mutamenti
politici degli ultimi anni si trova a rive¬
stire un ruolo di trascinatore a favore di
collaborazioni internazionali e di trasfe¬
rimenti tecnologici multidisciplinari
Elaborazione
dei dati spaziali
Il MARS è l'unico fornitore in Italia
del servizio di telescienza per esperi¬
menti su razzi sonda dell'ESA, alla qua¬
le offre anche la consulenza tecnico-
scientifica per alcune apparecchiature
scientifiche di proprietà ESA, ma di
concezione MARS.
Per conto dell'ESA il MARS sviluppa
anche il database degli esperimenti eu¬
ropei effettuati in microgravità, oltre al¬
le interfacce software necessarie per il
controllo degli esperimenti delle mis¬
sioni spaziali (SpaceLab e razzi sonda in
primis).
In occasione delle missioni spaziali
europee ed internazionali sullo Space-
Shuttle, il MARS è uno dei centri in col-
legamento diretto col Centro Europeo
di Operazioni Spaziali dell'ESA a Darm¬
stadt in Germania e col Centro di Con¬
trollo Statunitense a Houston: uno dei
pochi centri europei con queste capa¬
cità e l’unico in Italia.
Nel settore della ricerca scientifica, il
MARS ha direttamente avviato pro¬
grammi finanziati dall'ASI con opportu¬
nità di volo offerte dall’ESA, che spazia¬
no dalla crescita di cristalli da fase va¬
pore, all'aggregazione colloidale, alla
formazione di materiale analogo alla
polvere cosmica.
Il MARS Center, per coordinare le
operazioni e seguire lo sviluppo degli
esperimenti, è dotato di una Sala di
Controllo in Telescienza impiantata
presso il Centro di Addestramento Bo¬
nifacio dell'Alenia all'aeroporto di Capo-
dichino.
Nell'ultima missione SpaceLab su
SpaceShuttle, ad esempio, le immagini,
i dati scientifici degli esperimenti ed i
comandi inviati alle strumentazioni di
bordo sono stati trasferiti via satellite
direttamente tra la piattaforma orbitan¬
te e il centro di controllo napoletano
Gli esperimenti microgravitazionali
sono serviti a studiare la dinamica di
bolle e gocce in matrici fluide in pre¬
senza di gradienti di temperatura e del¬
la loro interazione con il fronte di solidi¬
ficazione (vedi riquadro) L'apparato
sperimentale utilizzato è stato sviluppa¬
to al MARS da Alenia per conto
dell'Agenzia Spaziale Europea.
Il collegamento per la missione Spa¬
ceLab è stato realizzato mediante una
complessa rete mista satellitare e ter¬
restre, I dati generati dall'apparato spe¬
rimentale sono stati inviati tramite il si¬
stema di telemetria dello SpaceShuttle
alla stazione di ricezione terrestre collo¬
cata a White Sands nel New Mexico
(USA), Poiché lo Shuttle era in orbita,
per consentire il collegamento con la
stazione di terra, i dati sono stati tra¬
smessi a due satelliti "relais" le cui an¬
tenne seguivano la navetta durante la
356
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
traiettoria nello spazio e rinviavano i se¬
gnali a terra.
Da White Sands attraverso un satelli¬
te di telecomunicazione americano i da¬
ti sono stati inviati al Payload Operation
Control Center situato ad Huntsville
(Alabama). Qui erano installati tutti gli
apparati necessari per decodificate i se¬
gnali video, audio ed i dati.
Quasi tutti gli scienziati invece con¬
trollavano i propri esperimenti diretta-
mente da Napoli, utilizzando i sistemi di
controllo sviluppati al MARS attraverso
Man-Machine Interface (MMI) che gira¬
vano su workstation grafiche
Tali interfacce numeriche/grafiche so¬
no state sviluppate ad hoc per ognuno
dei sette esperimenti che dovevano es¬
sere effettuati (in foto vediamo quella
dedicata all'esperimento del Prof, Mon¬
ti), Le immagini fluivano a 30 frame per
secondo mentre i dati in forma digitale
utilizzavano l’High Rate Multiplexer, il
canale dati dello Shuttle della capacità
di 50 Mbit/s. I vari scienziati, grazie a
tutte le informazioni ricevute, erano co¬
si in grado di momtorare ed interagire
con il proprio esperimento sulla base
dei risultati via via acquisiti.
La possibilità di controllare l'esperi¬
mento da terra offre il grande vantaggio
di vedere coinvolto in prima persona di¬
rettamente lo scienziato. Al MARS, per
supportare l'attività e per affrontare gli
imprevisti, ha partecipato alla definizio¬
ne ed al monitoraggio dell'esperimento
un intero team scientifico composto da
esperti di fluidodinamica, fisica dei liqui¬
di ed elaborazioni di segnali, che ha svi¬
luppato e supportato i sistemi di simula¬
zione numerica in grado di fornire infor¬
mazioni previsionali sull'evoluzione de¬
gli esperimenti. Questa feature è impor¬
tante per ammortizzare il gap di alcuni
secondi fra la ricezione e la presentazio¬
ne dei dati a terra (un real-time dunque
non stretto) e l'invio dei comandi e la ri¬
cezione degli stessi da parte della piat¬
taforma spaziale.
A questo scopo è usata una Worksta¬
tion IBM-3CT di elevata capacità di cal¬
colo che elabora i dati, attraverso un co¬
dice termo-fluidodinamico, per fornire
una mappa generale del campo termico
e di moto all’interno del campione.
Un'altra Workstation Silicon Graphics
INDY elabora i segnali video digitali ed
estrae i vettori velocità delle inclusioni
(bolle e gocce) all’interno della matrice
liquida. A questi si aggiunge una replica
fedele dei calcolatori di controllo instal¬
lati al POCC, che permette al MARS
Center di visualizzare i dati ed inviare i
comandi direttamente a bordo della na¬
vetta spaziale Shuttle e quindi da que-
II Command Sequen-
ce Processor è utiliz¬
zalo dal MARS Center
per creare la lista di
comandi da inviare al¬
la piattaforma orbitan¬
te al fine di modificare
la sequenza di opera¬
zioni eseguita a bordo.
Tale sequenza di co¬
mandi è trasmessa al
Peripheral Processor
della NASA che prov¬
vede ad effettuare test
di controllo sulla strin¬
ga. Tramite un altro
computer, la Com¬
mand Workstation,
questi comandi sono
impacchettati con I
comandi indirizzati agli
altri esperimenti e tra¬
smessi a Houston tra¬
mite la rete NASA Net.
Da qui. una volta inse¬
riti anche I comandi indirizzati al sottosisteml
dello Shuttle, la sequenza di comandi è ritra¬
smessa a White Sands ed inviata alla navetta
spaziale.
La tendenza è dunque quella di usare
i computer come "motori" per la simu¬
lazione.
sta all'apparato sperimentale, collocato
all'interno dello SpaceLab in tempo rea¬
le.
Può sembrar strano ma un centro di
controllo del calibro del MARS lavora
prevalentemente su personal compu¬
ter. I PC sono diventati delle piattafor¬
me di elaborazione potenti ed economi¬
che e sono adottati nelle applicazioni di
prova e collaudo, nelle applicazioni di
automazione industriale e nell'acquisi¬
zione, memorizzazione e rappresenta¬
zione in real-time dell'evoluzione degli
esperimenti.
I PC infatti rappresentano la scelta
vincente per la programmazione dell'at¬
tività sulle piattaforme spaziali grazie al¬
le Man-Machine Interface (MMI), La
connessione alle reti di comunicazione
su bus industriali consente di accedere
a dispositivi che vanno dal singolo pun¬
to di I/O, ai trasmettitori intelligenti e a
tutta la strumentazione di processo ne¬
cessaria per seguire l'evoluzione speri¬
mentale. Queste interfacce permettono
di aggregare dati, elaborarli, presentarli
in maniera comprensibile allo scopo di
monitorare eventuali anomalie ed orien¬
tare di conseguenza il percorso svilup¬
pato nell'esperienza.
L'approccio consiste nel porre in co¬
municazione applicazioni SCADA (Su-
pervisory Control And Data Acquisition)
con diversi moduli software che ese¬
guono le funzioni di monitoraggio e di
controllo dei processi. In alcune applica¬
zioni. il software SCADA può agire solo
da interfaccia verso il sistema, e in que¬
sto caso si fa riferimento al software
Il dispositivo ha la possibilità di scam¬
biare segnali con l'esterno e con un’in¬
terfaccia utente fissa costituita da ma¬
nopole, pulsanti, quadranti, grafici e altri
dispositivi del genere. All'interno del di¬
spositivo vi sono circuiti elettronici vir¬
tuali specializzati per svolgere specifi¬
che funzioni, come convertitori A/D,
condizionatori di segnale, microproces¬
sori, memorie e un bus interno; questi
componenti collaborano per convertire i
segnali provenienti dal laboratorio orbi¬
tante, analizzarli e presentarli in maniera
opportuna all'utente.
La programmazione di questi ambien¬
ti di monitoraggio è estremamente
semplice e si basa su connessioni di
macro funzioni, come in un diagramma
a blocchi, che permettono di dare visibi¬
lità dei fenomeni e degli eventi che si
sviluppano sulla base dei dati acquisiti.
L'ambiente di programmazione utiliz¬
zato al MARS è fornito dalla National In¬
struments, una società ben nota per la
posizione di leadership nel software di
processo. I pacchetti utilizzati sono Lab-
VIEW e LabWindows: essi permettono
una programmazione grafica intuitiva
con un'ampia libreria per l'elaborazione
dei segnali, analisi statistiche, interpola¬
zione di curve e analisi complesse per
gli output desiderati, con un'interfaccia
utente basata su pannelli frontali,
I programmi sono compilati per una
maggiore velocità di esecuzione mentre
i sorgenti sono assolutamente portabili
su qualsiasi piattaforma hardware o si¬
stema operativo: Windows NT/95/3.1,
Mac OS, HP-UX. Sun SPARCstation e
Concurrent Power Mac real-time Sy¬
stem.
con l'acronimo MMI che sta per inter¬
faccia uomo-macchina.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
357
a cura di Corrado Giustozzi
IBM Developer Connection
Release 2
In uno scenario di mercato in cui spesso la velocità di presentazione di
un prodotto è più importante delle sue reali funzionalità e della sua
qualità, risulta sempre più importante poter conoscere e disporre di
tutti gli strumenti necessari per agevolare la progettazione, lo sviluppo,
il test e la manutenzione di una qualsiasi applicazione software. L’IBM,
con la seconda release del suo programma Developer Connection,
“connette" gli sviluppatori con tutte le tecnologie e gli strumenti
necessari allo sviluppo sia di applicazioni tradizionali sia delle più
moderne applicazioni a più livelli, magari con Java in un ambiente
Internet/intranet.
di Giuseppe Cosarono
Il mondo dello sviluppo software è
sempre stato complesso ed affasci¬
nante. In pochissimi anni si è passati
da una fase praticamente artigianale,
in cui spesso ci si doveva sviluppare
da soli persino gli strumenti di lavoro,
ad una fase ingegneristica in cui com¬
ponenti ed oggetti sono sempre più
diffusi e spesso utilizzabili in ambienti
distribuiti di rete. Gli standard si suc¬
cedono velocemente e considerazioni
sulla possibilità di creare applicazioni
sempre più multipiattaforma e con
componenti riutilizzabili sono diventati
sempre più importanti.
Per cercare di venire incontro alle
esigenze degli sviluppatori, fin dal
"lontano" (informaticamente parlando)
1993, IMBM ha avviato il programma
Developer Connection che conteneva
una raccolta di librerie tecniche,
esempi di codice, Software
Developer Kit, ed una raccolta di pro¬
grammi di utilità II Developer
Connection nasce praticamente sulle
ceneri di una analoga iniziativa, il DAP
(Developer Assistance Program), che
era rivolta ad un numero ristretto di
sviluppatori selezionati e risultava
completamente gratuita per i parteci¬
panti, al contrario del Developer
Connection che nasce aperto a tutti
ma a pagamento, a meno del livello
Guest , come vedremo più avanti. Se
la memoria non mi tradisce, il
Developer Assistance Program era
attivo da un paio d'anni prima della
nascita del Developer Connection ed
in pratica è stato il responsabile del¬
l'acquisto del mio primo lettore di CD¬
ROM, visto che il mezzo di distribu¬
zione del software e dei tool era un
CD-ROM ogni tre/quattro mesi. Da
allora il Developer Assistance
Program è andato via via sparendo
mentre il Developer Connection si è
evoluto moltissimo fino a raggiungere
l'attuale release 2. I cambiamenti pre¬
senti in questa versione sono il risul¬
tato di consigli e suggerimenti giunti
dagli utilizzatori e del tentativo di
incontrare le necessità degli sviluppa¬
tori che usano Internet/intranet per
rimanere sempre aggiornati.
Sono stati introdotti in questa ver¬
sione diversi livelli di sottoscrizione a
seconda degli utilizzatori, per fornire a
ciascuno ciò che veramente serve e
creando così un unico punto di riferi¬
mento per ottenere dall'IBM informa¬
zioni, codice e tool per lo sviluppo di
applicazioni, con particolare riguardo
al mondo Internet/intranet.
Le intenzioni di IBM riguardo al
Developer Connection prevedono un
continuo aggiornamento, ad esempio
con l'inclusione in futuro di tutto ciò
che riguarda il middleware ed i vari
componenti per comunicazioni distri¬
buite, ormai indispensabili per realiz¬
zare applicazioni in un ambiente di
"Network Computing", questo con lo
358
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
scopo di fornire agli sviluppatori tutto
il necessario per portare i loro prodotti
il più velocemente possibile sul mer¬
cato, per sviluppare prodotti multipiat-
taforma, ridurre i costi e creare e sug¬
gerire nuove opportunità di affari.
Più livelli
per esigenze diverse
La sottoscrizione al Developer
Connection abilita all'accesso al sito
Internet relativo al programma e al
ricevimento di un insieme di CD-ROM
che contengono veramente tanto
materiale per assistere lo sviluppo sia
con il sistema operativo OS/2 che con
altri sistemi operativi IBM e non.
All'interno dei CD-ROM è possibile
trovare tool per lo sviluppo in Java, per
applicazioni Internet, Software
Developer Kit, Compilatori, esempi di
codice sorgente, anteprime di alcuni
prodotti, strumenti per il test delle
applicazioni, debugger, fix e correzioni,
documentazione tecnica e molte altre
cose.
Vediamo in dettaglio quali sono i
diversi livelli di sottoscrizione e cosa
offre ciascuno di essi. Il programma
IBM Developer Connection offre quat¬
tro livelli di sottoscrizione: Guest,
Member, Advanced e Premier La sot¬
toscrizione dò la
possibilità di
avere l'accesso
al sito Web
mentre i CD¬
ROM sono
L'interfaccia utente
della release 2 del
Developer Connection
con trame e Java
risulta semplice ed
intuitiva.
Il nuovo logo che
identifica il program¬
ma Developer Con¬
nection.
’—wiombia -.l Momiaioiai
II. V 1». ««— e.«»y WW~ >«.
IVI »»«
- - HI
disponibili a parti¬
re dal livello Mem¬
ber, ciascun livello
inoltre include il
precedente e lo
espande con nuo¬
vi contenuti e pos¬
sibilità.
Il livello Guest
mette a disposi¬
zione l'accesso
alle risorse sul
Web ad ogni svi¬
luppatore registrato. A partire dal sito
su Internet è possibile vedere e prele¬
vare codice sorgente, documentazio¬
ne tecnica, trucchi e suggerimenti,
tool per il sistema operativo e pro¬
grammi di utilità per Java, il tutto gra¬
tuitamente, con la semplice sottoscri¬
zione. Registrarsi a livello Guest è
un'ottima opportunità per valutare al
meglio il programma e quindi sceglie¬
re quali dei successivi livelli meglio
soddisfa le proprie esigenze che
potrebbero essere quelle tipiche di
uno sviluppatore indipendente fino alla
piccola o grande software house,
realtà sfortunatamente poco presenti
in Italia.
Il livello Member include chiaramen¬
te tutto ciò che è stato descritto per il
precedente livello Guest con in più il
. rr l g i a i HB*-
ricevimento direttamente a casa o in
ufficio dei CD-ROM, documentazione
aggiuntiva, un browser con supporto
per Java ed alcuni tool prodotti non
dall'IBM. Ad esempio, nel volume 1
del Developer Connection Release 2 i
CD-ROM per il livello Member sono 8
e contengono: Toolkit per Java, tool
per lo sviluppo di applicazioni Web,
informazioni su problemi conosciuti ed
eventuali
workaround o
fix esistenti, uti¬
lità per OS/2 e
altri sistemi
operativi, codi¬
ce di esempio
per device dri¬
ver, ecc.
Il livello Ad-
!>> Di
WtVo-t•.•*•»*****•>*«»« **m
Prillar
JiùaiMj
La vecchia interfaccia
utilizzata sul Deve¬
loper Connection pri¬
ma versione era nati¬
va per OS/2. L'ultimo
volume è stalo II
numero 12, chissà se
non hanno varato la
seconda release per
evitare l'uso del nume¬
ro 13.
JSL
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® Search
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JtM*
l J
Web Linfa
VisualA&c for Java
Io intuii (hit piotimi go io ih» VAJAVA duectoiy of Membri Levai dite 2 and |
iud setupIDE ex©
FUithei dettili abouiUiupioducicanbefound in VA JAVA README TXT
of M»mb»i L«»»l due 2
Vi imi Afte foi Java
Verno!» 10 Beta l
Plaifoim(i) Wuvdow» NT4.0oi Wtndow» «
Vliuil loolt make it etiy foi developen io ipit» up Web page i with Jiv.
aiumiQoni VhualAfte fot Java. thr neweitmerabei of ih» IBM VliualAge family
of piodurtt. li a visual ptojyimtriing tool thit grumi»» 100 Peiceol Puir
Java-corapaùble application! applru. and JavaBran» componenti
;..cn.
Unga inatrutllom
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MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
359
Ll^eiB
La Iunzione di Search
e implementala tramite
un applel Java che per¬
mette la visualizzano
ne del contenuto dei
documenti trovati direi
tamenle sul Drowser
TV-
vanced è rivolto
agli sviluppatori
particolarmente
interessati allo svi¬
luppo in Java e
alle piattaforme
server di IBM. In
pratica è costruito
a partire dal
Member aggiun¬
gendo i Toolkit per
i sistemi operativi
IBM e Toolkit per
IBM Software
Servers ed alcuni
compilatori.
Sempre nel primo
volume del Deve-
loper Connection
Retease 2 oltre
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Mimm NKkkMt Cor por ioa
X 5SJA. Mail Stano. P)M
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FAX tUtita* Stata* l Caaa4aM
PAX lOtAar Coaatrt**|:
Yoar Ucaoaatioaal A cc aaa Co4a
Volete sapere tutto
su come program¬
mare le socket sotto
OS 2° Qualche click
di mouse e si pud
tranquillamente
avere a disposizione
la IBM TCP IP for
OS/2 Warp Pro
gramming Rele-
rence con tutte le
mlormazionl neces¬
sarie E questo e
solo uno dei molte¬
plici documenti pre
senti
1 E. I l
I!
s.
—
agli 8 CD-ROM
per il livello Member, se ne aggiungo¬
no ben altri 9 aderendo al programma
come Advanced
Il livello Premier e il top dell'offerta
ed aggiunge i tool per la gestione dei
sistemi, un completo insieme di API
(Application Programmmg Interfaces )
e moduli runtime. strumenti per test
di ambiente per applicazioni che usano
l'IBM Software Servers, il tutto non
solo per OS/2 ma anche per AIX e
Windows NT Alcuni Software Servers
sono inclusi ed è quindi possibile
avere, ad esempio, il DB2 Database
Server, ì‘Internet Server ed il
Communications Server direttamente
sui CD-ROM.
A partire dalla sottoscrizione al livel¬
lo Member, il primo a pagamento, si
riceve anche una rivista, The
Developer Connection News, che con¬
tiene interessanti informazioni sugli
ultimi strumenti di sviluppo, sul
mondo Java ed Intranet e cosi via
The Developer Connection News è
principalmente una rivista tecnica con
articoli scritti da sviluppatori dei labo¬
ratori IBM ed anche da sviluppatori
particolarmente capaci e famosi,
magari maggiormente impegnati sulle
piattaforme con tecnologie non prove¬
nienti da casa IBM Negli articoli i
diversi sviluppatori condividono cono¬
scenze ed esperienze e. in alcuni casi,
anche parti di codice direttamente
prodotto nel loro lavoro. Nella rivista
c'è anche un angolo con domande e
risposte dove è possibile vedere risolti
anche dei propri quesiti L'ultima ver¬
sione della rivista e consultabile in
alcuni dei suoi contenuti in anteprima
direttamente sul sito Web all'indirizzo
Iievoioo--- : n j o" cjeycon1
news.htm Inoltre, se si ha qualche
articolo tecnico particolarmente inte¬
ressante e si vuole condividerlo trami¬
te le pagine di questa rivista è possibi¬
le mandare un riassunto tramite e-mail
alla redazione per una valutazione.
Per OS/2 ma non solo
Sia i CD-ROM del Developer
Assisrance Program sia i primi del
Developer Connection hanno sempre
riguardato quasi solo ed esclusiva¬
mente il sistema operativo OS/2
Verso gli ultimi volumi del Developer
Connection prima versione sono com¬
parsi CD-ROM che riguardavano
magari più direttamente il mondo
delle LAN (Locai Area Network), del
sistema operativo IBM AIX e sul finire
anche CD-ROM con tool ed informa¬
zioni per il linguaggio Java, quindi mul-
tipiattaforma. Probabilmente la mag¬
giore novità di questa nuova versione
consiste proprio nell'apertura al sup¬
porto a nuove piattaforme che passa¬
no dalle circa 5 degli ultimi numeri
della prima release agli oltre 10 dell'at¬
tuale, come dichiarato da IBM
L’apertura ai diversi UNIX ed ai siste¬
mi operativi Microsoft rende veramen¬
te completa l'offerta presente in que¬
sti CD-ROM, in definitiva si trovano
informazioni e strumenti di sviluppo
per il nostro OS/2, per AIX, per
OS/400, per OS/390, per Windows 95,
per Windows NT ed altri sistemi ope¬
rativi ancora Inoltre ci sono anche
strumenti per la rete che aiutano a
muoversi anche in ambienti eteroge¬
nei come quelli riscontrabili nelle
attuali Intranet
Ad esempio, per quanto riguarda i
compilatori, già al livello Member è
possibile ottenere VisualAge for Java
nella versione 1.0 Beta 1 per i sistemi
operativi Windows NT 4.0 o Windows
95 oppure VisualAge for Basic versio¬
ne 1 per OS/2, per AIX e per Windows
NT e nella versione Server per OS/2
ed NT.
Nella prima versione l'interfaccia di
navigazione era praticamente un pro¬
gramma eseguibile solo sotto OS/2,
adesso, considerato il fatto che ormai
360
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
il programma Developer Connection è
stato aperto a molteplici piattaforme,
possiamo navigare sia online sia sul
contenuto dei CD-ROM tramite un
qualsiasi browser per Internet ed il
World Wide Web. L'interfaccia è sem¬
plice ed immediata da usare, riprodu¬
ce un catalogo con tutte le informazio¬
ni sul contenuto dei CD-ROM divisi
per diverse categorie. Esistono due
modalità di navigazione a seconda se
si dispone di un browser che supporta
gli applet Java ed i frame oppure no: si
passa quindi da una doppia finestra
con indice e contenuto e possibilità di
effettuare ricerche anche in locale a
delle semplici pagine scritte in HTML
1.0 che permettono la classica naviga¬
zione ipertestuale. E' interessante
notare come ormai sia possibile realiz¬
zare dei CD-ROM navigabili nel loro
contenuto tranquillamente senza l'uso
di un server HTTP, bastano alcuni
semplici applet Java per poter avere
anche funzionalità di ricerca senza
alcuna connessione. I dati inoltre pos¬
sono essere ricercati usando caratteri
speciali per facilitare il ritrovamento di
tutto ciò che serve. Sia il catalogo che
la funzione di search sono stati realiz¬
zati usando 100% pure Java e quindi,
come spesso troviamo scritto nelle
pubblicità di questo linguaggio, sono
state sviluppate una volta e possono
essere utilizzate ovunque esista una
Virtual Java Machine.
L'indice dei contenuti
Tanto per dare un'ulteriore idea di
cosa si può ottenere ai vari livelli di
sottoscrizione scorriamo velocemente
l'indice dei contenuti cosi come è pre¬
sente online, troviamo quindi:
Communications Server Products
(Premier Level), Compilers (Mixed
Level), Database Server & Data
Management (Premier Level),
Development Management Tools
(Advanced Level), Directory and
Security Server (Premier Level),
Documentation: (Guest o Member
Level), FixPaks, CSDs, Service (Guest
o Member Level), Internet Server
(Premier Level). Internet Tools (Guest
o Member Level), Java Tools (Guest o
Member Level), MQSeries Server
(Premier Level), Operating System
Extensions (Guest o Member Level),
Operating Systems (Advanced Level),
Accedendo al sito su
Internet per poter pre¬
levare qualcosa ci si
deve identiticare trami¬
te userid e password.
■U
gian-iai"--
■J—IS1ML
..itti.
H
mun ifliruu DiCH urfOII *•«»
Ricercando novità
per OS/2 ho scoper¬
to Il nuovo System
driver per CD-ROM
che supporta il lite
System Joliet pro¬
prietario da poco
introdotto da Micro¬
soft.
honj*4 foi Oneil L**tl
lopti Connttuoa Ui#i ID I
onlin» Gu*u Lavai
vinta down)Pitting my Mai I
Unni ini! rondi tinnì «al
| limiSKBWI
_P*"*** WjSUBlS*_1 (10671 KBjWll
B*à <*»•• iMar
f>ri51ffiFI5|5|SI F)
ES
OS/2 CD-ROM File System Driver Update (MI I)
(N)
OS/2 CDROM RI» SyiWm Dnv#i Up4«»
Vainoti D*l». V19/V7
Thn CD-ROM Rie SyiU»in Dn*»i (CDFS IFS) addi luppoli fot mi*»4-ti«» Iti»
oimei longei thm lì eburnei» Dim chingat ambi» luppoli (or Ji*»-r»l.t»d
pindurt. md CDPOMi whirh tyjnnlly u«e nini»» gi*»ut ihin 32 thiiaiun in
length md mued cita niraet
In iddtUun luppoli b»« been iddtd (or Ih» new MtaOJOfl lobi! CD-ROM loimii
loti*» »» « Micromi» exlennuti lo ih* ISO 9M0 CDPOM Iti» iy»i*m whuli addi
Unicode ind longnime luppoli Preianlly boih Windowi 9$ md ’Wiodow» UT 4 0
«uppoitthe Job*t fonati To ambir thè («he! «uppoil you muMuie die 7W optino
io CONFIG SYS
£ INCTALLATION INSTRUCTIONS
Sample Code (Guest o Member
Level), System Management (Premier
Level), Templates (Guest o Member
Level), Toolkits (Mixed Level),
Transaction Server (Premier Level) ed
infine Utilities and Tools (Mixed Level).
La documentazione presente è
altrettanto completa, ad esempio per
OS/2 si va dai mitici RedBooks ad arti¬
coli e White Papers interessantissimi
ed aggiornati alle nuove tecnologie, ai
manuali di moltissimi prodotti e delle
loro interfacce applicative.
Conclusioni
In definitiva se si è interessati allo
sviluppo di applicazioni in Java, al mer¬
cato del commer¬
cio elettronico, alle
piattaforme server
di IBM ed ai diversi
sistemi operativi
sviluppati da Big
Blue stessa il De¬
veloper Connec¬
tion Release 2 è la
soluzione che offre
strumenti e infor¬
mazioni per facilita¬
re le attività degli
sviluppatori in que¬
sto mondo sempre
nuovo e sempre
più connesso. Con
IBM Developer
- at Connection
Release 2 ci si
tiene aggiornati
sulle ultime novità sia in fatto di pro¬
dotti sia per quanto riguarda nuove
tecnologie ed eventualmente nuove
possibilità di affari. Per tutti gli utilizza¬
tori e sviluppatori per il sistema opera¬
tivo OS/2 è una fonte veramente con¬
sistente di informazioni spesso risolu¬
trici per molteplici problemi. Il consi¬
glio piu semplice che posso dare a
tutti quelli che hanno la possibilità di
navigare su Internet, è di andare diret¬
tamente sul sito http://www.develo-
per.ibm.com/devcon per toccare con
mouse, ehm, con mano, tutte le pos¬
sibilità offerte da questo programma.
«e
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
361
■ PD-SOFTWARE
coordinamento di Corrado Giustozzi
Workspace On Demand
Questo è il nome ufficiale per l’atteso "BlueBird", una soluzione Client e server
basata su OS/2 ed ottimizzata per le reti aziendali, che precorre di mesi
l’annunciato "Zero Administration Kit" di Microsoft. Per saperne di più vi
esortiamo a visitare il nostro sito WWW |[TOp://www.mclink.it/mclink/teamos2it/]
e leggere JustWARP!, in modo da non farvi sfuggire le ultime novità quali il
nuovo Netscape Navigator 4.0 nativo per OS/2.
Questo mese vi presentiamo tre programmi molto popolari tra gli utenti di OS/2:
PMINews, un newsreader che si integra perfettamente con il famoso PMMail, di
cui ricalca l'interfaccia utente e la filosofia d’uso; Injoy 1.1 un fantastico dialer,
ricchissimo di funzioni utili, che rimpiazza quello standard fornito con Warp; e
infine il "porting" di un gioco che non ha bisogno di presentazioni: Quake!
a cura del Team OS/2 Italia
PlusPak:
PMINews I.OIa
• Genere: Lettore News (30$)
• File: pmidemo.zip 2.169 kB
• Autore: SouthSoft
|( www.southsott.coml
• Reperibilità Internet: Stardock
Systems jwww.stardock com)|
BMT Micr Kwww.bmtmicrocoml
• Reperibilità BBS: Murphy
BBS (Fido 2:334/403.
011-7491411)
• Autore recensione: Jurgen
Assfalg |iviqo(Q>treenet.hut ti|
Spesso, pensan¬
do ad Internet, si pensa al WEB. Uno
strumento sicuramente molto interes¬
sante, ma non per questo l'unico
degno di attenzione. Un'altra utile
fonte di informazioni è Usenet, dato
che esiste un'alta probabilità di trovarvi
la risposta ad uno specifico quesito.
Gli utenti dei newsgroup, infatti, sono
in genere molto disponibili nel mettere
a disposizione di altri le loro conoscen¬
ze (purché questa disponibilità non sia
unilaterale). La maggior parte dei provi¬
der offre accesso ad un numero enor¬
me, e sempre crescente, di gruppi di
discussione, nei quali vengono affron¬
tati argomenti fra i più disparati.
L'utenza OS/2 dispone ormai da
tempo di un programma, fornito con il
sistema, che permette l'accesso ai
newsgroup. Tuttavia questo non ha
mai soddisfatto a pieno poiché, oltre a
non risultare particolarmente brillante
in velocità, non permette la lettura
offlme. Con il diffondersi di Internet fra
le utenze domestiche, questa caratteri¬
stica è diventata invece sempre più
richiesta.
Fra le varie soluzioni, una fra le più
attese è stata sicuramente quella di
SouthSoft, già produttore del fortunato
programma di posta elettronica
PMMail. Dopo una lunga gestazione,
PMINews si è finalmente presentato
nell'arena dei lettori di news dove più
concorrenti cercano di conquistarsi
quote di mercato.
L'installazione del pacchetto non
presenta particolari problemi, dato che
viene usato il programma di installazio¬
ne standard di IBM. Vorremo però
segnalare che, almeno nella distribu¬
zione provata per quest'articolo, è
stato necessario rinominare il file
PMMAIL.ICF in PMINEWS.ICF. A colo¬
ro che già usano PMMail, consigliamo
di installare PMINews nella directory
principale del programma di posta (tipi¬
camente C:\SOUTHSDE), in modo che
i due programmi possano condividere
la rubrica degli indirizzi
Una volta completata l'installazione,
è possibile lanciare il programma per
accorgersi come, almeno per quel che
riguarda l’interfaccia utente, sia stato
fatto un ottimo lavoro.
In perfetto stile SouthSoft, sono pre¬
senti il menu e la barra degli strumenti,
dalla quale si accede alle funzioni più
utilizzate. Più sotto si trova la finestra
principale, suddivìsa in sezioni: da un
lato l'elenco degli articoli e dall'altro un
particolare controllo che raccoglie i ser¬
ver cui si intende accedere, la lista dei
newsgroup disponibili su ognuno di
essi, nonché un elenco dei gruppi di
discussione che vogliamo frequentare
362
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
PD-SOFTWARE ■
Prima di procedere al primo colle¬
gamento, tuttavia, suggeriamo di ese¬
guire la configurazione del program¬
ma. Questa operazione può richiedere
anche molto tempo. Sebbene nell'aiu¬
to in linea esista una pagina dedicata
ai frettolosi, è bene scorrere almeno
una volta l'intera guida per prendere
un po' di familiarità con PMINews
(questo ci eviterà di doverlo fare quan¬
do, una volta collegati al provider, gli
scatti telefonici avranno iniziato la loro
inesorabile corsa).
Una volta collegati ad Internet, si
entra in modalità online e PMINews
effettua le operazioni preventivamen¬
te selezionate. Al primo collegamento
sarà necessario scaricare la lista dei
newsgroup disponibili sul server. In
quest'occasione scopriamo il primo
dei punti in cui si possono fare dei
miglioramenti: il programma si impos¬
sessa avidamente delle risorse di
sistema e per qualche istante abbia¬
mo sospettato un blocco ma, trascorsi
alcuni secondi in preda al panico, la
situazione è tornata alla normalità una
volta completata l'operazione.
Dalla lista appena scaricata possia¬
mo scegliere i newsgroup che inten¬
diamo seguire e ordinarli nelle groupli-
st. In una stessa lista possiamo inseri¬
re anche gruppi di discussione cui si
accede da server diversi: lo scopo è
quello di mantenere una certa omoge¬
neità tematica che, inevitabilmente, si
ripercuote anche sulla configurazione
delle singole liste (si pensi ai gruppi di
una gerarchia ".binaries.* o * pictu-
res " per i quali si usano in genere
impostazioni diverse da quelle che
caratterizzano i gruppi con contributi
esclusivamente testuali).
Qualcuno noterà l'assenza della
classica rappresentazione ad albero
della gerarchia dei newsgroup: questa
è stata efficacemente sostituita da un
nuovo controllo il quale, digitandovi
una stringa, mostra automaticamente
tutti i gruppi che contengono quella
stringa (ad esempio \os2.").
Una volta selezionati i gruppi di
interesse, si segnala a PMINews di
"rinfrescarli" cosicché, premendo di
nuovo il pulsante che lo mette in
comunicazione con il server news,
esso possa scaricare i titoli degli arti¬
coli. Si potrebbero scaricare anche
tutti i nuovi articoli in blocco, ma non
sempre questo è consigliabile a causa
dell'alto traffico che caratterizza alcuni
gruppi. Suggeriamo invece di scarica¬
re solo quelli che realmente verranno
letti, o scorrendo la lista dei titoli e
marcandoli singo¬
larmente, oppure
definendo oppor¬
tuni filtri. Chi
intendesse scari¬
care i messaggi in
una sessione suc¬
cessiva, tenga
presente che,
nella versione
attuale del pro¬
gramma, le sele¬
zioni non vengono
salvate quando si
chiude il program¬
ma e quindi, onde
evitare un lavoro
doppio, conviene
prendere l’abitudi¬
ne di selezionare i
messaggi che si
intende prelevare
immediatamente
prima di collegarsi
al proprio fornitore
di servizi Internet.
Per la lettura di
messaggi viene
aperta un'apposita
finestra dalla
quale, per mezzo
di pulsanti sulla
barra degli stru¬
menti, o ricorren¬
do al menu sovra¬
stante o, ancora,
usando i menu a
comparsa richia¬
mabili con il tasto
destro, si possono
scorrere gli articoli
(uno per uno.
oppure thread
dopo thread),
rispondere ad
alcuni, oppure
scriverne ex novo.
PMINews è
inoltre arricchito
da un potente lin¬
guaggio che viene
utilizzato per creare dei filtri che gesti¬
scono in maniera automatica i mes¬
saggi secondo criteri prestabiliti oppu¬
re definiti dall'utente. Con un po' di
pratica si riesce a ridurre la percentua¬
le degli articoli che non interessano,
scaricando e/o evidenziando solo quel¬
li che soddisfano i personali criteri di
selezione.
Va da sé che PMINews, come ogni
lettore di news che si rispetti, suppor¬
ta le codifiche MIME, UU e BinHex
per gli attachment e naturalmente, in
perfetta armonia con la WPS dì OS/2,
questi vengono aggiunti o salvati con
un semplice drag & drop, con codifica
o decodifica automatica secondo l'al¬
goritmo specificato.
La gradevole interfaccia e la note¬
vole flessibilità rendono PMINews un
programma molto interessante e cre¬
diamo che gli autori, visto anche quel¬
lo che sono stati in grado di fare con
PMMail, cercheranno di rimediare ad
alcuni errori di gioventù del program¬
ma.
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
363
■ PD-SOFTWARE
Injoy 1.1
• Genere: Dialer per Internet,
shareware
• FILE: INJOY1_1.ZIP 619 kb
• Autore: F/X Communications
• Reperibilità Internet:
|htlp / www tx.dk
• Reperibilità BBS: Yattal,
Fido 2:332/101 (055-584613)
• Autore recensione: Marco
Berlini Kbertmi(afiname.com|
Inioy è un dialer
PPP/(C)SLIP per Internet, che offre oltre
alle normali funzioni di connessione
anche molte altre funzionalità, che non si
trovano nei normali programmi di con¬
nessione per OS/2 recensiti finora, come
il supporto del MS-CHAP usato sui ser¬
ver NT e una sorta di "canale" push per
distribuire informazioni.
Tra le funzioni extra, utili per chi ha
una rete e vuole condividere con poca
spesa un unico collegamento ad Internet
fra tutti i PC della sua LAN, si trova CIP
Masquerading e il Diai on demand
Cominciamo con l'esaminare le fun¬
zioni di base, utilizzate da chi ha neces¬
sità di collegare un solo PC ad Internet
Injoy è un programma in modalità
testo, cosa che permette di risparmiare
risorse del computer; inoltre non è una
semplice interfaccia al PPP.EXE come
EZ-Lmk o llink/2, ma si basa su codice
ottimizzato scritto dall'autore, che con¬
sente migliori prestazioni del collega¬
mento.
L'interfaccia è molto ben congegnata,
ed anche se in modo testo emula il com¬
portamento di una grafica; nella finestra
principale si vedono i messaggi scambia¬
ti tra il nostro modem e quello dell’ISP, in
quella più piccola scorrono i dati del
TCP/IR utili per cercare le cause del falli¬
mento di un collegamento, in fondo ci
sono i vari dati sulle velocità di collega¬
mento e sul numero di byte scambiati.
Configurare le impostazioni di collega¬
mento con un provider che non richiede
script di connessione è molto facile,
basta fondamentalmente avere l'indiriz¬
zo IP del DNS dell'ISP; nel caso invece
sia necessario uno script si vede subito
uno dei punti di forza di Inioy, infatti
dispone di una funzione di autoapprendi-
mento che semplifica questo lavoro; nel
caso il collegamento sia SLIP riesce a
trovare automaticamente l'indirizzo IP
assegnato, senza bisogno di usare pro¬
grammi in REXX.
Altro punto di forza è una gestione
dei programmi esterni molto più flessibi¬
le del solito; questi possono essere ese¬
guiti e fermati in vari momenti a nostra
scelta, per esempio subito all'avvio di
Injoy, prima o dopo la connessione al
provider, prima o dopo la sconnessione,
alla pressione del tasto FIO. ecc.; è cosi
possibile per esempio far partire auto¬
maticamente il nostro programma di
posta, o il news reader, perché scarichi i
nuovi messaggi, riducendo cosi il tempo
di collegamento
Sono disponibili varie opzioni quali il
collegamento automatico all’avvio del
programma, tentativi di connessione in
caso di linee occupate o di caduta di
linea, e, cosa particolare, numeri telefo¬
nici di riserva
Infine è possibile ottimizzare i para¬
metri della connessione PPP, per miglio¬
rare la velocità o la sicurezza del collega¬
mento; l'utente inesperto si può affidare
alle diverse impostazioni di default
disponibili, mentre l'esperto può sbizzar¬
rirsi nelle regolazioni fini.
Per finire la carrellata delle funzioni di
base vediamo che Injoy ha un "news
ticker", sia grafico che in modo testo,
vale a dire che. a intervalli di tempo,
nella finestra principale di Injoy o in una
finestra grafica vedremo scorrere, se
vogliamo, informazioni e pubblicità su
OS/2, NT, Internet, notizie finanziare o
sul mondo, un po' come accade con i
canali push che ora vanno tanto di
moda, ma con molto meno carico sul
collegamento, perché parte della grafica
è fornita con Injoy. e se le immagini
devono essere fornite dal server, questo
avviene solo su richiesta
Esaminiamo ora le funzioni avanzate
che consentono di condividere un colle¬
gamento ad Internet tra più computer
connessi in rete, sia che usino OS/2 che
Windows o Mac o in genere un qualsia¬
si cliente TCP/l P
Queste sono fondamentalmente la
funzione di "IP Masquerading", che rac¬
coglie le richieste dei vari clienti che
girano sulla rete, maschera il loro indiriz¬
zo di partenza, facendo credere al server
contattato che la richiesta è stata fatta
da un cliente presente sul PC su cui gira
Injoy, e quindi smista le risposte ai clien¬
ti; a questa si aggiunge l'utile funzione di
"Dial on demand", ovvero la possibilità di
effettuare il collegamento ad Internet
solo quando sulla rete c'è un cliente che
ha bisogno di collegarsi.
In questo caso basta che per esem¬
pio un Netscape/2 che gira su un qual¬
siasi PC della rete richieda una pagina,
perché Injoy effettui subito il collega¬
mento al provider
Con queste due funzioni diventa faci¬
lissimo condividere un unico collega¬
mento, senza bisogno di nessun altro
software aggiuntivo come un server
proxy, tra tutti i PC di una LAN di un uffi¬
cio, come per altro già visto su Just
Warpl.
Altre funzioni avanzate sono le "Host
Triggered Actions", ovvero azioni che
vengono intraprese quando nel flusso
dei dati si presenta una stringa segreta
scelta da noi, cosi è possibile controllare
a distanza il PC su cui gira Injoy, per
esempio mandandogli un e-mail con la
nostra stringa nel subject; al momento
in cui scrivo si può far effettuare un boot
364
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
PD SOFTWARE ■
o far richiamare il provider a cui si è col¬
legati, ma gli utenti registrati possono
richiedere altre funzioni.
Finiamo con le modalità di registrazio¬
ne, che sono ben tre per 20 dollari si
registrano le funzioni di base, per 35 si ha
diritto agli upgrade a vita e si ha PIP
Masquerading e Diai on demand; se
* Quake per OS/2
• Genere: Gioco 3D in sogget
tiva. freeware
• File: QUAKE2.ZIP (206.650
byte)
• Autore: id software (program
ma originale), anonimo (porting)
• Reperibilità Internet: Hobbes
(ftp://hobbes.nmsu.edu)
• Autore Recensione: Gianni
Ceccarelli HmcU32U(g)mcimk.it|
Quake è probabil¬
mente il più noto e diffuso gioco di
azione in soggettiva degli ultimi tempi,
e cercare di fare una recensione di
questo gioco può sembrare inutile, In
effetti non voglio descrivere il gioco in
se, ma piuttosto la storia di una fuga di
informazioni
In principio fu Quake per DOS,
come tutti lo abbiamo conosciuto, che
permetteva di giocare da soli o in due
via porta seriale/modem. Per giocare in
più di due era possibile usare una rete
IPX (che però non è supportata dal
DOS box di OS/2) o una rete TCP/IP,
usando un prodotto commerciale, lo
stack Bearne & Whiteside. Gli utenti
OS/2, avendo a disposizione un poten¬
te stack TCP/IP fornito di serie col
sistema, non se la sentivano certo di
comprarne uno per DOS per usare
Quake DOS dentro OS/2 (dato che gira
benissimo in una sessione DOS di
OS/2), e restavano quindi a scegliere
tra giocare da soli o usare Quake da
DOS su rete IPX.
Poi la id software passò i sorgenti di
Quake a un’altra compagnia perché
portasse il gioco sotto Linux e AIX. Il
codice doveva restare all'interno della
compagnia, ma un hacker riuscì a
siete una grande ditta o un ISP vi interes¬
serà invece la registrazione da 150 dolla¬
ri, che vi dà anche un server PPP e SUR
che dovrebbero essere disponibili al
momento in cui leggerete queste righe.
In definitiva Injoy è un ottimo pro¬
gramma che già con le funzioni base
batte qualsiasi altro dialer, e con una
entrare e rese i sorgenti disponibili a
tutti, anche se per un breve periodo di
tempo, Breve, ma sufficiente per pro¬
durre vari porting verso diverse piat¬
taforme. tra cui Amiga, Mac e OS/2.
Il primo port per OS/2 era limitato
alla risoluzione di 320x200, e non sup¬
portava il joystick Però permetteva di
giocare in rete TCP/IP usando lo stack
di OS/2, con tutti i vantaggi del caso. E
poche settimane dopo uscì un secon¬
do port, senza limitazioni sul modo
video (a parte qualche eccezione) e
con il supporto per il joystick. Gli utenti
OS/2 avevano finalmente il loro Quake
nativo.
A questo punto potrebbero sorgere
due domande: ma è davvero cosi pic¬
colo (espanso sono 400 Kb)? E non è
illegale usare un gioco compilato da
codice "rubato" alla id?
Ebbene, è davvero così piccolo. Può
spesa decisamente contenuta offre la
possibilità di condividere un collegamen¬
to ad Internet con una semplicità estre¬
ma, cosa che lo rende unico in campo
lavorativo, decisamente si capisce come
mai sia da cosi tanto tempo tra i pro¬
grammi più registrati di OS/2, il consiglio
può essere solo quello di provarlo.
sembrare strano, visto che Quake per
DOS occupa 56-57 Mb, ma bisogna
ricordare che Quake e composto di
due parti ben distinte il programma
(QUAKE.EXE per DOS. QUAKEFS.EXE
per OS/2) e i file con i livelli (PAK0.PAK,
PAK1.PAK e simili). L’eseguibile è
estremamente compatto (circa 400
Kb, appunto), sono i livelli che occupa¬
no tanto spazio. E questo ci porta alla
seconda risposta: potete scaricare il
programma, ma avrete ancora bisogno
dei livelli per giocarci. E i livelli li vende
la id. Quindi, a conti fatti, Quake per
OS/2 è un port illegale, ma non dan-
neggerà sicuramente gli affari della id
Anzi, amplierà il mercato verso gli
utenti OS/2. Vediamola come una rivin¬
cita verso la id, che aveva "dimentica¬
to" tutti noi OSsisti.
«E
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
365
coordinamento di Andrea de Prisco
Eudora Mail Pro 3.1
di Raffaello De Masi
Nel 1954. la neonata televisione
italiana ebbe, come si direbbe oggi,
un picco di audience per due o tre
programmi popolarissimi, che rappre¬
sentavano pietre miliari, nella setti¬
mana. cui non si poteva mancare So¬
no solo passati una quarantina d'anni
ma a raccontarle, ai nostri figli che
navigano a vele spiegate negli oceani
dei Net, queste cose, si rischia di es¬
sere guardati, nel migliore dei casi,
come dinosauri sopravvissuti a
un'epoca, con un pizzico di tollerante
bonomia L'apparecchio TV somiglia¬
va a un frigocongelatore, che biso¬
gnava accendere per tempo se si de¬
siderava essere puntuali con la tra¬
smissione, aveva un curioso schermo
ellissoidale, dava una immagine che
una foto su un quotidiano è a con¬
fronto un quadro di scuola fiammin¬
ga, e. allo spegnimento, lasciava al
centro dello schermo un punto bianco
che pian piano svaniva Le trasmissio¬
ni ormai sono cadute nel sonno
dell'oblio (no. non era "Lascia o Rad¬
doppia". comparso l'anno dopo) e
avevano uno scopo dichiarato didatti¬
co; qualcuno della mia età ricorderà
"L’Amico degli Animali", condotto da
Angelo Lombardi (la TV qualche anno
fa tentò di riportare in vita la trasmis¬
sione affidandola, mi pare, al figlio,
ma spari subito senza lasciare rim¬
pianti); e anche la bella trasmissione
del sabato sera del professor Cutolo,
Eudora Mail Pro,
versione 3.1
Produttore;
Qualcomm Incorporateci
6455 Lusk Boulevard
San Diego.
CA 92121-2779
itt^//wvwv^udora^on2_^
ì!tp!T)www ^ùàlc5mmTóì7|
e-mail iBuaoia-ieptgeuaoia còni
Prezzo UVA ): 99 95 US$
che con arguzia e rara ironia spulciava
il vocabolario insegnando significati
nascosti ed etimologie. E ce n’era
un'altra, che andava in onda il pome¬
riggio (ebbe diverse fasce orarie, dal¬
le tre alle sei) che rispondeva al no¬
me di "Non è mai troppo tardi". Con¬
dotta dal maestro Manzi aveva il
compito (che in buona sostanza rag¬
giunse) di colpire l'analfabetismo che
allora era ancora profondamente radi¬
cato in Italia, sia a Sud che a Nord. Il
buon maestro aveva il compito di in¬
segnare non solo l'abbecedario ma
anche di usarlo nelle diverse occasio¬
ni della vita. E ricordo una delle tra¬
smissioni in cui ("Ecco", dirà qualcu¬
no dei lettori, "finalmente abbiamo
scoperto dove De Masi ha imparato a
scrivere e far di conto") lo stesso
buon maestro insegnava a preparare
una lettera, sono le sue parole, "per¬
ché sia un modello di chiarezza e
buona creanza".
Beh, i tempi sono cambiati, ecco¬
me! Certo, ricevere una lettera fem¬
minile su carta di Amalfi, profumata
di patchouli o di vétiver, fa ancora
piacere, ma per posta elettronica è
ben difficile trasmettere questi segni
di seduzione. Oggi si va di fretta,
sempre più di fretta, le regole di Della
Casa su come si porge un invito o su
come si scrive una frase di saluto so¬
no trappole d'altri tempi; si clicca sul¬
la iconcina di Netscape (quella in bas-
366
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Uffici
EUDORA
Eudora Pro 3.1
• I*B» U*"f'«t|Kltl)l«U
• me- me* qu*conm !■»•»*«»■«■<
Lo splashscreen di Eudora
Eudora Pro,
il pacchetto
Eudora è un programma di veneran¬
da età, Fu sviluppato inizialmente
dall’università dell'Illinois, che diede
vita alla prima release nel 1988, e
successivamente la aggiornò fino al
1992; in tale data i diritti furono cedu¬
ti alla Qualcomm che ne realizzò due
versioni parallele; la Lite e la normale,
so a destra, a forma di busta, avete
presente?) e si sbatte il nostro mes¬
saggio di crudi bit, magari stando at¬
tenti alle accentate e ai caratteri spe¬
ciali. E c'è gente che si arzigogola a
scrivere file infiniti di stanghette e
pallini che, si racconta, costituiscono
e sostituiscono "la firma", quella che
una volta si scriveva con tanto di svo¬
lazzo e grazie accluse.
Beh, non è che Eudora abbia poi la
forma di una penna d'oca e di una
ampollina di nero di seppia, ma alme¬
no qualche sistema per aggraziare la
nostra lettera, per quel che il byte
può, ce l'ha. E, cosa che non guasta,
ci mette a disposizione un mezzo per
l'e-mail che trasforma questa pur non
difficile tecnica in un tool personale
che ci può differenziare gradevolmen¬
te dalla utenza più frettolosa e incu¬
rante. Vediamo come.
« • lési
1
. &
La finestra delle pre¬
ferenze e dei setup.
con numerosissime
opzioni.
La finestra dei plug-in:
da notare il Rot 13.
che esegue una sem¬
plice orinazione sul
messaggio inviato
destinata a divenire successivamente
la PRO. La prima è una versione
freeware, di dimensioni e prestazioni
ridotte, che si può scaricare diretta-
mente dal sito e che presenta un
buon livello d'uso, anche se è piutto¬
sto orientata in senso "keyboard dri-
ven". Oggi non può competere con la
sezione e-mail dei browser massimi,
specie quello presente nel Commum-
cator 4, ma ha il vantaggio di essere
piccola piccola, di girare anche su un
Perché Eudora?
Semplice; quando i progettisti si misero alla ricerca di un nome per la loro creatura,
Justine Correa, una delle autrici del pacchetto, stava leggendo un bellissimo romanzo
breve, dal titolo "Why I live at thè P.O,", di Eudora Welty; la narrazione fu cosi
affascinante da coinvolgere tutto il software team. La novella si trova In un volume dal
titolo "A Curtain of Green", ed è pubblicata da Harcourt Brace
lintto://www. hocoiieae.com/ii Onore al merito!
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
367
f - . (ile (dii Maiibon Matiaac Iraaifai (panai mmdou. Bb © •9 © 7 V.-
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USHUIS li MUST] 'a
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1 » I tBTTìBl tvl^l IgìWT»! ruf-»!»!!*!! fai
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>«*cfc*9* Vi*n v|A*.pr*aa diva •>«© Mai»)» m*« a» flacone «ce»
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>oaa'o» <09» on ««cn v^iaon rW S«d •»• Iran» docr •« /m :wa\
W* 1 M1 np Mira araaidan! ai DMOdH lacMwipgiM
iMlNa
IX
rai s -
■» »'«-> >-a■ 1 aO'a «• '•< fa
SE, di essere velocissima e di rappre¬
sentare un buon complemento a
browser, come WebSurfer o Mosaic,
che la spedizione della posta non ce
l’hanno, come opzione.
La versione Pro, al contrario, è un
vero pezzo di bravura. Ben difficile è
poter pensare ad altre opzioni diverse
da quelle presenti nel pacchetto. E
anche questo package non è che sia
tanto esigente in termini di hardware
e software; si accontenta di un Plus,
del System 7. di un mega e mezzo
circa di spazio su disco e di appena
700 Kb di memoria RAM; piu france¬
scano di cosi?
Ma procediamo con ordine; l'instal¬
lazione avviene ancora attraverso 1
classici dischetti HD; il risultato è una
cartella di circa 6 mbyte contenente il
programma principale, alcuni readme.
e una sene di ammennicoli e plug-in.
alcuni utili, altri di scarso vantaggio.
Il tutto è accompagnato da un ma¬
nuale di un centinaio di pagine che
offre una completa disamina, ragiona¬
ta ed esaustiva, delle caratteristiche
del programma, con un tocco di aned¬
dotica che neppure guasta tanto
Al lancio Eudora propone immedia¬
tamente di usare il programma regi¬
strandosi come utente (e poteva non
essere) attraverso e-mail. Finalmente
non si è piu alla rincorsa di etichette
e foglietti volanti per rintracciare
l’user code e il numero di attivazione,
sono stampati nella seconda pagina
di copertina. E una volta eseguita
questa operazione, che avviene attra¬
verso la esecuzione di uno script, si
entra in un ambiente piacevole, diver¬
tente e piuttosto amichevole.
'• <-*« *•
E K»t.M>nof»motlUM?,l I -Ot- 1997, >oi Imm.dult Ml»>* 0«»qol a
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M*oa <«9a or. MCt» •.*!«» »-) ••• «a» »0 /w c<-*.«ng
ma' ioga «ari «.no» Vie* **•*•«•*.« •• 0oa»0a*a t*w>i»«.»i *Thn i*
Esempi ai messaggi in entrata e uscita, nel pri¬
mo si noti il toolbar supplementare, con le op¬
zioni descritte nell'articolo.
Usando Eudora Pro
Gran programma. Eudora; difficile
non innamorarsene subito. Chi finora
si è servito di utility di e-mail integra¬
te nei browser scoprirà, usando que¬
sto pacchetto, un modo nuovo e pia¬
cevole di scrivere lettere. La caratte¬
ristica principale del package è la
completa customizzabilìtà nel rispetto
dei desideri dell’utente, anche i più
piccoli e personali Ma procediamo
con ordine.
Al lancio il pacchetto offre solo un
menu e una barra strumenti lunghetta
ma facilmente comprensibile nelle
funzioni. A quasi tutte le icone pre¬
senti corrisponde un sottoambiente,
come vedremo tra poco. La cosa che
ci preme immediatamente precisare
è che e subito disponibile in linea, in
forma di Apple menu, un help raffina¬
tissimo e completamente esaustivo,
forse addirittura più del manuale
stesso. Trovare un valido aiuto è uno
scherzetto da bambini, e lo è alla let¬
tera visto che Ania. la mia bambina
russa, scrive ai suoi attori e cantanti
preferiti lunghe lettere d’amore usan¬
do proprio Eudora.
Cominciamo a giocherellare con il
pacchetto nel modo più ovvio possibi¬
le; mandiamo al nostro stesso indiriz¬
zo un bel messaggio. Schiacciamo la
finestra di "New Message”, o sele¬
zioniamo la relativa opzione dal menu
e si spalancherà una finestra simile a
quella già vista in altri pacchetti. Ma è
simile solo in apparenza, guardandola
più da vicino vediamo che si tratta di
qualcosa di più sofisticato.
La pagina presenta le solite opzioni
relative all'indirizzo, con le altrettanto
solite voci To. From. Subiect, CC e
BCC. Ma sopra c'è qualche cosa di
nuovo Cominciamo dalla barra del ti¬
tolo; essa, all’inizio, non contiene nul¬
la ma, man mano che si batte l'indi¬
rizzario, il soggetto e cosi via si ag¬
giorna con i relativi valori, compresi
anche quelli relativi alla data e all’ora
0 ,_ ^ Versione Pro della
j corrispondente Lite,
CC : disponibile quest'ultima
Q_ j come freeware. possiede
: caratteristiche di rapidità,
immediatezza, ordine e
pulizia che permettono di
superare le talora frustranti sedute di
scambio di posta
Customizzabile fino all'estremo, per
consentire di lavorare in un ambiente rapido
e raffinato
Facilita d'uso insuperabile, tanto da poter
essere adottato, all'inizio, senza necessità di
alcuna seduta tutorial. Gira con rapidità
anche su macchine della serie Plus
Impossibilità di aggiungere
immagini alla "firma”, sia
pure in forma di attached file
368
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
m
Qo »«ioo wh*«
0 A WC4d II UOC4(4UU2*d foflOWin* * f*f K«3
0 PlCf*f lyHim «i» uoc*p«U!C*d
0 Word» appMf to to t* r*f««U4
□ Ttm» il ooly <-n* »$.»:• »ft*i a p*fto4
0 Tlwi# il a *pa<# t■*{'.'!• punttu»tK®
0 Tl**i• ai* «ti* Ww»*n word»
0 Ao ‘a* li t*for» a vc w*i or 'in* brtor* a coittoaant
Op«r attorni pr«(rf«tK*i
S Tf»at tiyptwbaud-«^xdi ai twc* wcrdi
AUow bo»h aumt*n a ivi tatuo io **xd»
□ Vuw fuawa» ia»tMd <4 ilffeat^jc Uni
□ HTML CbaoklQg - igne-»* tatwaao t*a<fc*U
□ Maka a copy <A diik dorumanta that ai* duckad
□ QWt al Ut ao Aj*f«l* Evanta Word lamica» ipalknack
'M *-arl "»»—r UIC* f»#*uM«l o‘ &•**<-••• ir^raiafiM
w | F<r ta.aaaa - 6.*«4f (Uou^, l.ac^
lltford tarale a» tippta lauti
Quptlionrd u»ord: |IK ia.llUW.adu
Rapiate urtili: |
IMau» Uiindoii»
T
della realizzazione, cliccando sulla
barra stessa si spalanca la lista dei
messaggi in uscita, per un rapido
controllo di quanta posta sta per par¬
tire o, magari, per richiamare una let¬
tera in partenza per apportare modifi¬
che Giusto sotto la barra della fine¬
stra c'è quella delle icone, che per¬
mettono di controllare le caratteristi¬
che. generali e particolari, del mes-
>From ornate-m-h«lD-r*ou«»t’
1997
RtMM’Oalt Thu il 5ap 1997 04 35 2 « -0500 (COT)
Data Tfnt, M Sop 97 oo 47 03 Pacific Paylight T»m*
* •
Milo» *l# «Il (J*I i»u i"|l«'l l'M of c"»ji **) /<* cemptr^ I
, _cu»*<— >ogo 0» •'*<•!«*« »*J **• <ror>l «w »o '-pi •;
!>,■ OfI ntnor Uic« Pr«fi<awt ol 0*«*0«*« ••nwla«i(i Mhi# ••
SpellWell in azione. Beccato non sia disponibile
il vocabolario in italiano, i setup disponibili sono,
come si vede, degni di un ottimo wp
saggio stesso.
Diverse di queste sono importanti,
e degne di una pausa; alcune permet¬
tono infatti di aggiungere un tocco in
più alla lettera che stiamo preparan¬
do, altre automatizzano, on fly, opera¬
zioni che richiederebbero una pur mi¬
nima sequenza di operazioni. Il primo
pulsante setta la priorità del messag¬
gio (in entrata o uscita). Il concetto di
priorità è in effetti virtuale, vale a dire
che nelle operazioni di scambio di
corrispondenza il set di lettere in par¬
tenza (e tantomeno in arrivo) non su¬
bisce alcun effetto dalla gerarchia as¬
segnata. La priorità è solo rappresen-
Fenomeni di traslitterazione
Vi è capitato mai di ricevere una e-mail in cui, distribuiti a pioggia,
sono dispersi caratteri strani e incomprensibili, o stringhe
alfanumeriche di cui si ignora l’origine? Certamente; e. allora, che
cosa sta succedendo?
Il problema sta nel fatto che macchine e sistemi operativi diversi
manipolano i caratteri in forme differenti Come si può fare a ovviare
all’inconveniente?
Fino a che ci manteniamo nel set di caratteri ASCII, problemi non ce
ne sono. Ormai ASCII è standard che più standard non si può, e ha
fatto pressoché piazza pulita di tutti gli altri codici. Purtroppo
superata la soglia del codice 127 le cose si complicano.
Immaginiamo di spedire una lettera contenente la parola "perché”;
se diamo un’occhiata alla mappatura dei caratteri Mac vedremo che
"ó” ha il numero di codice 142; sfortunatamente non tutti usano il
Mac, e quindi non tutti hanno accesso al suo set di caratteri, sempre
dal 127 in poi, per cui su un’altra macchina la solita lettera è
codificata con la numero 237; allora che fare? Una prima soluzione è
il set di caratteri ISO Latin-1 ; in parole povere il computer che invia
all’altro un messaggio del tipo "sto usando FISO Latin", in modo
che sia chiaro che il 237 dell'uno corrisponda al 142 dell'altro e che
ambedue corrispondono alla lettera ”é’’ dell'ISO Latin, che ha
codice, tanto per complicare le cose. 233 La cosa funziona bene, ad
esempio, collegando direttamente un PC con un Mac, ad esempio
su una rete locale.
Sfortunatamente SMTP, il protocollo usato per muovere la posta su
Internet, non può usare codici di carattere superiori a 127; il meglio
che può succedere, allora è che il nostro meraviglioso "é", con
codice 233, viene sottoposto a una operazione di modulo,
divenendo 105, che corrisponde a una "i"; e "perché” diventa
"perchi"; sighl
Il problema può essere risolto adottando il "Quoted-Pnntable
Encoding" Per rappresentare caratteri di valore superiore a 127
usando questo codice, il mailer converte il valore del carattere
stesso in due numeri esadecimali. preceduti dal segno =; cosi "é"
diviene "=E9", codice che viene interpretato all'arrivo e
ritrasformato in lettera.
La codifica QP è una cosa meravigliosa, finché funziona; il problema
sta nel fatto che non tutti i mailer supportano MIME. E così il
ricevente potrebbe ritrovarsi con una sfilza di caratteri strani e di
parole difficilmente comprensibili. Tanto per mantenerci leggeri c'è
un altro problema; poiché ”=" è usato per la codifica, esso stesso
deve essere codificato, quando vuole rappresentare davvero un
eguale, in un altro modo, per la precisione ”=3D". Inoltre i messaggi
inviati sotto questa codifica devono avere righe di lunghezza non
superiore a 76 caratteri; se. nella codifica, molti caratteri devono
essere sottoposti a trasformazione, la lunghezza della riga può
essere superata di molto, con lo sgradevole effetto, da parte del
ricevente, di avere messaggi con linee smozzicate e zoppe.
Come fare? Beh, la cosa più semplice è quella di trasformare i
caratteri supra-127 in altri; "é" può essere trasformata in ”e'"
(anche se un "i"‘ è proprio brutto da vedere) Fortunatamente
MIME è abbastanza diffuso, ma, almeno la prima volta che
contattiamo una persona, un po' di saper vivere e di buon gusto,
mandando una lettera leggibile da chiunque, non guasta.
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
369
Una finestra di firma,
l'indirizzo di URL viene
riconosciuto automati¬
camente durante la
scrittura
■ lilr Un Muntoli Munge
□□SE
i* '•«<■«» io a» ■«<
•39*: atr,paia* (*»)
i»»»V
Spretai
a
» M» « • ao '’opo«to •
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*—« a»—»'» ••*-.»« niiwv* OnrioMi »o un
» «
Klla'lMgiia •*> (fi Mliu«ru I*r» l'M o< ;*.«$• KM /»/ e«WV •
f—y . <090 O" «*cfi «r--«'(*■• aro km "• •'O'' 1 «w» *0 *«» tostar v
MClMM' *«p ««r I "inor Uica t-anar» O» CunG.'t TactwIagiM -Tkii ia
tata da simboli diversi che, alla rice¬
zione, indicano all’utente se un mes¬
saggio ha una importanza tale da es¬
sere letto per primo; ad esempio, ser¬
ve a evidenziare un messaggio perso¬
nale quando, la mattina, aprendo la
mailbox della posta in arrivo ci trovia¬
mo seppelliti dal ciarpame delle news
e di messaggi più 0 meno pubblicitari
delle aziende cui una volta, disgrazia¬
tamente, abbiamo avuto la stoltezza
di inviare la nostra e-mail. Segnalare
la nostra missiva con un simbolo di
precedenza serve a farla almeno rico¬
noscere tra tutto il resto
Il secondo pulsante permette di
scegliere la firma tra una serie di "si¬
gnature" che. diligentemente, abbia¬
mo preparato e inserito in un databa¬
se interno Purtroppo abbiamo nota¬
to, in questa sezione, una mancanza
che. personalmente, non ci dà alcun
fastidio, ma che per altri potrebbe
avere una certa rilevanza Per "altri”
intendo quelle persone con il pollice
di Giotto che si deliziano, beati loro, a
creare firme chilometriche che do¬
vrebbero rappresentare il loro senso
artistico; per queste pur geniali per¬
sone sarebbe stato augurabile avere
a disposizione la possibilità di inserire
un disegno, una PICT, una animazio¬
ne. magari in forma di attached file,
come avviene per il corpo lettera. Ho
segnalato la cosa a quelli della Qual-
comm che, immediatamente e con
molta cortesia, mi hanno risposto di¬
cendo di aver tenuto buon conto del
mio consiglio.
Il terzo bottone consente di selezio¬
nare il formato di codifica per gli atta-
chment, il quarto abilita la codifica
degli attachment che contengono
lunghe linee di testo 0 caratteri spe¬
ciali (v. riquadro a pag 369) Un altro
pulsante consente ancora di trattare
le risorse e il tipo di file nel caso di
comunicazioni tra Mac e Mac. 'Word
Wrap", sempre da utilizzare, abilita la
classica tecnica di "spezzare" lunghe
frasi in righe di 76 caratteri (il valore
è in default ma può essere regolato
da una chiamata alle preferenze),
"Keep Copy" scarica una copia della
nostra missiva in uscita nella nostra
cartella della corrispondenza e "RR”
chiede all'indirizzario la restituzione
di una ricevuta di ritorno. All'estrema
destra c'è un pulsante che permette
di inviare immediatamente o di met¬
tere m coda la lettera da spedire
Il toolbar sottostante ha, per cosi
dire, funzioni più frivole Vi si può se¬
lezionare il tipo di carattere, la gran¬
dezza, il colore, il formato, gli allinea¬
menti, e alcuni tipi di formattazione
Segue il vero corpo del messaggio,
con le classiche righe (To, From,
Subject, CC, BCC e Attachment) che
però, qui, hanno il vantaggio di gode¬
re di una serie di setup, più o meno
automatici, che semplificano intelli¬
gentemente la creazione di questa
sezione, cui, come è noto, occorre
dedicare un po' di attenzione e dove
un errore può avere conseguenze in¬
desiderate. Ad esempio, è possibile
usare diverse "personalità", come
vengono chiamate dal pacchetto; va¬
le a dire che se una persona ha diver¬
si indirizzi di posta elettronica (cosa
che è pur facile che avvenga sce¬
gliendosi una mailbox nella maggior
parte dei principali motori di ricerca)
si attiva, in corrispondenza della riga
From. un popup menu che permette
di scegliere, al volo, l'indirizzo desi¬
derato.
Una caratteristica interessante di
Eudora è la possibilità di creare file
stazionari; se avete una lettera tipo
che utilizzate spesso e che odiate ri¬
battere continuamente o ricavare
dall'archivio appunti, scrivetela per
una volta sola e salvatela come sta-
tionery nella vostra cartella; potete
addirittura stabilire che un file stazio¬
nario si apra in default ogni volta che
decidete di scrivere una lettera.
Eudora dispone di uno spelling
checker in linea, purtroppo solo in
lingua inglese. Purtroppo, dicevamo,
perché dispone di caratteristiche da
370
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
L ’adilress Oook, che
può contenere, oltre
elle nonne relative
all'e-mail, anche dati
personali
far invidia a pacchetti ben più rinoma¬
ti e diffusi. Se il messaggio che invia¬
mo non è originale ma rappresenta
una risposta sono a disposizione tre
funzioni diverse; Reply, che appronta
immediatamente un foglio con tutto
il necessario già pronto, Forward,
che inoltra il messaggio a un nuovo
destinatario e Redirect, che svolge
funzioni leggermente diverse, visto
che mantiene intatto il nome del mit¬
tente originario (nel primo caso si ot¬
tiene qualcosa di simile al "by way"
degli e-mail dei browser).
E per ricevere?
Beh, ricevere è più semplice, ma al
contempo molto raffinato. Come al
solito la posta in arrivo può essere
protetta da password, e la ricezione
avviene in una finestra abbastanza si¬
mile a quella di spedizione (qui si po¬
teva far qualcosa per diversificarla
maggiormente). La finestra ha, anche
essa, una serie di iconette, che evi¬
denziano la priorità assegnata dal
mittente, il cestino ad effetto imme¬
diato, e una matitina che permette di
editare il messaggio. Una icona, si¬
gnificativamente chiamata "bla, bla,
bla", taglia la messaggistica diagno¬
stica della testata ed è possibile ese¬
guire il fetching su messaggi solo tra¬
sferiti in parte (utile quando si desi¬
dera correre oltre in caso di messag¬
gi lunghi o con interminabili file atta-
ched) Una formma tipo autotreno
trasferisce il messaggio a una mail¬
box desiderata ed è qui che le cose
si fanno più raffinate.
La posta in arrivo a Eudora può es¬
sere manipolata, automaticamente e
manualmente in modo da evitare per¬
dite di tempo in caso di caselle po¬
stali giornalmente molto affollate Im¬
maginiamo di essere iscritti a diverse
mail list che giornalmente si affanna¬
no a spedirci posta più o meno desi¬
derata; attraverso una finestra appo¬
sita si possono realizzare diverse
mailbox dove, manualmente o auto¬
maticamente, all'arrivo, le missive
vengono instradate per essere poi
analizzate e lette con più calma. L’in-
stradamento avviene con una serie
molto articolata di opzioni; in altre pa¬
role si può scegliere di selezionare e
smistare la posta in base a chi la
manda, o al contenuto in essa pre¬
sente, o ancora alla grandezza degli
attachment, alla priorità, alla data e
cosi via. Addirittura si può istruire il
pacchetto a cancellare direttamente
la posta non desiderata, o magari so¬
lo gli attachment, o a rispedire auto¬
maticamente messaggi, soggiacenti
a certi criteri, ad altri indirizzi. Questo
avviene in base a filtri, customizzabili
dall'utente, e regolati né più né meno
come avviene nei database. Sui mes¬
saggi comunque raggruppati o sele¬
zionati è possibile eseguire operazio¬
ni di sort o di ricerca, e abbinare i ri¬
sultati, ancora, ad altri filtri I mes¬
saggi in arrivo possono essere ag¬
ganciati a rubriche di indirizzario che
incorporano, più o meno automatica¬
mente, i dati del mittente, ovviamen¬
te con tanto di mckname
Eudora può accedere a due servizi
di directory on-line, Ph e Finger In
ambedue i casi si sottopone la query
e si lancia il rispettivo servizio Una
volta che questo ha provveduto alla
bisogna, si può indirizzare diretta¬
mente da quell'ambiente il nostro
nuovo messaggio. La cosa è tanto
più semplice in quanto il toolbar, di
cui dicevamo innanzi, può essere cu-
stomizzato in maniera pressoché to¬
tale, aggiungendo tasti comando che
raggiungono pressoché tutte le op¬
zioni del programma stesso. Ancora
Eudora accede automaticamente a
una serie di plug-in, alcuni dei quali
forniti col pacchetto, altri disponibili
presso Qualcomm o presenti su
WWW come shareware o prodotti da
software house. Inoltre Eudora può
essere usato in ambiente multiuser,
cosa che ci permetterà di gestire con
maggiore riservatezza la nostra posta
piu o meno personale.
Che la customizzabilità del pacchet¬
to sia davvero notevole lo dimostra la
lunga lista delle opzioni nella finestra
delle preferenze (oltre cento voci da
settare). La cosa non deve spaventa¬
re in quanto Eudora automatizza l'in¬
serimento dei parametri nella mag¬
gior parte dei casi, in base all'analisi
del sistema e ai parametri contenuti
nell'Internet Config. Inoltre dispone
di un semplice ambiente di scripting
che mette a disposizione dell'utente
esigentissimo un ulteriore mezzo di
lavoro. Ancora, Eudora è disegnato
per essere usato su terminali server
Cisco, per connessioni dial-up
Conclusioni
Non scopriamo certo l'America di¬
cendo che Eudora è il più diffuso e
potente tool di e-mail presente su In¬
ternet (non a caso la scatola presenta
un logo che recita "Join 18 millions
of Eudora User"). Realizzato in ma¬
niera impeccabile, estremamente
amichevole nell'uso, offre caratteristi¬
che di editing e di manipolazione del¬
la nostra posta che è ben difficile tro¬
vare in altri pacchetti Oltre tutto co¬
sta poco, e l'assistenza al cliente da
parte della Qualcomm è rapida, preci¬
sa. puntuale e si estende ben oltre i
tre mesi descritti nel foglio di garan¬
zia Certo, non può spedire messaggi
su carta di riso, ma ci è molto vicino.
Kg
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
371
FAXSTF
di Raffaello De Masi
I
potete citofonarmi,
telefonarmi, faxarmi. ... io
mangio il mio gelatone"
E' una frase della pubbli¬
cità, un po' parafrasata,
che passa spesso sui ca¬
nali più importanti; quindi¬
ci anni fa sarebbe quasi
stata priva di senso, oggi
sta sparendo anche l'im¬
magine del foglio che pia¬
no piano si srotola dalla
macchina
Ricordo che, in un arti¬
colo sull'SE/30, parlai di
un portentoso apparec-
chietto che "collegato con
il Macintosh, lo trasforma
in un fax". Potenza dei
tempi, oggi anche questa
macchina comincia a mostrare la trama,
le macchine fax stand-alone tentano di
sopravvivere adottando tecniche piu so¬
fisticate di trasmissione e di stampa, le
schede fax divengono sempre piu mul¬
tiuso e multivelocita, il software e sem¬
pre più raffinato e facile da usare Ma la
tecnica di e-mailing entrata con la grazia
di un terremoto, sta piano piano ucci¬
dendo quella del faxing
Già, il softwarel Ogni fax-modem,
esterno o interno, ne è dotato Qualcu¬
no permette di utilizzare l'accessorio
anche come segreteria telefonica o co¬
me smistatore di comunicazioni, ma si
tratta quasi sempre di software dedica¬
to. customizzato per quella macchina, e
difficilmente utilizzabile per un'altra E
questo è un po' un guaio, in quanto si è
legati, più o meno indissolubilmente, a
quella greppia e, nel bene e nel male, la
si subisce
E invece no! FaxSTF non produce
fax, ma solo un software per essi Cosi
abbiamo a disposizione un pacchetto
che si adatta praticamente a tutte le
macchine esistenti, le fa funzionare al
meglio, e diviene, in altri termini, lo
standard de facto, la pietra di paragone
e il termine di confronto per chi acqui¬
sta un fax-modem
FAX^ _
L II I 1 1 *
ticolo di qualche anno fa. E non si sba¬
gliano. STF era standard sui FM di Do¬
ve. un produttore di periferiche eccel¬
lenti. misteriosamente sempre meno
presente sul mercato; e le immagini
erano relative alla prova che, allora, ne
feci nella rubrica che si chiamava "Mac
Corner" Icose di "Altri tempi"!). Ricor¬
do che allora mi espressi in termini en¬
tusiastici. dicendo che era proprio il
software che faceva di Dove un FM ec¬
cellente A distanza di tanti anni, sebbe¬
ne mi siano passati per le mani fax-mo¬
dem di innumerevoli marche, anche
prestigiose, STF conserva ancora quella
lunghezza di vantaggio che gli permette
di essere presente sul mercato come
prodotto stand-alone a competere, a pa¬
gamento. con gli altri, praticamente gra¬
tuiti.
Ma cosa fa, in pratica, STF, tanto da
farlo preferire agli altri pacchetti e da
giustificare una spesa supplementare?
STF Technologies, Ine.
Cosa fa STF
I lettori attenti, guardando semplice¬
mente le foto, ricorderanno di avere già
visto le immagini in qualche vecchio ar¬
Prodotto:
Junction 1-70 & HighWay 23
Concordia
Mo 64020
nnc il w.V'.y sn cc'1
e-mai I • - " ~~1
Prezzo IVA i
75 00 USS
E' presto detto, più che di
un vero e proprio software
si può parlare di un am¬
biente integrato per la ge¬
stione dei fax, e la marcia
in piu e data dalla estrema
facilità d'impiego, tanto da
far dire che. in altre parole,
esso è praticamente tra¬
sparente all'utilizzatore e,
per le funzioni piu avanza¬
te. dipendente da una
semplice voce di menu
A braccio le elenchiamo,
queste nuove caratteristi¬
che, alcune sono migliorie
di altre già esistenti, altre
sono davvero nuove e di
gran pregio;
- FaxPrmt GX. un nuovo
driver per la versione omo¬
nima di QuickDraw, che
ne sfrutta le piu avanzate
caratteristiche.
- Fax Forwardmg, con la
possibilità di reinstradare
I fax ricevuti a una nuova
_I destinazione;
- QuickNote, utility per la
spedizioni di brevi (si fa per dire) notule
direttamente da tastiera (lunghezza
massima 32000 caratteri - circa sette
pagine di scritto).
- FaxMenu e DeskTop Fax, un menu
sempre presente e una applicazione
sempre in linea per l'invio di documenti
anche al di fuori dell'applicazione che li
ha generati;
- FaxSecure e FaxExchange, per te¬
nere lontani da occhi indiscreti docu¬
menti e per eventualmente convertirli in
formati standard, come PICT, TIFF,
EPS;
- BinHexFax, una applicazione Drag-
and-drop che converte documenti per
l'invio attraverso Internet.
- Grayscale Imagmg, per inviare scritti
e disegni di alta qualità (la risoluzione
adottata è di 203x196 dpi e 203x98
dpi);
- AutoOCR e Autopnnt, per convertire
immagini in testo editabile o per mstra-
dare automaticamente alla stampa quel
che si riceve.
- Possibilità di combinare due o piu
fax, anche ricevuti, in un unico docu¬
mento;
- Multiple Settings, per permettere
customizzazioni diverse a seconda delle
preferenze degli utilizzatori della stessa
macchina;
- Log di attività oggi editabile in appli¬
cazioni ad hoc. come database e
spreadsheet,
- Allineamento automatico in output
delle linee e rotazione del testo;
- Cali grouping sofisticato, abbinabile
372
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
51 1 Manager
^ loatl 12-00-1997 10:221
OutCkNot
OuictNol
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OwiCkNOt
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07-00 12 57 20.
07-06 «2 59 34.
20-07-1997 1953
20-07-1997 19 53
20-07-1997 19 5fl
20-07-1997 19 56
20-07-1997 20 00
20-07-1997 20 11
29-07-1997 19 30
2-00-1997 1022
5-00-1997 9 57
5-00-1997 1102
5-00-1997 13 13
5-00-1997 1024
5-00-1997 10 27
0-00-1997 1001
0-00-1997 1000
7-00-199? 12 30
7-00-1997 12 37
7-00-1997 12 39
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Sotto 9000
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Timt 2-00-1997 IO2250
• OitlfO 00647035020
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Stttion nt*«t9t 39 0064 7033020
Crror CoOt 0
Alcune immagini durante
l'uso di STF
Tht f®« trtntmution wtt tucctiifwl
debbh eep? hed™
eei* ErcaFB
HE®
a tecniche di schedu-
ling per risparmio di
tempo e denaro;
- Broadcasting, per
inviare a destmazion
multiple lo stesso do¬
cumento;
- Cover Page note,
per aggiungere anno¬
tazioni all'ultimo mo¬
mento;
- Misura della pagi¬
na completamente
customizzabile.
In più STF maneggia rubriche di indi¬
rizzi multiple, anche importabili, rinvio
automatico di fax non andati a buon fi¬
ne, riconoscimento delle chiamate in ar¬
rivo e relativo instradamento, automatiz¬
zazione completa di stampa, conversio¬
ne, lettura in OCR, salvataggio dei fax ri¬
cevuti, salvataggio di copia di quelli tra¬
smessi. gestione di prefissi e suffissi in
caso di linea non diretta o di linee basa¬
te su carte di credito. Non è certo poco.
(■iriin
SD
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*•> |-F«x Humour-
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r»«« irti M*m*>
• Mot# ThltF®*
i**» M»v»-
O T++ 1 FA» ATCflIV® ▼ 1
© i; Software per fax-modem
; completo e agevole da
oc usare, utilizzabile su qualsiasi
Q. , ; tipo di scheda o periferica,
i Gestione rapida ed efficiente
| i dei fax in entrata e uscita,
con sofisticate operazioni di
scheduling e di trasferimento dei fax ricevuti.
Fastidioso bug per cui il
software va attivato
manualmente se la periferica
non viene accesa prima del
computer
Conclusioni
FaxSTFè, con la massima probabilità,
il migliore software per fax-modem in
ambiente Mac. Pulito, elegante, veloce
e quasi del tutto trasparente, permette
di inviare e ricevere documenti di alta
qualità specie se questi sono a colori o
in scala di grigio, e questo anche con¬
frontando il tutto con i risultati di mac¬
chine stand-alone di alto livello. Per
quelli in ricezione, ovviamente, tutto di¬
pende dalla fax-machine che sta all'al¬
tro capo del filo,
ma anche in que¬
sto caso esso per¬
mette di "aggiu¬
stare" la qualità di
quel che ricevia¬
mo, almeno per
quello che può.
Abbiamo avuto so¬
lo un bug, nel funzionamento; utilizzan¬
do. con la tecnica Drag&Drop, FaxView
su un Performa 6500 l'applicazione va
in bomba mentre questo non avviene
se il documento viene aperto dall'inter¬
no dell'applicazione. STF interpellata
sostiene che si tratta di un bug di siste¬
ma operativo, ma neppure l'aggiorna¬
mento di questo ha risolto l'arcano. Mi¬
steri del bit!
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
373
■ PD SOFTWARE
coordinamento di Andrea de Prisco
Alla Fonte delle Fonti
Lo scorso mese ci siamo occupati dei programmi per gestire i font, era prevista anche
una carrellata sui font Shareware, ma lo spazio a disposizione si era esaurito. Oltretutto la
quantità di font reperibili in Internet è davvero notevole e piuttosto che comprimere il
tutto in mezza pagina si è preferito dedicare una intera puntata a questo tema.
Quattro pagine piene di font possono somigliare più ad un catalogo Letraset che non
all'articolo di una rivista di informatica, ma in quale altro modo era possibile far toccare
con mano la bellezza o l'originalità di questi prodotti?
Quelli che qui vedete non sono certo tutti i font reperibili su Internet, ma solo un discreto
assaggio. Alcuni sono stati scartati perché davvero insignificanti, altri perché relativi a
lingue esotiche o esigenze particolari. Girate comunque per Internet se avete voglia di
qualcosa di nuovo, i siti con font PostScript o TrueType non mancano certo. Tutti i font di
questo articolo sono stati presi dalla directory “font” di
|http://hyperarchive.lcs.mit.edu/Hypei) Archive.html
di Valter Di Dio
A.D. MONO REGULAR
HERMES
Genere: Collezione di Font TT e
PS, Shareware
Autore. Matt M. Denton
<mdenton@itsa. ucsf. edu>
RIUGULAR by Mail M Donlon
fl 5 C D C P G H 1 J k L PI
n o r q p 5 t u u u y i
fl&CDGFGHIJhLfl
nopBPSTuu««yz
1 ? 3 l» 6 G 7 l 9 0
. . C 3 S 6 8 E • * <1 m 0 I) C
A.D. sta per Art Decò, ed è un espe¬
rimento scolastico. Hermes è il font uti¬
lizzato dalla macchina da scrivere del¬
l'autore
MAC KEYCAPS
Genere: Collezione di Font TT e
PS. Shareware 10$
Autore: Chris Sansom
<webulae@highway57.co.uk>
MACKEYCAPS_
by Chris Sansom
E
0 93
3 1 3 7
□EEEEEEEE
EEEJEBEEEE
mipmajDiamaLB
Interessante ed utilissimo font per
chi. in un testo, vuol evidenziare i tasti
da premere; comodo ad esempio per
scrivere un manuale. Ci sono anche
tutti i tasti speciali come Tab, Alt, frec¬
ce e Return.
ANIMAL TRACKS
Genere: Collezione di Font TT e
PS. Shareware 10$
Autore: Andrew D. Taylor
<andrew380@aol.com>
ANIMAI. TRACKS
by Andrew 0 Taylor
*
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« * * O *_«!. ®
374
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
Onestamente non mi viene in
mente alcuna ragione per cui usare
questo font; ma, vista la fatica che
deve aver fatto l'autore, vale comun¬
que la pena di presentarlo,
BORDER VI
Genere; Collezione di Fon! TT e
PS, Shareware 10$
Autore; Ng Nam Yian
BORDER VI
by Ng Nam Ylan
■ rr • Cif ilo* njii *
■limfPiPTS’
' : : *•
«w
'OX*XW>'
•’ìtrfrfr-
Si tratta di sedici tipi di bordi da usare
con lllustrator per realizzare certificati,
attestazioni o diplomi. Pagando la quota
shareware si ottiene la versione 4.
X-FONT
Genere: Collezione di Foni TT e
PS. Freeware
Autore: Todd McDamel
<scooter@ic.net>
Può esistere un font fatto solo da
X-FQNT
PS. Freeware
Autore: Jay Vidheecharoen
<jvidhee@kuhub.cc.ukans.edu>
ANGELA..SA N.S by |ay Vidheecharoon
jhi jlclm
IBCKf (Il Jllll
ItfHSflIJIW
1231S(?I90
ATMQSPHERE_
by Jay Vidheecharoen
Regular
-ibcdepcjhL-jHLm
nopqrshuywxYS
RbcdepqHiiHLm
nopqrsTuUuiXY2
laassbneqo
Round
•ibcdepdhL'iHLm
no?qrs|-uyiiixY2
RbcdeFqHX“jKLm
nopqrsTuJuixYS
l23HSblBq0
L'autore lavora per la In Visible
Studio ed ha creato questi font ispiran¬
dosi al lavoro di grafici degli anni '80,
ovviamente rivisitati
CHAP HOO K_
t»y l'coray NicAhrlda
«bcdeFghijklin
oopqrfiuvurxyz
ABCDEFGH1IKLM
n o p q r s r il v w x y z
i ! i ( 5 ® 7 * P °
. t ; , { J & L ! ?
Malli
afiJeJtàtjklm
» * .* » r / 1 *' * "■ «■ * 5
vt-vcvercHi ; % l uh
ac o 'P q_ 7( s r it v r oc jT s
• * J * S 6 7 890
• t ?
DAY SOUARIì CUT
by Feòrag NicBhride
bIceiPjìiIj^Ir
liliriMuni
f 5 C D E F s M i L F
f a p q. » 5 i d vi in t. -1 e
1 M *1 3 B 7 B 3 Q
.1 .( ) B Si a i if 5it ‘ “
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MAESHOWE _
by Fctìrog NlcBhrldo
1 ?
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\V'
mi
1 5
i f
r r 11 h
1 4
luì
' t f m n r
due lettere, anzi da una sola in due
stili? Beh, eccolo; X-Font contiene solo
la X di X-File nelle due versioni, con e
senza titolo.
Usatelo almeno come corpo 60 e
attenzione al copyright.
ANGELASANS
ATMOSPHERE
Genere; Collezione di Font TT e
ASTRADYNE -CHAP B00K -
DAY SQUARE CUT-
MAESHOWE -ORKAHAUG •
STYL-SYMBATS-VESPASIAN
Genere: Collezione di Font TT e
PS. PostCardware
Autore: Feòrag NicBhride <feo-
rag@antipope.org>
ASTRAD YNli by Foórag Nicbhrido
/IBC7EFGHICKL/V1
NDPQR5TUI/ \A/ X¥Z
IE3H5E7BED
VESPASIAN _
by Feòrag NicBhride
a b c O e j. c, )i 11 k. L a;
NopqRSTUvaixyz
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
375
■ PO SOFTWARE
Una bella collezione di iont. molto
professionale sia come lavoro che
come presentazione Interessanti,
anche se da noi poco usati, i font runi¬
ci (Maeshowe ed Orkahaug), il
Symbats pieno di simboli pagani e il
Vespasian che ricorda le iscrizioni
medioevali.
BARNBROOK GOTHIC
HALIFAX
Genere Collezione di Font TT e
PS. Shareware 20$
Autore: Geoff Hemricks
<geoff_s heinricks@magic.ca>
BARNBROOK
by Ccoii Hamrteks
(mutili.
Mlll||ll|ll 1
iiiinliiiil)
££<t0<£{CM|K£H1
limimi
11111 « 11 * 11
Cnmit Trae
ll(ll|(ll|lll
MMhliiiMi
.iD<rG<rìo;<>i|K£Hi
nopQ^Mvimryj
uiMMi
0 111* M *( I
HALIFAX_
by Geolt Heinrlcks
<9
Ricchissimo font gotico ispirato al
lavoro di Jonathan Barnbrook e corsivo
(Halifax!
CAR -CITY OF
ROAD & WARNING SIGN-
STEAM-HEAVYWEIGHT-
STEAM-HWT LOCOS
Genere Collezione di Font TT e
PS. Shareware
Autore Benjamin Coifman
<zephyr@uclink.berkeley edu>
Reperibilità Internet:
TOP: www mcs com : . ~~1
cyberoad.html -
ritto: www.srv.net l ros secret
fonts.html
CAR______
by Boniamin Coilmnn
@ £ O' «B DJ $ g
§ 10> ini ai, $ $
0®|n
CITY or
by Bonn Coll mari
ABCOEFGHIJKLm
NOPORSTUVWXYZ
ABCDEFGHIJKLm
NOPORSTUVWXYZ
1234567890
& $@ÀÈÉiÒÙc'"!?
ROAD SIGN_
by h#n|amin Cntlman
© tr tHi Sfeci Ih
SSSSUSH® niKfi
V* ^ S-ài BE il c™ IÌML 2
S - i ■ 9 - $ ì « ♦ \=M
1 r z c C JL i +1 c è* h S
l S ; U Ì f ^S=l
i n -o i ì = - 1 - i
tefc - e
Benn è sicuramente attratto dalla
grafica bitmap. Quasi tutti i suoi font
STKAM HKAVYWKIfiHT
by Dumi Cotlfiian
permettono di "disegnare" utilizzando
la tastiera. A parte City Of (che comun¬
que serve a fare le indicazioni stradali)
tutti gli altri sono strettamente grafici.
Car permette di piazzare una automobi¬
le con un qualsiasi angolo, Road Sign e
Warning Sign contengono tutta la car¬
tellonistica stradale americana, infine i
due Steam permettono di costruire
"trenini" a vapore ed elettrici con un
dettaglio incredibile Non mancate di
visitare i suoi siti dove troverete altri
interessantissimi font
ENGROSSING ,M
FLORIMEL™ -ROUSSEAU™ •
TERPSICHORE™
Genere Collezione di Font TT e
PS, Shareware 15$
Autore: Scriptorium Font Library
<ragnarokGC@aol.com>
SGROSSINO'
by Scnpluf min Foni Libidi y
fl £ I ^ ^ h I | il f M4
« o p if ; » ( u o •« .x ))
atofisiaueutìiiiTp
12 34 5 6 7 & <9 0
, 9 ?
KLOKIMfcL-
by Smplnrium Funi I itirnry
K
H « a o « r o ii t t a i ai
» i o i> o xi m r; n p tr * it 5
376
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
PD-SOFTWARE ■
ROUSSEAU"
by Scrlplorium
Font Library
a
b < d e f g 1) 1 i k 1
III
II
opqrstuotox
P z
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BC0CS6BI3
K £ 112
1}
o p q r s c ti v w x y z.
1
234567890
T1ÌRPSICH0KK- _
by Scriptorlum Foni Library
aSt.ìk^kf^Mi
HPJICfUUilHA'Ty
a ? CO « F <3 % .3 9 X 2 %
9T- O f° iS <& 01 V W S6 2
Scriptorium Font Library possiede
un catalogo di font originali disegnati da
Dave Nalle e suddivisi per genere.
Ordinate i dischi di esempio per avere
un'idea di quello che si può trovare in
questa collezione.
HQLSTEIM
by Font Head
abcdefghljklm
nopqrstuvwxyz
A8CDEFGHI JKL M
NOPQRSTUVWXYZ
1234567890
SPILL MILK REGULAR
by Font Hood
In
nof^i jlmiiljl
MCHfGMJKlH
wmimm
1231567590
.•.t.onsa.'òit'"!?
mette invece una notevole quantità di
frazioni sia in formato "sovrapposto"
che in "diagonale". Non ci possono
essere naturalmente tutti i numeri
possibili, ma almeno ci sono i più
comuni.
VARI
Genere: Raccolta di Font TT e PS,
Shareware
Autore: vari
Reperibilità Internet: http://hyperar-
chive.lcs.mit.edu/HyperArchive.html
SMILEY
by James ArnoU
^ s!/ O £ '
; 3 K V 'J I ” V
? r x '4 4
* W u V A - l 12
O ^ W o
V '-r U '•t' « o
T v *
*-« <j w w
T V \; V
r"i v' ..
GOOD DOG-HOLSTEIN -
SPILL MILK REGULAR
Genere: Collezione di Font TT e
PS, Freeware
Autore: Font Head
<ethan@fonthead.com>
Reperibilità Internet:
bttp://www.tonthead.corr|
GOOD DOG _
by Font Head
abc4eC3RijU»i
*» f? r *L r s f
ABcDtSGHIJKLM
rtoPqRSTUVial>«y2
IZÌV567*70
,:;,OY5<?àèéì»ù{.'"/?
Una veste davvero professionale
racchiude questi quattro font di una
collezione che speriamo di vedere pre¬
sto arricchita. Visitate il sito Internet
per vedere le novità.
SANS/SERI FRACTIONS
Genere: Collezione di Font,
Shareware 15$
Autore: Tom Schmidt
<TomDar2@concentric.net>
Reperibilità Internet:
frttp://www.concentnc.netMomdar2,|
Scrivere delle frazioni è sempre un
problema. Nel mondo MS-DOS hanno
inserito nei font le due frazioni più
comuni (un mezzo e un terzo) ma chia¬
ramente non basta. Il font di Tom per-
SANS-SKRI FRACTIONS
by Tom Schruidl
% y 1B y- 0 y a % % % % y, 'a % %
'Ve Vr 6 A % Vb % % 2/- Ve, % Vie Ve Ve
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fi Va Va Vi Vi Vi Vi Vi Vi ’/i % 'Vw
■Za Vi Vi Vi Vs Vi V< Vi Va Ve Va Vt Va
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GOGQffilfi_
by BUI Bogusky
uDGdcf Qhljhlin
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ZED ......
by Richard (ortes
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I <:> U il 2
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! . ( > & .-. <Z 1
1-0 '1‘ z
Impossibile scrivere due righe per
ciascuno di questi altri font, sono dav¬
vero troppi per lo spazio a disposizio¬
ne. Pubblichiamo comunque le foto
con il nome dell'autore. Scaricando i
file da Internet troverete comunque la
descrizione e gli indirizzi per la registra¬
zione.
«e
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
377
coordinamento di Andrea Suatoni
Amiga F/X
Ottimizzazioni per 68040 e 68060
Torniamo a parlare di programmazione con un "effetto speciale" davvero
stupefacente: l’ottimizzazione del codice per 68060, ampliando quanto
stato oggetto della nostra relazione ad IPISA dello scorso anno. Parlare di
"effetto speciale" non è solo un gioco di parole con il nome della rubrica:
Amiga è stato afflitto per
troppo tempo da software
scritto per i processori più
primitivi e ormai obsoleti e
questo ha contribuito signi¬
ficativamente a rendere così
ampio il gap velocistico tra
le macchine basate su pro¬
cessori di classe Pentium e
l'ormai stanca architettura
68000 di Motorola.
di Massimiliano Marras
In attesa del PowerPC
Chi scrive ritiene il PowerPC l'unica
nonché ultima possibilità per Amiga di
riconquistare quel terreno perduto nel¬
l’ambito delle prestazioni pure. È però
anche vero che i processori 68040 e
68060 sono sempre stati sottoutilizzati
rispetto alle loro effettive capacità.
Colpa delle software house, certamen¬
te, ma anche dell'indolenza di una
ampia fascia dell'utenza Amiga che ha
continuato ad usare macchine basate su
processori come il 68020 e il 68030,
ormai del tutto privi di qualsiasi compe¬
titività. Apparentemente questo potreb¬
be sembrare poco importante; dopotut¬
to. se un programma è veloce su
68030 dovrebbe a maggior ragione
essere più veloce su 68040 e 68060.
Oppure no? La risposta è appunto no.
A partire dal 68040 la Motorola ha inte¬
grato la FPU (ovvero l'unità di calcolo in
virgola mobile) direttamente nel chip
principale ed ha rimosso un certo
numero di istruzioni presenti nel vec¬
chio coprocessore matematico
68881/2 fornendo una libreria di emula¬
zione per permettere al vecchio
software di continuare a funzionare
correttamente.
Ora, la parola emulazione dovrebbe
far riflettere. Se un Pentium veloce è
appena sufficiente a far girare l'emula¬
tore di Amiga alla velocità di un A500,
e un potente PowerMac 9600/200
emula un PC ad un decimo della velo¬
cità di un Pentium 200, per quale ragio¬
ne dovremmo far ricorso all'emulazio¬
ne software delle istruzioni? La rispo¬
sta è semplice: l'emulazione era stata
prevista solo ed esclusivamente come
un modo per assicurare la compatibilità
con il software pre-esistente. in attesa
di nuove versioni compilate esplicita¬
mente per 68040 prima e 68060 poi
Ebbene, a tutt'oggi le applicazioni scrit¬
te realmente per questi processori si
378
MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997
contano sulle punte delle dita, e nella
maggior parte dei casi un programma
‘ottimizzato - 68040 o 68060 è semplice¬
mente stato compilato con la relativa
opzione del SAS/C o dello StormC. Una
soluzione del tutto insoddisfacente,
come avremo modo di vedere
La lepre e la tartaruga
Un 68040/25 dovrebbe essere due o
tre volte più veloce di un 68030/25.
questo almeno dicono le specifiche dei
chip. Ebbene, con del codice per
68030/882 un 68040 risulta essere
appena il 20% più veloce! Questo è
anche il motivo per cui un Pentium 100
MHz risulta "essere" 14 volte più veloce
del 4000/040 e due volte e mezza più
veloce del 68060: codice non ottimizza¬
to, mentre i compilatori per PC offrono
moltitudini di ottimizzazioni per
Pentium. Anche la definizione di codice
"non ottimizzato" è impropria: sembra
che le prestazioni non siano ottimali
quando in realtà bisognerebbe definirle
disastrose. Vediamo di spiegare per¬
ché come detto sopra il 68040 e il
68060 dispongono di una versione
ridotta del coprocessore matematico
68881/2, priva di molte istruzioni.
Quelle presenti sono però molto veloci
e. un po’ come avviene con i processori
RISC, se si usano le poche istruzioni
veloci per calcolare funzioni comples¬
se, queste risultano più veloci della
stessa istruzione complessa eseguita
in hardware dal 68882. Un programma
scritto per l'accoppiata 68030/882 con¬
tiene al suo interno queste istruzioni
non implementate (ad esempio FCOS,
che calcola il coseno) e naturalmente
tenta di eseguirle anche su 040/060, il
risultato è una trap e l'emulazione del¬
l'istruzione mancante via software. Per
capire quanto impatto abbia ciò sulle
prestazioni di un programma basta
pensare che tutto il tempo durante il
quale il puntatore del mouse rimane
bloccato il computer non sta in realtà
facendo nulla di utile: sopperisce alle
mancanze di un codice inadatto. Se
vogliamo veramente spaventarci, leg¬
giamo cosa dice la Motorola in propo¬
sito nel "M68040 microprocessor's
user manual": 'Quando una istruzione
floating-point non implementata viene
incontrata, il processore attende che
tutte le precedenti operazioni FP siano
completate /.../. l'istruzione viene
decodificata parzialmente per ricavare
l'operando /.../. l'operando viene pas¬
sato alla FPU che
10 converte in pre¬
cisione estesa /.../,
11 processore inizia
a gestire l'eccezio¬
ne facendo una copia dello SR, entra in
modo supervisore, pulisce i bit di
trace, crea uno stack trame /.../ e
l'handler delle eccezioni emula l'istru¬
zione in software'. Abbiamo sintetizza¬
to in poche righe una pagina intera di
operazioni, ma dovrebbe essere suffi¬
ciente per capire che chiamare "non
ottimizzato" un codice che effettua
tutte queste operazioni ogni volta che
incontra una istruzione non implemen¬
tata (in un rendering 640x480 può capi¬
tare decine di milioni di volte!) è come
ostinarsi a guidare un'auto sportiva
con il freno a mano inserito.
Purtroppo i compilatori Amiga
non sono in grado di generare codice
assolutamente esente da istruzioni
emulate (e questo vale anche per le
recenti versioni 6.57 e 6.58 del SAS/C
nonché per lo Storm C che a dire il
vero non prende proprio in considera¬
zione il problema e genera sempre e
comunque una chiamata ad una fun¬
zione quando si usano, ad esempio.
sin() o cosO). Prendiamo ad esempio la
seguente linea di codice:
return((float)(x>=a));
Il filo dì Include modificato per usare la
scm040.lib senza rinunciare alle istruzioni native
Il codice apparentemente lento
: 347: if(x>=a) return((FLOAT)1.); else
return((FLOAT)0),
FMOVE.X
FP1.FP2
FMOVE.X
FP0.FP3
FMOVE.S
FP0,$18(A7)
FMOVE.S
FP1,$1c(A7)
FCMPB
FP3.FP2
FBOLT.W
_Step_4
_Step_2:
FMOVE.S
#$3f800000.FP0
BRA.B
_Step_6
_Step_3:
_Step_4;
FMOVE S
#$0,FP0
Riquadro 1
Sifndef _M68881_H
#define _M68881_H
#ifdef _M68881
doublé _builtin_fpc(int, doublé);
#defme fabs(d) _builtin_fpc(0x0018.d)
#defme sqrt(d) _builtin_fpc(0x0004.d)
// COMMENTARE LA PROSSIMA LINEA PER IL 68040 (FINTRZ
E' EMULATA)
Odefine fmtrz(d) _builtin_fpc(0x0003,d)
odefine fnegldl _bulltinJpc(OxOOIA.d)
«endif
Oendif Riquadro 3
Il codice apparente
348: return((float)(x>=al);
FMOVE.X
FP1.FP2
FMOVE.X
FP0.FP3
FCMPB
FP3.FP2
FSUGE.B
DO
NEG.B
DO
EXTB.L
DO
FMOVE.L
D0.FP2
FMOVE.X
FP2.FP0
Riquadro 7
a2=a*a;
a3=a2*a;
a5=a3*a2,
a7=a5’a2;
a9=a7*a2;
al 1 =a9*a2
return((float)(a-((a3)*0.166666667)+(a5*0.008333333)-
(a7"0.000198413l+(a9*0.000002756Ma11*0.0000000251) ):
Riquadro 4
MCmicrocomputer n, 178 - novembre 1997
379
Sembra banale, un semplice cast a
float del risultato di una comparazione
Ritorna 1 se x è maggiore od uguale ad
a e zero altrimenti La si preferisce alla
verbosa:
if (x>=a) return((float) 1.); else
return((float)0.);
perché un buon compilatore non
genera nessun salto aumentando la
coerenza della cache. E infatti se guar¬
diamo il codice prodotto dal SAS/C
6.56 (riquadro 2) sembrerebbe che
esso sia assai migliore di quello del
secondo caso (riquadro 1).
Ebbene, su di un 68060 il codice
'migliore" richiede esattamente il triplo
del tempo rispetto a quello semplice. Il
motivo? L'istruzione FSUGE, emulata
su 68060. Inoltre con 'triplo' noi faccia¬
mo riferimento ad un caso generale, ad
una applicazione pratica. Se infatti ci
preoccupassimo di fare un test di velo¬
citò puro (un ciclo con quelle sole due
righe di codice) otterremmo una diffe¬
renza di velocità intorno alle duecento
volte. Sembra incredibile, eppure è
cosi. Fortunatamente Phase5 fornisce
un tool di sviluppo utilissimo in questi
casi: CyberSnooper. Lanciandolo nella
startup-sequence subito dopo
SegTracker e avendo un terminale
seriale di debug (o usando sushi per
reindirizzare le informazioni su una fine¬
stra di Amiga) è possibile ottenere
l'hunk e l'offset in cui viene generata
una trap di emulazione. Da questo,
diviene facile ed anzi banale usare
Findhit per individuare la linea del sor¬
gente che causa la generazione dell'i¬
struzione emulata e quindi modificare
quella parte di codice in modo da ovvia¬
re al problema. Purtroppo in alcuni casi,
se si vogliono evitare istruzioni emula¬
te, è necessario fare ricorso a funzioni
di libreria (come la scm040.llb del
SAS/C) che sono decisamente lente
anche rispetto alla emulazione median¬
te trap. A questo punto le soluzioni
sono due: riscrivere una libreria mate¬
matica da zero, o sfruttare al meglio ciò
che viene col compilatore. Sorvoliamo
sulla prima, che richiederebbe non uno
ma dieci articoli, e vediamo quale è il
difetto essenziale della scm040.lib,
specialmente su un 68060.
Questa link library contiene versioni
complete di tutte le funzioni matemati¬
che principali (sin. cos, sqrt. atan2
etc...) e le sostituisce alle istruzioni inli¬
ne generate dal compilatore. Se la usia¬
mo cosi come suggerisce la documen¬
tazione avremo una sgradevole sorpre¬
sa: anche funzioni native su 68040 e
68040 come la radice quadrata (sqrt)
vengono rimpiazzate con chiamate a
funzioni! Quel che è peggio la FINTRZ
che è emulata su 68040 e nativa sul
68060 rende impossibile generare un
codice unico capace di girare al meglio
sia su 68040 che su 68060 La soluzio¬
ne è quindi quella di modificare a mano
il file di inclusione 'm 68881 .h" del
SAS/C come riportato nel riquadro 3
Se si compila per 68030 si mantiene
l'inclusione di "m68881.h" e non si
effettua il link con scm040.lib, Se si
compila per 68040 o 68060 si usa inve¬
ce il codice del riquadro 3 al posto del¬
l'inclusione di "m68881.h" e si effettua
il link con scm040.lib. In questo modo il
codice 'gira' sempre - se non alla mas¬
sima velocità - perlomeno alla massima
velocità possibile senza troppo sforzo.
Divide et impera
Prima di concludere, riteniamo
opportuno citare alcune ottimizzazioni
che possono rendere il proprio codice
dieci o venti volte più veloce, e che un
programmatore esperto adopera quasi
senza pensarci ma che la maggior
parte dei sorgenti disponibili nel pubbli¬
co dominio (ed in particolare modo
quelli di computer grafica, una vera
miniera di errori ed orrori, una fiera del¬
l'inefficienza) ignora del tutto ed inspie¬
gabilmente Ad esempio che differenza
c'è tra queste due righe di codice?
x/=d; y/=d; z/=d;
e
d=1,/d; x*=d; y*=d; z"=d;
La risposta è semplice: la seconda
versione è dalle due alle cinque volte
più veloce, in dipendenza del processo¬
re usato. La divisione è una operazione
lentissima, che impiega 37.5 cicli sul
68040 contro i 5 cicli della moltiplicazio¬
ne! Poiché la moltiplicazione per il reci¬
proco equivale alla divisione, questa
semplice ottimizzazione può accelerare
un software di grafica 3D (dove le righe
sopra esposte vengono eseguite
costantemente per normalizzare i vet¬
tori) di un ordine di grandezza. Ancora
migliori sono i risultati se si scrive una
funzione che calcola direttamente la
radice quadrata inversa, perché questo
può avvenire (su 68040) in meno dei
103 cicli richiesti dalla FSQRT e con¬
sente di risparmiare anche la prima
divisione. Il risultato è che la sequenza
FSQRT (103) e tre FDIV (37.5 ciascuna)
ovvero 215.5 cicli può essere portata a
termine in appena 80 cicli di clock. Un
bel risparmio.
Se anche fosse solo questa l'ineffi¬
cienza fondamentale di certo software
PD non potremmo tollerarla (e non, sia
chiaro, perché il software PD debba
essere di un qualche particolare livello
qualitativo, ma perché viene spesso
usato a fini didattici e non c'è nulla di
più deleterio nel lungo termine dell'in-
segnare male). Ma sempre nel PD tro¬
viamo anche perle come la seguente
formula per l'interpolazione lineare,
copiata senza modifiche da un qualsiasi
libro di testo:
Auv = (A00*(1-u) + A10*u)*(1-
v)+(A01 *(1-u)+A11 *u)*v;
che dati u, v nell'intervallo 0,1 e i
quattro valori di A agli angoli restituisce
un valore interpolato in base alla posi¬
zione. Sei moltiplicazioni, sei
addiziom/sottraziom. Considerando che
su un 68040 l'addizione costa 3 cicli e
la moltiplicazione 5. si tratta di 48 cicli
Bene, proviamo ad usare un po' di
buonsenso? La formula sopra esposta
non è altro che:
Au=A00+u*(A10-A00),
Av=A01 + u*(A11-A01):
Auv=Au+v*(Av-Au);
ovvero sei addiziom/sottraziom e tre
moltiplicazioni. Ovvero 33 cicli Un altro
'bel risparmio', non c'è che dire, ma
non basta. Se usiamo delle serie di
Taylor per calcolare, ad esempio, il
seno e il coseno possiamo evitare le
istruzioni emulate e andare veloci Ma
cosa troviamo in qualsiasi esempio?
Codice come quello del riquadro 4, che
è a dir poco obbrobrioso II modo cor¬
retto per calcolare un polinomio generi¬
co è quello che segue:
a=t0+x*(t1 +x*(t2+x-(t3+x*t4))),
e lasciamo ai lettori il piacere di sco¬
prire come sia perfettamente equiva¬
lente alle moltiplicazioni raggruppate
(che è anche la miglior ottimizzazione
che un compilatore potrebbe eseguire)
Anche il calcolo dei cicli risparmiati e
lasciato al lettore volenteroso, e speria¬
mo che questa breve raccolta di trucchi
e ottimizzazioni possa tornare utile a
quanti non comprendono perché certo
codice sia tanto migliore di altro.
Solitamente non si tratta di bravura da
parte di chi scrive codice veloce, quan¬
to di incompetenza da parte di chi scri¬
ve quello lento.
380
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